Fonte: Il corriere della sera - 8-6-2001
LA LETTERA
�Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire s��
di ROMANO PRODI*
Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi,
interviene
oggi l'ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D'Alema.
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D'Alema era nato per
rispettare gli impegni Nato, consentendo cos� all'Italia di conquistare
il
rispetto e la considerazione degli alleati.
Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri
l'articolo che l'ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato
al
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall'on.
Massimo
D'Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu
formato
per �ragioni di politica internazionale che derivarono dalla pi� grave
crisi che il Paese si trov� ad affrontare negli oltre cinquanta anni
della
Repubblica�.
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la
necessit� di dare vita ad un governo �che garantisse alle Forze Armate
italiane la possibilit� di assolvere con dignit� i propri compiti
nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessit�
avrebbe visto l'Italia nel ruolo di protagonista�.
�Il governo presieduto dall'on. Prodi perse il voto di fiducia alla
Camera
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac (North Atlantic
Council,
cio� la Nato) deliber� l'Activation Order contro il dittatore serbo
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco
militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica, passo che affida al
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile
senza
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20
ottobre, cio� allo spegnersi dell'allarme rosso, la procedura per la
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato
all'on.
D'Alema l'incarico di formare il nuovo governo�.
Questi sono �i fatti� ricordati da Carlo Scognamiglio. �Fatti� a
proposito
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare.
Questo: ancorch� dimissionario, fu il mio governo ad assumersi la
responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order.
E fui io stesso, come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo
provvedimento.
*Presidente della Commissione europea
_[Ripostato da: Corriere della Sera - http://www.corriere.it
]____________
[http://www.COrriere.it/edicola/index.jsp?path=POLITICA&doc=SCOGNA]
Sabato 9 Giugno 2001
POLITICA
Scognamiglio replica al presidente Ue: l'ex premier ds decise l'azione
offensiva
�Prodi diede solo le basi, noi inviammo gli aerei'
di CARLO SCOGNAMIGLIO*
Caro direttore, la precisazione del presidente Prodi sulla mia
ricostruzione, pubblicata dal Corriere , delle vicende che diedero
l'avvio alla guerra del Kosovo e alla formazione del governo D'Alema,
ovvero che fu pur sempre il suo governo, ancorch� dimissionario, ad
'assumersi la responsabilit� di decidere a favore dell'Activation Order
(ossia dell'ordine di attacco a Milosevic)' � del tutto pertinente, e
d'altra parte implicita nell'elenco di 'fatti' che avevo elencato.
Mentre va dato atto al governo dimissionario di avere superato non poche
difficolt� e resistenze istituzionali per non bloccare la decisione
della
Nato [SIC], va per� ricordato un altro 'fatto', ossia che l'assenso
dell'Italia
si limitava all'uso delle basi e non anche alla costituzione di una
forza
d'attacco aereo con mezzi italiani, secondo la formula della 'difesa
integrata'.
In altre parole, l'Italia non avrebbe partecipato ad azioni offensive.
La questione fu superata successivamente, come ho ricordato, dal
conferimento deciso dal governo D'Alema di una cospicua forza aerea,
inclusi i mezzi d'attacco, al comando Nato.
P. S. Per quanto mi sia gi� dichiarato incompetente in questioni di
politica interna, posso tuttavia ritenere che la ragione per cui il
presidente Prodi non riusc� a ricostituire il governo, dopo il voto di
sfiducia, consistette nella sua indisponibilit�, motivata da ragioni di
coerenza politica, ad accettare una coalizione diversa da quella uscita
dalle elezioni del '96. Per cui un secondo governo Prodi sarebbe stato
minoritario in Parlamento, e ci� in contrasto con la regola universale
delle democrazie parlamentari che, in caso di guerra [SIC], prevede la
formazione di governi di coalizione e non di governi minoritari.
* ex ministro della Difesa
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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�Attacco contro Milosevic fu il mio governo a dire s��
di ROMANO PRODI*
Nel dibattito sulla caduta del governo guidato da Romano Prodi,
interviene
oggi l'ex presidente del Consiglio, attuale presidente della Commissione
europea. Prodi replica a Carlo Scognamiglio Pasini, responsabile del
ministero della Difesa nel governo presieduto da Massimo D'Alema.
Scognamiglio aveva sostenuto che il gabinetto D'Alema era nato per
rispettare gli impegni Nato, consentendo cos� all'Italia di conquistare
il
rispetto e la considerazione degli alleati.
Caro Direttore, ho letto con interesse sul Corriere della Sera di ieri
l'articolo che l'ex ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha dedicato
al
passaggio tra il governo da me presieduto e quello guidato dall'on.
Massimo
D'Alema.
Carlo Scognamiglio si sofferma, in particolare, sugli avvenimenti di
politica internazionale (erano i giorni del drammatico confronto con la
Serbia di Milosevic) che fecero da sfondo al passaggio di governo.
Avvenimenti che lo inducono a concludere che il nuovo esecutivo fu
formato
per �ragioni di politica internazionale che derivarono dalla pi� grave
crisi che il Paese si trov� ad affrontare negli oltre cinquanta anni
della
Repubblica�.
Fondamentale - secondo Scognamiglio - fu, in questa prospettiva, la
necessit� di dare vita ad un governo �che garantisse alle Forze Armate
italiane la possibilit� di assolvere con dignit� i propri compiti
nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un conflitto che di necessit�
avrebbe visto l'Italia nel ruolo di protagonista�.
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Camera
il 7 ottobre 1998. Cinque giorni pi� tardi il Nac (North Atlantic
Council,
cio� la Nato) deliber� l'Activation Order contro il dittatore serbo
Milosevic. Si tratta del terzo e ultimo passo della procedura di attacco
militare in vigore presso l'Alleanza Atlantica, passo che affida al
Segretario Generale e al comandante militare il mandato, irrevocabile
senza
una nuova procedura di voto, di premere il grilletto. Alla data del 20
ottobre, cio� allo spegnersi dell'allarme rosso, la procedura per la
risoluzione della crisi di governo italiana si era compiuta, avendo il
Presidente della Repubblica concluso le consultazioni ed affidato
all'on.
D'Alema l'incarico di formare il nuovo governo�.
Questi sono �i fatti� ricordati da Carlo Scognamiglio. �Fatti� a
proposito
dei quali non ho nulla da aggiungere. Se non un piccolo particolare.
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Nato [SIC], va per� ricordato un altro 'fatto', ossia che l'assenso
dell'Italia
si limitava all'uso delle basi e non anche alla costituzione di una
forza
d'attacco aereo con mezzi italiani, secondo la formula della 'difesa
integrata'.
In altre parole, l'Italia non avrebbe partecipato ad azioni offensive.
La questione fu superata successivamente, come ho ricordato, dal
conferimento deciso dal governo D'Alema di una cospicua forza aerea,
inclusi i mezzi d'attacco, al comando Nato.
P. S. Per quanto mi sia gi� dichiarato incompetente in questioni di
politica interna, posso tuttavia ritenere che la ragione per cui il
presidente Prodi non riusc� a ricostituire il governo, dopo il voto di
sfiducia, consistette nella sua indisponibilit�, motivata da ragioni di
coerenza politica, ad accettare una coalizione diversa da quella uscita
dalle elezioni del '96. Per cui un secondo governo Prodi sarebbe stato
minoritario in Parlamento, e ci� in contrasto con la regola universale
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