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> http://www.citinv.it/iniziative/info/ratlines.html


Dominik Mandic

Era ``rappresentante ufficiale del Vaticano presso la
Confraternita di San Girolamo: [...] era, inoltre, un alto funzionario
dell'ordine francescano,
poich� ricopriva la carica di economo generale (tesoriere)''
(109). ``Mandic era l'alto funzionario francescano che mise la
stampatrice
dell'ordine a disposizione della Confraternita di San Girolamo in
modo da poter fornire le carte d'identit� false ai fuggiaschi'' (128).
``Padre
Dominik Mandic controllava le finanze dell'istituto di san
Girolamo con notevole destrezza [nella veste di] tesoriere della sezione
ufficiale
croata della Pontificia Commissione di Assistenza Profughi'' e
provvide a riciclare il denaro sporco di sangue degli ustascia
(127-128).

Josip Bujanovic

Sacerdote fascista croato (134) e criminale ricercato (95).
``Durante la guerra era stato il leader ustascia della citt� di Gospic''
(134-135).
``Prese parte al massacro dei contadini ortodossi'' (135).
``Bujanovic abbandon� la Croazia all'arrivo dei comunisti e divenne un
alto ufficiale
krizari'' (135). ``Organizz� il viaggio di Pavelic in Argentina e
poi [sembra che] lo segu� in Sudamerica, prima di stabilirsi
definitivamente in
Australia'', dove oggi vive ancora serenamente (95,135).

I nazisti

Ferenc Vajta

Ferenc Vajta era un ``criminale di guerra ungherese, tirapiedi
nazista'' (76), ``autore di spietati eccidi di massa'' (78).

Prima della guerra aveva studiato alla Sorbona e si era unito alla
loggia Grand Orient, ``specializzata nelle faccende dell'Europa centrale
e
orientale'' e con vedute filofrancesi (62). ``� stato protagonista
attivo della politica clandestina degli emigrati politici sin dal 1932,
quando
cominci� a impegnarsi in questi campi per ordine del Ministero
degli Affari Esteri ungherese'' (73).

Fu ``uno dei principali propagandisti nazisti nei quotidiani
patrocinati dalla Germania'' (71). Inoltre ``aveva lavorato per i
servizi segreti
ungheresi prima della guerra'' (71). ``Tra il 1941 e il 1944, i
governi ungheresi filonazisti avevano inviato spesso Vajta in missioni
speciali,
anche a Berlino, a Istanbul e in numerosi paesi balcanici che,
all'epoca, collaboravano attivamente con i tedeschi'' (71). Nel 1944 fu
promosso
a Console Generale a Vienna (71). Tent� poi di giustificare il suo
collaborazionismo con la necessit� di frenare l'avanzata comunista (71).

Alla fine della guerra fu ``console ungherese a Vienna, inviato
per organizzare il trasloco dell'industria ungherese e stabilire
itinerari di fuga per
i "profughi". [...] Allest� pi� di 7.000 vagoni ferroviari carichi
di macchinari e di pezzi di fabbriche per raggiungere la Germania
occidentale e
salv� dai sovietici la grande maggioranza dei borghesi e degli
aristocratici ungheresi. I francesi scoprirono presto che Vajta era uno
dei pochi
uomini a sapere dove fosse stata trasferita l'industria ungherese.
I francesi erano disperatamente a corto di soldi per finanziare le
operazioni
clandestine e il tesoro rubato di Vajta divenne, nel 1945, la
principale base finanziaria della ripresa d'interesse per l'Intermarium
da parte della
Francia'' (61).


Subito dopo la guerra ``fu preso in una retata del CIC e detenuto
a Dachau. Fortuna volle che uno dei suoi compagni di prigione fosse il
principe
ereditario del Siam; un funzionario inglese venne per liberare
quest'ultimo, e riconoscendo il nome di Vajta fece uscire anche lui''
(70).

Vajta, infatti, era ``considerato troppo prezioso nelle operazioni
di spionaggio da francesi e inglesi, per essere riconsegnato al governo
del suo
paese'' (71). E infatti nel 1945 ``fu assoldato dal Deuxi�me
Bureau e dall'Alto Comando Francese in Austria'' (62). Lavor� ``per pi�
di due
anni sia coi servizi segreti francesi sia con quelli inglesi,
organizzando due movimenti clandestini contro i russi'' (61). Sotto la
direzione
francese prima e inglese poi, fu il principale organizzatore
dell'Intermarium (62).


Il 10 aprile 1947, Vajta fu arrestato a Roma dalle autorit�
italiane, ``ma il 26 aprile venne rilasciato, malgrado si trovasse sulla
lista ufficiale dei
criminali di guerra e l'Italia dovesse consegnarlo come tale alle
autorit� straniere. [...] Il rilascio di Vajta era stato congegnato da
Pecorari,
segretario generale della Democrazia Cristiana [e vicepresidente
dell'Assemblea costituente] e da Insabato, capo del Partito Agrario
Italiano''
(69).

In seguito cerc� di ottenere l'appoggio degli Stati Uniti
all'Intermarium, e nel mese di luglio fu assoldato dal CIC (70). Aveva
``eccellenti
contatti in Vaticano, in Inghilterra, in Francia e in Spagna''
(73). Inoltre ``conosceva personalmente il generale Franco, il ministro
degli esteri
spagnolo Artajo e il cardinale primate di Spagna'' (74).

Nel 1947, Vajta intraprese un viaggio segreto con Casimir Papee,
``uno straordinario diplomatico polacco [...] presso la Santa Sede dal
1939,
[...] un autorevole membro dell'Intermarium [che aveva]
collegamenti con i servizi segreti occidentali. [...] Nel corso del loro
viaggio i due
s'incontrano con funzionari dei servizi segreti inglesi e
francesi'' (73-74).

A seguito di pressioni da parte del governo ungherese, la polizia
italiana emise un mandato d'arresto nei confronti di Vajta (73). Il 3
settembre,
al ritorno dal suo viaggio con Papee, l'ungherese fu avvisato
``del suo imminente arresto. [...] Vajta si rec� immediatamente a
Castelgandolfo,
la residenza estiva del Pontefice.'' La mattina del giorno
successivo pot� tornare impunemente a Roma, grazie alle sue potenti
amicizie:
``Alcide De Gasperi, che era anche primo ministro, aveva
personalmente garantito per la [sua] salvezza.'' Inoltre egli aveva
ottenuto dei
documenti falsi, rilasciati dai francesi. A Roma ottenne una breve
ospitalit� ``presso un padre gesuita ungherese nell'Universit�
Gregoriana
Gesuita'', e scapp� poi per Livorno con l'agente del CIC Gowen,
per poi scappare in Spagna (74).

Da quell'anno, si mise a lavorare per gli americani al progetto
dell'Unione Continentale (74-75). Il 16 dicembre 1947 arriva a New York
``con
un visto emesso dal consolato americano a Madrid e contrassegnato
dalla dicitura "Diplomatico"'' (76). Negli USA, Vajta incontr� ``il
cardinale Spellmann, il leader gesuita padre La Farge e un gran
numero di capi politici emigrati'' allo scopo di ``procurarsi appoggi
per l'Unione
Continentale'' (77).

La visita di Vajta non pass� inosservata, e grazie all'intervento
dei due noti giornalisti Drew Pearson e Walter Winchell ``il governo fu
sommerso dalla pubblicit� negativa'' (77). ``Vajta fu
immediatamente arrestato, e il 3 febbraio 1948 gli ungheresi chiesero la
sua
estradizione.'' ``Gli americani non volevano restituirlo
all'Ungheria'' e finalmente fu ``cacciato dagli Stati Uniti nel febbraio
del 1950 [e] dopo
il rifiuto da parte di Italia e Spagna di raccoglierlo, and� in
Colombia'' (77).

``Il Vaticano intervenne e fece in modo che la Colombia lo
accettasse e che un piccolo collegio cattolico situato laggi� lo
impiegasse. Trascorse il
resto della sua vita a Bogot� come professore di economia'' (78).

Walter Rauff

Criminale di guerra, capo della Gestapo nella Repubblica di Sal� e
terminale milanese della rete di fuga del vescovo Hudal nel dopoguerra.

Partecip� direttamente allo sterminio degli Ebrei, mettendo a
punto un'innovativa tecnica di morte:
``A seguito dell'angoscia provata da Himmler [ministro degli
interni] nell'assistere a una fucilazione di massa di ebrei a Minsk nel
1941, Rauff
aveva diretto lo svolgimento del programma per la messa a punto di
furgoni a gas mobili'' nei quali morirono ``circa centomila persone, per
la
maggior parte donne e bambini dell'Europa orientale'' (41).

``In seguito alla caduta del regime di Mussolini, nel settembre
del 1943 Rauff fu inviato in Italia settentrionale, dove prest� servizio
presso le
SS nella zona intorno a Genova, Torino e Milano. Ancora una volta
il suo incarico era quello di sterminare la popolazione ebrea'' (41).

Nella primavera del 1943, il vescovo Hudal ``entr� in contatto con
questo famigerato autore di stragi'', incontrandolo a Roma, dove Rauff
era
stato mandato dal suo superiore Martin Borrmann per sei mesi
(41-42). ``In quei mesi furono stabiliti i primi contatti col Vaticano,
che
avrebbero portato, infine, all'istituzione da parte di Hudal di
una rete per l'espatrio clandestino dei criminali nazisti'' (42).


``Con l'aiuto di Rauff, i pi� alti funzionari della Wehrmacht
nell'Italia settentrionale [ed in particolare l'Obergruppenf�hrer Karl
Wolff]
intrapresero una serie di negoziati segreti per la resa. Allen
Dulles, il capo del servizio segreto americano in Svizzera, concluse la
resa con le
forze tedesche con l'aiuto di intermediari del Vaticano. A questi
negoziati venne dato il nome in codice di "operazione Sunrise" e, anche
se non
abbreviarono la guerra, gli ufficiali nazisti che vi parteciparono
sfuggirono ad una dura pena'' (46).

Sull'operazione Sunrise, Il Secolo Corto ci fornisce ulteriori
particolari (cap. 15).
L'operazione era condotta ufficialmente ``per risparmiare inutili
morti'', ma il suo scopo reale era invece ``di evitare che fossero i
partigiani
democratici italiani a conseguire la vittoria sull'esercito
tedesco, poich� ci� avrebbe rafforzato il loro potere.'' I contatti fra
Dulles e Rauff
erano cominciati ``gi� all'inizio del gennaio 1945. Nel marzo
dello stesso anno, le trattative fra OSS e SS erano giunte a un punto
talmente
avanzato da giustificare una prova concreta di buona fede da parte
tedesca. Il 3 marzo Walter Rauff ebbe un incontro a Lugano con Dulles.
[...]
L'incontro [...] serv� per organizzare il rilascio dei prigionieri
americani e inglesi che si trovavano nelle mani della Gestapo in Italia.
Le
trattative proseguirono poi a ritmo serrato.'' A met� aprile
``Wolff si rec� in Svizzera contando sulla sua reputazione personale
presso gli
anglo-americani per ottenere garanzie da parte di Dulles che "gli
elementi idealisti e rispettabili dell'esercito, del partito, e delle SS
avrebbero
potuto svolgere una parte attiva nella ricostruzione della
Germania". Non si trattava quindi soltanto della resa delle truppe
tedesche nell'Italia
settentrionale, ma di qualcosa che implicava una connivenza futura
con i quadri qualificati del nazismo. Dulles concesse in pratica
un'amnistia
ufficiosa alle SS. Quasi una pace separata, comprendente non solo
la salvaguardia della vita, ma anche la libert� personale e la
protezione
dell'espatrio verso luoghi lontani e sicuri.''

``Quando, il 29 aprile del 1945, l'esercito tedesco si arrese,
Rauff ottenne un falso passaporto a nome di Carlo Comte e affitt� un
appartamento
a Milano. Poi prese la sua copia dei documenti della polizia
segreta di Mussolini, che comprendevano le liste degli iscritti al
partito fascista, e
la seppell� di nascosto fuori citt�. Sapeva che quei documenti si
sarebbero rivelati molto utili nei mesi a venire e la sua previsione si
dimostr�
corretta. Il giorno seguente, tuttavia, Rauff venne arrestato
dagli americani e rinchiuso nella prigione di San Vittore a Milano. Nel
giro di alcune
ore, arriv� un sacerdote e fece in modo che l'ufficiale tedesco
venisse trasferito in un ospedale dell'esercito americano'' (46).

``Rauff venne rilasciato per essere affidato alla custodia della
"S Force Verona", un'unit� dell'OSS che operava con la squadra di
controspionaggio speciale anglo-americana in Italia, comandata da
James Jesus Angleton. Tra le altre cose, la S Force era l'equivalente
occidentale della sezione anticomunista di Rauff durante la
guerra'' (46).
NOTA: Angleton e Dulles divennero in seguito, rispettivamente,
capo del controspionaggio e direttore della CIA, e mantennero per tutta
la
durata della loro carriera il controllo esclusivo sui collegamenti
tra i servizi segreti americani ed il Vaticano (47).

Rauff fu rilasciato dopo un lungo interrogatorio sulle attivit�
anticomuniste della Gestapo (47). Monsignor Giuseppe Bicchierai,
segretario del
cardinale di Milano Schuster, ``organizz� le cose in modo tale che
questi potesse starsene nascosto nei conventi della Santa Sede'' (46).

``Rauff prese contatto con l'arcivescovo di Genova Siri e and�
immediatamente [a Milano] a lavorare per il Vaticano alla creazione di
un
sistema per far fuggire clandestinamente i nazisti'' (47).
Secondo Il Secolo Corto, dal 1945 al 1949 Rauff, agendo per conto
dei servizi segreti americani ``sotto la copertura di un'organizzazione
di
aiuto ai rifugiati gestita dal Vaticano, avrebbe fatto partire
clandestinamente verso asili sicuri pi� di 5.000 fra agenti della
Gestapo e SS.''

Nel 1949 Rauff lascia l'Italia per il Sud America, senza neanche
prendere la precauzione di usare documenti falsi: il nome sul passaporto
era
infatti proprio il suo. Visse tranquillamente in Cile, paese che
ne neg� l'estradizione anche dopo che fu eletto il socialista Salvador
Allende.

Franz Stangl

Fu comandante del campo di sterminio di Treblinka (33). Verso la
fine della guerra fu trasferito in Jugoslavia a combattere contro i
partigiani
(34). Catturato dagli americani, dal 1945 al 1947 fu rinchiuso nel
campo di prigionieri di guerra di Glasembach. Intorno al Natale 1947 gli
americani lo consegnarono agli austriaci, che lo trasferirono a
Linz. Da qui evase nel maggio successivo, e si incammin� verso Roma
(34).

``Dopo essere giunto a Roma, si mise alla ricerca del vescovo
Alois Hudal, [il quale gli procur�] un alloggio a Roma, [...] gli diede
[...] denaro,
[...] un passaporto della Croce Rossa, [...] un visto d'entrata in
Siria, un posto in una fabbrica di tessuti a Damasco, e un biglietto per
la nave''
(34-35).

Fugg� insieme a Gustav Wagner e ``alla fine giunsero in Brasile
entrambi e lodarono il vescovo Hudal per l'aiuto che aveva offerto
loro'' (36).

Stangl fu catturato definitivamente da Simon Wiesenthal nel 1967
in Brasile (35-36). Nel 1970 venne condannato all'ergastolo in Germania,
e
mor� in carcere un anno dopo.

Gustav Wagner

Comandante del campo di concentramento di Sobibor durante la
guerra (36). Arrestato, fugg� dalle prigioni alleate e percorse insieme
a Franz
Stangl la strada per Roma. Fugg� infine in Brasile grazie
all'opera caritatevole del vescovo Hudal (36).

Alois Brunner

``Uno degli ufficiali pi� spietati che portarono a compimento il
programma di deportazione degli ebrei'', riusc� a fuggire ``attraverso
la rete
ordita dal Vaticano per permettere la fuga dei nazisti'' (36).

``Fugg� a Damasco, in Siria, dove vive ancora sotto il nome di
dottor George Fischer, [...] impunito per le centinaia di migliaia di
vittime che
invi� a Stangl e Wagner affinch� le processassero'' (36).

Adolf Eichmann

``Principale artefice dell'olocausto'' nella veste di ``capo del
Dipartimento per gli affari ebrei'' (36).

Nel 1950, Hudal gli forn� ``una nuova identit�, quella del profugo
croato Richard Klement e lo mand� a Genova. L� Eichmann [...] fu
nascosto in
un monastero, sotto il controllo caritatevole dell'arcivescovo
Siri, prima di essere fatto fuggire clandestinamente in Sudamerica''
(36).

``La Caritas ha pagato tutte le spese di viaggio per permettere a
Eichmann di raggiungere il Sudamerica'' (37).

``Alla fine, Eichmann fu rintracciato in Argentina dal servizio
segreto israeliano, rapito, processato e giustiziato a Gerusalemme nel
1962''
(36).


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