APPROVATA IN SERBIA LA NUOVA LEGISLAZIONE CONTRO I LAVORATORI

Alcuni giorni fa il parlamento della Serbia ha approvato
un disegno di legge sul lavoro che, nell'ambito del processo di
liquidazione della proprieta' sociale e pubblica,
introduce pesanti elementi di precarizzazione, gabbie
salariali, e mina alle fondamenta il sistema dei contratti
collettivi di lavoro.

La decisione ha causato nuovi conflitti - perlomeno di facciata -
all'interno delle destre di governo tra l'ala liberista di Djindjic
e l'ala conservatrice di Kostunica. Quest'ultima (alla quale e'
vicino anche il capo attuale della Unione dei Sindacati, Smiljanic)
ha votato contro il provvedimento, ed il presidente del parlamento
Marsicanin, anch'egli critico contro Djindjic, ha dato le dimissioni.

SSS: KLJUCNE PRIMEDBE NA NACRT ZAKONA O RADU
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SSS: OBIEZIONI-CHIAVE SUL DISEGNO DI LEGGE SUL LAVORO
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Subject: [ML-YU] Worker's protests
Date: Fri, 7 Dec 2001 19:28:18 +0100
From: Nemanja Lukic
To: "Marxism-Leninism, Yugoslavia" <Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>


Today, president of the Union of Syndicates of Yugoslavia,
Smiljanic, announced strike of warning in all (bigger) cities of
Yugoslavia on Wednesday. Workers demand withdrawal of the new law
of work which puts them on the mercy of their employers. World
Bank promised $80.000.000 if the law gets accepted by the Parlia-
ment, which reflects the true anti workers nature of the law.
Smiljanic also noted that the first strikes on Wednesday
are just the beginning of something bigger that will take place
unless the Parliament rejects the law. That's why police have
forbidden it.
I must express doubt in Smiljanic's intentions, which are
for now on worker's side. But knowing Smiljanic's past (collabo-
rating with pro imperialist bourgeoisie, monarchists, nationalists
etc.) and bearing the experience from last strike in mind, it is
very possible that worker's cause will be sold cheaply. Namely,
previous worker's strike took place for the same reason (withdrawal
of antiworkers law) and inspite of assuring workers that syndicates
will never accept anything else government suggests except the
full withdrawal, emphasising the rejection of government's offer to
include syndicates in remodelling the law, Smiljanic accepted that
offer and betrayed the interests of workers.

Nemanja

TRADUZIONE:

Oggi il presidente dell'Unione dei Sindacati della Jugoslavia
Smiljanic ha annunciato uno sciopero di avvertimento in tutte le
(maggiori) citta' della Jugoslavia, da tenersi mercoledi. I
lavoratori chiedono il ritiro della nuova legge sul lavoro che
li mette alla merce' dei loro padroni. La Banca Mondiale aveva
promesso 80.000.000 di dollari nel caso in cui la legge fosse
approvata dal Parlamento, il che dice tutto sulla sua vera natura
antioperaia.
Smiljanic ha anche osservato che i primi scioperi di mercoledi'
non sono che l'inizio di qualcosa di piu' grande che puo' avvenire
a meno che il Parlamento non rigetti la legge. Ecco perche' la
polizia ha imposto il divieto.
Io devo essere cauto sulle intenzioni di Smiljanic, che per ora
sta dalla parte dei lavoratori. Ma conoscendo il passato di
Smiljanic (collaborazionista con la borghesia filoimperialista,
monarchico, nazionalista, ecc.) ed in base all'esperienza dello
ultimo scopero, e' probabile che la causa dei lavoratori venga
svenduta per poche lire. In effetti, lo sciopero precedente ha
avuto luogo per la stessa causa (il ritiro della legge sul
lavoro), e nonostante le assicurazioni date ai lavoratori, che
il sindacato non avrebbe accettato altro da parte del governo
che non fosse il ritiro completo, in particolare enfatizzando
il rifiuto dell'offerta governativa di includere il sindacato nel
lavoro di riforma del progetto di legge, Smiljanic ha accettato
l'offerta, tradendo gli interessi operai. (Nemanja)

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> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20011206191132069696.html

SERBIA: PRESIDENTE PARLAMENTO MARSICANIN DA' DIMISSIONI

(ANSA) - BELGRADO, 5 DIC - Il presidente del parlamento serbo
Dragan Marsicanin ha presentato oggi le dimissioni, evitando
cosi' un voto di sfiducia da parte dei deputati fedeli al
primo ministro Zoran Djindjic. Marsicanic e' membro del Partito
democratico serbo (Dss) del presidente federale Vojislav Kostunica,
da tempo in rotta con Djindjic e con la maggioranza dei partiti
della coalizione democratica Dos, tanto da formare un gruppo
parlamentare a parte. Subito dopo i deputati, su proposta del
capogruppo del Dos, Cedomir Jovanovic hanno eletto al suo posto
la vice, Natasa Micic, membro di Alleanza civica (Gss). (ANSA). OT
06/12/2001 19:11

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20011206193132069743.html

SERBIA: PRESIDENTE PARLAMENTO MARSICANIN DA' DIMISSIONI (2)

(ANSA) - BELGRADO, 5 DIC - Il nuovo episodio del braccio di ferro
che da tempo oppone il conservatore e nazionalista
moderato Kostunica al pragmatico e filo-occidentale Djindjic
era nato nei giorni scorsi quando il parlamento aveva approvato,
nonostante l'opposizione del Dss, una nuova legge sul lavoro
avversata dai sindacati. I voti del partito di Kostunica - che fa parte
della coalizione Dos - si erano uniti a quelli dei socialisti
dell'ex presidente Slobodan Milosevic, dei radicali ultranazionalisti
di Vojislav Seselj e del Partito dell'unita' serba fondato dal defunto
comandante paramilitare Zeliko 'Arkan' Raznatovic. Nonostante cio' la
legge era passata per 118 voti a favore e 105 contrari. I Dss
avevano allora denunciato una manomissione del voto parlamentare,
sostenendo che uno dei deputati favorevoli alla legge, Borislav
Novakovic (del Ds, il partito di Djindjic) aveva votato pur non
essendo presente in aula, consegnando a un aiutante la sua scheda
per il voto elettronico. La replica di Jovanovic era stata molto
dura: aveva chiesto il voto di sfiducia nei confronti di Marsicanic,
uno dei principali accusatori di Novakovic, e aveva chiesto di
estromettere dal Dos il partito di Kostunica, data la ''scandalosa
alleanza'' con gli esponenti del vecchio regime, ''peraltro non
inedita, dato che gia' in passate occasioni i Dss hanno agito piu'
come partito di opposizione che di governo''. In una intervista alla
televisione di Novi Sad, Djindjic ha affermato che il Dos ''puo'
continuare ad esistere anche senza il partito di Kostunica: si trattera'
solo del Dos meno uno''. Nella coalizione, formata da 18 partiti,
solo uno, Nuova Serbia (Ns), si e schierato con il Dss, mentre gli
altri hanno appoggiato Djindjic. Gli analisti della stampa serba
ritengono pero' che la rottura fra le due anime del Dos, per quanto
innegabile, non sia imminente. In attesa di una soluzione del
contenzioso fra Serbia e Montenegro, nessuna delle due fazioni
avrebbe da guadagnare da una prematura divisione che sfocerebbe
in elezioni anticipate. Da un canto, il potere federale al momento
e' molto limitato, e dall'altro nessuno dei due protagonisti,
Kostunica e Djindjic, vuole apparire agli occhi dell'elettorato e
della comunita' internazionale come il responsabile di una rottura
potenzialmente destabilizzante. (ANSA). OT
06/12/2001 19:31