Oggi 19 dicembre 2001 si e' tenuta a Roma, alle ore 12:30 nella sede del
Partito Radicale in Via di Torre Argentina, una conferenza stampa con
Carla Del Ponte, "pubblico ministero" del "Tribunale ad hoc" dell'Aia
per i crimini commessi sul territorio della ex-Jugoslavia.
Alla conferenza stampa sono intervenuti a sorpresa alcuni militanti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia e della sezione italiana del
"Tribunale Clark", che hanno effettuato domande a raffica alla Del
Ponte. Secondo i contestatori, il "tribunale ad hoc", essendo stato
istituito con una forzatura da parte di membri del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, e non dalla Assemblea dell'ONU, e' illegale; il suo
regolamento infrange norme elementari del diritto, come la presunzione
di innocenza, il sistema degli avvisi di garanzia, il pubblico dominio e
la non-secretezza delle fonti d'accusa e testimoniali; la sua attitudine
e' faziosa e squisitamente politica, come ha dimostrato la veloce
archiviazione delle cause intentate contro la NATO per i bombardamenti
compiuti nel 1999 contro la Repubblica Federale di Jugoslavia.
I contestatori sono stati apostrofati con frasi razziste ed
intimidazioni ("Se sei serbo, che cosa ci stai a fare qui? Vattene!", "E
tu che dici queste idiozie saresti un avvocato?") da parte dei militanti
del Partito Radicale, da sempre in prima linea in Italia nella campagna
a favore della frammentazione della Jugoslavia in "gabbie" etniche e
grandi fautori dello stesso "tribunale ad hoc". Al leader storico del
partito, Marco Pannella, anch'egli presente, e' stato ricordato il suo
ruolo nel 1991, quando in sostegno della causa del secessionismo su base
etnica indosso' la divisa dell'esercito croato presso Osijek.
Il Partito Radicale, formazione con una infima base militante che pero'
gode di enorme peso mediatico e grandi risorse finanziarie, si ispira
alle idee dell'ultraliberismo, chiede la liquidazione dello Stato
italiano secondo il modello degli USA e nelle sue manifestazioni espone
le bandiere degli USA, della Gran Bretagna e di Israele.
Partito Radicale in Via di Torre Argentina, una conferenza stampa con
Carla Del Ponte, "pubblico ministero" del "Tribunale ad hoc" dell'Aia
per i crimini commessi sul territorio della ex-Jugoslavia.
Alla conferenza stampa sono intervenuti a sorpresa alcuni militanti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia e della sezione italiana del
"Tribunale Clark", che hanno effettuato domande a raffica alla Del
Ponte. Secondo i contestatori, il "tribunale ad hoc", essendo stato
istituito con una forzatura da parte di membri del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, e non dalla Assemblea dell'ONU, e' illegale; il suo
regolamento infrange norme elementari del diritto, come la presunzione
di innocenza, il sistema degli avvisi di garanzia, il pubblico dominio e
la non-secretezza delle fonti d'accusa e testimoniali; la sua attitudine
e' faziosa e squisitamente politica, come ha dimostrato la veloce
archiviazione delle cause intentate contro la NATO per i bombardamenti
compiuti nel 1999 contro la Repubblica Federale di Jugoslavia.
I contestatori sono stati apostrofati con frasi razziste ed
intimidazioni ("Se sei serbo, che cosa ci stai a fare qui? Vattene!", "E
tu che dici queste idiozie saresti un avvocato?") da parte dei militanti
del Partito Radicale, da sempre in prima linea in Italia nella campagna
a favore della frammentazione della Jugoslavia in "gabbie" etniche e
grandi fautori dello stesso "tribunale ad hoc". Al leader storico del
partito, Marco Pannella, anch'egli presente, e' stato ricordato il suo
ruolo nel 1991, quando in sostegno della causa del secessionismo su base
etnica indosso' la divisa dell'esercito croato presso Osijek.
Il Partito Radicale, formazione con una infima base militante che pero'
gode di enorme peso mediatico e grandi risorse finanziarie, si ispira
alle idee dell'ultraliberismo, chiede la liquidazione dello Stato
italiano secondo il modello degli USA e nelle sue manifestazioni espone
le bandiere degli USA, della Gran Bretagna e di Israele.