* Rambouillet, Allegato B, 1999? No, Hitler 1941.
* Obiettivo dell'Europa: I Balcani senza la Serbia (Stratfor).
* Lo scheletro nell'armadio dell'Europa: il razzismo slavofobo
(Emperor's Clothes).


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RAMBOUILLET 1999? NO, HITLER 1941

...In the case of Yugoslavia, Hitler was prepared to
accept limited adherence to the Axis, for all he required
was the use of the Belgrade-Nis-Salonika railroad.
(Rail connections through Bulgaria were poor.) The Yugoslav
government resisted the overtures...
Encyclopedia Americana, edition 1993,
Volume 29, page 442, entry: World War II.

...Hitler's demands and offers were reported to be
Yugoslavia's adherence to the Axis, the prohibition of all
anti-Axis agitation in Yugoslavia ..., the opening up of
Yugoslavia's railroads for the transport of German war
materials, a guarantee of the inviolability of Yugoslav
territory and finally the promise of territorial expansion
at the expense of Greece...
Encyclopedia Britannica, edition 1943,
Volume 23, page 923, entry: Yugoslavia.

[In March 1941...] Some of the ministers, including [Serb]
Lazar Markovic, resigned in protest against any agreement
with Germany which would definitely bind Yugoslavia to the
Axis and the so-called "NEW WORLD ORDER."
Ibis.

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OBIETTIVO DELL'EUROPA: I BALCANI SENZA LA SERBIA

Articolo tradotto da
<http://www.stratfor.com/CIS/specialreports/special29.htm>
e distribuito sulla mailing list del Comitato Scienziate/i contro la
guerra.

Obiettivo dell'Europa: I Balcani Senza Serbia
0005 GMT, 000330
Sommario

Dopo anni di dispute sui dettagli, la Romania e la Bulgaria si sono
accordate sulla
Localizzazione di un nuovo ponte da costruire sul Danubio. Ora l'Unione
Europea (EU) può completamente
sviluppare il corridoio IV: un grande progetto di infrastruttura che
collega
l'EU con la Grecia. Questo
sarà il primo collegamento ferroviario e stradale fra la Grecia e
l'Europa
occidentale senza passare attraverso la Serbia, passando invece
dall'Ungheria, la Romania e la Bulgaria. Principalmente, il corridoio IV
fa
parte d'una strategia più ampia dell'EU che punta a tagliare interamente
fuori la Serbia dall'Europa.
Analisi
La Romania e la Bulgaria si sono accordate il 27 marzo u.s. per
costruire un
nuovo ponte attraverso il Danubio, 20 chilometri ad est dalla frontiera
con
la Serbia. Il progetto, parzialmente finanziato dall'EU, è il primo
d'una
serie di progetti regionali di infrastrutture destinate a contribuire a
saldare l'Europa Orientale in uno spazio economico comune. I
finanziatori
internazionali coinvolti attualmente si stanno incontrando a Bruxelles
in
una conferenza regionale per appianare i dettagli del patto di stabilità
dei
Balcani, un'iniziativa sponsorizzata dal' EU per promuovere lo sviluppo
economico nei Balcani stessi. Se le riunioni continueranno come
previsto, i
finanziatori forniranno circa 1,1 miliardi di dollari per una varietà di
progetti, principalmente nello sviluppo di infrastrutture.
Tuttavia, non ci sono programmi per includere la Serbia in questi schemi
di
sviluppo fino a che il presidente jugoslavo Slobodan Milosevic rimarrà
al
potere.
Il ponte in questione collegherà Vidin, Bulgaria a Calafat, Romania. Una
volta completato, sarà uno dei due ponti che collegano la Bulgaria con
la
Romania. Localmente, questo dovrebbe avere un effetto positivo immediato
sul
commercio fra i due paesi.
Regionalmente, il ponte di Vidin-Calafat fa parte del progetto di
infrastruttura del corridoio IV dell'EU.
I progetti del corridoio fanno parte degli sforzi continui dell'EU per
sviluppare un sistema integrato di trasporto nei paesi dell'Europa
Orientale, nonché per stimolare lo sviluppo economico e prepararli per
l'ingresso nell'EU. Il corridoio IV collegherà Europa occidentale e
Grecia
attraverso gli stati che richiedono l'ingresso nell'Unione Europea
(Ungheria, Romania e Bulgaria). Oltre l'obiettivo primario del progetto
(rinforzo dei legami economici fra i membri e i candidati all'ingresso
nel'EU) lo sviluppo di questo corridoio permanente aprirà l'EU
all'immigrazione da questi tre paesi. Ciò contrassegna un'inversione di
tendenza significativa da parte dell'EU; nel passato, infatti, l'EU è
stato
nel migliore dei casi tiepida verso l'ingresso di bulgari e rumeni.
Ma il nuovo ponte ha un'importanza molto più profonda dell'espansione
del
commercio o dell'immigrazione. Prima della guerra del Kosovo, gli unici
collegamenti terrestri fra Europa occidentale ed i Balcani del sud hanno
attraversato la Serbia. I 78 giorni di bombardamenti dell'anno scorso
della
NATO sulla Serbia hanno distrutto tutto, dividendo la Grecia dal resto
del'EU. Il corridoio IV mira a ristabilire i collegamenti di terra con
la
Grecia escludendo la Serbia, e tagliando efficacemente la Serbia da una
rete
crescente di sviluppo di frontiera.
Il corridoio IV non è l' unica infrastruttura dell'EU che punta a
isolare la
Serbia. Il corridoio VIII, una infrastruttura che collega l' Albania,
Bulgaria e Macedonia, lavora nella stessa direzione. Il Regional Funding
Conferece sta prendendo in considerazione altri progetti che incrociano
la
regione. In Serbia si vorrebbero eliminare dal Danubio le macerie dei
ponti
che la NATO ha distrutto. Questo libererebbe il fiume più lungo
dell'Europa
al commercio con 11 paesi europei. Il congresso studierà persino la
possibilità di costituire un fondo per i progetti secondari in Kosovo ed
in
Montenegro - zone ancora formalmente amministrate da Belgrado.
Ma l'EU insiste, finchè Milosevic tiene le redini a Belgrado, la Serbia
non
vedrà un centesimo dei fondi monetari per la ricostruzione. La tenacia
di
Milosevic ha fatto si che la maggior parte dei governi europei
considerassero un fallimento l'integrazione della Serbia " nella
famiglia "
europea per il prossimo futuro.
Mentre questo può essere utile politicamente per i governi impegnati a
limitare e controllare i danni del loro fallimento in Kosovo, tuttavia
porta ad ignorare alcuni fatti di base. La Jugoslavia confina con sette
paesi coinvolti nel patto di stabilità dei Balcani; oltre alla Romania,
la
Iugoslavia ha la popolazione più numerosa fra i paesi dei Balcani, ed
anche
più numerosa di nove dei quindici stati membri del' EU. Tutto il
tentativo "
stabilizzare " i Balcani, senza considerare il paese al nucleo della
regione, è condannato al fallimento. Il programma dell'EU prevede una
penisola balcanica prospera, tollerante e vitale - con un buco nero al
centro. L'EU costruirà le relative strade ed otterrà il relativo nuovo
collegamento verso la Grecia, ma di tutto il parlare d'un futuro
luminoso
nei Balcani resteranno soltanto parole su carta a Bruxelles.

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Europe's Dirty Secret

by Rick Rozoff (3-27-00)

[Note - the following is excerpted from a most thought-provoking email
note that Mr. Rozoff sent to friends on the Internet. ]

I've hesitated to weigh in on this issue for fear that my ethnic
background might leave me open to the suspicion of "special pleading."
But this issue has to be met head on.

To someone outside of Europe or not of European ancestry, all Europeans
must appear homogeneous. Similarly, Europeans and North Americans are
often shocked when they learn of the extensive ethnic and cultural
diversity that obtains in Asia, Africa and the Middle East, as those
areas are presented in the West as stereotyped and monolithic. In fact
Europe is and has always been divided in a number of ways: Language
groups, different branches of Christianity, social class, ethnic
pluralism within nations, with certain groups historically disadvantaged
(Celts, Basques, Romany, etc.), and - perhaps most demonstrably - by
geographic divide. North vs. South and West vs. East are the major
cleavages.

Anti-Slavic prejudice - more properly, racism - is a dirty secret in
European history.

It reached its most monstrous level of refinement with Hitler, who both
'scientifically' codified and savagely implemented this prevailing view
of Slavs as Untermenschen - subhumans. Fifty million human beings lost
their lives in World War Two, the majority of them Slavs. Estimates of
Soviet dead, which include Jews, Roma and other non-Slav minorities, but
which were overwhelmingly Slavic, range as high as thirty million.
Additionally, millions of Serbs, Poles and other Slavs were killed in
battle or along with Jews and others in death camps.

Every action has its rationale and every policy its doctrine. Had
anti-Slavic (and related anti-Eastern - that is, anti-Romanian, Greek,
etc.) bigotry not been allowed to simmer in Europe for centuries, it
wouldn't have been as easy to exterminate tens of millions of Eastern
Europeans as it was for the Third Reich.

A resumption, an hysterical revival, of this racism has been dredged up
since the beginning of the break up of Yugoslavia in 1991. Often the
pronouncements of Western government and media spokespeople are a barely
disguised recycling of Nazi race propaganda from the 1930s and 40s. As
one British journalist put it a few months ago, this campaign of
collective dehumanization (another trick infamously practiced by Hitler,
Rosenberg, Goebbels and company) has led to the word Slav being
synonymous with criminal. Or subhuman. Or inherently (read: racially)
inferior, lazy, dishonest, violent people who deserve all the misery,
disease, bombing and eventual physical elimination NATO and IMF/World
Bank policies have brought on them.

When the life expectancy of a Russian male (one current estimate is 56
years) is lower than that in most 'official' Third World countries; when
Romanians, Bulgarians and others are eating out of garbage cans and
sleeping in sewers; when 1.2 million ethnic Serbs are driven out of
their homes and living destitute in Serbia proper, consituting the
largest mass scale refugee crisis in Europe since World War II and its
aftermath; when all this is occurring and nobody in the West says
ANYTHING about it, except to callously and contemptuously blame the
victims - it's time for all people of good will to oppose the
ethnopsychological (that is, racist) and other propaganda devices use to
perpetrate and excuse this travesty.

T.V. and Alida Weber and 'Stormie' Leporte (who by the way runs a superb
Web site: http://www.abolishnato.com ) have performed an indispensible
service by analyzing and exposing this campaign of racial dehumanization
and persecution.

Lastly, it's not a matter of contrasting one group's tragedy with
another's, but of learning from many experiences to recognize a current
catastrophe. The Roman poet Virgil has a line that says, "Taught by
misfortune, I pity the suffering." United by our horror at past acts of
racial stereotypng and persecution, we can condemn it whenever it
occurs.

One point of information. The D-Day invasion didn't occur until Spring
of 1944. By that time the Soviet Union and numerous Eastern European
partisan groups (Serbian, Greek and others) had been holding off and
driving out the overwhelming bulk of Axis troops for over two and a half
years. They, more than anyone else, saved the world from fascism. They
deserve far more consideration and gratitude than they've ever received
from the Western nations who, with the exception of Britain in Europe,
didn't even put up a decent fight against Hitler.

***
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"JUDGMENT!" This film proves the media used false images to demonize the
Serbs starting in 1992. When we say "proves" we mean it. Eric Garris,
webmaster of www.antiwar.com decided to help distribute the film
because, he commented: "It's much better than you described. It's
political dynamite."
Please order copies of this film for yourself, your friends who may
doubt that pictures can lie, for open-minded newspeople, for politicians
who may have been misled. Show it to churches, unions, business groups,
veterans groups. Show it on every campus.
Remember the pictures we all saw, the emaciated man behind barbed wire
in Bosnian Serb "death camp"? There was no such "death camp" - it was
all fabricated. This film shows exactly how that lying picture was
fabricated. The conclusion is indisputable.
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lies. Let's all chip in! Please buy one or preferably more than one and
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