AGINFORM
Numero 24 - marzo 2002
http://www.pasti.org/indice24.htm

Processo Milosevic

Il silenzio assordante della sinistra

Sono stato presente all'Aja il 12 febbraio per l'inizio del
formale `'processo" contro Slobodan Milosevic insieme
a rappresentanti di vari Paesi del Comitato
internazionale per la difesa di Milosevic e del Tribunale
Clark La sera precedente si era tenuto ad Amsterdam
un incontro pubblico sul tema e, nel pomeriggio del 12,
una conferenza-stampa. Televisione e stampa italiani
(compresi i giornali cosiddetti antagonisti) hanno
sostanzialmente taciuto su queste iniziative,
manifestando in tal modo l'usuale faziosità pregiudiziale
nei confronti del Presidente Milosevic, la cui vera colpa
storica, anche agli occhi dei movimentisti e buonisti
pure di sinistra e "comunisti", è quella di non aver
imitato il rinnegato Gorbaciov.

Milosevic ha fatto pure compromessi per la pace, per i
quali taluni lo rimproverano, ma ha opposto nella
sostanza una resistenza sino agli estremi limiti del
possibile. Tutti i buonisti, pacifisti, antagonisti dai buoni
sentimenti e dalle mobilitazioni parolaie, oltre che i
fautori liberisti e "progressisti" delle aggressioni
occidentali, sono rimasti spiazzati di fronte alle solide
argomentazioni sulla illegittimità dello
pseudo-Tribunale dell'Aja, fondato da un Consiglio di
sicurezza che non ha tale potere, e sulla totale
mancanza di imparzialità nonché sulla scorrettezza nel
suo procedere. Ma soprattutto dalla dignitosa, strenua,
elevata, competente e abilissima condotta di autodifesa
di Milosevic, che ne ha rivelato le doti di grande e
coraggioso dirigente contro l'imperialismo e la
cosiddetta globalizzazione: di ciò avevo avuto un saggio
preciso nella visita che gli avevo reso il 16 agosto 2001
nel suo ingiusto carcere.

La resistenza di Milosevic galvanizza quella jugoslava
e di tutti i popoli contro l'imperialismo e pone a nudo la
farsa di un processo e di "magistrati" che stanno
disonorando la giustizia ponendosi al servizio dei
potenti. Come ha dimostrato l'archiviazione delle
denunce contro i crimini NATO in Jugoslavia e la
"dimenticanza"' delle responsabilità primarie e dei
crimini occidentali nella crisi jugoslava da parte del
procuratore Carla Dal Ponte e del suo vice Nice in una
"requisitoria" che ha mostrato chiaramente il carattere
precostituito e di teorema di tutto l'impianto
dell'accusa: Milosevic sarebbe colpevole di tutto
perchè, anche prima di assumere le cariche, avrebbe
controllato tutto e non avrebbe potuto non sapere tutto.

Siamo in presenza di una farsa giudiziaria che rivela la
natura e il modo di agire dell'imperialismo e al tempo
stesso, la fragilità - quando non almeno oggettiva
complicità, di una sinistra e di "comunisti" che rifiutano
pilatescamente la solidarietà dovuta ad un eroico
combattente antimperialista e al popolo jugoslavo. Non
dimentichiamo certo l'incosciente e obbrobriosa
esultanza di costoro dopo il colpo di stato contro
Milosevic (da qualche parte abbiamo letto `'Belgrado
ride"). Sono i frutti velenosi del distacco dalla storia
reale, l'opportunismo, e forse peggio, di teorizzazioni di
"rifondazione" che, lungi dal costruire, distruggono un
grande patrimonio storico del movimento comunista
internazionale e si staccano da partiti e popoli che
lottano - da quello jugoslavo a quello russo, ad es. -
invece di cercare più ampie unità anche con questi
elementi fondamentali della battaglia antimperialista.

Aldo Bernardini

Intervista a Vladimir Krsljanin
segretario internazionale del
Partito Socialista della Serbia

Che impressione le ha fatto Milosevic?

Ha fatto un impressione enorme, non solo a me, ma a
tutti i presenti. C'erano un migliaio di giornalisti da tutto
il mondo e credo sia stato un fatto unanime.
L'impressione è stata rafforzata dal fatto che Milosevic
ha tenuto testa da solo a un `tribunale' che è un enorme
apparato al servizio della NATO e con ammirevole
fermezza ha portato avanti la sua difesa sbaragliando
tutte le menzogne che gli staff degli esperti NATO
avevano costruito per mesi e mesi impiegando immense
risorse tecniche.

Milosevic finora si era rivolto alla `corte' in inglese.
Che lingua ha usato per la sua difesa?

Ha parlato in serbo-croato. Aveva usato l'inglese per
trattare alcune questioni procedurali all'inizio del
processo, ma poi aveva smesso e negli ultimi mesi
aveva usato solo il serbo croato di fronte al `tribunale' e
continua a farlo. Non potrebbe essere altrimenti perchè
il più importante canale televisivo serbo trasmette
direttamente dall' `aula' e Milosevic utilizza questa
possibilità di rivolgersi a tutta la nazione.

Che effetto ha avuto il suo discorso a Belgrado? Mi
faccia dare qualche cifra, che dice più di molte parole.
Secondo i nostri sondaggi adesso il 77% dei cittadini
della Repubblica Federale di Jugoslavia appoggia
Milosevic e ritiene che egli stia difendendo non solo se
stesso ma tutta la nazione che all'Aja viene denigrata e
umiliata. Il 67% ritiene che Milosevic vincerà e con lui
la verità e la giustizia e che la nazione serba farà valere
il proprio diritto di fronte al mondo intero. ...

Data la grande impressione suscitata dalla difesa di
Milosevic molti hanno incominciato a speculare su
chi lo abbia aiutato. Che cosa ne pensa?

E' una domanda che mi è stata posta spesso nelle
conferenze stampa. Credo che abbiano operato due
fattori. La forza e le capacità intellettuali di Milosevic,
da un lato, e dall'altro il fatto che non è solo, ma dietro
di lui ha tutto il partito, tutti i veri patrioti e praticamente
tutta la nazione e molti amici a livello internazionale.
Egli è cosciente di questo sostegno e sente la
responsabilità di distruggere con le sue parole ogni
menzogna. ...

Alcuni osservatori sono sorpresi del fatto che
Milosevic anche dopo una lunga prigionia sembri in
condizioni fisiche e psichiche eccellenti.

Sì è un fatto notevole. Quando lo incontrai circa un
mese fa rimasi impressionato dalla sua vtalità. Tanto
più che è tenuto in isolamento in condizioni che minano
le forze di una persona, in una cella minuscola, con
minime possibilità, esposto a continue pressioni fisiche
e anche psicologiche. La coscienza di lottare per la
giustizia per il suo popolo gli dà la forza morale per
resistere in condizioni così distruttive ...

Mi chiede come vedo il futuro del 'processo'. Sono
convinto che i suoi carcerieri e i loro padroni della
NATO sono preoccupati e sono giunti alla conclusione
che per batterlo bisogna fiaccarlo fisicamente.
Milosevic ha distrutto lo scenario che era stato
preparato per il 'processo', ha messo in luce la
debolezza delle loro argomentazioni prefabbricate e le
menzogne dei loro testimoni, ha conquistato il pubblico
e guadagnato il sostegno delle persone oneste in tutto il
mondo. Con la prospettiva di un 'processo' che, come
vien detto dal 'tribunale', potrebbe durare due anni o
anche più, penso che ci sarà il tentativo di sfinirlo
fisicamente... Dobbiamo esigere che venga liberato in
modo da potersi difendere in libertà. Il Comitato
Internazionale per la Difesa di Slobodan Milosevic ha
fatto propria questa rivendicazione pur non cessando di
chiedere che venga liberato senza condizioni e che il
tribunale sia abolito. I suoi carcerieri sanno che non lo
possono sconfiggere se non per lo sfinimento fisico.

da «Halo Noviny», Praga, 2 marzo

===*===

"Il Manifesto", 10 Marzo 2002

Milosevic, scontro tra i "giudici"

Cassese versus Del Ponte.
Documento dell'Fbi su Al Qaeda in Kosovo e Bosnia

TOMMASO DI FRANCESCO

Certo, come da copione. Ma quel che è accaduto alla fine della quarta
settimana del processo Milosevc al Tribunale dell'Aja merita di essere
sottolineato. Perché è accaduto di tutto. Fuoco e fiamme, letteralmente
con l'incendio di un fornello nelle cucine e piccola evacuazione. Ma
anche fuoco e fiamme sull'istruttoria del procuratore Carla Del Ponte da
parte dell'ex presidente jugoslavo, che dalle prime battute ha
rovesciato le accuse di crinimi di guerra sulla Nato e sull'Uck,
favorito dall'incauto procedimento dell'accusa che ha unificato
politicamente diversi capi d'imputazione per diversi periodi storici
trovando alla fine un solo colpevole, Milosevic, e per l'unica colpa del
nazionalismo della Grande Serbia.

Intanto è accaduto che i giudici hanno "litigato" fra loro.

Il giudice Antonio Cassese, docente di diritto internazionale a Firenze,
presidente- fondatore del Tribunale dell'Aja, ha apertamente criticato,
in un'intervista all'Ansa la presenza di "ombre e cose strane" nel
processo: "l'inopportuno battage fatto dal procuratore e la scelta di
alcuni testimoni", oltre al "modo scorretto con cui Milosevic è stato
consegnato all'Aja...in fondo si è trattato di un mercanteggiamento", e
infine il fatto che il capo d'accusa voluto dall'allora capo procuratore
Louise Arbour, riguardava "cinque imputati e l'esecuzione riguarda uno
solo". Carla Del Ponte ha, nervosamente, subito telefonato a Cassese il
quale avrebbe risposto "d'esser stato frainteso", ma l'Ansa (il
giornalista Franco E. Vaselli) conferma.

Comunque, nonostante queste perplessità "interne" allo stesso Tribunale
dell'Aja (alla sua prestigiosa storia, se non altro), la corte
presieduta dal giudice Richard May ha ritenuto opportuno martedì
rispondere no alla richiesta di libertà provvisoria avanzata da
Milosevic allo scopo dichiarato di avere più possibilità di difendersi:
"Ho un solo telefono e neanche funziona bene" aveva detto l'ex
presidente jugoslavo. La corte non è convinta che Milosevic libero
farebbe ritorno all'Aja "e non rappresenterebbe un pericolo per le
vittime, i testimoni". E il processo è andato avanti. Con il testimone
Sabit Kadriu, che ha denunciato incendi, saccheggi e stragi nella
regione di Cicavica nel settembre 1998, mentre era in corso un'offensiva
dell'esercito di Belgrado contro l'Uck. Anche stavolta Milosevc non si è
scomposto e ha ricordato tre cose: che nel settembre 1998 la Comunità
internazionale avviava la trattativa tra lui e Rugova e il piano della
missione Osce, accettato da Belgrado con la mediazione dell'inviato di
Clinton, Holbrooke, che c'erano stragi "false" - famosa quella di
Orahovac, prima di quella di Racak - e anche massacri di civili serbi ad
opera dell'Uck e che la Comunità internazionale e i governi europei
accusavano l'estremismo degli attacchi armati dell'Uck che impedivano
così l'avvio della trattativa.

Non contento venerdì scorso ha letto in aula un lungo documento che
tutti hanno creduto suo, sul fatto che dietro l'Uck e l'attività di
cellule islamiste in Bosnia c'è stato il gruppo terrorista Al Qaeda di
Osama bin Laden. Tanto che il testimone Sabit Kadriu ogni tanto lo
interrompeva: "Non è vero, questo lo dice lei...". Poi, colpo di teatro.
Milosevic ha consegnato il documento alla corte dicendo: è su carta
intestata dell'Fbi ed è stato redatto per l'Amministrazione Usa "nel
dicembre 2001, dopo l'11 settembre".

===*===

Subject: Fw: Processo a Milosevic
Date: Tue, 7 May 2002 12:56:33 +0200
From: "Sergio"
To: "Peacelink"


Mi sono imbattuto per la prima volta in alcuni siti
che trattano l'argomento in questione e devo dire che
sono rimasto sbalordito dalla assenza di commenti dalla
quasi "totalita' della nostra stampa sul "processo
del secolo" come e' stato battezzato dai
global-media alla sua apertura.

La CNN per esempio che e' partita con grande enfasi
si e' subito defilata quando si sono accorti come
"tira il vento".

Mi viene il dubbio che qualcosa non "funzioni" a
dovere all'Aja. I siti riportati me l'hanno
confermato. Si sarebbe dato molta piu' pubblicita'
all'avvenimento se il copione avesse recitato:

Il "macellaio dei Balcani" avra' finalmente cio' che
si merita: E giu' con le accuse, con Slobo che
digrigna i denti e i servizi stracolmi a mostrare la
"bestia in gabbia"..

Credo che anche una buona fetta della sinistra lo
pensava e lo pensi tuttora (anche per ignoranza), o
anche per sfuggire alle proprie responsabilita' nell'avere
appoggiato la criminale campagna di bombardamenti
sulla Jugoslavia, in nome di una guerra "umanitaria"
che ora tutti pudicamente evitano di menzionare.

Il risultato delle politiche occidentali nei Balcani
e' sotto gli occhi di tutti:

Dalla stato socialista federale di Jugoslavia
(posso affermare felice ed in pace fino al 90')
sono scaturiti stati indipendenti etnicamente puri:
Slovenia, Croazia, Bosnia (nelle sue entita'), Kosovo
(nuova creatura dell'occidente), Macedonia (anche lei sotto tutela).

Non parliamo poi dell'inquinamento dell'uranio
impoverito in Kosovo ed in in Serbia risultato anche
questo dei "pacifisti globali".

Ecco i siti siti che mi hanno fatto "pensare":

http://www.icdsm.org/files/about.htm (free Slobodan
Milosevic) Interessante la lista dei personaggi che
fanno parte del comitato.

http://jurist.law.pitt.edu/issue_milosevic.htm (sito JURIST - con
relativi interventi ed opinioni)

http://www.guardian.co.uk/Archive/Article/0,4273,4136440,00.htm
(oleodotto dal Caspio)

http://emperors-clothes.com/docs/prog2.htm (illegal indictment)

http://www.osce.org/odihr/features/trafficking_kosovo_2/ traffico di
prostituzione in Kosovo)

http://www.estripes.com/article.asp?section=126&article=7844
(Mujaheddins in Bosnia)

http://www.washtimes.com/world/20020422-7801660.htm Crimini di guerra
di Clinton

http://www.peacelink.it/webgate/balcani/msg01209.html (gli USA ed il
campo Bondsteel in Kosovo)

MI fermo qui........

Ma basterebbe questo a far capire che la sinistra non
avra' futuro finche' non fara' i conti con le azioni
del suo recente passato.
Che cosa ha fatto l'Europa di sinistra al potere per
evitare le tragedie europee?????

Il governo Olandese, per esempio si e' dimesso
quando e' venuto alla luce il rapporto su
Srebrenica, dove tra l'altro sta scritto che i
mussulmani (non sempre innocenti) incediarono
e massacrarono i civili serbi dei villaggi
circostanti per poi ritirarsi nell'enclave "protetta".

Ci si occupa di Palestina,di Cecenia,di Afganistan e
non si vede che IN CASA NOSTRA ALL'AJA si sta
celebrando un processo STORICO non SOLO per
l'imputato eccellente che ne prende parte, ma SOPRATTUTTO
per le conseguenze positive per la GIUSTIZIA nel
mondo se il RESPONSO non risultera' quello
"SCONTATO", e quindi nella condanna delle politiche
occidentali nei balcani. La conseguenza sarebbe un
POTENTE DETERRENTE ai futuri politici "FACILONI'
chiamati a decidere tra guerra e pace.

Quello che e' successo in Yugoslavia e' il risultato
del lato piu' OSCURO della GLOBALIZZAZIONE.
Il processo a Milosevic e' la classica FOGLIA DI
FICO per nascondere e depennare le responsabilita'
dei boombardamenti USA/NATO.

Rimango quindi perplesso a navigare sul vostro sito,
avendo l'impressione che vi occupiate solo di
controinformazione "autorizzata" e "omologata"
Certo che parlare di Milosevic oggi e' come
discuttere delle streghe nel medioevo in procinto di
essere mandate al rogo dalla Santa Inquisizione. -
Non so se rendo l'idea.

cordialmente
Sergio