A DIFFERENZA DI CHI LI GOVERNA,
GLI ITALIANI SONO CONTRARI ALLE GUERRE

Come nel 1991, in occasione del primo attacco contro l'Iraq, e come pure
in occasione di tutti gli episodi di partecipazione italiana alle guerre
di secessione jugoslave e di coinvolgimento del nostro paese nelle
aggressioni contro altri paesi, nonostante le scelte della sua classe
dirigente e benche' non venga mai interpellata in merito l'opinione
pubblica italiana ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle
controversie internazionali.

Subject: [info-unponteper] nuovo sondaggio - gli italiani sono
contro la guerra
Date: Wed, 11 Sep 2002 19:06:18 +0200
From: "un ponte per ..." <posta@...>
To: "info-unponteper"
<Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli.>


Dopo Repubblica, anche Porta a Porta.
E' confermato da due sondaggi differenti che gli
italiani non vogliono la guerra e non vogliono il ogni
caso il coinvolgimento italiano.
Ricordiamolo ai deputati che si apprestano a discutere
della guerra.

Dal 16 al 20 settembre CALL-IN contro la guerra -
telefona al tuo deputato.
Tutte le istruzioni su
www.unponteper.it/nontagliolacorda

ASSOCIAZIONE UN PONTE PER

Ecco i dati:


IRAQ: MAGGIORANZA ITALIANI CONTRO ATTACCO, SONDAGGIO
SECONDO STUDIO PER 'PORTA A PORTA' SOLO IL 21 %
E'FAVOREVOLE (ANSA) - ROMA, 11 SET - Il 58% degli
italiano è contrario ad un attacco all' Iraq, il 37 %
ritiene che in ogni caso l' Italia debba mantenersi
completamente estranea la conflitto ed altrettanti
ritengono opportuno affiancare gli Usa senza
partecipazione diretta alla guerra. Sono alcuni dei
dati emersi da un sondaggio condotto dall' Ispo di
Renato Mannheimer per la puntata della trasmissione
"Porta a porta" che sarà trasmessa questa sera.
Dal sondaggio, secondo l'anticipazione diffusa alle
agenzie di stampa, emerge anche che è cresciuta la
quota degli italiani (il 32% contro il 30%
dell'ottobre 2001) diffidenti nei confronti degli
immigrati arabi.
Per quanto riguarda l'Iraq, gli italiani favorevoli
all' ipotesi di un attacco sono il 21% e altrettanti
lo sarebbero se venissero fornite nuove prove contro
il regime iracheno.
Favorevole ad un coinvolgimento militare italiano si è
detto solo il 17% degli intervistati. (ANSA).

BON
11-SET-02 18:31 NNNN