(NA SRPSKOHRVATSKOM + IN ITALIANO)
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LO STATO D'EMERGENZA COME AVVIAMENTO ALLA DITTATURA
Infograf@...
Spomenka Deretic, giornalista
Belgrado, 7 maggio 2003
L'UCCISIONE DEL PRIMO MINISTRO
Un ufficiale dei "Berretti rossi", lo specialista Zvezdan Jovanovic,
ha confessato, per così dire, di aver ucciso il primo ministro serbo
Zoran Djindjic. Le autorità serbe hannno comunicato che l'ufficiale,
nato nel Kosovo, avrebbe dichiarato che il motivo dell'uccisione è
patriottico. Le autorità serbe contemporaneamente collegano
l'uccisione del premier al gruppo criminale "clan di Zemun".
L'ufficiale Zvezdan Jovanovic, il presunto assassino, non aveva nessun
legame coi criminali.
I due capi del clan, Mile Lukovic "Kum" e Dusan Spasojevic, sono stati
uccisi durante l'arresto perché, così dicono, avrebbero fatto
resistenza.
Con ragione si può dubitare nelle verità di queste affermazioni delle
autorità serbe. Nel filmato TV sulla liquidazione dei due capi si
potevano notare sui loro volti le grosse occhiaie bluastre. Si poteva
notare inoltre che nessuno dei due aveva armi in mano.
Il maggiore dubbio sulla versione dei fatti esposta dalle autorità
serbe, che il Lukovic e lo Spasojevic sono stati uccisi da tiratori
scelti perché avrebbero fatto resistenza, è lo "scivolone" delle
autorità serbe, quando è stato comunicato l'arresto di Mile Lukovic il
17 marzo: a causa delle ferite riportate durante l'arresto è stato
trasportato all'infermeria della prigione. Questa notizia e' stata
pubblicata sulla stampa il 19 marzo, e subito dopo la notizia è stata
ritirata, per comunicare poi, 10 giorni dopo, che Lukovic e Spasojevic
sarebbero stati uccisi il 27 marzo perché hanno fatto resistenza.
Sicuramente sono stati liquidati perché non parlassero. E' anche
evidente che tutti e due sono stati prima torturati. E' logico che
anche Zvezdan Jovanovic è stato torturato.
C'e' qualcosa di marcio nello stato serbo. Il Governo farebbe di tutto
per convincere l'opinione pubblica che i patrioti sono in verità
criminali ed assassini.
All'opera è l'applicazione delle richieste dei globalisti occidentali
e mondialisti americanizzati perché il popolo serbo venga rieducato.
Gli americani possono essere patrioti, gli albanesi lo devono essere,
mentre i serbi non lo possono. Il governo della DOS adempie ad ogni
richiesta degli americani, del Fondo monetario internazionale e degli
strateghi neocolonialisti.
LA SERBIA DESERBIZZATA, E L'ESERCITO SERVE SOLTANTO DA DECORO
Lo stato d'emergenza in Serbia non è stato imposto a causa
dell'uccisione del primo ministro Zoran Djindjic, ma è viceversa la
morte di Djindjic ad essere stata sfruttata per imporre lo stato
d'emergenza. Sarebbe stato più logico che, a causa dell'attentato a
Djindjic, i ministri di polizia, quello repubblicano e quello
federale, avessero presentato le loro dimissioni. Almeno per le
responsabilità di comando, cosi care queste al Tribunale dell'Aia e
alle autorità in Serbia.
Invece delle dimissioni, il ministro federale di polizia, Zoran
Zivkovic, diventa nuovo primo ministro della Serbia. Il ministro
repubblicano, Dusan Mihajlovic, soprannominato dalla gente "Dule Cia",
ha dichiarato che durante lo stato d'emergenza le autorità serbe hanno
fatto una resa dei conti con il resto dei sostenitori di Milosevic. In
questa dichiarazione si nasconde uno dei principali motivi nel
proclamare lo stato d'emergenza. La facente funzione anche nel ruolo
di Presidentessa della Serbia, Natasa Micic, signora di poco giudizio
e anche di scarso sostegno nel corpo elettorale, ha deciso di
instaurare lo stato d'emergenza benché, anche per Costituzione, non ci
fossero motivi per questo.
La Micic ha così abusato della Costituzione della Serbia, e
precisamente dell'art.83, p.8.
Sicuramente i mentori occidentali delle odierne autorità serbe
hanno voluto dai loro sottomessi che distruggessero le forze
patriottiche e socialiste nella Serbia, destabilizzassero i serbi ed
emarginassero completamente l'Esercito della Serbia-Montenegro.
Nel testo "Watergate alla serba" ho scritto, l'anno scorso, che
lo scopo del "caso" riguardante le intercettazioni dell'allora
presidente Vojislav Kostunica era in verità quello di spaccare i
Servizi segreti dell'Esercito jugoslavo. Ora il capo di questo
Servizio, il generale Aco Tomic, è stato arrestato, mentre il Servizio
e' stato messo sotto il controllo del governo DOS, cioé sotto il
controllo americano. E' stato arrestato anche il consigliere di V.
Kostunica, Rade Bulatovic, perché avrebbe reso possibili i contatti
tra il "Clan di Zemun" e l'Esercito jugoslavo. La verità è però che i
membri del clan di Zemun e di quello di Surcin avevano frequenti
incontri, e ben più intimi, con il defunto primo ministro Zoran
Djindjic ed i suoi collaboratori politici e di partito, che non con
Rade Bulatovic.
Il nuovo ministro della difesa, lo psicologo dell'educazione Boris
Tadic, ha ordinato ai dipendenti dell'Esercito di consegnare i propri
uomini, compresi gli ex colleghi ricercati dal Tribunale dell'Aia.
Il ministro, e democratico, Boris Tadic chiede agli ufficiali
jugoslavi di essere esecutori e traditori.
Questo è uno dei risultati dello stato d'emergenza.
LA DITTATURA IN SERBIA
Non c'e' differenza tra la dittatura dei democratici, quella dei
fascisti, quella dei polpotisti, o dei mondialisti. Durante la
proclamazione anticostituzionale dello stato d'assedio, le autorità,
in base a proprie dichiarazioni, hanno arrestato 10.000 persone.
Questa cifra è sicuramente sottostimata. In prigione si trovano c.ca
3000 persone, il che significa che almeno 7000 persone sono state
private dalla loro libertà illegalmente.
La gente in Serbia con paura parla dei maltrattamenti bestiali in
carcere.
In particolare si parla dei maltrattamenti che ha subito la vedova del
comandante della Guardia nazionale Zeljko Raznatovic Arkan.
L'arrestata, Ceca, è la nostra cantante folk più famosa. Suo marito è
stato testimone di nozze dell'ex comandante dei "Berretti rossi"
Milorad Lukovic Legija [o Kum, che infatti significa "padrino",
N.d.t.], primo indiziato per la morte di Djindjic. Le autorità serbe
dicono che Legija è in fuga, mentre la gente dice che le autorità
serbe l'hanno consegnato agli americani durante la visita di Colin
Powell a Belgrado.
Sta di fatto che Ceca Raznatovic, la cantante, sta ancora in prigione,
e se veramente è vero che il suo volto è stato deturpato dalle torture
presto si saprà.
Il deputato del Partito Radicale Serbo [quello di Seselj], alla
conferenza stampa il 3 maggio scorso ha detto che la ex guardia del
corpo di Seselj, Petar Panic, è stato arrestato, e che anche da lui la
polizia ha cercato di estorcere dichiarazioni per coinvolgere anche
Seselj implicandolo nell'uccisione di Djindjic. Secondo le parole
della Pop Lazic, sulla testa di Panic avrebbero messo sanguisughe che
prima succhiavano sangue dei malati di AIDS. I dittatori
latinoamericani avrebbero molto da imparare dalle autorità della DOS.
PUO' ESSERE IL TRIBUNALE DELL'AIA IL PRINCIPALE MANDANTE
DELL'INSTAURAZIONE DELLO STATO D'EMERGENZA IN SERBIA?
Tra i più di 10.000 arrestati ci sono alcuni giornalisti. Molti di
loro sono stati lasciati liberi, ma sono state chiuse le redazioni dei
due unici giornali che non erano sotto il controllo diretto del
governo.
Lo stato di emergenza è stato proclamato perché il potere della DOS al
governo e' sempre meno popolare; affinche' dunque si potesse
distruggere definitivamente la dissidenza politica. Testimonianza ne
sono gli arresti e gli interrogatori dei leader di opposizione.
Senza nessuna ragione sono stati arrestati il presidente
dell'Associazione "Sloboda" e presidente del Comitato politico
organizzativo per Slobodan Milosevic, Bogoljub Bjelica, il membro di
questa Associazione e capo redattore del settimanale "Smisao" [la
rivista teorica del Partito Socialista] Uros Suvakovic, ed il
funzionario della JUL e stretto collaboratore di Mira Markovic, Goran
Matic. Sono stati sottoposti ad interrogatori il funzionario del
Partito Radicale Tomislav Nikolic, il membro dell'Associazione
"Sloboda" e funzionario del Comitato pro Milosevic, Vladimir
Krsljanin, e molti altri leader d'opposizione... Tutti questi
arresti non solo sono anticostituzionali ma sono anche illegali. Uros
Suvakovic e Goran Matic alla conferenza stampa hanno mostrato un
documento nel quale e' scritto che "sono stati arrestati perchè in
libertà avrebbero danneggiato la sicurezza degli altri cittadini e la
sicurezza della Repubblica". Con queste motivazioni difficilmente, in
una qualunque parte del mondo, un giovane studioso ed un attivista
politico potrebbero rimanere rinchiusi in isolamento per un mese. Può
succedere soltanto in un paese dove si governa con la dittatura e
dove si infrangono i più elementari diritti civili.
Bogoljub Bjelica è uno stretto collaboratore di Slobodan Milosevic in
Jugoslavia. L'Associazione "Sloboda", a capo della quale si trova
Bjelica, aiuta nella preparazione della difesa di Milosevic all'Aia.
Questo Tribunale, ovvero Tribunale illegale dell'Aia, non riesce a
dimostrare la colpevolezza di Slobodan Milosevic... Contro Milosevic
il Tribunale ha usato ogni mezzo di oppressione politica, mediatica e
fisica. E malgrado tutto ciò non sono riusciti spezzare Milosevic, che
lotta con successo per la verità e la libertà. Per facilitare il
lavoro al Tribunale dell'Aia, il governo di Belgrado, con il pretesto
di proclamare lo stato d'emergenza, ha arrestato i collaboratori di
Milosevic nel paese ed hanno rinforzato la caccia ai membri della sua
famiglia.
Questa è stata un'azione coordinata dell'Aia insieme al governo DOS
per ostacolare la difesa di Milosevic e così per nascondere di fronte
al mondo le verità dell'aggressione NATO contro la Jugoslavia e il
popolo serbo.
[Traduzione di Ivan per il CNJ e "Voce jugoslava" su RCA.
COMMENTO del traduttore: Ma Remondino dove sta? "Non c'era e se c'era
dormiva"? E "Il Manifesto" che fa, "russa" ancora come nella sua
pubblicita'?!]
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ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
Datum: 08. maj 2003. g.
VANREDNO STANJE KAO UVODJENJE U DIKTATURU
http://www.artel.co.yu/sr/izbor/jugoslavija/2003-05-07.html
infograf@...
Spomemka Deretic, novinar
Beograd, 7. maj 2003. godin
UBISTVO PREMIJERA
Oficir "Crvenih beretki" specijalac Zvezdan Jovanovic
priznao je , novodno, da je ubio sprpskog premijera Zorana
Djindjica. Srpske vlasti su saopstile kako je ovaj oficir,
specijalac, rodom sa Kosova, izjavio da je srpskog premijera ubio
iz patriotskih pobuda. Srpske vlasti, istovremeno, ubistvo
premijera povezuju sa grupom kriminalaca nazvanom
"Zemunski klan". Oficir Zvezdan Jovanovic, navodni ubica,
nije imao nikakve veze sa kriminalcima.
Dvojica vodja "Zemunskog klana" Mile Lukovic Kum i Dusan
Spasojevic ubijeni su prilikom hapsenja jer su, navodno,
pruzali otpor. S razlogom se moze sumnjati u tacnost ove
tvrdnje srpskih vlasti. Na televizijskom snimku povodom
likvidiranja Lukovica i Spasojevica moglo se zapaziti da su
obojica na licima imali krvave podlive. Takodje se zapaza da
ni jedan od njih dvojice nije imao oruzje u rukama.
Najvecu sumnju u istinitost saopstenja srpskih vlasti da su
Lukovic i Spasojevic ubijeni jer su pruzali otpor baca vest sa
brifinga u vladi Srbije za probrane urednike, kada je saopsteno
da je Mile Lukovic uhapsen 17 marta i da je zbog
povreda prilikom hapsenja prebacen u zatvorsku bolnicu. Ovu
vest je objavila stampa 19 marta, a potom je vest
povucena, da bi deset dana kasnije bilo saopsteno kako su
Lukovic i Spasojevic ubijeni 27 marta jer su pruzali otpor
prilikom hapsenja. Ocigledno je da su Lukovic i Spasojevic
likvidirani da ne bi progovorili. Takodje je ocigledno da su
Lukovic i Spasojevic muceni. Logicno je predpostaviti da je
mucen i Zvezdan Jovanovic. Ima nesto trulo u drzavi Srbiji.
Vlast u Srbiji uradice sve da narod ubedi da su patriote
ustvari kriminalci i ubice. Na delu je sprovodjenje zahteva
zapadnih globalista i amerikanizovanih mondijalista da se
Srbi prevaspitaju. Amerikanci mogu da budu patriote,
Albanci treba da budu patriote, a Srbi ne smeju. Dosove
vlasti ispunjavaju sve zahteve Amerikanaca, Medjunarodnog
monetarnog fonda i stratega neokolonizacije.
RASRBLJENA SRBIJA, A VOJSKA JOJ SLUZI SAMO KAO UKRAS
Vanredno stanje u Srbiji nije uvedeno zbog ubistva premijera
Zorana Djindjica, vec je smrt premijera iskoriscena za
uvodjenje vanrednog stanja. Logicno bi bilo da su zbog atentata
na premijera ostavke ponudili republicki i savezni
ministri policije. Makar zbog komandne odgovornosti, toliko
mile haskom sudu i vlastima u Srbiji. Umesto ostavke
savezni ministar policije Zoran Zivkovic je postao novi premijer
Srbije. Republicki ministar policije Dusan Mihajlovic,
koga narod zove Dule CIA izjavio je da se za vreme vanrednog
stanja vlast u Srbiji obracunala sa preostalim
pristalicama Slobodana Milosevica. U ovoj izjavi krije se
jedan od najvaznijih razloga za uvodjenja vanrednog stanja.
Vrsilac duznosti predsednika Srbije, gospodja skomne pameti
i jos skromnije podrske birackog tela Natasa Micic,
odlucila je da uvede vanredno stanje iako za to, po vazecem
Ustavu nisu postojali razlozi. Micicka je Odlukom da uvede
vanredno stanje u Srbiji prekrsila Ustav Srbije, Clan 83,
tacka 8. Po svoj prilici zapadni mentori sadasnjih vlasti u Srbiji
zahtevali su od svojih poslusnika da uniste patriotske i
socijalisticke snage u Srbiji, da se Srbi rasrbe i da se potpuno
marginalizije Vojska Srbije i Crne Gore. U tekstu "Votergejt
na srpski nacin" napisala sam prosle godine da je cilj afere
oko prisluskivanja tadasnjeg predsednika Vojislava Kostunice
ustvari pokusaj razbijanja kontraobavestajne sluzbe Vojske
Jugoslavije. Sada je uhapsen nacelnik ove Sluzbe general Aco
Tomic, a Sluzba je stavljena pod kontrolu dosovskih
vlasti, odnosno pod americku kontrolu. Uhapsen je i savetnik
Vojislava Kostunice Rade Bulatovic zato sto je, navodno,
omogucio kantakte ""Zemunskog klana" i Vojske Jugoslavije.
Tacno je, medjutim da su se sa clanovima zemunskog, ili
surcinskog klana, mnogo cesce i prisnije vidjali pokojni premijer
Zoran Djindjic i njegovi partijski i politicki saradnici,
nego Rade Bulatovic.
Novi ministar vojni, skolski psiholog Boris Tadic naredio
je pripadnicima Vojske da dostavljaju svoje kolege, bivse ili
sadasnje, koje trazi Haski tribunal. Ministar i demokrata Boris
Tadic trazi od oficira jugoslovenske vojske da budu
dostavljaci i izdajnici. To je jedan od rezultata vanrednog
stanja.
DIKTATURA U SRBIJI
Nema razlike izmedju diktature demokrata, fasista, pol
potovaca, ili mondijalista. Za vreme protivustavnog uvodjenja
vanrednog stanja vlasti u Srbiji su, prema sopstvenom priznaju
lisile slobode ili privele 10000 gradjana. Ova cifra je po
svoj prilici i veca. U policijskom pritvoru je zadrzano oko
3000 ljudi, sto znaci da je bar 7000 gradjana protivzakonito
liseno slobode. Narod u Srbiji sapatom prica o zverskom
mucenju uhapsenih. Posebno se govori o mucenju udovice
komandanta Narodne garde Zeljka Raznatovica Arkana. Uhapsena
Ceca Raznatovic je nasa najpoznatija pevacica
narodne muzike. Njen muz je bio kum bivseg komandanta Crvenih
beretki Milorada Lukovica Legije, prvooptuzenog za
ubistvo premijera Djindjica. Vlast u Srbiji je saopstila da
je Legija u bekstvu , a narod prica da su ga srpske vlasti
predale Amerikancima prilikom Pauelove posete Beogradu.
Cinjenica je da Ceca Raznatovic, pevacica, jos lezi u
zatvoru, a da li je stvarno unakazena zverskim batinjanjem
svakako ce se uskoro utvrditi.
Poslanik Srpske radikalne stranke Gordana Pop Lazic izjavila
je na konferenciji za stampu 3. maja 2003 godine da je
bivsi clan obezbedjenja Dr Vojislava Seselja, Petar Panic
uhapsen i da je policija od njega pokusala da iznudi priznanje o
Seseljevoj umesanosti u ubistvo Zorana Djindjica. Prema recima
Pop Lazicke, Panicu je na glavu stavljana kesa sa
pijavicama koje su predhodno pile krv bolesnika zarazenih
sidom. Od dosovskih vlasti u Srbiji latinoamericki diktatori
imali bi sta da nauce.
DA LI JE HASKI TRIBUNAL GLAVNI NAREDBODAVAC DA SE U SRBIJI UVEDE
VANREDNO STANJE?
Medju vise od deset hiljada uhapsenih gradjana Srbije nalazi
se i nekoliko novinara. Vecina od njih je pustena, ali je
zabranjen rad redakcijama jedina dva lista koji nisu bili pod
potpunom kontrolom sadasnje vlasti u Srbiji.Da je vanredno
stanje uvedeno kako bi se sve manje popularna dosovska vlast
u Srbiji obracunala sa politickim neistomisljenicima
dokaz je i hapsenje ili privodjenje opozicionih lidera. Bez
ikakvog razloga uhapseni su predsednik Udruzenja "Sloboda" i
predsednik Organizaciono politickog odbora Slobodana
Milosevica Bogoljub Bjelica, zatim clan ovog Udruzenja i
glavni i odgovorni urednik casopisa "Smisao" Uros Suvakovic,
funkcioner JUL-a i bliski saradnik profesora Mire
Markovic Goran Matic. Privodjeni su funcioner Srpske
radikalne stranke Tomislav Nikolic i clan Udruzenja "Sloboda"
i funkcioner Organizaciono politickog odbora Slobodana
Milosevica Vladimir Krsljanin, i mnogi drugi opozicioni
politicari. Sva ova hapsenja su ne samo protivustavna nego
i protiv zakonita. Uros Suvakovic i Goran Matic su na
konferenciji za stampu pokazali dokument u kojem pise "da
su liseni slobode, s obzirom da postoji sumnja da bi svojim
daljim boravkom na slobodi ugrozili bezbednost drugih gradjana
i bezbednost Republike". Tesko da bi jedan mladi
naucnik i jedan politicki aktivista bilo gde mogli sa
ovakvim obrazlozenjima da budu zatvoreni mesec dana u samicama.
Mogu jedino u zemlji kojom vladaju diktatura i krsenje
elemantarnih ljudskih prava.
Bogoljub Bjelica je najblizi saradnik Slobodana Milosevica
u Jugoslaviji. Udruzenje "Sloboda " na cijem celu je Bjelica
pomaze u pripremi odbrane Slobodana Milosevica u Hagu. Ovaj
Tribunal, odnosno nelegalni sud u Hagu nikako ne
moze da dokaze krivicu Slobodana Milosevica... Protiv
Slobodana Milosevica Tribunal u Hagu je upotrebio sva
sredstva politickog, medijskog, psiholoskog, i fizickog
pritiska. I pored toga sud u Hagu nije uspeo da slomi Slobodana
Milosevica, koji se uspesno bori za istinu i slobodu. Da bi
olakslali posao haskom tribunalu vlasti u Srbiji su, pod
izgovorom vanrednog stanja pohapsile sardnike Slobodan
Milosevica u zemlji i pojacale hajku protiv njegove porodice.
To je koordinirana akcija Haga i dosovskog rezima na
opstrukciji odbrane Slobodana Milosevica da bi se pred svetom
prikrila istina o NATO napadu na Srbiju i srpski narod.
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LO STATO D'EMERGENZA COME AVVIAMENTO ALLA DITTATURA
Infograf@...
Spomenka Deretic, giornalista
Belgrado, 7 maggio 2003
L'UCCISIONE DEL PRIMO MINISTRO
Un ufficiale dei "Berretti rossi", lo specialista Zvezdan Jovanovic,
ha confessato, per così dire, di aver ucciso il primo ministro serbo
Zoran Djindjic. Le autorità serbe hannno comunicato che l'ufficiale,
nato nel Kosovo, avrebbe dichiarato che il motivo dell'uccisione è
patriottico. Le autorità serbe contemporaneamente collegano
l'uccisione del premier al gruppo criminale "clan di Zemun".
L'ufficiale Zvezdan Jovanovic, il presunto assassino, non aveva nessun
legame coi criminali.
I due capi del clan, Mile Lukovic "Kum" e Dusan Spasojevic, sono stati
uccisi durante l'arresto perché, così dicono, avrebbero fatto
resistenza.
Con ragione si può dubitare nelle verità di queste affermazioni delle
autorità serbe. Nel filmato TV sulla liquidazione dei due capi si
potevano notare sui loro volti le grosse occhiaie bluastre. Si poteva
notare inoltre che nessuno dei due aveva armi in mano.
Il maggiore dubbio sulla versione dei fatti esposta dalle autorità
serbe, che il Lukovic e lo Spasojevic sono stati uccisi da tiratori
scelti perché avrebbero fatto resistenza, è lo "scivolone" delle
autorità serbe, quando è stato comunicato l'arresto di Mile Lukovic il
17 marzo: a causa delle ferite riportate durante l'arresto è stato
trasportato all'infermeria della prigione. Questa notizia e' stata
pubblicata sulla stampa il 19 marzo, e subito dopo la notizia è stata
ritirata, per comunicare poi, 10 giorni dopo, che Lukovic e Spasojevic
sarebbero stati uccisi il 27 marzo perché hanno fatto resistenza.
Sicuramente sono stati liquidati perché non parlassero. E' anche
evidente che tutti e due sono stati prima torturati. E' logico che
anche Zvezdan Jovanovic è stato torturato.
C'e' qualcosa di marcio nello stato serbo. Il Governo farebbe di tutto
per convincere l'opinione pubblica che i patrioti sono in verità
criminali ed assassini.
All'opera è l'applicazione delle richieste dei globalisti occidentali
e mondialisti americanizzati perché il popolo serbo venga rieducato.
Gli americani possono essere patrioti, gli albanesi lo devono essere,
mentre i serbi non lo possono. Il governo della DOS adempie ad ogni
richiesta degli americani, del Fondo monetario internazionale e degli
strateghi neocolonialisti.
LA SERBIA DESERBIZZATA, E L'ESERCITO SERVE SOLTANTO DA DECORO
Lo stato d'emergenza in Serbia non è stato imposto a causa
dell'uccisione del primo ministro Zoran Djindjic, ma è viceversa la
morte di Djindjic ad essere stata sfruttata per imporre lo stato
d'emergenza. Sarebbe stato più logico che, a causa dell'attentato a
Djindjic, i ministri di polizia, quello repubblicano e quello
federale, avessero presentato le loro dimissioni. Almeno per le
responsabilità di comando, cosi care queste al Tribunale dell'Aia e
alle autorità in Serbia.
Invece delle dimissioni, il ministro federale di polizia, Zoran
Zivkovic, diventa nuovo primo ministro della Serbia. Il ministro
repubblicano, Dusan Mihajlovic, soprannominato dalla gente "Dule Cia",
ha dichiarato che durante lo stato d'emergenza le autorità serbe hanno
fatto una resa dei conti con il resto dei sostenitori di Milosevic. In
questa dichiarazione si nasconde uno dei principali motivi nel
proclamare lo stato d'emergenza. La facente funzione anche nel ruolo
di Presidentessa della Serbia, Natasa Micic, signora di poco giudizio
e anche di scarso sostegno nel corpo elettorale, ha deciso di
instaurare lo stato d'emergenza benché, anche per Costituzione, non ci
fossero motivi per questo.
La Micic ha così abusato della Costituzione della Serbia, e
precisamente dell'art.83, p.8.
Sicuramente i mentori occidentali delle odierne autorità serbe
hanno voluto dai loro sottomessi che distruggessero le forze
patriottiche e socialiste nella Serbia, destabilizzassero i serbi ed
emarginassero completamente l'Esercito della Serbia-Montenegro.
Nel testo "Watergate alla serba" ho scritto, l'anno scorso, che
lo scopo del "caso" riguardante le intercettazioni dell'allora
presidente Vojislav Kostunica era in verità quello di spaccare i
Servizi segreti dell'Esercito jugoslavo. Ora il capo di questo
Servizio, il generale Aco Tomic, è stato arrestato, mentre il Servizio
e' stato messo sotto il controllo del governo DOS, cioé sotto il
controllo americano. E' stato arrestato anche il consigliere di V.
Kostunica, Rade Bulatovic, perché avrebbe reso possibili i contatti
tra il "Clan di Zemun" e l'Esercito jugoslavo. La verità è però che i
membri del clan di Zemun e di quello di Surcin avevano frequenti
incontri, e ben più intimi, con il defunto primo ministro Zoran
Djindjic ed i suoi collaboratori politici e di partito, che non con
Rade Bulatovic.
Il nuovo ministro della difesa, lo psicologo dell'educazione Boris
Tadic, ha ordinato ai dipendenti dell'Esercito di consegnare i propri
uomini, compresi gli ex colleghi ricercati dal Tribunale dell'Aia.
Il ministro, e democratico, Boris Tadic chiede agli ufficiali
jugoslavi di essere esecutori e traditori.
Questo è uno dei risultati dello stato d'emergenza.
LA DITTATURA IN SERBIA
Non c'e' differenza tra la dittatura dei democratici, quella dei
fascisti, quella dei polpotisti, o dei mondialisti. Durante la
proclamazione anticostituzionale dello stato d'assedio, le autorità,
in base a proprie dichiarazioni, hanno arrestato 10.000 persone.
Questa cifra è sicuramente sottostimata. In prigione si trovano c.ca
3000 persone, il che significa che almeno 7000 persone sono state
private dalla loro libertà illegalmente.
La gente in Serbia con paura parla dei maltrattamenti bestiali in
carcere.
In particolare si parla dei maltrattamenti che ha subito la vedova del
comandante della Guardia nazionale Zeljko Raznatovic Arkan.
L'arrestata, Ceca, è la nostra cantante folk più famosa. Suo marito è
stato testimone di nozze dell'ex comandante dei "Berretti rossi"
Milorad Lukovic Legija [o Kum, che infatti significa "padrino",
N.d.t.], primo indiziato per la morte di Djindjic. Le autorità serbe
dicono che Legija è in fuga, mentre la gente dice che le autorità
serbe l'hanno consegnato agli americani durante la visita di Colin
Powell a Belgrado.
Sta di fatto che Ceca Raznatovic, la cantante, sta ancora in prigione,
e se veramente è vero che il suo volto è stato deturpato dalle torture
presto si saprà.
Il deputato del Partito Radicale Serbo [quello di Seselj], alla
conferenza stampa il 3 maggio scorso ha detto che la ex guardia del
corpo di Seselj, Petar Panic, è stato arrestato, e che anche da lui la
polizia ha cercato di estorcere dichiarazioni per coinvolgere anche
Seselj implicandolo nell'uccisione di Djindjic. Secondo le parole
della Pop Lazic, sulla testa di Panic avrebbero messo sanguisughe che
prima succhiavano sangue dei malati di AIDS. I dittatori
latinoamericani avrebbero molto da imparare dalle autorità della DOS.
PUO' ESSERE IL TRIBUNALE DELL'AIA IL PRINCIPALE MANDANTE
DELL'INSTAURAZIONE DELLO STATO D'EMERGENZA IN SERBIA?
Tra i più di 10.000 arrestati ci sono alcuni giornalisti. Molti di
loro sono stati lasciati liberi, ma sono state chiuse le redazioni dei
due unici giornali che non erano sotto il controllo diretto del
governo.
Lo stato di emergenza è stato proclamato perché il potere della DOS al
governo e' sempre meno popolare; affinche' dunque si potesse
distruggere definitivamente la dissidenza politica. Testimonianza ne
sono gli arresti e gli interrogatori dei leader di opposizione.
Senza nessuna ragione sono stati arrestati il presidente
dell'Associazione "Sloboda" e presidente del Comitato politico
organizzativo per Slobodan Milosevic, Bogoljub Bjelica, il membro di
questa Associazione e capo redattore del settimanale "Smisao" [la
rivista teorica del Partito Socialista] Uros Suvakovic, ed il
funzionario della JUL e stretto collaboratore di Mira Markovic, Goran
Matic. Sono stati sottoposti ad interrogatori il funzionario del
Partito Radicale Tomislav Nikolic, il membro dell'Associazione
"Sloboda" e funzionario del Comitato pro Milosevic, Vladimir
Krsljanin, e molti altri leader d'opposizione... Tutti questi
arresti non solo sono anticostituzionali ma sono anche illegali. Uros
Suvakovic e Goran Matic alla conferenza stampa hanno mostrato un
documento nel quale e' scritto che "sono stati arrestati perchè in
libertà avrebbero danneggiato la sicurezza degli altri cittadini e la
sicurezza della Repubblica". Con queste motivazioni difficilmente, in
una qualunque parte del mondo, un giovane studioso ed un attivista
politico potrebbero rimanere rinchiusi in isolamento per un mese. Può
succedere soltanto in un paese dove si governa con la dittatura e
dove si infrangono i più elementari diritti civili.
Bogoljub Bjelica è uno stretto collaboratore di Slobodan Milosevic in
Jugoslavia. L'Associazione "Sloboda", a capo della quale si trova
Bjelica, aiuta nella preparazione della difesa di Milosevic all'Aia.
Questo Tribunale, ovvero Tribunale illegale dell'Aia, non riesce a
dimostrare la colpevolezza di Slobodan Milosevic... Contro Milosevic
il Tribunale ha usato ogni mezzo di oppressione politica, mediatica e
fisica. E malgrado tutto ciò non sono riusciti spezzare Milosevic, che
lotta con successo per la verità e la libertà. Per facilitare il
lavoro al Tribunale dell'Aia, il governo di Belgrado, con il pretesto
di proclamare lo stato d'emergenza, ha arrestato i collaboratori di
Milosevic nel paese ed hanno rinforzato la caccia ai membri della sua
famiglia.
Questa è stata un'azione coordinata dell'Aia insieme al governo DOS
per ostacolare la difesa di Milosevic e così per nascondere di fronte
al mondo le verità dell'aggressione NATO contro la Jugoslavia e il
popolo serbo.
[Traduzione di Ivan per il CNJ e "Voce jugoslava" su RCA.
COMMENTO del traduttore: Ma Remondino dove sta? "Non c'era e se c'era
dormiva"? E "Il Manifesto" che fa, "russa" ancora come nella sua
pubblicita'?!]
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ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
Datum: 08. maj 2003. g.
VANREDNO STANJE KAO UVODJENJE U DIKTATURU
http://www.artel.co.yu/sr/izbor/jugoslavija/2003-05-07.html
infograf@...
Spomemka Deretic, novinar
Beograd, 7. maj 2003. godin
UBISTVO PREMIJERA
Oficir "Crvenih beretki" specijalac Zvezdan Jovanovic
priznao je , novodno, da je ubio sprpskog premijera Zorana
Djindjica. Srpske vlasti su saopstile kako je ovaj oficir,
specijalac, rodom sa Kosova, izjavio da je srpskog premijera ubio
iz patriotskih pobuda. Srpske vlasti, istovremeno, ubistvo
premijera povezuju sa grupom kriminalaca nazvanom
"Zemunski klan". Oficir Zvezdan Jovanovic, navodni ubica,
nije imao nikakve veze sa kriminalcima.
Dvojica vodja "Zemunskog klana" Mile Lukovic Kum i Dusan
Spasojevic ubijeni su prilikom hapsenja jer su, navodno,
pruzali otpor. S razlogom se moze sumnjati u tacnost ove
tvrdnje srpskih vlasti. Na televizijskom snimku povodom
likvidiranja Lukovica i Spasojevica moglo se zapaziti da su
obojica na licima imali krvave podlive. Takodje se zapaza da
ni jedan od njih dvojice nije imao oruzje u rukama.
Najvecu sumnju u istinitost saopstenja srpskih vlasti da su
Lukovic i Spasojevic ubijeni jer su pruzali otpor baca vest sa
brifinga u vladi Srbije za probrane urednike, kada je saopsteno
da je Mile Lukovic uhapsen 17 marta i da je zbog
povreda prilikom hapsenja prebacen u zatvorsku bolnicu. Ovu
vest je objavila stampa 19 marta, a potom je vest
povucena, da bi deset dana kasnije bilo saopsteno kako su
Lukovic i Spasojevic ubijeni 27 marta jer su pruzali otpor
prilikom hapsenja. Ocigledno je da su Lukovic i Spasojevic
likvidirani da ne bi progovorili. Takodje je ocigledno da su
Lukovic i Spasojevic muceni. Logicno je predpostaviti da je
mucen i Zvezdan Jovanovic. Ima nesto trulo u drzavi Srbiji.
Vlast u Srbiji uradice sve da narod ubedi da su patriote
ustvari kriminalci i ubice. Na delu je sprovodjenje zahteva
zapadnih globalista i amerikanizovanih mondijalista da se
Srbi prevaspitaju. Amerikanci mogu da budu patriote,
Albanci treba da budu patriote, a Srbi ne smeju. Dosove
vlasti ispunjavaju sve zahteve Amerikanaca, Medjunarodnog
monetarnog fonda i stratega neokolonizacije.
RASRBLJENA SRBIJA, A VOJSKA JOJ SLUZI SAMO KAO UKRAS
Vanredno stanje u Srbiji nije uvedeno zbog ubistva premijera
Zorana Djindjica, vec je smrt premijera iskoriscena za
uvodjenje vanrednog stanja. Logicno bi bilo da su zbog atentata
na premijera ostavke ponudili republicki i savezni
ministri policije. Makar zbog komandne odgovornosti, toliko
mile haskom sudu i vlastima u Srbiji. Umesto ostavke
savezni ministar policije Zoran Zivkovic je postao novi premijer
Srbije. Republicki ministar policije Dusan Mihajlovic,
koga narod zove Dule CIA izjavio je da se za vreme vanrednog
stanja vlast u Srbiji obracunala sa preostalim
pristalicama Slobodana Milosevica. U ovoj izjavi krije se
jedan od najvaznijih razloga za uvodjenja vanrednog stanja.
Vrsilac duznosti predsednika Srbije, gospodja skomne pameti
i jos skromnije podrske birackog tela Natasa Micic,
odlucila je da uvede vanredno stanje iako za to, po vazecem
Ustavu nisu postojali razlozi. Micicka je Odlukom da uvede
vanredno stanje u Srbiji prekrsila Ustav Srbije, Clan 83,
tacka 8. Po svoj prilici zapadni mentori sadasnjih vlasti u Srbiji
zahtevali su od svojih poslusnika da uniste patriotske i
socijalisticke snage u Srbiji, da se Srbi rasrbe i da se potpuno
marginalizije Vojska Srbije i Crne Gore. U tekstu "Votergejt
na srpski nacin" napisala sam prosle godine da je cilj afere
oko prisluskivanja tadasnjeg predsednika Vojislava Kostunice
ustvari pokusaj razbijanja kontraobavestajne sluzbe Vojske
Jugoslavije. Sada je uhapsen nacelnik ove Sluzbe general Aco
Tomic, a Sluzba je stavljena pod kontrolu dosovskih
vlasti, odnosno pod americku kontrolu. Uhapsen je i savetnik
Vojislava Kostunice Rade Bulatovic zato sto je, navodno,
omogucio kantakte ""Zemunskog klana" i Vojske Jugoslavije.
Tacno je, medjutim da su se sa clanovima zemunskog, ili
surcinskog klana, mnogo cesce i prisnije vidjali pokojni premijer
Zoran Djindjic i njegovi partijski i politicki saradnici,
nego Rade Bulatovic.
Novi ministar vojni, skolski psiholog Boris Tadic naredio
je pripadnicima Vojske da dostavljaju svoje kolege, bivse ili
sadasnje, koje trazi Haski tribunal. Ministar i demokrata Boris
Tadic trazi od oficira jugoslovenske vojske da budu
dostavljaci i izdajnici. To je jedan od rezultata vanrednog
stanja.
DIKTATURA U SRBIJI
Nema razlike izmedju diktature demokrata, fasista, pol
potovaca, ili mondijalista. Za vreme protivustavnog uvodjenja
vanrednog stanja vlasti u Srbiji su, prema sopstvenom priznaju
lisile slobode ili privele 10000 gradjana. Ova cifra je po
svoj prilici i veca. U policijskom pritvoru je zadrzano oko
3000 ljudi, sto znaci da je bar 7000 gradjana protivzakonito
liseno slobode. Narod u Srbiji sapatom prica o zverskom
mucenju uhapsenih. Posebno se govori o mucenju udovice
komandanta Narodne garde Zeljka Raznatovica Arkana. Uhapsena
Ceca Raznatovic je nasa najpoznatija pevacica
narodne muzike. Njen muz je bio kum bivseg komandanta Crvenih
beretki Milorada Lukovica Legije, prvooptuzenog za
ubistvo premijera Djindjica. Vlast u Srbiji je saopstila da
je Legija u bekstvu , a narod prica da su ga srpske vlasti
predale Amerikancima prilikom Pauelove posete Beogradu.
Cinjenica je da Ceca Raznatovic, pevacica, jos lezi u
zatvoru, a da li je stvarno unakazena zverskim batinjanjem
svakako ce se uskoro utvrditi.
Poslanik Srpske radikalne stranke Gordana Pop Lazic izjavila
je na konferenciji za stampu 3. maja 2003 godine da je
bivsi clan obezbedjenja Dr Vojislava Seselja, Petar Panic
uhapsen i da je policija od njega pokusala da iznudi priznanje o
Seseljevoj umesanosti u ubistvo Zorana Djindjica. Prema recima
Pop Lazicke, Panicu je na glavu stavljana kesa sa
pijavicama koje su predhodno pile krv bolesnika zarazenih
sidom. Od dosovskih vlasti u Srbiji latinoamericki diktatori
imali bi sta da nauce.
DA LI JE HASKI TRIBUNAL GLAVNI NAREDBODAVAC DA SE U SRBIJI UVEDE
VANREDNO STANJE?
Medju vise od deset hiljada uhapsenih gradjana Srbije nalazi
se i nekoliko novinara. Vecina od njih je pustena, ali je
zabranjen rad redakcijama jedina dva lista koji nisu bili pod
potpunom kontrolom sadasnje vlasti u Srbiji.Da je vanredno
stanje uvedeno kako bi se sve manje popularna dosovska vlast
u Srbiji obracunala sa politickim neistomisljenicima
dokaz je i hapsenje ili privodjenje opozicionih lidera. Bez
ikakvog razloga uhapseni su predsednik Udruzenja "Sloboda" i
predsednik Organizaciono politickog odbora Slobodana
Milosevica Bogoljub Bjelica, zatim clan ovog Udruzenja i
glavni i odgovorni urednik casopisa "Smisao" Uros Suvakovic,
funkcioner JUL-a i bliski saradnik profesora Mire
Markovic Goran Matic. Privodjeni su funcioner Srpske
radikalne stranke Tomislav Nikolic i clan Udruzenja "Sloboda"
i funkcioner Organizaciono politickog odbora Slobodana
Milosevica Vladimir Krsljanin, i mnogi drugi opozicioni
politicari. Sva ova hapsenja su ne samo protivustavna nego
i protiv zakonita. Uros Suvakovic i Goran Matic su na
konferenciji za stampu pokazali dokument u kojem pise "da
su liseni slobode, s obzirom da postoji sumnja da bi svojim
daljim boravkom na slobodi ugrozili bezbednost drugih gradjana
i bezbednost Republike". Tesko da bi jedan mladi
naucnik i jedan politicki aktivista bilo gde mogli sa
ovakvim obrazlozenjima da budu zatvoreni mesec dana u samicama.
Mogu jedino u zemlji kojom vladaju diktatura i krsenje
elemantarnih ljudskih prava.
Bogoljub Bjelica je najblizi saradnik Slobodana Milosevica
u Jugoslaviji. Udruzenje "Sloboda " na cijem celu je Bjelica
pomaze u pripremi odbrane Slobodana Milosevica u Hagu. Ovaj
Tribunal, odnosno nelegalni sud u Hagu nikako ne
moze da dokaze krivicu Slobodana Milosevica... Protiv
Slobodana Milosevica Tribunal u Hagu je upotrebio sva
sredstva politickog, medijskog, psiholoskog, i fizickog
pritiska. I pored toga sud u Hagu nije uspeo da slomi Slobodana
Milosevica, koji se uspesno bori za istinu i slobodu. Da bi
olakslali posao haskom tribunalu vlasti u Srbiji su, pod
izgovorom vanrednog stanja pohapsile sardnike Slobodan
Milosevica u zemlji i pojacale hajku protiv njegove porodice.
To je koordinirana akcija Haga i dosovskog rezima na
opstrukciji odbrane Slobodana Milosevica da bi se pred svetom
prikrila istina o NATO napadu na Srbiju i srpski narod.