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Analisi Difesa - n.36.9.1 - luglio/agosto 2003
INDISCRETO

LE INFO-OPS

di Luca Andreani

La guerra che si è recentemente combattuta nel deserto iracheno ha
portato alla ribalta uno strumento a disposizione dei comandanti che,
opportunamente impiegato, può essere devastante come il fuoco di una
intera brigata corazzata e al tempo stesso efficace come le armi che la
tecnologia rende sempre più precise e “quasi intelligenti”: le INFOOPS.
Innanzi tutto vediamo di capire cosa si intende con questo termine,
che intuitivamente possiamo correlare con l’intelligence o con i media.
In realtà le Infoops non sono una componente di nessuna di queste due
branche; ma loro strette parenti e da entrambe traggono elementi
importanti per la loro pianificazione e attuazione in operazioni di
tipo militare.
Volendo in qualche modo esplicitare ciò che si nasconde dietro questo
concetto operativo, si può dire che esse rappresentano l’insieme di
quelle azioni che si prefiggono di controllare o addirittura
influenzare le reazioni dell'opinione pubblica e del nemico attraverso
la gestione della comunicazione.Per comprendere a fondo questa
definizione è fondamentale percepire tutte le sfaccettature e le
applicazioni che può assumere il concetto di comunicazione nelle
operazioni militari moderne. Il punto di partenza per questo processo
di comprensione deve essere la considerazione che, negli attuali teatri
operativi, le notizie e gli avvenimenti possono giungere agli
ascoltatori, ai lettori e al nemico stesso, in tempo reale.Come
conseguenza di questo indiscutibile dato di fatto si può pertanto
facilmente dedurre che, chiunque oggi è messo nelle condizioni di avere
un’idea di ciò che sta succedendo. Diventa dunque fondamentale la
percezione dell'avvenimento e la conseguente reazione emotiva, che
spesso è alla base dei comportamenti umani. Lo scopo principale delle
Infoops è proprio quello di trasmettere messaggi che possano orientare
gli atteggiamenti e le reazioni nella direzione voluta e più favorevole.

Al fine di ottenere il risultato sopra indicato le Infoops coordinano
ed impiegano vari “strumenti”, tra cui i principali possono essere
considerati:
- le operazioni psicologiche
- la guerra elettronica
- i media
- la cooperazione tra civili e militari.

Come abbiamo potuto vedere anche in questi giorni, le fonti di
comunicazione presenti in un’ area d’operazioni sono numerosissime,
dando origine ad un considerevole flusso di messaggi che generano le
reazioni più disparate. Tale situazione rende assolutamente necessario
che ogni azione compiuta od ordine dato tenga conto delle ripercussioni
emotive che possono determinarsi nella mente di chi ne viene a
conoscenza, pertanto diventano vitali i modi e i termini con cui ogni
singolo fatto, anche quello apparentemente più insignificante, viene
riportato.
Il gran numero di civili in mezzo ai soldati, siano essi giornalisti,
rappresentanti di organizzazioni non governative oppure indigeni
coinvolti loro malgrado, rende necessaria una loro gestione che, da un
lato ne eviti l’interferenza nelle operazioni, e dall’altro addirittura
ne faciliti l'attuazione.Quest’aspetto rappresenta la componente
offensiva delle Infoops, ossia la capacità di individuare i mezzi ed
gli argomenti che permettono di indirizzare il comportamento e
l’opinione dei civili o dei soldati nemici a proprio favore. Lo scopo
ultimo di queste azioni è quello di creare una forte corrente di
pensiero che supporti i propri obiettivi in modo tale da condizionare
le azioni e le scelte delle opposte leadership militari e politiche. I
mezzi per ottenere questo risultato sono di vario genere e abbracciano
un’ampia gamma di azioni che possono essere non letali (operazioni
psicologiche, attività di guerra elettronica) o letali (azioni di
sabotaggio o di distruzione ).

Come logica conseguenza dell’esistenza delle Infoops offensive si può
parlare anche delle Infoops difensive, che si differenziano dalle prime
in quanto focalizzano le proprie azioni sulle truppe amiche. Esse
perseguono principalmente due scopi:
- protezione dell’informazione amica e conseguente mantenimento della
superiorità nella comunicazione
- cura del morale delle proprie truppe .
Le due tipologie di operazioni vanno condotte simultaneamente ed hanno
la stessa valenza nell’ambito dell’economia di un’operazione militare.

Affrontando il tema dal punto di vista normativo, esiste ancora molto
poco in merito alle Infoops e solamente americani e inglesi stanno
cercando di sviluppare una dottrina, ponendosi come modello di
riferimento per chiunque intenda dotarsi di questo strumento.La sua
adozione certamente necessita di un considerevole cambio di mentalità
nell’approccio alle problematiche relative alla conduzione delle
operazioni militari, approccio che non è facile trovare in eserciti che
hanno da sempre concepito la loro esistenza ed il loro impiego
nell’ottica del “pugnale in mezzo ai denti e bomba a mano”. Grande e
diffuso è lo scetticismo circa l’efficacia di azioni che si prefiggono
di raggiungere obiettivi militari, principalmente attraverso la forza
delle parole piuttosto che delle armi.
Questo però è il futuro che attende le Forze Armate, e soprattutto gli
eserciti per poter essere considerati strumenti di amplificazione dei
messaggi che qualunque società civile oggi vuole trasmettere. Il
messaggio che oggi deve essere raccolto può riassumersi nella seguente
frase: “le armi possono essere uno strumento il cui uso è accettabile,
ma bisogna impiegarle solo quando sono rimaste l’ultima risorsa
possibile e per il tempo strettamente necessario”. Nelle guerre di
oggi la vittoria può essere ottenuta solo attraverso la sinergia che
scaturisce dall’unione della potenza dei carri armati e di quegli
strumenti meno letali ma altrettanto efficaci che basano la propria
forza sui complessi meccanismi della comunicazione.In questo periodo
storico - definito come “l’era della comunicazione” - le Infoops sono
probabilmente destinate a diventare uno dei principali strumenti ai
quali fare ricorso per la pianificazione e la conduzione una qualunque
operazione militare.