"E MUSSOLINI NON HA MAI UCCISO NESSUNO"

Dopo la nuova serie di dichiarazioni filo-fasciste del Presidente del
Consiglio Berlusconi, Lucia Sgueglia ha intervistato lo storico Angelo
Del Boca.
(Dal quotidiano "Il manifesto" del 12 settembre 2003)

"Come sempre Berlusconi rivela di aver frequentato di piu' il
cantautore Apicella che non gli storici e i loro manuali". Cosi' si
esprime un addolorato Angelo Del Boca - il maggiore storico italiano
del colonialismo -, costretto a ritornare su una questione che sperava
chiusa: le gaffes del presidente del consiglio in materia di storia. A
pochi giorni dalle dichiarazioni sulla magistratura italiana rese da
Berlusconi ai due giornalisti britannici Farrell e Johnson del
settimanale "The Spectator",
nuove affermazioni tornano a far sussultare sulla sedia quei cittadini
italiani (e non) che ancora conservano memoria del Ventennio.

- Lucia Sgueglia: "Mussolini non ha ucciso nessuno: ha solo mandato in
villeggiatura un po' di gente al confino". Questa la risposta del
nostro premier al suggerito parallelo tra il duce e il dittatore Saddam
Hussein. Che ne pensa?

- Angelo Del Boca: Quando afferma che Mussolini non uccise nessuno, il
nostro premier dimentica, per cominciare, il delitto Matteotti, nel
quale fu implicato, e i 29 antifascisti per lo piu' giuliani ed
istriani, fucilati per ordine del Tribunale Speciale per la Difesa
dello Stato. E quando paragona il confino ad un "piacevole soggiorno in
villeggiatura", offende i 12.330 italiani che furono inviati al confino
perche' dissentivano dal regime. Tra i 5.620 oppositori processati dal
Tribunale Speciale, c'era
anche un certo Antonio Gramsci, che in carcere passo' undici anni e
mori' poco dopo per un'emorragia cerebrale. Ma forse Berlusconi non sa
chi e' Antonio Gramsci, cosi' come non aveva mai sentito parlare di
Alcide Cervi, ucciso dai fascisti con i suoi figli.

- L. S.: Berlusconi sostiene inoltre che il fascismo fu un "regime
morbido"...

- A. D. B.: Non lo fu affatto, ne' all'interno del paese, ne' nelle sue
colonie, dove furono usati tutti gli strumenti piu' spietati e
micidiali per stroncare le opposizioni. Basta ricordare i 13 lager
costruiti nel 1930 nel deserto della Sirtica, dove quarantamila libici
persero la vita. I tremendi campi di concentramento di Ganane, in
Somalia, e di Nocra, in Eritrea, dove perirono altri diecimila
"ribelli". Vorrei inoltre ricordare che fu lo stesso Mussolini, con i
suoi telegrammi operativi indirizzati a Badoglio e a Graziani, ad
autorizzare l'impiego massiccio e continuo dei gas asfissianti durante
il conflitto italo-etiopico del 1935-'36. E a chi risale la
responsabilita' dei centomila soldati morti in Russia, se non a
Mussolini, che voleva sostenere a tutti i costi Hitler nei suoi
progetti aggressivi? E di tutti gli altri morti, militari e civili,
della seconda guerra mondiale, a chi risale la colpa se non all'uomo
che il 10 giugno 1940 coinvolse l'Italia in un conflitto gia' perso in
partenza?

- L. S.: Crede ci sia un disegno politico di stampo revisionista dietro
questi proclami, oppure si tratta di esternazioni isolate del premier?

- A. D. B.: E' incredibile come un uomo di Stato, durante un semestre
in cui ha assunto anche responsabilita' europee, rilasci dichiarazioni
cosi' gravi, cosi' infondate, cosi' antistoriche. In un'altra occasione
Berlusconi ha dichiarato che se ne "infischia del politicamente
corretto", e ha sostenuto di avere "il vizio di dire la verita' in
sintonia con cio' che pensano i
cittadini". Ma noi non crediamo affatto che la maggioranza degli
italiani condivida le opinioni stravaganti del Cavaliere, a cominciare
dai suoi giudizi benevoli nei confronti di Mussolini e del suo regime,
giudizi che neppure lo storico piu' revisionista ardirebbe pronunciare.
E alla fine ci chiediamo: perche' queste sortite? Perche' queste
provocazioni offensive?
Quale strategia nascondono? Esse pongono in cattiva luce il nostro
paese, e non sono di alcuna utilita', neppure alla maggioranza di
governo.