Decontaminazione col contagocce e nuovi crimini ecologici


Dalla rassegna di Zivkica Nedanovska due notizie: la prima sugli enormi
ritardi nella decontaminazione del territorio della ex jugo colpito dai
bombardamenti all'uranio impoverito, nonche' dalle bombe sulle
industrie soprattutto chimiche; la seconda sulle sempre piu' devastanti
condizioni ambientali di Pancevo.

Alberto


1.FONTE: B-92 del 24.09.2003.

2.TITOLO: Il Ministero per la protezione dell’ambiente sulla pulizia
delle aree contaminate in Serbia

3.AUTORE: B-92

4.SITO INTERNET: http://www.b92.net/

5.NUMERO DI PAGINE:1

6.DATA: 24.09.2003.

La decontaminazione di una delle cinque località dove è stata
registrata la presenza del DU, dovrebbe essere terminata in questo
anno, mentre per il 2004 è stata pianificata la bonifica delle altre
quattro località contaminate nei comuni di Bujanovac, Presevo  e
Vranje. Secondo il Comunicato, il Ministero per la protezione
dell’ambiente, in collaborazione con l’Esercito di Serbia e Montenegro
e l’Istituto”Vinca”, procede  con la bonifica della località nel comune
di Bujanovac, Bratoselce, e nel corso dell’anno prossimo  dovrebbero
essere bonificate dal DU le aree di Reljani, Borovac e Pljackovica,
nella Serbia meridionale.
Dopo i bombardamenti della NATO nel 1999, in Serbia sono state
registrate cinque località colpite con i proiettili all’uranio
impoverito, mentre in Montenegro è stato colpito il promontorio Azra,
nella penisola di Lustica, che è stato bonificato nel corso del 1999.
La prima bonifica di località simili in Serbia è cominciata solo l’anno
scorso e recentemente si sta procedendo con i lavori. Dopo i
bombardamenti della NATO, nel Kosovo sono registrate più di 150
località dove erano state usate munizioni con DU, però nessuna di esse,
secondo informazioni del Ministero, è stata decontaminata.
Il ministro per l’ambiente, Anjelka Mihajlov, ha sottolineato che il
problema non è stato risolto perchè la Serbia aspettava che i donatori
stranieri stanziassero i soldi per questo obiettivo, il che non è
successo. Per quanto riguarda la bonifica di Pljackovica, dove ci sono
124 fonti di acqua potabile, ha aggiunto che lì c’è il problema della
strada di accesso che, fra l’altro, dovrebbe essere risolto all’inizio
del 2004, in collaborazione con le autorità locali e l’Esercito di
Serbia e Montenegro. Inoltre, ha detto che l’UNEP, nel 1999, ha
accertato che le città di Pancevo, Bor, Kragujevac e Novi Sad sono
molto a rischio, a causa dei forti bombardamenti della NATO. Secondo
lei, Kragujevac è stata ripulita completamente, e le conseguenze dei
bombardamenti di Bor sono risanate, mentre la decontaminazione di
Pancevo e Novi Sad non è neanche cominciata. Per la bonifica di queste
due città si dovrebbero stanziare ancora 13 milioni di €, la cifra che
finora è stata impiegata per la decontaminazione di Kragujevac e Bor.


1.FONTE: Politika-Belgrado

2.TITOLO: Scandalo ecologico a Pancevo: nel “Petrolchimico“ vengono
bruciati segretamente rifiuti pericolosi

3.AUTORE: Miodrag Sasic

4.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2003/0913/01_45.htm

5.NUMERO DI PAGINE.1

6.DATA :13.09.2003.     

La sindaca di Pancevo si è rivolta a molte persone responsabili per
l’ecologia in Serbia  con una lettera con il simbolo ”urgente”, in cui
spiega che nei giorni precedenti i cittadini di Pancevo non potevano
respirare  a causa di un odore forte e irritante che si diffondeva
dalla direzione del complesso petrolchimico. Secondo le informazioni
semiufficiali della sindaca, nel corso di tre giorni, in settembre,
prima che si sentisse l’odore pesante, a Pancevo sono arrivate cisterne
con un liquido che è stato trasferito nei serbatoi del Petrolchimico e
poi ivi bruciato. Gli operai che hanno fatto questa operazione hanno
avuto l’ordine di applicare tutte le misure di sicurezza, inclusi anche
gli ”scafandri”.
Visto che erano chiamati in causa, i responsabili della fabbrica hanno
deciso di parlare, però evitando per il pubblico i dettagli piu’
importanti. Hanno dichiarato al giornalista che, nel corso di quella
settimana, a più riprese, veniva bruciato il residuo liquido
dell’idrogeno carburato (la combinazione chimica più simile alla
benzina) trasportata dalla fabbrica di caucciù Elemir (vicino a
Zerenjan). Questa combinazione chimica rimane dopo la lavorazione di
frazione F4 che si trasporta a Elemir. Visto che il serbatoio di 60
tonnellate di questo residuo chimico è diventato pieno e il
“Petrolchimico” non ha avuto risposta dagli organi competenti al
livello della Repubblica su come distruggerlo o immagazzinarlo,
dovevano trovare il modo di liberarsene. Loro affermano che  questa
combinazione, prima di bruciarla, sia stata mescolata con il masut,
così che la percentuale del residuo carbo-idrato non superasse il 5%, 
e che quindi non si liberassero materie pericolose.
Simon Bancev, assessore all’ecologia dell’Esecutivo locale, e gli altri
soggetti compenti, tuttavia non approvano questa storia. Essi affermano
che nei periodi di attivita’ a pieno ritmo  della fabbrica di caucciù
artificiale a Elemir, questo residuo era fino a 60 tonnellate al mese.
Adesso ce ne sono molte di meno, ma non sotto le 15 tonnellate. Allora,
a quei tempi, il residuo chimico lo bruciavano a Elemir. A causa del
terribile odore i cittadini di Elemir si sono ribellati e cosi la
dirigenza del ”Petrochimico” ha cominciato a vendere il residuo ai 
mercanti privati e loro alle mattonaie, come combustibile. Il
commerciante di maggior rilievo, Aleksandar Pavlov, che si è arricchito
vendendo il veleno, è stato arrestato nell’azione “Sciabola'' [lo
"stato di emergenza" instaurato la scorsa primavera, ndCNJ], e al
“Petrolchimico” è stata proibita la vendita a tutti quelli che non
hanno la licenza  per la manipolazione di materie pericolose.
Mentre al ”Petrolchimico” dicono che non si tratta di un rifiuto
pericoloso, le nostre fonti affermano che l’Istituto per la protezione
della salute di Belgrado a questa composizione chimica assegna il nome
H-11, come dire H-13, il che, secondo la classificazione
internazionale, significa che si tratta di rifiuto pericoloso,
infiammabile, velenoso e cancerogeno.