UN AIUTO AL VELENO.
IL CASO DEI FARMACI SCADUTI

la serbia probabilmente esportera', pagando i paesi importatori, parte
dei propri rifiuti, compresi i medicinali ricevuti a suo tempo come
aiuti umanitari e nel frattempo scaduti.
una notizia dall'archivio di zivkica nedanovska.

1.FONTE: Eko-forum “-Belgrado

2.TITOLO: La Serbia riempita di rifuti

3.AUTORE: Il giornale “Blic”Belgrado

4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/

5.NUMERO DI PAGINE:1

6.DATA: 24.11.2003.

In Serbia, attualmente ci sono 300 tonnellate di rifiuti farmaceutici
che derivano dalla produzione, dall’importazione non selettiva e dalle
medicine degli aiuti umanitari che sono scaduti. I rifiuti sono stati
accumulati nel periodo dal 1998 al 2003. Secondo i dati ufficiali, la
quantità maggiore di rifiuti farmaceutici si trova nelle fabbriche
“Galenika” di Zemun (100t),nella fabbrica “Zdravlje” di Leskovac (70 t)
e  nella fabbrica”Hemofarm”di Vrsac (10t), mentre da tutti gli altri (i
produttori, le farmacie e le drogherie) sono depositati   120
tonnellate di rifiuti.
“Una delle misure per risolvere il problema di rifiuti pericolosi 
è,visto che non ci sono gli impianti per la loro distruzione, e
l’immagazzinamento è particolarmente costoso, l’esportazione e la
distruzione nei paesi che hanno gli impianti soprannominati-dice per il
giornale”Blic”il direttore della ditta UNIWAB-che esporta i rifiuti
pericolosi. La Serbia non possiede i  mezzi finanziari per la
costruzione degli impianti che distruggono i rifiuti pericolosi, come
esistono nei paesi svillupati. In essi , i rifiuti si distruggono con
la procedura specifica, quando si espongono a temperatura altissima
(dai 1.200 ai 1.400 gradi). La maggior parte dei paesi europei, negli
impianti del genere, ha distrutto, negli anni passati l' 80-90% dei
propri rifiuti e così, il prezzo dei rifiuti va adesso dagli 1,8 ai
3,5€, compreso l’imballaggio, e il trasporto. Secondo il nostro
interlocutore, questo è molto meno costoso dell’immagazzinamento dei
rifiuti. Per esempio, la fabbrica”Zdravlje” di Leskovac paga
l’immagazzinamento al livello annuale 100.000€ e per un decennio la
cifra sarebbe 1 miliardo di € con il rischio permanente per
l’ambiente-sottolinea Marinkovic. La Serbia, visto che ha firmato la
Convenzione di Basel nel 1992, ha l’obbligo di immagazzinare in modo
permanente i rifiuti pericolosi o di distruggerli. In Cina, per
esempio, l’ispezione per l’ambiente punisce rigorosamente le ditte che
non rispettano le leggi ecologiche. A causa di questo genere, 6.800
fabbriche saranno chiuse o riceveranno il mandato per una diminuzione
di produzione.”L’esportazione dei rifiuti pericolosi costa, ma è
incomparabilmente meglio rispetto al suo immagazzinamento, risanamento
e  gestione”-conclude il direttore Marinkovic.


(a cura di A.Tarozzi)