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Scandalo OGM in Croazia

Un laboratorio pubblico scopre in commercio alimenti geneticamente
modificati. Il Ministero della Sanità minimizza, ma il Centro Comune di
Ricerca di Ispra, in Italia, conferma. Insorgono le associazioni dei
consumatori. Cosa si mangia in Croazia?

(23/02/2004) Da Osijek, scrive Drago Hedl

“Negozi pieni di alimenti modificati geneticamente”, “I Croati
comprano olio di soia geneticamente modificata”, “Carne anche in paté
vegetariani”, “Organismi geneticamente modificati (OGM) in un prodotto
alimentare su due”, “La gente ha il diritto di sapere che cosa mangia”:
sono solo alcuni dei titoli che dominano in questi giorni le prime
pagine dei giornali croati. La Croazia è sotto choc per un nuovo
scandalo scoppiato quando il Laboratorio per la Diagnosi Molecolare di
Osijek, che fa parte del Dipartimento della Sanità Pubblica, ha
pubblicato i risultati delle analisi di 33 prodotti alimentari, scelti
a caso nei negozi della città. E’ emerso infatti che 14 dei prodotti
presi in considerazione contenevano ingredienti geneticamente
modificati in quantità superiori all’1%. Nessuno di quei prodotti
indicava nella etichetta che conteneva componenti modificate
geneticamente.

“E’ la prima volta che qualcuno in Croazia dimostra la presenza di
OGM in prodotti alimentari che, secondo la etichetta, non dovrebbero
averne - osserva il dottor Josip Milas, direttore dell’Ufficio della
Sanità Pubblica di Osijek. Definirei “spaventosa” questa nostra
scoperta, non solo per quanto riguarda gli OGM, ma anche più in
generale per il fatto che i produttori non si curano di quanto è
scritto sui propri prodotti. Abbiamo infatti trovato manzo e maiale nel
paté di pollo, e c’erano diversi tipi di carne nel paté vegetariano.”

La scoperta choc fatta dai laboratori di Osijek ha posto la questione
di cosa mangiano realmente i Croati, e di quanto si possa essere certi
che un prodotto contenga davvero quello che indica l’etichetta. Come è
possibile che i prodotti di soia (salse, latte di soia, salame di pollo
con ingredienti di soia), vari paté vegetariani, fiocchi di granturco,
olio o mais in scatola contengano ingredienti modificati geneticamente
che non sono menzionati nella etichetta del prodotto?

La Croazia non dispone ancora di una regolamentazione che obblighi i
produttori ad apporre una etichetta speciale sui cibi che contengano
OGM, ma l’Ufficio della Sanità Pubblica della Croazia dichiara di
accogliere la pratica europea secondo la quale gli alimenti non
dovrebbero contenere una quantità superiore all’1% di ingredienti
geneticamente modificati, e questo dovrebbe essere riportato
chiaramente su tutti i prodotti di questo tipo. In base alla Normativa
Alimentare, tuttavia, il produttore deve indicare esattamente tutte le
componenti del prodotto, e la inosservanza di tali disposizioni prevede
multe dalle 100.000 alle 500.000 kune (da 12.500 a 65.000 euri circa).

Il Ministro della Sanità, Andrija Hebrang, ha cercato di sminuire la
portata dei risultati dei laboratori di Osijek per cercare di calmare
il panico causato dalle analisi: “Su dodici prodotti dello stesso tipo
di quelli presi in esame ad Osijek, abbiamo trovato che solo uno
conteneva una percentuale superiore all’1% di OGM. L’indagine è stata
condotta dal Laboratorio Centrale di Zagabria.” Il Ministro della
Sanità croato ha mostrato profonda irritazione nei confronti del
direttore dell’Ufficio di Sanità Pubblico di Osijek, dichiarando che i
risultati erano stati pubblicati troppo presto, e che tutto doveva
essere controllato una seconda volta da un laboratorio di qualche Paese
della UE certificato per condurre tali analisi.

“Non siamo degli incoscienti e crediamo che la gente debba sapere se
il cibo che mangia contiene OGM. Abbiamo controllato tutti i risultati
tre volte, e abbiamo poi inviato tutti i prodotti al Centro Comune di
Ricerca di Ispra, in Italia. I risultati sono stati identici ai nostri.
Il nostro laboratorio è nuovo, fornito delle attrezzature più moderne,
e i nostri esperti sono stati formati al Centro Europeo per la ricerca
degli OGM di Ispra - ha replicato il direttore dell’Ufficio di Osijek.”

I consumatori sono sdegnati per il fatto che nessuno voglia rivelare
i nomi dei produttori che hanno omesso la indicazione sulla presenza di
OGM nei propri prodotti: “Perché i nomi dei produttori che ingannano i
consumatori non vengono rivelati? Chiediamo che i nomi siano resi
pubblici, si tratta di una negazione del diritto fondamentali del
consumatore di sapere cosa c’è nel cibo che acquista - ha dichiarato
Mira Brumercek-Lukacevic, presidente della Associazione per la Tutela
dei Consumatori di Osijek.

La organizzazione non governativa “Libertà di movimento –
Associazione Verde di Osijek” ha fatto le stesse richieste: “Chiediamo
urgentemente la divulgazione dei nominativi relativi a prodotti,
fabbricanti, importatori e punti vendita che commercializzano prodotti
geneticamente modificati senza indicazione. Chiediamo che il caso sia
portato di fronte alla pubblica accusa e che i responsabili siano
puniti secondo le leggi.” I Verdi si sono appellati ai consumatori
invitando alla cautela nell’acquisto dei prodotti, e chiedendo di
riferire i casi di prodotti che non contenevano quanto indicato nella
etichetta.

Ai consumatori, però, tali raccomandazioni sono di scarsa utilità. Il
direttore della ditta “Zagreb Oil”, Anto Bojic, ha dichiarato che la
Croazia ha venduto olio prodotto con soia geneticamente modificata per
anni: “L’anno scorso abbiamo preso alcune confezioni di olio importato
che recava la scritta “No OGM” dagli scaffali di diversi negozi croati.
I risultati delle analisi condotte nei nostri moderni laboratori,
confermati dalla Università per le Scienze Alimentari e le
Biotecnologie di Zagabria, hanno dimostrato che l’olio era
effettivamente fatto di soia. Indagini ulteriori hanno tuttavia
mostrato che non era stato prodotto nella Repubblica Ceca, come
dichiarato dalla etichetta, ma in Germania, con soia proveniente dagli
Stati Uniti. Da anni tutta la soia degli Stati Uniti contiene OGM - ha
affermato il direttore della Zagreb Oil.

Prove ulteriori sul fatto che nei negozi croati c’è veramente di
tutto sono state fornite l’anno scorso da una indagine dell’Istituto
Veterinario della Croazia, che ha rilevato tracce significative di
antibiotici in 14 campioni di latte e 4 di carne presi in esame, così
come anche nei campioni di miele. Calamari importati contenevano invece
tracce di un pericoloso metallo, il cadmio.

Malgrado la Croazia abbia una Associazione per la Difesa dei
Consumatori e vengano condotte diverse ispezioni sugli alimentari, il
crescente numero di organizzazioni non governative che si batte per un
ambiente salutare e per il diritto ad una vita più sana resta impotente
di fronte alla forte lobby degli importatori e dei produttori, che è
disposta a violare la legge pur di realizzare profitti maggiori. Mentre
il movimento Greenpeace, in Europa, è riuscito ad obbligare i
fabbricanti di alimentari ad indicare chiaramente quali prodotti
contengano OGM, una cosa simile in Croazia appare ancora lontana nel
tempo.


Vedi anche:

- Croazia: import alimentare alle stelle
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=2800

Altri nostri articoli sugli OGM nel sud est Europa:

- Ancora OGM in Albania
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=2811

- Albania: aiuti geneticamente modificati
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=2571

- La Serbia e la soia transgenica
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=1368

- Croazia: Organismi Geneticamente Modificati? No grazie
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=463


» Fonte: da Osijek, Drago Hedl
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