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Bosnia: attacco terroristico, parroco ortodosso in coma
=== ITALIANO ===
http://www.ansa.it/balcani/
BOSNIA: OPERAZIONE TRUPPE NATO A PALE,EX ROCCAFORTE KARADZIC
(ANSA-REUTERS-AFP) - PALE (BOSNIA), 1 APR - Truppe della Nato sono
giunte in nottata a Pale, la ex roccaforte di Radovan Karadzic, ex
capo dei serbi di Bosnia ricercato per crimini di guerra, e si sono
udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche vicino a una
chiesa della citta'. Lo hanno riferito fonti concordanti. Un
cameraman della Reuters sul posto ha visto truppe della Sfor isolare
il centro della cittadina, che si trova a circa 15 km da Sarajevo,
appoggiate da elicotteri, uno dei quali in seguito e' atterrato.
''Un'operazione e' in corso a Pale'', ha detto un portavoce della
Sfor, il capitano Dave Sullivan. Karadzic e' stato incriminato nel
1995 dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex
Jugoslavia, pcon le accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini
contro l'umanita' commessi durante il conflitto in Bosnia
(1992-1995). Per la sua cattura c'e' una taglia di cinque milioni di
dollari.(ANSA-REUTERS-AFP). MC 01/04/2004 03:00
BOSNIA: FALLITA CATTURA KARADZIC, FERITO PRETE E FIGLIO
(ANSA-AFP-REUTERS) - PALE (BOSNIA ERZEGOVINA), 1 APR - Durante il
fallito raid per catturare l'ex leader serbo bosniaco Radovan
Karadzic, la notte scorsa a Pale, nei pressi di Sarajevo, un prete
ortodosso e suo figlio che si trovavano nella casa presa d'assalto
dal commando della Nato sono rimasti feriti. Lo ha detto la moglie
del religioso. La donna ha detto che suo marito, padre Jeremija
Starovlah, e suo figlio sono rimasti feriti quando il commando della
Sfor ha fatto irruzione nella loro casa adiacente a una chiesa
ortodossa. ''Siamo stati svegliati da spari. I soldati hanno fatto
irruzione nella casa e immediatamente li hanno portati in un'altra
stanza... un soldato mi ha puntato il fucile alla testa. Ho udito mio
marito gridare chiedendo aiuto, ma non ho potuto fare niente'', ha
raccontato la moglie del religioso all'agenzia Reuters. Un
portavoce della Sfor, la Forza di stabilizzazione della Nato in
Bosnia, il capitano Dave Sullivan, si e' limitato a confermare che
nel corso dell'operazione due civili sono rimasti feriti e sono stati
ricoverati d'urgenza in un ospedale civile. ''Malgrado tutte le
misure prese per diminuire i rischi - ha detto Sullivan -, due civili
che si trovavano nella casa sono stati feriti'' quando i soldati
della Sfor hanno fatto saltare in aria la porta dell'abitazione dove
ritenevano si nascondesse Karadzic. Il portavoce ha detto che i
due feriti ''Sono stati trasportati rapidamente in elicottero verso
un ospedale civile'', ma non ha voluto precisare in che condizioni di
salute si trovino. Fonti mediche citate dalla France Presse hanno
detto che i due sono stati ricoverati nel reparto di rianimazione
dell'ospedale di Tuzla, nella Bosnia settentrionale Secondo un
testimone che ha assistito a tutta l'operazione, il raid e' iniziato
alle 01:15 di oggi, quando un convoglio di truppe americane e'
entrato a Pale, l'ex roccaforte serbo bosniaca durante la guerra
civile in Bosnia (1992-1995), sulle montagne circa 15 chilometri da
Sarajevo. Alcuni testimoni hanno riferito di aver udito spari e
un'esplosione, e che almeno quattro elicotteri della Nato si sono
posati nel centro della cittadina. Un commando di una quarantina di
soldati ha poi fatto irruzione in una chiesa ortodossa nel centro di
Pale e nell'adiacente abitazione di padre Starovlah.
(ANSA-AFP-REUTERS) LG 01/04/2004 10:51
BOSNIA: KARADZIC, CRITICHE CONDIZIONI PARROCO PALE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 1 APR - Sono critiche le condizioni del parroco
ortodosso di Pale, Jeremija Starovlah, 52 anni, e di suo figlio
Aleksandar, 27 anni, ricoverati nell'ospedale di Tuzla, perche'
feriti nell'incursione della Sfor la scorsa notte a Pale che aveva
per obiettivo la cattura di Radovan Karadzic, ex leader serbo
bosniaco ricercato dal Tribunale dell'Aja (Tpi). Secondo una
portavoce dell'ospedale, citata dall'agenzia Fena, Aleksandar e'
arrivato in ''stato di coma che continua ancora dopo l'intervento
chirurgico alla testa''. La portavoce ha aggiunto che le ''lesioni
sono molto gravi, complesse e che l'esito e' incerto''. Anche il
padre si trova in condizioni critiche, ha detto la portavoce, e'
stato sottoposto a un intervento chirurgico, avendo riportato ferite
alla testa e una frattura della clavicola, e perduto molto sangue. Le
lesioni riportate dai due feriti non sono tate causate, hanno detto i
medici di Tuzla, da colpi d'arma da fuoco. Il portavoce della
Forza di stabilizzazione Nato (Sfor), Dave Sullivan, ha confermato
oggi che il pope e suo figlio sono rimasti feriti a causa
dell'esplosivo usato dai militari per aprire la porta d'ingresso
della casa. Sullivan ha anche dichiarato che i soldati della Sfor
non hanno ecceduto nell'uso della forza, di armi da fuoco o bombe,
ed ha aggiunto che la Sfor ha filmato l'operazione e che la video
cassetta dimostra che hanno tenuto un comportamento professionale.
L'operazione, ha precisato Sullivan, e' stata condotta a seguito di
informazioni credibili sulla presenza di Karadzic nella casa. La
Sfor non ha precisato se il pope Starovlah facesse parte della rete
che sostiene la fuga dell'ex leader dei serbi di Bosnia, ma ha
affermato che dopo questa azione le forze internazionali sono di un
passo piu' vicine a Karadzic e che la sua rete di sostegno e' stata
indebolita. (ANSA)
COR*VD 01/04/2004 14:09
BOSNIA: KARADZIC, PROTESTE DOPO FERIMENTO PRETE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 01 APR - Alcune centinaia di abitanti di Pale
hanno protestato per le strade, nel primo pomeriggio, contro il raid
della Nato della notte scorsa, in cui sono rimasti gravemente feriti
il parroco ortodosso Jeremija Starovlah (52) e suo figlio Aleksandar
(27). Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Fena. I manifestanti
hanno invitato pubblicamente l'attuale presidente della presidenza
collegiale bosniaca, Sulejman Tihic e i presidenti delle due camere
del parlamento centrale, ''di venire a Pale e dimostrare il proprio
orientamento per la tutela delle liberta' dell'uomo e della
democrazia''. Anche i sacerdoti della parrocchia di Pale hanno
protestato per ''la violenza usata contro il pope inerme''. I
militari, ha detto alla radio Slobodan Ubarda, sapevano che ''l'unica
arma dei sacerdoti della chiesa serba ortodossa e' il Vangelo''.
Nella sede della parrocchia di Pale, dove i militari della Sfor sono
entrati la notte scorsa, alla ricerca dell'ex leader serbo bosniaco
Radovan Karadzic, buttando la porta d'ingresso con dell'esplosivo, e'
arrivato questa mattina il metropolita della Bosnia Nikolaj, ma non
ha ancora rilasciato dichiarazioni. Per incontrare il metropolita
sono arrivati poco prima di mezzogiorno l'esponente serbo della
presidenza tripartita bosniaca Borislav Paravac, il presidente del
parlamento della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di
Bosnia) Dragan Kalinic e il ministro dell'interno della Rs Zoran
Djeric. Contro l'azione della Sfor ha protestato anche il ministro
degli esteri Mladen Ivanic, secondo il quale il tragico ferimento
del pope e di suo figlio dimostra che si dovrebbero ''porre dei
limiti'' anche al comportamento della Sfor. Secondo l'Alto
rappresentante della comunita' internazionale Paddy Ashdown,
l'incidente della notte scorsa non sarebbe accaduto se le autorita'
locali avessero rispettato l'impegno di collaborare in pieno con il
Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi). La comunita' internazionale,
ha detto Ashdown, e' decisa ad assicurare alla giustizia tutti i
ricercati per gli orrendi crimini di cui sono accusati. Il futuro
europeo della Bosnia, ha aggiunto l'Alto rappresentante, e'
ostacolato dalla mancanza di volonta' delle autorita' bosniache, in
particolare quelle della Rs, di dimostrare la stessa decisione. ''E'
inaccettabile che fino ad oggi - ha detto - solo la comunita'
internazionale si sia seriamente adoperata a far rispettare il
diritto internazionale e a catturare i ricercati per crimini di
guerra''. (ANSA) COR*VD 01/04/2004 14:50
BOSNIA: KARADZIC, BELGRADO DURA CON SFOR PER DANNI A CHIESA
(ANSA) - BELGRADO, 1 APR - Il ministro serbo delle religioni Milan
Radulovic ha duramente protestato oggi con la Nato per i danni subiti
dalla chiesa ortodossa di Pale, in Repubblica Srpska (l'entita' serba
della Bosnia), durante una operazione condotta dai soldati della Sfor
(la forza di interposizione della Nato) alla ricerca del latitante
numero uno del Tribunale penale internazionale, l'ex leader dei serbi
di Bosnia Radovan Karadzic. Radulovic - dello stesso partito del
premier Vojislav Kostunica, che non ha mai nascosto di sentire i
serbi di Bosnia come 'fratelli sperati'' - ha definito l'irruzione
dei militari nell'edificio religioso come ''una barbarie
inaccettabile''. I soldati della Kfor avevano fatto saltare con
l'esplosivo la porta della chiesa, e nell'azione sono rimasti
gravemente feriti, non e' chiaro in che modo, il pope Jeremija
Starovlah e suo figlio Aleksandar. ''La Sfor ha dimostrato di
non avere alcun rispetto per la dignita' umana e per la salvaguardia
dei diritti dei religiosi: in tutti gli eserciti del mondo vige la
norma di non intaccare l'autonomia delle chiese'', ha detto il
ministro chiedendo un procedimento penale per l'accaduto. A
Belgrado, il capitolo dei danni agli edifici ortodossi e'
particolarmente sensibile dopo l'ondata di violenze che in Kosovo ha
portato alla distruzione di 25 fra chiese e monasteri serbi.(ANSA).
OT 01/04/2004 19:23
BOSNIA: KARADZIC, CHIESA ORTODOSSA ACCUSA SFOR DI TERRORISMO
(ANSA) - SARAJEVO, 2 APR - La chiesa serba ortodossa di Bosnia ha
accusato la Forza di stabilizzazione della Nato (Sfor) di
''terrorismo'', definendo ''atto criminale'' il raid della Forza di
pace a Pale nella notte tra mercoledi' e giovedi', in cui e' rimasto
gravemente ferito il pope di Pale Jeremija Starovlah e il figlio
Aleksandar. Lo ha reso noto l'arcivescovado di Bosnia della chiesa
serba ortodossa, riferisce l'agenzia di stampa Fena, dopo una
riunione ieri sera a Pale dove la Sfor, nel tentativo di catturare
l'ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic ricercato per genocidio e
crimini di guerra, la notte precedente aveva fatto irruzione nella
canonica e nella chiesa ortodossa. I religiosi ortodossi hanno
anche minacciato di interrompere ogni collaborazione con le
istituzioni internazionali in Bosnia e con le autorita' bosniache,
centrali e della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba),
se non esprimeranno con urgenza il sostegno alle posizioni della
chiesa e se non saranno puniti i responsabili ''dell'atto criminale
il cui unico obiettivo non era la cattura dei presunti criminali di
guerra bensi' quello di attaccare l'anima del popolo serbo, cioe' la
sua chiesa''. Alla riunione dei religiosi dell'arcivescovado ha
partecipato anche un delegazione del Santo sinodo della Chiesa serba
ortodossa di Belgrado. L'operazione della Sfor ha Pale e il
''ferimento di civili inermi'' e' stata duramente condannata anche
dal governo della Rs, che ha accusato la Sfor di aver ''oltrepassato
i limiti del proprio mandato''. Ieri pomeriggio a Pale,
roccaforte di Karadzic durante la guerra, centinaia di persone hanno
manifestato contro l'azione della Sfor, che da parte sua ha sempre
detto di aver agito totalmente nei limiti della legalita'. Una
ventina di manifestanti portavano sul volto maschere raffiguranti il
ricercato n.1 dalla giustizia internazionale. Alla manifestazione
sono intervenuti anche l'esponente serbo della presidenza collegiale
bosniaca Borislav Paravac e il presidente del parlamento Rs Dragan
Kalinic. (ANSA) COR*VD 02/04/2004 13:12
BOSNIA: KARADZIC, SEMPRE CRITICHE CONDIZIONI POPE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 02 APR - Restano critiche le condizioni del parroco
ortodosso Jeremija Starovlah (52 anni) e del figlio Aleksandar (27),
ricoverati nell'ospedale di Tuzla dopo essere rimasti gravemente
feriti nell'irruzione della Forza di stabilizzazione Nato in Bosnia
(Sfor) nella canonica e nella chiesa ortodossa di Pale alla ricerca
dell'ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic. Lo ha reso noto la
portavoce dell'ospedale di Tuzla Amra Odobasic, riferisce l'agenzia
Fena. Padre e figlio hanno riportato, tra l'altro, lesioni alla
testa nell'esplosione provocata dalla Sfor per abbattere la porta
d'ingresso, e sono stati trasferiti da elicotteri Nato all'ospedale di
Tuzla (Bosnia settentrionale, nella Federazione Bh a maggioranza
croato musulmana), dove ieri sono stati sottoposti a interventi
chirurgici. Stamani si sono recati all'ospedale di Tuzla il
ministro della sanita' della Republika Srpska (Rs, entita' a
maggioranza serba) Marin Kvaternik e il direttore del centro clinico
di Banja Luka Dragan Kostic. ''I pazienti sono in condizioni molto
gravi - ha detto Kvaternik -, sottoposti a ventilazione forzata; dopo
le operazioni di ieri non si e' verificato alcun peggioramento ma
neanche miglioramenti''. I medici di Tuzla stanno facendo tutto il
possibile, ha aggiunto il ministro. Kvaternik ha anche annunciato
un prossimo arrivo a Tuzla di una equipe di medici dell'ospedale
militare di Belgrado, da lui invitati, che aiuteranno i colleghi
bosniaci. (ANSA)
COR*VD 02/04/2004 15:02
BOSNIA: KARADZIC; PRESIDENZA TRIPARTITA CHIEDE INCHIESTA
(ANSA) - SARAJEVO, 02 APR - La presidenza collegiale bosniaca ha
chiesto al ministero per la sicurezza di preparare con urgenza, in
collaborazione con la Sfor e la Missione di polizia europea (Eupm), un
rapporto completo sull'azione della Forza di stabilizzazione della
Nato (Sfor) ieri a Pale, per poter prendere una posizione ufficiale.
Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Fena. I tre esponenti, il
musulmano Sulejman Tihic che attualmente presiede l'organo collegiale,
il croato Dragan Covic e il serbo Borislav Paravac, hanno espreso
rincrescimento perche' nell'azione della Sfor di ieri a Pale siano
rimasti feriti il prete ortodosso Jeremija Starovlah e il figlio
Aleksandar, tanto piu' che questo e' avvenuto in un edificio
religioso. La presidenza ha invitato tutti i cittadini della Bosnia
a mantenere la calma e un comportamento dignitoso. Nello stesso
tempo la presidenza ha ribadito il proprio orientamento alla piena
cooperazione con il Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi) ed ha
chiesto alle istituzioni locali di adempiere agli obblighi
internazionali, alludendo chiaramente alla cattura dei ricercati per
crimini di guerra. Se la polizia della Republika Srpska (Rs,
entita' a maggioranza serba di Bosnia) avesse partecipato
all'operazione della Nato, ha detto Paravac al termine della riunione
straordinaria della presidenza da lui richiesta, questo increscioso
incidente non sarebbe avvenuto. ''Dopo quello che ho visto ieri sul
luogo dell'incidente - ha detto Paravac - l'uso di esplosivo e di
bombe, la dichiarazione del prete di essersi trovato, quando ha
ripreso conoscenza, con le mani legate dietro la schiena, assieme alla
moglie, le tracce di sangue sul muro, parlano da soli''. Paravac
ha tuttavia ammesso che nulla sarebbe accaduto se il ministero
dell'interno della Rs avesse fatto il proprio dovere, cioe' arrestare
i ricercati dal Tpi. ''Penso che il primo responsabile sia il
ministero dell'interno'', ha detto. Il parroco ortodosso di Pale e
suo figlio versano in gravissime condizioni nell'ospedale di Tuzla per
le lesioni riportate quando la sfor ha fatto irruzione nella chiesa e
nella canonica di Pale alla ricerca di Radovan Karadzic, ex leader
serbo bosniaco accusato di genocidio e crimini di guerra. La
Forza di pace ha smentito l'uso di armi automatiche e bombe,
dichiarando che padre e figlio sono rimasti feriti nell'esplosione
provocata dalla Sfor per abbattere la porta d'ingresso. Il
presidente della Rs Dragan Cavic ha oggi dichiarato che, secondo i
medici, le ferite del pope e del figlio non sarebbero state causate
ne' da colpi di arma da fuoco ne' dall'esplosione, ma da ''oggetti
contundenti'', lasciando intendere che i due siano stati picchiati dai
militari della Sfor. La Sfor ha smentito con decisione questa ipotesi.
Ieri, la portavoce dell'ospedale di Tuzla dove la Sfor ha trasportato
in elicottero i feriti si e' limitata a dichiarare che le lesioni dei
due pazienti non erano provocate da colpi di arma da fuoco. (ANSA).
COR*VD 02/04/2004 17:30
=== ENGLISH ===
http://www.b92.net/english/news/index.php?nav_id=27855&style=headlines
Reuters - April 1, 2004
Priest and son in critical condition after NATO
PALE -- Thursday – A priest and his son who were
injured last night in a raid by NATO troops searching
for war crimes fugitive Radovan Karadzic are in
critical condition, according to a hospital official.
The priest, Father Jeremija Starovlah, underwent
surgery for the second time this morning, while his
son was still in a coma after being operated on,
hospital spokeswoman Amra Odobasic said.
The two suffered heavy injuries to the head. A NATO
spokesman said they had received “blast injuries”.
http://www.tanjug.co.yu/
Tanjug - April 2, 2004
Bosnian Presidency regrets injuring of priest and son in Pale
17:00 SARAJEVO , April 2 (Tanjug) - The Presidency of
Bosnia-Herzegovina met in emergency session on Friday
and expressed regrets over the injuring of Christian
Orthodox priest Jeremija Starovlah and his son
Aleksandar in an action conducted by the local
international stabilization force SFOR in Pale on
Thursday morning.
Pointing out that the incident occurred in a place of
worship, the Presidency ordered the Ministry of
Security immediately to act, and, in cooperation with
SFOR and the European Union Police Mission (EUPM) in
the country, to draw up a complete report on this
action by the international forces, so that it could
give an official evaluation.
http://breakingnews.iol.ie/news/
story.asp?j=99502934&p=995x364x&n=99503694
Ireland Online - April 1, 2004
Priest near death after failed bid to catch Karadzic
British troops failed in yet another bid to capture
the world’s most wanted suspected war criminal in a
Bosnian raid that left a priest and his son near death
today.
Amid bursts of gunfire, the soldiers encircled a
church and a rectory in the Pale stronghold of former
Bosnian Serb leader Radovan Karadzic.
The targeted building was the home of three Serb
Orthodox priests and their families.
The peacekeepers, backed by local police, sealed off
the area and bursts of machine-gun fire were heard,
along with an explosion.
The raid shattered windows and left a gaping hole at
the main entrance to the rectory. Windows in a
supermarket 15 yards away were also broken.
Shortly after troops entered the building, a Nato
helicopter landed in the garden of the nearby church
and evacuated two injured men.
A priest, Jeremija Starovlah, 52, and his son
Aleksandar, 28, were taken to the hospital in the
northern town of Tuzla. Both men suffered multiple
fractures and head wounds, said Amra Odobasic, a
spokeswoman for the Tuzla Clinical Centre.
Both men had life threatening conditions.
Captain Dave Sullivan of Canada, a spokesman for
Bosnia’s Nato-led peacekeepers, said the two were
injured by small explosives used for opening doors
during raids.
Jeremija Starovlah is a known Karadzic supporter. Just
last week, he said it was the duty of every Serb
cleric to help Karadzic evade arrest and prosecution
before the UN war crimes tribunal.
The town of Pale was Karadzic’s headquarters during
the Bosnian war and is where his wife and daughter
continue to live.
“This operation forms part of a sustained campaign
against persons indicted for war crimes,” Captain
Sullivan said. “They can run, but they can’t hide.”
Outraged at the action, about 3,000 people gathered to
protest outside the church, carrying banners reading
“Nobody will arrest a Serb,” lit candles and prayed
for those injured in the Nato sweep. Many wrapped
themselves in Serbia’s flag.
“We all are deeply insulted, jeopardised and
humiliated as a nation,” said Slavko Kujundzic, the
head of the Pale municipality.
Slobodan Lubarda, another priest who shares the same
rectory with Starovlah, said “this is an act of
vandalism which can only be seen in American movies.”
Nato has tried unsuccessfully several times to arrest
Karadzic, believed to be on the run inside the Bosnian
Serb half of Bosnia....
---
http://www.estripes.com/article.asp?section=104&article=21370
Stars And Stripes (US Armed Forces) - April 2, 2004
Raid fails to net two most wanted in Yugoslavia
By Ivana Avramovic
In a raid early Wednesday morning, NATO-led
Stabilization Force troops again failed to capture one
of the two most wanted persons indicted for war crimes
in the former Yugoslavia.
Two civilians were injured in the raid to capture
Radovan Karadzic.
Karadzic, along with Gen. Ratko Mladic, are accused of
masterminding the massacre of up to 8,000 Muslims in
Srebrenica, which came to be known as Europe’s worst
slaughter of civilians since World War II.
About 40 American, British and Italian troops began
the search for Karadzic at 1:15 on Wednesday morning
at the administrative and accommodation building next
to the Serbian Orthodox Church in Pale, Bosnia and
Herzegovina. The building is home to three priests,
according to Reuters news service. American soldiers
from Multinational Brigade North provided air support
during the operation, said Maj. Jarrod Krull, a
spokesman from Eagle Base.
“Despite all precautions to minimize the risk,
regrettably during the conduct of the operation two
civilians were injured,” stated a Stabilization Force
news release from Sarajevo.
“They received secondary blast injuries,” said Capt.
Dave Sullivan, SFOR spokesman, explaining that the
blast was used to get through the door.
The peacekeeping force has mounted four operations
over the past two years in search of Karadzic, the
wartime political leader of the Bosnian Serbs.
Sullivan would not discuss the nature of the
intelligence that SFOR acted on in launching the
Wednesday operation, but he did say, “We had
incredible intelligence.” The U.S. government has
offered up to $5 million for information leading to
Karadzic’s arrest.
— The Associated Press contributed to this report.
---
http://sg.news.yahoo.com/040402/1/3j8hf.html
Agence France-Presse - April 2, 2004
Hunt for Karadzic will go on vows NATO amid Orthodox
church anger
NATO chief Jaap de Hoop Scheffer vowed the hunt for
war crimes fugitive Radovan Karadzic would go on
despite Bosnian Serb anger at the botched raid which
has left a priest and his son in a coma.
The Serb Orthodox Church in Bosnia denounced
Thursday's pre-dawn swoop on the priest's home by 40
British and USA NATO troops as "terrorism" and warned
it would cut off international cooperation if those
responsible were not brought to justice.
But as Karadzic remained on the run, seven years after
being indicted by the UN war crimes tribunal in The
Hague on charges of war crimes and crimes against
humanity during the 1990s Balkans wars, the alliance's
secretary-general was unrepentant.
"I would have preferred of course for this operation
to be a success," de Hoop Scheffer told a news
conference in Brussels on Friday after welcoming seven
ex-communist countries to NATO's ranks.
But he added Karadzic and other fugitives such as
former Bosnian Serb commander Ratko Mladic "cannot
hide, they cannot run forever".
"Everybody's doing everything he or she can to get
them, because I think it's important for the region
that they should go where they should be - to the
international tribunal at The Hague."
About 2,000 Bosnian Serbs including several senior
officials on Thursday protested the raid in which
priest Jeremija Starovlah and his 28-year-old son
Aleksandar suffered serious head injuries.
And on Friday the Orthodox church in the region
threatened to cut off relations with international and
local authorities if the NATO-led troops known as SFOR
who carried out the operation are not punished.
"The crime of terrorism is ... even more serious as it
has been perpetrated by those who present themselves
as the main fighters against terrorism," a statement
from the Orthodox diocese where the NATO raid took
place said, quoted by the SRNA news agency.
The troops used explosives to blast into the priest's
home near an Orthodox church in Karadzic's wartime
stronghold of Pale, after receiving a credible tip-off
that former Bosnian Serb political leader was hiding
in the priest's house.
It was the alliance's third unsuccessful attempt to
catch Karadzic, who last time evaded capture by just a
couple of hours.
The priest and his son were evacuated following the
raid to the Tuzla hospital where a doctor said on
Friday that they remained on life-support machines.
"They remain in a coma. They are still on life-support
machines," he said, asking not to be named.
Karadzic has evaded capture since 1995 despite a
five-million-dollar (3.9-million-euro) reward offered
by the US State Department for information leading to
his arrest.
The charges relate in particular to the 1992-1995
siege of Sarajevo, in which some 10,000 civilians
died, and the 1995 massacre of more than 7,000 Muslim
men and boys in the eastern Bosnian town of
Srebrenica.
The UN court's chief prosecutor Carla Del Ponte has
repeatedly accused the Bosnian Serb authorities, the
military and some members of the Serb Orthodox church
of helping Karadzic evade arrest.
The government of Republika Srpska (RS) -- the Serbian
entity which together with the Muslim-Croat Federation
makes up post-war Bosnia -- said it expected SFOR to
"conduct an investigation into the incident in Pale
and the behaviour of its soldiers and to judge their
responsibility in the injury of innocent civilians."
SFOR voiced regret Thursday over the civilian
casualties, but vowed not to stop its hunt for
Karadzic.
Bosnia's top international representative, Paddy
Ashdown, echoed the view, recalling that Bosnian Serbs
have yet to arrest a single war crimes suspect.
---
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A42307-2004Apr1.html
Reuters - April 1, 2004
Serbs Angry as Priest Hurt in NATO Karadzic Swoop
By Maja Zuvela
PALE, Bosnia (Reuters) - Thousands of Bosnian Serbs
angrily denounced NATO on Thursday after a priest and
his son were seriously wounded in a failed attempt to
capture top war crimes fugitive Radovan Karadzic.
Bosnian Serb political and religious leaders as well
as the government in neighboring Serbia condemned the
NATO-led force's night-time swoop in Karadzic's old
stronghold of Pale.
Around 3,000 people shouting anti-Western slogans
gathered outside the Orthodox church in the small
mountain town where the two were wounded after troops
of the SFOR peacekeeping force blew open a door in the
middle of the night.
Father Jeremija Starovlah and his son were in critical
condition after undergoing surgery, a hospital
spokeswoman said.
Blood stains could be seen on the walls and floor of
their damaged home near the church, a Reuters
cameraman said.
The United Nations war crimes tribunal in The Hague
has charged Karadzic with genocide in the slaughter of
up to 8,000 unarmed Muslim men and boys in the
Srebrenica massacre of 1995 and the 1992-95 siege of
Sarajevo in which 12,000 were killed.
But many people here regard their wartime leader as a
hero and their Orthodox churches as inviolate. One
protester wore a Karadzic mask and others held
anti-NATO banners.
"The international community showed that nothing is
sacred and untouchable for them," said parliament
speaker Dragan Kalinic, a wartime Karadzic ally. The
crowd later dispersed.
Serbian Religions Minister Milan Radulovic called
breaking into a church and a priest's home a "barbaric
act." Bosnian Serb bishops meeting in Pale denounced
it as a "terrorist attack."
But there was a predictably tough response to the
protest by Bosnia's international peace overseer,
Paddy Ashdown. Bosnian Serb authorities could have
averted such an event, had they done more to try and
capture Karadzic, he told a news conference.
PRESSURE MOUNTING
For the past six years, Karadzic is believed to have
kept on the move between various remote hideouts in
mountainous east Bosnia and neighboring Montenegro.
Western officials have often suspected Orthodox
priests of sheltering him in monasteries.
In recent months, NATO has intensified its hunt for
him, mounting a three-day search in and around Pale in
January which resulted in the subsequent arrest of
three suspected members of Karadzic's alleged "support
network." They were later freed.
Starovlah was quoted last week as saying it was the
duty of every priest to help Karadzic, because he
prevented genocide of the Serbs by Bosnian Muslims.
Captain Dave Sullivan said SFOR had conducted a
"focused operation" to detain Karadzic on the basis of
"very credible" information that he was in Pale. It
failed to locate him but "this brings us one step
closer to this individual."
"We were awoken by shooting," the priest's wife
Vitorka said. "Soldiers burst into the house and
immediately took them to another room... a soldier put
a gun to my head. I heard my husband cry for help, but
I could do nothing."
But NATO denied any shots were fired by the 40 U.S.
and other NATO troops who took part in the raid.
Starovlah and his son were injured "despite
precautions" as troops blasted open the door to their
home, Sullivan said.
The former leader of the breakaway Bosnian Serb
Republic has a price of $5 million on his head. He and
his army chief Ratko Mladic are the most wanted Balkan
fugitives still at large.
(Additional reporting by Daria Sito-Sucic and Zeljko
Debelnogic)
---
http://www.voanews.com/article.cfm?objectID=E81A18F5-F371-403B-
ABDAB1E9DCD33056&title=US%20Scolds%20Bosnian%20Serb%20Republic%20for%20F
ailure%20to%20Apprehend%20War%20Crimes%20Suspects&catOID=45C9C78C-88AD-
11D4-A57200A0CC5EE46C&categoryname=Europe
Voice Of America News - April 1, 2004
US Scolds Bosnian Serb Republic for Failure to
Apprehend War Crimes Suspects
David Gollust
State Department
The United States scolded the Bosnian Serb Republic
Thursday for failing to live up to obligations to help
apprehend indicted Balkans war crimes suspects. The
comments followed a failed raid by NATO forces seeking
to capture fugitive former Bosnian Serb leader Radovan
Karadzic that wounded two civilians.
The overnight raid by troops of the NATO-led
Stabilization Force in Bosnia - S-FOR - was the third
of its kind in recent months aimed at capturing
Radovan Karadzic, who faces charges of genocide and
crimes against humanity stemming from his tenure as
Bosnian Serb president in the early 1990s.
The S-FOR troops, acting on a tip, used explosives to
enter the home of a Serbian Orthodox priest in the
former Bosnian Serb wartime capital of Pale, where Mr.
Karadzic was believed to be hiding.
The priest and his son were critically injured in the
failed raid, which touched off an angry protest by
about two thousand people in the ethnic Serb
stronghold.
At a news briefing in Washington, State Department
spokesman Adam Ereli said the United States regrets
the casualties but that the blame should go to the
Bosnian Serb authorities and the fugitive former
official.
"We certainly regret the injury of civilians, but
would note that our NATO allies in S-FOR were put in a
position of having to use force to try to apprehend
Karadzic because Karadzic himself has not surrendered
to the tribunal," he said. "And the Republika Serbska
has failed to take any concrete steps to fulfill its
Dayton and U.N. obligations to bring him and other
fugitive persons indicted for war crimes to justice."
Mr. Ereli said the U.S. government is determined to
see that Mr. Karadzic and other fugitive war crimes
indictees are brought to justice, and will work with
international partners to assure that this happens.
The U.N. War Crimes Tribunal in The Hague indicted Mr.
Karadzic in 1995 on 16 criminal counts for imprisoning
Bosnian Muslims and Croats in concentration camps, and
for the massacre of more than 7,000 Muslim men and
boys following the Serb capture of the enclave of
Srebrenica.
NATO has been under growing pressure to arrest Mr.
Karadzic and other fugitives before its withdrawal
from Bosnia, which is planned for the end of this
year.
The S-FOR raid in Pale came less than a day after the
Bush administration announced Wednesday it is
suspending U.S. aid to Serbia and Montenegro after
determining that Belgrade authorities are not fully
cooperating with The Hague tribunal. About $26 million
in U.S. assistance is affected.
The State Department said former Bosnian Serb military
chief Ratko Mladic and 15 other indicted war crimes
suspects spend most of their time in Serbia and that
Mr. Mladic - another key figure in the Srebrenica
killings - has been in a position to be captured on
more than one occasion.
---
http://www.spacewar.com/2004/040401162255.2lvvzvgc.html
Agence France-Presse - April 1, 2004
Thousands protest botched NATO operation to catch
Karadzic
PALE, Bosnia-Hercegovina (AFP) - Some 2,000 angry
Bosnian Serbs including senior officials gathered in
Pale Thursday to protest a botched NATO raid to arrest
war crimes suspect Radovan Karadzic which left a
priest and his son seriously injured.
"Fascists," chanted the protestors who gathered in the
courtyard of an Orthodox church in Pale. They carried
banners reading: "Heads up Serb people," "Nobody will
arrest a Serb" and "With trust in God, for salvation
of our people."
The priest, Jeremija Starovlah, and his 28-year-old
son Aleksandar were seriously injured during the
pre-dawn raid in which some 40 US and British troops
from the NATO-led peacekeeping force known as SFOR
burst into their home.
Bosnian Serb leaders called for those responsible for
the men's injuries to be brought to justice, warning
if nothing were done then there could be consequences.
The peacekeepers used explosives to blast into the
priest's home near the Orthodox church in Karadzic's
wartime stronghold of Pale.
But they failed for the third time to nab Karadzic,
now the most wanted Balkans wartime suspect, who has
been charged with genocide by the UN war crimes court
for his role in the 1992-1995 conflict.
The most senior officials of Bosnia's Serb-run part,
including Prime Minister Dragan Mikerevic and
parliament speaker Dragan Kalinic, joined the protest.
Mikerevic said the Bosnian Serb government would hold
an emergency session Thursday.
"We obviously require that SFOR identifies those
responsible for the events in Pale and punishes them,"
Mikerevic told the crowd.
Kalinic said Bosnian Serb authorities would not "allow
further searches of citizens' apartments nor that they
be harassed any more."
The most aggressive statement came from the head of
Bosnian Serb demobilized soldiers' association in
Pale, Mihajlo Paradzina.
"If the authorities do not do something we will and
than they will have to deal with consequences,"
Paradzina said without elaborating.
Meanwhile, Bosnian Serb President Dragan Cavic
described the operation as a "brutal attack" in
violation of international human rights standards.
"I appeal on Republika Srpska's citizens not to
respond to this (operation) in a way that could make
things worse," he told journalists in Banja Luka.
Following the war, Bosnia was divided into two
semi-independent parts -- the Serbs' Republika Srpska
(RS) and the Muslim-Croat Federation -- each with its
own government, parliament and police. The two are
linked by weak central institutions.
Bosnia's Foreign Minister Mladen Ivanic, a Serb, told
the SRNA news agency that "SFOR (NATO-led
Stabilisation Force) must have limits."
Ivanic said the operation in Pale was "absolutely
unacceptable", adding he would insist that those
responsible for civilian casualties be found and
punished.
Meanwhile, Bosnian Serb journalists engaged in a
fierce debate at a press conference with NATO
spokesman in Sarajevo demanding an explanation for
what they described as "terrorist-like behavior."
Spokesman Dave Sullivan said SFOR "regrets what has
happened to those individuals," adding however "these
operations would not take place if the local
authorities... (fulfilled) their responsibility" to
apprehend war crimes suspects.
Starovlah and his son were transported by SFOR to a
hospital in the northern town of Tuzla where they
underwent surgery and were on life-support machines.
On the request by a priest, the crowd dispersed after
about an hour after first lighting candles.
---
http://www.tanjug.co.yu/
EBalkans.htm#Serbian%20Ministry%20of%20Religion%20says%20SFOR
Tanjug - April 1, 2004
Serbian Ministry of Religion says SFOR's operation is
impermissible, barbaric act
19:55 BELGRADE , April 1 (Tanjug) - The Serbian
Ministry of Religion on Thursday strongly condemned
the operation SFOR had carried out in Pale late on
Wednesday, very seriously injuring Serbian Orthodox
priest Jeremija Starovlah and his son Aleksandar, who
were presently in critical condition.
"The raid of the Church of Ascension of the Holy
Mother of God and the parish house, whose door was
shattered by explosives, is an impermissible barbaric
act," the Ministry said in a statement.
---
KARADZIC 2 NATO 0 - 04/02/2004 14:10
NATO responsible for injuring Orthodox Priest in terrorist act.
NATO troops burst into a house last night at 02.15 MSK after breaking
down the door with explosives, an act of criminal recklessness which
seriously injured a Serbian orthodox Priest and his son. NATO troops
failed yet again last night to capture Radovan Karadzic, the political
leader of the Bosnian Serbs during the Balkans Wars of the 1990s,
accused by this organization of war crimes and genocide.
In an irresponsible act of vandalism and criminal recklessness, these
troops blasted down the door of a house where they believed Karadzic
was hiding, beside a church in Pale (his former stronghold). The
explosion injured two innocent civilians who lived in the house - the
Serbian Orthodox Priest Jeremija Starovlah and his son, who were both
taken to hospital.
NATO more and more ressembles a terrorist organization with every day
that passes. Its arbitrary decisions on who is guilty of war crimes
never takes into consideration the fact that this organization itself
was responsible for hundreds of civilian deaths during the Kosovo
campaign and in Afghanistan.
If NATO is looking for a war criminal, it would do well to start in
London and Washington, at the following addresses: Number 10, Downing
Street and the White House. Here live the greatest war criminals of our
time, two men responsible for the mass murder of many thousands of
people as they pursue their illegal wars across the globe.
Timothy Bancroft-Hinchey
Pravda.Ru
<http://english.pravda.ru/>
=== FRANCAIS ===
Date: Fri, 2 Apr 2004 17:17:08 +0200
From: anti-imperialiste@...
Subject: [Anti-imperialiste] [alerte_otan]Fw: SARAJEVO - Un prêtreserbe
orthodoxe et son fils, grièvement blessés dans une opération de l'Otan
http://www.dna.fr/monde/20040402_DNA001972.html
La Force de stabilisation de l'Otan (Sfor) a échoué hier dans sa
troisième tentative déclarée visant à arrêter l'inculpé le plus
recherché par le Tribunal pénal international pour l'ex-Yougoslavie,
Radovan Karadzic, tandis que des milliers de personnes dénonçaient
cette action qui a fait deux blessés graves.
Plus de 2 000 Serbes bosniaques se sont rassemblés à Pale pour
protester contre cette opération menée au petit matin par une
quarantaine de soldats américains et britanniques de la Sfor dans cette
localité située à une quinzaine de km de Sarajevo et au cours de
laquelle le prêtre serbe orthodoxe, Jeremija Starovlah et son fils,
Aleksandar, 28 ans, ont été grièvement blessés. « Sfor- Fascistes » !
scandaient les protestataires rejoints notamment par le Premier
ministre Dragan Mikerevic et le président du parlement Dragan Kalinic.
Les deux hommes ont été blessés lorsque la Sfor a fait sauter à l'aide
d'engins explosifs les portes de leur maison enfin d'entrer dans le
logement. La maison ainsi que l'église ont été fouillées. Les deux
hommes ont été transférés par hélicoptère par la Sfor à l'hôpital de
Tuzla (nord-est) où ils ont été admis au service de réanimation.
L'ex-commandant de la police militaire des Croates bosniaques, Valentin
Coric, a par ailleurs été inculpé hier par le TPI de crimes de guerre
commis contre des Musulmans pendant la guerre de Bosnie (1992-1995) Il
serait prêt à se rendre à La Haye, a-t-on appris de source officielle à
Zagreb.
----- Original Message -----
From: Marc
SARAJEVO - Un prêtre serbe orthodoxe et son fils, grièvement blessés
dans une opération de l'Otan visant à arrêter l'ex-chef politique des
Serbes de Bosnie, Radovan Karadzic, sont dans le coma, a-t-on appris
vendredi de source médicale.
"Ils sont dans le coma. Leur survie est assurée par des moyens
artificiels", a indiqué sous couvert de l'anonymat, un médecin de
l'hôpital de Tuzla (nord-est ) où les patients ont été admis jeudi à la
suite du raid menée par l'Otan à Pale, à une quinzaine de kilomètres de
Sarajevo.
Jeudi, les médecins avaient indiqué que le prêtre Jeremija Starovlah et
son fils Aleksandar, 28 ans, avaient reçu des "blessures qui mettaient
leurs vies en dangers" et qu'ils étaient dans une "situation critique".
=====
L'Otan accusée de "terrorisme", un prêtre serbe et son fils dans le coma
02/04/2004 - 15:35
BANJA LUKA (Bosnie-Herzégovine), 2 avr (AFP) -L'Otan était accusée par
les Serbes bosniaques de "terrorisme" et d'avoir battu un prêtre
orthodoxe et son fils qui étaient dans le coma vendredi au lendemain
d'un raid ayant visé sans succès à arrêter l'ex-chef politique des
Serbes de Bosnie, Radovan Karadzic.
"Il s'agit d'un crime de terrorisme dans ce cas précis. Cela a un poids
particulier car il a été commis par ceux qui se présentent comme les
principaux combattants contre le terrorisme", a affirmé l'Eglise
orthodoxe serbe bosniaque dans un communiqué publié par l'agence Srna.
Pour sa part, Dragan Cavic, le président de Republika Srpska (RS,
entité serbe) - qui forme avec la Fédération croato-musulmane la Bosnie
d'après-guerre (1992-1995) -, a laissé entendre que les soldats de
l'Otan ont battu les victimes.
"L'hôpital a confirmé que les blessures n'ont pas été infligées par
balles ou par une explosion", a déclaré à la presse M. Cavic.
"On pense que les blessures ont été causées par des coups donnés avec
des objets contondants", a ajouté le président évoquant l'opération de
l'Otan jeudi à Pale, à une quinzaine de kilomètres de Sarajevo.
Radovan Karadzic est en fuite depuis son inculpation en 1995 par le
Tribunal pénal international (TPI) de génocide lors de la guerre de
Bosnie.
M. Cavic a toutefois indiqué qu'il ne voulait pas "se précipiter pour
tirer des conclusions" et qu'il attendait le "rapport final".
"C'est absolument faux", a réagi Dave Sullivan, un porte-parole de la
Force de stabilisation de l'Otan (Sfor). Selon lui, les deux hommes ont
été blessés lorsque la Force a fait sauter à l'aide d'engins explosifs
les portes de leur maison afin d'entrer dans le logement.
Un prêtre orthodoxe a appuyé les propos du président Cavic. "Après que
les deux hommes ont été admis à l'hôpital, les médecins nous ont dit
qu'ils étaient grièvement blessés et que des coups de crosse étaient
très probablement à l'origine des blessures", a affirmé à l'AFP le
prêtre Vanja Jovanovic, dépendant de l'évêché de Dabro-Bosanska où
l'opération de l'Otan s'est déroulée.
"Mme Vitorka (ndlr, l'épouse du prêtre blessé) était enfermée dans une
chambre et n'a pas pu voir ce qui se passait mais elle a pu entendre
son mari qui a lancé pendant une heure des appels à l'aide", a-t-il dit.
Vendredi, les médecins de l'hôpital de Tuzla, dans le nord-est du pays,
ont affirmé que le prêtre serbe orthodoxe Jeremija Starovlah et son
fils Aleksandar, 28 ans, étaient dans le coma, tout en refusant de se
prononcer sur "la manière dont les blessures ont été infligées".
La présidence tripartite de Bosnie a appelé vendredi la population au
"calme et à faire preuve de dignité", tout en demandant à la Sfor de
présenter un rapport détaillé sur cette opération.
Si une bavure était confirmée, elle s'ajouterait à d'autres actions
musclées des troupes de l'Otan qui ont fait des victimes depuis la fin
de la guerre.
Ainsi, en juillet 1997, Simo Drljaca, un Serbe de Bosnie inculpé par le
TPI, et son chauffeur ont été tués dans un échange de tirs. En janvier
1999, l'Otan a tué un autre inculpé du TPI, Dragan Gagovic, qui tentait
de résister à son arrestation.
Dans ce dernier cas, les soldats de l'Otan ont criblé de balles la
voiture dans laquelle le suspect se trouvait en compagnie de cinq
petites filles qui miraculeusement n'ont pas été blessées.
Bosnia: attacco terroristico, parroco ortodosso in coma
=== ITALIANO ===
http://www.ansa.it/balcani/
BOSNIA: OPERAZIONE TRUPPE NATO A PALE,EX ROCCAFORTE KARADZIC
(ANSA-REUTERS-AFP) - PALE (BOSNIA), 1 APR - Truppe della Nato sono
giunte in nottata a Pale, la ex roccaforte di Radovan Karadzic, ex
capo dei serbi di Bosnia ricercato per crimini di guerra, e si sono
udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche vicino a una
chiesa della citta'. Lo hanno riferito fonti concordanti. Un
cameraman della Reuters sul posto ha visto truppe della Sfor isolare
il centro della cittadina, che si trova a circa 15 km da Sarajevo,
appoggiate da elicotteri, uno dei quali in seguito e' atterrato.
''Un'operazione e' in corso a Pale'', ha detto un portavoce della
Sfor, il capitano Dave Sullivan. Karadzic e' stato incriminato nel
1995 dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex
Jugoslavia, pcon le accuse di genocidio, crimini di guerra e crimini
contro l'umanita' commessi durante il conflitto in Bosnia
(1992-1995). Per la sua cattura c'e' una taglia di cinque milioni di
dollari.(ANSA-REUTERS-AFP). MC 01/04/2004 03:00
BOSNIA: FALLITA CATTURA KARADZIC, FERITO PRETE E FIGLIO
(ANSA-AFP-REUTERS) - PALE (BOSNIA ERZEGOVINA), 1 APR - Durante il
fallito raid per catturare l'ex leader serbo bosniaco Radovan
Karadzic, la notte scorsa a Pale, nei pressi di Sarajevo, un prete
ortodosso e suo figlio che si trovavano nella casa presa d'assalto
dal commando della Nato sono rimasti feriti. Lo ha detto la moglie
del religioso. La donna ha detto che suo marito, padre Jeremija
Starovlah, e suo figlio sono rimasti feriti quando il commando della
Sfor ha fatto irruzione nella loro casa adiacente a una chiesa
ortodossa. ''Siamo stati svegliati da spari. I soldati hanno fatto
irruzione nella casa e immediatamente li hanno portati in un'altra
stanza... un soldato mi ha puntato il fucile alla testa. Ho udito mio
marito gridare chiedendo aiuto, ma non ho potuto fare niente'', ha
raccontato la moglie del religioso all'agenzia Reuters. Un
portavoce della Sfor, la Forza di stabilizzazione della Nato in
Bosnia, il capitano Dave Sullivan, si e' limitato a confermare che
nel corso dell'operazione due civili sono rimasti feriti e sono stati
ricoverati d'urgenza in un ospedale civile. ''Malgrado tutte le
misure prese per diminuire i rischi - ha detto Sullivan -, due civili
che si trovavano nella casa sono stati feriti'' quando i soldati
della Sfor hanno fatto saltare in aria la porta dell'abitazione dove
ritenevano si nascondesse Karadzic. Il portavoce ha detto che i
due feriti ''Sono stati trasportati rapidamente in elicottero verso
un ospedale civile'', ma non ha voluto precisare in che condizioni di
salute si trovino. Fonti mediche citate dalla France Presse hanno
detto che i due sono stati ricoverati nel reparto di rianimazione
dell'ospedale di Tuzla, nella Bosnia settentrionale Secondo un
testimone che ha assistito a tutta l'operazione, il raid e' iniziato
alle 01:15 di oggi, quando un convoglio di truppe americane e'
entrato a Pale, l'ex roccaforte serbo bosniaca durante la guerra
civile in Bosnia (1992-1995), sulle montagne circa 15 chilometri da
Sarajevo. Alcuni testimoni hanno riferito di aver udito spari e
un'esplosione, e che almeno quattro elicotteri della Nato si sono
posati nel centro della cittadina. Un commando di una quarantina di
soldati ha poi fatto irruzione in una chiesa ortodossa nel centro di
Pale e nell'adiacente abitazione di padre Starovlah.
(ANSA-AFP-REUTERS) LG 01/04/2004 10:51
BOSNIA: KARADZIC, CRITICHE CONDIZIONI PARROCO PALE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 1 APR - Sono critiche le condizioni del parroco
ortodosso di Pale, Jeremija Starovlah, 52 anni, e di suo figlio
Aleksandar, 27 anni, ricoverati nell'ospedale di Tuzla, perche'
feriti nell'incursione della Sfor la scorsa notte a Pale che aveva
per obiettivo la cattura di Radovan Karadzic, ex leader serbo
bosniaco ricercato dal Tribunale dell'Aja (Tpi). Secondo una
portavoce dell'ospedale, citata dall'agenzia Fena, Aleksandar e'
arrivato in ''stato di coma che continua ancora dopo l'intervento
chirurgico alla testa''. La portavoce ha aggiunto che le ''lesioni
sono molto gravi, complesse e che l'esito e' incerto''. Anche il
padre si trova in condizioni critiche, ha detto la portavoce, e'
stato sottoposto a un intervento chirurgico, avendo riportato ferite
alla testa e una frattura della clavicola, e perduto molto sangue. Le
lesioni riportate dai due feriti non sono tate causate, hanno detto i
medici di Tuzla, da colpi d'arma da fuoco. Il portavoce della
Forza di stabilizzazione Nato (Sfor), Dave Sullivan, ha confermato
oggi che il pope e suo figlio sono rimasti feriti a causa
dell'esplosivo usato dai militari per aprire la porta d'ingresso
della casa. Sullivan ha anche dichiarato che i soldati della Sfor
non hanno ecceduto nell'uso della forza, di armi da fuoco o bombe,
ed ha aggiunto che la Sfor ha filmato l'operazione e che la video
cassetta dimostra che hanno tenuto un comportamento professionale.
L'operazione, ha precisato Sullivan, e' stata condotta a seguito di
informazioni credibili sulla presenza di Karadzic nella casa. La
Sfor non ha precisato se il pope Starovlah facesse parte della rete
che sostiene la fuga dell'ex leader dei serbi di Bosnia, ma ha
affermato che dopo questa azione le forze internazionali sono di un
passo piu' vicine a Karadzic e che la sua rete di sostegno e' stata
indebolita. (ANSA)
COR*VD 01/04/2004 14:09
BOSNIA: KARADZIC, PROTESTE DOPO FERIMENTO PRETE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 01 APR - Alcune centinaia di abitanti di Pale
hanno protestato per le strade, nel primo pomeriggio, contro il raid
della Nato della notte scorsa, in cui sono rimasti gravemente feriti
il parroco ortodosso Jeremija Starovlah (52) e suo figlio Aleksandar
(27). Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Fena. I manifestanti
hanno invitato pubblicamente l'attuale presidente della presidenza
collegiale bosniaca, Sulejman Tihic e i presidenti delle due camere
del parlamento centrale, ''di venire a Pale e dimostrare il proprio
orientamento per la tutela delle liberta' dell'uomo e della
democrazia''. Anche i sacerdoti della parrocchia di Pale hanno
protestato per ''la violenza usata contro il pope inerme''. I
militari, ha detto alla radio Slobodan Ubarda, sapevano che ''l'unica
arma dei sacerdoti della chiesa serba ortodossa e' il Vangelo''.
Nella sede della parrocchia di Pale, dove i militari della Sfor sono
entrati la notte scorsa, alla ricerca dell'ex leader serbo bosniaco
Radovan Karadzic, buttando la porta d'ingresso con dell'esplosivo, e'
arrivato questa mattina il metropolita della Bosnia Nikolaj, ma non
ha ancora rilasciato dichiarazioni. Per incontrare il metropolita
sono arrivati poco prima di mezzogiorno l'esponente serbo della
presidenza tripartita bosniaca Borislav Paravac, il presidente del
parlamento della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di
Bosnia) Dragan Kalinic e il ministro dell'interno della Rs Zoran
Djeric. Contro l'azione della Sfor ha protestato anche il ministro
degli esteri Mladen Ivanic, secondo il quale il tragico ferimento
del pope e di suo figlio dimostra che si dovrebbero ''porre dei
limiti'' anche al comportamento della Sfor. Secondo l'Alto
rappresentante della comunita' internazionale Paddy Ashdown,
l'incidente della notte scorsa non sarebbe accaduto se le autorita'
locali avessero rispettato l'impegno di collaborare in pieno con il
Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi). La comunita' internazionale,
ha detto Ashdown, e' decisa ad assicurare alla giustizia tutti i
ricercati per gli orrendi crimini di cui sono accusati. Il futuro
europeo della Bosnia, ha aggiunto l'Alto rappresentante, e'
ostacolato dalla mancanza di volonta' delle autorita' bosniache, in
particolare quelle della Rs, di dimostrare la stessa decisione. ''E'
inaccettabile che fino ad oggi - ha detto - solo la comunita'
internazionale si sia seriamente adoperata a far rispettare il
diritto internazionale e a catturare i ricercati per crimini di
guerra''. (ANSA) COR*VD 01/04/2004 14:50
BOSNIA: KARADZIC, BELGRADO DURA CON SFOR PER DANNI A CHIESA
(ANSA) - BELGRADO, 1 APR - Il ministro serbo delle religioni Milan
Radulovic ha duramente protestato oggi con la Nato per i danni subiti
dalla chiesa ortodossa di Pale, in Repubblica Srpska (l'entita' serba
della Bosnia), durante una operazione condotta dai soldati della Sfor
(la forza di interposizione della Nato) alla ricerca del latitante
numero uno del Tribunale penale internazionale, l'ex leader dei serbi
di Bosnia Radovan Karadzic. Radulovic - dello stesso partito del
premier Vojislav Kostunica, che non ha mai nascosto di sentire i
serbi di Bosnia come 'fratelli sperati'' - ha definito l'irruzione
dei militari nell'edificio religioso come ''una barbarie
inaccettabile''. I soldati della Kfor avevano fatto saltare con
l'esplosivo la porta della chiesa, e nell'azione sono rimasti
gravemente feriti, non e' chiaro in che modo, il pope Jeremija
Starovlah e suo figlio Aleksandar. ''La Sfor ha dimostrato di
non avere alcun rispetto per la dignita' umana e per la salvaguardia
dei diritti dei religiosi: in tutti gli eserciti del mondo vige la
norma di non intaccare l'autonomia delle chiese'', ha detto il
ministro chiedendo un procedimento penale per l'accaduto. A
Belgrado, il capitolo dei danni agli edifici ortodossi e'
particolarmente sensibile dopo l'ondata di violenze che in Kosovo ha
portato alla distruzione di 25 fra chiese e monasteri serbi.(ANSA).
OT 01/04/2004 19:23
BOSNIA: KARADZIC, CHIESA ORTODOSSA ACCUSA SFOR DI TERRORISMO
(ANSA) - SARAJEVO, 2 APR - La chiesa serba ortodossa di Bosnia ha
accusato la Forza di stabilizzazione della Nato (Sfor) di
''terrorismo'', definendo ''atto criminale'' il raid della Forza di
pace a Pale nella notte tra mercoledi' e giovedi', in cui e' rimasto
gravemente ferito il pope di Pale Jeremija Starovlah e il figlio
Aleksandar. Lo ha reso noto l'arcivescovado di Bosnia della chiesa
serba ortodossa, riferisce l'agenzia di stampa Fena, dopo una
riunione ieri sera a Pale dove la Sfor, nel tentativo di catturare
l'ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic ricercato per genocidio e
crimini di guerra, la notte precedente aveva fatto irruzione nella
canonica e nella chiesa ortodossa. I religiosi ortodossi hanno
anche minacciato di interrompere ogni collaborazione con le
istituzioni internazionali in Bosnia e con le autorita' bosniache,
centrali e della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba),
se non esprimeranno con urgenza il sostegno alle posizioni della
chiesa e se non saranno puniti i responsabili ''dell'atto criminale
il cui unico obiettivo non era la cattura dei presunti criminali di
guerra bensi' quello di attaccare l'anima del popolo serbo, cioe' la
sua chiesa''. Alla riunione dei religiosi dell'arcivescovado ha
partecipato anche un delegazione del Santo sinodo della Chiesa serba
ortodossa di Belgrado. L'operazione della Sfor ha Pale e il
''ferimento di civili inermi'' e' stata duramente condannata anche
dal governo della Rs, che ha accusato la Sfor di aver ''oltrepassato
i limiti del proprio mandato''. Ieri pomeriggio a Pale,
roccaforte di Karadzic durante la guerra, centinaia di persone hanno
manifestato contro l'azione della Sfor, che da parte sua ha sempre
detto di aver agito totalmente nei limiti della legalita'. Una
ventina di manifestanti portavano sul volto maschere raffiguranti il
ricercato n.1 dalla giustizia internazionale. Alla manifestazione
sono intervenuti anche l'esponente serbo della presidenza collegiale
bosniaca Borislav Paravac e il presidente del parlamento Rs Dragan
Kalinic. (ANSA) COR*VD 02/04/2004 13:12
BOSNIA: KARADZIC, SEMPRE CRITICHE CONDIZIONI POPE E FIGLIO
(ANSA) - SARAJEVO, 02 APR - Restano critiche le condizioni del parroco
ortodosso Jeremija Starovlah (52 anni) e del figlio Aleksandar (27),
ricoverati nell'ospedale di Tuzla dopo essere rimasti gravemente
feriti nell'irruzione della Forza di stabilizzazione Nato in Bosnia
(Sfor) nella canonica e nella chiesa ortodossa di Pale alla ricerca
dell'ex leader serbo bosniaco Radovan Karadzic. Lo ha reso noto la
portavoce dell'ospedale di Tuzla Amra Odobasic, riferisce l'agenzia
Fena. Padre e figlio hanno riportato, tra l'altro, lesioni alla
testa nell'esplosione provocata dalla Sfor per abbattere la porta
d'ingresso, e sono stati trasferiti da elicotteri Nato all'ospedale di
Tuzla (Bosnia settentrionale, nella Federazione Bh a maggioranza
croato musulmana), dove ieri sono stati sottoposti a interventi
chirurgici. Stamani si sono recati all'ospedale di Tuzla il
ministro della sanita' della Republika Srpska (Rs, entita' a
maggioranza serba) Marin Kvaternik e il direttore del centro clinico
di Banja Luka Dragan Kostic. ''I pazienti sono in condizioni molto
gravi - ha detto Kvaternik -, sottoposti a ventilazione forzata; dopo
le operazioni di ieri non si e' verificato alcun peggioramento ma
neanche miglioramenti''. I medici di Tuzla stanno facendo tutto il
possibile, ha aggiunto il ministro. Kvaternik ha anche annunciato
un prossimo arrivo a Tuzla di una equipe di medici dell'ospedale
militare di Belgrado, da lui invitati, che aiuteranno i colleghi
bosniaci. (ANSA)
COR*VD 02/04/2004 15:02
BOSNIA: KARADZIC; PRESIDENZA TRIPARTITA CHIEDE INCHIESTA
(ANSA) - SARAJEVO, 02 APR - La presidenza collegiale bosniaca ha
chiesto al ministero per la sicurezza di preparare con urgenza, in
collaborazione con la Sfor e la Missione di polizia europea (Eupm), un
rapporto completo sull'azione della Forza di stabilizzazione della
Nato (Sfor) ieri a Pale, per poter prendere una posizione ufficiale.
Lo ha reso noto l'agenzia di stampa Fena. I tre esponenti, il
musulmano Sulejman Tihic che attualmente presiede l'organo collegiale,
il croato Dragan Covic e il serbo Borislav Paravac, hanno espreso
rincrescimento perche' nell'azione della Sfor di ieri a Pale siano
rimasti feriti il prete ortodosso Jeremija Starovlah e il figlio
Aleksandar, tanto piu' che questo e' avvenuto in un edificio
religioso. La presidenza ha invitato tutti i cittadini della Bosnia
a mantenere la calma e un comportamento dignitoso. Nello stesso
tempo la presidenza ha ribadito il proprio orientamento alla piena
cooperazione con il Tribunale internazionale dell'Aja (Tpi) ed ha
chiesto alle istituzioni locali di adempiere agli obblighi
internazionali, alludendo chiaramente alla cattura dei ricercati per
crimini di guerra. Se la polizia della Republika Srpska (Rs,
entita' a maggioranza serba di Bosnia) avesse partecipato
all'operazione della Nato, ha detto Paravac al termine della riunione
straordinaria della presidenza da lui richiesta, questo increscioso
incidente non sarebbe avvenuto. ''Dopo quello che ho visto ieri sul
luogo dell'incidente - ha detto Paravac - l'uso di esplosivo e di
bombe, la dichiarazione del prete di essersi trovato, quando ha
ripreso conoscenza, con le mani legate dietro la schiena, assieme alla
moglie, le tracce di sangue sul muro, parlano da soli''. Paravac
ha tuttavia ammesso che nulla sarebbe accaduto se il ministero
dell'interno della Rs avesse fatto il proprio dovere, cioe' arrestare
i ricercati dal Tpi. ''Penso che il primo responsabile sia il
ministero dell'interno'', ha detto. Il parroco ortodosso di Pale e
suo figlio versano in gravissime condizioni nell'ospedale di Tuzla per
le lesioni riportate quando la sfor ha fatto irruzione nella chiesa e
nella canonica di Pale alla ricerca di Radovan Karadzic, ex leader
serbo bosniaco accusato di genocidio e crimini di guerra. La
Forza di pace ha smentito l'uso di armi automatiche e bombe,
dichiarando che padre e figlio sono rimasti feriti nell'esplosione
provocata dalla Sfor per abbattere la porta d'ingresso. Il
presidente della Rs Dragan Cavic ha oggi dichiarato che, secondo i
medici, le ferite del pope e del figlio non sarebbero state causate
ne' da colpi di arma da fuoco ne' dall'esplosione, ma da ''oggetti
contundenti'', lasciando intendere che i due siano stati picchiati dai
militari della Sfor. La Sfor ha smentito con decisione questa ipotesi.
Ieri, la portavoce dell'ospedale di Tuzla dove la Sfor ha trasportato
in elicottero i feriti si e' limitata a dichiarare che le lesioni dei
due pazienti non erano provocate da colpi di arma da fuoco. (ANSA).
COR*VD 02/04/2004 17:30
=== ENGLISH ===
http://www.b92.net/english/news/index.php?nav_id=27855&style=headlines
Reuters - April 1, 2004
Priest and son in critical condition after NATO
PALE -- Thursday – A priest and his son who were
injured last night in a raid by NATO troops searching
for war crimes fugitive Radovan Karadzic are in
critical condition, according to a hospital official.
The priest, Father Jeremija Starovlah, underwent
surgery for the second time this morning, while his
son was still in a coma after being operated on,
hospital spokeswoman Amra Odobasic said.
The two suffered heavy injuries to the head. A NATO
spokesman said they had received “blast injuries”.
http://www.tanjug.co.yu/
Tanjug - April 2, 2004
Bosnian Presidency regrets injuring of priest and son in Pale
17:00 SARAJEVO , April 2 (Tanjug) - The Presidency of
Bosnia-Herzegovina met in emergency session on Friday
and expressed regrets over the injuring of Christian
Orthodox priest Jeremija Starovlah and his son
Aleksandar in an action conducted by the local
international stabilization force SFOR in Pale on
Thursday morning.
Pointing out that the incident occurred in a place of
worship, the Presidency ordered the Ministry of
Security immediately to act, and, in cooperation with
SFOR and the European Union Police Mission (EUPM) in
the country, to draw up a complete report on this
action by the international forces, so that it could
give an official evaluation.
http://breakingnews.iol.ie/news/
story.asp?j=99502934&p=995x364x&n=99503694
Ireland Online - April 1, 2004
Priest near death after failed bid to catch Karadzic
British troops failed in yet another bid to capture
the world’s most wanted suspected war criminal in a
Bosnian raid that left a priest and his son near death
today.
Amid bursts of gunfire, the soldiers encircled a
church and a rectory in the Pale stronghold of former
Bosnian Serb leader Radovan Karadzic.
The targeted building was the home of three Serb
Orthodox priests and their families.
The peacekeepers, backed by local police, sealed off
the area and bursts of machine-gun fire were heard,
along with an explosion.
The raid shattered windows and left a gaping hole at
the main entrance to the rectory. Windows in a
supermarket 15 yards away were also broken.
Shortly after troops entered the building, a Nato
helicopter landed in the garden of the nearby church
and evacuated two injured men.
A priest, Jeremija Starovlah, 52, and his son
Aleksandar, 28, were taken to the hospital in the
northern town of Tuzla. Both men suffered multiple
fractures and head wounds, said Amra Odobasic, a
spokeswoman for the Tuzla Clinical Centre.
Both men had life threatening conditions.
Captain Dave Sullivan of Canada, a spokesman for
Bosnia’s Nato-led peacekeepers, said the two were
injured by small explosives used for opening doors
during raids.
Jeremija Starovlah is a known Karadzic supporter. Just
last week, he said it was the duty of every Serb
cleric to help Karadzic evade arrest and prosecution
before the UN war crimes tribunal.
The town of Pale was Karadzic’s headquarters during
the Bosnian war and is where his wife and daughter
continue to live.
“This operation forms part of a sustained campaign
against persons indicted for war crimes,” Captain
Sullivan said. “They can run, but they can’t hide.”
Outraged at the action, about 3,000 people gathered to
protest outside the church, carrying banners reading
“Nobody will arrest a Serb,” lit candles and prayed
for those injured in the Nato sweep. Many wrapped
themselves in Serbia’s flag.
“We all are deeply insulted, jeopardised and
humiliated as a nation,” said Slavko Kujundzic, the
head of the Pale municipality.
Slobodan Lubarda, another priest who shares the same
rectory with Starovlah, said “this is an act of
vandalism which can only be seen in American movies.”
Nato has tried unsuccessfully several times to arrest
Karadzic, believed to be on the run inside the Bosnian
Serb half of Bosnia....
---
http://www.estripes.com/article.asp?section=104&article=21370
Stars And Stripes (US Armed Forces) - April 2, 2004
Raid fails to net two most wanted in Yugoslavia
By Ivana Avramovic
In a raid early Wednesday morning, NATO-led
Stabilization Force troops again failed to capture one
of the two most wanted persons indicted for war crimes
in the former Yugoslavia.
Two civilians were injured in the raid to capture
Radovan Karadzic.
Karadzic, along with Gen. Ratko Mladic, are accused of
masterminding the massacre of up to 8,000 Muslims in
Srebrenica, which came to be known as Europe’s worst
slaughter of civilians since World War II.
About 40 American, British and Italian troops began
the search for Karadzic at 1:15 on Wednesday morning
at the administrative and accommodation building next
to the Serbian Orthodox Church in Pale, Bosnia and
Herzegovina. The building is home to three priests,
according to Reuters news service. American soldiers
from Multinational Brigade North provided air support
during the operation, said Maj. Jarrod Krull, a
spokesman from Eagle Base.
“Despite all precautions to minimize the risk,
regrettably during the conduct of the operation two
civilians were injured,” stated a Stabilization Force
news release from Sarajevo.
“They received secondary blast injuries,” said Capt.
Dave Sullivan, SFOR spokesman, explaining that the
blast was used to get through the door.
The peacekeeping force has mounted four operations
over the past two years in search of Karadzic, the
wartime political leader of the Bosnian Serbs.
Sullivan would not discuss the nature of the
intelligence that SFOR acted on in launching the
Wednesday operation, but he did say, “We had
incredible intelligence.” The U.S. government has
offered up to $5 million for information leading to
Karadzic’s arrest.
— The Associated Press contributed to this report.
---
http://sg.news.yahoo.com/040402/1/3j8hf.html
Agence France-Presse - April 2, 2004
Hunt for Karadzic will go on vows NATO amid Orthodox
church anger
NATO chief Jaap de Hoop Scheffer vowed the hunt for
war crimes fugitive Radovan Karadzic would go on
despite Bosnian Serb anger at the botched raid which
has left a priest and his son in a coma.
The Serb Orthodox Church in Bosnia denounced
Thursday's pre-dawn swoop on the priest's home by 40
British and USA NATO troops as "terrorism" and warned
it would cut off international cooperation if those
responsible were not brought to justice.
But as Karadzic remained on the run, seven years after
being indicted by the UN war crimes tribunal in The
Hague on charges of war crimes and crimes against
humanity during the 1990s Balkans wars, the alliance's
secretary-general was unrepentant.
"I would have preferred of course for this operation
to be a success," de Hoop Scheffer told a news
conference in Brussels on Friday after welcoming seven
ex-communist countries to NATO's ranks.
But he added Karadzic and other fugitives such as
former Bosnian Serb commander Ratko Mladic "cannot
hide, they cannot run forever".
"Everybody's doing everything he or she can to get
them, because I think it's important for the region
that they should go where they should be - to the
international tribunal at The Hague."
About 2,000 Bosnian Serbs including several senior
officials on Thursday protested the raid in which
priest Jeremija Starovlah and his 28-year-old son
Aleksandar suffered serious head injuries.
And on Friday the Orthodox church in the region
threatened to cut off relations with international and
local authorities if the NATO-led troops known as SFOR
who carried out the operation are not punished.
"The crime of terrorism is ... even more serious as it
has been perpetrated by those who present themselves
as the main fighters against terrorism," a statement
from the Orthodox diocese where the NATO raid took
place said, quoted by the SRNA news agency.
The troops used explosives to blast into the priest's
home near an Orthodox church in Karadzic's wartime
stronghold of Pale, after receiving a credible tip-off
that former Bosnian Serb political leader was hiding
in the priest's house.
It was the alliance's third unsuccessful attempt to
catch Karadzic, who last time evaded capture by just a
couple of hours.
The priest and his son were evacuated following the
raid to the Tuzla hospital where a doctor said on
Friday that they remained on life-support machines.
"They remain in a coma. They are still on life-support
machines," he said, asking not to be named.
Karadzic has evaded capture since 1995 despite a
five-million-dollar (3.9-million-euro) reward offered
by the US State Department for information leading to
his arrest.
The charges relate in particular to the 1992-1995
siege of Sarajevo, in which some 10,000 civilians
died, and the 1995 massacre of more than 7,000 Muslim
men and boys in the eastern Bosnian town of
Srebrenica.
The UN court's chief prosecutor Carla Del Ponte has
repeatedly accused the Bosnian Serb authorities, the
military and some members of the Serb Orthodox church
of helping Karadzic evade arrest.
The government of Republika Srpska (RS) -- the Serbian
entity which together with the Muslim-Croat Federation
makes up post-war Bosnia -- said it expected SFOR to
"conduct an investigation into the incident in Pale
and the behaviour of its soldiers and to judge their
responsibility in the injury of innocent civilians."
SFOR voiced regret Thursday over the civilian
casualties, but vowed not to stop its hunt for
Karadzic.
Bosnia's top international representative, Paddy
Ashdown, echoed the view, recalling that Bosnian Serbs
have yet to arrest a single war crimes suspect.
---
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A42307-2004Apr1.html
Reuters - April 1, 2004
Serbs Angry as Priest Hurt in NATO Karadzic Swoop
By Maja Zuvela
PALE, Bosnia (Reuters) - Thousands of Bosnian Serbs
angrily denounced NATO on Thursday after a priest and
his son were seriously wounded in a failed attempt to
capture top war crimes fugitive Radovan Karadzic.
Bosnian Serb political and religious leaders as well
as the government in neighboring Serbia condemned the
NATO-led force's night-time swoop in Karadzic's old
stronghold of Pale.
Around 3,000 people shouting anti-Western slogans
gathered outside the Orthodox church in the small
mountain town where the two were wounded after troops
of the SFOR peacekeeping force blew open a door in the
middle of the night.
Father Jeremija Starovlah and his son were in critical
condition after undergoing surgery, a hospital
spokeswoman said.
Blood stains could be seen on the walls and floor of
their damaged home near the church, a Reuters
cameraman said.
The United Nations war crimes tribunal in The Hague
has charged Karadzic with genocide in the slaughter of
up to 8,000 unarmed Muslim men and boys in the
Srebrenica massacre of 1995 and the 1992-95 siege of
Sarajevo in which 12,000 were killed.
But many people here regard their wartime leader as a
hero and their Orthodox churches as inviolate. One
protester wore a Karadzic mask and others held
anti-NATO banners.
"The international community showed that nothing is
sacred and untouchable for them," said parliament
speaker Dragan Kalinic, a wartime Karadzic ally. The
crowd later dispersed.
Serbian Religions Minister Milan Radulovic called
breaking into a church and a priest's home a "barbaric
act." Bosnian Serb bishops meeting in Pale denounced
it as a "terrorist attack."
But there was a predictably tough response to the
protest by Bosnia's international peace overseer,
Paddy Ashdown. Bosnian Serb authorities could have
averted such an event, had they done more to try and
capture Karadzic, he told a news conference.
PRESSURE MOUNTING
For the past six years, Karadzic is believed to have
kept on the move between various remote hideouts in
mountainous east Bosnia and neighboring Montenegro.
Western officials have often suspected Orthodox
priests of sheltering him in monasteries.
In recent months, NATO has intensified its hunt for
him, mounting a three-day search in and around Pale in
January which resulted in the subsequent arrest of
three suspected members of Karadzic's alleged "support
network." They were later freed.
Starovlah was quoted last week as saying it was the
duty of every priest to help Karadzic, because he
prevented genocide of the Serbs by Bosnian Muslims.
Captain Dave Sullivan said SFOR had conducted a
"focused operation" to detain Karadzic on the basis of
"very credible" information that he was in Pale. It
failed to locate him but "this brings us one step
closer to this individual."
"We were awoken by shooting," the priest's wife
Vitorka said. "Soldiers burst into the house and
immediately took them to another room... a soldier put
a gun to my head. I heard my husband cry for help, but
I could do nothing."
But NATO denied any shots were fired by the 40 U.S.
and other NATO troops who took part in the raid.
Starovlah and his son were injured "despite
precautions" as troops blasted open the door to their
home, Sullivan said.
The former leader of the breakaway Bosnian Serb
Republic has a price of $5 million on his head. He and
his army chief Ratko Mladic are the most wanted Balkan
fugitives still at large.
(Additional reporting by Daria Sito-Sucic and Zeljko
Debelnogic)
---
http://www.voanews.com/article.cfm?objectID=E81A18F5-F371-403B-
ABDAB1E9DCD33056&title=US%20Scolds%20Bosnian%20Serb%20Republic%20for%20F
ailure%20to%20Apprehend%20War%20Crimes%20Suspects&catOID=45C9C78C-88AD-
11D4-A57200A0CC5EE46C&categoryname=Europe
Voice Of America News - April 1, 2004
US Scolds Bosnian Serb Republic for Failure to
Apprehend War Crimes Suspects
David Gollust
State Department
The United States scolded the Bosnian Serb Republic
Thursday for failing to live up to obligations to help
apprehend indicted Balkans war crimes suspects. The
comments followed a failed raid by NATO forces seeking
to capture fugitive former Bosnian Serb leader Radovan
Karadzic that wounded two civilians.
The overnight raid by troops of the NATO-led
Stabilization Force in Bosnia - S-FOR - was the third
of its kind in recent months aimed at capturing
Radovan Karadzic, who faces charges of genocide and
crimes against humanity stemming from his tenure as
Bosnian Serb president in the early 1990s.
The S-FOR troops, acting on a tip, used explosives to
enter the home of a Serbian Orthodox priest in the
former Bosnian Serb wartime capital of Pale, where Mr.
Karadzic was believed to be hiding.
The priest and his son were critically injured in the
failed raid, which touched off an angry protest by
about two thousand people in the ethnic Serb
stronghold.
At a news briefing in Washington, State Department
spokesman Adam Ereli said the United States regrets
the casualties but that the blame should go to the
Bosnian Serb authorities and the fugitive former
official.
"We certainly regret the injury of civilians, but
would note that our NATO allies in S-FOR were put in a
position of having to use force to try to apprehend
Karadzic because Karadzic himself has not surrendered
to the tribunal," he said. "And the Republika Serbska
has failed to take any concrete steps to fulfill its
Dayton and U.N. obligations to bring him and other
fugitive persons indicted for war crimes to justice."
Mr. Ereli said the U.S. government is determined to
see that Mr. Karadzic and other fugitive war crimes
indictees are brought to justice, and will work with
international partners to assure that this happens.
The U.N. War Crimes Tribunal in The Hague indicted Mr.
Karadzic in 1995 on 16 criminal counts for imprisoning
Bosnian Muslims and Croats in concentration camps, and
for the massacre of more than 7,000 Muslim men and
boys following the Serb capture of the enclave of
Srebrenica.
NATO has been under growing pressure to arrest Mr.
Karadzic and other fugitives before its withdrawal
from Bosnia, which is planned for the end of this
year.
The S-FOR raid in Pale came less than a day after the
Bush administration announced Wednesday it is
suspending U.S. aid to Serbia and Montenegro after
determining that Belgrade authorities are not fully
cooperating with The Hague tribunal. About $26 million
in U.S. assistance is affected.
The State Department said former Bosnian Serb military
chief Ratko Mladic and 15 other indicted war crimes
suspects spend most of their time in Serbia and that
Mr. Mladic - another key figure in the Srebrenica
killings - has been in a position to be captured on
more than one occasion.
---
http://www.spacewar.com/2004/040401162255.2lvvzvgc.html
Agence France-Presse - April 1, 2004
Thousands protest botched NATO operation to catch
Karadzic
PALE, Bosnia-Hercegovina (AFP) - Some 2,000 angry
Bosnian Serbs including senior officials gathered in
Pale Thursday to protest a botched NATO raid to arrest
war crimes suspect Radovan Karadzic which left a
priest and his son seriously injured.
"Fascists," chanted the protestors who gathered in the
courtyard of an Orthodox church in Pale. They carried
banners reading: "Heads up Serb people," "Nobody will
arrest a Serb" and "With trust in God, for salvation
of our people."
The priest, Jeremija Starovlah, and his 28-year-old
son Aleksandar were seriously injured during the
pre-dawn raid in which some 40 US and British troops
from the NATO-led peacekeeping force known as SFOR
burst into their home.
Bosnian Serb leaders called for those responsible for
the men's injuries to be brought to justice, warning
if nothing were done then there could be consequences.
The peacekeepers used explosives to blast into the
priest's home near the Orthodox church in Karadzic's
wartime stronghold of Pale.
But they failed for the third time to nab Karadzic,
now the most wanted Balkans wartime suspect, who has
been charged with genocide by the UN war crimes court
for his role in the 1992-1995 conflict.
The most senior officials of Bosnia's Serb-run part,
including Prime Minister Dragan Mikerevic and
parliament speaker Dragan Kalinic, joined the protest.
Mikerevic said the Bosnian Serb government would hold
an emergency session Thursday.
"We obviously require that SFOR identifies those
responsible for the events in Pale and punishes them,"
Mikerevic told the crowd.
Kalinic said Bosnian Serb authorities would not "allow
further searches of citizens' apartments nor that they
be harassed any more."
The most aggressive statement came from the head of
Bosnian Serb demobilized soldiers' association in
Pale, Mihajlo Paradzina.
"If the authorities do not do something we will and
than they will have to deal with consequences,"
Paradzina said without elaborating.
Meanwhile, Bosnian Serb President Dragan Cavic
described the operation as a "brutal attack" in
violation of international human rights standards.
"I appeal on Republika Srpska's citizens not to
respond to this (operation) in a way that could make
things worse," he told journalists in Banja Luka.
Following the war, Bosnia was divided into two
semi-independent parts -- the Serbs' Republika Srpska
(RS) and the Muslim-Croat Federation -- each with its
own government, parliament and police. The two are
linked by weak central institutions.
Bosnia's Foreign Minister Mladen Ivanic, a Serb, told
the SRNA news agency that "SFOR (NATO-led
Stabilisation Force) must have limits."
Ivanic said the operation in Pale was "absolutely
unacceptable", adding he would insist that those
responsible for civilian casualties be found and
punished.
Meanwhile, Bosnian Serb journalists engaged in a
fierce debate at a press conference with NATO
spokesman in Sarajevo demanding an explanation for
what they described as "terrorist-like behavior."
Spokesman Dave Sullivan said SFOR "regrets what has
happened to those individuals," adding however "these
operations would not take place if the local
authorities... (fulfilled) their responsibility" to
apprehend war crimes suspects.
Starovlah and his son were transported by SFOR to a
hospital in the northern town of Tuzla where they
underwent surgery and were on life-support machines.
On the request by a priest, the crowd dispersed after
about an hour after first lighting candles.
---
http://www.tanjug.co.yu/
EBalkans.htm#Serbian%20Ministry%20of%20Religion%20says%20SFOR
Tanjug - April 1, 2004
Serbian Ministry of Religion says SFOR's operation is
impermissible, barbaric act
19:55 BELGRADE , April 1 (Tanjug) - The Serbian
Ministry of Religion on Thursday strongly condemned
the operation SFOR had carried out in Pale late on
Wednesday, very seriously injuring Serbian Orthodox
priest Jeremija Starovlah and his son Aleksandar, who
were presently in critical condition.
"The raid of the Church of Ascension of the Holy
Mother of God and the parish house, whose door was
shattered by explosives, is an impermissible barbaric
act," the Ministry said in a statement.
---
KARADZIC 2 NATO 0 - 04/02/2004 14:10
NATO responsible for injuring Orthodox Priest in terrorist act.
NATO troops burst into a house last night at 02.15 MSK after breaking
down the door with explosives, an act of criminal recklessness which
seriously injured a Serbian orthodox Priest and his son. NATO troops
failed yet again last night to capture Radovan Karadzic, the political
leader of the Bosnian Serbs during the Balkans Wars of the 1990s,
accused by this organization of war crimes and genocide.
In an irresponsible act of vandalism and criminal recklessness, these
troops blasted down the door of a house where they believed Karadzic
was hiding, beside a church in Pale (his former stronghold). The
explosion injured two innocent civilians who lived in the house - the
Serbian Orthodox Priest Jeremija Starovlah and his son, who were both
taken to hospital.
NATO more and more ressembles a terrorist organization with every day
that passes. Its arbitrary decisions on who is guilty of war crimes
never takes into consideration the fact that this organization itself
was responsible for hundreds of civilian deaths during the Kosovo
campaign and in Afghanistan.
If NATO is looking for a war criminal, it would do well to start in
London and Washington, at the following addresses: Number 10, Downing
Street and the White House. Here live the greatest war criminals of our
time, two men responsible for the mass murder of many thousands of
people as they pursue their illegal wars across the globe.
Timothy Bancroft-Hinchey
Pravda.Ru
<http://english.pravda.ru/>
=== FRANCAIS ===
Date: Fri, 2 Apr 2004 17:17:08 +0200
From: anti-imperialiste@...
Subject: [Anti-imperialiste] [alerte_otan]Fw: SARAJEVO - Un prêtreserbe
orthodoxe et son fils, grièvement blessés dans une opération de l'Otan
http://www.dna.fr/monde/20040402_DNA001972.html
La Force de stabilisation de l'Otan (Sfor) a échoué hier dans sa
troisième tentative déclarée visant à arrêter l'inculpé le plus
recherché par le Tribunal pénal international pour l'ex-Yougoslavie,
Radovan Karadzic, tandis que des milliers de personnes dénonçaient
cette action qui a fait deux blessés graves.
Plus de 2 000 Serbes bosniaques se sont rassemblés à Pale pour
protester contre cette opération menée au petit matin par une
quarantaine de soldats américains et britanniques de la Sfor dans cette
localité située à une quinzaine de km de Sarajevo et au cours de
laquelle le prêtre serbe orthodoxe, Jeremija Starovlah et son fils,
Aleksandar, 28 ans, ont été grièvement blessés. « Sfor- Fascistes » !
scandaient les protestataires rejoints notamment par le Premier
ministre Dragan Mikerevic et le président du parlement Dragan Kalinic.
Les deux hommes ont été blessés lorsque la Sfor a fait sauter à l'aide
d'engins explosifs les portes de leur maison enfin d'entrer dans le
logement. La maison ainsi que l'église ont été fouillées. Les deux
hommes ont été transférés par hélicoptère par la Sfor à l'hôpital de
Tuzla (nord-est) où ils ont été admis au service de réanimation.
L'ex-commandant de la police militaire des Croates bosniaques, Valentin
Coric, a par ailleurs été inculpé hier par le TPI de crimes de guerre
commis contre des Musulmans pendant la guerre de Bosnie (1992-1995) Il
serait prêt à se rendre à La Haye, a-t-on appris de source officielle à
Zagreb.
----- Original Message -----
From: Marc
SARAJEVO - Un prêtre serbe orthodoxe et son fils, grièvement blessés
dans une opération de l'Otan visant à arrêter l'ex-chef politique des
Serbes de Bosnie, Radovan Karadzic, sont dans le coma, a-t-on appris
vendredi de source médicale.
"Ils sont dans le coma. Leur survie est assurée par des moyens
artificiels", a indiqué sous couvert de l'anonymat, un médecin de
l'hôpital de Tuzla (nord-est ) où les patients ont été admis jeudi à la
suite du raid menée par l'Otan à Pale, à une quinzaine de kilomètres de
Sarajevo.
Jeudi, les médecins avaient indiqué que le prêtre Jeremija Starovlah et
son fils Aleksandar, 28 ans, avaient reçu des "blessures qui mettaient
leurs vies en dangers" et qu'ils étaient dans une "situation critique".
=====
L'Otan accusée de "terrorisme", un prêtre serbe et son fils dans le coma
02/04/2004 - 15:35
BANJA LUKA (Bosnie-Herzégovine), 2 avr (AFP) -L'Otan était accusée par
les Serbes bosniaques de "terrorisme" et d'avoir battu un prêtre
orthodoxe et son fils qui étaient dans le coma vendredi au lendemain
d'un raid ayant visé sans succès à arrêter l'ex-chef politique des
Serbes de Bosnie, Radovan Karadzic.
"Il s'agit d'un crime de terrorisme dans ce cas précis. Cela a un poids
particulier car il a été commis par ceux qui se présentent comme les
principaux combattants contre le terrorisme", a affirmé l'Eglise
orthodoxe serbe bosniaque dans un communiqué publié par l'agence Srna.
Pour sa part, Dragan Cavic, le président de Republika Srpska (RS,
entité serbe) - qui forme avec la Fédération croato-musulmane la Bosnie
d'après-guerre (1992-1995) -, a laissé entendre que les soldats de
l'Otan ont battu les victimes.
"L'hôpital a confirmé que les blessures n'ont pas été infligées par
balles ou par une explosion", a déclaré à la presse M. Cavic.
"On pense que les blessures ont été causées par des coups donnés avec
des objets contondants", a ajouté le président évoquant l'opération de
l'Otan jeudi à Pale, à une quinzaine de kilomètres de Sarajevo.
Radovan Karadzic est en fuite depuis son inculpation en 1995 par le
Tribunal pénal international (TPI) de génocide lors de la guerre de
Bosnie.
M. Cavic a toutefois indiqué qu'il ne voulait pas "se précipiter pour
tirer des conclusions" et qu'il attendait le "rapport final".
"C'est absolument faux", a réagi Dave Sullivan, un porte-parole de la
Force de stabilisation de l'Otan (Sfor). Selon lui, les deux hommes ont
été blessés lorsque la Force a fait sauter à l'aide d'engins explosifs
les portes de leur maison afin d'entrer dans le logement.
Un prêtre orthodoxe a appuyé les propos du président Cavic. "Après que
les deux hommes ont été admis à l'hôpital, les médecins nous ont dit
qu'ils étaient grièvement blessés et que des coups de crosse étaient
très probablement à l'origine des blessures", a affirmé à l'AFP le
prêtre Vanja Jovanovic, dépendant de l'évêché de Dabro-Bosanska où
l'opération de l'Otan s'est déroulée.
"Mme Vitorka (ndlr, l'épouse du prêtre blessé) était enfermée dans une
chambre et n'a pas pu voir ce qui se passait mais elle a pu entendre
son mari qui a lancé pendant une heure des appels à l'aide", a-t-il dit.
Vendredi, les médecins de l'hôpital de Tuzla, dans le nord-est du pays,
ont affirmé que le prêtre serbe orthodoxe Jeremija Starovlah et son
fils Aleksandar, 28 ans, étaient dans le coma, tout en refusant de se
prononcer sur "la manière dont les blessures ont été infligées".
La présidence tripartite de Bosnie a appelé vendredi la population au
"calme et à faire preuve de dignité", tout en demandant à la Sfor de
présenter un rapport détaillé sur cette opération.
Si une bavure était confirmée, elle s'ajouterait à d'autres actions
musclées des troupes de l'Otan qui ont fait des victimes depuis la fin
de la guerre.
Ainsi, en juillet 1997, Simo Drljaca, un Serbe de Bosnie inculpé par le
TPI, et son chauffeur ont été tués dans un échange de tirs. En janvier
1999, l'Otan a tué un autre inculpé du TPI, Dragan Gagovic, qui tentait
de résister à son arrestation.
Dans ce dernier cas, les soldats de l'Otan ont criblé de balles la
voiture dans laquelle le suspect se trouvait en compagnie de cinq
petites filles qui miraculeusement n'ont pas été blessées.