Dall'archivio di Zivkica Nedanovska:
aspirando agli standard europei, il dissesto ecologico in Serbia.
a) la potabilita' delle acque
b) le discariche di rifiuti, attuali e future
c) e noi Italiani, insegniamo a monitorare...
NOTA: Sul mercato degli O.g.m. in Serbia (produzione e importazione) si
veda il nostro messaggio precedente: "OGM: i Balcani come testa di
ponte degli USA per infestare l'Europa"
=== a ===
LA POTABILITA' DELLE ACQUE ( KRALJEVO E BOR)
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Lo staff di crisi a Kraljevo ha chiuso i rubinetti
3.AUTORE: Glas Javnosti/R.Barjaktarevic
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:01.03.2003.
A causa del livello elevato di intorbidamento dell’acqua potabile, e
probabilmente della presenza delle materie pericolose, l’ispezione
sanitaria della Repubblica ha chiuso l’acquedotto di Kraljevo. L’acqua
è stata proibita per bere, per la preparazione di cibo e per l'igiene.
In questo momento, l’acqua si può usare esclusivamente per le necessità
tecniche e sanitarie. L’istituto per la protezione della salute ha
preso undici campioni dalle sorgenti alternative, però ci vuole del
tempo per fare le analisi dettagliate.
Per continuare i lavori sul sistema idrico Lopatnica con il quale si
impedirebbero le situazioni allarmanti di rifornimento dell’acqua
potabile a Kraljevo, solo per questo anno si dovrebbero stanziare circa
150.000 milioni di dinari. Questo supera le capacità del budget di
Kraljevo.
La situazione a Kraljevo è allarmante. Ieri mattina hanno cominciato ad
arrivare le cisterne e ovviamente la calca. Molti cittadini non hanno i
soldi per comprare l’acqua minerale che è, fra l’altro, sparita in un
attimo. Alcuni sono andati a Kragujevac, Vrnjacka Banja e Raska per
fare provvista di acqua potabile.
Il giornalista di “Glas javnosti” è stato informato che i rubinetti a
Kraljevo sono chiusi a causa dello straripamento del fiume Ibar e le
persone competenti dicono che “è una fortuna se finora, a causa della
presenza di batteri di origine fecale nell’acqua, non è scoppiata
un’epidemia”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kraljevo bevono tuttora l’acqua dalle cisterne
3.AUTORE: L’agenzia “Tanjug”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La qualità dell’acqua potabile nell’acquedotto di Kraljevo sta
migliorando ogni giorno, però questo non è sufficiente perchè gli
stessi cittadini comincino a berla, oppure ad usarla per preparare il
cibo. Per ora, l’acqua dall’acquedotto di Kraljevo si può usare solo
per l’igiene personale e i bisogni del genere. Come ha fatto sapere il
direttore dell’Istituto per la protezione della salute di Kraljevo, dai
14 campioni esaminati di acqua di Kraljevo, cinque campioni non sono
corretti nel senso batteriologico e sei in quello chimico. Vuol dire
che i cittadini di Kraljevo continueranno a rifornirsi dell’acqua
potabile dalle cisterne e dalle fonti alternative e sarà anche
provvista una certa quantità di acqua minerale in bottiglie per loro.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Anche a Bor i rubinetti chiusi
3.AUTORE: Danas e Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:03.03.2004.
Anche a Bor l’acqua potabile dall’acquedotto è stata proibita per bere
a causa del pericolo di epidemia. Infatti, la sorgente a Zlot è stata
intorbidita dopo le piogge abbondanti e lo scioglimento di neve. La
città, con 40.000 abitanti, si trova in una situazione identica a
quella di Kraljevo. Si raccomanda l’uso di acqua minerale in bottiglie
e si aspettano i risultati delle analisi dei campioni dell’acqua.
Nel frattempo si fa di tutto per rendere agibile il sistema idrico
regionale “Bogovina” che è stato chiuso senza ragioni apparenti il
primo gennaio di quest’anno.
=== b ===
LE DISCARICHE DI RIFIUTI, ATTALI E FUTURE
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Vicino a Paracin (Serbia) trovate 220 botti con rifiuti
chimici
3.AUTORE: B-92
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La Municipalità di Paracin ha fatto sapere che gli ispettori comunali
hanno trovato 220 botti con materie di scarico in una cava di ghiaia
della ditta ”13 ottobre”, dalle quali deriva il pericolo
dell’inquinamento delle acque sotterranee. Nella comunicazione si
precisa che le botti sono state riempite con olio di scarico, materie
chimiche, terra insieme ad olio di scarico, e condensatori. Nella
comunicazione ufficiale si aggiunge “che non esiste pericolo diretto
per la salute della popolazione locale, e che la stessa Municipalità
interprenderà misure adeguate ed urgenti per proteggere l’ambiente ed
eliminare le materie chimiche di scarico. Secondo il dirigente comunale
di Paracin, Sasa Paunovic, le botti provengono dalla fabbrica di
cemento “Novi Popovac” e sono state collocate in quella ubicazione nel
novembre del 2002. ”La fabbrica di cemento “Novi Popovac” allora ha
pagato a una ditta belgradese per esportare e distruggere circa 550
botti e adesso sarà accertato come mai 220 botti si sono trovate in una
cava di ghiaia a solo poche centinaia di metri dalla città” - ha detto
Paunovic. Secondo le sue parole, non ci sarebbe nessun rischio per
l’acquedotto di Paracin derivante dalle botti con le materie di
scarico, perchè “i pozzi per il rifornimento dell’acqua potabile di
Paracin si trovano lontano dalla relativa località”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Gli abitanti di Vinca (vicino a Belgrado) annunciano il
blocco della strada per Smederevo. Non sono d’accordo con
l’allargamento dell’unica discarica in territorio di Belgrado
3.AUTORE: Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:\
6.DATA:01.03.2004.
Il Governo comunale di Belgrado ha intenzione di allargare lo spazio
per il deposito dei rifiuti di 60 ettari.
Gli abitanti di Vinca, che vivono solo a tre chilometri dall’unica
discarica della città, si sono opposti fortemente alla decisione
recente del Governo locale. Più di 1.000 abitanti hanno firmato la
petizione. Secondo loro, il progetto di allargamento della discarica
metterebbe a rischio la situazione economica ed ecologica di questa
parte della città. Hanno chiesto un incontro con le strutture dirigenti
del Comune perchè si trovasse una soluzione meno dolorosa. Se i
rappresentanti del Comune non accetteranno la proposta, gli abitanti di
Vinca sono decisi a intraprendere misure più drastiche: il blocco della
strada per Smederevo.
Secondo le parole di Branislav Bozovic, segretario comunale per la
protezione dell’ambiente, le paure degli abitanti di Vinca sono
infondate. Egli afferma che la discarica non inquinerebbe l’ambiente.
Le numerose discariche selvagge che creano gli stessi cittadini,
secondo lui, sono molto più pericolose.
La discarica a Vinca esiste dal 1977 ed è capace di raccogliere
giornalmente 1.300 tonnellate di rifiuti. L’allargamento della
discarica si farà in base a tutti gli standard europei, cioè avrà il
sistema per la raccolta e la depurazione delle acque di scarico, il
sistema di drenaggio, la tecnologia per accorpare i rifiuti e il
sistema per il riciclaggio. Nella discarica esistente, dopo lo scarico
dei rifiuti, molti raccoglitori separano carta, vetro e plastica per
usarle dopo come materie secondarie, e il resto si appiana e si copre
con la terra. In quel modo, la discarica si mantiene in condizioni
sanitarie soddisfacenti.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kladovo (città nel nord-est della Serbia) sono
contrari alla costruzione di un deposito per i rifiuti sanitari
3.AUTORE: “Danas”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
Dopo l’annuncio della costruzione possibile di un deposito sanitario a
Prahovo, città vicino a Kladovo, la maggior parte dei cittadini di
Kladovo si oppone a un’iniziativa del genere. La città di Prahovo si
trova a soli 50 km da Kladovo e la costruzione di un deposito simile
metterebbe a rischio l'esistente ecosistema in questa parte della
Serbia nord-orientale. Il deporre 96.000 tonnellate di rifiuti
all’anno, nonchè la loro distruzione parziale, metterebbe a rischio
anche un territorio più grande, comprendente anche il territorio del
comune di Kladovo. Tutti i rifiuti previsti sarebbero trasportati a
Prahovo con navi che navigherebbero sul Danubio attraversando il comune
di Kladovo. Branko Majkanovic, dirigente del Sindacato Indipendente, è
del parere che si debba aiutare la popolazione locale perchè questo
impianto non sia costruito. “La zona di Kladovo e Negotin ha delle
grandi potenzialità agrarie, e poi è iniziato un processo di
piscicultura e di sviluppo del turismo e della nautica. Con la
costruzione del deposito di rifiuti sanitari tutto sarebbe messo in
questione” - sottolinea il sindacalista Majkanovic.
=== c ===
E NOI ITALIANI, INSEGNIAMO A MONITORARE...
1.FONTE: : Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: A Pancevo si è tenuto il Workshop ecologico
3.AUTORE: “Pancevac”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:05.03.2004.
Dal 2 al 5 marzo (2004), nei locali del Comune di Pancevo, si è tenuto
un workshop ecologico. L’obiettivo principale di questo workshop,
chiamato ”La gestione dei rischi”, era lo scambio delle opinioni ed
esperienze sui problemi della protezione dell’ambiente. Organizzatore e
promotore principale di questo progetto era il Ministero per la
protezione dell’ambiente italiano.
Esso ha organizzato con successo questo workshop in collaborazione con
la Sezione per la protezione dell’ambiente di Pancevo. Oltre ai
rappresentanti del Ministero italiano per l’ambiente, ai lavori del
workshop hanno partecipato anche alcuni esperti ecologici italiani,
esperti locali serbi, i rappresentanti delle fabbriche chimiche dalla
zona sud, della ditta pubblica JKP ”Vodovod I kanalizacija”,
dell’Istituto ”Tamis-Dunav”, nonchè delle ditte “Panonija”, “Krznara” e
“Skrobara” (Tutte queste fabbriche sono potenziali inquinatori
dell’ambiente).
Secondo le parole del rappresentante del Ministero italiano per
l’ambiente, Andrea Maroni, la zona di Pancevo è una delle zone più
inquinate e per questo il Ministero ha cominciato a fare il
monitoraggio della zona industriale. Il Governo italiano ha stanziato
dieci milioni di € per il monitoraggio dell’ambiente con l’obiettivo di
avere un quadro più chiaro dell’inquinamento a Pancevo. Oltre al
desiderio di aiutare la Serbia a entrare nell’Unione europea, il
Governo italiano è anche interessato ad investire nell’economia serba.
Durante la durata di quattro giorni del workshop, sono stati elaborati
altrettanti temi: la gestione dei rischi industriali, la gestione
dell’ambiente e del suolo inquinato, l’inquinamento delle acque. Alla
fine, gli Italiani hanno trasmesso le proprie esperienze su come
risolvere certe situazioni e problemi simili. La discussione e' stata
pensata come interattiva, ed in quel modo tutti i partecipanti si sono
istruiti ad adottare quelle tecniche e quei mezzi verificati come
efficaci per risolvere i problemi di inquinamento dell’ambiente.
[ NOTA: la zona di Pancevo e' stata soggetta ad un gravissimo
inquinamento chimico soprattutto a partire dal 1999, in seguito alla
decisione della NATO di colpire le industrie chimiche ed i relativi
serbatoi allo scopo di causare la fuoriuscita di agenti venefici
nell'ambiente. A tutt'oggi nessuno ha ancora pubblicizzato alcuno
studio statistico sulla incidenza dei tumori e delle altre patologie
nella zona, in seguito a quei fatti. CNJ ]
aspirando agli standard europei, il dissesto ecologico in Serbia.
a) la potabilita' delle acque
b) le discariche di rifiuti, attuali e future
c) e noi Italiani, insegniamo a monitorare...
NOTA: Sul mercato degli O.g.m. in Serbia (produzione e importazione) si
veda il nostro messaggio precedente: "OGM: i Balcani come testa di
ponte degli USA per infestare l'Europa"
=== a ===
LA POTABILITA' DELLE ACQUE ( KRALJEVO E BOR)
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Lo staff di crisi a Kraljevo ha chiuso i rubinetti
3.AUTORE: Glas Javnosti/R.Barjaktarevic
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:01.03.2003.
A causa del livello elevato di intorbidamento dell’acqua potabile, e
probabilmente della presenza delle materie pericolose, l’ispezione
sanitaria della Repubblica ha chiuso l’acquedotto di Kraljevo. L’acqua
è stata proibita per bere, per la preparazione di cibo e per l'igiene.
In questo momento, l’acqua si può usare esclusivamente per le necessità
tecniche e sanitarie. L’istituto per la protezione della salute ha
preso undici campioni dalle sorgenti alternative, però ci vuole del
tempo per fare le analisi dettagliate.
Per continuare i lavori sul sistema idrico Lopatnica con il quale si
impedirebbero le situazioni allarmanti di rifornimento dell’acqua
potabile a Kraljevo, solo per questo anno si dovrebbero stanziare circa
150.000 milioni di dinari. Questo supera le capacità del budget di
Kraljevo.
La situazione a Kraljevo è allarmante. Ieri mattina hanno cominciato ad
arrivare le cisterne e ovviamente la calca. Molti cittadini non hanno i
soldi per comprare l’acqua minerale che è, fra l’altro, sparita in un
attimo. Alcuni sono andati a Kragujevac, Vrnjacka Banja e Raska per
fare provvista di acqua potabile.
Il giornalista di “Glas javnosti” è stato informato che i rubinetti a
Kraljevo sono chiusi a causa dello straripamento del fiume Ibar e le
persone competenti dicono che “è una fortuna se finora, a causa della
presenza di batteri di origine fecale nell’acqua, non è scoppiata
un’epidemia”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kraljevo bevono tuttora l’acqua dalle cisterne
3.AUTORE: L’agenzia “Tanjug”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La qualità dell’acqua potabile nell’acquedotto di Kraljevo sta
migliorando ogni giorno, però questo non è sufficiente perchè gli
stessi cittadini comincino a berla, oppure ad usarla per preparare il
cibo. Per ora, l’acqua dall’acquedotto di Kraljevo si può usare solo
per l’igiene personale e i bisogni del genere. Come ha fatto sapere il
direttore dell’Istituto per la protezione della salute di Kraljevo, dai
14 campioni esaminati di acqua di Kraljevo, cinque campioni non sono
corretti nel senso batteriologico e sei in quello chimico. Vuol dire
che i cittadini di Kraljevo continueranno a rifornirsi dell’acqua
potabile dalle cisterne e dalle fonti alternative e sarà anche
provvista una certa quantità di acqua minerale in bottiglie per loro.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Anche a Bor i rubinetti chiusi
3.AUTORE: Danas e Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:03.03.2004.
Anche a Bor l’acqua potabile dall’acquedotto è stata proibita per bere
a causa del pericolo di epidemia. Infatti, la sorgente a Zlot è stata
intorbidita dopo le piogge abbondanti e lo scioglimento di neve. La
città, con 40.000 abitanti, si trova in una situazione identica a
quella di Kraljevo. Si raccomanda l’uso di acqua minerale in bottiglie
e si aspettano i risultati delle analisi dei campioni dell’acqua.
Nel frattempo si fa di tutto per rendere agibile il sistema idrico
regionale “Bogovina” che è stato chiuso senza ragioni apparenti il
primo gennaio di quest’anno.
=== b ===
LE DISCARICHE DI RIFIUTI, ATTALI E FUTURE
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Vicino a Paracin (Serbia) trovate 220 botti con rifiuti
chimici
3.AUTORE: B-92
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La Municipalità di Paracin ha fatto sapere che gli ispettori comunali
hanno trovato 220 botti con materie di scarico in una cava di ghiaia
della ditta ”13 ottobre”, dalle quali deriva il pericolo
dell’inquinamento delle acque sotterranee. Nella comunicazione si
precisa che le botti sono state riempite con olio di scarico, materie
chimiche, terra insieme ad olio di scarico, e condensatori. Nella
comunicazione ufficiale si aggiunge “che non esiste pericolo diretto
per la salute della popolazione locale, e che la stessa Municipalità
interprenderà misure adeguate ed urgenti per proteggere l’ambiente ed
eliminare le materie chimiche di scarico. Secondo il dirigente comunale
di Paracin, Sasa Paunovic, le botti provengono dalla fabbrica di
cemento “Novi Popovac” e sono state collocate in quella ubicazione nel
novembre del 2002. ”La fabbrica di cemento “Novi Popovac” allora ha
pagato a una ditta belgradese per esportare e distruggere circa 550
botti e adesso sarà accertato come mai 220 botti si sono trovate in una
cava di ghiaia a solo poche centinaia di metri dalla città” - ha detto
Paunovic. Secondo le sue parole, non ci sarebbe nessun rischio per
l’acquedotto di Paracin derivante dalle botti con le materie di
scarico, perchè “i pozzi per il rifornimento dell’acqua potabile di
Paracin si trovano lontano dalla relativa località”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Gli abitanti di Vinca (vicino a Belgrado) annunciano il
blocco della strada per Smederevo. Non sono d’accordo con
l’allargamento dell’unica discarica in territorio di Belgrado
3.AUTORE: Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:\
6.DATA:01.03.2004.
Il Governo comunale di Belgrado ha intenzione di allargare lo spazio
per il deposito dei rifiuti di 60 ettari.
Gli abitanti di Vinca, che vivono solo a tre chilometri dall’unica
discarica della città, si sono opposti fortemente alla decisione
recente del Governo locale. Più di 1.000 abitanti hanno firmato la
petizione. Secondo loro, il progetto di allargamento della discarica
metterebbe a rischio la situazione economica ed ecologica di questa
parte della città. Hanno chiesto un incontro con le strutture dirigenti
del Comune perchè si trovasse una soluzione meno dolorosa. Se i
rappresentanti del Comune non accetteranno la proposta, gli abitanti di
Vinca sono decisi a intraprendere misure più drastiche: il blocco della
strada per Smederevo.
Secondo le parole di Branislav Bozovic, segretario comunale per la
protezione dell’ambiente, le paure degli abitanti di Vinca sono
infondate. Egli afferma che la discarica non inquinerebbe l’ambiente.
Le numerose discariche selvagge che creano gli stessi cittadini,
secondo lui, sono molto più pericolose.
La discarica a Vinca esiste dal 1977 ed è capace di raccogliere
giornalmente 1.300 tonnellate di rifiuti. L’allargamento della
discarica si farà in base a tutti gli standard europei, cioè avrà il
sistema per la raccolta e la depurazione delle acque di scarico, il
sistema di drenaggio, la tecnologia per accorpare i rifiuti e il
sistema per il riciclaggio. Nella discarica esistente, dopo lo scarico
dei rifiuti, molti raccoglitori separano carta, vetro e plastica per
usarle dopo come materie secondarie, e il resto si appiana e si copre
con la terra. In quel modo, la discarica si mantiene in condizioni
sanitarie soddisfacenti.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kladovo (città nel nord-est della Serbia) sono
contrari alla costruzione di un deposito per i rifiuti sanitari
3.AUTORE: “Danas”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
Dopo l’annuncio della costruzione possibile di un deposito sanitario a
Prahovo, città vicino a Kladovo, la maggior parte dei cittadini di
Kladovo si oppone a un’iniziativa del genere. La città di Prahovo si
trova a soli 50 km da Kladovo e la costruzione di un deposito simile
metterebbe a rischio l'esistente ecosistema in questa parte della
Serbia nord-orientale. Il deporre 96.000 tonnellate di rifiuti
all’anno, nonchè la loro distruzione parziale, metterebbe a rischio
anche un territorio più grande, comprendente anche il territorio del
comune di Kladovo. Tutti i rifiuti previsti sarebbero trasportati a
Prahovo con navi che navigherebbero sul Danubio attraversando il comune
di Kladovo. Branko Majkanovic, dirigente del Sindacato Indipendente, è
del parere che si debba aiutare la popolazione locale perchè questo
impianto non sia costruito. “La zona di Kladovo e Negotin ha delle
grandi potenzialità agrarie, e poi è iniziato un processo di
piscicultura e di sviluppo del turismo e della nautica. Con la
costruzione del deposito di rifiuti sanitari tutto sarebbe messo in
questione” - sottolinea il sindacalista Majkanovic.
=== c ===
E NOI ITALIANI, INSEGNIAMO A MONITORARE...
1.FONTE: : Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: A Pancevo si è tenuto il Workshop ecologico
3.AUTORE: “Pancevac”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:05.03.2004.
Dal 2 al 5 marzo (2004), nei locali del Comune di Pancevo, si è tenuto
un workshop ecologico. L’obiettivo principale di questo workshop,
chiamato ”La gestione dei rischi”, era lo scambio delle opinioni ed
esperienze sui problemi della protezione dell’ambiente. Organizzatore e
promotore principale di questo progetto era il Ministero per la
protezione dell’ambiente italiano.
Esso ha organizzato con successo questo workshop in collaborazione con
la Sezione per la protezione dell’ambiente di Pancevo. Oltre ai
rappresentanti del Ministero italiano per l’ambiente, ai lavori del
workshop hanno partecipato anche alcuni esperti ecologici italiani,
esperti locali serbi, i rappresentanti delle fabbriche chimiche dalla
zona sud, della ditta pubblica JKP ”Vodovod I kanalizacija”,
dell’Istituto ”Tamis-Dunav”, nonchè delle ditte “Panonija”, “Krznara” e
“Skrobara” (Tutte queste fabbriche sono potenziali inquinatori
dell’ambiente).
Secondo le parole del rappresentante del Ministero italiano per
l’ambiente, Andrea Maroni, la zona di Pancevo è una delle zone più
inquinate e per questo il Ministero ha cominciato a fare il
monitoraggio della zona industriale. Il Governo italiano ha stanziato
dieci milioni di € per il monitoraggio dell’ambiente con l’obiettivo di
avere un quadro più chiaro dell’inquinamento a Pancevo. Oltre al
desiderio di aiutare la Serbia a entrare nell’Unione europea, il
Governo italiano è anche interessato ad investire nell’economia serba.
Durante la durata di quattro giorni del workshop, sono stati elaborati
altrettanti temi: la gestione dei rischi industriali, la gestione
dell’ambiente e del suolo inquinato, l’inquinamento delle acque. Alla
fine, gli Italiani hanno trasmesso le proprie esperienze su come
risolvere certe situazioni e problemi simili. La discussione e' stata
pensata come interattiva, ed in quel modo tutti i partecipanti si sono
istruiti ad adottare quelle tecniche e quei mezzi verificati come
efficaci per risolvere i problemi di inquinamento dell’ambiente.
[ NOTA: la zona di Pancevo e' stata soggetta ad un gravissimo
inquinamento chimico soprattutto a partire dal 1999, in seguito alla
decisione della NATO di colpire le industrie chimiche ed i relativi
serbatoi allo scopo di causare la fuoriuscita di agenti venefici
nell'ambiente. A tutt'oggi nessuno ha ancora pubblicizzato alcuno
studio statistico sulla incidenza dei tumori e delle altre patologie
nella zona, in seguito a quei fatti. CNJ ]