[Riceviamo, con richiesta di inoltro, e volentieri giriamo:]


LA STRAORDINARIA
Ljiljana Petrovic Buttler
nelle Notti di San Lorenzo a Milano
Cascina Monluè
mercoledì 14 luglio 2004


Ljiljana Petrovic Buttler è una delle più popolari cantanti gitane in
attività, al punto che nessuno ha messo in discussione il titolo di
Madre dell'Anima Gypsy rivendicato dal recente album "Mother Of Gypsy
Soul". Una carica cui si sommano le definizioni accumulate in tanti
anni di attività nella ex Jugoslavia, dove la critica parlava
apertamente di "Ella Fitzgerald Zingara" oppure di "Billy Holiday
della musica Gypsy".
Il timbro vocale della Buttler è cavernoso, inquietante, evocativo,
lontano dai cliché della musica balcanica festosa e di
intrattenimento. È un approccio di alto profilo, che si rapporta alla
base popolare come Virginia Rodrigues affonda le proprie radici nelle
feste di strada di Bahia. Ciò non impedisce ai suoi spettacoli di
coltivare l'aspetto ludico della musica del popolo senza terra.
Proprio il disco "Mother Of Gypsy Soul" ha fatto scoprire al pubblico
internazionale le potenzialità della voce di Ljiljana e della vocalità
gitana in materia di profondità e ricerca. L'album è stato realizzato
con l'ausilio della Boban Markovic Orckestra, ed è distribuito in
Italia dall'etichetta di area jazz Egea.
È invece il gruppo bosniaco Mostar Sevdah Reunion ad accompagnare la
Buttler in tournée, con esibizioni frequenti e fortunate, che nel 2003
hanno visto lo spettacolo ospite del Barbican Center di Londra,
dell'International Gypsy Festival di Tilburg in Olanda e
dell'International Jazz Festival di Dusseldorf. In seguito alla
pubblicazione dell'album e ai tanti concerti tenuti in Francia, Le
Monde ha definito la voce di Ljiljana Buttler "potente, energica,
fantastica".

(per i nostri: i nemojte mi reci da se ne secate one "Dusko, Dusko!" :)

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Cascina Monluè risale ai primi anni del XII secolo e successivamente
venne affiancata dalla chiesa di San Lorenzo, datata 1267. La
parrocchiale, in realtà, esiste già nel 1244 ma l'aspetto attuale
deriva dalla ricostruzione operata dai monaci dell'ordine degli
Umiliati, appunto nel 1267. La cascina si sviluppò negli stabili che
originariamente costituirono il complesso monastico connesso alla
chiesa di San Lorenzo. Si trova vicino all'uscita C.A.M.M. della
Tangenziale Est.
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Lj. P. B. è anche a:
Torino (non so dove)
venerdì 16 luglio ore 21,30
Protagonisti del concerto torinese sono la voce solista di Ljiljana
Petrovic Buttler, l'accompagnamento vocale di Ilijaz Delic,
fisarmonica e clarinetto di Mustafa Šantic, il violino di Nedjo
Kovacevic, la chitarra solista di Mišo Petrovic e quella ritmica di
Sandi Durakovic, il contrabbasso di Kosta Latinovic e le percussioni
di Senad Trnovac.
Ingresso libero!

Il 13 luglio, invece, ad Asti.

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Restando nei Balkani, ma "spostandoci" in Bulgaria - ecco le
segnalazioni di Paolo di Ratka Piratka:

<<Due parole per segnalarti che il 10 luglio la mia cantante Sissi
Atanassova canterà ad AREZZOWAVE. Poi sarà a Milano assieme ad
un'altra zingara di Bulgaria (mezzosoprano di gran talento), Daniela
Diakova e un suonatore di Gaida, che si esibiranno
il 22/7 ai Bagni Botta, in Via Botta e
il 23/7 al ristorante "Le regioni d'Italia" in Via Manara
(per prenotare il ristorante con lo spettacolo del 23: tel.3358024499),
per chiudere con un concerto fatto da improvvisazioni sonore e vocali
con un altro tenore Bulgaro, Toni, e musicisti italiani, il 25/7 a
Genova nell'ambito della mostra multimediale "Normali Meraviglie".>>

I posti:
<<Bagni Botta si trova in Via Botta ed è una piscina comunale dove
d'estate la sera ci si incontra e si conversa in orario aperitivi.
La sera dopo è un ottimo ristorante di un caro amico in Via Manara (a
fianco del Tribunale).>>

Per quanto riguarda i prezzi:
<<Ai Bagni Botta ti danno un tagliando quando entri e la consumazione
viene registrata sullo stesso, che va consegnato all'uscita dopo aver
pagato, con un tagliando apposito. Mi sembra che solo durante i
concerti vi sia l'obbligo di consumare (min. 1 birra media 7 euro).
Il ristorante del mio amico Sergio fa un prezzo fisso di 30 Euro,
compreso lo spettacolo musicale, e la cucina del figlio Giovanni è
sempre ottima e le porzioni abbondanti. E' davvero conveniente!!!>>


Sissi Atanassova
Cantante Bulgara di origine zingara, Sissi Atanassova è a soli 24 anni
una vera star della "cialga", e la sua voce è la colonna sonora delle
notti di Sofia. Nata in un sobborgo di Silven-Ziataritza, nel centro
della Bulgaria, Sissi comincia a cantare giovanissima a feste,
matrimoni e battesimi, riscuotendo una crescente popolarità.
Trasferitasi a Veliko Tarnovo, l'antica capitale bulgara, diventa in
breve tempo la principale attrazione della vita notturna.
All'età di 22 anni viene invitata a Milano per incidere la canzone
"Bum Bum Boje" e le improvvisazioni in lingua Rom sul tema della
colonna sonora del film di Giovanni Soldini "Brucio nel vento"
composta da Giovanni Venosta. Mentre Bum Bum Boje diventa un successo,
incide per la Sensible Records il suo primo disco italiano.
Sissi Atanassova interpreta dei motivi classici del popolo zingaro del
sud dei Balcani, suonati e cantati durante le feste: dagli inni della
comunità zingara alle struggenti canzoni d'amore. Nel suo repertorio
non mancano le canzoni tradizionali di città, che accompagnavano negli
anni trenta le serate dentro e fuori le osterie tipiche di Atene e
Istambul, e che conservano una traccia di nostalgia per la coesione e
il cosmopolitismo che hanno caratterizzato la convivenza delle
popolazioni balcaniche in alcuni periodi dell'impero ottomano. Ad
accompagnarla in questo panorama della canzone balcanica remota e
recente, un'orchestra di cialga composta da musicisti zingari. Gli
strumenti di riferimento sono il clarinetto, la fisarmonica, la
gadulka (strumento a corda tradizionale, simile al bouzuki greco) e la
darabuka (strumento a percussione presente in tutta l'area balcanica e
mediorientale). Nella cialga questi elementi della tradizione sono
integrati con strumenti elettrici e con la batteria, che assicura
l'accompagnamento base, mentre alle percussioni è affidato il compito
dell'abbellimento ritmico.

- D la Repubblica delle Donne 28/6/03 -
"Sulle barriere che fermano o hanno fermato la musica non si dirà mai
abbastanza....ma raramente si guarda all'est. Eccellente occasione,
dunque, questo disco di Sissy Atanassova... Oggi le musiche
balcaniche, le impronte folk delle grandi pianure dell'est, le
influenze turche si possono mischiare liberamente. E la cialga, che è
il risultato di tutto questo pop e folk 'sdoganato', impazza in tutta
l'area balcanica. Risultato: un disco gradevolissimo, straziante e
spiazzante in certi casi, saltellante e allegro in alcuni passaggi.
Tra fisarmoniche, sax, percussioni, chitarre e gli immancabili violini
di scuola tzigana, il disco pop che non ti aspetti, delizioso e naif.
Sissy ha una voce cristallina che ne fa la reginetta di Bulgaria e
dintorni. Brava."

- Gulliver giugno 03 -
" E' l'Alicia Keys della musica chalga: bella , brava e dotata di una
voce che le consente di percorrere i mille sentieri di questo genere
musicale. Versatile."

- Cipria luglio/agosto 03 -
"Ventiquattro anni, bulgara di origine rom, è l'Alicia Keys della
musica chalga, un genere musicale che impazza nei Balcani. Un invito
alla trasgressione del sesto comandamento: genialità zingara, pulsioni
balcaniche, afrori mediorientali."

Il disco
SISSI ATANASSOVA - "BUM BUM BOJE" - Sensible Records, maggio 2003

Presentazione di Paolo Giulini:

Buona parte dei brani scelti per questo primo disco della giovane
cantante bulgara di origini zingare, Sissi Atanassova, sono
rappresentativi di un genere musicale - la 'Cialga' - oggi molto in
voga nell'area dei Balcani e che ha conosciuto un vero e proprio boom
di diffusione, al punto da caratterizzare il sorgere di appositi
locali da ballo, in tutte le città principali di questa regione d'Europa.
Tale genere si può definire anche con i termini di Folkpop o Etnopop.
Le musiche popolari dei Paesi balcanici sono state contaminate da
sempre dalle tonalità orientalistiche provenienti dall'influenza
dell'Impero Ottomano e ancor più dall'espressione musicale delle
popolazioni zingare.
Negli ultimi anni il folkpop dei diversi Paesi balcanici è diventato
sempre più etnico, ovvero molto integrato con le espressioni musicali
tipiche delle minoranze gitane. Ad esempio a partire dai primi anni
'80, gli stilemi orientali diventarono parte integrante del folkpop
serbo, ovvero di quella musica popolare basata sulle tradizioni locali.
Questo stile definito "Pop-Narodna" si diffuse rapidamente anche in
Macedonia e arrivò in Bulgaria attraverso le registrazioni pirata, in
quanto in quegli anni il governo comunista bulgaro, a causa di una
rigida politica culturale monoetnica, che enfatizzava l'autentica
musica popolare bulgara, arrivò a proibire le esibizioni pubbliche di
musica gitana e turca e il particolare tipo di danza del ventre che le
accompagnava, il 'Kyuciek'. Fino alla caduta del regime comunista
vennero repressi gli ascolti e le esecuzioni delle musiche degli
zingari e delle tonalità ispirate alle tradizioni ottomane. Le
caratteristiche bande musicali che hanno sempre accompagnato i
matrimoni bulgari e balcanici - i cosiddetti musicisti Svatbarski - ,
il cui repertorio tradizionale è costituito da diversi balli di
origine orientale, pur suonando in feste private, rischiavano di venir
perseguite e arrestate se avessero eseguito musica 'Cialga' gitana.
Tale rigido sistema di sanzioni contro la musica si allineava ad
un'operazione specifica di pulizia etnica iniziata nel 1984 ad opera
del governo comunista di Todor Zhivkov, per cui ogni pratica o simboli
appartenenti ai residui di cultura ottomana o turca furono banditi, ed
i cittadini di minoranza turca costretti a 'bulgarizzare' i propri
cognomi. Queste misure portarono a scioperi e dimostrazioni represse
violentemente, e alla fine del 1989, all'esodo forzato di massa di
circa 250.000 bulgari di etnia turca verso la Turchia.
Tra questi fuggitivi c'era anche il cantante e fisarmonicista zingaro
Cigulì (Binnaz, traccia 3) chiamato così dai turchi per il modello
dell'auto con la quale emigrò dalla Bulgaria-la 'Zigulì', ovvero la
Fiat 124 fabbricata a Togliattigrad - e diventato in pochi anni una
vera star della musica 'Cialga' in Turchia, ispirando altri cantanti e
autori come Ebru Gundes e Sinan Ozseker (Cinghenem, traccia 13), Ebru
Yasar e Ufuk Sentire (Burak Yakimi, traccia 7).
Il genere 'Cialga' si diffonde rapidamente nelle capitali balcaniche e
si caratterizza come contaminazione di tonalità zingare con i ritmi
sincopati delle musiche popolari balcaniche e degli elementi
orientalistici. Questi ultimi, in parte sono residui della tradizione
ottomana e in parte derivano da una recente influenza, soprattutto nel
folkpop turco, delle tonalità 'arabesche', che riscuotono attualmente
molto successo di pubblico e reazioni di fanatismo in Turchia, dove i
concerti di cantanti come Müslüm Gürses("la voce forte") e Ibrahim
Tatlises("la voce dolce"), vengono accolti da fans deliranti e in
tripudio.
Le orchestre di 'Cialga'sono quasi sempre formate da musicisti
zingari. Gli strumenti acustici di riferimento sono il clarinetto, la
fisarmonica e la Gadulka (o Saz o Bouzouki, strumento a corda
tradizionale) con l'uso di percussioni a mano (Darabuka). Queste
formazioni tradizionali oggi si integrano ad un organico orchestrale
formato per lo più da strumenti elettronici, il cui accompagnamento
base è prodotto da una batteria di tipo occidentale, mentre la
percussione a mano diventa una sorta di abbellimento ritmico. Questo
passaggio al suono 'sinthy-pop' (Telefoni, traccia 4; Gelam Dade
Tudureste, traccia11) si è ispirato al modello del 'pop-narodna'
jugoslavo (Vesa Kurkela).
L'abbondante uso di strumenti elettronici nel folkpop balcanico, non è
solo il portato della modernizzazione ma ha anche motivi economici,
dovuti sia al costo proibitivo per i musicisti di questi Paesi degli
strumenti tradizionali, che alla possibilità di abbattere i costi con
pochi suonatori e l'ausilio di un sintetizzatore, per riprodurre i
suoni di un'intera orchestra.
Questo nuovo folkpop, si diceva, presenta molti elementi orientali.
Ciò non solo nelle formule melodiche, ma anche nel suono delle voci e
degli strumenti. Per esempio i clarinettisti di 'Cialga' prediligono
timbri nasali ed intonazioni roche simili al suono del Zurla(oboe
ottomano). Lo stile dei Makam (improvvisazioni nella musica classica
ottomana, di influenza persiana)percorre modalità musicali con suoni
aggiunti e semitoni, 'fuori posto' per le tonalità occidentali.
L'ascolto dell'etnopop o folkpop balcanico non è precisamente
riferibile, per l'insieme di contaminazioni descritte, ad una
specifica entità culturale. Si tratta di uno stile musicale nuovo ed
eccitante, che comprende molta musica consolidata e suonata dai tempi
più remoti in quei territori. Le accentuazioni orientali hanno anche
un effetto terapeutico, diventano veicolo di protesta che
controbilancia le attese deluse di uno sviluppo economico e politico
ispirato all'Europa, ma che stenta a decollare.
Anche l'ascoltatore occidentale si fa coinvolgere dalle tonalità
esotiche della 'Cialga' e dai suoi ritmi vivaci e sinuosi, come
immersi in un'alterità straniera, che però suona familiare e
rassicurante. La vera forza coinvolgente di queste musicalità è la
produzione di atmosfere a noi sconosciute, che avvolgono i festanti in
una sensazione di sensuale compartecipazione e condivisione, che
culmina nel 'Kyuciek'.
Il 'Kyuciek' è una sorta di danza del ventre che nei locali di
'Cialga' viene eseguita da ballerine, in costumi succinti e dai colori
brillanti, che ispirano con i loro movimenti i clienti a seguirle
nelle danze o si fanno ammirare ballando sui tavoli, dribblando
bottiglie di whisky e insalate di frutta.
Tale danza ha una configurazione ritmica in metrica doppia, con un
sistema binario di voci dette dum(suono percussivo basso) e tek(acuto).

Questo fenomeno musicale e di intrattenimento è purtuttavia molto
contrastato e criticato nei Paesi balcanici da buona parte delle
locali avanguardie artistiche e culturali. Esso provoca una "sindrome
delle sopracciglia alzate"(Claire Lévi), vale a dire l'alterigia
sanzionante della cosiddetta élite culturale, che definisce questa
tendenza del folkpop balcanico, come musica grezza e rozza, i cui
testi, spesso scarni e talvolta volgari, sono ridicolizzati. La
'Cialga' usurperebbe le tradizioni musicali nazionali e introdurrebbe
modi di divertimento e svago poco aggraziati e consoni solo a quegli
strati sociali di nuovi ricchi, beneficiari di fortune ottenute in
modi assai dubbi e sospetti, e privi di una educazione e di una
cultura di riferimento. Spesso questi accenti critici si accompagnano
all'intolleranza sempre più diffusa nei Balcani nei confronti
dell'etnia zingara.
I musicisti zingari sono i veri esecutori di queste tendenze musicali,
capaci di interpretare a modo loro le locali musiche tradizionali e
farle proprie attraverso le contaminazioni che caratterizzano il
successo dell'attuale folkpop balcanico.

Anche i motivi tradizionali degli zingari che abitano quest'area
d'Europa, sono frutto di originali e interessanti incroci melodici.
In questo disco Sissi Atanassova canta, ispirata dalle sue origini
gitane, dei motivi classici del popolo zingaro del sud dei Balcani,
suonati e cantati durante le feste di matrimonio e anche per le
separazioni. Dagli inni della comunità zingara, Gelem, gelem (traccia
8) e Haidi Rumelay (traccia 6), alle struggenti canzoni d'amore, Chaje
Shukarije (traccia 2) e Zelenaja Aka (traccia5).

In questo panorama della canzone balcanica, remota e recente, non si è
voluto rinunciare allo stile delle 'canzoni tradizionali di città',
che accompagnavano negli anni '30 le serate, dentro e fuori le osterie
tipiche di Atene e Istanbul, con una traccia di vaga nostalgia per
quella coesione e quel cosmopolitismo linguistico e culturale che
caratterizzavano le convivenze delle popolazioni balcaniche, in alcuni
periodi dell'Impero Ottomano (Aman Katerina Mu, traccia 10, cantata
sia in lingua greca che in lingua turca).
Le liriche tradizionali popolari dei Balcani sono cariche di poeticità
e di armonia e raggiungono una forza romantica unica. Tali
caratteristiche sono tipiche in particolare delle canzoni macedoni.
Nondimeno si scoprono affini melodie nella lontana isola di Creta,
come la canzone tradizionale cantata da Sissi e tutta dedicata alla
mamma (Mana, traccia 15).

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Sul sito della Sensible Records
(http://www.ishtar.it/framerecords.htm) potete ascoltare alcuni
campioni dei brani e acquistare online il CD.