(english / srpskohrvatski / italiano)
Bobby Fisher rinuncia a cittadinanza USA
Boris Spassky: "Arrestate anche me"
1. L'ultima sfida di Bobby Fischer: «Mai più americano»
2. GIAPPONE: SCACCHISTA FISCHER RINUNCIA A CITTADINANZA USA
3. Fischer renouncing U.S. citizenship
4. BOBI FISER : ZIVOTNI MEC. Intervju sa Dzonom Bosnicem
5. Spassky to Bush: Arrest me!
The Fischer Saga: Farewell to America; Free Fisher in Mainz
6. „Free Bobby Fischer“ on the occasion of the Chess Classic
Mainz 2004
Vedi anche / see also:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3654
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3659
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3685
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3693
http://www.freebobbyfischer.net
=== 1 ===
http://www.liberazione.it/giornale/040807/archdef.asp
Da "Liberazione" del 7 agosto 2004
L'ultima sfida di Bobby Fischer: «Mai più americano»
Scacco all'impero
«Non desidero essere un cittadino americano. Quando è troppo è troppo,
sono un perseguitato politico». Dalla sua cella dell'areoporto di Tokyo
Bobby Fischer, il leggendario ex campione del mondo di scacchi, cerca
una via d'uscita, una mossa che come ai bei tempi metta alle corde il
re avversario.
Per il momento si trova in stato d'arresto: lo hanno fermato quindici
giorni fa i doganieri mentre si stava imbarcando per le Filippine con
un passaporto non valido.
Rischia fino a dieci anni di carcere da scontare sul territorio degli
Stati Uniti, i quali sono in fervida attesa dell'estradizione dal paese
nipponico. I fans, o i semplici ammiratori disseminati in tutto il
mondo sono invece in grande apprensione e sperano che Bobby riesca ad
ottenere quell'agognato asilo politico che Giappone e Filippine gli
hanno finora rifiutato.
Ma il Dipartimento di Stato e l'Fbi (che lo sorveglia da più di 12
anni) vogliono la sua testa, costi quel che costi. Formalmente è
accusato di aver violato l'embargo Onu alla Yugoslavia nel 1992 per
disputare in Montenegro il match di rivincità contro il sovietico Boris
Spassky. Un revival non omologato del celebre incontro disputato a
Reykjavik nel 1972 che fruttò a Fischer, in "pensione" da vent'anni, la
modica cifra di tre milioni di dollari e la tranquillità economica per
il futuro. Al di là del fatto tragicomico che l'amministrazione Bush
accusi un proprio
cittadino di aver violato una direttiva delle Nazioni Unite,
l'accanimento di Washington ha una valenza simbolica, esemplare. Alcuni
mesi dopo 11 settembre 2001, Fischer interruppe infatti anni di
silenzio con un articolo diffuso via internet; una trascrizione di
un'intervista ad una radio di Manila, in cui esprimeva soddisfazione
per gli attentati di Manhattan, congedandosi con un eloquente «Fuck the
U. S». Una provocazione di cattivo gusto, ma pur sempre una
provocazione e non certo un delitto.
Eppure i cacciatori di taglie del governo non la pensano così. Fischer
deve essere estradato, giudicato e condannato. L'onta lavata nel buio
di un penitenziario federale, senza sconti o attenuanti generiche in un
processo di cui già si conosce la sentenza. Poco importa che nel "paese
delle libertà" non esista il reato d'opinione: nell'era della guerra
infinita e del Patriot act le libertà sono solo vigilate e a un
americano non è permesso parlare in questo modo della sua madre patria
impegnata nella crociata contro il feroce Saladino.
Il "rinnegato" Fischer non viveva comunque più da anni negli Stati
Uniti. Dopo la vittoria contro Spassky, avvenuta in piena Guerra Fredda
e quindi cosparsa di prevedibile propaganda, il campione reputò che la
Casa Bianca gli mancò di rispetto non ricevendolo con tutti gli onori.
«Quando ho vinto il campionato del mondo nel '72 l'America era fino a
quel momento era considerata la patria del football e del baseball e
non certo un paese di intellettuali. Io ho cambiato tutto questo. Loro
mi hanno utilizzato nella Guerra Fredda e ora che è finita mi vogliono
arrestare», esclamò nel '92 dopo l'incontro in Montenegro. Negli
anni'80 denunciò di essere stato fermato, interrogato e picchiato dai
federali, episodio che lo spinse a lasciare per sempre l'odiato borgo
natìo. Da allora è stato avvistato a Budapest, poi nelle Filippine da
dove giocava a scacchi on-line sotto pseudonimo, e infine in Giappone,
dove il suo tormentato errare si è concluso al desko di un terminal
areoportuale.
Si è detto e scritto molto riguardo alla controversa personalità di
Fischer, al suo sconfinato talento e al suo panthéon di psicosi;
dichiaratamente antisemita anche se lui stesso ebreo osservante,
maschilista involuto e naif, ma al contempo terrorizzato da qualsiasi
figura femminile (in curioso parallelismo con il filosofo Nietzche).
L'unica donna che frequentò ufficialmente fu infatti la fantomatica
Miss Gremette, una californiana molto più anziana di lui che, secondo
la vulgata psicanalitica, rappresentava l'adorata figura materna.
Quella Regina (sic) Fischer severa poliglotta che i servizi Usa
accusarono addirittura di essere «una spia dei comunisti». Volutamente
sgradevole e immodesto nelle sortite ufiiciali, fuori dalle scacchiere
i suoi colleghi raccontavano, al contrario, di un uomo molto timido,
affabile e cortese con i propri interlocutori. Quando il lettone
Mikhail Tal (l'unico giocatore che Fischer non riuscì mai a battere),
anch'egli ex campione del mondo, si ammalò gravemente, Bobby andava
ogni giorno al suo capezzale per discutere di scacchi, il suo modo di
offrire amorevolmente conforto al rivale.
«Nel gioco degli scacchi ci sono gli eroi e gli antieroi. Fischer è
senza dubbio un eroe» scriveva lo psicologo-giocatore Rueben Fine nel
pregevole La psicologia del giocatore di scacchi (Adelphi) . Gli
antieroi possono raggiungere l'Olimpo dello scacchismo mondiale, ma
come gli eclettici del Rinascimento riescono ad imporsi con successo
anche in altri campi e discipline. Lasker scriveva di filosofia e
teneva una corrispondenza con Einstein, Euwe insegnava la matematica,
Botvinnik era un affermato ingegnere elettronico, Taimanov un
bravissimo violinista. Lo stesso Gary Kasparov passa ormai più tempo a
curare la sua immagine e il suo pingue giro d'affari che a cimentarsi
sulla scacchiera.
Bobby no. Lui pensava, respirava, mangiava, dormiva, viveva solo in
funzione degli scacchi, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. «Non so fare
altro», ha sempre affermato con candore, prestando il fianco alle più
fantasiose speculazioni sulla sua asocialità, sul suo autismo. Ma sul
campo di battaglia delle 64 case era davvero il più bravo di tutti. Fin
dal 1957, quando a soli 14 anni conquistò a mani basse il titolo di
campione degli Stati Uniti, vincendo tutte le partite dell'open contro
gli increduli maestri dello scacchismo d'oltreoceano, ridotti al ruolo
di sparring-partner.
In quale altro destino poteva imbattersi un ragazzino che aveva il più
altro "Qi" mai misurato nella storia moderna e che dedicava tutto il
suo tempo all'arte degli scacchi? L'olandese Elie Agur nell'opera più
completa mai pubblicata sullo stile di Fischer descrive il suo gioco
come «aereo e armonioso», sottolineandone la legerezza, la semplicità e
la chiarezza priva di fronzoli, perfetto contraltare dei suoi
comportamenti stravaganti, dei suoi capricci da prima donna, delle
impossibili e barocche richieste alla Fide (la Federazione scacchistica
mondiale che lo radiò nel 1975 incoronando campione d'ufficio il
sovietico Anatolji Karpov).
Nella kafkiana cella dello scalo di Tokyo in cui oggi Fischer attende
lumi sulla sua sorte, (un po' come lo spielberghiano Tom Hanks del film
The Terminal) si è però aperto uno spiraglio che lascia ben sperare. La
ciambella di salvataggio viene dagli amati Balcani, dove Natasha
Radulovic una nota pittrice serba, si dice disposta persino a sposarlo
per accelerare la richiesta d'asilo: «Se lo merita per quel che ha
fatto per la Serbia e il Montenegro» ha dichiarato l'artista ai
quotidiani locali. Ora si attende la decisione del presidente Filip
Vujanovic, il quale negli scorsi giorni ha fatto capire di essere
pronto ad accogliere il reietto campione. Se così fosse, Bobby avrebbe
vinto anche l'ultima partita, quella più importante. Alla faccia degli
sceriffi federali.
Daniele Zaccaria
=== 2 ===
http://www.ansa.it/fdg02/200408061548160602/200408061548160602.html
GIAPPONE: SCACCHISTA FISCHER RINUNCIA A CITTADINANZA USA
TOKYO - Per scongiurare l'estradizione nel suo paese d'origine, l'ex
campione mondiale di scacchi Bobby Fischer intende ripudiare la propria
nazionalita' statunitense.
Ricercato dagli Stati Uniti per violazione delle sanzioni contro la ex
Jugoslavia e in stato di fermo in Giappone in attesa di espulsione per
possesso di passaporto invalido, Fischer ha deciso di rinunciare alla
cittadinanza americana e di diventare apolide.
Lo ha reso noto il suo avvoccato giapponese, Masako Suzuki, secondo la
quale Fischer, 61 anni, ha telefonato all'ambasciata degli Stati Uniti
a Tokyo, comunicando la sua volonta' di rinuncia alla cittadinanza.
''Tecnicamente Fischer diventera' un apolide. I gruppi che lo
appoggiano in Giappone cercheranno di farlo iscrivere come rifugiato
presso l'Ufficio dell'Alto Commisariato Onu per i rifugiati a Tokyo''
ha precisato l'avvocato.
Fischer, che divenne campione del mondo di scacchi nel 1972 battendo il
detentore del titolo, l'allora sovietico Boris Spassky, sta sfuggendo
alle autorita' americane dal 1992, quando violo' le sanzioni contro la
ex Jugoslavia recandosi nel paese balcanico per un match di rivincita
contro Spassky. Per questo reato, l'estroso scacchista rischia una
condanna fino a dieci anni di carcere.
Arrivato in Giappone lo scorso aprile senza alcun problema con il suo
passaporto americano, l'ex campione del mondo si e' ritrovato a meta'
luglio in una cella dell'aeroporto di Narita mentre cercava di partire
alla volta delle Filippine con lo stesso passaporto, che un solerte
funzionario dell'immigrazione, debitamente avvertito da chi di dovere,
ha trovato illegale in base alle leggi Usa.
Sul caso clamoroso di Fischer in prigione a Tokyo, le autorita' locali
hanno steso una cortina di silenzio. Stampa e tv giapponese ben si
guardano dal parlare della vicenda, l'ufficio immigrazione e' chiuso a
doppia mandata per i cronisti stranieri e nessuno e' disposto a
commentare cio' che trapela dagli ambienti diplomatici, ovvero che il
governo intende estradare Fischer negli Usa.
Di fronte a questa prospettiva assai poco attraente, il campione,
aiutato da tanti amici e dall'associazione di scacchi giapponese, cerca
di guadagnare tempo: ha presentato due ricorsi alle autorita'
giapponesi contro l'ordine di espulsione, entrambi respinti, ed e' in
attesa di risposta ad un terzo appello inoltrato direttamente al
ministro della Giustizia Daizo Nozawa dall'avvocato Suzuki.
L'entourage di Fischer fa sapere che in carcere lo scacchista afferma
di essere trattato ''molto male'' e il presidente del suo comitato di
sostenitori, John Bosnitch, sostiene che molti paesi si sono gia' detti
disponibili a ospitare il campione, se il Giappone decidera' di non
estradarlo negli Usa. L'avvocato Suzuki pero' non si nasconde che
quella che Fischer sta giocando in questo momento e' forse la partita
piu' difficile della sua vita: ''Non e' abituale - ha osservato -
domandare lo statuto di rifugiato contro gli Stati Uniti''.
Il presidente montenegrino, Filip Vujanovic, si e' detto disposto a
offrire asilo politico al campione. Non e' un caso: e' proprio
sull'isola montenegrina di Sveti Stefan, infatti, che Fischer nel '92
gareggio' contro il suo nemico di sempre Boris Spasski, a dispetto
dell'embargo internazionale, intascando per la vittoria 3,35 milioni di
dollari.
06/08/2004 15:48
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
=== 3 ===
Fischer renouncing U.S. citizenship
August 06, 2004 17:29 IST
http://www.rediff.com/sports/2004/aug/06chess1.htm
Former world chess champion Bobby Fischer, wanted by Washington for
defying sanctions on Yugoslavia, plans to renounce his U.S.
citizenship, a lawyer working his appeal against deportation from Japan
said on Friday.
Fischer, one of the chess world's great eccentrics, was detained at
Tokyo's Narita airport last month when he tried to leave for Manila on
a passport U.S. officials say was invalid.
Japanese immigration officials rejected Fischer's initial appeal
against deportation and his lawyer, Masako Suzuki, has filed a second
plea to Justice Minister Daizo Nozawa.
In a handwritten note made available to the media, Fischer said the
U.S. government and "U.S.-controlled Japanese government, working in
collusion and in a criminal conspiracy, have illegally confiscated and
illegally physically destroyed my perfectly valid in every way U.S.
passport #27792702.
"As a result of the above-stated criminal act, as well as innumerable
other vicious crimes against me by the U.S. government, I no longer
wish to be an American citizen," said the letter, copies of which were
made available to the media.
Suzuki told a news conference that Fischer, 61, would likely become a
stateless person for some period of time and that his supporters would
try to have the United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR)
register him as a refugee.
The renunciation of his U.S. citizenship does not take effect until he
has met a U.S. consular official and conveyed his intent in person, she
said.
Fischer, who arrived in Japan in April, has been wanted in the United
States since 1992 when he violated U.S. economic sanctions by winning
$3 million for beating old rival Boris Spassky in a match in Yugoslavia.
The elusive chessmaster then vanished, only to resurface after the
September 11, 2001 attacks in the United States to give an interview to
Philippine radio in which he praised the strikes and said he wanted to
see America "wiped out".
Fischer has filed for refugee status in Japan and is also in contact
with other countries that might accept him, according to John Bosnitch,
a Tokyo-based Canadian journalist and communications consultant who has
been advising him.
Japan accepts only political refugees. Fischer's supporters in Japan
say he is being persecuted by the United States.
Fischer's supporters say he renewed his passport in 1997 and never
received a letter issued in December 2003 revoking it.
U.S. State Department officials in Washington have said it took years
for the legal process to catch up with Fischer.
Fischer became world chess champion in 1972 when he beat Spassky of the
Soviet Union in a victory seen as a Cold War propaganda coup for the
United States.
The title was taken from him three years later after his conditions for
a match against Anatoly Karpov, also of the Soviet Union, were rejected
by chess officials.
Karpov became champion by default.
=== 4 ===
BOBI FISER : ZIVOTNI MEC
Intervju sa Dzonom Bosnicem
Ceo intervju sa Dzonom Bosnicem :
http://f2.pg.briefcase.yahoo.com/pertep
Najveci sahovski majstor svih vremena , koji je Americi 1972. godine
doneo titulu svetskog sampiona, posle nekoliko decenija dominacije
Sovjetskog Saveza, Bobi Fiser, je po nalogu americke vlade pritvoren i
nalazi se u zatvoru na aerodromu Narita kod Tokia. Bobia Fisera su
uhapsile japanske vlasti na aerodromu prilikom izlaska iz zemlje, pod
izgovorom da mu je americki pasos nevazeci.
"Americki pasos s kojim je Bobi Fiser putovao je punovazan. Izdat je
1997. godine u americkom konzularnom predstavnistvu u Svajcarskoj. Cak
je pre osam meseci prosiren sa dvedeset dodatnih stranica.", izjavio
je Dzon Bosnic, osnivac Komiteta za oslobadjanje Bobia Fisera.
"Bobi je tek prilikom hapsenja saznao da su mu americke vlasti, tajnom
odlukom, proglasile pasos nevazecim. Sto samo po sebi predstavlja
krsenje americkog zakona. Do tog trenutka Bobi nikad nije imao problema
sa svojim pasosem, niti je bilo medjunarodnih poternica, naloga ili
zahteva za njegovo izrucenje", rekao je Bosnic.
Bobi je dosao u sukob sa americkim vlastima kad je 1992. godine odlucio
da sahovski mec sa Spaskim odigra u Crnoj Gori i time prekrsi ekonomske
sancije uvedene protiv Srbije i Crne Gore. Tako je Amerika postala prva
zemlja u svetu koja i sahovsku igru, ako joj to odgovara, smatra
nezakonitom.
"Amerikanci su sve vreme pratili Bobia i cekali da dodje u njima
prijateljsku zemlju da bi ga uhapsili."
Zbog ovako nezakonitih postupaka americkih vlasti, Bobi Fiser je
odlucio da se odrekne americkog drzavljanstva i da potrazi utociste u
nekoj drugoj, prijateljskoj zemlji. On ne zeli da se vraca u SAD jer
veruje da je hapsenje politicki motivisano i da bi sudski proces protiv
njega bio farsa.
Komitet za oslobodjenje Bobi Fisera ima tri cilja da Bobia sto pre
oslobode iz zatvora; da mu obezbede pasos ili putni dokument; i da
nadju zemlju koja bi mu pruzila utociste. Gospodin Bosnic, iako srpskog
porekla, nije krio svoje razocarenje zbog nezainteresovanosti vlasti u
Srbiji i Crnoj Gori da pomognu Bobiu Fiseru.
"Americke vlasti su proganjale Bobia od 1992. godine samo zbog toga sto
je imao hrabrosti da kaze da su sankcije protiv Srbije i Crne Gore
nepravedne i nezakonite. Odlucni mec sa Spskim je mogao da odigra u
bilo kojoj drugoj zemlji sveta, ali Bobi je odlucio da ga odigra u
Jugoslaviji. Dobijao je pozive sa svih strana , ali on se odlucio za
Jugoslaviju. A kako mu mi vracamo? Cutnjom i nezaintersovanoscu! Treba
da nas je sve stramota."
Vreme je trenutno najvazniji faktor u trci za iznalazenjem resenja za
izbavljenje Bobia Fisera. Ukoliko ne uspeju da nadju zemlju koja bi mu
pruzila izbeglicko utociste Bobi Fiser bi mogao da bude isporucen
Americi, kaznjen sa deset godina zatvora i znatnom novcanom kaznom.
Ukoliko zelite da kontaktirate Bobia Fisera , kliknite na stranicu:
http://www.freebobbyfischer.net
Boba Borojevic, urednik
Srpski radio program
"Susreti Ponedeljkom"
Otava, Kanada
ckcuboba@...
Ceo intervju sa Dzonom Bosnicem :
http://f2.pg.briefcase.yahoo.com/pertep
=== 5 ===
http://chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=1843
Spassky to Bush: Arrest me!
10.08.2004 Boris Spassky, who played the contentious return match
against Bobby Fischer in Yugoslavia 1992, for which the latter is
currently facing deportation and incarceration in the US, has appealed
to President Bush to show mercy and charity for his tormented
successor. If for some reason that should be impossible, Spassky
suggests a very imaginative alternative...
Appeal to President Bush from Boris Spassky
Mr. President,
In 1972 Bobby Fischer became national hero. He smashed me in the match
in Reykjavik. The Soviet chess hegemony collapsed. One man won
against a whole army. Soon after that Fischer stopped playing. He
repeated the sad story of Paul Morphy. At the age of 21, legendary
Paul had beaten all leading European masters and became unofficial
champion. He stopped playing and finished his tragic life at the age
of 47 in New Orleans in 1884.
In 1992, twenty years after Reykjavik, there was a miracle. Bobby
resuscitated and we played a match in Yugoslavia. But at that time
there were sanctions against Yugoslavia forbidding American citizens
any sort of activity on the territory of Yugoslavia. Bobby violated
the instructions of the State Department. He became the subject of a
warrant for arrest issued on December 15, 1992 by the US District
Court. As for me, as a French citizen since 1978, I did not get any
sanctions from the French government.
Since July 13, 2004, Bobby has been detained at Narita airport on
immigration violations. Further events have been described by media.
It is clear that the law is the law. But Fischer’s case is not usual.
I am an old friend of Bobby since 1960 when we played in Mar-del-Plata
and shared 1-2 places. Bobby is a tragic personality. I realized
this at that time. He is an honest and good natured man. Absolutely
not social. He is not adaptable to everybody’s standards of life. He
has a very high sense of justice and is unwilling to compromise as
well as with his own conscience as with surrounding people. He is a
person who is doing almost everything against himself.
I would not like to defend or justify Bobby Fischer. He is what he is.
I am asking only for one thing. For mercy, charity.
If for some reason it is impossible, I would like to ask you the
following: Please correct the mistake of President François
Mitterand in 1992. Bobby and myself committed the same crime. Put
sanctions against me also. Arrest me. And put me in the same cell
with Bobby Fischer. And give us a chess set.
Boris Spassky
10-th Chess World Champion
08.07.2004
The Fischer Saga: Farewell to America
Meanwhile the news is that the greatest hero of American chess no
longer wants to be an American. Having finally hired a lawyer,
Fischer released through her a statement saying, "I no longer wish
to be an American citizen. Enough is enough. I hereby authorize my
attorney Masako Suzuki to contact the U.S. embassy in Tokyo, Japan,
immediately so I can officially renounce my U.S. citizenship at
once."
Fischer's attempt to renounce his US citizenship will not enable him to
escape the charges he is wanted for in the United States. It may,
however, affect his status with the Japanese government. (Slate
Magazine has a handy explanation of how exactly an American can
renounce citizenship.)
Fischer is still in detention in the Narita Airport and is waiting for
the result of his appeal of Japan's rejection to stay his
deportation and to seek asylum in Japan. Technically this could take
up to 60 days, but it is very unlikely to take that long. Another
twist is that Fischer has been offered asylum in Serbia and
Montenegro (the artist formerly known as Yugoslavia).
The case is hitting the editorial pages. The NY Daily News tabloid took
a few shots, calling Fischer a "chess master and famous foaming
maniac" and adds " Swell! So long, Bob! Sayonara!" to the news that
Fischer doesn't want to return to the USA.
Free Fischer in Mainz
The organisers of the Chess Classic in Mainz started a Free
Fischer action, with the main organiser Hans-Walter Schmitt
writing to the The Minister of the Interior (and honorary Chess
Grandmaster) Otto Schily: "We regard what Mr. Fischer has done for
chess and his brilliant ideas on how to develop chess further as
much more important than his mistakes and his unacceptable
remarks in relation to the events of September 11," Schmitt
writes. "We dissociate ourselves from these mistakes and focus
on the chess genius Bobby Fischer.
Bobby Fischer’s biological roots can indeed be connected to
Germany. We would therefore like to ask you to see if there is
anything that you can do for Bobby Fischer using diplomatic channels.
If asylum in Germany can be granted to Bobby Fischer, it would
not be a problem for us to provide permanent housing and
subsistence to him in the Rhein-Main area."
=== 6 ===
http://www.chesstigers.de/cc/2004/e/home/artikel_04-07-
29_free_fischer_e.htm
Free Bobby Fischer
The Minister of the Interior
and honorary Chess Grandmaster
Otto Schily
Platz der Republik 1
D-11011 Berlin
„Free Bobby Fischer“ on the occasion of the Chess Classic
Mainz 2004
Dear Mr. Schily,
as somebody who is very familiar with chess and its history, we would
like to bring to your attention the case of former World Chess
Champion Robert James Fischer. We regard his arrest and
custody in a Japanese prison and the demands of the US for
his deportation due to a violation of the US embargo during
the Kosovo war as excessive.
We would like to point out that to our knowledge, it is not even
certain that Bobby Fischer actually received the money that
was promised to him for playing the match against Boris
Spassky. And even if the US embargo was violated, this does
not constitute a violation of any law of the United States
(the embargo was based on an executive order of the US
president at the time). In addition, Bobby Fischer’s opponent
in this match, Boris Spassky, was not charged with any wrongdoing in
connection with the match. We regard what Mr. Fischer has done
for chess and his brilliant ideas on how to develop chess
further as much more important than his mistakes and his
unacceptable remarks in relation to the events of September
11. We dissociate ourselves from these mistakes and focus on
the chess genius Bobby Fischer.
Bobby Fischer’s biological roots can indeed be connected to Germany.
We would therefore like to ask you to see if there is anything
that you can do for Bobby Fischer using diplomatic channels.
If asylum in Germany can be granted to Bobby Fischer, it
would not be a problem for us to provide permanent housing
and subsistence to him in the Rhein-Main area.
At the Chess Classic in Mainz, we are trying to use the innovation
“Chess960”, which is based on “Fischer Random Chess”,
to create an alternative for people with little time and to combine
this with traditional chess. The challenging goals that we have
set ourselves as the Frankfurt Chess Tigers e.V. are to
bring together the history and the future of chess, and to
combine creativity and media attention with sport and
entertainment. One of the undisputed highlights in the
German tournament scene is the second World Championship in Rapid
Chess960 between current Chess960 World Champion Peter Svidler and
his challenger Levon Aronian, winner of the Chess960 Open of
2003.
You can find additional information about the event on our homepage
www.chesstigers.de.
We hope that you will be able to respond to us quickly.
Best Regards,
Hans-Walter Schmitt
Give us your option or collect signatures in support for
Bobby Fischer :
http://www.chesstigers.de/cc/2004/e/home/artikel_04-07-
29_free_fischer_e.htm
Bobby Fisher rinuncia a cittadinanza USA
Boris Spassky: "Arrestate anche me"
1. L'ultima sfida di Bobby Fischer: «Mai più americano»
2. GIAPPONE: SCACCHISTA FISCHER RINUNCIA A CITTADINANZA USA
3. Fischer renouncing U.S. citizenship
4. BOBI FISER : ZIVOTNI MEC. Intervju sa Dzonom Bosnicem
5. Spassky to Bush: Arrest me!
The Fischer Saga: Farewell to America; Free Fisher in Mainz
6. „Free Bobby Fischer“ on the occasion of the Chess Classic
Mainz 2004
Vedi anche / see also:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3654
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3659
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3685
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3693
http://www.freebobbyfischer.net
=== 1 ===
http://www.liberazione.it/giornale/040807/archdef.asp
Da "Liberazione" del 7 agosto 2004
L'ultima sfida di Bobby Fischer: «Mai più americano»
Scacco all'impero
«Non desidero essere un cittadino americano. Quando è troppo è troppo,
sono un perseguitato politico». Dalla sua cella dell'areoporto di Tokyo
Bobby Fischer, il leggendario ex campione del mondo di scacchi, cerca
una via d'uscita, una mossa che come ai bei tempi metta alle corde il
re avversario.
Per il momento si trova in stato d'arresto: lo hanno fermato quindici
giorni fa i doganieri mentre si stava imbarcando per le Filippine con
un passaporto non valido.
Rischia fino a dieci anni di carcere da scontare sul territorio degli
Stati Uniti, i quali sono in fervida attesa dell'estradizione dal paese
nipponico. I fans, o i semplici ammiratori disseminati in tutto il
mondo sono invece in grande apprensione e sperano che Bobby riesca ad
ottenere quell'agognato asilo politico che Giappone e Filippine gli
hanno finora rifiutato.
Ma il Dipartimento di Stato e l'Fbi (che lo sorveglia da più di 12
anni) vogliono la sua testa, costi quel che costi. Formalmente è
accusato di aver violato l'embargo Onu alla Yugoslavia nel 1992 per
disputare in Montenegro il match di rivincità contro il sovietico Boris
Spassky. Un revival non omologato del celebre incontro disputato a
Reykjavik nel 1972 che fruttò a Fischer, in "pensione" da vent'anni, la
modica cifra di tre milioni di dollari e la tranquillità economica per
il futuro. Al di là del fatto tragicomico che l'amministrazione Bush
accusi un proprio
cittadino di aver violato una direttiva delle Nazioni Unite,
l'accanimento di Washington ha una valenza simbolica, esemplare. Alcuni
mesi dopo 11 settembre 2001, Fischer interruppe infatti anni di
silenzio con un articolo diffuso via internet; una trascrizione di
un'intervista ad una radio di Manila, in cui esprimeva soddisfazione
per gli attentati di Manhattan, congedandosi con un eloquente «Fuck the
U. S». Una provocazione di cattivo gusto, ma pur sempre una
provocazione e non certo un delitto.
Eppure i cacciatori di taglie del governo non la pensano così. Fischer
deve essere estradato, giudicato e condannato. L'onta lavata nel buio
di un penitenziario federale, senza sconti o attenuanti generiche in un
processo di cui già si conosce la sentenza. Poco importa che nel "paese
delle libertà" non esista il reato d'opinione: nell'era della guerra
infinita e del Patriot act le libertà sono solo vigilate e a un
americano non è permesso parlare in questo modo della sua madre patria
impegnata nella crociata contro il feroce Saladino.
Il "rinnegato" Fischer non viveva comunque più da anni negli Stati
Uniti. Dopo la vittoria contro Spassky, avvenuta in piena Guerra Fredda
e quindi cosparsa di prevedibile propaganda, il campione reputò che la
Casa Bianca gli mancò di rispetto non ricevendolo con tutti gli onori.
«Quando ho vinto il campionato del mondo nel '72 l'America era fino a
quel momento era considerata la patria del football e del baseball e
non certo un paese di intellettuali. Io ho cambiato tutto questo. Loro
mi hanno utilizzato nella Guerra Fredda e ora che è finita mi vogliono
arrestare», esclamò nel '92 dopo l'incontro in Montenegro. Negli
anni'80 denunciò di essere stato fermato, interrogato e picchiato dai
federali, episodio che lo spinse a lasciare per sempre l'odiato borgo
natìo. Da allora è stato avvistato a Budapest, poi nelle Filippine da
dove giocava a scacchi on-line sotto pseudonimo, e infine in Giappone,
dove il suo tormentato errare si è concluso al desko di un terminal
areoportuale.
Si è detto e scritto molto riguardo alla controversa personalità di
Fischer, al suo sconfinato talento e al suo panthéon di psicosi;
dichiaratamente antisemita anche se lui stesso ebreo osservante,
maschilista involuto e naif, ma al contempo terrorizzato da qualsiasi
figura femminile (in curioso parallelismo con il filosofo Nietzche).
L'unica donna che frequentò ufficialmente fu infatti la fantomatica
Miss Gremette, una californiana molto più anziana di lui che, secondo
la vulgata psicanalitica, rappresentava l'adorata figura materna.
Quella Regina (sic) Fischer severa poliglotta che i servizi Usa
accusarono addirittura di essere «una spia dei comunisti». Volutamente
sgradevole e immodesto nelle sortite ufiiciali, fuori dalle scacchiere
i suoi colleghi raccontavano, al contrario, di un uomo molto timido,
affabile e cortese con i propri interlocutori. Quando il lettone
Mikhail Tal (l'unico giocatore che Fischer non riuscì mai a battere),
anch'egli ex campione del mondo, si ammalò gravemente, Bobby andava
ogni giorno al suo capezzale per discutere di scacchi, il suo modo di
offrire amorevolmente conforto al rivale.
«Nel gioco degli scacchi ci sono gli eroi e gli antieroi. Fischer è
senza dubbio un eroe» scriveva lo psicologo-giocatore Rueben Fine nel
pregevole La psicologia del giocatore di scacchi (Adelphi) . Gli
antieroi possono raggiungere l'Olimpo dello scacchismo mondiale, ma
come gli eclettici del Rinascimento riescono ad imporsi con successo
anche in altri campi e discipline. Lasker scriveva di filosofia e
teneva una corrispondenza con Einstein, Euwe insegnava la matematica,
Botvinnik era un affermato ingegnere elettronico, Taimanov un
bravissimo violinista. Lo stesso Gary Kasparov passa ormai più tempo a
curare la sua immagine e il suo pingue giro d'affari che a cimentarsi
sulla scacchiera.
Bobby no. Lui pensava, respirava, mangiava, dormiva, viveva solo in
funzione degli scacchi, 24 ore su 24, 365 giorni all'anno. «Non so fare
altro», ha sempre affermato con candore, prestando il fianco alle più
fantasiose speculazioni sulla sua asocialità, sul suo autismo. Ma sul
campo di battaglia delle 64 case era davvero il più bravo di tutti. Fin
dal 1957, quando a soli 14 anni conquistò a mani basse il titolo di
campione degli Stati Uniti, vincendo tutte le partite dell'open contro
gli increduli maestri dello scacchismo d'oltreoceano, ridotti al ruolo
di sparring-partner.
In quale altro destino poteva imbattersi un ragazzino che aveva il più
altro "Qi" mai misurato nella storia moderna e che dedicava tutto il
suo tempo all'arte degli scacchi? L'olandese Elie Agur nell'opera più
completa mai pubblicata sullo stile di Fischer descrive il suo gioco
come «aereo e armonioso», sottolineandone la legerezza, la semplicità e
la chiarezza priva di fronzoli, perfetto contraltare dei suoi
comportamenti stravaganti, dei suoi capricci da prima donna, delle
impossibili e barocche richieste alla Fide (la Federazione scacchistica
mondiale che lo radiò nel 1975 incoronando campione d'ufficio il
sovietico Anatolji Karpov).
Nella kafkiana cella dello scalo di Tokyo in cui oggi Fischer attende
lumi sulla sua sorte, (un po' come lo spielberghiano Tom Hanks del film
The Terminal) si è però aperto uno spiraglio che lascia ben sperare. La
ciambella di salvataggio viene dagli amati Balcani, dove Natasha
Radulovic una nota pittrice serba, si dice disposta persino a sposarlo
per accelerare la richiesta d'asilo: «Se lo merita per quel che ha
fatto per la Serbia e il Montenegro» ha dichiarato l'artista ai
quotidiani locali. Ora si attende la decisione del presidente Filip
Vujanovic, il quale negli scorsi giorni ha fatto capire di essere
pronto ad accogliere il reietto campione. Se così fosse, Bobby avrebbe
vinto anche l'ultima partita, quella più importante. Alla faccia degli
sceriffi federali.
Daniele Zaccaria
=== 2 ===
http://www.ansa.it/fdg02/200408061548160602/200408061548160602.html
GIAPPONE: SCACCHISTA FISCHER RINUNCIA A CITTADINANZA USA
TOKYO - Per scongiurare l'estradizione nel suo paese d'origine, l'ex
campione mondiale di scacchi Bobby Fischer intende ripudiare la propria
nazionalita' statunitense.
Ricercato dagli Stati Uniti per violazione delle sanzioni contro la ex
Jugoslavia e in stato di fermo in Giappone in attesa di espulsione per
possesso di passaporto invalido, Fischer ha deciso di rinunciare alla
cittadinanza americana e di diventare apolide.
Lo ha reso noto il suo avvoccato giapponese, Masako Suzuki, secondo la
quale Fischer, 61 anni, ha telefonato all'ambasciata degli Stati Uniti
a Tokyo, comunicando la sua volonta' di rinuncia alla cittadinanza.
''Tecnicamente Fischer diventera' un apolide. I gruppi che lo
appoggiano in Giappone cercheranno di farlo iscrivere come rifugiato
presso l'Ufficio dell'Alto Commisariato Onu per i rifugiati a Tokyo''
ha precisato l'avvocato.
Fischer, che divenne campione del mondo di scacchi nel 1972 battendo il
detentore del titolo, l'allora sovietico Boris Spassky, sta sfuggendo
alle autorita' americane dal 1992, quando violo' le sanzioni contro la
ex Jugoslavia recandosi nel paese balcanico per un match di rivincita
contro Spassky. Per questo reato, l'estroso scacchista rischia una
condanna fino a dieci anni di carcere.
Arrivato in Giappone lo scorso aprile senza alcun problema con il suo
passaporto americano, l'ex campione del mondo si e' ritrovato a meta'
luglio in una cella dell'aeroporto di Narita mentre cercava di partire
alla volta delle Filippine con lo stesso passaporto, che un solerte
funzionario dell'immigrazione, debitamente avvertito da chi di dovere,
ha trovato illegale in base alle leggi Usa.
Sul caso clamoroso di Fischer in prigione a Tokyo, le autorita' locali
hanno steso una cortina di silenzio. Stampa e tv giapponese ben si
guardano dal parlare della vicenda, l'ufficio immigrazione e' chiuso a
doppia mandata per i cronisti stranieri e nessuno e' disposto a
commentare cio' che trapela dagli ambienti diplomatici, ovvero che il
governo intende estradare Fischer negli Usa.
Di fronte a questa prospettiva assai poco attraente, il campione,
aiutato da tanti amici e dall'associazione di scacchi giapponese, cerca
di guadagnare tempo: ha presentato due ricorsi alle autorita'
giapponesi contro l'ordine di espulsione, entrambi respinti, ed e' in
attesa di risposta ad un terzo appello inoltrato direttamente al
ministro della Giustizia Daizo Nozawa dall'avvocato Suzuki.
L'entourage di Fischer fa sapere che in carcere lo scacchista afferma
di essere trattato ''molto male'' e il presidente del suo comitato di
sostenitori, John Bosnitch, sostiene che molti paesi si sono gia' detti
disponibili a ospitare il campione, se il Giappone decidera' di non
estradarlo negli Usa. L'avvocato Suzuki pero' non si nasconde che
quella che Fischer sta giocando in questo momento e' forse la partita
piu' difficile della sua vita: ''Non e' abituale - ha osservato -
domandare lo statuto di rifugiato contro gli Stati Uniti''.
Il presidente montenegrino, Filip Vujanovic, si e' detto disposto a
offrire asilo politico al campione. Non e' un caso: e' proprio
sull'isola montenegrina di Sveti Stefan, infatti, che Fischer nel '92
gareggio' contro il suo nemico di sempre Boris Spasski, a dispetto
dell'embargo internazionale, intascando per la vittoria 3,35 milioni di
dollari.
06/08/2004 15:48
© Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
=== 3 ===
Fischer renouncing U.S. citizenship
August 06, 2004 17:29 IST
http://www.rediff.com/sports/2004/aug/06chess1.htm
Former world chess champion Bobby Fischer, wanted by Washington for
defying sanctions on Yugoslavia, plans to renounce his U.S.
citizenship, a lawyer working his appeal against deportation from Japan
said on Friday.
Fischer, one of the chess world's great eccentrics, was detained at
Tokyo's Narita airport last month when he tried to leave for Manila on
a passport U.S. officials say was invalid.
Japanese immigration officials rejected Fischer's initial appeal
against deportation and his lawyer, Masako Suzuki, has filed a second
plea to Justice Minister Daizo Nozawa.
In a handwritten note made available to the media, Fischer said the
U.S. government and "U.S.-controlled Japanese government, working in
collusion and in a criminal conspiracy, have illegally confiscated and
illegally physically destroyed my perfectly valid in every way U.S.
passport #27792702.
"As a result of the above-stated criminal act, as well as innumerable
other vicious crimes against me by the U.S. government, I no longer
wish to be an American citizen," said the letter, copies of which were
made available to the media.
Suzuki told a news conference that Fischer, 61, would likely become a
stateless person for some period of time and that his supporters would
try to have the United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR)
register him as a refugee.
The renunciation of his U.S. citizenship does not take effect until he
has met a U.S. consular official and conveyed his intent in person, she
said.
Fischer, who arrived in Japan in April, has been wanted in the United
States since 1992 when he violated U.S. economic sanctions by winning
$3 million for beating old rival Boris Spassky in a match in Yugoslavia.
The elusive chessmaster then vanished, only to resurface after the
September 11, 2001 attacks in the United States to give an interview to
Philippine radio in which he praised the strikes and said he wanted to
see America "wiped out".
Fischer has filed for refugee status in Japan and is also in contact
with other countries that might accept him, according to John Bosnitch,
a Tokyo-based Canadian journalist and communications consultant who has
been advising him.
Japan accepts only political refugees. Fischer's supporters in Japan
say he is being persecuted by the United States.
Fischer's supporters say he renewed his passport in 1997 and never
received a letter issued in December 2003 revoking it.
U.S. State Department officials in Washington have said it took years
for the legal process to catch up with Fischer.
Fischer became world chess champion in 1972 when he beat Spassky of the
Soviet Union in a victory seen as a Cold War propaganda coup for the
United States.
The title was taken from him three years later after his conditions for
a match against Anatoly Karpov, also of the Soviet Union, were rejected
by chess officials.
Karpov became champion by default.
=== 4 ===
BOBI FISER : ZIVOTNI MEC
Intervju sa Dzonom Bosnicem
Ceo intervju sa Dzonom Bosnicem :
http://f2.pg.briefcase.yahoo.com/pertep
Najveci sahovski majstor svih vremena , koji je Americi 1972. godine
doneo titulu svetskog sampiona, posle nekoliko decenija dominacije
Sovjetskog Saveza, Bobi Fiser, je po nalogu americke vlade pritvoren i
nalazi se u zatvoru na aerodromu Narita kod Tokia. Bobia Fisera su
uhapsile japanske vlasti na aerodromu prilikom izlaska iz zemlje, pod
izgovorom da mu je americki pasos nevazeci.
"Americki pasos s kojim je Bobi Fiser putovao je punovazan. Izdat je
1997. godine u americkom konzularnom predstavnistvu u Svajcarskoj. Cak
je pre osam meseci prosiren sa dvedeset dodatnih stranica.", izjavio
je Dzon Bosnic, osnivac Komiteta za oslobadjanje Bobia Fisera.
"Bobi je tek prilikom hapsenja saznao da su mu americke vlasti, tajnom
odlukom, proglasile pasos nevazecim. Sto samo po sebi predstavlja
krsenje americkog zakona. Do tog trenutka Bobi nikad nije imao problema
sa svojim pasosem, niti je bilo medjunarodnih poternica, naloga ili
zahteva za njegovo izrucenje", rekao je Bosnic.
Bobi je dosao u sukob sa americkim vlastima kad je 1992. godine odlucio
da sahovski mec sa Spaskim odigra u Crnoj Gori i time prekrsi ekonomske
sancije uvedene protiv Srbije i Crne Gore. Tako je Amerika postala prva
zemlja u svetu koja i sahovsku igru, ako joj to odgovara, smatra
nezakonitom.
"Amerikanci su sve vreme pratili Bobia i cekali da dodje u njima
prijateljsku zemlju da bi ga uhapsili."
Zbog ovako nezakonitih postupaka americkih vlasti, Bobi Fiser je
odlucio da se odrekne americkog drzavljanstva i da potrazi utociste u
nekoj drugoj, prijateljskoj zemlji. On ne zeli da se vraca u SAD jer
veruje da je hapsenje politicki motivisano i da bi sudski proces protiv
njega bio farsa.
Komitet za oslobodjenje Bobi Fisera ima tri cilja da Bobia sto pre
oslobode iz zatvora; da mu obezbede pasos ili putni dokument; i da
nadju zemlju koja bi mu pruzila utociste. Gospodin Bosnic, iako srpskog
porekla, nije krio svoje razocarenje zbog nezainteresovanosti vlasti u
Srbiji i Crnoj Gori da pomognu Bobiu Fiseru.
"Americke vlasti su proganjale Bobia od 1992. godine samo zbog toga sto
je imao hrabrosti da kaze da su sankcije protiv Srbije i Crne Gore
nepravedne i nezakonite. Odlucni mec sa Spskim je mogao da odigra u
bilo kojoj drugoj zemlji sveta, ali Bobi je odlucio da ga odigra u
Jugoslaviji. Dobijao je pozive sa svih strana , ali on se odlucio za
Jugoslaviju. A kako mu mi vracamo? Cutnjom i nezaintersovanoscu! Treba
da nas je sve stramota."
Vreme je trenutno najvazniji faktor u trci za iznalazenjem resenja za
izbavljenje Bobia Fisera. Ukoliko ne uspeju da nadju zemlju koja bi mu
pruzila izbeglicko utociste Bobi Fiser bi mogao da bude isporucen
Americi, kaznjen sa deset godina zatvora i znatnom novcanom kaznom.
Ukoliko zelite da kontaktirate Bobia Fisera , kliknite na stranicu:
http://www.freebobbyfischer.net
Boba Borojevic, urednik
Srpski radio program
"Susreti Ponedeljkom"
Otava, Kanada
ckcuboba@...
Ceo intervju sa Dzonom Bosnicem :
http://f2.pg.briefcase.yahoo.com/pertep
=== 5 ===
http://chessbase.com/newsdetail.asp?newsid=1843
Spassky to Bush: Arrest me!
10.08.2004 Boris Spassky, who played the contentious return match
against Bobby Fischer in Yugoslavia 1992, for which the latter is
currently facing deportation and incarceration in the US, has appealed
to President Bush to show mercy and charity for his tormented
successor. If for some reason that should be impossible, Spassky
suggests a very imaginative alternative...
Appeal to President Bush from Boris Spassky
Mr. President,
In 1972 Bobby Fischer became national hero. He smashed me in the match
in Reykjavik. The Soviet chess hegemony collapsed. One man won
against a whole army. Soon after that Fischer stopped playing. He
repeated the sad story of Paul Morphy. At the age of 21, legendary
Paul had beaten all leading European masters and became unofficial
champion. He stopped playing and finished his tragic life at the age
of 47 in New Orleans in 1884.
In 1992, twenty years after Reykjavik, there was a miracle. Bobby
resuscitated and we played a match in Yugoslavia. But at that time
there were sanctions against Yugoslavia forbidding American citizens
any sort of activity on the territory of Yugoslavia. Bobby violated
the instructions of the State Department. He became the subject of a
warrant for arrest issued on December 15, 1992 by the US District
Court. As for me, as a French citizen since 1978, I did not get any
sanctions from the French government.
Since July 13, 2004, Bobby has been detained at Narita airport on
immigration violations. Further events have been described by media.
It is clear that the law is the law. But Fischer’s case is not usual.
I am an old friend of Bobby since 1960 when we played in Mar-del-Plata
and shared 1-2 places. Bobby is a tragic personality. I realized
this at that time. He is an honest and good natured man. Absolutely
not social. He is not adaptable to everybody’s standards of life. He
has a very high sense of justice and is unwilling to compromise as
well as with his own conscience as with surrounding people. He is a
person who is doing almost everything against himself.
I would not like to defend or justify Bobby Fischer. He is what he is.
I am asking only for one thing. For mercy, charity.
If for some reason it is impossible, I would like to ask you the
following: Please correct the mistake of President François
Mitterand in 1992. Bobby and myself committed the same crime. Put
sanctions against me also. Arrest me. And put me in the same cell
with Bobby Fischer. And give us a chess set.
Boris Spassky
10-th Chess World Champion
08.07.2004
The Fischer Saga: Farewell to America
Meanwhile the news is that the greatest hero of American chess no
longer wants to be an American. Having finally hired a lawyer,
Fischer released through her a statement saying, "I no longer wish
to be an American citizen. Enough is enough. I hereby authorize my
attorney Masako Suzuki to contact the U.S. embassy in Tokyo, Japan,
immediately so I can officially renounce my U.S. citizenship at
once."
Fischer's attempt to renounce his US citizenship will not enable him to
escape the charges he is wanted for in the United States. It may,
however, affect his status with the Japanese government. (Slate
Magazine has a handy explanation of how exactly an American can
renounce citizenship.)
Fischer is still in detention in the Narita Airport and is waiting for
the result of his appeal of Japan's rejection to stay his
deportation and to seek asylum in Japan. Technically this could take
up to 60 days, but it is very unlikely to take that long. Another
twist is that Fischer has been offered asylum in Serbia and
Montenegro (the artist formerly known as Yugoslavia).
The case is hitting the editorial pages. The NY Daily News tabloid took
a few shots, calling Fischer a "chess master and famous foaming
maniac" and adds " Swell! So long, Bob! Sayonara!" to the news that
Fischer doesn't want to return to the USA.
Free Fischer in Mainz
The organisers of the Chess Classic in Mainz started a Free
Fischer action, with the main organiser Hans-Walter Schmitt
writing to the The Minister of the Interior (and honorary Chess
Grandmaster) Otto Schily: "We regard what Mr. Fischer has done for
chess and his brilliant ideas on how to develop chess further as
much more important than his mistakes and his unacceptable
remarks in relation to the events of September 11," Schmitt
writes. "We dissociate ourselves from these mistakes and focus
on the chess genius Bobby Fischer.
Bobby Fischer’s biological roots can indeed be connected to
Germany. We would therefore like to ask you to see if there is
anything that you can do for Bobby Fischer using diplomatic channels.
If asylum in Germany can be granted to Bobby Fischer, it would
not be a problem for us to provide permanent housing and
subsistence to him in the Rhein-Main area."
=== 6 ===
http://www.chesstigers.de/cc/2004/e/home/artikel_04-07-
29_free_fischer_e.htm
Free Bobby Fischer
The Minister of the Interior
and honorary Chess Grandmaster
Otto Schily
Platz der Republik 1
D-11011 Berlin
„Free Bobby Fischer“ on the occasion of the Chess Classic
Mainz 2004
Dear Mr. Schily,
as somebody who is very familiar with chess and its history, we would
like to bring to your attention the case of former World Chess
Champion Robert James Fischer. We regard his arrest and
custody in a Japanese prison and the demands of the US for
his deportation due to a violation of the US embargo during
the Kosovo war as excessive.
We would like to point out that to our knowledge, it is not even
certain that Bobby Fischer actually received the money that
was promised to him for playing the match against Boris
Spassky. And even if the US embargo was violated, this does
not constitute a violation of any law of the United States
(the embargo was based on an executive order of the US
president at the time). In addition, Bobby Fischer’s opponent
in this match, Boris Spassky, was not charged with any wrongdoing in
connection with the match. We regard what Mr. Fischer has done
for chess and his brilliant ideas on how to develop chess
further as much more important than his mistakes and his
unacceptable remarks in relation to the events of September
11. We dissociate ourselves from these mistakes and focus on
the chess genius Bobby Fischer.
Bobby Fischer’s biological roots can indeed be connected to Germany.
We would therefore like to ask you to see if there is anything
that you can do for Bobby Fischer using diplomatic channels.
If asylum in Germany can be granted to Bobby Fischer, it
would not be a problem for us to provide permanent housing
and subsistence to him in the Rhein-Main area.
At the Chess Classic in Mainz, we are trying to use the innovation
“Chess960”, which is based on “Fischer Random Chess”,
to create an alternative for people with little time and to combine
this with traditional chess. The challenging goals that we have
set ourselves as the Frankfurt Chess Tigers e.V. are to
bring together the history and the future of chess, and to
combine creativity and media attention with sport and
entertainment. One of the undisputed highlights in the
German tournament scene is the second World Championship in Rapid
Chess960 between current Chess960 World Champion Peter Svidler and
his challenger Levon Aronian, winner of the Chess960 Open of
2003.
You can find additional information about the event on our homepage
www.chesstigers.de.
We hope that you will be able to respond to us quickly.
Best Regards,
Hans-Walter Schmitt
Give us your option or collect signatures in support for
Bobby Fischer :
http://www.chesstigers.de/cc/2004/e/home/artikel_04-07-
29_free_fischer_e.htm