11 Settembre
”Dando evidenza alle menzogne” sull’11 settembre si rende eterna la
“Grande Menzogna”
by Michel Chossudovsky
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Michel Chossudovsky è l’autore di “War and Globalization”, “The Truth
behind September 11” a
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html
Testo della relazione conclusiva di Michel Chossudovsky alla sessione
pubblica plenaria del 27 maggio 2004 presso la Commissione
Internazionale d’Inchiesta dei Cittadini sull’11 settembre, a Toronto
(Canada), 25-30 Maggio 2004.
http://www.globalresearch.ca 27 may 2004/
L’URL di questo articolo a:
http://globalresearch.ca/articles/CHO404C.html
L’amministrazione Bush ha avuto numerosi avvertimenti di intelligence.
"L’esternazione di menzogne" da parte dei funzionari di Bush, questi
"avvertimenti di intelligence" sono serviti a sostenere che Al Qaeda
costituisce un’autentica minaccia, un "nemico esterno", che minaccia la
sicurezza dell’America, quando di fatto Al Qaeda è una creazione degli
apparati di intelligence USA.
L’11 settembre ne è la giustificazione.
Secondo la Sicurezza Nazionale "attacchi a scadenza ravvicinata saranno
della stessa entità o addirittura superiori agli attacchi dell’11
settembre ".
Un "attacco terroristico” sul territorio Americano porterebbe in
effetti alla sospensione del governo civile e all’instaurarsi della
legge marziale. Ecco le parole del Ministro alla Sicurezza Nazionale,
Tom Ridge: "Se noi arriviamo al Rosso [codice di allerta]... è
fondamentale chiudere i battenti della nazione."
"Tu ti potrai chiedere, 'È seria questa cosa?' Sì, è in gioco la nostra
esistenza. La gente non fa questo se non si trattasse di una situazione
seria." (Donald Rumsfeld)
La "Criminalizzazione dello Stato", avviene quando criminali di guerra
occupano in modo legittimo posizioni di autorità, che consentono loro
di decidere "chi sono i criminali", nel momento in cui di fatto sono
proprio loro i criminali.
Smascherare una menzogna non necessariamente conduce a stabilire la
verità.
Di fatto la Commissione per l’11 settembre, che ha il mandato di
investigare sugli attacchi dell’11 settembre, ha dimostrato esattamente
l’opposto.
Noi sappiamo che l’amministrazione Bush aveva avuto numerosi
“avvertimenti dall’intelligence”. Sappiamo inoltre che l’"intelligence"
aveva confermato che i terroristi avevano la capacità di dirottare
aerei e di usare questi velivoli per colpire edifici pubblici.
Il Procuratore Generale era stato chiaramente messo in guardia dall’FBI
nell’agosto 2001 di evitare aerei di linea commerciali, ma questa
informazione non era stata resa pubblica. (Vedi Eric Smith a
http://www.globalresearch.ca/articles/SMI402A.html)
Il Pentagono aveva svolto un’esercitazione, del tutto sotto copertura,
di un aeroplano che andava a schiantarsi sul Pentagono. (Vedi
http://globalresearch.ca/articles/RYA404A.html)
Sappiamo inoltre che funzionari di Bush, come Donald Rumsfeld e
Condoleezza Rice hanno mentito sotto giuramento alla Commissione per
l’11 settembre, quando hanno affermato di non aver avuto nessuna
informazione, o preavviso alcuno, tali da impedire attacchi
terroristici.
Ma noi sappiamo anche da una ricerca attentamente documentata che:
sono stati impartiti ordini di allentare la guardia per quell’11
settembre. Infatti la Forza Aerea USA non è intervenuta.
(Vedi http://www.globalresearch.ca/articles/ELS305A.html,
Szamuely a http://www.globalresearch.ca/articles/SZA112A.html)
é avvenuto l’insabbiamento delle inchieste sul World Trade Center (WTC)
e sul Pentagono. Le macerie del WTC sono state messe sotto sequestro.
(Vedi Bill Manning a http://www.globalresearch.ca/articles/MAN309A.html)
i rottami dell’aereo al Pentagono sono scomparsi.
(Vedi Thierry Meyssan a
http://www.globalresearch.ca/articles/MEY204C.html)
come risultato dell’11 settembre, sono stati realizzati massicci
guadagni finanziari attraverso operazioni di Borsa sulla base di
informazioni riservate che riconducevano all’11 settembre.
(Vedi Michael Ruppert,
http://www.globalresearch.ca/articles/RUP110A.html .)
esiste tuttora un imbroglio finanziario che sta sotto alla richiesta di
7.1 miliardi di dollari di assicurazioni reclamati dal locatario del
WTC, in seguito al crollo delle due Torri.
(Vedi Michel Chossudovsky,
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO403B.html)
un mistero circonda l’edificio 7-WTC, che è collassato (o è stato
“buttato giù” misteriosamente) nel pomeriggio dell’11/9
(Per i particolari su WTC-7 vedi Scott Loughrey a
http://www.globalresearch.ca/articles/LOU308A.html).
La Casa Bianca è stata accusata dai suoi critici di "criminale
negligenza", per avere trascurato con indifferenza le informazioni di
intelligence fornite al Presidente Bush e alla sua squadra per la
sicurezza nazionale e per non essersi messi in azione per prevenire
l’attacco terroristico dell’11/9.
L’opinione prevalente che si sta diffondendo è: "Loro sapevano, ma non
hanno fatto nulla per agire".
A questa linea di ragionamento si appellano molti critici sull’11/9 e
"i picchiatori di Bush", e sempre più in modo palese vengono mosse
accuse all’amministrazione Bush.
Ora, per amara ironia, il processo reale che porta a smascherare queste
menzogne e ad esprimere il pubblico sdegno ha contribuito a rinforzare
gli insabbiamenti sui fatti dell’11 settembre.
"Smascherare le menzogne" serve a presentare Al Qaeda come una minaccia
effettiva, come un "nemico esterno", che minaccia la sicurezza
dell’America, quando di fatto Al Qaeda è una creazione della struttura
di intelligence USA.
La congettura è che questi avvertimenti e i documenti di intelligence
emanati dall’organizzazione spionistica hanno costituito una vera ed
obiettiva rappresentazione della minaccia terroristica.
Nel frattempo, la storia di Al Qaeda e della CIA è stata tenuta
schiacciata nel retroscena. Del fatto che governi successivi USA,
dalla guerra Sovietico- Afgana in poi, abbiano sostenuto e incoraggiato
la rete terroristica Islamica non se ne fa da tempo cenno, per ovvie
ragioni.
Risulta necessario stroncare l’opinione generale riguardante Al Qaeda
come nemico esterno dell’America, che costituisce il costrutto
fondamentale dell’intera dottrina per la Sicurezza Nazionale.
Questa proposizione centrale che i terroristi Islamici siano i
responsabili per l’11 settembre serve a giustificare qualsiasi cosa,
quindi il Patriot Act, le guerre contro l’Afghanistan e l’Iraq, i
bilanci in crescita vertiginosa per la difesa e la sicurezza nazionale,
la detenzione di migliaia di persone di fede Musulmana con accuse
inventate, l’arresto e la deportazione a Guantanamo di presunti “nemici
combattenti”, ecc.
Il ruolo centrale di Al Qaeda nella Dottrina Bush sulla Sicurezza
Nazionale e nella Dottrina militare USA.
Come spiegato dettagliatamente nella Strategia per la Sicurezza
Nazionale (NSS), la dottrina della “guerra di difesa” preventiva e la
“guerra al terrorismo” contro Al Qaeda costituiscono i due fondamentali
costrutti della campagna propagandistica del Pentagono.
"Il Pentagono deve prepararsi per ogni possibile evenienza,
specialmente adesso che dozzine di paesi e molti gruppi terroristici si
sono impegnati in programmi segreti di sviluppo di armamenti."
(riportato da William Arkin, Secret Plan Outlines the Unthinkable - Un
Piano Segreto delinea l’Inimmaginabile, Los Angeles Times, 9 Marzo 2002)
La dottrina nucleare dell’Amministrazione post 11 settembre indica Al
Qaeda come una qualche sorta di potenza nucleare.
La effettiva esistenza di Al Qaeda fornisce la giustificazione per una
guerra preventiva contro gli Stati canaglia e le organizzazioni
terroristiche. Questo è la parte centrale dell’indottrinamento delle
truppe USA che combattono in Medio Oriente. Inoltre così si possono
giustificare i cosiddetti “abusi” sui prigionieri di guerra.
L’obiettivo è di presentare l’ "azione militare preventiva"- vale a
dire la guerra - come un atto di "auto-difesa" contro due categorie di
nemici, gli " Stati canaglia" e i " terroristi Islamici":
"La guerra contro i terroristi ad estensione globale è una impresa
globale di incerta durata. …L’America si muoverà contro queste minacce
emergenti prima che queste possano completamente essere messe in atto.
…Stati canaglia e terroristi non cercano di attaccarci usando mezzi
convenzionali. Loro sanno bene che questi attacchi andrebbero incontro
ad un fallimento. Invece, fanno affidamento su azioni terroristiche e,
potenzialmente, sull’uso di armi di distruzione di massa (…)
Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze militari e le
nostre popolazioni civili, in diretta violazione di una delle
principali norme del diritto in situazioni di guerra. Come è stato
dimostrato dal numero di perdite subite l’11 settembre 2001, lo
specifico obiettivo dei terroristi è causare il maggior numero di
vittime civili e queste vittime potrebbero aumentare esponenzialmente
in modo molto severo se i terroristi entrassero in possesso e usassero
armi di distruzione di massa.
Gli Stati Uniti già da tempo hanno tenuta salda l’opzione di azioni
preventive per parare i colpi di un’efficace minaccia alla loro
sicurezza nazionale. La minaccia più grande, il rischio più grande è
l’inazione – e diventa sempre più impellente entrare anticipatamente in
azione per difendere noi stessi, (…). Per anticipare o prevenire
questi atti ostili da parte dei nostri avversari, gli Stati Uniti, se
necessario, agiranno preventivamente." (da Strategia per la Sicurezza
Nazionale, Casa Bianca, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html)
Per giustificare queste azioni militari preventive, compreso l’uso di
armi nucleari in teatri di guerra convenzionale (con approvazione del
Senato nel 2003), la Dottrina per la Sicurezza Nazionale esige la
"costruzione" di una minaccia terroristica, cioè di "un nemico
esterno." Inoltre risulta necessario vincolare queste minacce
terroristiche a "Stati che le sponsorizzano ", ai cosiddetti "Stati
canaglia".
Ma allora questo significa che i vari "eventi che hanno prodotto
vittime in massa", che vengono addossati ad Al Qaeda (il Nemico
Costruito), fanno parte di una manovra propagandistica che consiste nel
sostenere La Leggenda di un Nemico Esterno.
Nessuna Al Qaeda
Nessuna guerra al terrorismo
Nessuno stato canaglia che sponsorizza Al Qaeda
Nessun pretesto per scatenare la guerra
Nessuna giustificazione per invadere ed occupare l’Afghanistan e l’Iraq
Nessuna giustificazione per l’invio di forze speciali USA in tante
regioni in tutto il mondo.
Nessuna giustificazione per lo sviluppo di armi nucleari tattiche da
usare nei teatri di guerra convenzionale contro i terroristi Islamici,
che secondo documenti ufficiali costituiscono una minaccia nucleare.
(Vedi http://globalresearch.ca/articles/CHO405A.html).
L’11 settembre e la propaganda di guerra
In altre parole, gli avvertimenti di intelligence hanno dato sostegno
alla leggenda di Al Qaeda, leggenda che costituisce la pietra angolare
della “guerra al terrorismo”. E quest’ultima serve come giustificazione
per le “guerre preventive” dell’America, con l’obiettivo di “proteggere
la Patria!”
Un anno prima dell’11 settembre 2001, il Progetto per un Nuovo Secolo
Americano (PNAC) invocava “qualche evento catastrofico e catalizzante,
del tipo un nuovo Pearl Harbor,” che avrebbe dovuto galvanizzare
l’opinione pubblica USA in favore di una agenda di guerra. (Vedi
http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html)
Gli architetti del Progetto PNAC sembravano aver anticipato con cinica
accuratezza l’uso degli attacchi dell’11 settembre come “un pretestuoso
incidente per la guerra.”
L’obiettivo dichiarato dal PNAC è “La Difesa della Patria” e
“Combattere e vincere in modo definitivo guerre di teatro molteplici e
simultanee”, complessivamente esercitare funzioni di polizia e azioni
militari punitive in tutto il mondo, ed operare per la cosiddetta
“rivoluzione negli affari militari”, che essenzialmente significa
sviluppare nuovi tipi di sistemi d’arma, come la militarizzazione dello
spazio esterno, lo sviluppo di una nuova generazione di armi nucleari,
ecc. (su armi nucleari, vedi
http://globalresearch.ca/articles/CHO405A.html,
sul PNAC, vedi http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html)
Il riferimento del Progetto PNAC ad un "evento catastrofico e
catalizzante" fa eco ad una dichiarazione del tutto simile di David
Rockefeller alla Commissione per il Commercio delle Nazioni Unite nel
1994:
"Noi ci troviamo ai limiti di una trasformazione globale. Tutto quello
di cui noi necessitiamo è una crisi sicuramente di maggior spessore e
le nazioni allora accoglieranno con favore il Nuovo Ordine Mondiale."
Ugualmente, nelle parole di Zbigniew Brzezinski nel suo libro, La
Grande Scacchiera:
"…può risultare molto difficile costruire un consenso [in America] su
problemi di politica estera, se non in presenza di circostanze di una
minaccia proveniente dall’esterno, veramente massiccia e ampiamente
percepita."
Zbigniew Brzezinski, che è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale
del Presidente Jimmy Carter, è stato uno degli architetti chiave della
rete organizzativa di Al Qaeda, creata dalla CIA all’attacco in
occasione della guerra Sovietico-Afghana (1979-1989).
(Vedi Brzezinski a
http://www.globalresearch.ca/articles/BRZ110A.print.html)
L’"evento catastrofico e catalizzante", come stabilito dal Progetto
PNAC, risulta parte integrante della pianificazione
spionistico-militare degli USA.
Il Generale Franks, che ha condotto la campagna militare nell’Iraq,
recentemente ha sottolineato il ruolo di un “evento che produce
moltissime vittime” (ottobre 2003) per raccogliere il consenso ad
imporre la Legge Marziale in America.
(Vedi il Generale Tommy Franks invoca l’abrogazione della Costituzione
USA, novembre 2003, a
http://www.globalresearch.ca/articles/EDW311A.html).
Franks identifica lo scenario preciso in cui si potrà instaurare la
Legge Marziale:
"un evento terroristico, da qualche parte del mondo Occidentale - forse
anche negli Stati Uniti d’America –, con una impressionante quantità di
vittime, dovrebbe indurre la popolazione a mettere in forse la nostra
stessa Costituzione e ad accettare l’ inizio della militarizzazione del
nostro Paese, in modo da evitare il ripetersi di un altro evento con
grandi quantità di vittime." (Ibid)
Questa affermazione da parte di un soggetto, che è stato attivamente
coinvolto nella pianificazione militare e di intelligence ai più alti
livelli, suggerisce che la “militarizzazione del nostro Paese” è un
assunto operativo in sviluppo. Questo fa parte della più estesa
“opinione prevalente a Washington”, che può essere identificata con la
"roadmap" di guerra dell’Amministrazione Bush e con la “Difesa della
Patria.” Inutile dire che è anche parte integrante dell’agenda
neoliberal.
L’”evento terroristico che produce un’impressionante quantità di
vittime” viene presentato dal Generale Franks come punto cruciale del
cambiamento politico. La crisi e il disordine sociale che ne
deriverebbero vengono intesi come facilitazioni ad una più rilevante
deriva antidemocratica nelle strutture politiche, sociali ed
istituzionali degli USA.
La dichiarazione del Generale Franks riflette la generale opinione
all’interno dell’Esercito USA relativamente a quello che gli eventi
terroristici potrebbero scatenare. La “guerra al terrorismo” fornisce
la giustificazione per abrogare la Norma di Legge, la Costituzione, con
l’obiettivo ultimo di “preservare le libertà civili”.
L’intervista di Franks suggerisce che un attacco terroristico messo in
atto da Al Qaeda verrà usato come “meccanismo di innesco” di un colpo
di stato militare negli Stati Uniti. L’”evento tipo Pearl Harbor” del
Progetto PNAC dovrebbe essere usato come giustificazione per dichiarare
lo Stato di emergenza, con il conseguente insediamento di un governo
militare.
Dopo molte considerazioni, si può concludere che la militarizzazione
delle istituzioni civili dello Stato negli USA può certamente essere
operativa sotto la facciata di una falsa democrazia.
Effettivi attacchi terroristici
Per essere “effettiva”, la campagna di terrore e di disinformazione non
può fare affidamento unicamente su “avvertimenti” inconsistenti di
futuri attacchi, essa richiede anche accadimenti terroristici “reali” o
“incidenti” che producano credibilità ai piani di guerra di Washington.
Questi eventi terroristici vengono usati per giustificare la messa in
atto di “misure di emergenza”, accompagnate ad “azioni militari di
rappresaglia”. Questi eventi terroristici sono necessari, nel contesto
presente, per creare la falsa idea di “un nemico esterno” che sta
minacciando la Patria Americana.
Lo scatenamento di “incidenti pretestuosi di guerra” fa parte della
strategia del Pentagono. Di fatto risulta parte integrante della storia
militare degli USA.
(Vedi Richard Sanders, War Pretext Incidents, How to Start a War,
Global Outlook, - Incidenti pretestuosi di guerra, Come scatenare una
guerra, Panoramica globale, capitoli 2 e 3, 2002-2003).
Nel 1962, i Capi di Stato Maggiore Riuniti avevano considerato un piano
segreto, sotto il titolo di "Operazione Northwoods", per provocare
deliberatamente vittime civili, in modo da giustificare l’invasione di
Cuba:
"Noi potremmo far saltare in aria una nave USA nella Baia di Guantanamo
ed accusare di questo Cuba," "Potremmo sviluppare una campagna
terroristica da imputare ai Comunisti Cubani nell’area di Miami, in
altre città della Florida ed anche a Washington" "gli elenchi delle
perdite pubblicati nei quotidiani USA potrebbero produrre una
vantaggiosa ondata di indignazione nazionale." (Vedi il documento
declassificato Top Secret 1962 dal titolo "Justification for U.S.
Military Intervention in Cuba - Giustificazione per un intervento
militare a Cuba")
(Vedi Operation Northwoods a
http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html).
Non vi sono prove che il Pentagono o la CIA abbiano giocato un ruolo
diretto nei recenti attacchi terroristici, come quelli in Indonesia
(2002), India (2001), Turchia (2003) e Arabia Saudita. (2003).
Secondo i rapporti, questi attacchi sono stati condotti da
organizzazioni (o da cellule di queste organizzazioni), che operano in
maniera del tutto indipendente, con un certo grado di autonomia. Questa
indipendenza caratterizza la vera natura di un’operazione segreta di
intelligence. La “struttura di intelligence” non è mai in contatto
diretto con i suoi sponsors segreti, e non necessariamente è a
conoscenza del ruolo che sta giocando a vantaggio dei suoi sponsors di
intelligence.
Le domande fondamentali sono:
Chi sta nel retroscena?
Attraverso quali fonti arrivano i finanziamenti?
Da chi è costituita la rete di base dei collegamenti?
Per esempio, nel caso dell’attentato a Bali del 2002, la presunta
organizzazione terroristica Jemaah Islamiah aveva legami con il
servizio di spionaggio militare Indonesiano (BIN), che a sua volta era
in collegamento con la CIA e l’intelligence Australiana.
Gli attacchi terroristici del dicembre 2001 al Parlamento Indiano – che
hanno contribuito a spingere India e Pakistan sull’orlo di una guerra –
con molta probabilità sono stati condotti da due gruppi di rivoltosi
con basi in Pakistan, il Lashkar-e-Taiba ("Esercito della Purezza") e
lo Jaish-e-Muhammad ("Esercito di Maometto"), entrambi appoggiati
dall’ISI Pakistano, secondo la Commissione per le Relazioni con
l’Estero (CFR).
(Commissione per le Relazioni con l’Estero, Washington 2002 a
http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html).
Quello che la CFR trascura di mettere a conoscenza è la relazione
cruciale che intercorre fra l’ISI e la CIA e il fatto che l’ISI
continua a supportare il Lashkar, lo Jaish e il militante Jammu e
Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM), che collaborano tutti con la CIA.
(Per ulteriori particolari, vedi Michel Chossudovsky, Fabricating an
Enemy – Come fabbricare un nemico, marzo 2003, a
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO301B.html)
Un fascicolo classificato nel 2002, redatto come guida per il
Pentagono, " raccomanda la formazione di un cosiddetto “Gruppo di
Azione per Operazioni Preventive” (P2OG), atto ad innescare operazioni
segrete rivolte a "stimolare reazioni " fra i terroristi e gli Stati in
possesso di armi di distruzione di massa – per esempio, sollecitando
cellule terroristiche all’azione ed esponendo poi gli stessi terroristi
ad attacchi “a risposta rapida” da parte delle forze USA." (William
Arkin, The Secret War-La Guerra Segreta, The Los Angeles Times, 27
ottobre 2002)
L’iniziativa del P2OG non è assolutamente nuova. Essenzialmente, viene
estesa una struttura già esistente per operazioni segrete. Come
ampiamente documentato, la CIA ha appoggiato gruppi terroristici già
dai tempi della Guerra Fredda.
Per "indurre gruppi terroristici" a compiere operazioni sotto copertura
di intelligence, spesso vengono richieste infiltrazioni e addestramento
di gruppi estremisti collegati con Al Qaeda.
A questo riguardo, l’appoggio di copertura da parte delle strutture
militari e spionistiche Statunitensi è stato incanalato verso diverse
organizzazioni terroristiche Islamiche attraverso una rete complessa di
intermediari e di agenti dello spionaggio. (Vedi più avanti, in
relazione con le questioni Balcaniche)
Prevedere (attentati terroristici) costruisce una pista falsa.
La previsione di attentati implica e richiede l’esistenza di questo
"nemico esterno", che è sempre sul punto di aggredire l’America.
Come ampiamente documentato, le brigate Islamiche ed Al Qaeda, le
scuole coraniche madrassas e i campi di addestramento in Afghanistan
sono una creazione della CIA. I Talebani erano i "laureati" delle
scuole religiose madrassas, e sono loro che hanno formato un governo
nel 1996, con l’appoggio degli USA.
Durante la Guerra Fredda, ma anche in tempi successivi, la CIA, usando
la struttura dello Spionaggio Militare del Pakistan come intermediaria,
ha giocato un ruolo decisivo nell’addestramento dei Mujahideen. D’altro
canto l’addestramento alla guerriglia appoggiato dalla CIA veniva
integrato con gli insegnamenti sull’Islam.
Ogni amministrazione USA, a partire da Jimmy Carter, ha favorito in
modo consistente la cosiddetta "Base Militante Islamica", compresa Al
Qaeda di Osama bin Laden, come parte integrante della propria agenda di
politica estera.
A questo riguardo, i Democratici e i Repubblicani hanno operato di
concerto. Di fatto, è l’organizzazione spionistico-militare USA che ha
dato continuità alla politica estera degli Stati Uniti.
Informazioni dai media su Al Qaeda e il Servizio Spionistico Militare
(ISI) del Pakistan
Bisogna mettere in evidenza che in tutti gli eventi terroristici
effettivamente accaduti dopo l’11/9, viene riferito dai media e dai
documenti ufficiali che le organizzazioni terroristiche sono sempre in
"stretto collegamento con Al Qaeda di Osama bin Laden". Questo in sé
costituisce solo un frammento di informazione. Naturalmente, negli
articoli di stampa non si fa mai menzione che di fatto Al Qaeda è una
creazione della CIA, e assolutamente non si considera rilevante capire
bene cosa sta sotto questi avvenimenti terroristici.
I collegamenti di queste organizzazioni terroristiche, particolarmente
quelle Asiatiche, con l’intelligence militare Pakistana (ISI) vengono
messi in risalto solo in pochi casi dalle fonti ufficiali e dai
dispacci della stampa. Per conferma della Commissione per le Relazioni
con l’Estero (CFR), alcuni di questi gruppi appaiono avere legami con
l’ISI Pakistano, senza però che venga mai specificata la natura di
questi legami. Inutile dire che queste informazioni risulterebbero
essenziali per identificare chi sponsorizza questi attentati
terroristici.
In altri termini, l’ISI appoggia queste organizzazioni terroristiche, e
allo stesso tempo è in stretto collegamento con la CIA.
In conclusione, l’aver posto l’attenzione sulle previsioni di attentati
è servito a distrarre utilmente l’attenzione dalle relazioni da lungo
tempo stabilite da parte dei governi USA con le reti terroristiche fin
dalla guerra Sovietico-Afghana, cosa che inevitabilmente solleva le più
larghe questioni del tradimento e dei crimini di guerra.
Il tema della previsione di attentati in un certo senso cancella una
documentazione storicamente oggettiva, in quanto non riconosce la
stretta relazione fra Al Qaeda e le amministrazioni USA che si sono
succedute.
L’amministrazione viene accusata di non aver reagito agli avvertimenti
di attacchi terroristici.
Queste le parole di Richard Clarke:
"Noi dobbiamo tentare di raggiungere un livello di dibattito pubblico
su questi argomenti che sia nello stesso tempo energico e mutuamente
rispettoso…Noi tutti desideriamo sconfiggere i jihadisti. [questo è di
consenso unanime] Per fare questo, abbiamo bisogno di stimolare in
America un dibattito attivo, critico ed analitico su quanto sarà meglio
fare. E se avvenisse un altro attacco terroristico catastrofico contro
il nostro Paese, non dobbiamo più cadere nel panico o soffocare la
discussione, come abbiamo fatto per troppo tempo dopo l’11 settembre."
(New York Times, 25 aprile 2004)
Bush e il team di intelligence della Casa Bianca sembrano avere
trascurato gli avvertimenti di possibili aggressioni terroristiche.
Richard Clarke, che fino al febbraio 2003 era in forza al
contro-terrorismo nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha
"chiesto scusa" al popolo Americano e ai famigliari delle vittime. Se
si fosse agito in maniera responsabile, se fossero stati presi
seriamente in considerazione i rapporti di intelligence, l’11 settembre
2001, 3000 vite avrebbero potuto essere salvate.
Ma tenete a mente che Richard Clarke faceva parte di un gruppo di
spionaggio che a suo tempo forniva appoggio ad Al Qaeda nei Balcani!
(Vedi più avanti)
Questo nuovo parere unanime contro Bush rispetto agli attentati
dell’11/9 ha fatto inabissare parte del movimento per la verità sui
fatti dell’11/9. Le spudorate menzogne sono state denunciate in coro
con testimonianze giurate presso la Commissione per l’11/9; le famiglie
delle vittime hanno espresso la loro indignazione.
La discussione si incentra se l’amministrazione risulta responsabile
per un "deficit di intelligence" o se tutto ciò è il risultato di
"incompetenza."
In entrambi i casi, il mito di Al Qaeda rimane incontestato, e rimane
incontestato il fatto che i dirottatori di Al Qaeda siano i veri
responsabili per l’11 settembre 2001.
Fonti di avvertimenti di terrorismo
Lasciando perdere la retorica, nessuno sembra aver chiesto informazioni
sulle fonti di questi avvertimenti emanati da un apparato di
intelligence, che, come è noto, ha sostenuto Al Qaeda per l’intero
periodo successivo alla Guerra Fredda.
In altre parole, questi avvertimenti di minacce terroristiche
provenienti esternamente dalla CIA sono una rappresentazione "vera" di
una minaccia terroristica o fanno parte del processo di disinformazione
che cerca di sostenere con precisione che Al Qaeda risulta "Nemico
della Patria".
Invece, le imputazioni di "copertura e di complicità" ai più alti
livelli dell’amministrazione Bush, che sono state sollevate sulla scia
immediata degli attacchi dell’11/9, sono state respinte.
Ed è stato posto sotto silenzio il ruolo dei funzionari di Bush, i loro
collegamenti documentati con la rete terroristica, i vincoli
affaristici fra le famiglie dei Bush e dei bin Laden, il ruolo del
Servizio di Spionaggio Militare del Pakistan (ISI) che appoggia e rende
complice Al Qaeda, mentre lavorano fianco a fianco con le loro
controparti USA (la CIA e l’Agenzia di Intelligence per la Difesa DIA),
il fatto che diversi funzionari di Bush sono stati gli artefici di Al
Qaeda durante l’amministrazione Reagan, come dimostrato dalle indagini
Iran Contra. (vedi Michel Chossudovsky,
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO303D.html)
"Sono i Sauditi ad aver fatto questo"
Tutto questo, che pure risulta ampiamente documentato, non è più di
tanto rilevante. Non sembra risultare più di tanto argomento di
dibattito e di inchiesta. Quello che i media, come molti degli
investigatori importanti sull’11/9, stanno accreditando è che "sono
stati i Sauditi a fare questo". Il Nemico Esterno Al Qaeda sembra
essere stato appoggiato dai Sauditi.
Questa linea di analisi, che caratterizza l’azione legale da 1 miliardo
di dollari promossa dal Giurista Ted Motley per le famiglie delle
vittime, è evidentemente incrinata. Mentre vengono messi in luce i
collegamenti di affari tra i Bush e i bin Laden, non viene rigettata la
leggenda del nemico esterno.
L’affermazione "Sono i Sauditi ad aver fatto questo " allora fa parte
dell’agenda di politica estera USA, eventualmente può essere usata per
gettare discredito sulla monarchia Saudita e destabilizzare i mercati
finanziari Sauditi, che trattano il 25% delle riserve di petrolio del
mondo, dieci volte più di quelle degli USA.
Di fatto, questo processo si è già innescato con il programma di
privatizzazioni in Arabia Saudita, che cerca di trasferire la ricchezza
e le risorse Saudite nelle mani straniere degli Anglo-Americani.
Gli uomini della finanza Sauditi non sono stati mai i motori primi.
Loro sono stati dei mandatari, e quindi hanno giocato in ruoli
subordinati. Hanno sempre operato a stretto contatto con lo spionaggio
USA e con i loro equivalenti soggetti finanziari Americani. Lavorando
in collegamento con la CIA, sono stati implicati nella pulitura e nel
riciclaggio del denaro sporco proveniente dal traffico di droga.
Importanti sette Wahabite dall’Arabia Saudita sono state inviate in
Afghanistan per informare le scuole religiose madrassas. I Sauditi
hanno inviato segretamente finanziamenti ai vari movimenti rivoltosi
Islamici, per conto della CIA.
In altre parole l’affermazione comune "Sono stati i Sauditi a fare
questo" principalmente contribuisce a dare una mano di bianco
all’amministrazione Bush e nel contempo fornisce il pretesto per
destabilizzare l’Arabia Saudita.
Il giudizio unanime che " Bush mente " sorregge "La Grande Menzogna"
Il giudizio unanime che sta emergendo sui fatti dell’11 settembre,
("Nemico esterno", deficit di intelligence, negligenze criminali, "Sono
i Sauditi ad aver fatto questo", ecc.), che sta prendendo piede nei
libri di storia Americani, è che "loro sapevano, ma sono venuti meno
nell’azione".
Vi è stata incompetenza o negligenza criminale, ma non vi è stato alto
tradimento. Le guerre in Afghanistan e nell’ Iraq erano "guerre
giuste", sono state intraprese in accordo con la dottrina della
Sicurezza Nazionale, che individua Al Qaeda come il Nemico Esterno.
Inutile dire che all’inizio della guerra contro l’Afghanistan, un
numero consistente di eminenti intellettuali Occidentali, di leaders
sindacali e della società civile ha appoggiato il concetto di "Guerra
Giusta".
Mentre sull’amministrazione Bush si addensano le nubi delle colpe, la
"guerra al terrorismo" e il suo mandato umanitario rimangono
funzionalmente intatti.
Comunque, ognuno ha gli occhi puntati sul fatto che funzionari di Bush
hanno mentito sotto giuramento rispetto agli avvertimenti di attentati
terroristici.
Ora non sembra che qualcuno abbia formulato l’interrogativo
fondamentale:
Che significato hanno questi avvertimenti emanati da una struttura di
intelligence, sapendo che la CIA ha creato Al Qaeda e che Al Qaeda è
una "risorsa di intelligence "?
In altri termini, la CIA è lo sponsor di Al Qaeda e allo stesso tempo
controlla gli avvertimenti per impedire gli attacchi terroristici. Ed
inoltre, funzionari di Bush in testimonianze giurate presso la
Commissione per l’11 settembre, stanno mentendo sotto giuramento su
qualcosa che è vero, o addirittura stanno mentendo su qualcosa che è
una menzogna ancora più grossa?
La Leggenda del “Nemico Esterno”
L’attacco dinamitardo al WTC del 1993 era stato annunciato
dall’amministrazione Bush come uno dei primi attentati di Al Qaeda alla
Patria. Dall’11 settembre, l’attacco dinamitardo al WTC del 1993 è
divenuto parte della "leggenda dell’11 settembre", che descrive Al
Qaeda come "un nemico esterno."
Questo veniva dichiarato dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale
Condoleezza Rice, nell’aprile 2004, in una testimonianza giurata
davanti alla Commissione per l’11/9:
"La minaccia terroristica alla nostra Nazione non viene alla luce solo
dopo l’11 settembre 2001. Già da tanto tempo, prima di quel giorno,
terroristi radicali, che odiano la libertà, hanno dichiarato guerra
all’America e al mondo civilizzato. L’attentato agli acquartieramenti
dei Marines in Libano nel 1983, l’atto di pirateria nei confronti dell’
Achille Lauro nel 1985, la nascita di al-Qaida e l’attentato
dinamitardo al World Trade Center nel 1993, gli attacchi contro
installazioni Americane in Arabia Saudita nel 1995 e nel 1996, gli
attentati dinamitardi alle Ambasciate in Africa Orientale nel 1998,
tutte queste e altre atrocità facevano parte di una potente,
sistematica campagna per diffondere devastazioni e caos e per ammazzare
Americani innocenti." (Vedi la completa trascrizione di questa
deposizione a http://www.globalresearch.ca/articles/RIC404A.html)
Di seguito forniamo le prove della collaborazione USA-Al Qaeda desunte
da fonti ufficiali che confermano senza ombra di equivoci che Al Qaeda
è stata una "risorsa di intelligence " appoggiata dagli Stati Uniti,
per tutto l’intero periodo successivo alla Guerra Fredda.
Periodo post Guerra Fredda: successione temporale della collaborazione
Al Qaeda- USA
1993-1994: Bosnia-gate.
L’Amministrazione Clinton collabora con Al Qaeda (1993-1994)
Al tempo dell’attentato dinamitardo al WTC del 1993, l’Amministrazione
Clinton stava collaborando attivamente con al Qaeda in operazioni
militari congiunte in Bosnia, come è stato confermato da un rapporto
ufficiale del Congresso reso pubblico dal Partito Repubblicano.
Il coinvolgimento “attivo” dell’Amministrazione Clinton con la linea di
rifornimento di armamenti alle organizzazioni Islamiche comprendeva
anche il collaudo di missili dall’Iran da parte di ufficiali
governativi Statunitensi.
La Rete Islamica Militante (pagina 5): Assieme alle armi sono entrati
in Bosnia in grande numero Guardiani della Rivoluzione Iraniana e
agenti segreti VEVAK, con migliaia di mujahedin ("Santi guerrieri")
provenienti da tutto il mondo Islamico. Quindi sono stati coinvolti
nello sforzo bellico diversi paesi Musulmani( fra questi il Brunei, la
Malesia, il Pakistan, l’Arabia Saudita, il Sudan, e la Turchia) e un
grande numero di organizzazioni estremiste Musulmane. Ad esempio, è
stato ben documentato il ruolo di una “organizzazione umanitaria” con
base in Sudan, denominata Agenzia per il Soccorso del Terzo Mondo.
Il coinvolgimento “attivo” dell’Amministrazione Clinton con la linea di
rifornimento di armamenti alle organizzazioni Islamiche comprendeva
anche il collaudo di missili dall’Iran da parte di ufficiali
governativi Statunitensi.
(...)
In breve, la politica dell’Amministrazione Clinton di favorire la
distribuzione di armi ai Musulmani Bosniaci de facto ha associato
l’Amministrazione con la rete internazionale in pieno sviluppo dei
governi e delle organizzazioni che mettono al primo posto della loro
agenda politica la Bosnia…Ad esempio, uno di questi gruppi, intorno al
quale si è fatta luce in modo dettagliato, è l’Agenzia per il Soccorso
del Terzo Mondo (TWRA), un’organizzazione con base in Sudan, a parole
umanitaria, che ha costituito il più importante collegamento nel flusso
di armi verso la Bosnia. ["Come i Musulmani di Bosnia hanno eluso
l’embargo sulle armi: Agenzie di Soccorso hanno mediato l’aiuto dalle
nazioni e dai gruppi estremisti, " Washington Post, 22/9/96; vedi anche
"I Sauditi finanziano il traffico di armi per la Bosnia. Un ufficiale
afferma: un programma da 300 milioni di dollari$ ha ricevuto la
cooperazione segreta degli USA" Washington Post, 2/2/96]
La TWRA è risultata essere in stretta connessione con particolari
figure della rete del terrore Islamico, come Sheik Omar Abdel Rahman
(la mente responsabile dietro all’attentato dinamitardo del 1993 contro
il World Trade Center ) e Osama Binladen, un ricco emiro Saudita
ritenuto il finanziatore di numerosi gruppi militanti. [WP, 22/9/96]
appendice
L’Amministrazione Clinton ha appoggiato la “Base Militante Islamica” ,
articoli con autorizzazione alle stampe del Senato, Congresso degli
USA, 16 gennaio 1997, a
http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html
Il presunto terrorista Sheik Omar Abdul Rahman veniva processato come
ideatore dell’attentato dinamitardo del 1993 al WTC, e quindi
condannato all’ergastolo.
Per amara ironia, lo stesso individuo Omar Abdul Rahman veniva
identificato in un documento del 1997 del Comitato Politico del Partito
Repubblicano del Senato degli USA come collaborante con ufficiali di
Clinton nel trasporto di armi e di Mujahideen in Bosnia. In altre
parole, il Partito Repubblicano confermava che Omar Abdul Rahman e Al
Qaeda erano "organizzazioni di intelligence " appoggiate dagli Stati
Uniti.
Documento originale del Senato a
http://www.senate.gov/~rpc/releases/1997/iran.htm
Quando Bill Clinton, apparso davanti alla Commissione per i fatti
dell’11/9 nell’aprile 2004, è stato interrogato se avesse stretto
collegamenti con la rete terroristica, compreso l’ideatore
dell’attentato dinamitardo del 1993 al WTC, rispose decisamente di “No!”
Possiamo concludere questo: esisteva un Triangolo Clinton-Osama-Abdel
Rahman.
Noi stiamo trattando con le categorie di “Tradimento” ed
“Insabbiamento” in relazione alle vicende dei legami
dell’Amministrazione Clinton con il supposto “Nemico Esterno”. La
categoria “Tradimento” viene così definita: “L’agire consapevole e
intenzionale in favore del nemico.”
1995-1999: La Nato e l’Esercito degli Stati Uniti hanno collaborato con
Al Qaeda in Kosovo
Di seguito presentiamo diversi estratti da documenti del Congresso che
puntualizzano il sostegno degli Stati Uniti all’organizzazione
terroristica in Kosovo nel periodo 1995-1999 e che confutano perciò
largamente l’esistenza di un “Nemico Esterno”.
Frank Ciluffo del Programma sul Crimine Organizzato Globalmente, in una
testimonianza presentata alla Commissione Giuridica della Camera dei
Rappresentanti:
Quello che viene largamente nascosto all’opinione pubblica è il fatto
che l’Esercito di Liberazione del Kosovo(KLA-UCK) acquisisce parte dei
suoi finanziamenti dalla vendita di narcotici. L’Albania e il Kosovo
sono situati nel cuore della Rotta dei Balcani che congiunge la
“Mezzaluna Dorata” dell’ Afghanistan e del Pakistan ai mercati della
droga di Europa. Per questa Rotta avvengono traffici per 400 miliardi
di dollari$ l’anno e si tratta l’80% dell’eroina destinata all’Europa.
(Congresso USA, Testimonianza di Frank J. Ciluffo, Direttore Sostituto
del Programma sul Crimine Organizzato Globalmente, alla Commissione
Giuridica della Camera dei Rappresentanti, Washington DC, 13 dicembre
2000)
Ralf Mutschke della Divisione di Intelligence Criminale dell’Interpol,
in una testimonianza sempre alla Commissione Giuridica della Camera dei
Rappresentanti:
Il Dipartimento di Stato USA ha catalogato la KLA-UCK come una
organizzazione terroristica, indicando che sta finanziando le sue
operazioni con il denaro proveniente dal traffico internazionale
dell’eroina e con prestiti dai paesi Islamici o individuali; come
esempio di finanziatore individuale viene portato Osama bin Laden. Un
altro collegamento con bin Laden resta il fatto che il fratello di un
leader della organizzazione Jihad Egiziana, e anche comandante militare
di Osama bin Laden, era alla testa di una unità di elite della KLA
durante il conflitto in Kosovo.
(Congresso USA, Commissione Giuridica della Camera dei Rappresentanti,
Washington DC, 13 dicembre 2000)
Il Deputato John Kasich della Commissione per i Servizi armati della
Camera dei Rappresentanti:
"Proprio noi abbiamo creato un collegamento, nel 1998-99, con la KLA
che costituiva il punto per l’entrata in scena di bin Laden."
(Congresso USA, Trascrizioni dei verbali della Commissione per i
Servizi armati della Camera dei Rappresentanti, Washington, DC, 5
ottobre 1999)
Nel 1999, il Senatore Jo Lieberman affermava autorevolmente che:
"Combattere per la KLA vale quanto combattere per i diritti umani e per
i valori Americani."
Quando esprimeva questo concetto, il Senatore sapeva bene che la KLA
veniva appoggiata da Osama bin Laden .
Che conclusioni possiamo trarre dall’analisi di queste dichiarazioni?
Le trascrizioni dei documenti Congressuali confutano l’esistenza del
“nemico esterno”.
Al Qaeda (una nostra "risorsa di intelligence") ha sostenuto e continua
a sostenere la KLA. L’Amministrazione Clinton ha appoggiato la KLA. La
Segretaria di Stato Madeleine Albright trovava desiderabile
ardentemente il comandante della KLA Hashim Thaci.
Le Military Professional Resources – Risorse Professionali Militari
(MPRI), una compagnia di mercenari sotto contratto per il Pentagono era
implicata nell’addestramento della KLA. La KLA veniva anche addestrata
dalle Forze Speciali USA e Britanniche. Ma la KLA riceveva
addestramento anche da Al Qaeda. Quindi, gli USA hanno collaborato
nell’addestramento di un’organizzazione terroristica che è collegata
con Al Qaeda, con il traffico della droga e con il crimine organizzato.
L’amministrazione Bush ha seguito di pari passo l’Amministrazione
Clinton. La KLA viene appoggiata dall’esercito Statunitense, mentre
nello stesso tempo viene sostenuta da Al Qaeda.
2001.
1 agosto 2001: L’Organizzazione Militante Islamica, la Nato e
l’Esercito USA si stringono la mano in Macedonia.
Appena poche settimane prima dell’11 settembre 2001, nell’agosto,
consiglieri militari superiori USA venivano informati da una compagnia
privata di mercenari sotto contratto del Pentagono, la MPRI,
dell’autoproclamazione dell’Esercito di Liberazione Nazionale (NLA) di
Macedonia.
Un distaccamento di Mujahideen di Al Qaeda provenienti dal Medio
Oriente e dall’Asia Centrale stavano combattendo in una formazione
armata paramilitare, che riceveva anche supporto dall’esercito degli
Stati Uniti e dalla Nato.
La NLA agisce per procura dell’Esercito di Liberazione del Kosovo
(KLA). Inoltre, la KLA e il Corpo di Protezione del Kosovo (KPC),
sponsorizzato dall’ONU, sono le medesime istituzioni con i medesimi
comandanti e con il medesimo personale militare. I Comandanti del KPC
in paga dell’ONU stanno combattendo nella NLA a fianco dei Mujahideen.
Per ironia, mentre viene appoggiata e finanziata da Al Qaeda di Osama
bin Laden, la KLA-NLA viene anche supportata dalla NATO e dalla
Missione delle Nazioni Unite in Kosovo (UNMIK).
Inoltre, l’Organizzazione Militante Islamica, utilizzando l’Inter
Service Intelligence (ISI) del Pakistan e la CIA come intermediari,
sicuramente costituisce una parte integrante nelle operazioni
spionistico-militari sotto copertura di Washington sia in Macedonia che
nel sud della Serbia.
I terroristi della KLA-NLA sono finanziati con aiuti militari degli
USA, con i fondi del bilancio delle Nazioni Unite destinati ad azioni
di peace-keeping, e da diverse organizzazioni Islamiche, compresa Al
Qaeda di Osama bin Laden. Vengono usati anche i proventi del traffico
di droga per finanziare i terroristi con la complicità del governo
Statunitense. Il reclutamento dei Mujahideen per combattere nelle file
della NLA in Macedonia viene realizzato attraverso vari gruppi Islamici.
Consiglieri militari USA sono mescolati con i Mujahideen all’interno
delle stesse formazioni paramilitari; mercenari Occidentali provenienti
dai paesi della NATO combattono fianco a fianco con i Mujahideen
reclutati in Medio Oriente ed in Asia Centrale.
Ma questo non è avvenuto durante la Guerra Fredda! È avvenuto in
Macedonia nei mesi che hanno preceduto l’11 settembre. E questo è stato
confermato da molti articoli di stampa, da testimonianze oculari, da
prove fotografiche e dalle affermazioni del Primo Ministro Macedone,
che ha accusato l’alleanza militare Occidentale di appoggiare il
terrorismo. In più, l’Agenzia ufficiale di Informazioni Macedone (MIA)
ha puntualizzato sulla complicità fra l’Ambasciatore plenipotenziario
di Washington James Pardew e i terroristi della NLA.
In altri termini, le cosiddette “risorse di intelligence” stanno
sicuramente servendo gli interessi dei loro sponsors USA.
6 agosto 2001: L’informativa presidenziale di intelligence (PDB)
L’informativa presidenziale di intelligence (PDB) del 6 agosto 2001
preparata dal Presidente George W. Bush recava il titolo "Bin Ladin ha
deciso di colpire negli Stati Uniti".
L’informativa era stata preparata al quartier generale della CIA a
Langley e veniva presentata al Presidente Bush su un ordine del giorno
in forma di relazione orale dal Direttore della CIA George Tenet.
Di seguito vengono riportati brani selezionati di questa informativa.
Il testo completo della PDB del 6 agosto 2001 può essere consultato a
http://www.globalresearch.ca/articles/WHI404A.html
Nei media venivano riportate notizie che presupponevano questa
informativa riguardante una effettiva minaccia terroristica. Di fatto,
quello che si riprometteva la PDB era la costruzione di una minaccia
terroristica. Di seguito vengono riportati brani scelti.
"Un governo straniero, in clandestinità, e rapporti di mezzi di
informazione ci avvertono che già dal 1997 Bin Ladin aveva l’intenzione
di condurre attacchi terroristici negli USA.”
[Questa affermazione è disinformazione. Durante quel periodo, gli USA
stavano collaborando con AL Qaeda nei Balcani, vedi prima]
"Noi abbiamo trascurato di prendere in giusta considerazione alcune
informazioni di minacce le più sensazionali, come quella da un…(testo
non riprodotto)…servizio di intelligence nel 1988 che affermava che Bin
Ladin aveva l’intenzione di dirottare un aereo USA per ottenere la
liberazione dello “Sceicco Cieco” ’Umar ’Abd al-Rahman e di altri
estremisti imprigionati negli USA.
Ciò nondimeno, da quel periodo il servizio d’informazione dell’FBI ha
indicato varie modalità di intelligence in questo paese, che
comprendono anche la recente sorveglianza di edifici federali a New
York, su attività sospettate di preparare dirottamenti o altri tipi di
attentati.
[Il Direttore della CIA ha informato il Presidente che una
organizzazione patrocinante lo Sceicco Abdu Rahman stava in realtà
collaborando in Bosnia con ispettori dell’esercito USA, come confermato
da una relazione del 1997 della Commissione del Partito Repubblicano??]
L’FBI ha in corso approssimativamente 70 inchieste a tutto campo negli
Stati Uniti con oggetto Bin Ladin. La CIA e l’FBI stanno investigando
su un avvertimento di maggio alla nostra Ambasciata negli Emirati Arabi
Uniti che un gruppo di sostenitori di Bin Ladin stava pianificando
negli USA attentati con esplosivi.
[Il Direttore della CIA ha informato il Presidente che Osama bin Laden
si trovava in luglio di quell’anno negli Emirati Arabi Uniti per
ricevere cure specifiche per una malattia renale proprio presso
l’Ospedale Americano a Dubai e che l’Ospedale Americano era in stretto
collegamento con l’Ambasciata USA?? (Vedere l’articolo pubblicato da Le
Figaro, http://www.globalresearch.ca/articles/RIC111B.html)]
27-30 agosto: Missione ad Islamabad e a Rawalpindi per consultazioni di
intelligence
Dal 27 al 30 agosto 2001, quasi un paio di settimane prima dell’11
settembre, i rappresentanti delle Commissioni per i servizi di
intelligence per il Senato e la Camera dei Rappresentanti,
rispettivamente i Senatori Bob Graham e Jon Kyl e il Deputato Porter
Goss, si trovavano ad Islamabad per "consultazioni". Si incontravano
con il Presidente Musharraf e con ufficiali Pachistani dell’esercito e
dei servizi segreti, compreso il capo dell’Inter Services Intelligence
(ISI) del Pakistan, Generale Mahmoud Ahmad.
(vedi http://www.globalresearch.ca/articles/CHO111A.html)
Un rapporto dell’Agenzia France Presse (AFP) conferma che la
delegazione del Congresso degli USA si era incontrata anche con
l’Ambasciatore Afgano in Pakistan, Abdul Salam Zaeef. A questo
incontro, che non veniva quasi menzionato dai media Statunitensi,
"Zaeef assicurava la delegazione USA [per conto del governo Afgano] che
i Talebani non avrebbero mai permesso a bin Laden di usare
l’Afghanistan per lanciare attacchi contro gli Stati Uniti o qualsiasi
altro paese." (Agenzia France Presse (AFP), 28 agosto 2001.)
Il Rapporto dell’FBI di settembre
Un rapporto dell’FBI rilasciato ad ABC News alla fine di settembre
2001, che in seguito riceveva conferma da un documento sul Times of
India, informa che il Military Intelligence (ISI) Pachistano, guidato
dal Generale Mahmoud Ahmad, aveva giocato un ruolo importante nel
trasferimento di denaro agli attentatori dell’11 settembre.
Infatti il Generale Mahmoud Ahmad aveva ordinato il trasferimento di
100.000 dollari$ al supposto capo dei dirottatori terroristi dell’11
settembre, Mohamed Atta. (vedi Michel Chossudovsky, War and
Globalization, The Truth behind 9/11, - Guerra e Globalizzazione, la
Verità dietro all’11 settembre;
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html)
Per quel che riguarda l’11 settembre, autorità federali avevano
riferiro a ABC New che avevano ora trovato le tracce del passaggio di
più di 100.000$ da banche in Pakistan a due banche in Florida, su conti
in possesso del supposto capo dei dirottatori terroristi Mohammed Atta.
Parimenti, questa mattina, il Time Magazine riportava che parte di quel
denaro era arrivato proprio pochi giorni prima dell’attentato e se ne
potevano trovare traccia direttamente presso la gente collegata con
Osama bin Laden. Tutto questo faceva parte di quello che era stato fino
ad ora uno sforzo a buon esito dell’FBI di avvicinarsi al comandante in
capo dei dirottatori, agli uomini del denaro, ai pianificatori degli
attentati e alla mente.21
Tenete ben presente la sequenza di questi incontri. Bob Graham e Porter
Goss erano ad Islamabad alla fine di agosto del 2001, ed incontravano
il Generale Mahmoud Ahmad, il presunto "uomo del denaro" sul retroscena
dell’11 settembre. Gli incontri con il Presidente Musharraf e
l’Ambasciatore Afgano erano del 27 agosto, la missione si trovava
ancora ad Islamabad il 30 agosto.
4-13 settembre: Il comandante del Servizio di Intelligence del Pakistan
(ISI) arriva a Washington il 4 settembre, e parte il 13 settembre.
Il Generale Mahmoud Ahmad era arrivato a Washington per una visita
ufficiale di consultazioni alcuni giorni più tardi, il 4
settembre.Durante questa visita a Washington, incontrava il suo
corrispettivo direttore della CIA George Tenet ed ufficiali di alto
grado dell’amministrazione Bush, come Richard Armitage e Colin Powell.
Nella sede del Congresso degli USA, il Generale incontrava il 13
settembre il Senatore Joseph Biden, Presidente della Commissione per i
Rapporti con l’Estero, il Senatore Bob Graham e il Deputato Porter Goss.
Graham e Goss, gli uomini che avevano ricevuto il Generale, verranno
chiamati ad istituire la Commissione Congiunta Senato-Camera dei
Rappresentanti per l’inchiesta sull’11 settembre.
9 settembre: L’assassinio del Comandante dell’Alleanza del Nord, Ahmad
Shah Massood.
Il leader dell’Alleanza del Nord, Comandante Ahmad Shah Masood veniva
ferito gravemente in un attacco kamikaze, il 9 settembre 2001.
Mancavano due giorni dagli attentati al WTC e al Pentagono dell’11
settembre. Più tardi, sabato 15 settembre, Masood moriva per le ferite
riportate nell’attentato suicida.
Sulla scia degli attentati dell’11 settembre, l’uccisione di Ahmad Shah
Masood veniva praticamente fatta passare sotto silenzio. L’opinione
generale dei media era che i due eventi erano totalmente privi di
correlazione. Invece l’Alleanza del Nord aveva informato
l’amministrazione Bush tramite un comunicato ufficiale che l’ISI
Pachistano era sicuramente implicato nell’assassinio:
"Un asse ISI del Pakistan-Osama-Talebani era responsabile per aver
progettato l’assassinio per mezzo di due attentatori suicidi Arabi. Noi
pensiamo che si sia costituito un triangolo tra Osama bin Laden, l’ISI,
che è la sezione dello spionaggio dell’esercito Pakistano e i Talebani".
( Il documento dell’Alleanza del Nord veniva reso pubblico il 14
settembre 2001, e riportato dalla Reuters il 15 settembre 2001)
L’ISI (Inter-Services Intelligence), i Talebani e Osama bin Laden
sembrano avere ordito questo complotto. "
In altri termini, vi sono ragioni per pensare che gli accadimenti del 9
e dell’11 settembre non siano isolati e privi di correlazione.
Secondo i documenti e i rapporti ufficiali, l’ISI era certamente
implicata in entrambi gli eventi: l’assassinio di Shah Masood il 9
settembre e il finanziamento degli attentati dell’11 settembre. In
entrambi i casi erano direttamente implicati ufficiali di grado
superiore dell’amministrazione Bush.
Mentre i media USA riconoscevano implicitamente il ruolo dell’ISI
Pachistano nell’assassinio di Shah Masood, mancavano però di
soffermarsi su una questione più sostanziale: “Come mai il Capo
dell’ISI si trovava a Washington, in visita ufficiale, ed incontrava
funzionari dell’amministrazione Bush nello stesso giorno in cui veniva
ammazzato Masood?
Se Masood non fosse stato assassinato, l’amministrazione Bush non
sarebbe stata in grado di insediare a Kabul il suo fantoccio politico
Hamid Karzai.
Masood, piuttosto che Hamid Karzai (un ex dipendente della compagnia
petrolifera UNOCAL), sarebbe diventato la guida del governo
post-Talebani formato in seguito ai bombardamenti USA sull’Afghanistan.
10 settembre: Osama ricoverato in ospedale un giorno prima degli
attentati al WTC.
Don Rumsfeld dichiarava che non si sapeva dove Osama si trovasse in
quel periodo. Invece, secondo Dan Rather, CBS, Bin Laden era stato
ricoverato in ospedale il 10 settembre, un giorno prima degli
attentati, questa volta per gentile concessione dell’indefettibile
alleato dell’America, il Pakistan.
L’Intelligence dell’Esercito Pachistano (ISI) ha confermato alla CBS
che bin Laden era stato sottoposto alla dialisi a Rawalpindi, al
quartier generale dell’Esercito Pachistano:
[trascrizione del servizio della CBS a
http://www.globalresearch.ca/articles/CBS203A.html, e a
http://www.cbsnews.com/stories/2002/01/28/eveningnews/main325887.shtml ]
Bisogna sottolineare come l’ospedale fosse direttamente sotto la
giurisdizione delle Forze Armate del Pakistan, che era a stretto
contatto con il Pentagono. I consiglieri militari USA di base a
Rawalpindi lavoravano in connessione diretta con le Forze Armate
Pachistane. Ancora, non era stato messo in atto alcun tentativo per
arrestare il ben noto ricercato dagli Stati Uniti, ma forse bin Laden
stava servendo ad un altro “miglior obiettivo”. Rumsfeld, in quel
periodo, affermava di non conoscere nulla relativamente allo stato di
salute di Osama. (vedi la trascrizione del servizio della CBS
precedente).
Inutile dire, il servizio della CBS è un pezzo cruciale di informazioni
sul puzzle dell’11 settembre. In questo servizio viene rifiutata
l’asserzione dell’amministrazione che non si conosceva il luogo dove si
trovava bin Laden. Si puntualizza la connessione con il Pakistan,
viene suggerita una copertura ai più alti livelli dell’amministrazione
Bush.
Però Dan Rather e Barry Petersen mancano di sottolineare le
implicazioni del loro servizio del gennaio 2002, mancano di porre la
domanda, dove si trovasse Osama l’11 settembre. Se l’avessero fatto nel
loro servizio, la conclusione sarebbe stata ovvia: l’amministrazione
stava mentendo riguardo a dove si trovava Osama.
Se il servizio della CBS è puntuale, e quindi Osama si trovava
ricoverato nell’ospedale militare in Pakistan il 10 settembre, con il
permesso dell’alleato dell’America, allora l’11 settembre si trovava
ancora in ospedale a Rawalpindi, durante gli attentati.
Con tutta probabilità, dove Osama si trovasse era ben noto ai
funzionari USA anche nella mattina del 12 settembre, quando il
Segretario di Stato Colin Powell iniziava trattative con il Pakistan,
con l’obiettivo di arrestare ed estradare bin Laden.
Queste trattative, condotte dal Generale Mahmoud Ahmad, capo dei
servizi di spionaggio del Pakistan, per conto del governo del
Presidente Pervez Musharraf, avvenivano il 12 e il 13 settembre
nell’ufficio del Sottosegretario di Stato Richard Armitage. Inoltre, il
13 settembre il Generale incontrava al Dipartimento di Stato Colin
Powell per continuare la discussione.
11 settembre: “Un incontro a seguire” con il Generale Mahmoud Ahmad,
mediante una colazione di lavoro al Campidoglio.
La mattina dell’11 settembre, i tre giuristi Bob Graham, Porter Goss e
Jon Kyl (che avevano fatto parte della delegazione del Congresso in
Pakistan) tenevano una colazione di lavoro in Campidoglio con il
Generale Ahmad, il presunto “uomo del denaro” nel retroscena dei
dirottamenti dell’11 settembre. Presenti a questo incontro c’erano
anche l’Ambasciatore del Pakistan presso gli Stati Uniti, Maleeha
Lodhi, e diversi membri delle Commissioni per i Servizi Segreti del
Senato e della Camera dei Rappresentanti.
Questo incontro veniva descritto da un articolo di stampa come “un
incontro a seguire” quello tenutosi in Pakistan, lo scorso agosto.
(vedi in precedenza). "Il 30 agosto, il Presidente della Commissione
per i Servizi Segreti del Senato, Sen. Bob Graham (D-FL) si trovava in
missione per acquisire informazioni ulteriori sul terrorismo. (…) L’11
settembre, Graham, ritornato a Washington DC, riceveva in un “incontro
a seguire” il capo dell’agenzia di spionaggio Pakistana Mahmud Ahmed e
il Presidente della Commissione per i servizi di Intelligence della
Camera dei Rappresentanti Porter Goss (R-FL)" 3 (The Hotline, 1 ottobre
2002):
Sebbene banalizzi l’importanza di questa colazione-incontro dell’11
settembre, The Miami Herald (16 settembre 2001) conferma che il
Generale Ahmad aveva incontrato anche il Segretario di Stato Colin
Powell sulla scia degli attentati.
Comunque il significato politico della relazione personale tra il
Generale Mahmoud (il presunto “uomo del denaro” dietro l’11 settembre)
e il Segretario di Stato Colin Powell viene ignorato con indifferenza.
Secondo il The Miami Herald , l’incontro ad alto livello fra i due
uomini non era stato pianificato in precedenza. Era avvenuto sulla
spinta del momento, a causa del blocco del traffico aereo che aveva
impedito al Generale Mahmoud di tornarsene a casa ad Islamabad su un
aereo commerciale di linea, quando con tutta probabilità il Generale e
la sua delegazione avevano viaggiato su un aereo concesso dal governo.
Fatta eccezione per la stampa della Florida ( e di Salon.com, 14
settembre), non veniva fatta parola nei media USA di settembre, che
trattavano dei fatti del giorno 11, rispetto a questa misteriosa
riunione a colazione.
Otto mesi più tardi, il 18 maggio 2002, due giorni dopo che era apparso
a titoli cubitali su giornali a diffusione popolare "BUSH KNEW-BUSH
SAPEVA", il Washington Post pubblicava un articolo su Porter Goss,
intitolato: "Un mantello, non un pugnale! Una ex spia dichiara di
cercare spiegazioni, non capri espiatori per l’11 settembre".
Concentrandosi sulla di lui carriera di agente della CIA, l’articolo
serviva ampiamente a sottolineare l’integrità e l’impegno di Porter
Goss nell’ingaggiare una “guerra contro il terrorismo”. Inoltre, in un
paragrafo isolato, l’articolo rendeva noto il misterioso incontro a
colazione dell’11 settembre con il Capo dell’ISI Mahmoud Ahmad,
confermando ancora che "Ahmad dirigeva un’agenzia di spionaggio
notoriamente in contatto stretto con Osama bin Laden e i Taliban":
Mentre il Washington Post sottolinea i collegamenti “notoriamente
stretti” tra il Generale Ahmad e Osama bin Laden, trascura la più
importante questione: perché il Deputato Porter Goss e il Senatore Bob
Graham ed altri membri delle Commissioni per i servizi di intelligence
del Senato e della Camera dei Rappresentanti hanno incontrato a
colazione nella mattinata dell’11 settembre il presunto “uomo del
denaro” che sta nel retroscena degli attentati?
In altri termini, l’articolo del Washington Post non fa proprio un
passo più avanti nel dare corso alla problematica reale: che
significato aveva questo misterioso incontro a colazione? “una svista
politica”, un deficit di intelligence o qualcosa di più serio? Gli
stessi individui, Goss e Graham, che hanno sviluppato un rapporto
personale con il Generale Ahmad, dovrebbero essere sottoposti
all’inchiesta di una commissione congiunta “per stabilire la verità
sull’11 settembre”.
I media non danno molto peso alla colazione-incontro, che viene
presentata come un diversivo e non vengono tirate le opportune
conclusioni. Nemmeno si porta a conoscenza il fatto, ampiamente
documentato, che l’”uomo del denaro” che stava dietro ai dirottatori
era stato incaricato dal governo del Pakistan di discutere i termini
precisi della “collaborazione” del Pakistan nella “guerra contro il
terrorismo” in incontri riservati a porte chiuse al Dipartimento di
Stato, il 12 e il 13 settembre 2001. 11 7(vedere Michel Chossudovsky,
op cit)
12-13 settembre: La conclusione, il presunto uomo del denaro incontra
Colin Powell e Richard Armitage
Tenete a mente che lo scopo di questo incontro del 13 settembre al
Dipartimento di Stato veniva reso pubblico solo dopo gli attentati
terroristici dell’11 settembre, quando l’amministrazione Bush aveva
preso la decisione di cercare formalmente la cooperazione del Pakistan
nella sua “campagna contro il terrorismo internazionale”, malgrado i
collegamenti dell’ISI Pachistano con Osama bin Laden e i Talebani e
il suo presunto ruolo nell’assassinio del Comandante Massoud, due
giorni prima dell’11 settembre.
Ciò nonostante, i media Occidentali, pur in presenza di una crescente
evidenza, rimanevano silenti sull’insidioso ruolo dell’Agenzia di
Intelligence Militare del Pakistan (ISI). Veniva citato l’assassinio
di Massoud, ma non il suo significato politico in relazione all’11
settembre e la conseguente decisione di scatenare la guerra contro
l’Afghanistan veniva a mala pena accennata. Senza una discussione o
dibattito, il Pakistan veniva annunciato come amico e alleato
dell’America. In una logica completamente capovolta, i media
Statunitensi concludevano in coro che:
“Funzionari USA avevano cercato la cooperazione con il Pakistan proprio
perché era l’originale sostenitore dei Talebani, la leadership Islamica
dalla linea dura in Afghanistan accusata da Washington di dare asilo a
bin Laden.”
L’Amministrazione Bush non solo aveva fornito un’accoglienza da tappeto
rosso al presunto”uomo del denaro” che stava nel retroscena degli
attentati dell’11 settembre, ma anche aveva cercato la sua
“cooperazione” nella “guerra al terrorismo”. I precisi termini di
questa “cooperazione” venivano pattuiti tra il Generale Mahmoud Ahmad,
rappresentante del governo del Pakistan e il Sottosegretario al
Dipartimento di Stato Richard Armitage, in incontri al Dipartimento di
Stato il 12 e il 13 settembre. In altre parole, l’Amministrazione
decideva, nella scia immediata dell’11 settembre, di cercare la
“cooperazione” dell’ISI Pachistano nell’”inseguimento di Osama”,
malgrado il fatto (documentato dall’FBI) che l’ISI aveva finanziato ed
era complice dei terroristi dell’11 settembre. Qualche contraddizione?
Ma no! É come dire che “ si sta chiedendo ad Al Capone di prestare
aiuto nella lotta contro il crimine organizzato”!
11 SETTEMBRE: CRONOLOGIA
1. Periodo della guerra fredda, nasce Al Qaeda.
1979, viene lanciata in Afghanistan l’operazione a più grande
copertura e segretezza nella storia della CIA, con la creazione delle
brigate islamiche per combattere nella guerra Sovietico Afghana. Nasce
Al Qaeda.
1985, il Presidente Reagan firma la direttiva 166 decisionale sulla
sicurezza nazionale che autorizza di aumentare segretamente gli aiuti
militari ai Mujahideen.
1989, fine della guerra Sovietico Afghana, fine della guerra fredda,
aumento delle operazioni segrete nella ex Unione Sovietica e nei
Balcani.
1996, i Talebani formano un governo con l’appoggio degli Stati Uniti.
2. Post guerra fredda; appoggio ad Al Qaeda nei Balcani.
1991, inizia la guerra civile in Yugoslavia
1993-1994, l’amministrazione Clinton collabora con Al Qaeda in Bosnia
1995-1999, la Nato e l’esercito USA collaborano con Al Qaeda in Kosovo
2000-2001, la rete militante islamica, la Nato, l’esercito USA e la
missione delle Nazioni Unite in Kosovo uniscono le forze in Macedonia
in appoggio alla NLA
3. Breve cronologia: luglio-settembre 2001.
1 luglio: Osama bin Laden in ospedale Americano a Dubai, Emirati Arabi
Uniti.
6 agosto: informativa presidenziale di intelligence (pdb).
27-30 agosto: missione del Senatore Bob Graham e del Deputato Porter
Goss a Islamabad e a Rawalpindi per consultazioni di intelligence con
il Presidente Musharraf e il Capo dell’ISI, Generale Mahmoud Ahmad.
4<br/><br/>(Message over 64 KB, truncated)
”Dando evidenza alle menzogne” sull’11 settembre si rende eterna la
“Grande Menzogna”
by Michel Chossudovsky
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Michel Chossudovsky è l’autore di “War and Globalization”, “The Truth
behind September 11” a
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html
Testo della relazione conclusiva di Michel Chossudovsky alla sessione
pubblica plenaria del 27 maggio 2004 presso la Commissione
Internazionale d’Inchiesta dei Cittadini sull’11 settembre, a Toronto
(Canada), 25-30 Maggio 2004.
http://www.globalresearch.ca 27 may 2004/
L’URL di questo articolo a:
http://globalresearch.ca/articles/CHO404C.html
L’amministrazione Bush ha avuto numerosi avvertimenti di intelligence.
"L’esternazione di menzogne" da parte dei funzionari di Bush, questi
"avvertimenti di intelligence" sono serviti a sostenere che Al Qaeda
costituisce un’autentica minaccia, un "nemico esterno", che minaccia la
sicurezza dell’America, quando di fatto Al Qaeda è una creazione degli
apparati di intelligence USA.
L’11 settembre ne è la giustificazione.
Secondo la Sicurezza Nazionale "attacchi a scadenza ravvicinata saranno
della stessa entità o addirittura superiori agli attacchi dell’11
settembre ".
Un "attacco terroristico” sul territorio Americano porterebbe in
effetti alla sospensione del governo civile e all’instaurarsi della
legge marziale. Ecco le parole del Ministro alla Sicurezza Nazionale,
Tom Ridge: "Se noi arriviamo al Rosso [codice di allerta]... è
fondamentale chiudere i battenti della nazione."
"Tu ti potrai chiedere, 'È seria questa cosa?' Sì, è in gioco la nostra
esistenza. La gente non fa questo se non si trattasse di una situazione
seria." (Donald Rumsfeld)
La "Criminalizzazione dello Stato", avviene quando criminali di guerra
occupano in modo legittimo posizioni di autorità, che consentono loro
di decidere "chi sono i criminali", nel momento in cui di fatto sono
proprio loro i criminali.
Smascherare una menzogna non necessariamente conduce a stabilire la
verità.
Di fatto la Commissione per l’11 settembre, che ha il mandato di
investigare sugli attacchi dell’11 settembre, ha dimostrato esattamente
l’opposto.
Noi sappiamo che l’amministrazione Bush aveva avuto numerosi
“avvertimenti dall’intelligence”. Sappiamo inoltre che l’"intelligence"
aveva confermato che i terroristi avevano la capacità di dirottare
aerei e di usare questi velivoli per colpire edifici pubblici.
Il Procuratore Generale era stato chiaramente messo in guardia dall’FBI
nell’agosto 2001 di evitare aerei di linea commerciali, ma questa
informazione non era stata resa pubblica. (Vedi Eric Smith a
http://www.globalresearch.ca/articles/SMI402A.html)
Il Pentagono aveva svolto un’esercitazione, del tutto sotto copertura,
di un aeroplano che andava a schiantarsi sul Pentagono. (Vedi
http://globalresearch.ca/articles/RYA404A.html)
Sappiamo inoltre che funzionari di Bush, come Donald Rumsfeld e
Condoleezza Rice hanno mentito sotto giuramento alla Commissione per
l’11 settembre, quando hanno affermato di non aver avuto nessuna
informazione, o preavviso alcuno, tali da impedire attacchi
terroristici.
Ma noi sappiamo anche da una ricerca attentamente documentata che:
sono stati impartiti ordini di allentare la guardia per quell’11
settembre. Infatti la Forza Aerea USA non è intervenuta.
(Vedi http://www.globalresearch.ca/articles/ELS305A.html,
Szamuely a http://www.globalresearch.ca/articles/SZA112A.html)
é avvenuto l’insabbiamento delle inchieste sul World Trade Center (WTC)
e sul Pentagono. Le macerie del WTC sono state messe sotto sequestro.
(Vedi Bill Manning a http://www.globalresearch.ca/articles/MAN309A.html)
i rottami dell’aereo al Pentagono sono scomparsi.
(Vedi Thierry Meyssan a
http://www.globalresearch.ca/articles/MEY204C.html)
come risultato dell’11 settembre, sono stati realizzati massicci
guadagni finanziari attraverso operazioni di Borsa sulla base di
informazioni riservate che riconducevano all’11 settembre.
(Vedi Michael Ruppert,
http://www.globalresearch.ca/articles/RUP110A.html .)
esiste tuttora un imbroglio finanziario che sta sotto alla richiesta di
7.1 miliardi di dollari di assicurazioni reclamati dal locatario del
WTC, in seguito al crollo delle due Torri.
(Vedi Michel Chossudovsky,
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO403B.html)
un mistero circonda l’edificio 7-WTC, che è collassato (o è stato
“buttato giù” misteriosamente) nel pomeriggio dell’11/9
(Per i particolari su WTC-7 vedi Scott Loughrey a
http://www.globalresearch.ca/articles/LOU308A.html).
La Casa Bianca è stata accusata dai suoi critici di "criminale
negligenza", per avere trascurato con indifferenza le informazioni di
intelligence fornite al Presidente Bush e alla sua squadra per la
sicurezza nazionale e per non essersi messi in azione per prevenire
l’attacco terroristico dell’11/9.
L’opinione prevalente che si sta diffondendo è: "Loro sapevano, ma non
hanno fatto nulla per agire".
A questa linea di ragionamento si appellano molti critici sull’11/9 e
"i picchiatori di Bush", e sempre più in modo palese vengono mosse
accuse all’amministrazione Bush.
Ora, per amara ironia, il processo reale che porta a smascherare queste
menzogne e ad esprimere il pubblico sdegno ha contribuito a rinforzare
gli insabbiamenti sui fatti dell’11 settembre.
"Smascherare le menzogne" serve a presentare Al Qaeda come una minaccia
effettiva, come un "nemico esterno", che minaccia la sicurezza
dell’America, quando di fatto Al Qaeda è una creazione della struttura
di intelligence USA.
La congettura è che questi avvertimenti e i documenti di intelligence
emanati dall’organizzazione spionistica hanno costituito una vera ed
obiettiva rappresentazione della minaccia terroristica.
Nel frattempo, la storia di Al Qaeda e della CIA è stata tenuta
schiacciata nel retroscena. Del fatto che governi successivi USA,
dalla guerra Sovietico- Afgana in poi, abbiano sostenuto e incoraggiato
la rete terroristica Islamica non se ne fa da tempo cenno, per ovvie
ragioni.
Risulta necessario stroncare l’opinione generale riguardante Al Qaeda
come nemico esterno dell’America, che costituisce il costrutto
fondamentale dell’intera dottrina per la Sicurezza Nazionale.
Questa proposizione centrale che i terroristi Islamici siano i
responsabili per l’11 settembre serve a giustificare qualsiasi cosa,
quindi il Patriot Act, le guerre contro l’Afghanistan e l’Iraq, i
bilanci in crescita vertiginosa per la difesa e la sicurezza nazionale,
la detenzione di migliaia di persone di fede Musulmana con accuse
inventate, l’arresto e la deportazione a Guantanamo di presunti “nemici
combattenti”, ecc.
Il ruolo centrale di Al Qaeda nella Dottrina Bush sulla Sicurezza
Nazionale e nella Dottrina militare USA.
Come spiegato dettagliatamente nella Strategia per la Sicurezza
Nazionale (NSS), la dottrina della “guerra di difesa” preventiva e la
“guerra al terrorismo” contro Al Qaeda costituiscono i due fondamentali
costrutti della campagna propagandistica del Pentagono.
"Il Pentagono deve prepararsi per ogni possibile evenienza,
specialmente adesso che dozzine di paesi e molti gruppi terroristici si
sono impegnati in programmi segreti di sviluppo di armamenti."
(riportato da William Arkin, Secret Plan Outlines the Unthinkable - Un
Piano Segreto delinea l’Inimmaginabile, Los Angeles Times, 9 Marzo 2002)
La dottrina nucleare dell’Amministrazione post 11 settembre indica Al
Qaeda come una qualche sorta di potenza nucleare.
La effettiva esistenza di Al Qaeda fornisce la giustificazione per una
guerra preventiva contro gli Stati canaglia e le organizzazioni
terroristiche. Questo è la parte centrale dell’indottrinamento delle
truppe USA che combattono in Medio Oriente. Inoltre così si possono
giustificare i cosiddetti “abusi” sui prigionieri di guerra.
L’obiettivo è di presentare l’ "azione militare preventiva"- vale a
dire la guerra - come un atto di "auto-difesa" contro due categorie di
nemici, gli " Stati canaglia" e i " terroristi Islamici":
"La guerra contro i terroristi ad estensione globale è una impresa
globale di incerta durata. …L’America si muoverà contro queste minacce
emergenti prima che queste possano completamente essere messe in atto.
…Stati canaglia e terroristi non cercano di attaccarci usando mezzi
convenzionali. Loro sanno bene che questi attacchi andrebbero incontro
ad un fallimento. Invece, fanno affidamento su azioni terroristiche e,
potenzialmente, sull’uso di armi di distruzione di massa (…)
Gli obiettivi di questi attacchi sono le nostre forze militari e le
nostre popolazioni civili, in diretta violazione di una delle
principali norme del diritto in situazioni di guerra. Come è stato
dimostrato dal numero di perdite subite l’11 settembre 2001, lo
specifico obiettivo dei terroristi è causare il maggior numero di
vittime civili e queste vittime potrebbero aumentare esponenzialmente
in modo molto severo se i terroristi entrassero in possesso e usassero
armi di distruzione di massa.
Gli Stati Uniti già da tempo hanno tenuta salda l’opzione di azioni
preventive per parare i colpi di un’efficace minaccia alla loro
sicurezza nazionale. La minaccia più grande, il rischio più grande è
l’inazione – e diventa sempre più impellente entrare anticipatamente in
azione per difendere noi stessi, (…). Per anticipare o prevenire
questi atti ostili da parte dei nostri avversari, gli Stati Uniti, se
necessario, agiranno preventivamente." (da Strategia per la Sicurezza
Nazionale, Casa Bianca, 2002, http://www.whitehouse.gov/nsc/nss.html)
Per giustificare queste azioni militari preventive, compreso l’uso di
armi nucleari in teatri di guerra convenzionale (con approvazione del
Senato nel 2003), la Dottrina per la Sicurezza Nazionale esige la
"costruzione" di una minaccia terroristica, cioè di "un nemico
esterno." Inoltre risulta necessario vincolare queste minacce
terroristiche a "Stati che le sponsorizzano ", ai cosiddetti "Stati
canaglia".
Ma allora questo significa che i vari "eventi che hanno prodotto
vittime in massa", che vengono addossati ad Al Qaeda (il Nemico
Costruito), fanno parte di una manovra propagandistica che consiste nel
sostenere La Leggenda di un Nemico Esterno.
Nessuna Al Qaeda
Nessuna guerra al terrorismo
Nessuno stato canaglia che sponsorizza Al Qaeda
Nessun pretesto per scatenare la guerra
Nessuna giustificazione per invadere ed occupare l’Afghanistan e l’Iraq
Nessuna giustificazione per l’invio di forze speciali USA in tante
regioni in tutto il mondo.
Nessuna giustificazione per lo sviluppo di armi nucleari tattiche da
usare nei teatri di guerra convenzionale contro i terroristi Islamici,
che secondo documenti ufficiali costituiscono una minaccia nucleare.
(Vedi http://globalresearch.ca/articles/CHO405A.html).
L’11 settembre e la propaganda di guerra
In altre parole, gli avvertimenti di intelligence hanno dato sostegno
alla leggenda di Al Qaeda, leggenda che costituisce la pietra angolare
della “guerra al terrorismo”. E quest’ultima serve come giustificazione
per le “guerre preventive” dell’America, con l’obiettivo di “proteggere
la Patria!”
Un anno prima dell’11 settembre 2001, il Progetto per un Nuovo Secolo
Americano (PNAC) invocava “qualche evento catastrofico e catalizzante,
del tipo un nuovo Pearl Harbor,” che avrebbe dovuto galvanizzare
l’opinione pubblica USA in favore di una agenda di guerra. (Vedi
http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html)
Gli architetti del Progetto PNAC sembravano aver anticipato con cinica
accuratezza l’uso degli attacchi dell’11 settembre come “un pretestuoso
incidente per la guerra.”
L’obiettivo dichiarato dal PNAC è “La Difesa della Patria” e
“Combattere e vincere in modo definitivo guerre di teatro molteplici e
simultanee”, complessivamente esercitare funzioni di polizia e azioni
militari punitive in tutto il mondo, ed operare per la cosiddetta
“rivoluzione negli affari militari”, che essenzialmente significa
sviluppare nuovi tipi di sistemi d’arma, come la militarizzazione dello
spazio esterno, lo sviluppo di una nuova generazione di armi nucleari,
ecc. (su armi nucleari, vedi
http://globalresearch.ca/articles/CHO405A.html,
sul PNAC, vedi http://www.globalresearch.ca/articles/NAC304A.html)
Il riferimento del Progetto PNAC ad un "evento catastrofico e
catalizzante" fa eco ad una dichiarazione del tutto simile di David
Rockefeller alla Commissione per il Commercio delle Nazioni Unite nel
1994:
"Noi ci troviamo ai limiti di una trasformazione globale. Tutto quello
di cui noi necessitiamo è una crisi sicuramente di maggior spessore e
le nazioni allora accoglieranno con favore il Nuovo Ordine Mondiale."
Ugualmente, nelle parole di Zbigniew Brzezinski nel suo libro, La
Grande Scacchiera:
"…può risultare molto difficile costruire un consenso [in America] su
problemi di politica estera, se non in presenza di circostanze di una
minaccia proveniente dall’esterno, veramente massiccia e ampiamente
percepita."
Zbigniew Brzezinski, che è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale
del Presidente Jimmy Carter, è stato uno degli architetti chiave della
rete organizzativa di Al Qaeda, creata dalla CIA all’attacco in
occasione della guerra Sovietico-Afghana (1979-1989).
(Vedi Brzezinski a
http://www.globalresearch.ca/articles/BRZ110A.print.html)
L’"evento catastrofico e catalizzante", come stabilito dal Progetto
PNAC, risulta parte integrante della pianificazione
spionistico-militare degli USA.
Il Generale Franks, che ha condotto la campagna militare nell’Iraq,
recentemente ha sottolineato il ruolo di un “evento che produce
moltissime vittime” (ottobre 2003) per raccogliere il consenso ad
imporre la Legge Marziale in America.
(Vedi il Generale Tommy Franks invoca l’abrogazione della Costituzione
USA, novembre 2003, a
http://www.globalresearch.ca/articles/EDW311A.html).
Franks identifica lo scenario preciso in cui si potrà instaurare la
Legge Marziale:
"un evento terroristico, da qualche parte del mondo Occidentale - forse
anche negli Stati Uniti d’America –, con una impressionante quantità di
vittime, dovrebbe indurre la popolazione a mettere in forse la nostra
stessa Costituzione e ad accettare l’ inizio della militarizzazione del
nostro Paese, in modo da evitare il ripetersi di un altro evento con
grandi quantità di vittime." (Ibid)
Questa affermazione da parte di un soggetto, che è stato attivamente
coinvolto nella pianificazione militare e di intelligence ai più alti
livelli, suggerisce che la “militarizzazione del nostro Paese” è un
assunto operativo in sviluppo. Questo fa parte della più estesa
“opinione prevalente a Washington”, che può essere identificata con la
"roadmap" di guerra dell’Amministrazione Bush e con la “Difesa della
Patria.” Inutile dire che è anche parte integrante dell’agenda
neoliberal.
L’”evento terroristico che produce un’impressionante quantità di
vittime” viene presentato dal Generale Franks come punto cruciale del
cambiamento politico. La crisi e il disordine sociale che ne
deriverebbero vengono intesi come facilitazioni ad una più rilevante
deriva antidemocratica nelle strutture politiche, sociali ed
istituzionali degli USA.
La dichiarazione del Generale Franks riflette la generale opinione
all’interno dell’Esercito USA relativamente a quello che gli eventi
terroristici potrebbero scatenare. La “guerra al terrorismo” fornisce
la giustificazione per abrogare la Norma di Legge, la Costituzione, con
l’obiettivo ultimo di “preservare le libertà civili”.
L’intervista di Franks suggerisce che un attacco terroristico messo in
atto da Al Qaeda verrà usato come “meccanismo di innesco” di un colpo
di stato militare negli Stati Uniti. L’”evento tipo Pearl Harbor” del
Progetto PNAC dovrebbe essere usato come giustificazione per dichiarare
lo Stato di emergenza, con il conseguente insediamento di un governo
militare.
Dopo molte considerazioni, si può concludere che la militarizzazione
delle istituzioni civili dello Stato negli USA può certamente essere
operativa sotto la facciata di una falsa democrazia.
Effettivi attacchi terroristici
Per essere “effettiva”, la campagna di terrore e di disinformazione non
può fare affidamento unicamente su “avvertimenti” inconsistenti di
futuri attacchi, essa richiede anche accadimenti terroristici “reali” o
“incidenti” che producano credibilità ai piani di guerra di Washington.
Questi eventi terroristici vengono usati per giustificare la messa in
atto di “misure di emergenza”, accompagnate ad “azioni militari di
rappresaglia”. Questi eventi terroristici sono necessari, nel contesto
presente, per creare la falsa idea di “un nemico esterno” che sta
minacciando la Patria Americana.
Lo scatenamento di “incidenti pretestuosi di guerra” fa parte della
strategia del Pentagono. Di fatto risulta parte integrante della storia
militare degli USA.
(Vedi Richard Sanders, War Pretext Incidents, How to Start a War,
Global Outlook, - Incidenti pretestuosi di guerra, Come scatenare una
guerra, Panoramica globale, capitoli 2 e 3, 2002-2003).
Nel 1962, i Capi di Stato Maggiore Riuniti avevano considerato un piano
segreto, sotto il titolo di "Operazione Northwoods", per provocare
deliberatamente vittime civili, in modo da giustificare l’invasione di
Cuba:
"Noi potremmo far saltare in aria una nave USA nella Baia di Guantanamo
ed accusare di questo Cuba," "Potremmo sviluppare una campagna
terroristica da imputare ai Comunisti Cubani nell’area di Miami, in
altre città della Florida ed anche a Washington" "gli elenchi delle
perdite pubblicati nei quotidiani USA potrebbero produrre una
vantaggiosa ondata di indignazione nazionale." (Vedi il documento
declassificato Top Secret 1962 dal titolo "Justification for U.S.
Military Intervention in Cuba - Giustificazione per un intervento
militare a Cuba")
(Vedi Operation Northwoods a
http://www.globalresearch.ca/articles/NOR111A.html).
Non vi sono prove che il Pentagono o la CIA abbiano giocato un ruolo
diretto nei recenti attacchi terroristici, come quelli in Indonesia
(2002), India (2001), Turchia (2003) e Arabia Saudita. (2003).
Secondo i rapporti, questi attacchi sono stati condotti da
organizzazioni (o da cellule di queste organizzazioni), che operano in
maniera del tutto indipendente, con un certo grado di autonomia. Questa
indipendenza caratterizza la vera natura di un’operazione segreta di
intelligence. La “struttura di intelligence” non è mai in contatto
diretto con i suoi sponsors segreti, e non necessariamente è a
conoscenza del ruolo che sta giocando a vantaggio dei suoi sponsors di
intelligence.
Le domande fondamentali sono:
Chi sta nel retroscena?
Attraverso quali fonti arrivano i finanziamenti?
Da chi è costituita la rete di base dei collegamenti?
Per esempio, nel caso dell’attentato a Bali del 2002, la presunta
organizzazione terroristica Jemaah Islamiah aveva legami con il
servizio di spionaggio militare Indonesiano (BIN), che a sua volta era
in collegamento con la CIA e l’intelligence Australiana.
Gli attacchi terroristici del dicembre 2001 al Parlamento Indiano – che
hanno contribuito a spingere India e Pakistan sull’orlo di una guerra –
con molta probabilità sono stati condotti da due gruppi di rivoltosi
con basi in Pakistan, il Lashkar-e-Taiba ("Esercito della Purezza") e
lo Jaish-e-Muhammad ("Esercito di Maometto"), entrambi appoggiati
dall’ISI Pakistano, secondo la Commissione per le Relazioni con
l’Estero (CFR).
(Commissione per le Relazioni con l’Estero, Washington 2002 a
http://www.terrorismanswers.com/groups/harakat2.html).
Quello che la CFR trascura di mettere a conoscenza è la relazione
cruciale che intercorre fra l’ISI e la CIA e il fatto che l’ISI
continua a supportare il Lashkar, lo Jaish e il militante Jammu e
Kashmir Hizbul Mujahideen (JKHM), che collaborano tutti con la CIA.
(Per ulteriori particolari, vedi Michel Chossudovsky, Fabricating an
Enemy – Come fabbricare un nemico, marzo 2003, a
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO301B.html)
Un fascicolo classificato nel 2002, redatto come guida per il
Pentagono, " raccomanda la formazione di un cosiddetto “Gruppo di
Azione per Operazioni Preventive” (P2OG), atto ad innescare operazioni
segrete rivolte a "stimolare reazioni " fra i terroristi e gli Stati in
possesso di armi di distruzione di massa – per esempio, sollecitando
cellule terroristiche all’azione ed esponendo poi gli stessi terroristi
ad attacchi “a risposta rapida” da parte delle forze USA." (William
Arkin, The Secret War-La Guerra Segreta, The Los Angeles Times, 27
ottobre 2002)
L’iniziativa del P2OG non è assolutamente nuova. Essenzialmente, viene
estesa una struttura già esistente per operazioni segrete. Come
ampiamente documentato, la CIA ha appoggiato gruppi terroristici già
dai tempi della Guerra Fredda.
Per "indurre gruppi terroristici" a compiere operazioni sotto copertura
di intelligence, spesso vengono richieste infiltrazioni e addestramento
di gruppi estremisti collegati con Al Qaeda.
A questo riguardo, l’appoggio di copertura da parte delle strutture
militari e spionistiche Statunitensi è stato incanalato verso diverse
organizzazioni terroristiche Islamiche attraverso una rete complessa di
intermediari e di agenti dello spionaggio. (Vedi più avanti, in
relazione con le questioni Balcaniche)
Prevedere (attentati terroristici) costruisce una pista falsa.
La previsione di attentati implica e richiede l’esistenza di questo
"nemico esterno", che è sempre sul punto di aggredire l’America.
Come ampiamente documentato, le brigate Islamiche ed Al Qaeda, le
scuole coraniche madrassas e i campi di addestramento in Afghanistan
sono una creazione della CIA. I Talebani erano i "laureati" delle
scuole religiose madrassas, e sono loro che hanno formato un governo
nel 1996, con l’appoggio degli USA.
Durante la Guerra Fredda, ma anche in tempi successivi, la CIA, usando
la struttura dello Spionaggio Militare del Pakistan come intermediaria,
ha giocato un ruolo decisivo nell’addestramento dei Mujahideen. D’altro
canto l’addestramento alla guerriglia appoggiato dalla CIA veniva
integrato con gli insegnamenti sull’Islam.
Ogni amministrazione USA, a partire da Jimmy Carter, ha favorito in
modo consistente la cosiddetta "Base Militante Islamica", compresa Al
Qaeda di Osama bin Laden, come parte integrante della propria agenda di
politica estera.
A questo riguardo, i Democratici e i Repubblicani hanno operato di
concerto. Di fatto, è l’organizzazione spionistico-militare USA che ha
dato continuità alla politica estera degli Stati Uniti.
Informazioni dai media su Al Qaeda e il Servizio Spionistico Militare
(ISI) del Pakistan
Bisogna mettere in evidenza che in tutti gli eventi terroristici
effettivamente accaduti dopo l’11/9, viene riferito dai media e dai
documenti ufficiali che le organizzazioni terroristiche sono sempre in
"stretto collegamento con Al Qaeda di Osama bin Laden". Questo in sé
costituisce solo un frammento di informazione. Naturalmente, negli
articoli di stampa non si fa mai menzione che di fatto Al Qaeda è una
creazione della CIA, e assolutamente non si considera rilevante capire
bene cosa sta sotto questi avvenimenti terroristici.
I collegamenti di queste organizzazioni terroristiche, particolarmente
quelle Asiatiche, con l’intelligence militare Pakistana (ISI) vengono
messi in risalto solo in pochi casi dalle fonti ufficiali e dai
dispacci della stampa. Per conferma della Commissione per le Relazioni
con l’Estero (CFR), alcuni di questi gruppi appaiono avere legami con
l’ISI Pakistano, senza però che venga mai specificata la natura di
questi legami. Inutile dire che queste informazioni risulterebbero
essenziali per identificare chi sponsorizza questi attentati
terroristici.
In altri termini, l’ISI appoggia queste organizzazioni terroristiche, e
allo stesso tempo è in stretto collegamento con la CIA.
In conclusione, l’aver posto l’attenzione sulle previsioni di attentati
è servito a distrarre utilmente l’attenzione dalle relazioni da lungo
tempo stabilite da parte dei governi USA con le reti terroristiche fin
dalla guerra Sovietico-Afghana, cosa che inevitabilmente solleva le più
larghe questioni del tradimento e dei crimini di guerra.
Il tema della previsione di attentati in un certo senso cancella una
documentazione storicamente oggettiva, in quanto non riconosce la
stretta relazione fra Al Qaeda e le amministrazioni USA che si sono
succedute.
L’amministrazione viene accusata di non aver reagito agli avvertimenti
di attacchi terroristici.
Queste le parole di Richard Clarke:
"Noi dobbiamo tentare di raggiungere un livello di dibattito pubblico
su questi argomenti che sia nello stesso tempo energico e mutuamente
rispettoso…Noi tutti desideriamo sconfiggere i jihadisti. [questo è di
consenso unanime] Per fare questo, abbiamo bisogno di stimolare in
America un dibattito attivo, critico ed analitico su quanto sarà meglio
fare. E se avvenisse un altro attacco terroristico catastrofico contro
il nostro Paese, non dobbiamo più cadere nel panico o soffocare la
discussione, come abbiamo fatto per troppo tempo dopo l’11 settembre."
(New York Times, 25 aprile 2004)
Bush e il team di intelligence della Casa Bianca sembrano avere
trascurato gli avvertimenti di possibili aggressioni terroristiche.
Richard Clarke, che fino al febbraio 2003 era in forza al
contro-terrorismo nel Consiglio per la Sicurezza Nazionale, ha
"chiesto scusa" al popolo Americano e ai famigliari delle vittime. Se
si fosse agito in maniera responsabile, se fossero stati presi
seriamente in considerazione i rapporti di intelligence, l’11 settembre
2001, 3000 vite avrebbero potuto essere salvate.
Ma tenete a mente che Richard Clarke faceva parte di un gruppo di
spionaggio che a suo tempo forniva appoggio ad Al Qaeda nei Balcani!
(Vedi più avanti)
Questo nuovo parere unanime contro Bush rispetto agli attentati
dell’11/9 ha fatto inabissare parte del movimento per la verità sui
fatti dell’11/9. Le spudorate menzogne sono state denunciate in coro
con testimonianze giurate presso la Commissione per l’11/9; le famiglie
delle vittime hanno espresso la loro indignazione.
La discussione si incentra se l’amministrazione risulta responsabile
per un "deficit di intelligence" o se tutto ciò è il risultato di
"incompetenza."
In entrambi i casi, il mito di Al Qaeda rimane incontestato, e rimane
incontestato il fatto che i dirottatori di Al Qaeda siano i veri
responsabili per l’11 settembre 2001.
Fonti di avvertimenti di terrorismo
Lasciando perdere la retorica, nessuno sembra aver chiesto informazioni
sulle fonti di questi avvertimenti emanati da un apparato di
intelligence, che, come è noto, ha sostenuto Al Qaeda per l’intero
periodo successivo alla Guerra Fredda.
In altre parole, questi avvertimenti di minacce terroristiche
provenienti esternamente dalla CIA sono una rappresentazione "vera" di
una minaccia terroristica o fanno parte del processo di disinformazione
che cerca di sostenere con precisione che Al Qaeda risulta "Nemico
della Patria".
Invece, le imputazioni di "copertura e di complicità" ai più alti
livelli dell’amministrazione Bush, che sono state sollevate sulla scia
immediata degli attacchi dell’11/9, sono state respinte.
Ed è stato posto sotto silenzio il ruolo dei funzionari di Bush, i loro
collegamenti documentati con la rete terroristica, i vincoli
affaristici fra le famiglie dei Bush e dei bin Laden, il ruolo del
Servizio di Spionaggio Militare del Pakistan (ISI) che appoggia e rende
complice Al Qaeda, mentre lavorano fianco a fianco con le loro
controparti USA (la CIA e l’Agenzia di Intelligence per la Difesa DIA),
il fatto che diversi funzionari di Bush sono stati gli artefici di Al
Qaeda durante l’amministrazione Reagan, come dimostrato dalle indagini
Iran Contra. (vedi Michel Chossudovsky,
http://www.globalresearch.ca/articles/CHO303D.html)
"Sono i Sauditi ad aver fatto questo"
Tutto questo, che pure risulta ampiamente documentato, non è più di
tanto rilevante. Non sembra risultare più di tanto argomento di
dibattito e di inchiesta. Quello che i media, come molti degli
investigatori importanti sull’11/9, stanno accreditando è che "sono
stati i Sauditi a fare questo". Il Nemico Esterno Al Qaeda sembra
essere stato appoggiato dai Sauditi.
Questa linea di analisi, che caratterizza l’azione legale da 1 miliardo
di dollari promossa dal Giurista Ted Motley per le famiglie delle
vittime, è evidentemente incrinata. Mentre vengono messi in luce i
collegamenti di affari tra i Bush e i bin Laden, non viene rigettata la
leggenda del nemico esterno.
L’affermazione "Sono i Sauditi ad aver fatto questo " allora fa parte
dell’agenda di politica estera USA, eventualmente può essere usata per
gettare discredito sulla monarchia Saudita e destabilizzare i mercati
finanziari Sauditi, che trattano il 25% delle riserve di petrolio del
mondo, dieci volte più di quelle degli USA.
Di fatto, questo processo si è già innescato con il programma di
privatizzazioni in Arabia Saudita, che cerca di trasferire la ricchezza
e le risorse Saudite nelle mani straniere degli Anglo-Americani.
Gli uomini della finanza Sauditi non sono stati mai i motori primi.
Loro sono stati dei mandatari, e quindi hanno giocato in ruoli
subordinati. Hanno sempre operato a stretto contatto con lo spionaggio
USA e con i loro equivalenti soggetti finanziari Americani. Lavorando
in collegamento con la CIA, sono stati implicati nella pulitura e nel
riciclaggio del denaro sporco proveniente dal traffico di droga.
Importanti sette Wahabite dall’Arabia Saudita sono state inviate in
Afghanistan per informare le scuole religiose madrassas. I Sauditi
hanno inviato segretamente finanziamenti ai vari movimenti rivoltosi
Islamici, per conto della CIA.
In altre parole l’affermazione comune "Sono stati i Sauditi a fare
questo" principalmente contribuisce a dare una mano di bianco
all’amministrazione Bush e nel contempo fornisce il pretesto per
destabilizzare l’Arabia Saudita.
Il giudizio unanime che " Bush mente " sorregge "La Grande Menzogna"
Il giudizio unanime che sta emergendo sui fatti dell’11 settembre,
("Nemico esterno", deficit di intelligence, negligenze criminali, "Sono
i Sauditi ad aver fatto questo", ecc.), che sta prendendo piede nei
libri di storia Americani, è che "loro sapevano, ma sono venuti meno
nell’azione".
Vi è stata incompetenza o negligenza criminale, ma non vi è stato alto
tradimento. Le guerre in Afghanistan e nell’ Iraq erano "guerre
giuste", sono state intraprese in accordo con la dottrina della
Sicurezza Nazionale, che individua Al Qaeda come il Nemico Esterno.
Inutile dire che all’inizio della guerra contro l’Afghanistan, un
numero consistente di eminenti intellettuali Occidentali, di leaders
sindacali e della società civile ha appoggiato il concetto di "Guerra
Giusta".
Mentre sull’amministrazione Bush si addensano le nubi delle colpe, la
"guerra al terrorismo" e il suo mandato umanitario rimangono
funzionalmente intatti.
Comunque, ognuno ha gli occhi puntati sul fatto che funzionari di Bush
hanno mentito sotto giuramento rispetto agli avvertimenti di attentati
terroristici.
Ora non sembra che qualcuno abbia formulato l’interrogativo
fondamentale:
Che significato hanno questi avvertimenti emanati da una struttura di
intelligence, sapendo che la CIA ha creato Al Qaeda e che Al Qaeda è
una "risorsa di intelligence "?
In altri termini, la CIA è lo sponsor di Al Qaeda e allo stesso tempo
controlla gli avvertimenti per impedire gli attacchi terroristici. Ed
inoltre, funzionari di Bush in testimonianze giurate presso la
Commissione per l’11 settembre, stanno mentendo sotto giuramento su
qualcosa che è vero, o addirittura stanno mentendo su qualcosa che è
una menzogna ancora più grossa?
La Leggenda del “Nemico Esterno”
L’attacco dinamitardo al WTC del 1993 era stato annunciato
dall’amministrazione Bush come uno dei primi attentati di Al Qaeda alla
Patria. Dall’11 settembre, l’attacco dinamitardo al WTC del 1993 è
divenuto parte della "leggenda dell’11 settembre", che descrive Al
Qaeda come "un nemico esterno."
Questo veniva dichiarato dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale
Condoleezza Rice, nell’aprile 2004, in una testimonianza giurata
davanti alla Commissione per l’11/9:
"La minaccia terroristica alla nostra Nazione non viene alla luce solo
dopo l’11 settembre 2001. Già da tanto tempo, prima di quel giorno,
terroristi radicali, che odiano la libertà, hanno dichiarato guerra
all’America e al mondo civilizzato. L’attentato agli acquartieramenti
dei Marines in Libano nel 1983, l’atto di pirateria nei confronti dell’
Achille Lauro nel 1985, la nascita di al-Qaida e l’attentato
dinamitardo al World Trade Center nel 1993, gli attacchi contro
installazioni Americane in Arabia Saudita nel 1995 e nel 1996, gli
attentati dinamitardi alle Ambasciate in Africa Orientale nel 1998,
tutte queste e altre atrocità facevano parte di una potente,
sistematica campagna per diffondere devastazioni e caos e per ammazzare
Americani innocenti." (Vedi la completa trascrizione di questa
deposizione a http://www.globalresearch.ca/articles/RIC404A.html)
Di seguito forniamo le prove della collaborazione USA-Al Qaeda desunte
da fonti ufficiali che confermano senza ombra di equivoci che Al Qaeda
è stata una "risorsa di intelligence " appoggiata dagli Stati Uniti,
per tutto l’intero periodo successivo alla Guerra Fredda.
Periodo post Guerra Fredda: successione temporale della collaborazione
Al Qaeda- USA
1993-1994: Bosnia-gate.
L’Amministrazione Clinton collabora con Al Qaeda (1993-1994)
Al tempo dell’attentato dinamitardo al WTC del 1993, l’Amministrazione
Clinton stava collaborando attivamente con al Qaeda in operazioni
militari congiunte in Bosnia, come è stato confermato da un rapporto
ufficiale del Congresso reso pubblico dal Partito Repubblicano.
Il coinvolgimento “attivo” dell’Amministrazione Clinton con la linea di
rifornimento di armamenti alle organizzazioni Islamiche comprendeva
anche il collaudo di missili dall’Iran da parte di ufficiali
governativi Statunitensi.
La Rete Islamica Militante (pagina 5): Assieme alle armi sono entrati
in Bosnia in grande numero Guardiani della Rivoluzione Iraniana e
agenti segreti VEVAK, con migliaia di mujahedin ("Santi guerrieri")
provenienti da tutto il mondo Islamico. Quindi sono stati coinvolti
nello sforzo bellico diversi paesi Musulmani( fra questi il Brunei, la
Malesia, il Pakistan, l’Arabia Saudita, il Sudan, e la Turchia) e un
grande numero di organizzazioni estremiste Musulmane. Ad esempio, è
stato ben documentato il ruolo di una “organizzazione umanitaria” con
base in Sudan, denominata Agenzia per il Soccorso del Terzo Mondo.
Il coinvolgimento “attivo” dell’Amministrazione Clinton con la linea di
rifornimento di armamenti alle organizzazioni Islamiche comprendeva
anche il collaudo di missili dall’Iran da parte di ufficiali
governativi Statunitensi.
(...)
In breve, la politica dell’Amministrazione Clinton di favorire la
distribuzione di armi ai Musulmani Bosniaci de facto ha associato
l’Amministrazione con la rete internazionale in pieno sviluppo dei
governi e delle organizzazioni che mettono al primo posto della loro
agenda politica la Bosnia…Ad esempio, uno di questi gruppi, intorno al
quale si è fatta luce in modo dettagliato, è l’Agenzia per il Soccorso
del Terzo Mondo (TWRA), un’organizzazione con base in Sudan, a parole
umanitaria, che ha costituito il più importante collegamento nel flusso
di armi verso la Bosnia. ["Come i Musulmani di Bosnia hanno eluso
l’embargo sulle armi: Agenzie di Soccorso hanno mediato l’aiuto dalle
nazioni e dai gruppi estremisti, " Washington Post, 22/9/96; vedi anche
"I Sauditi finanziano il traffico di armi per la Bosnia. Un ufficiale
afferma: un programma da 300 milioni di dollari$ ha ricevuto la
cooperazione segreta degli USA" Washington Post, 2/2/96]
La TWRA è risultata essere in stretta connessione con particolari
figure della rete del terrore Islamico, come Sheik Omar Abdel Rahman
(la mente responsabile dietro all’attentato dinamitardo del 1993 contro
il World Trade Center ) e Osama Binladen, un ricco emiro Saudita
ritenuto il finanziatore di numerosi gruppi militanti. [WP, 22/9/96]
appendice
L’Amministrazione Clinton ha appoggiato la “Base Militante Islamica” ,
articoli con autorizzazione alle stampe del Senato, Congresso degli
USA, 16 gennaio 1997, a
http://www.globalresearch.ca/articles/DCH109A.html
Il presunto terrorista Sheik Omar Abdul Rahman veniva processato come
ideatore dell’attentato dinamitardo del 1993 al WTC, e quindi
condannato all’ergastolo.
Per amara ironia, lo stesso individuo Omar Abdul Rahman veniva
identificato in un documento del 1997 del Comitato Politico del Partito
Repubblicano del Senato degli USA come collaborante con ufficiali di
Clinton nel trasporto di armi e di Mujahideen in Bosnia. In altre
parole, il Partito Repubblicano confermava che Omar Abdul Rahman e Al
Qaeda erano "organizzazioni di intelligence " appoggiate dagli Stati
Uniti.
Documento originale del Senato a
http://www.senate.gov/~rpc/releases/1997/iran.htm
Quando Bill Clinton, apparso davanti alla Commissione per i fatti
dell’11/9 nell’aprile 2004, è stato interrogato se avesse stretto
collegamenti con la rete terroristica, compreso l’ideatore
dell’attentato dinamitardo del 1993 al WTC, rispose decisamente di “No!”
Possiamo concludere questo: esisteva un Triangolo Clinton-Osama-Abdel
Rahman.
Noi stiamo trattando con le categorie di “Tradimento” ed
“Insabbiamento” in relazione alle vicende dei legami
dell’Amministrazione Clinton con il supposto “Nemico Esterno”. La
categoria “Tradimento” viene così definita: “L’agire consapevole e
intenzionale in favore del nemico.”
1995-1999: La Nato e l’Esercito degli Stati Uniti hanno collaborato con
Al Qaeda in Kosovo
Di seguito presentiamo diversi estratti da documenti del Congresso che
puntualizzano il sostegno degli Stati Uniti all’organizzazione
terroristica in Kosovo nel periodo 1995-1999 e che confutano perciò
largamente l’esistenza di un “Nemico Esterno”.
Frank Ciluffo del Programma sul Crimine Organizzato Globalmente, in una
testimonianza presentata alla Commissione Giuridica della Camera dei
Rappresentanti:
Quello che viene largamente nascosto all’opinione pubblica è il fatto
che l’Esercito di Liberazione del Kosovo(KLA-UCK) acquisisce parte dei
suoi finanziamenti dalla vendita di narcotici. L’Albania e il Kosovo
sono situati nel cuore della Rotta dei Balcani che congiunge la
“Mezzaluna Dorata” dell’ Afghanistan e del Pakistan ai mercati della
droga di Europa. Per questa Rotta avvengono traffici per 400 miliardi
di dollari$ l’anno e si tratta l’80% dell’eroina destinata all’Europa.
(Congresso USA, Testimonianza di Frank J. Ciluffo, Direttore Sostituto
del Programma sul Crimine Organizzato Globalmente, alla Commissione
Giuridica della Camera dei Rappresentanti, Washington DC, 13 dicembre
2000)
Ralf Mutschke della Divisione di Intelligence Criminale dell’Interpol,
in una testimonianza sempre alla Commissione Giuridica della Camera dei
Rappresentanti:
Il Dipartimento di Stato USA ha catalogato la KLA-UCK come una
organizzazione terroristica, indicando che sta finanziando le sue
operazioni con il denaro proveniente dal traffico internazionale
dell’eroina e con prestiti dai paesi Islamici o individuali; come
esempio di finanziatore individuale viene portato Osama bin Laden. Un
altro collegamento con bin Laden resta il fatto che il fratello di un
leader della organizzazione Jihad Egiziana, e anche comandante militare
di Osama bin Laden, era alla testa di una unità di elite della KLA
durante il conflitto in Kosovo.
(Congresso USA, Commissione Giuridica della Camera dei Rappresentanti,
Washington DC, 13 dicembre 2000)
Il Deputato John Kasich della Commissione per i Servizi armati della
Camera dei Rappresentanti:
"Proprio noi abbiamo creato un collegamento, nel 1998-99, con la KLA
che costituiva il punto per l’entrata in scena di bin Laden."
(Congresso USA, Trascrizioni dei verbali della Commissione per i
Servizi armati della Camera dei Rappresentanti, Washington, DC, 5
ottobre 1999)
Nel 1999, il Senatore Jo Lieberman affermava autorevolmente che:
"Combattere per la KLA vale quanto combattere per i diritti umani e per
i valori Americani."
Quando esprimeva questo concetto, il Senatore sapeva bene che la KLA
veniva appoggiata da Osama bin Laden .
Che conclusioni possiamo trarre dall’analisi di queste dichiarazioni?
Le trascrizioni dei documenti Congressuali confutano l’esistenza del
“nemico esterno”.
Al Qaeda (una nostra "risorsa di intelligence") ha sostenuto e continua
a sostenere la KLA. L’Amministrazione Clinton ha appoggiato la KLA. La
Segretaria di Stato Madeleine Albright trovava desiderabile
ardentemente il comandante della KLA Hashim Thaci.
Le Military Professional Resources – Risorse Professionali Militari
(MPRI), una compagnia di mercenari sotto contratto per il Pentagono era
implicata nell’addestramento della KLA. La KLA veniva anche addestrata
dalle Forze Speciali USA e Britanniche. Ma la KLA riceveva
addestramento anche da Al Qaeda. Quindi, gli USA hanno collaborato
nell’addestramento di un’organizzazione terroristica che è collegata
con Al Qaeda, con il traffico della droga e con il crimine organizzato.
L’amministrazione Bush ha seguito di pari passo l’Amministrazione
Clinton. La KLA viene appoggiata dall’esercito Statunitense, mentre
nello stesso tempo viene sostenuta da Al Qaeda.
2001.
1 agosto 2001: L’Organizzazione Militante Islamica, la Nato e
l’Esercito USA si stringono la mano in Macedonia.
Appena poche settimane prima dell’11 settembre 2001, nell’agosto,
consiglieri militari superiori USA venivano informati da una compagnia
privata di mercenari sotto contratto del Pentagono, la MPRI,
dell’autoproclamazione dell’Esercito di Liberazione Nazionale (NLA) di
Macedonia.
Un distaccamento di Mujahideen di Al Qaeda provenienti dal Medio
Oriente e dall’Asia Centrale stavano combattendo in una formazione
armata paramilitare, che riceveva anche supporto dall’esercito degli
Stati Uniti e dalla Nato.
La NLA agisce per procura dell’Esercito di Liberazione del Kosovo
(KLA). Inoltre, la KLA e il Corpo di Protezione del Kosovo (KPC),
sponsorizzato dall’ONU, sono le medesime istituzioni con i medesimi
comandanti e con il medesimo personale militare. I Comandanti del KPC
in paga dell’ONU stanno combattendo nella NLA a fianco dei Mujahideen.
Per ironia, mentre viene appoggiata e finanziata da Al Qaeda di Osama
bin Laden, la KLA-NLA viene anche supportata dalla NATO e dalla
Missione delle Nazioni Unite in Kosovo (UNMIK).
Inoltre, l’Organizzazione Militante Islamica, utilizzando l’Inter
Service Intelligence (ISI) del Pakistan e la CIA come intermediari,
sicuramente costituisce una parte integrante nelle operazioni
spionistico-militari sotto copertura di Washington sia in Macedonia che
nel sud della Serbia.
I terroristi della KLA-NLA sono finanziati con aiuti militari degli
USA, con i fondi del bilancio delle Nazioni Unite destinati ad azioni
di peace-keeping, e da diverse organizzazioni Islamiche, compresa Al
Qaeda di Osama bin Laden. Vengono usati anche i proventi del traffico
di droga per finanziare i terroristi con la complicità del governo
Statunitense. Il reclutamento dei Mujahideen per combattere nelle file
della NLA in Macedonia viene realizzato attraverso vari gruppi Islamici.
Consiglieri militari USA sono mescolati con i Mujahideen all’interno
delle stesse formazioni paramilitari; mercenari Occidentali provenienti
dai paesi della NATO combattono fianco a fianco con i Mujahideen
reclutati in Medio Oriente ed in Asia Centrale.
Ma questo non è avvenuto durante la Guerra Fredda! È avvenuto in
Macedonia nei mesi che hanno preceduto l’11 settembre. E questo è stato
confermato da molti articoli di stampa, da testimonianze oculari, da
prove fotografiche e dalle affermazioni del Primo Ministro Macedone,
che ha accusato l’alleanza militare Occidentale di appoggiare il
terrorismo. In più, l’Agenzia ufficiale di Informazioni Macedone (MIA)
ha puntualizzato sulla complicità fra l’Ambasciatore plenipotenziario
di Washington James Pardew e i terroristi della NLA.
In altri termini, le cosiddette “risorse di intelligence” stanno
sicuramente servendo gli interessi dei loro sponsors USA.
6 agosto 2001: L’informativa presidenziale di intelligence (PDB)
L’informativa presidenziale di intelligence (PDB) del 6 agosto 2001
preparata dal Presidente George W. Bush recava il titolo "Bin Ladin ha
deciso di colpire negli Stati Uniti".
L’informativa era stata preparata al quartier generale della CIA a
Langley e veniva presentata al Presidente Bush su un ordine del giorno
in forma di relazione orale dal Direttore della CIA George Tenet.
Di seguito vengono riportati brani selezionati di questa informativa.
Il testo completo della PDB del 6 agosto 2001 può essere consultato a
http://www.globalresearch.ca/articles/WHI404A.html
Nei media venivano riportate notizie che presupponevano questa
informativa riguardante una effettiva minaccia terroristica. Di fatto,
quello che si riprometteva la PDB era la costruzione di una minaccia
terroristica. Di seguito vengono riportati brani scelti.
"Un governo straniero, in clandestinità, e rapporti di mezzi di
informazione ci avvertono che già dal 1997 Bin Ladin aveva l’intenzione
di condurre attacchi terroristici negli USA.”
[Questa affermazione è disinformazione. Durante quel periodo, gli USA
stavano collaborando con AL Qaeda nei Balcani, vedi prima]
"Noi abbiamo trascurato di prendere in giusta considerazione alcune
informazioni di minacce le più sensazionali, come quella da un…(testo
non riprodotto)…servizio di intelligence nel 1988 che affermava che Bin
Ladin aveva l’intenzione di dirottare un aereo USA per ottenere la
liberazione dello “Sceicco Cieco” ’Umar ’Abd al-Rahman e di altri
estremisti imprigionati negli USA.
Ciò nondimeno, da quel periodo il servizio d’informazione dell’FBI ha
indicato varie modalità di intelligence in questo paese, che
comprendono anche la recente sorveglianza di edifici federali a New
York, su attività sospettate di preparare dirottamenti o altri tipi di
attentati.
[Il Direttore della CIA ha informato il Presidente che una
organizzazione patrocinante lo Sceicco Abdu Rahman stava in realtà
collaborando in Bosnia con ispettori dell’esercito USA, come confermato
da una relazione del 1997 della Commissione del Partito Repubblicano??]
L’FBI ha in corso approssimativamente 70 inchieste a tutto campo negli
Stati Uniti con oggetto Bin Ladin. La CIA e l’FBI stanno investigando
su un avvertimento di maggio alla nostra Ambasciata negli Emirati Arabi
Uniti che un gruppo di sostenitori di Bin Ladin stava pianificando
negli USA attentati con esplosivi.
[Il Direttore della CIA ha informato il Presidente che Osama bin Laden
si trovava in luglio di quell’anno negli Emirati Arabi Uniti per
ricevere cure specifiche per una malattia renale proprio presso
l’Ospedale Americano a Dubai e che l’Ospedale Americano era in stretto
collegamento con l’Ambasciata USA?? (Vedere l’articolo pubblicato da Le
Figaro, http://www.globalresearch.ca/articles/RIC111B.html)]
27-30 agosto: Missione ad Islamabad e a Rawalpindi per consultazioni di
intelligence
Dal 27 al 30 agosto 2001, quasi un paio di settimane prima dell’11
settembre, i rappresentanti delle Commissioni per i servizi di
intelligence per il Senato e la Camera dei Rappresentanti,
rispettivamente i Senatori Bob Graham e Jon Kyl e il Deputato Porter
Goss, si trovavano ad Islamabad per "consultazioni". Si incontravano
con il Presidente Musharraf e con ufficiali Pachistani dell’esercito e
dei servizi segreti, compreso il capo dell’Inter Services Intelligence
(ISI) del Pakistan, Generale Mahmoud Ahmad.
(vedi http://www.globalresearch.ca/articles/CHO111A.html)
Un rapporto dell’Agenzia France Presse (AFP) conferma che la
delegazione del Congresso degli USA si era incontrata anche con
l’Ambasciatore Afgano in Pakistan, Abdul Salam Zaeef. A questo
incontro, che non veniva quasi menzionato dai media Statunitensi,
"Zaeef assicurava la delegazione USA [per conto del governo Afgano] che
i Talebani non avrebbero mai permesso a bin Laden di usare
l’Afghanistan per lanciare attacchi contro gli Stati Uniti o qualsiasi
altro paese." (Agenzia France Presse (AFP), 28 agosto 2001.)
Il Rapporto dell’FBI di settembre
Un rapporto dell’FBI rilasciato ad ABC News alla fine di settembre
2001, che in seguito riceveva conferma da un documento sul Times of
India, informa che il Military Intelligence (ISI) Pachistano, guidato
dal Generale Mahmoud Ahmad, aveva giocato un ruolo importante nel
trasferimento di denaro agli attentatori dell’11 settembre.
Infatti il Generale Mahmoud Ahmad aveva ordinato il trasferimento di
100.000 dollari$ al supposto capo dei dirottatori terroristi dell’11
settembre, Mohamed Atta. (vedi Michel Chossudovsky, War and
Globalization, The Truth behind 9/11, - Guerra e Globalizzazione, la
Verità dietro all’11 settembre;
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html)
Per quel che riguarda l’11 settembre, autorità federali avevano
riferiro a ABC New che avevano ora trovato le tracce del passaggio di
più di 100.000$ da banche in Pakistan a due banche in Florida, su conti
in possesso del supposto capo dei dirottatori terroristi Mohammed Atta.
Parimenti, questa mattina, il Time Magazine riportava che parte di quel
denaro era arrivato proprio pochi giorni prima dell’attentato e se ne
potevano trovare traccia direttamente presso la gente collegata con
Osama bin Laden. Tutto questo faceva parte di quello che era stato fino
ad ora uno sforzo a buon esito dell’FBI di avvicinarsi al comandante in
capo dei dirottatori, agli uomini del denaro, ai pianificatori degli
attentati e alla mente.21
Tenete ben presente la sequenza di questi incontri. Bob Graham e Porter
Goss erano ad Islamabad alla fine di agosto del 2001, ed incontravano
il Generale Mahmoud Ahmad, il presunto "uomo del denaro" sul retroscena
dell’11 settembre. Gli incontri con il Presidente Musharraf e
l’Ambasciatore Afgano erano del 27 agosto, la missione si trovava
ancora ad Islamabad il 30 agosto.
4-13 settembre: Il comandante del Servizio di Intelligence del Pakistan
(ISI) arriva a Washington il 4 settembre, e parte il 13 settembre.
Il Generale Mahmoud Ahmad era arrivato a Washington per una visita
ufficiale di consultazioni alcuni giorni più tardi, il 4
settembre.Durante questa visita a Washington, incontrava il suo
corrispettivo direttore della CIA George Tenet ed ufficiali di alto
grado dell’amministrazione Bush, come Richard Armitage e Colin Powell.
Nella sede del Congresso degli USA, il Generale incontrava il 13
settembre il Senatore Joseph Biden, Presidente della Commissione per i
Rapporti con l’Estero, il Senatore Bob Graham e il Deputato Porter Goss.
Graham e Goss, gli uomini che avevano ricevuto il Generale, verranno
chiamati ad istituire la Commissione Congiunta Senato-Camera dei
Rappresentanti per l’inchiesta sull’11 settembre.
9 settembre: L’assassinio del Comandante dell’Alleanza del Nord, Ahmad
Shah Massood.
Il leader dell’Alleanza del Nord, Comandante Ahmad Shah Masood veniva
ferito gravemente in un attacco kamikaze, il 9 settembre 2001.
Mancavano due giorni dagli attentati al WTC e al Pentagono dell’11
settembre. Più tardi, sabato 15 settembre, Masood moriva per le ferite
riportate nell’attentato suicida.
Sulla scia degli attentati dell’11 settembre, l’uccisione di Ahmad Shah
Masood veniva praticamente fatta passare sotto silenzio. L’opinione
generale dei media era che i due eventi erano totalmente privi di
correlazione. Invece l’Alleanza del Nord aveva informato
l’amministrazione Bush tramite un comunicato ufficiale che l’ISI
Pachistano era sicuramente implicato nell’assassinio:
"Un asse ISI del Pakistan-Osama-Talebani era responsabile per aver
progettato l’assassinio per mezzo di due attentatori suicidi Arabi. Noi
pensiamo che si sia costituito un triangolo tra Osama bin Laden, l’ISI,
che è la sezione dello spionaggio dell’esercito Pakistano e i Talebani".
( Il documento dell’Alleanza del Nord veniva reso pubblico il 14
settembre 2001, e riportato dalla Reuters il 15 settembre 2001)
L’ISI (Inter-Services Intelligence), i Talebani e Osama bin Laden
sembrano avere ordito questo complotto. "
In altri termini, vi sono ragioni per pensare che gli accadimenti del 9
e dell’11 settembre non siano isolati e privi di correlazione.
Secondo i documenti e i rapporti ufficiali, l’ISI era certamente
implicata in entrambi gli eventi: l’assassinio di Shah Masood il 9
settembre e il finanziamento degli attentati dell’11 settembre. In
entrambi i casi erano direttamente implicati ufficiali di grado
superiore dell’amministrazione Bush.
Mentre i media USA riconoscevano implicitamente il ruolo dell’ISI
Pachistano nell’assassinio di Shah Masood, mancavano però di
soffermarsi su una questione più sostanziale: “Come mai il Capo
dell’ISI si trovava a Washington, in visita ufficiale, ed incontrava
funzionari dell’amministrazione Bush nello stesso giorno in cui veniva
ammazzato Masood?
Se Masood non fosse stato assassinato, l’amministrazione Bush non
sarebbe stata in grado di insediare a Kabul il suo fantoccio politico
Hamid Karzai.
Masood, piuttosto che Hamid Karzai (un ex dipendente della compagnia
petrolifera UNOCAL), sarebbe diventato la guida del governo
post-Talebani formato in seguito ai bombardamenti USA sull’Afghanistan.
10 settembre: Osama ricoverato in ospedale un giorno prima degli
attentati al WTC.
Don Rumsfeld dichiarava che non si sapeva dove Osama si trovasse in
quel periodo. Invece, secondo Dan Rather, CBS, Bin Laden era stato
ricoverato in ospedale il 10 settembre, un giorno prima degli
attentati, questa volta per gentile concessione dell’indefettibile
alleato dell’America, il Pakistan.
L’Intelligence dell’Esercito Pachistano (ISI) ha confermato alla CBS
che bin Laden era stato sottoposto alla dialisi a Rawalpindi, al
quartier generale dell’Esercito Pachistano:
[trascrizione del servizio della CBS a
http://www.globalresearch.ca/articles/CBS203A.html, e a
http://www.cbsnews.com/stories/2002/01/28/eveningnews/main325887.shtml ]
Bisogna sottolineare come l’ospedale fosse direttamente sotto la
giurisdizione delle Forze Armate del Pakistan, che era a stretto
contatto con il Pentagono. I consiglieri militari USA di base a
Rawalpindi lavoravano in connessione diretta con le Forze Armate
Pachistane. Ancora, non era stato messo in atto alcun tentativo per
arrestare il ben noto ricercato dagli Stati Uniti, ma forse bin Laden
stava servendo ad un altro “miglior obiettivo”. Rumsfeld, in quel
periodo, affermava di non conoscere nulla relativamente allo stato di
salute di Osama. (vedi la trascrizione del servizio della CBS
precedente).
Inutile dire, il servizio della CBS è un pezzo cruciale di informazioni
sul puzzle dell’11 settembre. In questo servizio viene rifiutata
l’asserzione dell’amministrazione che non si conosceva il luogo dove si
trovava bin Laden. Si puntualizza la connessione con il Pakistan,
viene suggerita una copertura ai più alti livelli dell’amministrazione
Bush.
Però Dan Rather e Barry Petersen mancano di sottolineare le
implicazioni del loro servizio del gennaio 2002, mancano di porre la
domanda, dove si trovasse Osama l’11 settembre. Se l’avessero fatto nel
loro servizio, la conclusione sarebbe stata ovvia: l’amministrazione
stava mentendo riguardo a dove si trovava Osama.
Se il servizio della CBS è puntuale, e quindi Osama si trovava
ricoverato nell’ospedale militare in Pakistan il 10 settembre, con il
permesso dell’alleato dell’America, allora l’11 settembre si trovava
ancora in ospedale a Rawalpindi, durante gli attentati.
Con tutta probabilità, dove Osama si trovasse era ben noto ai
funzionari USA anche nella mattina del 12 settembre, quando il
Segretario di Stato Colin Powell iniziava trattative con il Pakistan,
con l’obiettivo di arrestare ed estradare bin Laden.
Queste trattative, condotte dal Generale Mahmoud Ahmad, capo dei
servizi di spionaggio del Pakistan, per conto del governo del
Presidente Pervez Musharraf, avvenivano il 12 e il 13 settembre
nell’ufficio del Sottosegretario di Stato Richard Armitage. Inoltre, il
13 settembre il Generale incontrava al Dipartimento di Stato Colin
Powell per continuare la discussione.
11 settembre: “Un incontro a seguire” con il Generale Mahmoud Ahmad,
mediante una colazione di lavoro al Campidoglio.
La mattina dell’11 settembre, i tre giuristi Bob Graham, Porter Goss e
Jon Kyl (che avevano fatto parte della delegazione del Congresso in
Pakistan) tenevano una colazione di lavoro in Campidoglio con il
Generale Ahmad, il presunto “uomo del denaro” nel retroscena dei
dirottamenti dell’11 settembre. Presenti a questo incontro c’erano
anche l’Ambasciatore del Pakistan presso gli Stati Uniti, Maleeha
Lodhi, e diversi membri delle Commissioni per i Servizi Segreti del
Senato e della Camera dei Rappresentanti.
Questo incontro veniva descritto da un articolo di stampa come “un
incontro a seguire” quello tenutosi in Pakistan, lo scorso agosto.
(vedi in precedenza). "Il 30 agosto, il Presidente della Commissione
per i Servizi Segreti del Senato, Sen. Bob Graham (D-FL) si trovava in
missione per acquisire informazioni ulteriori sul terrorismo. (…) L’11
settembre, Graham, ritornato a Washington DC, riceveva in un “incontro
a seguire” il capo dell’agenzia di spionaggio Pakistana Mahmud Ahmed e
il Presidente della Commissione per i servizi di Intelligence della
Camera dei Rappresentanti Porter Goss (R-FL)" 3 (The Hotline, 1 ottobre
2002):
Sebbene banalizzi l’importanza di questa colazione-incontro dell’11
settembre, The Miami Herald (16 settembre 2001) conferma che il
Generale Ahmad aveva incontrato anche il Segretario di Stato Colin
Powell sulla scia degli attentati.
Comunque il significato politico della relazione personale tra il
Generale Mahmoud (il presunto “uomo del denaro” dietro l’11 settembre)
e il Segretario di Stato Colin Powell viene ignorato con indifferenza.
Secondo il The Miami Herald , l’incontro ad alto livello fra i due
uomini non era stato pianificato in precedenza. Era avvenuto sulla
spinta del momento, a causa del blocco del traffico aereo che aveva
impedito al Generale Mahmoud di tornarsene a casa ad Islamabad su un
aereo commerciale di linea, quando con tutta probabilità il Generale e
la sua delegazione avevano viaggiato su un aereo concesso dal governo.
Fatta eccezione per la stampa della Florida ( e di Salon.com, 14
settembre), non veniva fatta parola nei media USA di settembre, che
trattavano dei fatti del giorno 11, rispetto a questa misteriosa
riunione a colazione.
Otto mesi più tardi, il 18 maggio 2002, due giorni dopo che era apparso
a titoli cubitali su giornali a diffusione popolare "BUSH KNEW-BUSH
SAPEVA", il Washington Post pubblicava un articolo su Porter Goss,
intitolato: "Un mantello, non un pugnale! Una ex spia dichiara di
cercare spiegazioni, non capri espiatori per l’11 settembre".
Concentrandosi sulla di lui carriera di agente della CIA, l’articolo
serviva ampiamente a sottolineare l’integrità e l’impegno di Porter
Goss nell’ingaggiare una “guerra contro il terrorismo”. Inoltre, in un
paragrafo isolato, l’articolo rendeva noto il misterioso incontro a
colazione dell’11 settembre con il Capo dell’ISI Mahmoud Ahmad,
confermando ancora che "Ahmad dirigeva un’agenzia di spionaggio
notoriamente in contatto stretto con Osama bin Laden e i Taliban":
Mentre il Washington Post sottolinea i collegamenti “notoriamente
stretti” tra il Generale Ahmad e Osama bin Laden, trascura la più
importante questione: perché il Deputato Porter Goss e il Senatore Bob
Graham ed altri membri delle Commissioni per i servizi di intelligence
del Senato e della Camera dei Rappresentanti hanno incontrato a
colazione nella mattinata dell’11 settembre il presunto “uomo del
denaro” che sta nel retroscena degli attentati?
In altri termini, l’articolo del Washington Post non fa proprio un
passo più avanti nel dare corso alla problematica reale: che
significato aveva questo misterioso incontro a colazione? “una svista
politica”, un deficit di intelligence o qualcosa di più serio? Gli
stessi individui, Goss e Graham, che hanno sviluppato un rapporto
personale con il Generale Ahmad, dovrebbero essere sottoposti
all’inchiesta di una commissione congiunta “per stabilire la verità
sull’11 settembre”.
I media non danno molto peso alla colazione-incontro, che viene
presentata come un diversivo e non vengono tirate le opportune
conclusioni. Nemmeno si porta a conoscenza il fatto, ampiamente
documentato, che l’”uomo del denaro” che stava dietro ai dirottatori
era stato incaricato dal governo del Pakistan di discutere i termini
precisi della “collaborazione” del Pakistan nella “guerra contro il
terrorismo” in incontri riservati a porte chiuse al Dipartimento di
Stato, il 12 e il 13 settembre 2001. 11 7(vedere Michel Chossudovsky,
op cit)
12-13 settembre: La conclusione, il presunto uomo del denaro incontra
Colin Powell e Richard Armitage
Tenete a mente che lo scopo di questo incontro del 13 settembre al
Dipartimento di Stato veniva reso pubblico solo dopo gli attentati
terroristici dell’11 settembre, quando l’amministrazione Bush aveva
preso la decisione di cercare formalmente la cooperazione del Pakistan
nella sua “campagna contro il terrorismo internazionale”, malgrado i
collegamenti dell’ISI Pachistano con Osama bin Laden e i Talebani e
il suo presunto ruolo nell’assassinio del Comandante Massoud, due
giorni prima dell’11 settembre.
Ciò nonostante, i media Occidentali, pur in presenza di una crescente
evidenza, rimanevano silenti sull’insidioso ruolo dell’Agenzia di
Intelligence Militare del Pakistan (ISI). Veniva citato l’assassinio
di Massoud, ma non il suo significato politico in relazione all’11
settembre e la conseguente decisione di scatenare la guerra contro
l’Afghanistan veniva a mala pena accennata. Senza una discussione o
dibattito, il Pakistan veniva annunciato come amico e alleato
dell’America. In una logica completamente capovolta, i media
Statunitensi concludevano in coro che:
“Funzionari USA avevano cercato la cooperazione con il Pakistan proprio
perché era l’originale sostenitore dei Talebani, la leadership Islamica
dalla linea dura in Afghanistan accusata da Washington di dare asilo a
bin Laden.”
L’Amministrazione Bush non solo aveva fornito un’accoglienza da tappeto
rosso al presunto”uomo del denaro” che stava nel retroscena degli
attentati dell’11 settembre, ma anche aveva cercato la sua
“cooperazione” nella “guerra al terrorismo”. I precisi termini di
questa “cooperazione” venivano pattuiti tra il Generale Mahmoud Ahmad,
rappresentante del governo del Pakistan e il Sottosegretario al
Dipartimento di Stato Richard Armitage, in incontri al Dipartimento di
Stato il 12 e il 13 settembre. In altre parole, l’Amministrazione
decideva, nella scia immediata dell’11 settembre, di cercare la
“cooperazione” dell’ISI Pachistano nell’”inseguimento di Osama”,
malgrado il fatto (documentato dall’FBI) che l’ISI aveva finanziato ed
era complice dei terroristi dell’11 settembre. Qualche contraddizione?
Ma no! É come dire che “ si sta chiedendo ad Al Capone di prestare
aiuto nella lotta contro il crimine organizzato”!
11 SETTEMBRE: CRONOLOGIA
1. Periodo della guerra fredda, nasce Al Qaeda.
1979, viene lanciata in Afghanistan l’operazione a più grande
copertura e segretezza nella storia della CIA, con la creazione delle
brigate islamiche per combattere nella guerra Sovietico Afghana. Nasce
Al Qaeda.
1985, il Presidente Reagan firma la direttiva 166 decisionale sulla
sicurezza nazionale che autorizza di aumentare segretamente gli aiuti
militari ai Mujahideen.
1989, fine della guerra Sovietico Afghana, fine della guerra fredda,
aumento delle operazioni segrete nella ex Unione Sovietica e nei
Balcani.
1996, i Talebani formano un governo con l’appoggio degli Stati Uniti.
2. Post guerra fredda; appoggio ad Al Qaeda nei Balcani.
1991, inizia la guerra civile in Yugoslavia
1993-1994, l’amministrazione Clinton collabora con Al Qaeda in Bosnia
1995-1999, la Nato e l’esercito USA collaborano con Al Qaeda in Kosovo
2000-2001, la rete militante islamica, la Nato, l’esercito USA e la
missione delle Nazioni Unite in Kosovo uniscono le forze in Macedonia
in appoggio alla NLA
3. Breve cronologia: luglio-settembre 2001.
1 luglio: Osama bin Laden in ospedale Americano a Dubai, Emirati Arabi
Uniti.
6 agosto: informativa presidenziale di intelligence (pdb).
27-30 agosto: missione del Senatore Bob Graham e del Deputato Porter
Goss a Islamabad e a Rawalpindi per consultazioni di intelligence con
il Presidente Musharraf e il Capo dell’ISI, Generale Mahmoud Ahmad.
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