SECONDO L'UNIONE EUROPEA, I REFERENDUM VANNO BENE SOLO QUANDO SERVONO A
FRAMMENTARE I PAESI E A METTERE LE "ETNIE" LE UNE CONTRO LE ALTRE
Anche la repubblica ex-Jugoslava di Macedonia ha la sua "DEVOLUTION":
cosi' viene chiamato dai media locali il progetto di decentramento
amministrativo sponsorizzato dalla UE e dagli USA.
Contro questa vera e propria "dissolution" dello Stato -- simile alla
nostra nel senso dello smantellamento dello "stato sociale" ma gravida
di implicazioni molto piu' serie in un contesto inquinato dai
micronazionalismi e dal secessionismo -- tutte le opposizioni hanno
promosso un referendum che si e' tenuto ieri e che e' stato fatto
fallire dal governo, mero esecutore dei diktat delle potenze
imperialiste (soprattutto quella tedesca e quella statunitense).
L'Ue ha oggi accolto "con soddisfazione" il fallimento del referendum,
i cui promotori sono definiti "nazionalisti" dai nostri media
asserviti e dalle agenzie di Stato. Sia l'Alto rappresentante Ue per la
politica estera, Javier Solana, sia il commissario per le relazioni
esterne, Chris Patten, hanno commentato positivamente il fatto che
non sia stato raggiunto il quorum di partecipazione. Solana ha in un
comunicato sottolineato per esempio che il ''chiaro'' risultato di
ieri ''permette al paese di proseguire nell'attuazione della riforma
sulla decentralizzazione'', consentendo al governo di ''portare
avanti i cambiamenti cruciali sul fronte economico e sociale''.
''Cosa ancora piu' importante'' - ha sottolineato Solana - il voto di
ieri ha evidenziato che ''i cittadini hanno scelto di mantenere in
piedi il cammino intrapreso verso l'Ue''. Da parte di Patten, la
''soddisfazione'' sul fallimento del referendum e' stata sottolineata
in modo esplicito: un risultato positivo del voto - ha precisato la
portavoce di Patten - avrebbe rappresentato un ''serio ostacolo'' al
processo di avvicinamento della Macedonia verso l'Europa.
(vedi anche: MACEDONIA: REFERENDUM; UE, SODDISFAZIONE PER FALLIMENTO
VOTO
http://www.ansa.it/balcani/macedonia/20041108150533147367.html )
FRAMMENTARE I PAESI E A METTERE LE "ETNIE" LE UNE CONTRO LE ALTRE
Anche la repubblica ex-Jugoslava di Macedonia ha la sua "DEVOLUTION":
cosi' viene chiamato dai media locali il progetto di decentramento
amministrativo sponsorizzato dalla UE e dagli USA.
Contro questa vera e propria "dissolution" dello Stato -- simile alla
nostra nel senso dello smantellamento dello "stato sociale" ma gravida
di implicazioni molto piu' serie in un contesto inquinato dai
micronazionalismi e dal secessionismo -- tutte le opposizioni hanno
promosso un referendum che si e' tenuto ieri e che e' stato fatto
fallire dal governo, mero esecutore dei diktat delle potenze
imperialiste (soprattutto quella tedesca e quella statunitense).
L'Ue ha oggi accolto "con soddisfazione" il fallimento del referendum,
i cui promotori sono definiti "nazionalisti" dai nostri media
asserviti e dalle agenzie di Stato. Sia l'Alto rappresentante Ue per la
politica estera, Javier Solana, sia il commissario per le relazioni
esterne, Chris Patten, hanno commentato positivamente il fatto che
non sia stato raggiunto il quorum di partecipazione. Solana ha in un
comunicato sottolineato per esempio che il ''chiaro'' risultato di
ieri ''permette al paese di proseguire nell'attuazione della riforma
sulla decentralizzazione'', consentendo al governo di ''portare
avanti i cambiamenti cruciali sul fronte economico e sociale''.
''Cosa ancora piu' importante'' - ha sottolineato Solana - il voto di
ieri ha evidenziato che ''i cittadini hanno scelto di mantenere in
piedi il cammino intrapreso verso l'Ue''. Da parte di Patten, la
''soddisfazione'' sul fallimento del referendum e' stata sottolineata
in modo esplicito: un risultato positivo del voto - ha precisato la
portavoce di Patten - avrebbe rappresentato un ''serio ostacolo'' al
processo di avvicinamento della Macedonia verso l'Europa.
(vedi anche: MACEDONIA: REFERENDUM; UE, SODDISFAZIONE PER FALLIMENTO
VOTO
http://www.ansa.it/balcani/macedonia/20041108150533147367.html )