Da: ICDSM Italia
Data: Dom 14 Nov 2004 17:35:41 Europe/Rome
A: icdsm-italia @ yahoogroups.com
Cc: aa-info @ yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] "Processo Milosevic": la "Corte" non e'
interessata alla deposizione dei leader occidentali
"Processo Milosevic": la "Corte" non e' interessata alla deposizione
dei leader occidentali... e ci saremmo stupiti del contrario!
1. MILOSEVIC: SLOBO VUOLE IN TPI CLINTON, BLAIR, SCHROEDER (ANSA
11/11/04)
2. L’Ambasciatore canadese Bissett ed il Comandante canadese in Kosovo
Keith fanno a pezzi i miti della guerra jugoslava (Traduzione di Curzio
Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
3. Il diplomatico canadese James Bissett accusa la NATO di crimini di
guerra (B92 – 20 maggio, 2004 - Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso
Popolare di Padova)
4. "Le accuse contro Milosevic sono pure fantasie". Brani da
un’intervista con l’ex Ambasciatore canadese in Jugoslavia, James
Bissett (27 settembre 2004 – di Boba Borojevic / “Monday’s Encounter" /
http://ckcu.magma.ca/ - Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso
Popolare di Padova)
*** APPELLO ***
Senza mezzi finanziari, la difesa di Milosevic non ha
chances. Il "Tribunale" garantisce infatti solamente le spese
essenziali per il viaggio dei "testimoni" in occasione delle udienze;
ma tutte le spese di documentazione, comunicazione, gli spostamenti per
la preparazione delle udienze, i contatti e tutte le attivita' dei
consulenti legali di Milosevic (da non confondere con gli "avvocati
d'ufficio" imposti dall'accusa) e del Comitato di difesa
vanno autofinanziate. Inoltre, servono soldi per pubblicare i testi
relativi al "processo- farsa", poiche' la loro diffusione via internet
ha una presa limitata, e con il trascorrere del tempo queste
informazioni si disperdono e vanno perdute.
Si valuta che sia indispensabile raccogliere almeno 10mila euro al mese
per far fronte a tutte le necessita' di assistenza legale, di
documentazione e di comunicazione. Le sottoscrizioni piu' regolari e
consistenti finora sono arrivate dalla Serbia e dalla Germania, dove
esiste una nutrita comunita' di emigrati, per un ammontare mensile di
poche centinaia di euro in tutto. Si badi bene: NON ESISTONO ALTRE
FONTI DI FINANZIAMENTO. Una legge passata dal Parlamento serbo la
scorsa primavera - che in linea di principio avrebbe garantito una
parziale copertura delle spese - e' stata subito "congelata" in seguito
alle minacce occidentali. Una qualsivoglia campagna di finanziamento su
basi volontarie a Belgrado e' praticamente irrealizzabile. A causa
delle scelte estremistiche, in senso neoliberista, del regime
instaurato il 5 ottobre 2000 la situazione sociale e' disastrosa, la
disoccupazione dilaga, i salari sono da fame, chi ha i soldi per
mangiare li tiene ben stretti e solo in pochi casi e' disposto a
rischiare la galera (o peggio: vedi le torture in carcere nella
primavera 2003, durante la cosiddetta "Operazione Sciabola") in
attivita' politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic: il quale
viene tuttora demonizzato dai media locali - oramai tutti in mano a
societa' occidentali, soprattutto tedesche - esattamente come da noi. A
tutti deve essere infine chiaro - se ancora ci fosse bisogno di
ripeterlo - che al di la' delle menzogne giornalistiche NON ESISTE
ALCUN "TESORO NASCOSTO" DI MILOSEVIC, e che il nostro impegno
per la sua difesa e' insostituibile oltreche' indispensabile.
La Sezione Italiana dell'ICDSM, ringraziando tutti quelli che hanno
finora contribuito alla campagna di autofinanziamento (nel corso di un
anno sono stati raccolti circa 2500 euro dall'Italia), chiede che lo
sforzo in tal senso prosegua, cosi' come sta proseguendo in tutte le
altre realta' nazionali.
CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
=== 1 ===
MILOSEVIC: SLOBO VUOLE IN TPI CLINTON, BLAIR, SCHROEDER
(ANSA) - BRUXELLES, 11 NOV - (M.Rigacci) ''Se possibile prima di
Natale'', Slobodan Milosevic vorrebbe ascoltare in aula Bill Clinton,
Gerhard Schroeder e Tony Blair, quali testimoni della difesa nel
processo contro di lui in corso dal febbraio del 2002 al Tribunale
penale internazionale sulla ex Jugoslavia dell'Aja.
Ribadendo la richiesta gia' fatta mesi fa, l'ex presidente jugoslavo ha
nell'udienza di oggi all'Aja fatto i nomi dell'ex presidente americano,
del cancelliere tedesco e del premier britannico, oltre a quelli
dell'ex segretario di Stato Usa, Madeleine Albright, dell'ex ministro
della difesa tedesco, Rudolf Sharping e del generale americano a riposo
Wesley Clark, ex comandante Nato in Kosovo.
Milosevic, che qualche giorno fa ha ottenuto il permesso per
'autodifendersi' al processo, ha sottolineato di aver gia' scritto alle
ambasciate dei diversi politici citati al fine di ottenere la loro
comparizione, e rivolgendosi ai giudici, ha chiesto che l'Aja ''invii
le corrispondenti citazioni, possibilmente prima della pausa di
Natale'', visto che da ''diversi elementi'', risulta evidente per
l'imputato che Clinton e gli altri personaggi chiamati da Slobo hanno
''rifiutato'' gli inviti.
Subito dopo, il presidente della Corte ha chiarito di non avere alcuna
intenzione di procedere in tali inviti, a meno che l'imputato non
faccia la richiesta per iscritto, precisando pero' - ha sottolineato
Patrick Robinson - che la Corte ha piena liberta' di decisione al
riguardo.
Milosevic deve ''dimostrare di essere stato in contatto con i testimoni
e che questi hanno rifiutato'', ma soprattutto che i giudici devono
essere ''convinti sul fatto che gli elementi di prova dei testimoni
sono in effetti pertinenti'' con il procedimento giudiziario.
Al processo all'Aja iniziato nel febbraio del 2002, Milosevic e' sotto
processo per i conflitti balcanici nei primi anni '90. (ANSA)
RIG 11/11/2004 16:57
=== 2 ===
L’Ambasciatore canadese Bissett ed il comandante canadese in Kosovo
Keith fanno a pezzi i miti della guerra jugoslava
( Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova -
SEE THE ORIGINAL TEXTS, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123
or http://www.freenations.freeuk.com/news-2004-10-14.html :
Canadian Ambassador and Canadian Kosovo Commander explode Myths of
Yugoslav War )
---
Una testimonianza oculare sulla disgregazione della Jugoslavia
James Bissett, in una lettera al sito “Freenations”, 27 settembre 2004:
“Un discorso pronunciato da James Bissett, ex Ambasciatore Canadese a
Belgrado, davanti a 5.000 Serbi Canadesi nell’anniversario della
storica battaglia del Kosovo. Cascate del Niagara, 29 giugno 2003”.
Onorevoli ospiti, signore e signori. Prima di tutto, desidero
ringraziare Bora Dragasevich per avermi invitato a parlarvi, questo
pomeriggio. Sinceramente, questo è un privilegio ed un onore per me
essere qui con voi e prendere parte alla vostra celebrazione di
Vidovdan. Io rammento che tredici estati fa partivo per Belgrado per
occupare il posto di Ambasciatore Canadese in Jugoslavia.
Allora, la Jugoslavia era una nazione forte ed unita – molto più
prospera della maggioranza delle nazioni del Blocco Orientale. Eppure
stavano emergendo segnali di conflitti. La Slovenia e la Croazia
venivano incoraggiate dalle ex Potenze Centrali Europee, la Germania,
l’Austria e l’Ungheria, alla pianificazione della loro separazione
dalla Federazione Jugoslavia.
Sono diventato un testimone oculare della successiva violenza e della
disgregazione della regione. Sono stato anche testimone della “storica
amnesia” sofferta dai dirigenti politici di Francia, Inghilterra, Stati
Uniti e della mia stessa nazione, il Canada. Queste nazioni sono state
tradizionalmente alleate della Serbia in due guerre mondiali, ma
vergognosamente sono state spettatrici inerti e si sono unite nella
distruzione della Jugoslavia.
La disgregazione della Jugoslavia è stata un disastro per il popolo
Serbo. Migliaia sono stati ammazzati e molti di più sono stati
costretti ad abbandonare le loro terre avite, le terre dei loro padri.
I Serbi sono stati umiliati e molti hanno perso il rispetto di se
stessi. Certamente, la più grande tragedia fra tutte è che i Serbi sono
stati accusati di qualsiasi avvenimento che ha causato la
disgregazione.Loro stessi sono stati accusati della disgregazione. Loro
sono stati accusati di aver dato inizio alle violenze. Loro sono stati
accusati per le pulizie etniche che sono avvenute. Loro sono stati
accusati dei massacri. Loro sono stati accusati di genocidio. Ed infine
sono stati accusati per i bombardamenti della NATO sulla loro stessa
nazione!
Queste sono menzogne! Menzogne! Menzogne! Il Ministro della propaganda
di Hitler, Joseph Goebbels, affermava che, se viene divulgata una
menzogna colossale e mostruosa, la gente ci crederà, poiché non è
possibile immaginare che qualcuno possa aver messo in piedi una tale
falsità in modo tanto oltraggioso. E anche se vengono alla luce le
prove che contraddicono la menzogna, questi argomenti verranno
liquidati come irrilevanti e fuorvianti. Finalmente quando la verità
viene a galla, risulta troppo tardi. Nessuno è più interessato o
desidera conoscerla.
Questo è avvenuto con le spaventose bugie divulgate sui Serbi.
Il Presidente Clinton e Tony Blair le hanno pronunciate sul genocidio
avvenuto in Kosovo.
Il Ministro della Difesa USA, William Cohen, dichiarava che più di un
centinaio di migliaia di giovani Albanesi erano stati fatti scomparire
in Kosovo.
Robin Cook, il Ministro degli Esteri Britannico, e Clare Short, la sua
collega di gabinetto, entrambi hanno scagliato contro i Serbi indegne
accuse su campi, dove si sarebbe esercitato lo stupro etnico,
inesistenti.
Più tardi, veniva riferito dall’UNHCR (Alto Commissariato per le
Nazioni Unite per i Rifugiati) e anche dall’anti-Serbo, finanziato da
George Soros, Human Rights Watch (Osservatorio sui Diritti Umani), che
queste storie erano prive di fondamento.
Chi potrebbe credere che questi due ipocriti Ministri del Gabinetto
Britannico attualmente abbiano rassegnato le dimissioni a causa della
guerra contro l’Iraq!
Comunque, vi è una straordinaria differenza tra il Kosovo e l’Iraq.
Malgrado tutti gli errori di Milosevic, egli non è assolutamente
paragonabile a Saddam Hussein. Milosevic, dopo tutto, ha ottemperato a
tutte le Risoluzioni dell’ONU, compresa quella di permettere l’ingresso
delle truppe della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in
Europa (OSCE) in Kosovo. Egli non ha mai costituito una minaccia per i
suoi confinanti. Non ha mai aspirato al possesso, ne mai posseduto armi
di distruzione di massa.
Sebbene non fosse un democratico, non era un killer psicopatico come
Saddam [nemmeno un bigotto religioso come il Croato Tudjman o il
Bosniaco Izetbegovic - ed] e la Serbia non era sotto il suo regime uno
stato totalitario, come era l’Iraq [nemmeno aveva mai invaso altre
nazioni come Saddam aveva attaccato il Kuwait e l’Iran - ed]. In
realtà, aveva cercato solo di sopprimere una ribellione armata nel suo
stesso territorio – una ribellione condotta da una organizzazione
terroristica Musulmana – e per questo le nazioni della NATO hanno
bombardato la sua nazione.
Adesso io penso che venga generalmente accettato dall’opinione pubblica
Occidentale più informata, fatta eccezione del sistema dei mezzi di
informazione del Canada, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, che
il bombardamento della Jugoslavia era stato deliberatamente progettato.
Questo serviva per fornire alla NATO una ragione della sua esistenza e
al Presidente Clinton un modo per distogliere l’attenzione pubblica
dallo scandalo sessuale che lo vedeva coinvolto.
La verità sta gradualmente venendo a galla da tutta una serie di fonti
attendibili.
Una delle più rilevanti è stata l’ammissione dell’ex Ministro
Britannico della Difesa, Lord Gilbert, che dichiarava alla Camera
Britannica dei Comuni nel luglio 2000 che le condizioni che la NATO
aveva tentato di imporre a Milosevic a Rambouillet erano
deliberatamente congegnate per provocare una guerra.
[Notare che si tratta della stessa strategia di quando l’Austria nel
1914 aveva dettato le condizioni alla Serbia come alternative alla
guerra, ma nel contempo informava il suo Ambasciatore a Belgrado che
non aveva alcuna importanza accettare la risposta dei Serbi -
qualunque questa fosse! - ed]
Così la verità sta lentamente emergendo. Purtroppo è tardi di per sé
per restituire ai Serbi il loro senso di orgoglio e la dignità. Questo,
è rimasto ai Serbi come popolo. Però, conoscendoli come io li conosco –
memore del loro storico coraggio ed eroismo – resto fiducioso che voi
supererete questo arretramento storico, come avete fatto anche in tempi
precedenti. La cosa importante è che rendiate salda nella vostra
gioventù la fierezza del loro patrimonio di memorie e di non accettare
i giudizi semplicistici e parziali dei mezzi di informazione
Nord-Americani sul dissolvimento della Jugoslavia.
Desidero terminare il mio discorso di oggi con una nota positiva.
Vi sono nella ex Jugoslavia, che lo crediate o no, molti incoraggianti
segnali di riconciliazione e di speranza. Di recente è stato
sottoscritto un accordo al Lago di Ocrida [in Macedonia] dalle
delegazioni di cinque Stati Balcanici, Serbia/Montenegro, Croazia,
Macedonia, Bosnia-Herzegovina e Albania, che verrà tradotto, se tutto
va per il meglio, in un accordo di libero commercio con effetti
immediati nel 2007.
Inoltre, la Croazia e la Serbia/Montenegro si sono accordate nel
dichiarare entrambi i Paesi “a visto libero”, in modo che i cittadini
di ognuno degli Stati possano entrare e uscire senza visto. Quindi
esiste qualche speranza che, sotto la pressione dell’Europa [ironico e
cinico, dato il ruolo dell’Unione Europea nel distruggere ciò che ora
cerca di rammendare insieme! – ed], i giusti diritti possano essere
restituiti a coloro che se li sono visti sottrarre dalle guerre. Si
chiuderà il cerchio – una volta ancora in una forma differente – e l’ex
Jugoslavia risorgerà.
Io desidero concludere con queste note positive, ma non prima di
aggiungere un mio personale avvertimento.La storia della Serbia ha
registrato vittorie eroiche e terribili sconfitte. Sono arrivate le
vittorie quando i Serbi hanno fatto assegnamento sulle loro stesse
risorse e sulla loro forza interiore. Le sconfitte sono venute quando i
loro alleati li hanno traditi o abbandonati. Questo è un insegnamento
che non si può dimenticare. Non dovete porre ogni vostra fiducia negli
altri, in special modo nelle organizzazioni multilaterali o nei
politicanti. E ricordare che la storia spesso si ripete, come solo i
Serbi sanno troppo bene. Ora, non solo i Serbi hanno visto troppo bene
che gli orrori, avvenuti nella primavera e nell’estate del 1941 in
Croazia e in Bosnia, si sono ripetuti parimenti negli anni Novanta.
Per ultimo. Sono felice che finalmente Naser Oric, il comandante
Musulmano a Srebrenica, sia stato messo in stato di accusa dal
Tribunale dell’Aja. Oric é stato il responsabile di aver trucidato
molte persone anziane Serbe che vivevano nei villaggi attorno a
Srebrinica. Lui aveva ripreso effettivamente con la videocamera alcune
delle vittime che erano state decapitate e aveva mostrato i video ad un
certo numero di giornalisti…uno dei quali era del quotidiano “Toronto
Star”, ma non sono mai stato in grado di rintracciare il nome del
reporter.
---
Il Comandante dell’Esercito Canadese manda in frantumi i miti sul Kosovo
14 settembre 2004
Martedì, il terzo testimone, chiamato a deporre al Tribunale dell’Aja
in quella che viene definita “difesa di Slobodan Milosevic", ha preso
posizione.
Il testimone, Roland Keith, era il Comandante del servizio nella zona
di Kosovo Polje, durante la Missione di Controllo e Verifica del Kosovo
(KVM) dell’OSCE.
Mr. Keith ha servito per 32 anni nelle forze armate del Canada, dove ha
ottenuto il grado di Generale Comandante.
Keith è un veterano delle missioni di osservazione ONU. Prima di andare
in Kosovo, aveva prestato servizio come osservatore militare ONU e
comandante delle truppe ONU in Medio Oriente. Keith era arrivato in
Kosovo nella prima settimana del febbraio 1999, ed era rimasto in
Kosovo per tutto il tempo fino al ritiro della Missione KVM, il 20
marzo 1999, quattro giorni prima dei bombardamenti NATO.
In questa testimonianza, Keith ha riferito sul il programma di
addestramento a cui venivano sottoposti gli osservatori OSCE. Secondo
Keith, l’addestramento era inadeguato e lasciava gli osservatori
impreparati a portare avanti la loro missione in modo competente.
Sempre secondo Keith, la maggior parte degli osservatori avevano scarsa
o nulla preparazione di base militare e non potevano comprendere, o
puntualmente riferire, quello che dovevano testimoniare. Keith ha
affermato che la struttura della Missione di osservazione dell’OSCE era
piena di falle, che gli osservatori erano vincolati alle sole vie di
comunicazione, e quindi impossibilitati a vedere quello che stava
accadendo fuori da percorsi predeterminati.
Keith ha descritto l’Esercito di Liberazione del Kosovo KLA-UCK come
un’organizzazione terroristica di guerriglia, e affermato che la
limitazione alle sole strade per la Missione KVM impediva agli
osservatori di essere in grado di monitorare effettivamente le attività
della KLA.
In contrasto diretto con quasi tutte le testimonianze Kosovaro-Albanesi
al processo, Keith ha riferito che la KLA aveva un distaccamento, o
come veniva chiamato un "home guard", un posto di guardia locale in
ogni villaggio. Riferiva inoltre che la KLA gestiva posti di blocco
alle strade di accesso ai paesi, e più sorprendente è che molti dei
testimoni Kosovaro-Albanesi al processo mai avevano visto la KLA.
Keith ha affermato che mai aveva visto la MUP o l’Esercito Jugoslavo
(VJ) maltrattare qualcuno, e che la MUP e le Forze armate VJ
cooperavano completamente con lui, mentre con la KLA era tutta un’altra
storia.
La KLA aveva rifiutato in molte occasioni di cooperare con la Missione
KVM. La KLA violava regolarmente gli accordi del cessate il fuoco,
mentre la MUP e il VJ li rispettavano, tanto che il VJ generalmente
stazionava nelle sue caserme.
Secondo la testimonianza di Keith, il disegno seguito in Kosovo dalla
KLA era di iniziare un attacco, per scatenare la rappresaglia delle
autorità.
Quando Keith era arrivato per la prima volta in Kosovo, era stato
mandato nel villaggio di Glogovac, dove poteva assistere ad un attacco
di cecchini KLA contro la MUP.
Una settimana più tardi, veniva inviato a Kosovo Polje dove insediava
l’Ufficio di zona della KVM.
Il villaggio di Grabovac era nella sua area di responsabilità, e,
secondo Keith, una squadra di terroristi della KLA occupava un’area
boschiva nei dintorni di quel villaggio; questi membri della KLA erano
armati con lancia-granate, fucili d’assalto, mitragliatrici e altri
tipi di armi. Keith dichiarava che questa squadra della KLA era
impegnata in attacchi di franchi tiratori contro lavoratori di una
miniera che operavano nelle vicinanze del villaggio.
Keith aveva portato un altro esempio di azione violenta della KLA,
quando era stata fatta un’imboscata ad una pattuglia della MUP sulla
strada principale Pec-Pristina, e un ufficiale della polizia Serba era
stato ammazzato e un altro gravemente ferito nell’attacco. In questo
caso, era arrivato in soccorso della Polizia l’Esercito Jugoslavo (VJ),
che aveva usato un carro-armato. Ma, sempre secondo Keith, il VJ aveva
mostrato moderazione e aveva usato solo le mitragliatrici e non il più
pesante armamento del carro-armato nell’affrontare gli aggressori della
KLA.
Keith ripetutamente confermava la buona disposizione a cooperare delle
autorità Jugoslave, ed asseriva di aver lavorato insieme alla polizia
Serba per facilitare il ritorno degli Albanesi, che erano fuggiti nel
mezzo dei combattimenti del 1998 dal villaggio di Donji Grabovac. La
polizia si era resa disponibile a consegnare a questi abitanti del
paese armi leggere, in modo che potessero difendersi da chi li
minacciava e faceva loro del male.
Sfortunatamente, Keith aveva dovuto abbandonare il Kosovo, prima di
poter vedere i frutti di questi tentativi.
Inoltre, Keith affermava che la dirigenza della Missione KVM aveva
determinati obiettivi politici e che non vedeva effettivamente di buon
grado la normalizzazione della situazione in Kosovo.
Su questo argomento sembrava avesse molto da aggiungere, ma ne’ Mr. Kay
ne’ Mr. Nice [rispettivamente, difensore assegnato d’ufficio a Slobodan
Milosevic, e pubblico accusatore] erano particolarmente vogliosi di
discutere di questo, e il discorso veniva fatto deviare.
Keith asseriva che gli abitanti dei paesi assolutamente esageravano
nelle loro affermazioni di trasferimenti forzati delle popolazioni, con
le loro dichiarazioni che centinaia di persone erano state scacciate da
un certo villaggio, quando in realtà solo gruppi ristretti di persone
erano stati costretti ad abbandonare le loro case.
Naturalmente, Mr. Nice non si limitava nel leggere ad alta voce lunghi
passaggi del libro dell’OSCE "Kosovo-Kosova: As Seen, As Told [tanto
visto, quanto riferito]", che riporta in modo pesante i resoconti poco
veritieri degli stessi paesani dei villaggi che Keith aveva citato in
precedenza.
Mr. Nice si impegnava quanto più possibile a perdere del tempo, e
declamava anche lunghi passaggi dal "libro blue" dell’OCSE. Nice
chiedeva a Keith di commentare alcuni avvenimenti che si asseriva
fossero avvenuti a Prizren e in altre parti del Kosovo, che comunque
erano fuori della zona di competenza di Keith.
Mr. Keith si comportava come un militare di professione, come è in
realtà, e si limitava a testimoniare su luoghi e accadimenti, di cui
aveva avuto diretta conoscenza.
Constatando che era inutile cercare di trascinare Mr. Keith in una
discussione non su dati di fatto, Mr. Nice aveva tentato di insinuare
che Keith aveva scritto articoli sulla guerra del Kosovo irresponsabili
e inesatti, ma mai assolutamente Mr. Nice trovava il tempo di
contestare con dati reali la veridicità di ogni parte specifica del
lavoro di Keith.
Sebbene Mr. Nice abbia impegnato più tempo di Mr.Kay con i testimoni,
tutti e tre i testimoni lo hanno messo in difficoltà.
Inoltre, Slobodan Milosevic aveva richiesto che gli venisse restituito
il suo diritto all’autodifesa, e allora Mr. Robinson [giudice del TPI]
escludeva il suo microfono, e accusava Milosevic di essere "petulante e
puerile."
Dal suo canto, Milosevic gli rispondeva, "Io desidero, Mr. Robinson,
dirle qualcosa in merito all’osservazione che lei ha fatto sulle mie
attitudini e sul mio comportamento. Io ritengo che il diritto a
difendersi da soli sia un diritto di principio…" e allora nuovamente
Robinson escludeva il microfono!
Le cose non stanno andando bene per il Tribunale.
Mr. Kay annunciava che non riusciva a trovare più alcun testimone
disponibile a venire a deporre. I testimoni si erano associati e
stavano boicottando le procedure per protestare contro le condizioni
drastiche imposte dal Tribunale nel negare a Milosevic il diritto
all’autodifesa.
Mr. Kay richiedeva che il cosiddetto "processo" venisse sospeso fino a
che la Corte d’Appello avesse emesso la sentenza relativa al ricorso
presentato da lui stesso contro il suo incarico d’ufficio in difesa di
Milosevic.
Domani, ci sarà un’udienza per valutare la futura conduzione del
processo, ma una cosa è chiara, che il Tribunale ha ridotto questo
cosiddetto "processo" in totale farsa. Negando a Milosevic il diritto
ad autodifendersi, hanno portato tutti questi problemi a fracassare le
loro teste.
=== 3 ===
Diplomatico Canadese accusa la NATO di crimini di guerra
20 maggio 2004--B92 (Serbia-Montenegro)
http://www.b92.net/english/news/
b92_focus.php?yyyy=2004&mm=05&dd=20&nav_id=28447
Il Diplomatico James Bissett è stato Ambasciatore Canadese in
Jugoslavia dal 1990 al 1992. Durante questo suo incarico, ha potuto
osservare come la Jugoslavia ha cominciato a disgregarsi e le guerre a
scoppiare, prima in Slovenia, poi in Croazia, e alla fine in Bosnia.
In questo periodo, Bissett si era incontrato regolarmente con il
Presidente Jugoslavo Slobodan Milosevic e altri dirigenti.
Egli ha fornito la seguente intervista al canadese “Edmonton Journal”,
il 18 maggio 2004, prima di un suo discorso all’Università di Alberta.
Bissett è stato condotto all’Edmonton da membri della comunità locale
Serba, e ha ammesso che spesso parla per conto di gruppi di parte, ma
reclama il suo essere schierato per controbilanciare le storie che
hanno demonizzato i Serbi per anni.
”Il Canada ha preso parte ad una serie di crimini di guerra contro la
Jugoslavia, approvati dalla NATO”, così accusa l’ex ambasciatore del
Canada in quella nazione Balcanica.” A tutt’oggi il Canada ha mancato
di ammettere che i pretesti che stavano dietro alla campagna di
bombardamenti che hanno portato la NATO ad occupare il Kosovo non
avevano fondamento”.
“La NATO e gli Stati Uniti accusavano che più di 100.000 persone di
etnia Albanese erano state trucidate, come risultato del genocidio
perpetrato dai Serbi. Per bloccare questo presunto genocidio e la
pulizia etnica, la NATO ha intrapreso una campagna di bombardamenti
contro la Jugoslavia, con la distruzione di strutture militari e
governative, per poi prendere come obiettivi industrie, ponti, stazioni
televisive e reti di distribuzione di energia. Alla fine, il governo
Jugoslavo doveva cedere e permetteva alle truppe NATO di entrare in
Kosovo.
Seguivano squadre investigative di esperti in medicina legale. Questi
esperti rinvenivano meno di 2.000 tombe e molti di questi cadaveri
erano di Serbi. Vi erano stati molti più civili in Serbia ammazzati
dalla campagna di bombardamenti NATO.
Non vi era stata proprio una campagna concertata di pulizia etnica da
parte del governo Jugoslavo. Quello che realmente è avvenuto sono i
200.000 Albanesi che hanno abbandonato le loro case, per non trovarsi
fra i due fuochi dell’Esercito Jugoslavo e l’Esercito di Liberazione
del Kosovo (KLA). La KLA era una organizzazione terroristica di
guerriglia che provocava rappresaglie contro i villaggi Albanesi
Musulmani, ammazzando ufficiali dell’esercito e della polizia Serbi, in
modo da far credere al mondo che i Serbi erano impegnati in una
campagna di genocidio.
Oggi, i pochi Serbi rimasti in Kosovo stanno pagando il prezzo di
questa malafede. In Kosovo sono stati massacrati 2.000 Serbi e 1.300
chiese Cristiane e monasteri sono state bombardate, incendiate o rase
al suolo.
Il 17 marzo, un’altra menzogna ha scatenato ulteriori violenze contro i
Serbi. Tre ragazzi di etnia Albanese stavano nuotando in un fiume, e
quando due annegarono, il terzo ragazzo riferì ai suoi genitori che
loro erano stati cacciati in acqua da un Serbo con i suoi cani feroci.
Con il tempo, il giovane ammetteva che questa storia era una falsità,
ma questo avveniva troppo tardi.
Tutte queste violenze contro i Serbi avvenivano mentre un esercito di
18.000 militari della NATO stazionavano nella regione e non facevano
nulla per proteggere i Serbi e le loro proprietà.” Questo è il sunto
delle dichiarazioni di Bissett, che era stato un esplicito oppositore
dell’azione della NATO durante la preparazione della campagna di
bombardamenti del 1999.
"É tempo di parlare del Kosovo, che attualmente sembra essere un posto
dimenticato. Solo il Pakistan e poche altre nazioni hanno denunciato
quella situazione. Il Canada non ha detto nulla."
(SEE THE ORIGINAL TEXT, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123 )
=== 4 ===
TPI all’Aja : le accuse contro Milosevic sono pure fantasie
Brani da un’intervista con l’ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia,
James Bissett
(27 settembre 2004 – di Boba Borojevic / “Monday’s Encounter", un
programma radiofonico bilinguistico Serbo-Canadese che va in onda ogni
lunedì su CKCU 93.1 FM di Ottawa / http://ckcu.magma.ca/)
da: Boba; e-mail: CKCUBoba @ yahoo.ca
Data: Lunedì 4 ottobre 2004 03:04:22 Europa/Roma
JAMES BISSETT – ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia, è stato uno dei
diplomatici di più alto rango che ha deciso di non testimoniare all’Aja.
Noi desideriamo sapere se l’ONU è in grado di amministrare la
giustizia? Qual’è stata la più grande mistificazione sulla guerra nella
ex Jugoslavia che la gente in Occidente si è sentita propinare?
Tenuti in stallo da testimoni riluttanti e da una difesa non
cooperante, i giudici del processo per crimini di guerra contro
Slobodan Milosevic hanno aggiornato le udienze per un mese, a partire
dal 15 settembre 2004, per dare agli avvocati assegnati d’ufficio
all’ex Presidente Jugoslavo il tempo per preparare il loro intervento.
Almeno 20 dei testimoni a difesa di Milosevic, compresi politici
stranieri ad alto livello, hanno rifiutato di deporre fino a quando il
Tribunale limiterà la possibilità di Milosevic di organizzare la sua
autodifesa. Milosevic è imputato per 66 capi di accusa per crimini di
guerra, dato il suo presunto ruolo criminale nelle atrocità commesse
durante il violento smantellamento dell’ex Jugoslavia negli anni
Novanta. Sono accuse molto pesanti con potenziali conseguenze per
l’intero popolo Serbo.
Mr. James Bissett, ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia, è uno dei
politici stranieri che ha rifiutato di andare a testimoniare all’Aja.
Il suo rifiuto a deporre ha sollecitato i media interni ed esteri a
domandarle di spiegare il perché di questa decisione.
Uno dei principi fondamentali di legge è che, se si viene accusati di
qualche reato, si ha il diritto di difendersi da soli. Questo è
conservato nella legge e lo è stato per molti secoli. Anche la
Costituzione dello stesso Tribunale mette in evidenza che tutti coloro
che devono difendersi hanno il diritto di difendersi da soli, se
scelgono di farlo,compreso Mr. Milosevic.
Ora il Tribunale ha deciso che lui non ha più questo diritto. Questa
decisione mi è servita per rafforzarmi nei miei sospetti che questa
Corte è veramente un tribunale politico. É stata la goccia finale che
mi ha convinto a non voler essere un testimone al processo. È stata una
mia decisione autonoma, e sono rimasto sorpreso, ma in modo piacevole,
di vedere che la maggior parte degli altri testimoni avevano deciso di
non presentarsi.
I giudici hanno citato rapporti medici che indicavano Milosevic non in
grado di assumere l’impegno della sua difesa. Questo è esatto?
Tutti quelli che leggono le trascrizioni delle udienze del tribunale
potranno constatare che Milosevic è più che in grado di difendersi da
solo. I suoi contro-interrogatori hanno demolito molti dei testimoni
che gli stavano davanti. Io penso che il Tribunale abbia usato le
ragioni di salute semplicemente come scusa per impedirgli di
auto-difendersi. Il processo era nato su questa teoria frutto di
immaginazione che lui, Karadzic e i leader Serbi in Croazia erano
entrati in una cospirazione per pulire etnicamente la Bosnia e la
Croazia, cacciandone i non Serbi. Questa è una pura fantasia. Il
dibattimento sta avendo tempi veramente difficili nel provare tutto
questo. É abbastanza chiaro che cercano di tenerlo fuori dai piedi. Se
Milosevic è presente, può demolire i loro argomenti.
Lei è sempre stato un difensore delle norme di legge e ha confidato
sulle risoluzioni ONU. Dato quello che ha potuto constatare finora
all’Aja, ha cambiato le sue opinioni rispetto ai tribunali ONU e pensa
ancora che l’ONU sia in grado di amministrare la giustizia?
Mi dispiace di non potere dire di sì. Fin dal principio la legittimità
del Tribunale è stata messa in questione. Il Consiglio di Sicurezza
dell’ONU lo ha insediato, quando non vi è nulla nella Carta delle
Nazioni Unite che assegna al Consiglio di Sicurezza l’autorità di
insediare un Tribunale o una Corte. Ciononostante, il Tribunale ha
avuto la benedizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e del
Segretario Generale dell’ONU. Da questo, si potrebbe arguire che,
malgrado la sua origine discutibile, la Corte ha assunto una posizione
“quasi legale”.
Mr. Milosevic è stato accusato dei più pesanti crimini da quando i
responsabili del Nazismo sono stati processati a Norimberga. Quindi era
incombente sul Tribunale di fare le cose in modo giusto. E questo per
me significava assicurare che vi fosse imparzialità, che vi fosse una
presunzione di innocenza in favore dell’imputato e che fossero seguiti
gli altri principi fondamentali della legge. E questo il Tribunale non
lo ha fatto.
Sappiamo anche che il Tribunale veniva finanziato da George Soros e da
alcuni stati Arabi. Questo chiama in causa l’imparzialità del
Tribunale. La Corte è stata dominata e gestita dagli Stati Uniti. È
negli interessi degli USA continuare nella finzione che Milosevic sia
l’unico responsabile per tutto quello che è avvenuto nella ex
Jugoslavia. Sono convinto che il Tribunale ha già stabilito che
Milosevic e i Serbi sono colpevoli di tutti i crimini commessi nei
Balcani. Sostanzialmente è la Corte ad essere colpevole, se i Tedeschi
e gli Americani, che hanno giocato un ruolo decisivo nel causare molto
dello spargimento di sangue e di violenze nei Balcani, sono stati
lasciati fuori dagli impicci.
Qual’è stata la più grande mistificazione sulla guerra nella ex
Jugoslavia che la gente in Occidente si è sentita propinare?
I poteri della NATO, con alla testa gli USA, hanno fatto un lavoro
magistrale attraverso la manipolazione dei mezzi di informazione a più
vasta diffusione per colpevolizzare i Serbi e Milosevic per tutto
quello che è avvenuto da quando la ex Jugoslavia si è smembrata. Sono
stati bravissimi a convincere la gente in Occidente che Milosevic e i
Serbi non solo hanno disgregato la Jugoslavia, ma anche sono
responsabili di tutte le uccisioni e della pulizia etnica. Questa è la
cosa veramente terrificante. Questo dimostra quanto facilmente
l’opinione pubblica può essere manipolata. Capire questo è importante
perché la verità venga a galla!
Già vediamo che la gente ha dimenticato il Kosovo. Questo non più di
tanto costituisce l’oggetto dell’interesse dei media. Più di 2.000
Serbi sono stati ammazzati in Kosovo da quando la NATO e l’ONU ne hanno
preso il controllo e non una sola persona è stata messa sotto accusa.
Quasi tutte le popolazioni non Albanesi sono state costrette a forza ad
abbandonare il Kosovo. Finora, non una parola di protesta intorno alla
pulizia etnica. Gli Albanesi hanno dato alle fiamme o demolito più di
150 chiese Cristiane, alcune delle quali veri tesori del Dodicesimo e
Tredicesimo Secolo. Non una parola di protesta dai leaders Cristiani
negli USA e in Canada. Come si può spiegare tutto questo?
Qui abbiamo a che fare con due pesi e due misure e con la manipolazione
dell’opinione pubblica occidentale. Questo è sconvolgente e spaventoso!
Questa è la causa per cui il Tribunale dell’Aja deve essere screditato,
poiché se questo non avvenisse – i suoi documenti e i suoi testimoni
formerebbero la parte importante per la documentazione storica.
Purtroppo sembra lampante che la condanna di Milosevic sia già stata
decretata dagli Americani. E costoro rappresentano, come noi ben
sappiamo, la nazione più potente nel mondo.
(SEE THE ORIGINAL TEXT, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123 )
==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
email: icdsm-italia @ libero.it
*** CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC ***
IL NOSTRO SITO INTERNET:
http://www.pasti.org/linkmilo.htm
IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)
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Data: Dom 14 Nov 2004 17:35:41 Europe/Rome
A: icdsm-italia @ yahoogroups.com
Cc: aa-info @ yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] "Processo Milosevic": la "Corte" non e'
interessata alla deposizione dei leader occidentali
"Processo Milosevic": la "Corte" non e' interessata alla deposizione
dei leader occidentali... e ci saremmo stupiti del contrario!
1. MILOSEVIC: SLOBO VUOLE IN TPI CLINTON, BLAIR, SCHROEDER (ANSA
11/11/04)
2. L’Ambasciatore canadese Bissett ed il Comandante canadese in Kosovo
Keith fanno a pezzi i miti della guerra jugoslava (Traduzione di Curzio
Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
3. Il diplomatico canadese James Bissett accusa la NATO di crimini di
guerra (B92 – 20 maggio, 2004 - Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso
Popolare di Padova)
4. "Le accuse contro Milosevic sono pure fantasie". Brani da
un’intervista con l’ex Ambasciatore canadese in Jugoslavia, James
Bissett (27 settembre 2004 – di Boba Borojevic / “Monday’s Encounter" /
http://ckcu.magma.ca/ - Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso
Popolare di Padova)
*** APPELLO ***
Senza mezzi finanziari, la difesa di Milosevic non ha
chances. Il "Tribunale" garantisce infatti solamente le spese
essenziali per il viaggio dei "testimoni" in occasione delle udienze;
ma tutte le spese di documentazione, comunicazione, gli spostamenti per
la preparazione delle udienze, i contatti e tutte le attivita' dei
consulenti legali di Milosevic (da non confondere con gli "avvocati
d'ufficio" imposti dall'accusa) e del Comitato di difesa
vanno autofinanziate. Inoltre, servono soldi per pubblicare i testi
relativi al "processo- farsa", poiche' la loro diffusione via internet
ha una presa limitata, e con il trascorrere del tempo queste
informazioni si disperdono e vanno perdute.
Si valuta che sia indispensabile raccogliere almeno 10mila euro al mese
per far fronte a tutte le necessita' di assistenza legale, di
documentazione e di comunicazione. Le sottoscrizioni piu' regolari e
consistenti finora sono arrivate dalla Serbia e dalla Germania, dove
esiste una nutrita comunita' di emigrati, per un ammontare mensile di
poche centinaia di euro in tutto. Si badi bene: NON ESISTONO ALTRE
FONTI DI FINANZIAMENTO. Una legge passata dal Parlamento serbo la
scorsa primavera - che in linea di principio avrebbe garantito una
parziale copertura delle spese - e' stata subito "congelata" in seguito
alle minacce occidentali. Una qualsivoglia campagna di finanziamento su
basi volontarie a Belgrado e' praticamente irrealizzabile. A causa
delle scelte estremistiche, in senso neoliberista, del regime
instaurato il 5 ottobre 2000 la situazione sociale e' disastrosa, la
disoccupazione dilaga, i salari sono da fame, chi ha i soldi per
mangiare li tiene ben stretti e solo in pochi casi e' disposto a
rischiare la galera (o peggio: vedi le torture in carcere nella
primavera 2003, durante la cosiddetta "Operazione Sciabola") in
attivita' politiche o di solidarieta' a favore di Milosevic: il quale
viene tuttora demonizzato dai media locali - oramai tutti in mano a
societa' occidentali, soprattutto tedesche - esattamente come da noi. A
tutti deve essere infine chiaro - se ancora ci fosse bisogno di
ripeterlo - che al di la' delle menzogne giornalistiche NON ESISTE
ALCUN "TESORO NASCOSTO" DI MILOSEVIC, e che il nostro impegno
per la sua difesa e' insostituibile oltreche' indispensabile.
La Sezione Italiana dell'ICDSM, ringraziando tutti quelli che hanno
finora contribuito alla campagna di autofinanziamento (nel corso di un
anno sono stati raccolti circa 2500 euro dall'Italia), chiede che lo
sforzo in tal senso prosegua, cosi' come sta proseguendo in tutte le
altre realta' nazionali.
CONTRIBUISCI E FAI CONTRIBUIRE:
Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC
=== 1 ===
MILOSEVIC: SLOBO VUOLE IN TPI CLINTON, BLAIR, SCHROEDER
(ANSA) - BRUXELLES, 11 NOV - (M.Rigacci) ''Se possibile prima di
Natale'', Slobodan Milosevic vorrebbe ascoltare in aula Bill Clinton,
Gerhard Schroeder e Tony Blair, quali testimoni della difesa nel
processo contro di lui in corso dal febbraio del 2002 al Tribunale
penale internazionale sulla ex Jugoslavia dell'Aja.
Ribadendo la richiesta gia' fatta mesi fa, l'ex presidente jugoslavo ha
nell'udienza di oggi all'Aja fatto i nomi dell'ex presidente americano,
del cancelliere tedesco e del premier britannico, oltre a quelli
dell'ex segretario di Stato Usa, Madeleine Albright, dell'ex ministro
della difesa tedesco, Rudolf Sharping e del generale americano a riposo
Wesley Clark, ex comandante Nato in Kosovo.
Milosevic, che qualche giorno fa ha ottenuto il permesso per
'autodifendersi' al processo, ha sottolineato di aver gia' scritto alle
ambasciate dei diversi politici citati al fine di ottenere la loro
comparizione, e rivolgendosi ai giudici, ha chiesto che l'Aja ''invii
le corrispondenti citazioni, possibilmente prima della pausa di
Natale'', visto che da ''diversi elementi'', risulta evidente per
l'imputato che Clinton e gli altri personaggi chiamati da Slobo hanno
''rifiutato'' gli inviti.
Subito dopo, il presidente della Corte ha chiarito di non avere alcuna
intenzione di procedere in tali inviti, a meno che l'imputato non
faccia la richiesta per iscritto, precisando pero' - ha sottolineato
Patrick Robinson - che la Corte ha piena liberta' di decisione al
riguardo.
Milosevic deve ''dimostrare di essere stato in contatto con i testimoni
e che questi hanno rifiutato'', ma soprattutto che i giudici devono
essere ''convinti sul fatto che gli elementi di prova dei testimoni
sono in effetti pertinenti'' con il procedimento giudiziario.
Al processo all'Aja iniziato nel febbraio del 2002, Milosevic e' sotto
processo per i conflitti balcanici nei primi anni '90. (ANSA)
RIG 11/11/2004 16:57
=== 2 ===
L’Ambasciatore canadese Bissett ed il comandante canadese in Kosovo
Keith fanno a pezzi i miti della guerra jugoslava
( Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova -
SEE THE ORIGINAL TEXTS, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123
or http://www.freenations.freeuk.com/news-2004-10-14.html :
Canadian Ambassador and Canadian Kosovo Commander explode Myths of
Yugoslav War )
---
Una testimonianza oculare sulla disgregazione della Jugoslavia
James Bissett, in una lettera al sito “Freenations”, 27 settembre 2004:
“Un discorso pronunciato da James Bissett, ex Ambasciatore Canadese a
Belgrado, davanti a 5.000 Serbi Canadesi nell’anniversario della
storica battaglia del Kosovo. Cascate del Niagara, 29 giugno 2003”.
Onorevoli ospiti, signore e signori. Prima di tutto, desidero
ringraziare Bora Dragasevich per avermi invitato a parlarvi, questo
pomeriggio. Sinceramente, questo è un privilegio ed un onore per me
essere qui con voi e prendere parte alla vostra celebrazione di
Vidovdan. Io rammento che tredici estati fa partivo per Belgrado per
occupare il posto di Ambasciatore Canadese in Jugoslavia.
Allora, la Jugoslavia era una nazione forte ed unita – molto più
prospera della maggioranza delle nazioni del Blocco Orientale. Eppure
stavano emergendo segnali di conflitti. La Slovenia e la Croazia
venivano incoraggiate dalle ex Potenze Centrali Europee, la Germania,
l’Austria e l’Ungheria, alla pianificazione della loro separazione
dalla Federazione Jugoslavia.
Sono diventato un testimone oculare della successiva violenza e della
disgregazione della regione. Sono stato anche testimone della “storica
amnesia” sofferta dai dirigenti politici di Francia, Inghilterra, Stati
Uniti e della mia stessa nazione, il Canada. Queste nazioni sono state
tradizionalmente alleate della Serbia in due guerre mondiali, ma
vergognosamente sono state spettatrici inerti e si sono unite nella
distruzione della Jugoslavia.
La disgregazione della Jugoslavia è stata un disastro per il popolo
Serbo. Migliaia sono stati ammazzati e molti di più sono stati
costretti ad abbandonare le loro terre avite, le terre dei loro padri.
I Serbi sono stati umiliati e molti hanno perso il rispetto di se
stessi. Certamente, la più grande tragedia fra tutte è che i Serbi sono
stati accusati di qualsiasi avvenimento che ha causato la
disgregazione.Loro stessi sono stati accusati della disgregazione. Loro
sono stati accusati di aver dato inizio alle violenze. Loro sono stati
accusati per le pulizie etniche che sono avvenute. Loro sono stati
accusati dei massacri. Loro sono stati accusati di genocidio. Ed infine
sono stati accusati per i bombardamenti della NATO sulla loro stessa
nazione!
Queste sono menzogne! Menzogne! Menzogne! Il Ministro della propaganda
di Hitler, Joseph Goebbels, affermava che, se viene divulgata una
menzogna colossale e mostruosa, la gente ci crederà, poiché non è
possibile immaginare che qualcuno possa aver messo in piedi una tale
falsità in modo tanto oltraggioso. E anche se vengono alla luce le
prove che contraddicono la menzogna, questi argomenti verranno
liquidati come irrilevanti e fuorvianti. Finalmente quando la verità
viene a galla, risulta troppo tardi. Nessuno è più interessato o
desidera conoscerla.
Questo è avvenuto con le spaventose bugie divulgate sui Serbi.
Il Presidente Clinton e Tony Blair le hanno pronunciate sul genocidio
avvenuto in Kosovo.
Il Ministro della Difesa USA, William Cohen, dichiarava che più di un
centinaio di migliaia di giovani Albanesi erano stati fatti scomparire
in Kosovo.
Robin Cook, il Ministro degli Esteri Britannico, e Clare Short, la sua
collega di gabinetto, entrambi hanno scagliato contro i Serbi indegne
accuse su campi, dove si sarebbe esercitato lo stupro etnico,
inesistenti.
Più tardi, veniva riferito dall’UNHCR (Alto Commissariato per le
Nazioni Unite per i Rifugiati) e anche dall’anti-Serbo, finanziato da
George Soros, Human Rights Watch (Osservatorio sui Diritti Umani), che
queste storie erano prive di fondamento.
Chi potrebbe credere che questi due ipocriti Ministri del Gabinetto
Britannico attualmente abbiano rassegnato le dimissioni a causa della
guerra contro l’Iraq!
Comunque, vi è una straordinaria differenza tra il Kosovo e l’Iraq.
Malgrado tutti gli errori di Milosevic, egli non è assolutamente
paragonabile a Saddam Hussein. Milosevic, dopo tutto, ha ottemperato a
tutte le Risoluzioni dell’ONU, compresa quella di permettere l’ingresso
delle truppe della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in
Europa (OSCE) in Kosovo. Egli non ha mai costituito una minaccia per i
suoi confinanti. Non ha mai aspirato al possesso, ne mai posseduto armi
di distruzione di massa.
Sebbene non fosse un democratico, non era un killer psicopatico come
Saddam [nemmeno un bigotto religioso come il Croato Tudjman o il
Bosniaco Izetbegovic - ed] e la Serbia non era sotto il suo regime uno
stato totalitario, come era l’Iraq [nemmeno aveva mai invaso altre
nazioni come Saddam aveva attaccato il Kuwait e l’Iran - ed]. In
realtà, aveva cercato solo di sopprimere una ribellione armata nel suo
stesso territorio – una ribellione condotta da una organizzazione
terroristica Musulmana – e per questo le nazioni della NATO hanno
bombardato la sua nazione.
Adesso io penso che venga generalmente accettato dall’opinione pubblica
Occidentale più informata, fatta eccezione del sistema dei mezzi di
informazione del Canada, della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, che
il bombardamento della Jugoslavia era stato deliberatamente progettato.
Questo serviva per fornire alla NATO una ragione della sua esistenza e
al Presidente Clinton un modo per distogliere l’attenzione pubblica
dallo scandalo sessuale che lo vedeva coinvolto.
La verità sta gradualmente venendo a galla da tutta una serie di fonti
attendibili.
Una delle più rilevanti è stata l’ammissione dell’ex Ministro
Britannico della Difesa, Lord Gilbert, che dichiarava alla Camera
Britannica dei Comuni nel luglio 2000 che le condizioni che la NATO
aveva tentato di imporre a Milosevic a Rambouillet erano
deliberatamente congegnate per provocare una guerra.
[Notare che si tratta della stessa strategia di quando l’Austria nel
1914 aveva dettato le condizioni alla Serbia come alternative alla
guerra, ma nel contempo informava il suo Ambasciatore a Belgrado che
non aveva alcuna importanza accettare la risposta dei Serbi -
qualunque questa fosse! - ed]
Così la verità sta lentamente emergendo. Purtroppo è tardi di per sé
per restituire ai Serbi il loro senso di orgoglio e la dignità. Questo,
è rimasto ai Serbi come popolo. Però, conoscendoli come io li conosco –
memore del loro storico coraggio ed eroismo – resto fiducioso che voi
supererete questo arretramento storico, come avete fatto anche in tempi
precedenti. La cosa importante è che rendiate salda nella vostra
gioventù la fierezza del loro patrimonio di memorie e di non accettare
i giudizi semplicistici e parziali dei mezzi di informazione
Nord-Americani sul dissolvimento della Jugoslavia.
Desidero terminare il mio discorso di oggi con una nota positiva.
Vi sono nella ex Jugoslavia, che lo crediate o no, molti incoraggianti
segnali di riconciliazione e di speranza. Di recente è stato
sottoscritto un accordo al Lago di Ocrida [in Macedonia] dalle
delegazioni di cinque Stati Balcanici, Serbia/Montenegro, Croazia,
Macedonia, Bosnia-Herzegovina e Albania, che verrà tradotto, se tutto
va per il meglio, in un accordo di libero commercio con effetti
immediati nel 2007.
Inoltre, la Croazia e la Serbia/Montenegro si sono accordate nel
dichiarare entrambi i Paesi “a visto libero”, in modo che i cittadini
di ognuno degli Stati possano entrare e uscire senza visto. Quindi
esiste qualche speranza che, sotto la pressione dell’Europa [ironico e
cinico, dato il ruolo dell’Unione Europea nel distruggere ciò che ora
cerca di rammendare insieme! – ed], i giusti diritti possano essere
restituiti a coloro che se li sono visti sottrarre dalle guerre. Si
chiuderà il cerchio – una volta ancora in una forma differente – e l’ex
Jugoslavia risorgerà.
Io desidero concludere con queste note positive, ma non prima di
aggiungere un mio personale avvertimento.La storia della Serbia ha
registrato vittorie eroiche e terribili sconfitte. Sono arrivate le
vittorie quando i Serbi hanno fatto assegnamento sulle loro stesse
risorse e sulla loro forza interiore. Le sconfitte sono venute quando i
loro alleati li hanno traditi o abbandonati. Questo è un insegnamento
che non si può dimenticare. Non dovete porre ogni vostra fiducia negli
altri, in special modo nelle organizzazioni multilaterali o nei
politicanti. E ricordare che la storia spesso si ripete, come solo i
Serbi sanno troppo bene. Ora, non solo i Serbi hanno visto troppo bene
che gli orrori, avvenuti nella primavera e nell’estate del 1941 in
Croazia e in Bosnia, si sono ripetuti parimenti negli anni Novanta.
Per ultimo. Sono felice che finalmente Naser Oric, il comandante
Musulmano a Srebrenica, sia stato messo in stato di accusa dal
Tribunale dell’Aja. Oric é stato il responsabile di aver trucidato
molte persone anziane Serbe che vivevano nei villaggi attorno a
Srebrinica. Lui aveva ripreso effettivamente con la videocamera alcune
delle vittime che erano state decapitate e aveva mostrato i video ad un
certo numero di giornalisti…uno dei quali era del quotidiano “Toronto
Star”, ma non sono mai stato in grado di rintracciare il nome del
reporter.
---
Il Comandante dell’Esercito Canadese manda in frantumi i miti sul Kosovo
14 settembre 2004
Martedì, il terzo testimone, chiamato a deporre al Tribunale dell’Aja
in quella che viene definita “difesa di Slobodan Milosevic", ha preso
posizione.
Il testimone, Roland Keith, era il Comandante del servizio nella zona
di Kosovo Polje, durante la Missione di Controllo e Verifica del Kosovo
(KVM) dell’OSCE.
Mr. Keith ha servito per 32 anni nelle forze armate del Canada, dove ha
ottenuto il grado di Generale Comandante.
Keith è un veterano delle missioni di osservazione ONU. Prima di andare
in Kosovo, aveva prestato servizio come osservatore militare ONU e
comandante delle truppe ONU in Medio Oriente. Keith era arrivato in
Kosovo nella prima settimana del febbraio 1999, ed era rimasto in
Kosovo per tutto il tempo fino al ritiro della Missione KVM, il 20
marzo 1999, quattro giorni prima dei bombardamenti NATO.
In questa testimonianza, Keith ha riferito sul il programma di
addestramento a cui venivano sottoposti gli osservatori OSCE. Secondo
Keith, l’addestramento era inadeguato e lasciava gli osservatori
impreparati a portare avanti la loro missione in modo competente.
Sempre secondo Keith, la maggior parte degli osservatori avevano scarsa
o nulla preparazione di base militare e non potevano comprendere, o
puntualmente riferire, quello che dovevano testimoniare. Keith ha
affermato che la struttura della Missione di osservazione dell’OSCE era
piena di falle, che gli osservatori erano vincolati alle sole vie di
comunicazione, e quindi impossibilitati a vedere quello che stava
accadendo fuori da percorsi predeterminati.
Keith ha descritto l’Esercito di Liberazione del Kosovo KLA-UCK come
un’organizzazione terroristica di guerriglia, e affermato che la
limitazione alle sole strade per la Missione KVM impediva agli
osservatori di essere in grado di monitorare effettivamente le attività
della KLA.
In contrasto diretto con quasi tutte le testimonianze Kosovaro-Albanesi
al processo, Keith ha riferito che la KLA aveva un distaccamento, o
come veniva chiamato un "home guard", un posto di guardia locale in
ogni villaggio. Riferiva inoltre che la KLA gestiva posti di blocco
alle strade di accesso ai paesi, e più sorprendente è che molti dei
testimoni Kosovaro-Albanesi al processo mai avevano visto la KLA.
Keith ha affermato che mai aveva visto la MUP o l’Esercito Jugoslavo
(VJ) maltrattare qualcuno, e che la MUP e le Forze armate VJ
cooperavano completamente con lui, mentre con la KLA era tutta un’altra
storia.
La KLA aveva rifiutato in molte occasioni di cooperare con la Missione
KVM. La KLA violava regolarmente gli accordi del cessate il fuoco,
mentre la MUP e il VJ li rispettavano, tanto che il VJ generalmente
stazionava nelle sue caserme.
Secondo la testimonianza di Keith, il disegno seguito in Kosovo dalla
KLA era di iniziare un attacco, per scatenare la rappresaglia delle
autorità.
Quando Keith era arrivato per la prima volta in Kosovo, era stato
mandato nel villaggio di Glogovac, dove poteva assistere ad un attacco
di cecchini KLA contro la MUP.
Una settimana più tardi, veniva inviato a Kosovo Polje dove insediava
l’Ufficio di zona della KVM.
Il villaggio di Grabovac era nella sua area di responsabilità, e,
secondo Keith, una squadra di terroristi della KLA occupava un’area
boschiva nei dintorni di quel villaggio; questi membri della KLA erano
armati con lancia-granate, fucili d’assalto, mitragliatrici e altri
tipi di armi. Keith dichiarava che questa squadra della KLA era
impegnata in attacchi di franchi tiratori contro lavoratori di una
miniera che operavano nelle vicinanze del villaggio.
Keith aveva portato un altro esempio di azione violenta della KLA,
quando era stata fatta un’imboscata ad una pattuglia della MUP sulla
strada principale Pec-Pristina, e un ufficiale della polizia Serba era
stato ammazzato e un altro gravemente ferito nell’attacco. In questo
caso, era arrivato in soccorso della Polizia l’Esercito Jugoslavo (VJ),
che aveva usato un carro-armato. Ma, sempre secondo Keith, il VJ aveva
mostrato moderazione e aveva usato solo le mitragliatrici e non il più
pesante armamento del carro-armato nell’affrontare gli aggressori della
KLA.
Keith ripetutamente confermava la buona disposizione a cooperare delle
autorità Jugoslave, ed asseriva di aver lavorato insieme alla polizia
Serba per facilitare il ritorno degli Albanesi, che erano fuggiti nel
mezzo dei combattimenti del 1998 dal villaggio di Donji Grabovac. La
polizia si era resa disponibile a consegnare a questi abitanti del
paese armi leggere, in modo che potessero difendersi da chi li
minacciava e faceva loro del male.
Sfortunatamente, Keith aveva dovuto abbandonare il Kosovo, prima di
poter vedere i frutti di questi tentativi.
Inoltre, Keith affermava che la dirigenza della Missione KVM aveva
determinati obiettivi politici e che non vedeva effettivamente di buon
grado la normalizzazione della situazione in Kosovo.
Su questo argomento sembrava avesse molto da aggiungere, ma ne’ Mr. Kay
ne’ Mr. Nice [rispettivamente, difensore assegnato d’ufficio a Slobodan
Milosevic, e pubblico accusatore] erano particolarmente vogliosi di
discutere di questo, e il discorso veniva fatto deviare.
Keith asseriva che gli abitanti dei paesi assolutamente esageravano
nelle loro affermazioni di trasferimenti forzati delle popolazioni, con
le loro dichiarazioni che centinaia di persone erano state scacciate da
un certo villaggio, quando in realtà solo gruppi ristretti di persone
erano stati costretti ad abbandonare le loro case.
Naturalmente, Mr. Nice non si limitava nel leggere ad alta voce lunghi
passaggi del libro dell’OSCE "Kosovo-Kosova: As Seen, As Told [tanto
visto, quanto riferito]", che riporta in modo pesante i resoconti poco
veritieri degli stessi paesani dei villaggi che Keith aveva citato in
precedenza.
Mr. Nice si impegnava quanto più possibile a perdere del tempo, e
declamava anche lunghi passaggi dal "libro blue" dell’OCSE. Nice
chiedeva a Keith di commentare alcuni avvenimenti che si asseriva
fossero avvenuti a Prizren e in altre parti del Kosovo, che comunque
erano fuori della zona di competenza di Keith.
Mr. Keith si comportava come un militare di professione, come è in
realtà, e si limitava a testimoniare su luoghi e accadimenti, di cui
aveva avuto diretta conoscenza.
Constatando che era inutile cercare di trascinare Mr. Keith in una
discussione non su dati di fatto, Mr. Nice aveva tentato di insinuare
che Keith aveva scritto articoli sulla guerra del Kosovo irresponsabili
e inesatti, ma mai assolutamente Mr. Nice trovava il tempo di
contestare con dati reali la veridicità di ogni parte specifica del
lavoro di Keith.
Sebbene Mr. Nice abbia impegnato più tempo di Mr.Kay con i testimoni,
tutti e tre i testimoni lo hanno messo in difficoltà.
Inoltre, Slobodan Milosevic aveva richiesto che gli venisse restituito
il suo diritto all’autodifesa, e allora Mr. Robinson [giudice del TPI]
escludeva il suo microfono, e accusava Milosevic di essere "petulante e
puerile."
Dal suo canto, Milosevic gli rispondeva, "Io desidero, Mr. Robinson,
dirle qualcosa in merito all’osservazione che lei ha fatto sulle mie
attitudini e sul mio comportamento. Io ritengo che il diritto a
difendersi da soli sia un diritto di principio…" e allora nuovamente
Robinson escludeva il microfono!
Le cose non stanno andando bene per il Tribunale.
Mr. Kay annunciava che non riusciva a trovare più alcun testimone
disponibile a venire a deporre. I testimoni si erano associati e
stavano boicottando le procedure per protestare contro le condizioni
drastiche imposte dal Tribunale nel negare a Milosevic il diritto
all’autodifesa.
Mr. Kay richiedeva che il cosiddetto "processo" venisse sospeso fino a
che la Corte d’Appello avesse emesso la sentenza relativa al ricorso
presentato da lui stesso contro il suo incarico d’ufficio in difesa di
Milosevic.
Domani, ci sarà un’udienza per valutare la futura conduzione del
processo, ma una cosa è chiara, che il Tribunale ha ridotto questo
cosiddetto "processo" in totale farsa. Negando a Milosevic il diritto
ad autodifendersi, hanno portato tutti questi problemi a fracassare le
loro teste.
=== 3 ===
Diplomatico Canadese accusa la NATO di crimini di guerra
20 maggio 2004--B92 (Serbia-Montenegro)
http://www.b92.net/english/news/
b92_focus.php?yyyy=2004&mm=05&dd=20&nav_id=28447
Il Diplomatico James Bissett è stato Ambasciatore Canadese in
Jugoslavia dal 1990 al 1992. Durante questo suo incarico, ha potuto
osservare come la Jugoslavia ha cominciato a disgregarsi e le guerre a
scoppiare, prima in Slovenia, poi in Croazia, e alla fine in Bosnia.
In questo periodo, Bissett si era incontrato regolarmente con il
Presidente Jugoslavo Slobodan Milosevic e altri dirigenti.
Egli ha fornito la seguente intervista al canadese “Edmonton Journal”,
il 18 maggio 2004, prima di un suo discorso all’Università di Alberta.
Bissett è stato condotto all’Edmonton da membri della comunità locale
Serba, e ha ammesso che spesso parla per conto di gruppi di parte, ma
reclama il suo essere schierato per controbilanciare le storie che
hanno demonizzato i Serbi per anni.
”Il Canada ha preso parte ad una serie di crimini di guerra contro la
Jugoslavia, approvati dalla NATO”, così accusa l’ex ambasciatore del
Canada in quella nazione Balcanica.” A tutt’oggi il Canada ha mancato
di ammettere che i pretesti che stavano dietro alla campagna di
bombardamenti che hanno portato la NATO ad occupare il Kosovo non
avevano fondamento”.
“La NATO e gli Stati Uniti accusavano che più di 100.000 persone di
etnia Albanese erano state trucidate, come risultato del genocidio
perpetrato dai Serbi. Per bloccare questo presunto genocidio e la
pulizia etnica, la NATO ha intrapreso una campagna di bombardamenti
contro la Jugoslavia, con la distruzione di strutture militari e
governative, per poi prendere come obiettivi industrie, ponti, stazioni
televisive e reti di distribuzione di energia. Alla fine, il governo
Jugoslavo doveva cedere e permetteva alle truppe NATO di entrare in
Kosovo.
Seguivano squadre investigative di esperti in medicina legale. Questi
esperti rinvenivano meno di 2.000 tombe e molti di questi cadaveri
erano di Serbi. Vi erano stati molti più civili in Serbia ammazzati
dalla campagna di bombardamenti NATO.
Non vi era stata proprio una campagna concertata di pulizia etnica da
parte del governo Jugoslavo. Quello che realmente è avvenuto sono i
200.000 Albanesi che hanno abbandonato le loro case, per non trovarsi
fra i due fuochi dell’Esercito Jugoslavo e l’Esercito di Liberazione
del Kosovo (KLA). La KLA era una organizzazione terroristica di
guerriglia che provocava rappresaglie contro i villaggi Albanesi
Musulmani, ammazzando ufficiali dell’esercito e della polizia Serbi, in
modo da far credere al mondo che i Serbi erano impegnati in una
campagna di genocidio.
Oggi, i pochi Serbi rimasti in Kosovo stanno pagando il prezzo di
questa malafede. In Kosovo sono stati massacrati 2.000 Serbi e 1.300
chiese Cristiane e monasteri sono state bombardate, incendiate o rase
al suolo.
Il 17 marzo, un’altra menzogna ha scatenato ulteriori violenze contro i
Serbi. Tre ragazzi di etnia Albanese stavano nuotando in un fiume, e
quando due annegarono, il terzo ragazzo riferì ai suoi genitori che
loro erano stati cacciati in acqua da un Serbo con i suoi cani feroci.
Con il tempo, il giovane ammetteva che questa storia era una falsità,
ma questo avveniva troppo tardi.
Tutte queste violenze contro i Serbi avvenivano mentre un esercito di
18.000 militari della NATO stazionavano nella regione e non facevano
nulla per proteggere i Serbi e le loro proprietà.” Questo è il sunto
delle dichiarazioni di Bissett, che era stato un esplicito oppositore
dell’azione della NATO durante la preparazione della campagna di
bombardamenti del 1999.
"É tempo di parlare del Kosovo, che attualmente sembra essere un posto
dimenticato. Solo il Pakistan e poche altre nazioni hanno denunciato
quella situazione. Il Canada non ha detto nulla."
(SEE THE ORIGINAL TEXT, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123 )
=== 4 ===
TPI all’Aja : le accuse contro Milosevic sono pure fantasie
Brani da un’intervista con l’ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia,
James Bissett
(27 settembre 2004 – di Boba Borojevic / “Monday’s Encounter", un
programma radiofonico bilinguistico Serbo-Canadese che va in onda ogni
lunedì su CKCU 93.1 FM di Ottawa / http://ckcu.magma.ca/)
da: Boba; e-mail: CKCUBoba @ yahoo.ca
Data: Lunedì 4 ottobre 2004 03:04:22 Europa/Roma
JAMES BISSETT – ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia, è stato uno dei
diplomatici di più alto rango che ha deciso di non testimoniare all’Aja.
Noi desideriamo sapere se l’ONU è in grado di amministrare la
giustizia? Qual’è stata la più grande mistificazione sulla guerra nella
ex Jugoslavia che la gente in Occidente si è sentita propinare?
Tenuti in stallo da testimoni riluttanti e da una difesa non
cooperante, i giudici del processo per crimini di guerra contro
Slobodan Milosevic hanno aggiornato le udienze per un mese, a partire
dal 15 settembre 2004, per dare agli avvocati assegnati d’ufficio
all’ex Presidente Jugoslavo il tempo per preparare il loro intervento.
Almeno 20 dei testimoni a difesa di Milosevic, compresi politici
stranieri ad alto livello, hanno rifiutato di deporre fino a quando il
Tribunale limiterà la possibilità di Milosevic di organizzare la sua
autodifesa. Milosevic è imputato per 66 capi di accusa per crimini di
guerra, dato il suo presunto ruolo criminale nelle atrocità commesse
durante il violento smantellamento dell’ex Jugoslavia negli anni
Novanta. Sono accuse molto pesanti con potenziali conseguenze per
l’intero popolo Serbo.
Mr. James Bissett, ex Ambasciatore Canadese in Jugoslavia, è uno dei
politici stranieri che ha rifiutato di andare a testimoniare all’Aja.
Il suo rifiuto a deporre ha sollecitato i media interni ed esteri a
domandarle di spiegare il perché di questa decisione.
Uno dei principi fondamentali di legge è che, se si viene accusati di
qualche reato, si ha il diritto di difendersi da soli. Questo è
conservato nella legge e lo è stato per molti secoli. Anche la
Costituzione dello stesso Tribunale mette in evidenza che tutti coloro
che devono difendersi hanno il diritto di difendersi da soli, se
scelgono di farlo,compreso Mr. Milosevic.
Ora il Tribunale ha deciso che lui non ha più questo diritto. Questa
decisione mi è servita per rafforzarmi nei miei sospetti che questa
Corte è veramente un tribunale politico. É stata la goccia finale che
mi ha convinto a non voler essere un testimone al processo. È stata una
mia decisione autonoma, e sono rimasto sorpreso, ma in modo piacevole,
di vedere che la maggior parte degli altri testimoni avevano deciso di
non presentarsi.
I giudici hanno citato rapporti medici che indicavano Milosevic non in
grado di assumere l’impegno della sua difesa. Questo è esatto?
Tutti quelli che leggono le trascrizioni delle udienze del tribunale
potranno constatare che Milosevic è più che in grado di difendersi da
solo. I suoi contro-interrogatori hanno demolito molti dei testimoni
che gli stavano davanti. Io penso che il Tribunale abbia usato le
ragioni di salute semplicemente come scusa per impedirgli di
auto-difendersi. Il processo era nato su questa teoria frutto di
immaginazione che lui, Karadzic e i leader Serbi in Croazia erano
entrati in una cospirazione per pulire etnicamente la Bosnia e la
Croazia, cacciandone i non Serbi. Questa è una pura fantasia. Il
dibattimento sta avendo tempi veramente difficili nel provare tutto
questo. É abbastanza chiaro che cercano di tenerlo fuori dai piedi. Se
Milosevic è presente, può demolire i loro argomenti.
Lei è sempre stato un difensore delle norme di legge e ha confidato
sulle risoluzioni ONU. Dato quello che ha potuto constatare finora
all’Aja, ha cambiato le sue opinioni rispetto ai tribunali ONU e pensa
ancora che l’ONU sia in grado di amministrare la giustizia?
Mi dispiace di non potere dire di sì. Fin dal principio la legittimità
del Tribunale è stata messa in questione. Il Consiglio di Sicurezza
dell’ONU lo ha insediato, quando non vi è nulla nella Carta delle
Nazioni Unite che assegna al Consiglio di Sicurezza l’autorità di
insediare un Tribunale o una Corte. Ciononostante, il Tribunale ha
avuto la benedizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e del
Segretario Generale dell’ONU. Da questo, si potrebbe arguire che,
malgrado la sua origine discutibile, la Corte ha assunto una posizione
“quasi legale”.
Mr. Milosevic è stato accusato dei più pesanti crimini da quando i
responsabili del Nazismo sono stati processati a Norimberga. Quindi era
incombente sul Tribunale di fare le cose in modo giusto. E questo per
me significava assicurare che vi fosse imparzialità, che vi fosse una
presunzione di innocenza in favore dell’imputato e che fossero seguiti
gli altri principi fondamentali della legge. E questo il Tribunale non
lo ha fatto.
Sappiamo anche che il Tribunale veniva finanziato da George Soros e da
alcuni stati Arabi. Questo chiama in causa l’imparzialità del
Tribunale. La Corte è stata dominata e gestita dagli Stati Uniti. È
negli interessi degli USA continuare nella finzione che Milosevic sia
l’unico responsabile per tutto quello che è avvenuto nella ex
Jugoslavia. Sono convinto che il Tribunale ha già stabilito che
Milosevic e i Serbi sono colpevoli di tutti i crimini commessi nei
Balcani. Sostanzialmente è la Corte ad essere colpevole, se i Tedeschi
e gli Americani, che hanno giocato un ruolo decisivo nel causare molto
dello spargimento di sangue e di violenze nei Balcani, sono stati
lasciati fuori dagli impicci.
Qual’è stata la più grande mistificazione sulla guerra nella ex
Jugoslavia che la gente in Occidente si è sentita propinare?
I poteri della NATO, con alla testa gli USA, hanno fatto un lavoro
magistrale attraverso la manipolazione dei mezzi di informazione a più
vasta diffusione per colpevolizzare i Serbi e Milosevic per tutto
quello che è avvenuto da quando la ex Jugoslavia si è smembrata. Sono
stati bravissimi a convincere la gente in Occidente che Milosevic e i
Serbi non solo hanno disgregato la Jugoslavia, ma anche sono
responsabili di tutte le uccisioni e della pulizia etnica. Questa è la
cosa veramente terrificante. Questo dimostra quanto facilmente
l’opinione pubblica può essere manipolata. Capire questo è importante
perché la verità venga a galla!
Già vediamo che la gente ha dimenticato il Kosovo. Questo non più di
tanto costituisce l’oggetto dell’interesse dei media. Più di 2.000
Serbi sono stati ammazzati in Kosovo da quando la NATO e l’ONU ne hanno
preso il controllo e non una sola persona è stata messa sotto accusa.
Quasi tutte le popolazioni non Albanesi sono state costrette a forza ad
abbandonare il Kosovo. Finora, non una parola di protesta intorno alla
pulizia etnica. Gli Albanesi hanno dato alle fiamme o demolito più di
150 chiese Cristiane, alcune delle quali veri tesori del Dodicesimo e
Tredicesimo Secolo. Non una parola di protesta dai leaders Cristiani
negli USA e in Canada. Come si può spiegare tutto questo?
Qui abbiamo a che fare con due pesi e due misure e con la manipolazione
dell’opinione pubblica occidentale. Questo è sconvolgente e spaventoso!
Questa è la causa per cui il Tribunale dell’Aja deve essere screditato,
poiché se questo non avvenisse – i suoi documenti e i suoi testimoni
formerebbero la parte importante per la documentazione storica.
Purtroppo sembra lampante che la condanna di Milosevic sia già stata
decretata dagli Americani. E costoro rappresentano, come noi ben
sappiamo, la nazione più potente nel mondo.
(SEE THE ORIGINAL TEXT, IN ENGLISH, at
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/123 )
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IL TESTO IN LINGUA ITALIANA DELLA AUTODIFESA DI MILOSEVIC, IN CORSO
DI REVISIONE E CORREZIONE, E' TEMPORANEAMENTE OSPITATO ALLA PAGINA:
https://www.cnj.it/documentazione/autodifesa04.htm
LE TRASCRIZIONI "UFFICIALI" DEL "PROCESSO" SI TROVANO AI SITI:
http://www.un.org/icty/transe54/transe54.htm (IN ENGLISH)
http://www.un.org/icty/transf54/transf54.htm (EN FRANCAIS)
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