TREPCA E SOROS

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L'articolo che segue uscira' sul prossimo numero di
CONTROPIANO - giornale per l'iniziativa politica di classe
cpiano@...

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L'emblematica e vergognosa vicenda delle miniere di Trepca

Kossovo: Soros ordina e la NATO esegue

In un clima di sistematica persecuzione ed espulsione della minoranze
serbe, rom, garani da parte delle truppe NATO e dell'UCK, in Kossovo si
comincia a parlare di affari. E' in corso una concorrenza spietata.
Espropriate le miniere di Trepca. A farla da padrone è Soros, diventato
fiduciario dell'amministrazione Clinton nei Balcani.

Ma in mezzo ci sono anche degli italiani..."insospettabili".

A luglio, i quotidiani finanziari rendono nota la notizia che i
finanziamenti USA per i Balcani saranno gestiti da George Soros. Secondo
quanto riportato, l'agenzia chiamata a gestire gli aiuti - la OPIC
ovvero "Overseas Private Investment Corporation - ha preferito Soros
rispetto ad altri 16 candidati.
Il noto speculatore finanziario si troverà così a gestire 150 milioni di
dollari dei circa 600 che gli USA hanno stanziato per gli investimenti
nei Balcani.
Il presidente della OPIC, affidando la gestione del fondo a Soros, ha
dichiarato che "Il governo americano e le aziende statunitensi vogliono
avere un ruolo da protagonisti nella regione". (1)
La notizia in sè non è di quelle sorprendenti ma conferma ulteriormente
quello è stato - e rimane - il ruolo del tutto particolare svolto da
Soros in tutta la vicenda che ha portato la NATO ad occupare
militarmente il Kossovo e bombardare il resto della Jugoslavia.

L'incredibile esproprio delle miniere di Trepca

A metà agosto, le truppe della NATO hanno occupato e chiuso una parte
delle miniere di Trepca.La vicenda del complesso minerario di Trepca, il
più importante della ex Jugoslavia e ovviamente del Kossovo, conferma il
doppio filo che lega le operazioni finanziarie e il ruolo dei soldati
della NATO e dell'UCK.
Innanzitutto, occorre sottolineare come una parte degli impianti
minerari siano collocati a Kosovska Mitrovica, ovvero l'enclave in cui
la minoranza serba sta resistendo disperatamente alle persecuzioni, agli
attacchi e alle intimidazioni sistematiche e congiunte dell'UCK e dei
contingenti della NATO. Ma Trepca rappresenta anche una delle poche vere
ricchezze del Kossovo occupato.
"Essendo una delle poche imprese in Kosovo in grado di attirare valuta
estera, Trepca eserciterà un ruolo assai significativo nel contesto
dello sforzo internazionale per la ricostruzione" segnalava un anno
prima il Financial Times (2) ed in effetti la previsione del quotidiano
finanziario era destinata ada avverarsi in poco tempo.
Un rapporto dell'ICG (International Crisis Group) nel novembre del 1999,
è dedicato proprio al complesso minerario di Trepca. Questo rapporto
raccomandava alla missione ONU in Kossovo (la Unmik) di appropriarsi nel
più breve tempo possibile delle miniere e suggeriva anche le modalità e
la tempistica con cui realizzare questo esproprio ai danni della
Repubblica Federale di Jugoslavia. Le miniere di Trepca, nonostante
varie controversie di cui parleremo, risultano ancora essere di
proprietà statale della Repubblica Jugoslava.
Secondo il rapporto, una volta espropriate le miniere "la forza e il
management vanno selezionati in base al merito ...ma non va presa in
considerazione nessuno che abbia legami con il regime di Belgrado". Ma
anche sui tempi dell'esproprio è interessante quanto dice il rapporto
dell'ICG: "Se l'iniziativa venisse presa prima di qualunque
consultazione elettorale in Serbia, questa non sconvolgerebbe
necessariamente una eventuale strategia per deporre Milosevic, e
potrebbe anzi contribuire anche a questa impresa" (3).
E' importante, a questo punto, sapere che l'ICG è un centro di ricerca
sui Balcani finanziato da Soros e gestito dal suo braccio destro nel
Kossovo, l'ex ambasciatore USA in Turchia Morton Abramowitz.
A marzo, la KFOR già aveva provveduto a far ripartire una parte del
complesso minerario, quello in cui lavoravano operai albanesi alle
dipendenze dell'ing.Burhan Kavaja a cui il viceré dell'Unmik, l'esaltato
Bernard Kouchner, ha affidato la direzione dell'impianto.
Nella Repubblica Federale di Jugoslavia, il 24 settembre si terranno le
elezioni politiche generali. Ad agosto, conformemente a quanto sostenuto
dall'ICG, le truppe NATO occupano militarmente le altre miniere di
Trepca, cacciano via gli ultimi operai serbi che vi lavoravano (circa
600) e le chiudono perché "sarebbero inquinanti". Se non fosse
vergognoso ci sarebbe da ridere: la NATO che con le sue bombe all'uranio
ed i bombardamenti sistematici sulle raffinerie di Pancevo ha inquinato
tutta l'area danubiana, si preoccupa dell'inquinamento delle miniere di
Trepca!!!

Una concorrenza spietata sulle ricchezze del Kossovo

Una volta cacciati via i lavoratori serbi, le miniere saranno affidate
ad investitori esteri disposti a rilevarle.
Sulle miniere, tra l'altro, esisteva già un pretendente/concorrente di
Soros. Si tratta di un finanziere greco, Evangelos Mytilineos, il quale
reclama le miniere come risarcimento di un credito ormai inesigibile a
causa della guerra, verso il governo jugoslavo. Ma se le miniere vengono
espropriate dall'Unmik, per il finanziere greco non ci sarà nulla da
fare.
Per lui, come per altri imprenditori, pesa l'accusa di "aver fatto
affari con Milosevic", per cui anche se il Kossovo non è formalmente
indipendente ma amministrato dall'ONU, non può più accampare diritti. Il
finanziere greco ha chiesto un arbitrato internazionale a Vienna ma in
Kossovo decidono le armi, quelle della NATO ma anche quelle dell'UCK. Lo
conferma quanto avvenuto ad un altro imprenditore-avvoltoio, un questo
caso italiano. "E' il caso della società siderurgica Duferco di Brescia
che non riesce a rientrare in possesso di due laminatoi a Urosevac e
Vucitrin" scrive il Sole 24 Ore." Nel primo sono alloggiate le truppe
greche, nel secondo i kossovari vogliono una partecipazione...Gli
impianti erano stati ceduti dalla Siderurgica statale di Belgrado in
cambio di debiti accumulati verso la società italiana a metà degli anni
'90. Adesso un certo Ramadani, kosovaro di Slovenia, dichiara ai
giornali di volere un partner per la "sua" fabbrica" di Vucinar"(4).
Seguendo la stessa logica, la francese Alcatel, utilizzando una sua
società basata a Montecarlo, ha "soffiato" alla Telecom italiana la rete
di telefonia cellulare nel Kossovo. La Telecom era "rea" di aver fatto
affari con Belgrado partecipando insieme alla greca Ote alla
privatizzazione della società telefonica jugoslava. Il 19 giugno è
scaduto il termine stabilito dalla "Agenzia Europea per la Ricostruzione
del Kossovo" per gli appalti delle gare per la ricostruzione dei ponti
di Zaimovo e Luzane e la riparazione dei convogliatori di carbone delle
miniere di Bardh e Mirash. Sembra che ci siano stati "colpi bassi" di
ogni tipo, incluso qualche morto ammazzato. Si potrebbe dire che "è la
concorrenza, bellezza"!!

Tra gli espropriatori anche degli "insospettabili italiani"

Ma le pagine vergognose sulla ricostruzione del Kossovo "gestita"
dall'ONU-NATO (ovvero Unmik-KFOR) non sono finite. Un'altra pagina
vergognosa è quella scitta da CGIL CISL UIL.
Con alcuni articoli di insolito"coraggio", il Manifesto, ha reso noto
che agli investimenti sulle miniere di Trepca, partecipa anche un fondo
comune di 1,5 miliardi di lire, messo su dai sindacati confederali
italiani e dalla Confindustria (altro che concertazione!!!NdR). Non
solo, ma i soldi utilizzati da CGIL CISL UIL sono quelli raccolti nei
posti di lavoro per la famigerata "Missione Arcobaleno" (finita sotto
inchiesta della magistratura) attraverso il versamento di "un'ora di
lavoro per il Kossovo".
Il 10 maggio, il commissario italiano per i fondi privati della Missione
Arcobaleno, Marco Vitale, e il viceré dell'ONU in Kossovo, Kouchner,
hanno reso noto di aver firmato l'accordo per la donazione dei soldi e
la destinazione alle miniere di Trepca, specificamente per l'impianto di
Stari Terg (5).
Il Manifesto accusa esplicitamente la "pulizia etnica sindacale". Loris
Campetti denuncia che "quelle miniere, che sono la realtà economica più
importante del Kossovo, sono state di fatto consegnate ai vincitori,
agli albanesi, che hanno proceduto ad una "deserbificazione" forzata".
Tre mesi dopo, questa deserbificazione è stata continuata direttamente
da quasi 2.000 militari della NATO. Soros ordina...e i soldati della
NATO eseguono. Una cosa è certa, alla vergogna di aver appoggiato
l'aggressione NATO un anno fa, nel Kossovo occupato si aggiungono
quotidianamente episodi e rivelazioni che dovrebbero suggerire, a chi ha
sposato la tesi della guerra umanitaria, di sopprimersi da solo.


Note :
(1) Sole 24 Ore del 26 luglio 2000; (2) Financial Times del 6 luglio
1999; (3) vedi l'articolo di Diana Johnstone sul Manifesto del 19 marzo
2000; (4) Sole 24 Ore del 23 marzo 2000; (5) Manifesto dell'11 e del 12
maggio 2000.


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U.N.STORMED TREPCA'S WORKERS CONTINUE PROTESTS
ZVECAN, Aug 22 (Tanjug) Trepca lead smelter employees and
people
in divided Kosovska Mitrovica held a peaceful rally early on Tuesday in
protest against the KosovoMetohija plant's violent takeover by the
international force KFor on Aug. 14.
The assembled protesters, who have been rallying outside
factory
gates since the day of the takeover, were addressed by Trepca Assistant
General Manager Vojislav Radulovic.
"We are gathering here daily because we are not allowed to
work.
We ask that we be returned to our jobs, to go back to doing what we have
been doing", Radulovic said.
According to Radulovic, environmental concerns pleaded as the
reason for KFor's occupation of Trepca (in the north of the Yugoslav
republic of Serbia's U.N.administered KosovoMetohija province) are a
pretext to justify the outrage in the eyes of the world.
"But Trepca was not built yesterday, and all of us who have
worked
here are alive and our health is unimpaired," he stressed, urging the
people to keep up the peaceful protests.



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