[ Sulla giornata mondiale del 19 marzo ulteriori informazioni ai siti:
http://www.nowar19marzo.com
https://www.cnj.it/INIZIATIVE/roma190305.htm
http://www.march19th.org/
http://troopsoutnow.org ]
Una manifestazione straordinaria apre una nuova fase del movimento
contro la guerra.
Comunicato del Comitato per il ritiro dei militari dall'Iraq
Una partecipazione vera, ampia, straordinaria e determinata fino in
fondo ha caratterizzato la manifestazione di Roma del 19 marzo
nell'ambito della giornata mondiale contro la guerra.
Decine di migliaia di persone (50.000, 70.000 o quanto volete) hanno
dato vita ad una manifestazione popolare su una piattaforma finalmente
adeguata alla posta in gioco: via subito le truppe dall'Iraq; sovranità
dell'Iraq e riconoscimento della legittimità della resistenza
all'occupazione; via le basi militari USA e NATO dal nostro paese,
hanno rappresentato il minimo comune denomitore di una coalizione di
forze che hanno posto al centro l'obiettivo di mantenere alta e più
qualificata la mobilitazione contro la guerra mettendo fine alla
ritualità delle manifestazioni per la pace e facendo saltare
clamorosamente e pubblicamente il tentativo di depotenziare il
movimento.messo in moto da mesi della "politica"
Una manifestazione motivata e determinata che ha saputo fare fronte con
maturità ed efficacia alla chiusura degli spazi di agibilità imposti
dal governo Berlusconi e dai responsabili dell'ordine pubblico.
Una manifestazione che non è arretrata di un millimetro di fronte
all'impressionante schieramento poliziesco e che con creatività ha
saputo praticare l'obiettivo di arrivare fino a Palazzo Chigi, la sede
di un governo che resta il principale responsabile della partecipazione
dell'Italia alla guerra e all'occupazione dell'Iraq.
Da oggi è chiaro a tutti che non è stata violata una "zona rossa" ma è
stato penetrato ed imposto un territorio politico: quello in cui di
fronte alle ambiguità e all'inettitudine dell'opposizione parlamentare
del centro-sinistra, è l'autonomia del movimento che entra in campo
contro il governo Berlusconi e i troppi silenzi della Presidenza della
Repubblica, ponendo con forza gli obiettivi condivisi dalla maggioranza
sociale di questo paese e della coalizione di forze che ha fortemente
voluto la manifestazione di sabato 19 marzo.
La scelta di alcune di forze di concentrarsi e di andare a Bruxelles
piuttosto che contribuire alla manifestazione di Roma, è qualcosa di
più un errore politico, è la sanzione che l'autonomia del movimento
contro la guerra ha fatto adesso un passo in avanti irreversibile. La
riuscita della manifestazione anche in assenza degli apparati
organizzativi e del consenso dei grandi partiti, dei maggiori sindacati
ed associazioni, indica che un nuovo percorso politico e con contenuti
più avanzati è avviato.
Il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq, lo smantellamento delle
basi militari USA e NATO, il riconoscimento della resistenza irachena
come fattore legittimo e compagno di strada dei movimenti che in tutto
il mondo stanno lottando per mettere fine alla guerra, sono adesso un
elemento di consapevolezza e chiarezza comuni dentro il movimento. Si
tratta adesso di incalzare un governo in difficoltà perchè ritenuto
responsabile di una crisi politica, sociale e morale che la sua
complicità nella guerra di Bush ha fatto implodere ed esplodere. Con la
manifestazione del 19 marzo una nuova fase del movimento contro la
guerra si è aperta.
Grazie a tutti e a tutte coloro che vi hanno creduto e partecipato fino
in fondo
Roma 19 marzo
Comitato per il ritiro dei militari dall'Iraq
viadalliraqora@...
http://www.nowar19marzo.com
https://www.cnj.it/INIZIATIVE/roma190305.htm
http://www.march19th.org/
http://troopsoutnow.org ]
Una manifestazione straordinaria apre una nuova fase del movimento
contro la guerra.
Comunicato del Comitato per il ritiro dei militari dall'Iraq
Una partecipazione vera, ampia, straordinaria e determinata fino in
fondo ha caratterizzato la manifestazione di Roma del 19 marzo
nell'ambito della giornata mondiale contro la guerra.
Decine di migliaia di persone (50.000, 70.000 o quanto volete) hanno
dato vita ad una manifestazione popolare su una piattaforma finalmente
adeguata alla posta in gioco: via subito le truppe dall'Iraq; sovranità
dell'Iraq e riconoscimento della legittimità della resistenza
all'occupazione; via le basi militari USA e NATO dal nostro paese,
hanno rappresentato il minimo comune denomitore di una coalizione di
forze che hanno posto al centro l'obiettivo di mantenere alta e più
qualificata la mobilitazione contro la guerra mettendo fine alla
ritualità delle manifestazioni per la pace e facendo saltare
clamorosamente e pubblicamente il tentativo di depotenziare il
movimento.messo in moto da mesi della "politica"
Una manifestazione motivata e determinata che ha saputo fare fronte con
maturità ed efficacia alla chiusura degli spazi di agibilità imposti
dal governo Berlusconi e dai responsabili dell'ordine pubblico.
Una manifestazione che non è arretrata di un millimetro di fronte
all'impressionante schieramento poliziesco e che con creatività ha
saputo praticare l'obiettivo di arrivare fino a Palazzo Chigi, la sede
di un governo che resta il principale responsabile della partecipazione
dell'Italia alla guerra e all'occupazione dell'Iraq.
Da oggi è chiaro a tutti che non è stata violata una "zona rossa" ma è
stato penetrato ed imposto un territorio politico: quello in cui di
fronte alle ambiguità e all'inettitudine dell'opposizione parlamentare
del centro-sinistra, è l'autonomia del movimento che entra in campo
contro il governo Berlusconi e i troppi silenzi della Presidenza della
Repubblica, ponendo con forza gli obiettivi condivisi dalla maggioranza
sociale di questo paese e della coalizione di forze che ha fortemente
voluto la manifestazione di sabato 19 marzo.
La scelta di alcune di forze di concentrarsi e di andare a Bruxelles
piuttosto che contribuire alla manifestazione di Roma, è qualcosa di
più un errore politico, è la sanzione che l'autonomia del movimento
contro la guerra ha fatto adesso un passo in avanti irreversibile. La
riuscita della manifestazione anche in assenza degli apparati
organizzativi e del consenso dei grandi partiti, dei maggiori sindacati
ed associazioni, indica che un nuovo percorso politico e con contenuti
più avanzati è avviato.
Il ritiro immediato delle truppe dall'Iraq, lo smantellamento delle
basi militari USA e NATO, il riconoscimento della resistenza irachena
come fattore legittimo e compagno di strada dei movimenti che in tutto
il mondo stanno lottando per mettere fine alla guerra, sono adesso un
elemento di consapevolezza e chiarezza comuni dentro il movimento. Si
tratta adesso di incalzare un governo in difficoltà perchè ritenuto
responsabile di una crisi politica, sociale e morale che la sua
complicità nella guerra di Bush ha fatto implodere ed esplodere. Con la
manifestazione del 19 marzo una nuova fase del movimento contro la
guerra si è aperta.
Grazie a tutti e a tutte coloro che vi hanno creduto e partecipato fino
in fondo
Roma 19 marzo
Comitato per il ritiro dei militari dall'Iraq
viadalliraqora@...