D'ALEMA: UNA GARANZIA
1)
Italia/Luttwak: "per gli Usa D'Alema fu più affidabile di Berlusconi"
''Nel 1999 il governo di Massimo D'Alema ha combattuto nel Kosovo ed
e' rimasto lealmente al fianco degli americani dal principio fino alla
fine della guerra. Nel 2003 il governo di Silvio Berlusconi non ha
partecipato all'intervento in Iraq. Questa e' l'unica vera differenza
che Washington ha notato fra il centrosinistra ed il centrodestra, sul
piano della strategia militare''. Lo afferma a ''La Stampa'' Edward
Luttwak, Senior fellow del Center for Strategical and International
Studies.
E, riguardo le affermazioni del presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, secondo cui il capo della Casa Bianca, George Bush,
avrebbe lasciato intendere di non volere il ritorno del centrosinistra
a Palazzo Chigi, Luttwak afferma ancora: ''In generale, per principio,
il governo americano non dichiarerebbe mai di non poter lavorare con
l'opposizione di un Paese democratico, quando andasse al potere
vincendo regolari elezioni''.
''Non lo facciamo -aggiunge l'esperto statunitense- neanche quando gli
oppositori sono i nostri peggiori nemici. Nel caso dell'Italia, poi,
gli Stati Uniti hanno gia' lavorato col centrosinistra, e si sono
trovati meglio che con gli altri governi ostentatamente filoamericani''.
FONTE: http://www.contropiano.org/doc_europa&russia.asp
02.11.05 - Italia/Luttwak: " per gli Usa D'Alema fu più affidabile di
Berlusconi "
NOTA: per una rassegna dettagliata dei crimini commessi nel corso dei
bombardamenti sulla Jugoslavia, ordinati contro la Costituzione e
contro il diritto internazionale da Massimo D'Alema - al quale la
magistratura italiana ha sinora garantito l'impunità - vedi:
https://www.cnj.it/24MARZO99/criminale.htm
2)
A.N.P.I.(ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA)
Con riferimento alle dichiarazioni dell'On. Massimo D'Alema rilasciate
per un libro di Bruno Vespa e anticipate da Panorama, secondo le quali
l'uccisione di Mussolini, avvenuta il 28 aprile 1945 a Giulino
Mezzegra ad opera di un comandante partigiano inviato dal Corpo
Volontari della Libertà, rappresenterebbe "uno di quegli episodi che
possono accadere nella ferocia della guerra civile, ma che non
possiamo considerare accettabili" e che sarebbe stato meglio
sottoporlo a un giudizio come quello di Norimberga, ove furono
processati alcuni dei massimi esponenti nazisti, la Presidenza
nazionale e la Segreteria nazionale dell'Associazione Nazionale
Partigiani d'Italia (A.N.P.I.) esprimono un fermo e motivato dissenso.
L'esecuzione di Mussolini fu un atto di giustizia deliberato ed
eseguito nel corso, se pure alla fine, della guerra di Liberazione
nazionale dagli organi che erano, anche formalmente e
istituzionalmente, i legittimi rappresentanti del Governo italiano
nell'Italia occupata, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia
(C.L.N.A.I.) e il Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà
(C.V.L.), organi dotati di tutti i poteri inerenti allo stato di guerra.
Quell'atto di giustizia era stato motivato per le gravissime
responsabilità, dalla soppressione violenta di ogni libertà, agli
eccidi e stragi di cittadini italiani che a Mussolini, più che a
chiunque altro, erano riferibili come capo del primo fascismo e del
secondo fascismo, quello particolarmente sanguinario di Salò.
L'esecuzione del capo del fascismo era reclamata da tutti gli Italiani
in espiazione delle enormi sofferenze che le sue decisioni e la sua
politica avevano causato al nostro popolo.
E anche di questo sentimento gli organismi responsabili della
Resistenza si fecero interpreti.
Diversa la situazione della Germania, nella quale non vi fu una
Resistenza armata e i capi del nazismo furono catturati dagli Alleati
che organizzarono il processo di Norimberga.
L'osservazione dell'On. D'Alema in merito non tiene conto della realtà
storica.
Roma, 4 novembre 2005
FONTE: Sezioni ANPI Milano: Barona Giambellino Lorenteggio Porta
Genova
per contatti: anpibarona @...
1)
Italia/Luttwak: "per gli Usa D'Alema fu più affidabile di Berlusconi"
''Nel 1999 il governo di Massimo D'Alema ha combattuto nel Kosovo ed
e' rimasto lealmente al fianco degli americani dal principio fino alla
fine della guerra. Nel 2003 il governo di Silvio Berlusconi non ha
partecipato all'intervento in Iraq. Questa e' l'unica vera differenza
che Washington ha notato fra il centrosinistra ed il centrodestra, sul
piano della strategia militare''. Lo afferma a ''La Stampa'' Edward
Luttwak, Senior fellow del Center for Strategical and International
Studies.
E, riguardo le affermazioni del presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, secondo cui il capo della Casa Bianca, George Bush,
avrebbe lasciato intendere di non volere il ritorno del centrosinistra
a Palazzo Chigi, Luttwak afferma ancora: ''In generale, per principio,
il governo americano non dichiarerebbe mai di non poter lavorare con
l'opposizione di un Paese democratico, quando andasse al potere
vincendo regolari elezioni''.
''Non lo facciamo -aggiunge l'esperto statunitense- neanche quando gli
oppositori sono i nostri peggiori nemici. Nel caso dell'Italia, poi,
gli Stati Uniti hanno gia' lavorato col centrosinistra, e si sono
trovati meglio che con gli altri governi ostentatamente filoamericani''.
FONTE: http://www.contropiano.org/doc_europa&russia.asp
02.11.05 - Italia/Luttwak: " per gli Usa D'Alema fu più affidabile di
Berlusconi "
NOTA: per una rassegna dettagliata dei crimini commessi nel corso dei
bombardamenti sulla Jugoslavia, ordinati contro la Costituzione e
contro il diritto internazionale da Massimo D'Alema - al quale la
magistratura italiana ha sinora garantito l'impunità - vedi:
https://www.cnj.it/24MARZO99/criminale.htm
2)
A.N.P.I.(ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D'ITALIA)
Con riferimento alle dichiarazioni dell'On. Massimo D'Alema rilasciate
per un libro di Bruno Vespa e anticipate da Panorama, secondo le quali
l'uccisione di Mussolini, avvenuta il 28 aprile 1945 a Giulino
Mezzegra ad opera di un comandante partigiano inviato dal Corpo
Volontari della Libertà, rappresenterebbe "uno di quegli episodi che
possono accadere nella ferocia della guerra civile, ma che non
possiamo considerare accettabili" e che sarebbe stato meglio
sottoporlo a un giudizio come quello di Norimberga, ove furono
processati alcuni dei massimi esponenti nazisti, la Presidenza
nazionale e la Segreteria nazionale dell'Associazione Nazionale
Partigiani d'Italia (A.N.P.I.) esprimono un fermo e motivato dissenso.
L'esecuzione di Mussolini fu un atto di giustizia deliberato ed
eseguito nel corso, se pure alla fine, della guerra di Liberazione
nazionale dagli organi che erano, anche formalmente e
istituzionalmente, i legittimi rappresentanti del Governo italiano
nell'Italia occupata, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia
(C.L.N.A.I.) e il Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà
(C.V.L.), organi dotati di tutti i poteri inerenti allo stato di guerra.
Quell'atto di giustizia era stato motivato per le gravissime
responsabilità, dalla soppressione violenta di ogni libertà, agli
eccidi e stragi di cittadini italiani che a Mussolini, più che a
chiunque altro, erano riferibili come capo del primo fascismo e del
secondo fascismo, quello particolarmente sanguinario di Salò.
L'esecuzione del capo del fascismo era reclamata da tutti gli Italiani
in espiazione delle enormi sofferenze che le sue decisioni e la sua
politica avevano causato al nostro popolo.
E anche di questo sentimento gli organismi responsabili della
Resistenza si fecero interpreti.
Diversa la situazione della Germania, nella quale non vi fu una
Resistenza armata e i capi del nazismo furono catturati dagli Alleati
che organizzarono il processo di Norimberga.
L'osservazione dell'On. D'Alema in merito non tiene conto della realtà
storica.
Roma, 4 novembre 2005
FONTE: Sezioni ANPI Milano: Barona Giambellino Lorenteggio Porta
Genova
per contatti: anpibarona @...