Un vergognoso e vile attacco bipartizan
alla manifestazione per la Palestina di Roma
 
Comunicato della Rete dei Comunisti
 
Ancora una volta, e con particolare virulenza, è stato sferrato un vergognoso attacco a geometria variabile contro promotori e partecipanti alla bella e determinata manifestazione di Roma.
Un copione che si ripete fin dalla prima manifestazione del 2002 e che solo apparentemente riguarda alcuni episodi marginali e ai margini dell’iniziativa.
La riprova è che la campagna di demonizzazione, che oramai unisce sia la destra che quasi tutta la cosiddetta sinistra, è stata avviata prima e a prescindere, con il Corriere della Sera in testa, e per motivi oramai fin troppo chiari.
Si vuole contemporaneamente continuare ad oscurare e/o deformare i dati della realtà in campo e i contenuti della piattaforma dell’iniziativa di Roma che ad essi si riferiscono e che chiamano in causa anche la strabica politica “dell’equidistanza” del governo Prodi e della sua maggioranza.
Che così sia ce ne dà autorevole conferma, ed è anche questo il motivo di tanto livore, l’arguto direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, che nel suo editoriale di oggi, oltre che insultare Oliviero Diliberto per avere rotto il fronte,  sostiene che la “sinistra-scema” si è messa di traverso alle ultime scelte di D’Alema sul Medioriente e alla “troppo morbida, beneducata e filodalemiana manifestazione di Milano”.
Come dire ci hanno colti con le mani nel sacco!
Una sinistra, dunque, che tanto scema non deve essere proprio perchè ravvisa nel mantenimento del trattato di cooperazione militare con Israele e nell’embargo ai danni del popolo palestinese un rapporto di complicità dell’Italia con l’occupazione militare e la politica coloniale portata avanti da decenni contro le legittime e sacrosante rivendicazioni del popolo palestinese.
Un rapporto privilegiato che deve garantire, nell’ambito di una nuova politica multipolare, maggiore spazio alla vocazione neoimperialista dell’Europa in quell’area, Italia in testa.
Scelte tanto velleitarie quanto criminali destinate ad alimentare la diffidenza e l’ostilità delle masse arabe verso una presenza militare che, pur camuffata da forza di interposizione, viene vissuta per quella che è, come ostile.
Fa bene, quindi, il ministro D’Alema a preoccuparsi per la nostra presenza in Libano anche se farebbe meglio a mettere in discussione i canoni della sua politica per evitare che la responsabilità di eventuali nuovi lutti venga addossata a coloro che si oppongono alle scelte di aggressione e di guerra ad altri popoli invece che a coloro che queste scelte compiono.
I militari morti a Nassirya non sono morti perché stavano svolgendo una missione umanitaria ma perché erano in guerra e pesano sulla coscienza di chi ce li ha mandati!
Solo la più bieca ed interessata retorica militarista può distorcere così tanto un dato di fatto.
Noi riteniamo, però, che la migliore risposta consista nel dare concretezza e continuità all’iniziativa del 18 novembre proseguendo con la raccolta delle adesioni alla petizione che chiede la disdetta del trattato di cooperazione militare, con l’avvio della campagna di boicottaggio e disinvestimento a partire da Telecom, con la mobilitazione per ottenere la disdetta degli accordi di cooperazione economica che alcune regioni ed altri enti locali hanno sottoscritto con Israele.
Anche per rispondere a chi, dall’alto dei massimi scranni istituzionali, minaccia scomuniche ed espulsioni dalla “comunità politica” ma che così facendo non fa che rendere necessaria ed accelerare la costruzione di una nuova comunità politica meno opportunista, corrotta e servile della sua.

 

21/11/2006
La Rete dei Comunisti
                                                                                                               cpiano@...

 


---


Il Forum Palestina replica al killeraggio mediatico sulla manifestazione di sabato a Roma

Comunicato stampa

Un esposto alla Procura della Repubblica di Roma ed un altro alla Commissione di Vigilanza sulla RAI del Parlamento. Sono queste le prime iniziative legali intraprese dal Forum Palestina di fronte a quello che definisce “un killeraggio mediatico” sulla manifestazione per la Palestina di sabato 18 novembre a Roma. “Non è possibile né accettabile che di una manifestazione partecipata, tranquilla, riuscita, con una piattaforma chiara, spiegata ripetutamente e a lungo a tutti i giornalisti presenti, l’immagine che i telegiornali hanno restituito all’opinione pubblica sia quella dei roghi e di pochissimi slogans sui morti di Nassirya”. “Siamo di fronte ad una manipolazione della realtà che è sospetta e irricevibile”. Sarebbe come se una splendida partita a cui hanno assistito in diretta migliaia di persone fosse poi rappresentata la sera dalle televisioni solo con l’episodio di un fallo con espulsione. Chiunque penserebbe di aver assistito ad un’altra partita rispetto a quella trasmessa dai telegiornali”.

Per questi motivi verrà presentato un esposto alla Procura di Roma per diffamazione (relativa ad alcune sovrapposizioni tra volti e commenti redazionali che distorcevano il contenuto) e per richiedere l’acquisizione di tutto il materiale girato dalle televisioni dalle 14.00 fino alle 17.30 di sabato pomeriggio. Analogamente verrà presentato un esposto alla Commissione Vigilanza sulla RAI per verificare come e quanto il servizio televisivo pubblico si sia volutamente prestato ad una imboscata mediatica strumentale ad una resa di conti politica dentro la coalizione di governo e nei rapporti tra esecutivo e opposizione.

Roma, 21 novembre ’06
Il Forum Palestina

forumpalestina@...


---


Serventi Longhi (FNSI) sul trattamento che i media hanno riservato al corteo pro-palestina di Roma: " siamo di fronte all'impazzimento dell'informazione e deella comunicazione "

Roma - “Ho una tragica certezza, che è quella che ormai l’informazione segue un percorso perverso. Di un evento i media enfatizzano una parte marginale, assolutamente non centrale, quella che però rende l’evento particolare, un cazzotto nello stomaco: credo che così non vada bene.”

Questo è ciò che Paolo Serventi Longhi, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, ha affermato ai microfoni di Radio Città Aperta in una lunga intervista andata in onda questa mattina alle 11.00, incentrata sull’analisi del modo in cui i mezzi di informazione hanno trattato una serie di eventi che si sono svolti nella giornata di sabato, in particolar modo il corteo per la Palestina di Roma.

“Sabato vi erano diverse ipotesi di concentrazione di opinioni in dissonanza con quelle dell’attuale governo e di quello precedente. Vi erano tutta una serie di eventi assolutamente rilevanti rispetto ai quali tutto è scomparso, tutto è stato cancellato: la partecipazione, i temi, lo sforzo di mobilitare la gente. Invece è stata enfatizzata una vicenda, quella del rogo dei fantocci con le divise, che da tre giorni monopolizza gli organi di informazione, radio, TV e quotidiani. E’ stata approvata una Finanziaria e scarse tracce vi erano di questo sui giornali di ieri.

Io credo che siamo tutti impazziti. Siamo di fronte ad un impazzimento dell’informazione e della comunicazione nella società italiana. E’ incredibile come ormai l’informazione in Italia - forse per strumentalizzazione, forse per incapacità di trovare il senso delle cose che accadono - enfatizzi un fatto che è stato chiaramente circoscritto. Quello che preoccupa è che il messaggio mediatico viene immediatamente raccolto, enfatizzato e amplificato dal sistema politico. Non vorrei che l’istituzione e la politica fossero un tutt’uno con questa cassa di risonanza mediatica che non riesce più a vedere al di là del proprio naso.”

Aggiunge il leader del sindacato nazionale dei giornalisti Serventi Longhi ai microfoni dell’emittente romana:

“La libertà di informazione va difesa. Stiamo rinnovando un contratto che limiti la precarietà nel settore giornalistico; d’altra parte però gli interessi politici ed economici delle testate, dei proprietari delle testate e degli amici dei proprietari delle testate operano un tale condizionamento da generare un coro unanime che rende impossibile capire quello che succede”


(Fonte:Rca news )


---


Gli incidenti a Roma 

Per Diliberto agenti deviati in azione 

ROMA Criticato e isolato anche all'interno del centrosinistra per 
aver partecipato alla manifestazione dei soldati-manichino bruciati 
e del «10-100-1000 Nassirya», Oliviero Diliberto trova un capro 
espiatorio che sembra cadere a fagiolo. «La storia d'Italia è piena 
di apparati deviati che si servono della piazza, si intrufolano 
nella piazza...», Dice infatti il segretario del Pdci in 
un'intervista a «Repubblica». C'è insomma lo zampino dei servizi 
segreti anche nella violenta manifestazione contro i militari 
italiani? «Affermo solo - precisa Diliberto - che la natura 
provocatoria di quei gesti è talmente flagrante e la storia d'Italia 
talmente fitta di deviazioni e sabotaggi che sono autorizzato a 
chiedermi: chi sono costoro, da dove vengono e, soprattutto, c'è 
dietro qualcuno?».
Giustificazioni che non convincono certo gli alleati di maggioranza 
e che alimentano nuove polemiche nell'opposizione. «Non poteva non 
sapere», taglia corto il segretario ds Fassino. «Non fa che 
aggravare la sua posizione», attacca Maurizio Gasparri. «Sparge 
veleni per uscire dall'angolo, ma non ci riesce», accusa anche 
Isabella Bertolini (Forza Italia). «Anzi, offende ancora una volta 
chi lavora al servizio dello Stato, si dovrebbe vergognare».
Ma anche all'interno dell'Unione non si alza una sola voce di 
solidarietà con Diliberto. Anzi, il segretario del Pdci viene 
apertamente attaccato anche da Armando Cossutta, ex presidente del 
partito, dimissionario da qualche mese, e ora in rotta sempre più 
divergente. Cossutta si dice infatti amareggiato per «la deriva» del 
suo partito. E certifica la sua distanza: «Non mi sento di 
condividere più nessuna responsabilità con il Partito dei comunisti 
italiani». Sotto accusa è ovviamente il segretario, colpevole di 
aver recato un danno alla causa della Palestina, «ma anche 
all'immagine del governo e dell'Unione».
E dopo Prodi, una nuova ramanzina al segretario del Pdci arriva 
anche da Francesco Rutelli. «Un politico con la testa sulla spalle - 
sottolinea infatti il vice presidente del Consiglio - sa scegliere 
le manifestazioni di piazza e può prevedere in quale manifestazione 
può venirsi a trovare. Non ho nulla da dire a Diliberto, nel senso 
che tutto quello che doveva essergli detto è stato detto». Ma 
Rutelli aggiunge anche che non dovrebbe essere dato «tutto questo 
spago a dei fanatici estremisti che non lo meritano».
a. p. 


---


Mail: forumpalestina@...          


Revoca dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele

 

Petizione popolare

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Difesa
Al Ministro degli Esteri

 

 

-          viste le ultime operazioni militari del Governo Israeliano nel territorio libanese che hanno portato distruzione e morte soprattutto tra i civili, in gran parte donne e bambini, creato migliaia di profughi, distrutto infrastrutture vitali e provocato danni economici notevoli
-          vista la reazione spropositata del Governo di Israele con bombardamenti e stragi (vedi massacro di Cana) in seguito alla cattura di 2 soldati israeliani
-          viste le continue aggressioni militari subite dalla popolazione palestinese con la morte di numerosi civili, tra cui molti bambini, a Gaza e in Cisgiordania, aggressioni subite anche da parlamentari eletti democraticamente e ministri componenti dell’attuale governo, alcuni ancora in stato di arresto
-          visto il regime di occupazione militare a cui sono sottoposti i cittadini palestinesi di Gaza e Cisgiordania che vedono quotidianamente annientati i loro diritti civili più elementari
-          visto l’utilizzo da parte di Israele di armi vietate dal diritto internazionale come denunciato dall’Human Right Watch
-          visto  che Israele non aderisce al trattato di non proliferazione atomica ed è una potenza nucleare non dichiarata, l’unica del Medio Oriente
-          visto che Israele viola  le convenzioni di Ginevra, come ha dichiarato anche la Croce Rossa Internazionale
-          visto  che Israele non ha rispettato le decisioni della Comunità Internazionale, in particolare le numerose risoluzioni dell’ONU dal 1947 in poi
-          visto che Israele continua impunemente la costruzione del muro nonostante la condanna della Corte di Giustizia dell’AIA

 

Chiediamo al Governo Italiano di:
 
-          Revocare l’accordo di Cooperazione Militare tra Italia e Israele siglato dal precedente Governo Berlusconi nel maggio 2005, accordo che ha già consentito all’aviazione israeliana di partecipare ad esercitazioni militari in ambito NATO nel sud della Sardegna
-          Bloccare la fornitura di armi ad Israele assieme ad ogni forma di collaborazione militare

 

 I moduli firmati e compilati possono essere inviati a : Forum Palestina (via Casalbruciato 27, 00159 Roma) oppure a Associazione Amicizia Sardegna-Palestina via Montesanto 28, 09121 Cagliari

 

le firme via internet possono essere spedite a: forumpalestina@... oppure a sardegnapalestina@...

 

 

nome e cognome                            IN STAMPATELLO
telefono, cellulare, e-mail
Indirizzo
Firma
1

 

 

 

 

 

 

2

 

 

 

 

3