Incontro internazionale dei Partiti comunisti e operai a Lisbona
Il 10-12 novembre scorso si è svolto a Lisbona il tradizionale Meeting Internazionale dei Partiti Comunisti e operai, a cui hanno preso parte delegazioni di 63 partiti da ogni parte del mondo, mentre 17 partiti, impossibilitati per varie ragioni a partecipare, hanno inviato messaggi o contributi scritti.
Questo "evento" è stato costruito negli anni sopratutto per iniziativa del KKE greco, e infatti le prime otto edizioni si sono svolte ad Atene. Quest'anno il partito organizzatore è stato il Partito Comunista Portoghese (PCP), a conferma di uno sforzo per una maggiore circolarità e socializzazione nella preparazione di questo tipo di Conferenze, divenute la principale occasione di incontro/confronto per la quasi totalità dei Partiti comunisti del mondo.
Questo, già in sé, è un fatto di rilievo: dopo il crollo dell'Urss e la fase di isolamento/smarrimento delle forze comuniste, riprende un dialogo ed un confronto multilaterale che si era per molti anni interrotto, ed emergono anche i primi segni di una volontà di cooperazione e azione comune o convergente. Il tema all’ordine del giorno non è certo quello di una nuova "Internazionale dei comunisti", di cui non esistono certamente oggi le condizioni; lo spirito di questi appuntamenti è viceversa quello di offrire a tutte le forze comuniste e rivoluzionarie un "luogo" ed una occasione di confronto e di coordinamento.
Chi volesse leggere i vari interventi (per ora disponibili solo in inglese, francese, spagnolo, portoghese) potrà rendersi conto di quanto la ricerca sia aperta e non ingessata o precostituita.
Tutti i materiali della Conferenza sono disponibili sul sito del PCP all'indirizzo:
La conferenza è stata ignorata dalla grande stampa italiana. Dall’Italia erano presenti PRC e PdCI, entrambi con delegazioni non particolarmente rappresentative. Gli organi di stampa dei due partiti italiani non hanno neppure dato la notizia dell’incontro e della loro presenza. L’unico giornale italiano che ne ha parlato, alla vigilia, è il quotidiano della Margherita, “Europa”, in un articolo che viene qui di seguito riprodotto per conoscenza, assieme ad alcuni materiali di documentazione sulla Conferenza già disponibili in italiano.
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(dal quotidiano Europa, 10 novembre 2006)
Incontro internazionale dei partiti Comunisti e Operai
Il compagno Giordano snobba Lisbona
di DANIELE CASTELLANI PERELLI
L’iracheno che stringe la mano all’americano, il palestinese all'israeliano, il francese che siede accanto all’italiano. Non è ne l'aldilà nè un’assemblea dell'Onu particolarmente felice. E’ l’incontro internazionale dei Partiti Comunisti e Operai che si terrà a Lisbona da oggi a domenica, e in cui si riuniranno più di 70 falci e martello di tutto il mondo. Come sempre sarà presente, per l'Italia, anche il partito di Rifondazione comunista. Quest’anno, però, c'e una novità. Il Prc, infatti, parteciperà con una delegazione decisamente di basso profilo. E il fatto non è casuale. L’incontro si è tenuto ogni anno, ad Atene, fin dal 1998, e per il partito di Fausto Bertinotti hanno sempre preso parte personalità di primo piano, da Rina Gagliardi a Ramon Mantovani a Graziella Mascia. Stavolta no. Non ci andrà il segretario nazionale Franco Giordano, non ci andrà il suo braccio destro Gennaro Migliore, e nemmeno il meno noto responsabile degli esteri Fabio Amato. Ci andrà un dirigente di secondo piano, Federica Miralto. Provate a vedere sul sito del Prc, e non troverete minima traccia dell’incontro organizzato dai compagni portoghesi, che attenderanno invano i massimi leader di Refundaçao. Sul sito del Prc troverete invece la ragione vera dell’assenza dalla conferenza di Lisbona: oggi e domani è previsto a Roma il secondo incontro internazionale dei rappresentanti del partito della Sinistra Europea. E’ qui che il Prc sarà pienamente rappresentato: il segretario nazionale, il ministro Paolo Ferrero, la vice ministra degli esteri Patrizia Sentinelli, i capigruppo alla camera e al senato.
Rifondazione comunista sta puntando tutto sulla Sinistra europea, associazione che è nata nel gennaio 2004 e di cui fanno parte in tutto undici partiti della sinistra radicale continentale. Al punto da trascurare i vecchi compagni dell'Internazionale comunista. E’ un’osservazione non da poco, perchè questo attivismo, questo movimento a livello internazionale dà lo specchio di un movimento interno del Prc. “Se vuole sapere se per noi sono sullo stesso piano la Sinistra europea e l'Internazionale dei partiti comunisti e operai glielo dico subito - dice esplicito Ramon Mantovani, deputato, ex responsabile degli affari internazionali del Prc e membro della commissione esteri – è assolutamente più importante la prima”.
Ovvero, è più importante un movimento che nel nome non ha nemmeno la parola comunista, che include tanti partiti non comunisti e persino un ex socialdemocratico come il tedesco Oskar Lafontaine, ex ministro delle finanze di Gerhard Schroder. “Non deve sorprendere, d'altronde noi ci chiamiamo "Rifondazione" proprio perchè abbiamo sempre mirato a rifondare il comunismo - aggiunge Mantovani - La parola "comunista” non appare neanche nel Gue/Ngl, il nostro gruppo al parlamento europeo la cui sigla sta per "Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica". E questo perchè all'interno dei due gruppi ci sono anche movimenti non comunisti, sarebbe stata una violenza usare quella parola”.
La Sinistra europea si inquadra dunque nel progetto di rinnovamento che il Prc ha intrapreso da anni? “Assolutamente sì - conferma Mantovani – E’ un luogo di innovazione politico-culturale in cui fare contaminazione, un luogo in cui incontrarsi con tutte le sinistre antagoniste, radicali, pacifiste e non neoliberiste d'Europa». Incontrarsi, ma non solo, e questa è una novità: “Per troppo tempo i vari partiti della sinistra radicale continentale si sono mossi solo all’interno dello stato nazionale. La Sinistra europea non è solo un luogo di riunioni, ma vuole essere un soggetto politico attivo, che si impegni in iniziative concrete”.
Ecco spiegata l'accelerazione che Rifondazione, promotrice e fondatrice della Sinistra europea (di cui Bertinotti è presidente), ha impresso al progetto. Ecco spiegati i tappeti rossi (in tutti i sensi) con cui Giordano ha accolto la settimana scorsa i tedeschi Gysi e Lafontaine, e la decisione di preferire l’incontro romano a quello lisbonense.
In Portogallo saranno presenti, come sempre, i Comunisti italiani di Oliviero Diliberto, che manderanno anch’essi
una figura non di spicco, Andrea Genovali. Sono solo osservatori della Sinistra europea, e stanno invano tentando di entrare nell’associazione: il Prc lascia le porte chiuse, e si tiene Lafontaine tutto per sè. ”E’ un progetto escludente”, si lamenta Genovali, ed e una conferma the il Prc ci tiene. L'accelerazione va di pari passo a importanti affermazioni della sinistra radicale in mezzo mondo, dall'India alla Grecia, dal Sudafrica all’Italia, come non è sfuggito all’Economist (che per Berlusconi era comunista, ma rimane pur sempre la voce della City). Per il settimanale londinese, i Refounded Communists italiani mostrano i muscoli: “La Finanziaria tassa-e-spendi dimostra la loro influenza, come lo stop alle privatizzazioni”.
“Il comunismo prospera, dopo tutto forse la storia è dalla loro parte. Le memorie dei crimini sovietici stanno svanendo, le azioni dell'America precipitano e le ingiustizie del capitalismo globale sono un obiettivo facile – conclude l'Economist ‑ I comunisti hanno sempre avuto buone canzoni. I loro slogan politici sulla giustizia e sulla solidarietà potrebbero ancora suonare vuoti per qualcuno, ma ora risuonano più estesamente”.
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www.resistenze.org - 18-11-2006
Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai
Lisbona, 10-12 novembre 2006
Comunicato stampa conclusivo
La versione in inglese del comunicato emesso al termine dell’Incontro di Lisbona è stata tradotta dal Centro di Cultura e Documentazione Popolare per www.resistenze.org (dove si trovano tradotti in italiano diversi materiali relativi all’Incontro) ed è reperibile anche nella Rassegna stampa di www.lernesto.it
1. Un incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai si è tenuto a Lisbona, il 10, 11 e 12 novembre 2006, sul tema : “Pericoli e potenzialità dell’attuale situazione. La strategia dell’imperialismo e la questione dell’energia. La lotta dei popoli e l’esperienza dell’America Latina. La prospettiva del socialismo”.
L’Incontro, che ha visto la partecipazione di 63 partiti e a cui 17 partiti che, per varie ragioni, non hanno potuto essere presenti, hanno inviato messaggi di saluto, ha messo in rilievo gli aspetti più rilevanti della situazione internazionale. Oltre ad avere espresso un forte allarme per le grandi minacce che caratterizzano il nostro tempo, ha manifestato la propria fiducia nella capacità dei popoli di costringere l’imperialismo a desistere dai suoi disegni egemonici e a realizzare nuove avanzate, sulla strada del progresso sociale, della pace e del socialismo.
2. L’Incontro ha rilevato la crescente acutezza della lotta di classe e sottolineato la necessità di intensificare la lotta contro il neoliberalismo e il neocolonialismo e contro l’offensiva dello sfruttamento da parte del grande capitale, che – attaccando i valori umani più elementari – è responsabile della regressione sociale, culturale e democratica.
3. E’ stato messo in evidenza che il neoliberalismo, il militarismo, la guerra e l’attacco ai diritti fondamentali, alle libertà e alle garanzie sono componenti inseparabili dell’offensiva del grande capitale e dell’imperialismo.
La lotta per il dominio sulle risorse energetiche del pianeta è un fattore importante nella geopolitica dell’imperialismo, sia in termini di collaborazione che in termini di rivalità, come si può constatare in Europa, Medio Oriente, Asia Centrale, Africa e in altre regioni.
Allo stesso tempo, i partecipanti hanno denunciato lo spreco di risorse energetiche dovuto ai consumi senza limiti che caratterizzano le società capitalistiche.
4. E’ stata presa in considerazione la necessità di intensificare la lotta contro il militarismo e la guerra; per il ritiro delle forze di occupazione dall’Afghanistan e dall’Iraq; per lo scioglimento della NATO e degli altri patti militari aggressivi; per la drastica riduzione delle spese militari che devono essere dirottate verso la promozione dello sviluppo; per l’eliminazione delle basi militari straniere. L’urgenza della questione del disarmo, e in particolare del disarmo nucleare, è stata ancora una volta evidenziata.
5. La generalizzazione degli attacchi contro i diritti fondamentali, le libertà e le garanzie dei cittadini appare una linea di tendenza particolarmente inquietante nella situazione internazionale. E’ stata condannata l’adozione da parte del Congresso USA delle pratiche della tortura e del terrorismo di Stato.
I presenti all’incontro hanno lanciato un vibrante appello alla lotta in difesa delle libertà democratiche, contro l’avanzata dell’estrema destra, contro la xenofobia, il razzismo, il fanatismo religioso e l’oscurantismo, contro l’anticomunismo. Essi hanno espresso la loro solidarietà con i giovani comunisti Cechi, chiedendo il ripristino dei diritti della Gioventù Comunista Ceca. Hanno respinto i tentativi di criminalizzare le forze e i popoli che resistono allo sfruttamento capitalistico e all’oppressione imperialista.
6. I partecipanti hanno inteso valorizzare la crescente resistenza contro l’ingerenza e l’aggressione imperialista e hanno sottolineato l’importanza del rafforzamento della solidarietà con tutti i popoli che si trovano in prima linea in quella lotta.
Essi hanno sottolineato il significato della forte resistenza che le forze di occupazione USA e NATO devono fronteggiare in Afghanistan e in Iraq. Sono state condannate le minacce contro la Siria e l’Iran, diventate particolarmente serie negli ultimi giorni. E’ stato richiesto il pieno rispetto della sovranità del Libano. I partecipanti hanno denunciato i crimini perpetrati da Israele in Libano e in Palestina, e la complicità dell’Unione Europea con gli USA, che porta la responsabilità per la situazione di repressione e catastrofe umanitaria a Gaza e nel West Bank. Essi hanno espresso il loro sostegno alla lotta per il completo ritiro di Israele da tutti i territori Arabi occupati nel 1967, nel rispetto delle relative risoluzioni dell’ONU, e la loro attiva solidarietà con l’OLP e il Popolo Palestinese nella lotta per l’instaurazione di un proprio Stato indipendente e sovrano sul territorio della Palestina.
7. Le concrete esperienze di lotta in paesi e regioni diversi hanno generalmente trovato spazio negli interventi, a conferma che i lavoratori e i popoli non intendono rassegnarsi e che, persino nelle attuali condizioni, conquiste di libertà nella direzione della sovranità e del progresso sociale sono possibili.
Sono stati salutati i progressi delle lotte popolari e antimperialiste che stanno dilagando in America Latina e i processi di sovranità e cooperazione nella solidarietà che là hanno luogo. Solidarietà è stata espressa con Cuba socialista – rinnovando la richiesta di cessazione del blocco criminale imposto dagli USA -, con il popolo del Venezuela e la sua Rivoluzione Bolivariana, con il popolo della Bolivia e con altri popoli dell’America Latina e dei Caraibi.
8. L’importanza e l’urgenza del socialismo sono state in generale sottolineate. Dallo scambio di opinioni è emersa l’incapacità del capitalismo di fornire soluzioni ai problemi urgenti con cui si confrontano i lavoratori e i popoli, e sono state rilevate le minacce a cui il capitalismo espone il futuro del pianeta. Sempre di più il socialismo emerge come alternativa al capitalismo e come condizione per la sopravvivenza dell’Umanità stessa.
9. E’ stato messo in rilievo come l’attuale situazione internazionale renda particolarmente indispensabile rafforzare la cooperazione di tutte le forze progressiste e antimperialiste e, in particolare, quelle dei Partiti Comunisti e Operai di tutto il mondo. In tal senso, lo svolgimento di questo tipo di Incontri, è stato valutato come un’arena per lo scambio di informazioni, di esperienze, di punti di vista e per la possibile definizione di posizioni e iniziative comuni. E’ stata presa in considerazione l’importanza del fatto che ne venga garantita la continuità.
Varie questioni, linee d’azione e iniziative per lo sviluppo della solidarietà e dell’azione comune dei Partiti Comunisti e Operai, come pure delle altre forze progressiste e rivoluzionarie, sono state proposte, in particolare:
- Contro il militarismo e la guerra e in particolare per il ritiro delle forze di occupazione dall’Iraq;
- Per lo scioglimento della NATO e l’eliminazione delle basi militari straniere;
- Contro la strategia imperialista nel Medio Oriente e per azioni di immediata solidarietà con il Popolo Palestinese e per l’invio di missioni di solidarietà in Palestina e Libano;
- Di solidarietà con il Venezuela Bolivariano, con la Bolivia e con Cuba Socialista, attraverso la promozione di una settimana di azioni comuni di solidarietà con questo paese;
- Contro il revisionismo storico, la copertura del fascismo, e l’anticomunismo, mettendo in risalto date significative, come l’11 settembre in Cile;
- Contro l’offensiva neoliberale scatenata per smantellare i diritti e le conquiste dei lavoratori, operando per rafforzare l’azione di massa e il movimento sindacale di classe e per difendere i lavoratori migranti;
- Utilizzare la partecipazione ad eventi internazionali per tenere incontri e coordinare l’attività dei comunisti;
- Stimolare la cooperazione tra i Partiti su base regionale e su questioni specifiche.
E’ stato dato risalto all’importanza della battaglia delle idee nel nostro tempo. I partecipanti hanno messo in rilievo quanto sia necessario celebrare il 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre con varie iniziative ed hanno espresso il loro appoggio al progetto di iniziativa internazionale da realizzarsi nella Federazione Russa.
Il PCP ha informato della sua intenzione di promuovere un’iniziativa internazionale, a livello europeo, in coincidenza con la presidenza portoghese dell’Unione Europea, nel secondo semestre del 2007.
10. La data, il luogo e il tema per l’Incontro Internazionale del 2007 saranno decisi dalla riunione del Gruppo di Lavoro dei Partiti Comunisti e Operai, che avrà luogo in tempi adeguati, e saranno annunciati in una Conferenza Stampa.
11. L’Incontro ha approvato un “Appello contro il militarismo e la guerra, per la libertà, la democrazia, la pace e il progresso sociale” e una “Mozione di solidarietà con l’America Latina e Cuba”.
12. Questo incontro ha visto la partecipazione dei Partiti inclusi nella lista annessa a questo Comunicato Stampa.
Lisbona, 12 novembre 2006
Incontro di Lisbona 10-12 novembre 2006: Partiti partecipanti
Algerian Party for Democracy & Socialism, PADS
Communist Party of Argentina
Communist Party of Australia
Democratic Progressive Tribune, Bahrain
Workers Party of Belgium