(italiano / english / srpskohrvatski)

LINK: List Opstinskog komiteta SKOJ Velikog Gradista "NOVA REVOLUCIJA",

internet izdanja:  http://www.geocities.com/novarevolucija/

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With the haughtiness of a Ribbetrop reborn and the customary NATO arrogance, the German ambassador in Belgrade Andreas Zobel called for recognition of Kosovo and Metohija as an “independent” State and threatened Serbia that, otherwise, it could also remain without Vojvodina and Sandzak. The ambassador thinks that “Kosova is a part of Serbia only since 1912”, brutally ignoring the well-known fact that for centuries this territory has been the kernel of the Serbian State - a fact which is testified by thousands of historical, cultural and religious monuments.

For less than a hundred years, until now, the German soldiery up to three times assaulted and occupied Serbia, destroying the country and changing its borders to its liking. Every German aggression costed millions of victims and dead and caused barbaric devastations. The last one, which took place in 1999, has left plagues behind which are still open, and will remain so.

Attacks from Germany took place every time without any approval by whatever League of Nations, United Nations or any other international organization. And after all this, Zobel still has the face to lecture about “respecting the international right”. He considers the fight of Serbia for the safeguard of its own territorial integrity as “mythomania”.

Offering independence to the Albanians, he strives with all of its forces in order to deprive Serbia of it.

An elementary self-respect, and national pride as well, impose to us to expel this guy who recalls to our minds Ribbentrop the vampire.

The Secretariat of NKPJ

(April 2007)

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The League of the Communist Youth of Yugoslavia (SKOJ) believes that, declaring that Serbia could be deprived of Vojvodina and Sandzak, the German ambassador in Belgrade Andreas Zobel did not just exceed the limits of its mandate, but also demonstrated clearly to be the megaphone of German and western imperialism, thus deserving the expulsion from the country.

The parallelism drawn by imperialists between the presumed occupation of Kosovo, on one side, and the one of Vojvodina and Sandzak, on the other, represents a rough attack to the territorial integrity of Serbia let alone a brutal interference in the inner affairs of our country.

The statements by ambassador Zobel are scandalous, and no country with an own dignity and sovereignty would have tolerated such a behavior.

Accepting Zobel excuses and his explanation that it was a matter of ”private opinion” is more than ingenuous, since it is evident that those are the stands of German and western imperialism. All this demonstrates the true nature of the peoples' prison called the European Union, under whose "protection" we are being forced by the pro-imperialist and pro-capitalist regime enforced in Serbia.

Zobel's declaration is a slap to the counterrevolutionary Serbian regime, which tries to convince us since 2000 that Serbia is becoming a country respected by the West and that it will not be subjected to blackmails any more.

SKOJ firmly protests for the low-profile reaction to Zobel's statement by the present bourgeois regime of Serbia, which did not call for Zobel's immediate expulsion (apart from some marginal political forces which have no real infuence on the political scene), so clearly showing its pro-imperialist character. The power in Serbia behaved as a colonial governorship and does neither deserve the support of the population nor that of the Serbian working class.

We say loudly: NO to a Europe that is nothing but a one-class tyranny wrapped in a silvery tinfoil.

The Secretariat of SKOJ

(april 2007)

Con spocchia degna di un Ribbetrop redivivo e con la solita arroganza NATO l’ambasciatore tedesco a Belgrado Andreas Zobel ha chiesto il riconoscimento di Kosovo e Metohija  come Stato “indipendente” minacciando la Serbia che in caso contrario essa potrebbe ritrovarsi anche senza Vojvodina e Sangiaccato. L’ambasciatore ritiene che “la Kosova fa parte della Serbia soltanto dal 1912” ignorando brutalmente  che su questo territorio – fatto arcinoto – da secoli si trova il nocciolo dello stato serbo, fatto testimoniato da migliaia di monumenti storici, culturali e religiosi.

In meno di  cent’anni fino ad oggi la soldataglia tedesca per ben tre volte ha aggredito ed occupato la Serbia, mettendo a ferro e fuoco il paese e cambiandone i confini a propria volontà. Ogni volta l’aggressione tedesca è costata milioni di vittime e morti  ed ha causato devastazioni barbariche. Dell’ultima, avvenuta nel 1999, le piaghe sono ancora aperte e resteranno.

L’attacco della Germania è avvenuto ogni volta senza alcun benestare da parte della Società delle Nazioni, delle Nazioni Unite o di qualsiasi altra organizzazione internazionale. E dopo tutto questo Zobel ha la faccia tosta di farci la predica sul “rispetto del diritto internazionale”. Lui considera la lotta della Serbia per la salvaguardia della sua integrità territoriale come “mitomania”.

Offrendo agli albanesi l’indipendenza, si adopera con tutte le sue forze per privarla alla Serbia.

Una elementare autostima, ed anche l’orgoglio nazionale, impongono senza indugio la cacciata di questo tizio che richiama alla mente quel vampiro di  Ribbentrop.

La Segreteria della NKPJ

(aprile 2007)

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D I C H I A R A Z I O N E 

della Segreteria della SKOJ 

a proposito delle parole dell’ambasciatore tedesco in Serbia

CACCIARE ZOBEL, PORTAVOCE DELL’IMPERIALISMO

La Lega della gioventù comunista jugoslava (SKOJ) ritiene che, dichiarando che la Serbia potrebbe rimanere senza Vojvodina e Sangiaccato, l’ambasciatore tedesco a Belgrado Andreas Zobel non abbia soltanto oltrepassato i limiti del suo mandato, ma abbia dimostrato anche, a chiare lettere, di essere il portavoce dell’imperialismo tedesco ed occidentale, e che perciò merita l’espulsione dal paese.

Il parallelismo fatto da parte degli imperialisti tra la presunta occupazione del Kosovo da una parte e quella della Vojvodina e del Sangiaccato dall’altra rappresenta un attacco rozzo all’integrità territoriale della Serbia nonché una brutale intromissione negli affari interni del nostro paese.

La dichiarazione dell’ambasciatore Zobel è uno scandalo inaudito e nessun paese che tiene alla propria dignità e alla sovranità avrebbe mai tollerato un comportamento del genere.

Prestar credito alle scuse di Zobel ed alla spiegazione che si trattava di una ”opinione privata” è più che ingenuo, visto che risulta chiarissimo che si tratta delle prese di posizione dell’imperialismo tedesco ed occidentale. Tutto questo ci dimostra la vera natura di quella galera dei popoli rappresentata dell’Unione Europea sotto la cui protezione intende portarci il regime pro-imperialista e pro-capitalista che vige in Serbia.

La dichiarazione di Zobel è una sberla al regime controrivoluzionario vigente in Serbia che dal 2000 cerca di convincerci che la Serbia sta diventando un paese rispettato dall’Occidente e che non sarà più sottoposto a nuove pressioni.

La SKOJ protesta con durezza per la reazione di basso profilo dell’attuale potere borghese serbo alla dichiarazione di Zobel, del quale non è stata chiesta l'espulsione immediata (a parte qualche forza politica marginale senza influenza sulla politica statale) in tale modo dimostrando a chiare lettere il suo carattere pro-imperialista. Il potere in Serbia si comporta come un governatorato coloniale e non merita l’appoggio della popolazione ne' della classe operaia in Serbia.

Diciamo ad alta voce NO all’Europa che non è altro che una tirannide classista avvolta nella carta argentata.

La Segreteria della SKOJ

(aprile 2007)