LA CADUTA DEI MURI ED IL BLOCCO DEI CONFINI


Vi racconto brevemente una piccola storia ignobile dei nostri giorni.
Da diversi anni una mia conoscente, che vive a Trieste, ha instaurato
assieme a suoi amici e familiari, un bel rapporto di amicizia con una
famiglia di Belgrado. Di conseguenza, a volte i triestini andavano a
trovare gli amici di Belgrado, altre volte erano i belgradesi a
recarsi a Trieste.
Tutto è andato bene per diversi anni sotto il "regime" di Tito,
mentre oggidì, che abbiamo abbattuto tutti i muri per permettere la
libera circolazione in Europa agli europei, gli amici di Belgrado
hanno fatto a giugno scorso richiesta di visto turistico per venire a
Trieste. Dopo due mesi di attesa e dopo avere sostenuto delle spese
non indifferenti rispetto all'entità delle loro pensioni (eh sì,
perché parliamo di persone che hanno ormai ottant'anni) dopo due mesi
si sono sentiti rispondere dalle autorità italiane che per agosto
nonc'è niente da fare, e che per sett embre bisogna ancora vedere ma
non gli assicurano niente.
A questo punto, per evitare di rimetterci tutti i soldi del biglietto
del treno (che doveva essere comprato in anticipo ed esibito), i
belgradesi hanno deciso di rinunciare al viaggio.
Valeva proprio la pena di sfasciare la Jugoslavia per arrivare a
questo punto di "libertà"!
Con profondo disgusto
Claudia Cernigoi