Dal settimanale croato "NACIONAL" , 25 marzo 2008 

Meglio la tomba che la schiavitu' 

Non e' ancora troppo tardi per la resistenza

scrive: Vedrana Rudan

(original: Bolje grob nego rob
Kada dode NATO, kad u nase luke udu njihovi brodovi, kad se iznad nasih turistickih gradova budu probijali zvucni zidovi, kad nam izdaleka pocnu stizati mladi hrvatski lesevi, kad Hrvatska bude Bushu ono sto je NDH bila Mussoliniju, tko ´ce biti kriv?

 
Quando arrivera' la NATO, quando nei nostri porti entreranno le loro navi, quando sopra alle nostre citta' turistiche si rompera' il muro del suono, quando da lontano incominceranno ad arrivare le salme dei giovani croati, quando la Croazia sara' per Bush quello che l'NHD (Stato Indipendente di Croazia 1941-1945) fu per Mussolini, di chi sara' allora la colpa?
 
 
I professori e gli studenti della facolta' di Filosofia a Zagabria con mio grande entusiasmo hanno alzato la voce contro l'inserimento della Croazia nella NATO. Siccome tra i nostri politici, i fascisti americani e i principali media croati esiste un legame segreto, la voce della ragione croata si sente appena. Percio' sentiamo dire in continuazione che in aprile, se Dio ci dara' la salute, riceveremo l'invito per entrare nella ben nota coalizione per la diffusione della democrazia. E' essenziale, decisivo sapere quello che pensano gli studenti ed i professori della facolta' di Filosofia. Ecco le ragioni per cui sono contrari all'adesione alla NATO. Non vogliono che la Croazia da pedina si appiccichi all'imperialismo delle "corporations" angloamericano. Gli USA, prepotenti globali, hanno ammazzato piu' di un milione di iracheni sin dall'inizio dell'occupazione, sostengono i terroristi in tutto il mondo, buttano giu' tutti i governi dissenzienti dei piccoli paesi del mondo, depredano finanziariamente i paesi poveri tramite il FMI e la WTO. Se entreremo nella NATO, i nostri posteri si vergogneranno nello stesso modo in cui alcuni paesi oggi si vergognano del loro passato nazista. La Croazia e' scossa dal carovita, la situazione finanziaria va peggiorando, con l'entrata nella NATO la Croazia sara' esposta ad ulteriori grandi spese aggiuntive, necessarie per adeguarsi agli standard (non sempre logici) della NATO. Si calcola che l'entrata nella NATO per alcuni anni ci costera' almeno 10 miliardi di kune (1 euro circa = 7 kune, ndt)! Gia' ora, anche se non e' nella NATO, la Croazia sostiene l'occupazione americana e lo sfruttamento dell'Afghanistan, percio' saranno li' nel 2008 circa 300 soldati croati. Per i loro salari quest'anno si spenderanno come minimo 10 milioni di euro. Ci aspettano anche altre "missioni".
 
Il governo ci inganna quando dice che con la NATO saremo piu' sicuri. La verità è tutt'altra. Dai vicini non ci viene alcuna minaccia. Però i terroristi islamici sapranno risponderci per la partecipazione dei nostri soldati alle operazioni della NATO. Se contiamo che la Croazia sarà difesa dalla NATO, ricordiamoci come è andata la difesa di Srebrenica, Vukovar... I capi della NATO hanno in programma di trasferire la maggiorparte delle basi dalla Germania occidentale nei nuovi paesi membri, perciò a Cerklja in Slovenia, vicino alla frontiera croata si sta ristrutturando l'aeroporto per accogliere gli aerei NATO, benchè alla Slovenia sia stato promesso che lì non  costruiranno basi. Vogliamo davvero queste basi della NATO vicino a Pola, Spalato, Zara o Zagabria, come vanno annunciando? Gli studenti ed i professori della Facoltà di Filosofia di Zagabria nella loro Lettera aperta spiegano che la domanda da porre non è: "Deve la Croazia entrare nella NATO?", ma piuttosto: "Cosa succederà se la Croazia non entra nella NATO?". La loro risposta è: niente. Ma saremmo più sicuri, non getteremmo milioni al vento, la nostra coscienza sarebbe più pulita; perciò essi invitano il pubblico croato ad alzare la voce contro l'entrata della Croazia nella NATO. Questo è quanto. Tutti quelli cui sta a cuore il futuro della Croazia e ai quali è sufficientemente odioso il "silenzio croato", dopo aver letto di questa iniziativa di studenti e professori contro la NATO potranno gridare con grande felicità:  alleluja! finalmente i saggi di questo paesello hanno alzato la loro voce e scritto e firmato la loro protesta. Per la felicità delle generazioni future. Non sono gli unici. Altri giovani stanno preparando la raccolta delle 450.000 firme che costringeranno questo sfacciato governo ad indire un referendum sull'entrata della Croazia nella NATO. Sono orgogliosa che nel mio paese viva gente che ragiona con la propria testa e che pensa al futuro dei nostri figli. È terribile che non gli si dia spazio nei media affinchè la loro voce arrivi anche a coloro che non navigano avventurosamente su Internet.
 
Devo ammettere, conoscendo i media che contano e soprattutto la TV croata e il nostro servile governo, cui sta ben poco a cuore il destino dei cittadini di questo paese, che la voce coraggiosa degli studenti e professori della Facoltà di Filosofia dell’Università di Zagabria non giungerà lontano. Ma ugualmente non dovremmo rinunciarci. Una volta la gente si mobilitava contro la guerra e l’ingiustizia, anche se la rivolta non veniva ripresa dalla TV, perdendo anche la propria vita. Perchè allora stiamo tutti zitti? Siamo ancora in tempo. Organizzamoci! Attiviamoci per i nostri figli, per i nostri genitori. Distribuiamo volantini nelle case. Bussiamo alle porte dei vicini. Attacchiamo manifesti nelle scuole. Usciamo sulle strade. Portiamo striscioni. Noleggiamo megafoni. Scendiamo in piazza Jelacic (ex Piazza della Repubblica a Zagabria, ndt), appropriamoci delle piazze di tutte le città e i villaggi croati. Questo è il nostro paese. Esso non appartiene ne' a Mesic (odierno presidente della Croazia, ndt) ne' a Sanader (primo ministro, ndt), ne a Seks (Ministro della giustizia, fu scoperto nel 1991 dalle autorità jugoslave mentre organizzava la guerra di secessione attraverso sporchi traffici, ndt), ne' a Jandrokovic, ne' ai criminali che vogliono costruire la base militare vicino a Dubrovnik. Non è ancora chiaro che non abbiamo più niente da perdere? Ci hanno tolto tutto, firmando il patto con l’America sequestreranno anche l’ultimo spiraglio di orgoglio ancora accesso in noi. Possiamo noi dormire sonni tranquilli soltanto perchè laggiù alcuni studenti e professori stanno strillando per noi?
 
Potrà la loro coraggiosa voce lavare la nostra coscienza quando sarà la volta di un futuro infame? Quando arriveranno nei nostri porti le navi NATO, quando le nostre città si trasformeranno nei loro bordelli e le nostre figlie in prostitute, quando sopra le nostre bellissime città turistiche si udirà il rombo della perforazione del muro del suono, quando incominceranno ad arrivare i cadaveri dei nostri giovani soldati nelle bare rivestite della bandiera americana, quando la Croazia diventerà per Bush quello che la NDH (Stato indipendente croato, nazifascista, 1941-1944, ndt) fu per Mussolini, chi sarà il colpevole? Mesic? Sanader? Qualcuno sa dire prontamente chi fu a regalare pezzi di Croazia all’Italia? Ed il suo nome è essenziale? Possiamo addossare a Pavelic tutte le colpe? Oppure, volenti o nolenti, dobbiamo riconoscere che i suoi crimini furono sostenuti dai nostri avi, i croati silenziosi, vili, dei quali oggi ci vergogniamo... La storia si ripete. E di nuovo stiamo zitti, noi miserabili, e gioiamo perchè tra qualche settimana il nostro paese sarà visitato dall'Hitler del 21.mo secolo, noto anche per una tra milioni di sue frasi geniali: “La maggiorparte delle entrate viene dall'estero”. Nel nostro caso Bush si è sbagliato: queste entrate vengono dal nostro paese. Forse siamo ancora in tempo per dire NO a questo Hitler, noi silenziosi eredi dei muti seguaci di Pavelic, noi futuri omicidi dei nostri figli.