I PARTIGIANI NON HANNO SMESSO DI RESISTERE
Il prete si ribella: niente Bella ciao ai funerali del partigiano
Repubblica — 04 maggio 2008 pagina 20 sezione: CRONACA
PORDENONE - La banda era pronta per suonare "Bella Ciao". Pronta a dare l' ultimo saluto all' ex partigiano, così come lui aveva chiesto. Ma all' ultimo momento il parroco ha proibito l' esibizione in chiesa. è accaduto a Castelnuovo del Friuli, antica roccaforte dei partigiani friulani, dove non si è voluto accondiscendere all' ultima volontà dell' ottantenne Egidio Cozzi, morto incornato da uno dei caprioli che allevava nel recinto dietro casa. Il vecchio partigiano voleva che nel suo funerale venisse accompagnato dalla banda. E quella banda intonasse le "sue" canzoni, i canti partigiani. I familiari avevano organizzato tutto, convocando la banda di Spilimbergo. E c' era l' intero paese al funerale di Egidio, in prima fila l' Anpi, con i sopravvissuti della Resistenza. E proprio loro quando il parroco ha pronunciato il suo no, ancora una volta non si sono rassegnati. Consultati i familiari, hanno rinunciato per il loro amico da sempre al rito religioso, decidendo su due piedi, d' improvvisare un rito civile. Sono così partiti in corteo verso il cimitero intonando "Bella Ciao" e altri canti partigiani esaudendo in tal modo il desiderio di Egidio. Concluso il funerale, restano le polemiche, con un botta e risposta tra il parroco e il segretario dell' Anpi, in perfetto stile don Camillo-Peppone. Attacca il parroco don Renato D' Aronco, che minimizza l' accaduto: «Non c' è stato alcun disguido - assicura - Rispetto la scelta della famiglia di celebrare il funerale con il rito civile. Io non ho fatto altro che applicare il regolamento che vieta l' uso della musica in chiesa». Ma il segretario dell' Anpi, Gianni Afro, dissente dalla difesa d' ufficio: «La parrocchia non ha fatto una bella figura: con un po' di buon senso da parte delle istituzioni religiose si sarebbe potuto evitare una situazione imbarazzante e rispettare la volontà di un defunto, come avevano chiesto i familiari». (ni. pe.)