Al “Corriere della Sera”
A proposito dei dibattiti alla Sapienza sulle foibe
Leggiamo sul “Corriere” del 31 maggio che il preside della facoltà di Lettere della Sapienza, prof. Pescosolido, motiva il suo assenso al dibattito sulle foibe organizzato dalla componente studentesca di Forza Nuova col fatto che giorni prima si sarebbe svolto, sempre alla Sapienza, “un convegno negazionista” sullo stesso tema. Come studiosi intervenuti a quella conferenza – con una breve introduzione sul revisionismo storico (Höbel) e con un’analisi del fenomeno delle foibe basata su documentazione d’archivio e una disamina degli eventi che ne costituirono il retroterra (Kersevan) – respingiamo fermamente tale definizione, peraltro lesiva della nostra dignità di studiosi. Alla conferenza erano presenti vari docenti, che possono testimoniare dell’approccio scientifico delle nostre relazioni. Contestualizzare, analizzare sulla base di documenti e provare a interpretare i fatti sono le componenti essenziali del “mestiere di storico”. Non vorremmo che fuorvianti etichette contribuissero a chiudere un dibattito che – in particolare se svolto con i metodi e gli strumenti della storiografia – è auspicabile rimanga aperto.
Alessandra Kersevan
Alexander Höbel
(sul convegno che ha visto la partecipazione di Kersevan e Höbel si veda: http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/6019 )
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Esprimiamo la nostra solidarietà agli studenti di Roma
impegnati e mobilitati contro l’aggressione squadristica, la falsificazione storica e che in cambio ricevono i fermi e gli arresti dagli organi preposti di quello stesso Stato che ha istituito la “Giornata del Ricordo” delle foibe e dell’esodo del 10 febbraio. Giornata che riabilita il fascismo passato e presente che nel vostro striscione avete definito “odio e aggressione” e che ha oppresso, represso, torturato, ucciso e precipitato nella guerra le masse popolari e lavoratrici del nostro paese.
Quale che sia il nome che la canaglia fascista assume oggi, sul piano istituzionale o militante, essa non ha mutato la sua sostanza reazionaria e antipopolare.
Come Comitato promotore del Convegno “Foibe: la verità. Contro il revisionismo storico”, tenutosi a Sesto San Giovanni (Mi) il 9 febbraio scorso, abbiamo ritenuto “necessaria e importante la riconquista della verità storica basata su quanto accaduto e non su come gli eredi e ispiratori del nazifascismo vorrebbero raccontarla”.
A fronte di una campagna che mira ad instaurare una vera e propria egemonia politica e culturale è necessario superare un’impostazione meramente difensiva della questione, con una risposta politica determinata e documentata alle menzogne e alle falsità di forze reazionarie e revisioniste.
In questi anni il revisionismo (da destra e da “sinistra”) ha fatto carte false pur di deformare, falsificare e cancellare la storia. Nel nome della pacificazione e della costruzione di un’artificiosa “memoria condivisa” viene condotta una campagna di stravolgimento della verità storica, tesa alla sistematica assoluzione del fascismo e alla denigrazione di chi lo ha realmente combattuto – in particolare dei comunisti, che ebbero un ruolo fondamentale nell’antifascismo e nella Resistenza – arrivando alla vergogna di mettere sullo stesso piano nazi-fascisti, repubblichini e partigiani, combattenti per la libertà e oppressori o, peggio ancora, presentando i carnefici come vittime e martiri e i perseguitati come aggressori”.
Il lavoro che abbiamo finora condotto è in controtendenza, sia nel merito della battaglia politica, che nel metodo che abbiamo perseguito, negando il fare ognuno per sé e premiando la logica di unire le forze per valorizzare l’esperienza, la conoscenza, la militanza, la forza di organizzazioni, associazioni e organismi di compagni e compagne, nella comune battaglia politica.
Il feroce attacco sferrato contro il movimento partigiano organizzato e la Resistenza affinchè non viva come elemento di coscienza, forza e prospettiva di una nuova società, deve essere contrastato con una lotta capace di unire quello che la borghesia e la sua manovalanza fascista e squadrista vuole divisi.
Il criminale di guerra generale Graziani (che non ha mai pagato per i crimini in Jugoslavia e in Africa) dichiarò: “Non è necessario vincere la guerra perché il fascismo e i fascisti possano, sia pure dietro altre bandiere, salvarsi”.
La Resistenza non è mai finita, l’unico antifascismo è quello militante!
29 maggio 2008 Comitato promotore convegno “Foibe: la verità”
(sul convegno “Foibe: la verità”, svoltosi a Milano il 9/2 u.s., si veda: https://www.cnj.it/INIZIATIVE/milano090208.htm )