chi è attilio giordano.

attilio giordano responsabile della torbida operazione denunciata da
Matteuzzi è l'inventore del cancro etnico.
alcuni anni fa, sponsorizzatissimo dal capo-qualcosa di repubblica
garimberti, noto soprattutto per la partecipazione a maratone su
strada, si reco' alla periferia di sarajevo e ne ricavo' un servizio
sconvolgente.
dalle parti della sarajevo gia'-serba, dove la nato aveva bombardato
con l'uranio impoverito, si ammalavano di cancro i serbo bosniaci
(scappati a a bratunac) ma non i bosgnacchi.
il giordano lasciava al lettore di trarne le conseguenze.
cancro etnico? virtu' del corano? mistificazione dei serbi? dispetto
dei soliti vittimisti serbi che per romperci i coglioni erano pure
capaci di crepare di cancro?
provo a scrivergli, una mail la si puo' concedere a chiunque, e gli
segnalo che, sotto le bombe della nato, nella sarajevo serba,
probabilmente di bosgnacchi non ce n'era nemmeno uno, vista la
divisione etnica della citta' durante la guerra.
quello mi risponde sull'ossequioso... ''mi creda... mi creda ho visto
e ascoltato di persona'' e conferma la prima versione.
chiedo ad amici serbi se cio' sia possibile e mi viene fornita una
interpretazione ragionevole.
è vero durante i bombardamenti ci potevano essere anche dei
bosgnacchi, nella sarajevo serba, ma si trattava di donne, vecchi e
bambini che non erano potuti scappare, ma che risiedevano lontano
dalle fabbriche bombardate, ragion per cui il non essersi ammalati
dipendeva dalla lontananza dai luoghi dei bombardamenti.
mi astengo dal riscrivere al giordano, primo perche lo ritengo
inutile, visto il tipo, secondo perche non voglio eventualmente
aiutare un cialtrone che se voleva le informazioni che avevo io
poteva trovarsele anche senza spendere il biglietto per la bosnia.
particolare edificante.
il garimberti di cui sopra aveva incensato l'articolo del
giovanedibellesperanzegiordano come forma di giornalismo d'assalto
d'altri tempi, intonando, cito a memoria ,''scarpe rotte eppur
bisogna andar''.
vedendo che il giordano adesso è a capo del Venerdi, mi verrebbe da
intonare ''pero' quel ragazzo ne ha fatta di strada''.
dalla bosnia alla colombia (magari per interposta persona). e in
tasca, il nostro Venerdi, porta il solito foglietto di Robinson
Crusoe,con gli ordini da eseguire.
speriamo per lui che trovi sempre qualcuno che glielo legge dalla
parte giusta

alberto tarozzi


On Aug 3, 2008, at 9:27 PM, Coord. Naz. per la Jugoslavia wrote:

>
> False interviste su la Repubblica, la controsmentita non
> controsmentisce
>
>
> Il caso delle interviste impossibili pubblicate dal supplemento Il
> Venerdì, di La Repubblica, a personalità come Gabriel García
> Márquez, Álvaro Uribe, Alfonso Cano, Fidel Castro e Hugo Chávez, e
> denunciate come inventate dal quotidiano il Manifesto, con la firma
> di Maurizio Matteuzzi, non solo non si chiarisce, ma anzi getta una
> luce ancora più vergognosa su La Repubblica, che a questo punto
> sarebbe pienamente complice dell’autore dei presunti scoop a firma
> Jordi Valle.
>
> In questi giorni si era scomodato addirittura il Caporedattore de
> Il Venerdì, Attilio Giordano, per preannunciare un documento
> inoppugnabile sul supplemento Il Venerdì di ieri. Ieri era il gran
> giorno e la delusione è stata cocente.
>
> A p. 128, c’è una letterina firmata dal discusso ambasciatore di
> Colombia a Roma, Sabas Pretelt (nella foto), di recente inquisito
> per lo scandalo di corruzione che portò alla rielezione di Álvaro
> Uribe, noto come Yidispolitica, dal nome della parlamentare Yidis
> Medina, condannata per essere stata corrotta da Pretelt stesso.
>
> Ebbene Sabas Pretelt nella lettera non legittima in nessun modo
> l’articolo di Jordi Valle, che non viene neanche nominato, né
> smentisce in alcun modo la smentita del proprio governo che afferma
> esplicitamente che l’articolo sia falso. Si limita a dire che, in
> riferimento ad alcune affermazioni offensive contro Barak Obama
> attribuite al presidente colombiano, “il Signor Presidente Alvaro
> Uribe Vélez giammai si è riferito in termini squalificanti verso
> nessun candidato alla Casa Bianca.”
>
> Quindi nella lettera, non disponibile online e pubblicata in un
> angolo marginale del supplemento, non c’è nessun documento
> inoppugnabile, nessuna pezza di appoggio, nulla che dimostri che
> l’intervista ad Uribe e tantomeno le altre siano vere. L’unica cosa
> che resta è il comunicato ufficiale del governo colombiano che
> afferma testualmente: “El Mandatario jamás se reunió con el señor
> Valle ni le concedió entrevista alguna”, ovvero, “Il presidente non
> ha mai incontrato il signor Valle né gli ha mai concesso
> un’intervista”. Ovvero Sabas Pretelt fa un magro favore a La
> Repubblica: contribuisce appena a creare una piccola cortina di
> fumo. Non può smentire il suo governo sul fatto che l’intervista
> sia falsa e allora, contestando un dettaglio di questa e senza fare
> riferimento alla smentita generale, fa credere che essendo un
> dettaglio falso, il resto possa essere vero.
>
> La Repubblica, Jordi Valle, Attilio Giordano, dalla controsmentita
> tanto attesa escono ancora peggio di prima.
>
>
>
> http://www.gennarocarotenuto.it/2838-false-interviste-su-la-
> repubblica-la-controsmentita-non-controsmentisce
>