Dal nuovo numero di Contropiano

1) ANTIREVISIONISMO: UN LAVORO PROFICUO.
Recensione pubblicata sull'ultimo numero di CONTROPIANO

2) E’ in uscita il nuovo numero di Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti. 
In questo numero...


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ANTIREVISIONISMO: UN LAVORO PROFICUO

Dopo alcuni mesi di accurata preparazione, è finalmente uscito il volume "Foibe. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica", che contiene gli Atti del Convegno nazionale tenuto a Sesto S. Giovanni il 9 febbraio 2008. Il volume - che è dedicato a Pierluigi Visintin, storico "militante" di grande rigore ed acume scomparso proprio questa estate - corona una stagione decisamente feconda per le produzioni (ovvero contro-produzioni) degli storici anti-revisionisti. Chi sono questi storici? Si può trattare di esperti esterni al sistema della ricerca storiografica accademica, oppure di professionisti, quindi "interni", che però grazie a queste collaborazioni sviluppate al di fuori di tale sistema riescono ad approfondire al meglio, in vera libertà e onestà, tematiche cruciali quali quelle delle guerre combattute dall'Italia nel Novecento e del trattamento riservato dall'Italia ai popoli occupati fuori e... dentro le sue frontiere. Deve far riflettere questo ottimo lavoro svolto del tutto esternamente ad un contesto universitario e della ricerca che, oggi come oggi, è ricattatato da tagli e dismissioni e preso al laccio delle esigenze del potere - e non vale solo per la ricerca storica, che comunque è tra le più strategiche nella battaglia politica. 
Torniamo al volume: dopo i saluti di Angelo Del Boca e Giacomo Scotti, esso contiene alcuni preziosi saggi. Matteo Dominioni affronta la occupazione italiana del Corno d'Africa per contestualizzare l'atteggiamento razzista e schiavista dell'Italia verso le nazioni aggredite. Alessandra Kersevan inquadra lo specifico dell'aggressione alla Jugoslavia, e fa particolare riferimento al sistema dei campi di concentramento fascisti - una tematica ulteriormente sviscerata nell'altro, suo recentissimo volume "Lager italiani". E' poi la volta del filosofo della politica Luka Bogdanic, che si interroga sulla questione nazionale e delle nazionalità nel movimento partigiano jugoslavo smontando agevolmente la concezione assurda, ma purtroppo oggi in voga in Italia, che la lotta dei partigiani avesse essenzialmente finalità "nazionali" o addirittura di "oppressione etnica". Un'altra concezione sbagliata è quella di un presunto binomio tra "foibe" ed "esodo" degli istrodalmati (1943-1953), tema investigato da Sandi Volk qui come anche in altre passate pubblicazioni di grande spessore. Claudia Cernigoi ci parla di nuovo di foibe, come nelle sue ricerche oramai ben note, soffermandosi sulla difficoltà a districarsi tra storia e propaganda, soprattutto in un contesto in cui chi cerca di fare "storia" al di fuori dalla vulgata di regime è sottoposto a pesanti accuse ("negazionismo") ed ostracismi - fino all'intervento di certe Prefetture, che lo scorso anno sono arrivate ad impedire le iniziative pubbliche più "scomode". Ma a fare davvero propaganda, usando falsi storici pacchiani, sono proprio i costruttori della "vulgata", come dimostra Paolo Consolaro (Pol Vice) nella presentazione della sua ricerca "La foiba dei miracoli" dove spiega come certe vicende di "sopravvissuti all'infoibamento" siano inventate. In appendice al volume troviamo una preziosa sintesi sul tema dell'"eccidio di Porzûs" ("il più grande processo antipartigiano del dopoguerra") curata da Alessandra Kersevan, che anni fa fu autrice dell'unico studio serio esistente sull'argomento. Infine, a cura di Sandi Volk è pubblicato un "Elenco parziale dei caduti ai cui parenti sono stati concessi medaglia commemorativa e diploma della Repubblica Italiana" in base alla legge istitutiva del 10 Febbraio: nell'elenco troviamo esempi clamorosi di onoreficenze concesse a fascisti e collaborazionisti dei nazisti, o a persone la cui scomparsa non è in alcun modo ascrivibile ad "infoibamento". 
Un altro libro che merita di essere citato in questa sede è uscito prima dell'estate: si tratta di "L'occupazione italiana dei Balcani", di Davide Conti , giovane dottore di ricerca che ha passato in rassegna una enorme mole di documentazione, in buona parte inedita o dimenticata, proveniente dall'Archivio di Stato e dal Ministero degli Esteri. La tematica affrontata è la stessa toccata lo scorso 12 agosto da Franco Giustolisi in un ottimo articolo apparso su Il Manifesto ("Armadio della vergogna 2, arrivano le prime prove"). Tra la documentazione presentata nel volume di Conti segnaliamo il lungo Elenco dei criminali di guerra italiani ricercati dalle autorità alleate e lo stralcio della Relazione della commissione di Stato jugoslava per la constatazione dei crimini degli occupatori italiani e dei loro coadiuvatori (Grgic - Nedeljkovic, 6 aprile 1945). Il libro getta luce su aspetti ancora poco noti delle politiche di occupazione italiana nei Balcani (un esempio: l'alleanza tra italiani e ustascia) nonché sulle ragioni storico-politiche per cui troppi assassini hanno potuto non solo farla franca, ma persino continuare a svolgere un ruolo nell'orientare la geo-politica italiana fino ad oggi.
Con questi testi, è diventato finalmente fruibile in forma sintetica tanto materiale interessantissimo e persino "scottante". Viste anche le prime produzioni multimediali - come l'efficace breve video del collettivo Militant sulla fiction fascista RAI "Il cuore nel pozzo" (http://it.youtube.com/watch?v=zn9nbAQa_vg) - possiamo dire che già esistono strumenti validi per combattere le battaglie antifasciste e di verità che dobbiamo affrontare in questa fase. Sono strumenti indispensabili non solo per destrutturare l'offensiva ideologica dell'avversario, ma anche per passare dalla fase "difensiva" ad un  atteggiamento, per l'appunto, offensivo: per puntare cioè il dito contro chi da qualche anno sfacciatamente offende e cancella la memoria storica allo scopo, concretissimo, di invertire gli esiti della Seconda Guerra Mondiale. 

AA.VV.: Foibe. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica
Atti del Convegno: Foibe: La verità. Contro il revisionismo storico
Sesto S. Giovanni (MI), 9 febbraio 2008
10 euro - KappaVu - Udine 2008 - info @ kappavu.it - telfax 0432-530540 
Davide Conti: L'occupazione italiana dei Balcani
Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943)
18 euro - Odradek, Roma 2008
Alessandra Kersevan: Lager italiani
Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943 - Casa editrice Nutrimenti, 2008
Pol Vice: La foiba dei miracoli. Indagine sul mito dei "sopravvissuti"
KappaVu - Udine 2008 (vedi sopra per i contatti della casa editrice)


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E’ in uscita il nuovo numero di

Contropiano, giornale della Rete dei Comunisti
 
In questo numero

Editoriale:

Rompere con la coazione a ripetere della sinistra

E’ arrivato l’Autunno, ma se sarà caldo o no sul piano della temperatura politica e del conflitto sociale dipenderà da diversi fattori.(...) Se sul piano sociale e sindacale assistiamo a segnali interessanti di tenuta e iniziativa (dalle agitazioni nelle scuole, alla lotta dell’Alitalia, al patto e allo sciopero generale del 17 ottobre convocato dai sindacati di base), è proprio sulla politica che assistiamo a processi che necessitano di rotture culturali e strategiche profonde.


Clash! Si accentua drammaticamente la competizione globale
“Stati disgregati con la forza, corridoi strategici, investimenti massicci nelle nuove frontiere petrolifere, interventi militari della NATO : abbiamo davanti uno scenario neocoloniale del tutto simile al "Grande Gioco" che oppose il Regno Unito e la Russia zarista del secolo scorso. Obiettivo : il controllo strategico delle risorse dell'Eurasia. Per questo il Caucaso è di nuovo in fiamme e i Balcani vanno rigidamente controllati Anche a costo della guerra tra Stati Uniti, Europa e Russia”. Era questa la chiave di lettura con cui la redazione di Contropiano analizzava nel 1999 la guerra scatenata dalla NATO nei Balcani cercando di leggerne le cause e le conseguenze più generali. La guerra in Georgia di questa estate e la pesantissima crisi finanziaria in USA rivelano la gravità raggiunta dal “piano inclinato del capitale”.... e della storia

Ancora l’imperialismo di ieri: 3. da Prebish a Gunder Frank.
L’avviso ai naviganti di Giorgio Gattei
Se l’esportazione dei capitali dal centro favorisce l’industrializzazione della periferia, per quest’ultima l’imperialismo è la fase iniziale del capitalismo (cfr. Avviso precedente). E’ stata questa la visione dello sviluppo, elaborata negli anni ’40 del Novecento soprattutto in America Latina, sostenuta dopo la seconda guerra mondiale da istituzioni apposite dentro l’Organizzazione delle Nazioni Unite, come la CEPAL (Commissione Economica per l'America Latina) e l’UNCTAD (Union Nations Conference on Trade and Development). Entrambe erano animate da Raul Prebish per il quale sarebbe bastato approfittare della ricaduta d'occupazione e di reddito provocata dagli investimenti stranieri rivolti alla produzione di manufatti in periferia per realizzare la progressiva sostituzione delle importazioni dal centro con questi manufatti riversati sul mercato interno periferico a soddisfare la domanda di ceti medi e classe operaia in formazione.
 
Un percorso e una alleanza per l’opposizione politica e sociale
Opzioni in campo per i comunisti e la sinistra anticapitalista
Pubblichiamo l’intervento introduttivo all’incontro nazionale che c’è stato il 9 settembre in cui alcune delle soggettività politiche e sociali che costruirono la manifestazione del 9 giugno,  hanno inteso non disperdere il segnale e la rottura politica prodotti da quell’iniziativa, mantenendo e rilanciando un percorso di alleanza e mobilitazione che risponda all’esigenza di unità dei movimenti e delle soggettività del conflitto sociale nel nostro paese. E’ un percorso che riteniamo coerente con la proposta politica ai comunisti e alla sinistra anticapitalista che la Rete dei Comunisti ha avanzato nella sua assemblea nazionale del 31 maggio e che oggi può rappresentare un concreto e importante punto di tenuta e rilancio dell’opposizione politica e sociale stessa a fronte dell’offensiva di un governo antipopolare (ma non impopolare) come quello di Berlusconi, alla omologazione a destra del PD e alla perdurante e  autistica subalternità del ceto politico che ha prodotto la fallimentare esperienza della sinistra arcobaleno.
 
La metropoli e i suoi rifiuti
Riflessioni e analisi per la ricomposizione di un blocco sociale antagonista
La vicenda rifiuti ha segnato in profondità – nell’area metropolitana napoletana e nell’intera regione Campania – l’agenda politica dei movimenti di lotta degli ultimi tempi. Un’esperienza ricca di spunti di ricerca teorica, di pratiche conflittuali e, naturalmente, di scontro con il complesso delle istituzioni e delle loro varie politiche di governance (...)Sempre più nello spazio metropolitano si addensano saperi e competenze sedimentati nel tempo assieme a reti e risorse materiali e immateriali. Sotto i nostri occhi è in atto una gigantesca accumulazione di “capitali” culturale e sociale oltre che di natura economico. Si approssimano – dunque – almeno potenzialmente scenari in cui i movimenti sociali dovranno faticare, non poco, per mantenere la radicalità dei loro obiettivi, l’autonomia dai poteri forti e una chiara prospettiva di alternativa.
 
LA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUI TRATTATI INTERNAZIONALI, SULLE BASI E SERVITÙ MILITARI HA FATTO CENTRO:
Il Movimento contro la guerra ha adesso uno strumento di battaglia politica in più,che  rende tutti un pò più forti per affrontare le mobilitazioni dei prossimi mesi. Leggi, petizioni poplari, campagne di massa, sono strumenti utili a mantenere viva la mobilitazione contro un mezzo oramai centrale nell’attuale conflitto tra Stati per il predominio dei mercati: la guerra!.
 
Pagine centrali

La Grande Crisi dei Mutui-spazzatura (di Giorgio Gattei)
Il Big Bang c’è stato e non è quello che doveva avvenire nei laboratori del Cern di Ginevra ma quello della struttura finanziaria degli USA. A esplodere infatti non è un bolla ma un sistema. Giorgio Gattei ricostruisce gli antefatti e il crack di queste settimane della finanza statunitense, ossia nel cuore e non alla periferia del sistema (....) Mentre si attende un’altra vittima (Goldman Sachs o Morgan Stanley?) il 20 settembre 2008 Bush «il piccolo» annuncia a sorpresa «una svolta nella storia dell’economia americana» che di fatto sancisce la fine della pratica (e dell’’ideologia) liberista. (...). E’ roba da crisi del ’29 con lui lo Stato si propone come aspirapolvere di spazzatura, liberando la finanza dei suoi guai semplicemente perché se li accolla lui.....
 
Una inquietante estate italiana
Il dogma della legalità uccide le libertà. L’escalation dei divieti e del razzismo istituzionale porta alla luce quello che in molti definiscono ormai come il “paese di merda”.
L'estate 2008 sarà ricordata come "quella dei divieti": tanti e anche bizzarri, ma sicuramente da rispettare per evitare multe salate o provvedimenti di espulsione. Qualche esempio? A Forte dei Marmi, cuore della Versilia chic, è vietato tagliare l'erba nel weekend o nelle ore pomeridiane. Forse per non disturbare i villeggianti che fanno il sonnellino. Ed ancora in alcuni comuni del profondo/Nord immigrati o cosiddetti sfaccendati non possono sostare nelle panchine dei giardinetti.
 
ANTIREVISIONISMO: UN LAVORO PROFICUO
Una battaglia politica e culturale a tutto campo
Dopo alcuni mesi di accurata preparazione, è finalmente uscito il volume "Foibe. Revisionismo di Stato e amnesie della Repubblica", che contiene gli Atti del Convegno nazionale tenuto a Sesto S. Giovanni il 9 febbraio 2008. Il volume - che è dedicato a Pierluigi Visintin, storico "militante" di grande rigore ed acume scomparso proprio questa estate - corona una stagione decisamente feconda per le produzioni (ovvero contro-produzioni) degli storici anti-revisionisti. Chi sono questi storici?

“La maratona vinta da Pechino”
Si rafforza il peso della Cina nell’ambito della competizione globale.
Le recenti Olimpiadi svoltesi in Cina sono state una nuova occasione per le potenze occidentali per rinfocolare la pluridecennale campagna d’odio anticinese. Un odio, non nuovo, verso un paese ed un popolo che da secoli è nel mirino politico, economico e militare dell’imperialismo. Un paese che le potenze coloniali, anche nei momenti più favorevoli della loro storia, non sono riuscite ad occuparlo e piegarlo completamente. Quale migliore occasione, quindi, per screditare e la Cina tentando di replicare, in varie forme, il boicottaggio del 1980, quando gli Stati Uniti imposero agli altri paesi leader la non partecipazione dei propri atleti alle Olimpiadi di Mosca. Stavolta, però, questo marchingegno, covato e programmato da molto tempo, non ha funzionato.
 
Il silenzio assordante della “democratica Europa”
Messi al bando due partiti della sinistra basca. 
Nel più completo silenzio delle forze politiche ‘progressiste’ iberiche ed europee, la magistratura spagnola e il governo di Madrid sono tornati a violare nella maniera più netta ogni regola democratica.  Il 16 settembre scorso il tribunale speciale ereditato direttamente dal franchismo ha deciso la messa al bando di Azione Nazionalista Basca (ANV) perché rappresenterebbe una copertura, una mascheratura di Batasuna, forza politica già illegalizzata anni fa col consenso unanime di PP e PSOE. La stessa sorte è toccata ieri anche al Partito Comunista delle Terre Basche, la cui attività è già stata sospesa e le sedi chiuse oltre un anno fa.
 
Il ruolo dell’Italia negli scenari della guerra globale
Il governo Berlusconi gioca a tutto campo in politica estera
Pubblichiamo una sintesi del contributo della Rete dei Comunisti al dibattito del Patto contro la guerra in occasione di un convegno del movimento No War tenutosi a maggio scorso a Roma.
 
INSERTO SPECIALE.
Non è un paese per vecchi!!
Salario, lavoro e identità sociale in crisi. Tutte le inchieste più recenti condotte tra i lavoratori dipendenti confermano una forte e crescente sofferenza su tutti i fattori che compongono la dignità e la sicurezza di un lavoratore.
Il 51% rivela che il suo salario non è sufficiente (26%) o addirittura gli consente di vivere a stento (25%); solo il 14% afferma che il suo salario è pienamente sufficiente mentre il 35% lo ritiene abbastanza sufficiente (ma non era ancora entrato in vigore il decreto Brunetta).
Il 34% dei lavoratori teme soprattutto di non avere una pensione adeguata, il 20% di non avere più continuità di lavoro e reddito, altrettanti di non potere mantenere l’attuale tenore di vita e il 14% esplicita il timore di perdere il lavoro. (.....)E’ indicativo il titolo di un giornale come il Corriere della Sera il quale, presentando e commentando l’8 agosto scorso l’ultimo rapporto di Mediobanca sulle imprese italiane ammette: “Il paradosso italiano: l’industria cresce, il paese no”. (...) Quando c’è l’appropriazione privata della ricchezza prodotta, i salari dei lavoratori e le condizioni di vita delle famiglie e dei settori popolari peggiorano. A meno che la “politica”,  il conflitto sociale  e l’organizzazione dei lavoratori non costringano i padroni a cedere quello che non vogliono assolutamente concedere...

I comunisti, il sindacato, la ricomposizione del blocco sociale antagonista
Un dibattito da aprireLa scelta da parte di alcuni compagni ed esperienze del movimento comunista di sostenere e costruire i sindacati di base e alternativi a quelli ufficiali, in Italia è una scelta maturata - sulla base di una analisi concreta della realtà concreta - già negli anni Ottanta. Prima con il giornale Contropiano e poi con la costituzione della Rete dei Comunisti, in questi anni abbiamo cercato di portare dentro un dibattito, troppo spesso liturgico, alcuni necessari  elementi di rottura culturale e di sperimentazione concreta nell’iniziativa politica e sindacale. Un contributo, tanto più necessario, all’indomani della catastrofe politica ed elettorale della “sinistra”mentre è in corso una potente offensiva contro i lavoratori e i ceti sociali subalterni ad opera dei poteri forti del capitale.
 
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Contropiano è il giornale della Rete dei Comunisti