Londra, 1 dicembre 2009 - 2:15 pm
Cari Rom
Cari non-Rom,
Care Persone appartenenti alla Razza Umana,
Nonostante il colore della vostra pelle, appartenenza nazionale, cultura, religione o preferenza sessuale
Vi sollecito
a dedicare la vostra attenzione nel leggere il seguente messaggio riguardo una minore, il suo caso ed a intervenire.
Il suo nome è Angelika, è nata in Romania e anche se ha appena compiuto 17 anni, ne aveva solo 15 al tempo dei fatti. Attualmente la ragazza è sotto la custodia delle autorità italiane. Secondo una recente decisione del Tribunale per i Minori di Napoli, perché è una ROMNI "totalmente inserita negli schemi appartenenti alla cultura romanì," pienamente "integrata in essa" ed inoltre incapace di analizzare concretamente le sue esperienze passate, così affronta "un concreto pericolo di -recidiva-".
La richiesta degli arresti domiciliari, sottoposta dal suo avvocato, è stata quindi rigettata dal Tribunale sulla base degli assunti sopra esposti.
Secondo la sentenza Angelika dovrebbe restare in penitenziario per 3 anni e 8 mesi; non può lasciare la prigione.
Attualmente è privata della sua libertà e rinchiusa nel tristemente famoso "Istituto Penitenziario Minorile di Nisida"[1] Napoli, circondato dal mare, dove rimarrà sino al compimento dei18 anni, quando probabilmente verrà trasferita in un penitenziario per donne adulte.
Angelika è vittima di una punizione esemplare, pubblicata e riconfermata durante un periodo estremamente duro per i Rom in Italia, quando sono stati promulgati decreti ad hoc, raccolte impronte digitali e dati biometrici, con sgomberi ed espulsioni portati avanti nonostante numerose raccomandazioni, leggi e trattati UE ed internazionali[2].
Di fronte a tutti i terribili eventi che riguardano Angelika, lei ha fortemente dichiarato la sua innocenza, ritenendo fermamente di non poter affermare di essere colpevole di crimini che non ha commesso.
Non ha mai inteso di rapire un bambino, dato che anche lei ha una figlia, Alessandra Emiliana, lasciata in Romania. Questo è probabilmente ciò che ha provato ad esprimere, nel suo stentato italiano, quando è stata arrestata. Non le è stata fornita nessuna traduzione nella sua lingua, quindi quanto è stato riportato è ciò che è stato inteso dal funzionario. E' detenuta senza confessione e non ha ottenuto alcuna facilitazione mostrando il suo pentimento.
Il suo avvocato ha perso tutti gli appelli ma molto presto, probabilmente a dicembre (fonte da confermare) dovrà portare questo caso così complicato di fronte alla Corte di Cassazione.
Questa è l'ultima possibilità non solo per la giovane, ma anche per i giudici italiani di capovolgere i precedenti ingiusti giudizi. Ma più importante, è l'ultima opportunità di intervenire contro questa ultima decisione razzista [3], apertamente riferita verso tutto il popolo Rom ed etichettando direttamente la "Romanipè" (identità romanì) come un'attitudine illecita.
La responsabilità è personale e le cariche istituzionali dovrebbero astenersi dal giudicare preventivamente o dalle misure punitive basate esclusivamente sulla loro opinione personale o su cosa credono sia o dovrebbe essere una "popolazione". I Rom non dovrebbero temere di essere assimilati a forza o tenuti in cattività solo perché "Rom".Gli imputati non dovrebbero essere considerati colpevoli sino a quando non ci siano prove sufficienti e obiettive contro di loro.
Ma qual è la storia dietro il caso ed il processo ad Angelika? Perché non si ritiene che abbia avuto un giusto processo? Leggete ancora…
Le bugie dietro la storia:
Ponticelli, Napoli, la folla ha assaltato il campo nomadi abitato da famiglie rom rumene. Il fuoco bruciò le loro proprietà e miracolosamente non si verificarono morti o feriti. I Rom rumeni, scortati dalle forze di polizia, "scapparono" letteralmente da un linciaggio di massa. Un forte ed incontrollato vento di intolleranza soffiò per tutta l'Italia, manovrato sia politicamente che mediaticamente.
Rom e Sinti di tutta la penisola temettero attacchi e rappresaglie. Erano terrorizzati di lasciare i loro insediamenti, nel mandare i figli a scuola, di uscire per qualsiasi attività che in passato sarebbe stata normalmente e regolarmente intrapresa. Media e politici fomentavano di continuo sentimenti di odio razziale attraverso osservazioni stereotipate e promettevano pubblicamente agli Italiani di affrontare senza indugio la questione "zingara" con politiche a tolleranza zero.
A Napoli, tutta l'attenzione era orientata all'"emergenza spazzatura", la città era in effetti ricoperta da mucchi di spazzatura, ed il nuovo Primo Ministro aveva pianificato una serie di incontri perché tutta l'immondizia sparisse grazie al suo tocco magico. I residenti erano sul punto di perdere la pazienza, ma non fu tutta la cittadinanza ad attaccare i campi, solo alcuni gruppi di gente che stranamente abitava lo stesso quartiere dove Angelika si era messa nei guai.
Durante quei giorni Angelika era a Napoli. Era appena arrivata con suo marito Emiliano, di 21 anni, e suo fratello con la moglie ed il figlio di 8 anni. Subito aveva avuto problemi, accusata di aver rubato degli orecchini, la quindicenne era stata circondata dalla folla e salvata dalla polizia che l'aveva messa in custodia in una casa alloggio, da cui era presto scappata.
Il 10 maggio 2008, per un amaro gioco del destino, la polizia l'aveva nuovamente salvata dalla rabbia senza controllo della folla, ma nessuno degli assalitori fu mai identificato o accusato per quell'assalto. Invece, la minore venne arrestata con un'accusa estremamente infamante: "Tentativo di rapimento di un bambino", il figlio di Flora Martinelli, a Ponticelli, uno dei più turbolenti quartieri di Napoli.
Secondo il Gruppo EveryOne la versione dei fatti fornita dalle autorità e dai media era falsa. Fu data per innescare una "caccia allo zingaro". E le dinamiche appaiono totalmente non plausibili perché quanti hanno familiarità con Napoli sanno che è praticamente impossibile entrare in un appartamento di quelle zone evitando totalmente l'inaccessibile sorveglianza degli inquilini curiosi, specialmente quando chi passa di lì è Rom.
Dopo che ebbero luogo gli eventi, differenti versioni vennero offerte dalle persone coinvolte e vennero trasmesse alcune dichiarazioni attraverso i giornali. Emersero più volte delle discrepanze tra le descrizioni date da Flora Martinelli, suo padre e dai vicini.
Fonti differenti hanno riportato che la signora Martinelli prima dichiarò che la porta del suo appartamento era stata forzata, più tardi affermò che era stata lasciata aperta. Dopo aver scoperto che la porta era aperta, entrò per controllare la culla e ritornando "incrociò -la giovane rom con la bambino tra le braccia [...] non solo: ebbe il tempo di afferrarla e strapparle il bambino. Quindi la ragazza deve essersi mossa al rallentatore, permettendo al nonno del bambino, Ciro, di trattenerla al piano inferiore, afferrarla e schiaffeggiarla"[4]. Angelika era là da sola e le sarebbe stato impossibile rapire una bambina e camminare per oltre due km. senza essere vista o ripresa.
"In realtà Angelika conosceva una delle famiglie di Via Principe di Napoli, dove ebbe luogo tutto l'episodio [...] La chiamò al citofono e venne vista da alcuni inquilini. Pochi secondi dopo scattò la trappola e venne liberata la furia degli stessi - venne presa per strada, strattonata, schiaffeggiata e portata dalla polizia"[5].
Durante i processi, i magistrati basarono le loro decisioni soprattutto sulle affermazioni della signora Martinelli. I giudici sottolinearono che non c'erano ragioni per non crederle.
Due giornalisti fecero delle indagini in proprio, Marco Imarisio scrivendo per il "Corriere della Sera" e Miguel Mora per "El Pais", scoprendo entrambe che la signora Martinelli aveva precedentemente sulla fedina penale una registrazione di "falso ideologico" (bugia) [6], mentre suo padre Ciro - conosciuto anche come "O' Cardinale" - in precedenza era stato condannato a nove mesi per "organizzazione criminale" e affiliato al Clan Sarno, una famiglia di Camorra preminente a Ponticelli e caratterizzata per la sua abilità nell'ottenere pubblici favori[7].
In quei giorni in quell'area vennero riportati numerosi attacchi contro Rom e Rumeni. Forse la furia dei Sarno svegliata dal Cardinale? E' considerato "uomo d'onore"[8], e chi vorrebbe mancare di rispetto ad un "uomo d'onore" e tentare di sottrarre qualcosa da casa sua? Gli uomini d'onore lasciano la porta aperta, come i cancelli, perché nessuno mancherà loro di rispetto.
Ma Ponticelli era anche interessata ad un piano di rinnovamento, un massiccio, supercostoso enorme investimento, proprio dove erano accampati i Rom. Alcune fonti hanno affermato che i Rom dovevano andare via perché i lavori dovevano iniziare, erano impegnati troppi soldi, così come il Comune di Napoli, i politici ed il Comitato di Ponticelli, e compagnie con sede nel Lussemburgo i cui membri non possono essere nominati.[9]
Conclusione della storia: Angelika è ancora in prigione e attende l'ultimo appello alla Corte di Cassazione a dicembre, mentre le altre persone sono in libertà. I Rom hanno ottenuto sgomberi e terrore, hanno lasciato alle spalle le loro proprietà, i politici sono rimasti al loro posto e proseguono i progetti.
Una decisione è stata presa contro Angelika e tutti i Rom.
In troppi, Rom e non-Rom, guardano immobili senza prendere azione concreta.
Questa lettera è per sollecitare la vostra coscienza a muovere ed offrire aiuto.
Il silenzio è complicità e non posso fare molto altro che inviarvi queste osservazioni.
Forse qualcuno sentirà il dovere morale di intervenire.
Io sono qui, assieme ad altri attivisti, a vostra disposizione per ricevere i vostri commenti e proposte.
Il tempo sta scadendo...
Elisabetta Vivaldi
Philology and History of Eastern Europe (Serbo-Croatian and Anglo-Americano comparative studies)
LLM in Human Rights
kcerka_vjetra@...
[1] Nisida Penitentiary web site http://nisida.napoli.com/
[2] For more information check different documentary sources published and circulated during the past months.
[3] For more information the documents of the decisions are published on the web site www.osservazione.org .
[4] EveryOne Group,“Anti-gypsy sentiments out of control in Italy. The truth about the kidnapping in Naples” 18/05/2008
[5] EveryOne Group,“Anti-gypsy sentiments out of control in Italy. The truth about the kidnapping in Naples” 18/05/2008
[6] Lie to a public officer
[7] “Condannato a nove mesi per associazione a delinquere è un “collaboratore” del Clan Sarno, come riferiscono Marco Imarisio del Corriere della Sera e Miguel Mora de El Pais”. Immarisio M. e Mora M. in Ranaldi G., 30/11/2009, http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3481; Mora M., "REPORTAJE: XENOFOBIA EN ITALIA. Condenada a ser condenada"
[8] In Italia Dall’Estero: “O Cardinal è stato colui che ha afferrato la ragazza mentre scappava sull’uscio di casa. È un personaggio molto conosciuto, un ‘uomo d’onore’. Difficile pensare che qualcuno entri a rubare in casa sua, soprattutto sua nipote”.
[9] See also Mora M. and , Comitato Spazio Pubblico di Napoli, Italia Dall’Estero, Comune di Napoli official site.
FONTI:
Carmosino G., “Ponticelli Colpevole di Essere Rom in Clandestino” L’Espresso online 30/11/2009
http://clandestino.carta.org/2009/11/27/ponticelli-colpevole-di-essere-rom/
Comitato Spazio Pubblico di Napoli “Giù La Maschera: cosa c’è dietro sgomberi e caccia ai Rom di Ponticelli”http://www.osservazione.org/comunicatistampa/gi%F9%20la%20maschera.pdf
EveryoneGroup “Caso Angelica V.: interrogazione parlamentare dei Radicali” 01/12/2009http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2009/12/1_Caso_Angelica_V.__interrogazione_parlamentare_dei_Radicali.html
EveryoneGroup “Report on the situation of the Roma people in Italy” 22/11/2008http://www.everyonegroup.com/EveryOne/MainPage/Entries/2008/11/22_Report_on_the_situation_of_the_Roma_people_in_Italy.html
EveryoneGroup “Anti-gypsy sentiments out of control in Italy. The truth about the kidnapping in Naples” 18/05/2008http://www.everyonegroup.com/EveryOne/MainPage/Entries/2008/5/18_Anti-gypsy_sentiments_out_of_control_in_Italy._The_truth_about_the_kidnapping_in_Naples.html
Fittipaldi E., “Rom vuol dire criminale” L’Espresso 30/11/2009 http://espresso.repubblica.it/dettaglio/rom-vuol-dire-criminale/2115931&ref=hpsp
Fittipaldi E., “Et Voila: La razza nella sentenza” L’Espresso blog
http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/11/30/et-voila-la-razza-nella-sentenza/
Italia dall’Estero http://italiadallestero.info/archives/3602
Mohacsi V. (MEP), European Parliament 20/05/2008 http://www.youtube.com/watch?gl=DE&hl=de&v=EOrfa1Np1lI
Mora M., “REPORTAJE: XENOFOBIA EN ITALIA.Condenada a ser condenada”http://www.elpais.com/articulo/reportajes/Condenada/ser/condenada/elpepusocdmg/20090201elpdmgrep_1/Tes
MundiRomani “Lashi Vita” part I http://www.mundiromani.com/roma_woman/?film[film][keyvalue]=42#film
MundiRomani “Lashi Vita” part II http://www.mundiromani.com/roma_woman/?film[film][keyvalue]=38#film
OSCE Human rights body concerned about anti-Roma violence in Italy, Press Release 16/05/2008 http://www.osce.org/item/31147.html
Pizzuti D., “I vespri napoletani di Ponticelli” 17/05/2008 http://www.osservazione.org/pizzuti.htm
Ranaldi G., “Angelica” 30/11/2009 http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3481
Sigona N., “L’ultimo nemico pubblico: I rom Romeni” http://www.osservazione.org/emergenzaromromeni.htm
Soccorso Legale Napoli “Processi Brevi e Processi Sommari”, Comunicato Stampa 25/11/2009
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Soccorso Legale Comunicato 13/01/2009 http://www.osservazione.org/documenti/condanna_soccorsolegale.pdf
Sucardrom Blog, “Nisida Nisida così vicina così lontana” 16/05/2008 http://sucardrom.blogspot.com/2008/05/nisida-nisida-cos-vicina-cos-lontana.html
Sucardrom Blog, “Nisida Nisida così vicina così lontana” 23/03/2009 http://sucardrom.blogspot.com/2009/03/nisida-nisida-cosi-lontana-cosi-vicina.html
Sucardrom Blog, “Angelica ed il coraggio del dubbio” 30/03/2009 http://sucardrom.blogspot.com/2009/03/angelica-ed-il-coraggio-del-dubbio.html
Sucardrom Blog ,“Un giorno da dimenticare” 11/05/09 http://sucardrom.blogspot.com/2009/05/un-giorno-da-dimenticare.html
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Zoppoli G., “Dietro i roghi di Ponticelli la speculazione urbanistica'' http://www.osservazione.org/napoli_ponticelli.htm