ESSERE INFOIBATI A VITERBO


In merito ai comunicati stampa [emessi nel 2009 dall'ANPI di Viterbo] vanno segnalati i due inerenti alla questione foibe, principale veicolo per gli attacchi mistificatori del revisionismo strumentale contro la Resistenza. Il primo riguarda l’intestazione al volontario viterbese in Jugoslavia Carlo Celestini di un cippo in piazza Martiri foibe istriane di Viterbo, che lo vuole, appunto, “sacrificato nelle foibe” nel 1945. Dalla documentazione conservata all’Archivio di Stato di Viterbo non emerge affatto che questi sia stato infoibato e non si riesce a capire su quali basi l’Amministrazione comunale di Viterbo abbia svolto le pratiche per l’intestazione. L’altro caso riguarda invece Vincenzo Gigante, un poliziotto pugliese di stanza a Fiume cui l’estate scorsa l’Associazione nazionale Polizia di Stato (Anps) di Capranica ha solennemente intestato la propria sezione, in quanto infoibato dai comunisti di Tito nel 1945. Anche qui, non si capisce su quali basi, mentre sono proprio gli enfatici reportage dei giornali sulla cerimonia d’intestazione a suscitare seri dubbi. In ambedue i casi non c’è stata risposta da parte dei diretti responsabili. Su Celestini, gli esponenti della maggioranza al Comune di Viterbo tacciono; su Gigante, l’Anps non ha emanato alcuna nota a seguito del nostro comunicato, né i giornali che hanno riportato la cerimonia sono tornati successivamente sull’argomento. Tuttavia, per ambedue gli interventi, ci sono arrivate alcune lettere, prive, va da sé, di documentazione sulle questioni sollevate ma in compenso ricche di insulti e accuse d’ogni tipo, che non hanno fatto altro che suffragare ulteriormente l’infondatezza di operazioni che di storico non hanno nulla. Che conclusioni trarne?

(tratto da: 

"1945-2010: 65° della Liberazione. Una nuova stagione per l’Anpi. Appello per il tesseramento al Comitato provinciale di Viterbo"

di Silvio Antonini, Segretario e Portabandiera, ANPI Viterbo - per contatti: anpi.vt @ libero.it )