(srpskohrvatski / italiano)

Attraverso Stevan Mirkovic riceviamo e volentieri diffondiamo:

Sent: Sunday, January 10, 2010 12:23 PM
Subject: Aktivnosti u BiH

Udruzenje "Nasa Jugoslavija" (i) u Bosni i Hercegovini se i dalje bori za legalan rad, a prepreka na tom putu imamo mnogo. Registracija je jos u toku i prema mnogim pokazateljima taj proces ce jos potrajati, ali sve upucuje na to da cemo stici i do Evropskog suda za ljudska prava u Strazburgu - drugovima iz BG i SD je to poznato. Ministarstvo pravde u BiH, a identicna situacija je i u Hrvatskoj, nam ne dozvoljava upotrebu naziva "Nasa JUGOSLAVIJA", to im smeta i bode oci, nemaju miran san. Odgovorne institucije ni pojedinci nemaju nikakvu pravnu osnovu po kojoj nam mogu zabraniti upotrebu ovog imena. Mi ne odustajemo od svojih namjera, a glavni cilj je priznavanje prava na nacionalnost Jugoslaven. To smo saopstili u Deklaracijama za BiH i Hrvatsku. Cak je u hrvatski sabor poslan i prijedlog za promjenu Ustava RH (koji jetrenutno u proceduri izmjena i uskladjivanja sa potrebama EU) i unosenjem, odnosno uzimanjem u obzir cinjenice da Jugoslaveni postoje i za sebe traze status kao i sve ostale nacionalnosti. (ii)

U pravcu ostvarenja navedenog cilja ostvareni su mnogi kontakti sa raznim javnim licnostima i organizacijama na teritoriji BiH i Hrvatske, ali i sire (posebno Slovenija) kako bi se stvorio jedinstveni front zajednickog djelovanja. Posebno aktivan je "Forum otpora" (inicijativa zaceta u Sarajevu u septembru 2009. godine) u koji su ukljuceni posebno mladi ljudi, studenti i djaci, sa jugoslavenskih prostora, ali i iz Grcke, Francuske i Belgije. Do sada su odrzana dva skupa (Sarajevo i Ljubljana), a slijedi skup u Zagrebu. (...) Vjerovatno ste culi za slucaj "Finci i Sejdic protiv BiH" - proces vodjen pred sudom u Strazburgu. Ovaj dvojac je dobio sudski proces protiv BiH i njene politike diskriminacije (iii), a taj cin je i za nas Jugoslavene veoma vazan znak da se do uspjeha moze doci samo upornim istrajavanjem na putu ka ostvarenju zacrtanih ciljeva.

Drugarski pozdrav, Dalibor-Bosanac

--- traduzio ne: --

L'associazione "La nostra Jugoslavia" (i) in Bosnia-Erzegovina ancora lotta per il lavoro legale e abbiamo molti ostacoli su questo cammino. La registrazione è ancora in corso e, secondo molti indicatori, il processo richiederà ancora del tempo, ma tutto indica che arriveremo fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo -- i compagni di BG e SD ne sono al corrente. Il Ministero della Giustizia della Bosnia-Erzegovina - e la situazione è identica anche in Croazia - non consente l'uso della denominazione "La nostra JUGOSLAVIA", questo li disturba, non dormono sonni tranquilli. Le Istituzioni responsabili, o gli individui, non hanno alcun fondamento giuridico per impedirci l'uso di questa denominazione. Non rinunciamo a queste nostre intenzioni, il nostro obiettivo principale è il riconoscimento della cittadinanza jugoslava. Questo abbiamo affermato sia nella Dichiarazione per la Bosnia-Erzegovina, che per la Croazia. Anche al Parlamento croato è stata inviata una proposta di modifica della Costituzione della Repubblica di Croazia (che è attualmente in procedura di modifica e armonizzazione con i requisiti UE), con l'apposito inserimento, ovvero con la considerazione del fatto che gli Jugoslavi esistono e che stanno chiedendo il proprio status, identico come per tutte le altre nazionalità. (ii)

Allo scopo del conseguimento degli obiettivi di cui sopra, sono stati realizzati molti contatti con varie personalità ed organizzazioni nel territorio della Bosnia-Erzegovina e della Croazia, ma anche su di un territorio più ampio (in particolare, in Slovenia) perché si crei un fronte unitario di azione comune. Particolarmente attivo è il "Forum della resistenza" (l'iniziativa è stata avviata a Sarajevo nel settembre 2009) in cui sono coinvolti in particolare i giovani, gli studenti e gli alunni dall'area jugoslava, ma anche di Grecia, Francia e Belgio. Fino ad oggi sono state tenute due conferenze (a Sarajevo e Lubiana), e seguirà un raduno a Zagabria.  (...) Probabilmente avete sentito parlare del caso "Finci e Sejdic contro BiH" - processo svoltosi dinanzi alla Corte di Strasburgo. Il duo ha vinto il processo contro la Bosnia-Erzegovina e le sue politiche di discriminazione (iii), e questo evento per noi Jugoslavi è un segnale molto importante, vuol dire che il successo può arrivare soltanto con la perseveranza nella realizzazione degli obiettivi prefissati.

Un saluto cordiale, Dalibor (dalla Bosnia)