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A BASTIA UMBRA IL "GIORNO DEL RICORDO" SI CELEBRA FUCILANDO CONTADINI SLOVENI
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da Il Piccolo di mercoledì 2 marzo 2011La foto sbagliata del Giorno del Ricordo
Una foto di soldati italiani che fucilano civili sloveni, probabilmente per rappresaglia dopo avere subito un attacco, sul manifesto del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo? Impossibile. Eppure, sulla locandina della celebrazione del Giorno del ricordo organizzata dal Comune di Bastia Umbra (provincia di Perugia) in collaborazione con l'Unione degli istriani, con la partecipazione di Nino Benvenuti, è stata pubblicata una foto che testimonia esattamente il contrario di quello che si vuole celebrare: non un gesto di violenza partigiana, un civile che viene gettato in foiba o una famiglia costretta a lasciare la propria casa, bensì nientemeno che un plotone d'esecuzione italiano che sta fucilando cinque civili.
Il clamoroso errore - se di errore si è trattato - è stato scoperto e denunciato dall'Iniziativa civica per il Litorale, che ha definito «perverso, offensivo, ingobile e disgustoso questo tentativo di manipolare la storia». L'Iniziativa ha inviato una dura lettera di protesta all'Unione degli istriani e al Comune di Bastia Umbria, chiedendo un intervento deciso anche da parte dello Stato sloveno. «Presentare la fucilazione di ostaggi sloveni come se i fucilati fossero italiani è assolutamente immorale» ha dichiarato Marjan Bevk, uno degli esponenti dell'Iniziativa civica per il Litorale. Sul soggetto della foto, infatti, non sembrano esserci dubbi: lo scatto risale al 31 luglio 1942 e rappresenta la fucilazione di cinque abitanti del villaggio di Dane (oggi nel comune di Loska Dolina, alcune decine di chilometri a Sudest di Lubiana) durante un'offensiva italiana. Lo conferma il Museo di storia contemporanea di Lubiana. Nei libri di storia ci sono anche i nomi di quelle vittime: Franc Znidarsic, Janez Kranjc, Franc Skerbec, Feliks Znidarsic e Edvard Skerbec. «È un tipico esempio di come gli italiani manipolano la storia. In questo sono maestri» ha tuonato Bozo Novak, dell'Iniziativa civile per il Litorale, nell'intervista rilasciata a Tv Slovenia, che ha dato ampio risalto all'episodio.
Che la cosa non doveva assolutamente accadere, è convinto comunque anche il presidente dell'Unione degli istriani Massimiliano Lacota. L'Unione, ha precisato Lacota, non ha scelto la foto, l'ha fatto il Comune di Bastia Umbra e lo sbaglio è stato scoperto quando i manifesti erano già stampati. «C'è un errore che va riconosciuto. È pazzesco - così Lacota ai microfoni della Tv slovena - che nel Giorno del ricordo, per quel tipo di manifestazione, cui ha preso parte anche Nino Benvenuti, campione di boxe di Isola d'Istria, sia stata scelta quella foto, che è un contesto completamente diverso, se non opposto». La frittata, ad ogni modo, è stata fatta.* Il manifesto "incriminato" si può scaricare alla pagina: http://media.primorski.eu/media/attach/2011/02/ricordo.pdf *
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Comunicato stampa
Nella ricorrenza del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, il Comune di Bastia Umbra (prov. di Perugia), in collaborazione con l'Unione degli Istriani, ha pubblicato un manifesto che riproduce la foto della fucilazione di 5 civili.
Dal titolo del manifesto, GIORNO DEL RICORDO in memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, si potrebbe dedurre che si tratta di un'esecuzione da parte di partigiani slavi di civili italiani. In realtà il manifesto riproduce una foto scattata da un fotografo delle forze di occupazione italiane nella “Provincia di Lubiana,” creata dopo l'aggressione alla Jugoslavia il 6 aprile 1941, a seguito di un plotone di soldati italiani mentre stanno per fucilare 5 civili sloveni, il 31 luglio 1942 nel villaggio di Dane nella Loška dolina (non lontano da Postojna (Postumia)
La fotografia che così impropriamente viene utilizzata è conservata negli archivi del Museo di storia contemporanea di Ljubljana (Muzej novejše zgodovine). I nomi degli ostaggi sloveni sono: Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič e Edvard Škerbec.
Comitato provinciale ANPI-VZPI Trieste-Trst
Dal titolo del manifesto, GIORNO DEL RICORDO in memoria delle vittime delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, si potrebbe dedurre che si tratta di un'esecuzione da parte di partigiani slavi di civili italiani. In realtà il manifesto riproduce una foto scattata da un fotografo delle forze di occupazione italiane nella “Provincia di Lubiana,” creata dopo l'aggressione alla Jugoslavia il 6 aprile 1941, a seguito di un plotone di soldati italiani mentre stanno per fucilare 5 civili sloveni, il 31 luglio 1942 nel villaggio di Dane nella Loška dolina (non lontano da Postojna (Postumia)
La fotografia che così impropriamente viene utilizzata è conservata negli archivi del Museo di storia contemporanea di Ljubljana (Muzej novejše zgodovine). I nomi degli ostaggi sloveni sono: Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič e Edvard Škerbec.
Comitato provinciale ANPI-VZPI Trieste-Trst
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Il giorno 13/feb/2011, alle ore 23.10, Kappa Vu S.a.s. ha scritto:Gentile Rosella Aristei,Le scrivo in quanto lei è l'assessore alla cultura di Bastia Umbra, organizzatrice nel suo Comune dell'iniziativa del 9 febbraio 2011, in occasione della Giornata del Ricordo.Volevo farle sapere che la foto usata per il manifesto dell'iniziativa, che allego qui sotto, non riguarda affatto le foibe, intese come uccisione di italiani da parte di jugoslavi.La foto da voi usata riguarda invece lla fucilazione di cinque abitanti sloveni del villaggio sloveno di Dane, nel luglio del 1942, da parte di soldati italiani durante le operazioni antipartigiane ordinate dal gen. Mario Roatta. È abbastanza facile capirlo, perché si vede chiaramente che i fucilatori non sono partigiani jugoslavi, ma soldati italiani. La foto completa la può trovare in questo sitoassieme a molte altre foto che documentano le fucilazioni eseguite dall'esercito italiano durante l'occupazione/annessione della Slovenia fra il 6 aprile del 1941 e l'8 settembre del 1943.Ritengo che l'uso di questa fotografia in modo così incongruo possa essere solo frutto di un errore da parte dei suoi uffici, forse non esperti nella materia.Leggo che lei è dirigente scolastica e quindi è consapevole dell'importanza di una corretta documentazione soprattutto per le giovani generazioni.Ritengo quindi che poiché la foto è stata usata in occasione del Giorno del Ricordo, la correttezza in nome della memoria storica richieda che il suo assessorato faccia un comunicato pubblico di segnalazione e scuse per questo errore piuttosto grave dal punto di vista storiografico e della memoria storica.Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento e per fornire ogni informazione che le possa essere utile.Distinti saluti.Alessandra Kersevan
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Slovenia protesta ufficialmente per foto Giorno del Ricordo
giovedì 03 marzo 2011
Diventa un caso diplomatico la foto del manifesto del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell'esodo. Il ministero Affari Esteri della Repubblica di Slovenia ha consegnato ieri una nota di protesta all'ambasciatore d'Italia a Lubiana Alessandro Pietromarchi per quello che viene definito un atto di «falsificazione della storia e manipolazione dei documenti storici».
Sulla locandina della manifestazione celebrativa della Giornata del ricordo, organizzata dal Comune di Bastia Umbra (provincia di Perugia) in collaborazione con l'Unione degli istriani, è stata usata infatti la foto di un gruppo di soldati italiani che il 31 luglio del 1942 hanno fucilato cinque patrioti sloveni nel villaggio di Dane (la conferma è giunta dal Museo di storia contemporanea di Lubiana), anche se il testo e il senso della cerimonia suggerivano esattamente il contrario, e quella foto doveva rappresentare le violenze subite dalla popolazione italiana nell'ex Jugoslavia nell'immediato dopoguerra.
La manipolazione della foto è un gesto moralmente condannabile, si legge nel comunicato del ministero Esteri. Per la diplomazia slovena, il fatto che la stessa foto, il 9 febbraio, sia stata pubblicata, sempre nel contesto sbagliato, anche sul sito del ministero degli Interni italiano, non contribuisce ai rapporti di buon vicinato, che devono invece essere basati sul riconoscimento dei fatti storici. L'«errore» nel manifesto della Giornata del ricordo è stato scoperto dall'Iniziativa civica per il Litorale, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al comune di Bastia Umbra e all'Unione degli istriani, definendo «perverso, offensivo, ignobile e disgustoso questo tentativo di manipolare la storia».
f.b. su Il Piccolo del 3 marzo 2011
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Bastia Umbra risponde agli sloveni sulla foto incriminata
sabato 05 marzo 2011
Il comune di Bastia Umbra ha risposto al giornale "Primorski dnevnik" in merito alla questione del manifesto per il Giorno del Ricordo e la fotografia dei militari italiani che fucilano gli ostaggi sloveni a Dane in Slovenia il 31 luglio 1942.
La lettera è firmata dall'assessore alla cultura del Comune di Bastia Umbra Rosella Aristei.
(courtesy Sandor Tence - Primorski dnevnik)
La volontà dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Bastia Umbra, recepita graficamente nel manifesto del "Giorno del ricordo" , è stata quella di aver voluto evidenziare , con una creazione grafica attraverso elementi identificativi e simbolici , la violenza nelle sue varie forme , tutte esecrabili, violenza che ha caratterizzato quel periodo storico e segnatamente le zone di confine italo- slovene.
Un altro obiettivo nel commemorare il Giorno del Ricordo , confermato anche dagli interventi di Nino Benvenuti, dalle parole di un rappresentante dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, dalla mostra realizzata con le masserizie del campo profughi di Padriciano, grazie alla disponibilità dell’”Unione degli Istriani”, è stato quello di aver voluto creare un momento di riflessione e non di divisione su una vicenda storica di dolore e di violenza consumata ai danni della comunità italiana con il forzato esodo dall'Istria e la conseguente e dolorosa emarginazione nei campi profughi italiani.
Per le giovani generazioni il messaggio, intensamente recepito, è stato quello “ del ricordo” per “ non dimenticare” e nello stesso tempo per “far crescere consapevolezza” sulla necessità di rifiutare ogni forma di violenza e di impegnarsi per evitare il ripetersi di simili tragici eventi.
Ci sorprende infine lo “scalpore” di Trieste e della Slovenia per la foto scelta, foto che è pubblicata da tempo su alcuni siti Internet dedicati alle Foibe. Tale foto non è stata né fornita né suggerita dall’ “Unione degli Istriani”, ma direttamente costruita dal grafico, anche nel rispetto e nello spirito della Legge istitutiva del “Giorno del Ricordo” che richiama la “ più complessa vicenda del confine orientale”
Con la speranza di aver esaurientemente risposto alla sua nota colgo l'occasione per formulare i miei auguri di buon lavoro.
Rosella Aristei
Assessore alla Cultura del Comune di Bastia Umbra
La lettera è firmata dall'assessore alla cultura del Comune di Bastia Umbra Rosella Aristei.
(courtesy Sandor Tence - Primorski dnevnik)
La volontà dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Bastia Umbra, recepita graficamente nel manifesto del "Giorno del ricordo" , è stata quella di aver voluto evidenziare , con una creazione grafica attraverso elementi identificativi e simbolici , la violenza nelle sue varie forme , tutte esecrabili, violenza che ha caratterizzato quel periodo storico e segnatamente le zone di confine italo- slovene.
Un altro obiettivo nel commemorare il Giorno del Ricordo , confermato anche dagli interventi di Nino Benvenuti, dalle parole di un rappresentante dell'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, dalla mostra realizzata con le masserizie del campo profughi di Padriciano, grazie alla disponibilità dell’”Unione degli Istriani”, è stato quello di aver voluto creare un momento di riflessione e non di divisione su una vicenda storica di dolore e di violenza consumata ai danni della comunità italiana con il forzato esodo dall'Istria e la conseguente e dolorosa emarginazione nei campi profughi italiani.
Per le giovani generazioni il messaggio, intensamente recepito, è stato quello “ del ricordo” per “ non dimenticare” e nello stesso tempo per “far crescere consapevolezza” sulla necessità di rifiutare ogni forma di violenza e di impegnarsi per evitare il ripetersi di simili tragici eventi.
Ci sorprende infine lo “scalpore” di Trieste e della Slovenia per la foto scelta, foto che è pubblicata da tempo su alcuni siti Internet dedicati alle Foibe. Tale foto non è stata né fornita né suggerita dall’ “Unione degli Istriani”, ma direttamente costruita dal grafico, anche nel rispetto e nello spirito della Legge istitutiva del “Giorno del Ricordo” che richiama la “ più complessa vicenda del confine orientale”
Con la speranza di aver esaurientemente risposto alla sua nota colgo l'occasione per formulare i miei auguri di buon lavoro.
Rosella Aristei
Assessore alla Cultura del Comune di Bastia Umbra
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Lo sport dell'arrampicata sugli specchi è una tipica specialità italiana. Dato che la legge dell'istituzione del giorno del ricordo parla di "complesse vicende del confine orientale", se qualcuno vuole parlare, oltre che di "foibe" anche dei crimini di guerra italiani gli si dà addosso perché vuole stravolgere il senso della legge; in questo caso, invece di scusarsi per avere messo a sproposito una foto che non c'entrava con le "foibe" (come reagirebbe la comunità ebraica se in un manifesto che parla della Shoah invece di mettere una foto di bambini nei lager nazisti si mettesse una foto di bambini palestinesi tra le macerie delle loro case distrutte dallo stato di Israele?) l'assessore addirittura sembra essere orgogliosa di avere "allargato" il discorso alla condanna di ogni forma di violenza. D'accordo, metteremo le foto di Hiroshima quando parleremo di Auschwitz e le foto dei gas di Badoglio quando parleremo della fucilazione di Mussolini. Pubblicheremo le foto di piazza Fontana per commentare l'omicidio di Aldo Moro e le cariche del G8 di Genova commemorando la morte di Dalla Chiesa. Tanto, si tratta sempre di violenza. Claudia |