ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle
RITORNO DALLA ZASTAVA DI KRAGUJEVAC
Viaggio del 17-20 marzo 2011
Questa relazione e’ suddivisa in quattro parti:
Introduzione e siti web
Cronaca del viaggio; i progetti in corso e quelli futuri
Alcune informazioni generali sulla Serbia e su Kragujevac
Conclusioni
1. Introduzione
Vi inviamo la relazione del viaggio svolto poco piu’ di un mese fa a Kragujevac per la consegna delle adozioni a distanza che fanno capo alla ONLUS Non Bombe ma solo Caramelle e al Coordinamento Nazionale RSU CGIL e per la verifica dei progetti in corso a Kragujevac.
Il nostro sito e’ all’indirizzo
sul quale trovate tutte le relazioni delle nostre attivita’ a partire dal dicembre 2006.
Sul sito del coordinamento RSU trovate tutte le notizie sulle nostre iniziative a partire dal 1999
Trovate tutte le informazioni seguendo il link
I nostri resoconti sono presenti anche sul sito del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, scorrendo la pagina all'indirizzo:
2. Cronaca del viaggio; i progetti in corso
Giovedi’ 17 marzo 2011; il viaggio, l’arrivo al Sindacato e la consegna dei contributi di sostegno all’ufficio internazionale adozioni
Come sempre partenza da Trieste verso le 8 del mattino, con il pullmino della Associazione di Solidarieta’ Internazionale Triestina; il furgone e pieno: Gabriella, Gilberto e Silvana da Trieste, Gianandrea e Lorena da Pordenone, Alessandra, Beatrice e Giandomenico da Conegliano; c’e’ anche Pietro, cameraman di Telefriuli, emittente che ha deciso di dedicare un proprio speciale alla nostra Associazione.
Come sempre sul furgone hanno trovato posto alcuni scatoloni per famiglie di Kragujevac inviati dai loro donatori italiani, e poi vestiario e scarpe, ed inoltre una grande quantita’ di medicine per il presidio medico della Zastava.
Dopo aver passato Zagabria il traffico diviene assolutamente inesistente. Non lo ho mai visto cosi’ scarso,neppure immediatamente dopo la guerra della NATO alla Jugoslavia. Mancano soprattutto i camion, ed e’ senz’altro indice di una crisi economica sempre piu’ grave per i Paesi della regione.
Passiamo senza alcun problema le varie frontiere e alle 19 incontriamo finalmente i nostri amici nella sede dell’Ufficio relazioni internazionali ed adozioni a distanza del Sindacato Samostalni.
Per quanto l’atmosfera dell’incontro sia come sempre festosa, si sente la tensione dovuta alla liquidazione della Zastava Automobili, avvenuta il 5 gennaio 2011, con la conseguente perdita del posto di lavoro per 1592 persone.
Come ricorderete nella Zastava Automobili, di proprieta’ pubblica, erano stati inseriti tutti i lavoratori del settore auto che non erano stati assunti dalla Fiat Auto Serbia.
La perdita del posto di lavoro ha interessato anche tre delle persone (su cinque) che lavorano per il Sindacato e che si occupano dell’ufficio adozioni.
E’ chiaro che senza di loro la campagna di solidarieta’ in piedi da piu’ di dieci anni sarebbe destinata a finire molto presto, tra l’altro in una fase in cui l’aiuto concreto che periodicamente portiamo diventa ancor piu’ indispensabile.
A questo proposito tutte le associazioni italiane che intervengono a Kragujevac (una decina) hanno deciso di creare un fondo. SENZA toccare il denaro destinato agli affidi, che integrera’ il sussidio di disoccupazione per queste tre persone (Rajka, Dragan e Delko) permettendo quindi di continuare l’attivita’ dell’ufficio.
Prepariamo tutte le buste con gli affidi che saranno consegnati durante l’assemblea pubblica di sabato 19 marzo, discutiamo gli appuntamenti che avremo nei due giorni successivi ed infine consegnamo le tre buste con i contributi per l’ufficio adozioni, per le quali ci viene rilasciata una regolare ricevuta.
Venerdi’ 18 marzo; assemblea sindacale e verifica dei progetti
La mattina e’ tutta dedicata ad una grande assemblea sindacale del Sindacato Samostalni.
Nel 1999 il grande complesso metalmeccanico Zastava aveva a Kragujevac 36.000 dipendenti, ed era un unico gruppo di proprieta’ pubblica.
Il complesso aveva subito una gravissima crisi durante gli anni novanta, a conseguenza delle guerre balcaniche che portarono alla dissoluzione della Jugoslavia, e fu pesantemente bombardato dalla NATO nel 1999; furono colpiti soprattutto i grandissimi capannoni che ospitavano le linee di montaggio delle auto, che davano lavoro a circa 14.000 operai.
Nel 2001 e’ il gruppo stato scomposto in 38 unita’ produttive differenti ed autonome tra di loro, con lo scopo dichiarato di renderne piu’ agevole la privatizzazione.
La sindacalizzazione dei lavoratori e’ molto alta, ed il sindacato Samostalni (con il quale noi collaboriamo) e’ del tutto maggioritario.
Ogni unita’ produttiva in cui e’ stato scomposto il gruppo Zastava nel 2001 ha una propria rappresentanza sindacale; alcune unita’ sono di proprieta’ privata, altre sono di proprieta’ pubblica.
Con lo scopo di avere una rappresentanza sindacale unica i segretari delle Samostalni delle differenti aziende eleggono ogni tre anni una struttura che chiamano Jedinstvena Sindikalna Organizacija (Organizzazione Sindacale Unica) e quest'anno hanno voluto celebrare questo importante momento durante la nostra permanenza a Kragujevac.
L'assemblea e' stata molto affollata. Erano presenti anche i rappresentanti di tutti i centri e di tutte le scuole dove siamo intervenuti.
Durante l’assemblea e’ stato presentato un CD sulle attivita’ che le associazioni italiane hanno realizzato dal 1999 in poi. E’ molto interessante e ben fatto; malgrado sia in serbo ve ne consiglio la visione; lo trovate su youtube all’indirizzo
Il campo profughi di Trmbas
Si tratta di un nuovo possibile progetto per la nostra ONLUS; il Sindacato ha chiesto la nostra collaborazione a febbraio scorso.
E’ un ex villaggio turistico, utilizzato fino al 1990 come colonia per gli studenti di Kragujevac; e’ situato in un bosco a circa 5 kilometri dalla citta’ nel piccolo villaggio di Trmbas.
E’ costituito da 10 edifici in legno a due piani, e tre edifici in muratura: servizi igienici, deposito viveri e locale cucina-refettorio.
E’ gestito dall’agenzia pubblica per il turismo del Comune di Kragujevac.
Dal 1991 fino ad ora e’ stato usato come campo per profughi, dapprima per quelli provenienti dalla Croazia e poi dal 1999 per quelli del Kosovo.
Attualmente e’ abitato da circa 65 famiglie per un totale di circa 280 persone.
I minori di 18 anni sono 98. Nessuno nel campo ha un lavoro regolare, chi puo’ si arrangia in nero.
Il commissariato governativo per i profughi paga per loro 300 dinari al giorno per persona, per le spese di acqua, riscaldamento, energia elettrica ed un pasto al giorno. Il cibo viene preparato nell’edificio cucina da cuoche dipendenti del Comune, e consiste in un piatto caldo e 300 grammi di pane.
Gli edifici sono tutti in condizioni precarie (ad eccezione del locale cucina) per assoluta mancanza di manutenzione, anche se sono tutti recuperabili in quanto le strutture non mostrano danni irreparabili ne’ nelle parti in legno ne’ in quelle in muratura.
Il problema piu’ grave e’ determinato dalle condizioni dei tetti, tutti piu’ o meno fortemente lesionati, con perdite d’acqua all’interno degli edifici.
Viste le pessime condizioni degli impianti elettrici esistono anche gravi pericoli di incendi.
Il campo soffre di un grande degrado ambientale ed umano; senza voler ne’ giustificare ne’ giudicare nulla e nessuno, dopo una lunga e salutare decantazione delle forti emozioni provate durante la visita, mi sembra di poter dire che probabilmente questo degrado dipende in gran parte dalla assoluta mancanza di prospettive per il futuro di questa gente.
[FOTO: Alcune viste del campo profughi]
Vi sono diversi livelli di intervento in questo villaggio; come detto sopra quello prioritario e’ sui tetti degli edifici, per un costo complessivo di circa 12.000 euro; un altro lavoro possibile prevede la riverniciatura delle pareti in legno, per un costo di circa 9000 euro, mentre l’edificio una volta usato come deposito per il cibo e’ in muratura e necessita di un intervento di ristrutturazione significativo, perche’ e’ in condizioni precarie; per quest’ultimo si deve prevedere l’impegno di circa 7000 euro.
Infine si puo’ pensare ad una ristrutturazione nel locale che ospita i servizi igienici comuni, per circa 5000 euro.
Queste cifre sono al di fuori della posibilita’ di una ONLUS come la nostra, anche in cooperazione con altre associazioni; per questo motivo abbiamo presentato un progetto di richiesta di finanziamenti per 25.000 euro alla Chiesa Valdese, che utilizza il proprio 8 per mille in progetti di cultura, diritti e solidarieta’. Sapremo a settembre prossimo se il nostro progetto sara’ approvato.
A questo punto dobbiamo esprimere un grande grazie a Samantha M. della ONLUS Un ponte per... di Roma che ha avuto l’idea di presentare questa richiesta e che si e’ sobbarcata la fatica di redigere il progetto.
Comunque, vista l’urgenza di intervento sui tetti, il Direttivo della nostra associazione, insieme alla associazione di Brescia e alla associazione Un ponte per... di Roma ha deciso di iniziare questi lavori nella prossima estate; se poi arrivera’ il contributo richiesto alla Chiesa valdese potremo intervenire su nuovi progetti.
Sono stati dunque stanziate le seguenti cifre, che saranno consegnate nel prossimo viaggio a giugno:
4000 euro da Non Bombe ma Solo Caramelle
2500 euro da Un Ponte per...
2000 euro da Associazione Zastava Brescia per la solidarieta’ internazionale.
A pochi metri dall’ingresso del campo profughi c’e’ una piccola scuola primaria, dotata di tre aule e frequentata dai ragazzi del campo ma anche dai loro coetanei del quartiere circostante.
Sono in totale 35 bambini, che frequentano le prime quattro classi elementari usando due aule con il doppio turno; 17 bambini sono figli di profughi.
C’e’ anche una classe preparatoria alle elementari, in pratica l’ultima classe di scuola materna, con otto bambini (sei figli di profughi).
Il personale e’ di tre maestri e una bidella.
La scuola si presenta pulita, ma molto ‘’spartana’’ e priva di ogni sussidio didattico.
Le lavagne sono talmente consumate che non possono piu’ essere utilizzate.
Ha un ampio spazio verde che potrebbe essere usato come campo giochi, ma non vi e’ alcun gioco...
Questa Scuola potrebbe essere un ulteriore campo di intevento per noi, specialmente tenuto conto del tipo di bambini che la frequentano (figli di profughi e di residenti locali).
Tutti questi bambini sono nati dopo il marzo del 1999, quando il loro Paese fu bombardato dalla NATO, il loro futuro spazzato via dalla ‘’ingerenza umanitaria’’; hanno sempre vissuto in un Paese isolato dal resto del mondo in ristrettezze economiche continue. E’ soprattutto per loro che dobbiamo continuare ad agire, perche’ i ponti di solidarieta’ creati in tutti questi anni continuino a dare i loro frutti.
[FOTO: Ingresso della scuola / Un’aula]
L’appuntamento successivo e’ alla Scuola 19 ottobre, nel quartiere periferico di Marsic, per la verifica dei lavori svolti nel locale da destinare a palestra e centro di aggregazione per tutto il quartiere; la Scuola ha questo nome perche’ proprio qui, il 19 ottobre 1941, inizio’ la strage nazista di Kragujevac con la fucilazione di 107 abitanti del quartiere.
Insieme alla Associazione Zastava Brescia e al Comune di San Giorgio di Nogaro esattamente un anno fa avevamo deciso di contribuire alla ristrutturazione di un locale pubblico adiacente alla Scuola, che sara’ usato come palestra e come centro di aggregazione per tutto il quartiere. La richiesta di aiuto ci era giunta dalla Direttrice della Scuola e da un gruppo di lavoratori della Zastava che abitano a Marsic.
A luglio 2010 avevamo consegnato 7000 euro, poi ulteriori 1800 erano stati portati all’inizio di ottobre 2010 dall’associazione Zastava Brescia, durante il loro periodico viaggio a Kragujevac.
Successivamente si e’ aggiunto il Comune di San Giorgio di Nogaro, che ha contribuito al progetto con 1000 euro.
Il Comune di Kragujevac (che aveva gia’ rifatto a sue spese i servizi igienici el il pavimento) aveva firmato con noi a luglio 2010 un protocollo di intesa in cui metteva a disposizione 2500 euro per l’acquisto parziale delle attrezzature sportive.
Durante la nostra visita di ottobre 2010 la nostra associazione aveva aggiunto altri 700 euro per la conclusione dei lavori, e specificatamente per la realizzazione delle grondaie.
Il centro ha iniziato a funzionare da alcuni mesi e la Direttrice e’ molto orgogliosa di raccontarci le attivita’ svolte fino ad ora, che riguardano soprattutto riunioni dei genitori in vista di un programma ambizioso di inclusione dei ragazzi con handicap (in Serbia esistono ancora le scuole speciali per questi ragazzi) e la preparazione di spettacolini da parte degli alunni, utilizzando il palco di cui il centro e’ dotato. A questi spettacoli prenderanno parte anche i bambini con handicap e questo e’ un risultato importante... al quale non avevamo pensato nel momento in cui decidevamo di dire si’ al progetto.
L’arredamento della sala e’ ancora piuttosto scarso, ma la Direttrice si mostra piuttosto ottimista sulla possibilita’ di trovare nuovi donatori locali.
Tra gli arredi acquistati dal Comune si nota un sistema computer-lettore DVD per le proiezioni.
A spanne direi che gli attrezzi ginnici esistenti al momento sono circa un terzo di quelli che erano elencati nella lista iniziale che ci era stata presentata a marzo 2010. Noi non abbiamo acquistato nulla di cio’ che era presente in quella lista, avendo preferito concentrare le risorse disponibili nella ricostruzione della struttura.
Ci lasciamo con la promessa di rivederci il prossimo ottobre, nel Parco di Ci lasciamo con la promessa di rivederci il prossimo ottobre, nel Parco di Sumarice, per la Grande Lezione di Storia.
[FOTO: Computer e schermo per proiezioni / Una vista interna / Il ping pong / Un particolare delle nuove grondaie]
Verso sera incontriamo alcuni studenti e la nuova Preside del Liceo di Kragujevac, per l’inaugurazione della nuova sala del Parlamento degli Studenti, che e’ stata appena restaurata con il nostro contributo.
Su loro richiesta avevamo avuto un incontro-dibattito con gli studenti del Liceo a luglio scorso (vedere la relazione di luglio 2010)
Questa e’ la Scuola da cui erano stati prelevati dai nazisti gli studenti e i loro professori il 20 ottobre del 1941, e poi fucilati il giorno dopo per rappresaglia a Sumarice.
Vi e’ una grande aula dove sono esposti le fotografie di questi fucilati e i loro ultimi messaggi, nonché documenti dell’epoca relativi a quel tragico evento. A ottobre prossimo, in occasione del settantesimo anniversario della strage, quasta aula dovrebbe essere trasformata in museo permanente dell’orrore nazifascista utilizzando fondi del governo serbo.
Gli studenti hanno a loro disposizione due aule per le attivita’ extrascolastiche, che gestiscono in modo assolutamente autonomo dalla Scuola attraverso una istituzione che chiamano Parlamento degli Studenti.
Una delle due aule e’ in buonissimo stato, ben arredata ed attrezzata con computers.
L’altra, quando la abbiamo vista la prima volta, era invece in cattivo stato ed arredata molto sommariamente; ci avevano chiesto di aiutarli nella ristruzzurazione di questo locale.
Il Direttivo della nostra associazione a settembre scorso aveva deciso di venire incontro a questa esigenza, prevedendo il recupero del pavimento originale, la riparazione di porte e finestre, la stuccatura e la imbiancatura dei muri e la posa in opera delle tende alle finestre; a ottobre avevamo quindi consegnato alla Scuola 2300 euro.
E in questa visita siamo accolti nella SALA DELLA SOLIDARIETA’ E DELLA PACE (cosi’ e’ stata chiamata questa’aula); su una parete spicca un quadro con le foto di Desanka Maksimovic e di Piero Calamandrei. Nello stesso quadro sono riportate in Italiano e in Serbo alcune righe della poesia La Fiaba Cruenta che la Maksimovic scrisse in memoria degli studenti fucilati e un brano dell’Ode a Kesserling di Piero Calamandrei dedicata alla Resistenza italiana.
Avvenne in un paese di contadini
nella Balcania montuosa:
una compagnia di alunni
in un giorno solo morì
di morte gloriosa.
Desanka Maksimovic
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
Piero Calamandrei
[FOTO: La targa sulla porta / Le due poesie]
La sala e’ stata restaurata benissimo; spicca in modo particolare il pavimento, recuperato perfettamente; le sedie e i tavoli presenti sono piuttosto vecchi e malandati, a parte il nuovo armadio che il Comune si era impegnato a comprare.
Per ottobre prossimo esporremo in questa aula la mostra Quando morì mio padre. Disegni e testimonianze di bambini dai campi di concentramento del confine orientale (1942-1943), preparata dell’Istituto Gasparini di Gorizia, che stiamo traducendo in Serbo, affinche’ non si perda la memoria di quelle vicende.
[FOTO: L’inaugurazione / Un dettaglio della sala]
Sabato 19 marzo
E’ il giorno dell’assemblea per la distribuzione delle quote di affido.
Alle 10 abbiamo un incontro con i rappresentanti sindacali del settore auto, per verificare la situazione della fabbrica a poco piu’ di un anno della FIAT. I dati raccolti in questo incontro li ritrovate piu’ sotto, nella quarta parte di questa relazione.
Alle 11 inizia l’assemblea per la consegna degli affidi. Malgrado siano passati tanti anni e tanti viaggi dall’inizio della nostra campagna credo che nessuno possa abituarsi alla vista di tutte queste persone che pazientemente con qualunque condizione di tempo ci aspettano nel piazzale davanti alla grande sala della direzione della Zastava Camion dove avvengono le consegne.
Come sempre l’assemblea comincia con i saluti dei dirigenti sindacali e con un nostro intervento; questa volta i saluti sono piu’ commoventi del solito perche’ Delko dopo dieci anni lascia la guida del Sindacato, poiche’ fa parte di quelli che hanno perso il lavoro
E non e’ tra i piu’ sfortunati perche’ tra cinque anni sara’ in pensione (naturalmente se la pensione ci sara’ ancora...). Molto peggio stanno quel migliaio di lavoratori al di sotto dei 50 anni che sono stati messi in mobilita’ a gennaio 2011; molti di loro sono presenti in sala con la loro famiglia.
[FOTO: Il saluto di Delko / Durante la consegna degli affidi]
Comunque e’ importante essere coscienti che malgrado siano disoccupati, malati, disperati per il loro futuro, almeno non sono abbandonati da tutti. La solidarietà è soprattutto questo. E loro, i nostri amici, questo lo sanno bene e ce lo dicono, qualcuno con le parole, molti con gli occhi, i sorrisi, gli abbracci e le tante lacrime.
Consegnamo 153 affidi, quasi tutti in rate trimestrali, piu’ alcuni regali per 20.505 euro.
Consegnamo anche 14 affidi annuali per 4.340 euro a nome della Onlus ALJ (Aiutiamo la Jugoslavia) di Bologna.
Nel pomeriggio visitiamo il Parco della memoria di Sumarice, destinato al ricordo della strage nazista del 21 ottobre 1941, quando per rappresaglia furono fucilati 7300 abitanti tra cui i 300 studenti del Liceo insieme a tutti i loro professori.
Concludo questa parte di relazione con una bellissima foto del monumento delle ALI SPEZZATE, scattata a ottobre 2010 durante le celebrazioni a ricordo di quella strage. Questo monumento e’ il simbolo della citta’ ed e’ dedicato alla memoria di quegli studenti. [FOTO]
3. Alcune informazioni generali sulla Serbia e sulla Zastava
Quando la fonte non e’ indicata significa che i dati sono stati ricavati dai bollettini periodici dell’Ufficio Centrale di Statistica; qualora la fonte sia diversa viene esplicitamente indicata.
Tutte le informazioni sulla Zastava sono state fornite da Zoran Mihajlovic, gia’ segretario generale del sindacato Samostalni della Fiat Auto Serbia e ora Segretario Generale dei metalmeccanici della Repubblica di Serbia
ALCUNI INDICI ECONOMICI GENERALI
Cambio dinaro/euro.
A ottobre 2008 il cambio dinaro-euro era di 84 a 1.
Al 22 ottobre 2009 era di 93.2 dinari per euro.
Il 25 marzo 2010 era di 97 dinari per un euro.
Il 1 luglio 2010 il cambio e’ passato a 102 dinari/euro.
Il 20 ottobre 2010 il cambio era di 103.5 dinari per un euro
Il 28 novembre 2010 il cambio e’ arrivato a a 107.4 dinari per euro.
Dopo questa data c’e’ stato un rafforzamento progressivo del dinaro che ha raggiunto il suo massimo il 2 maggio, passando a 99 dinari per euro.
L’indebolimento del dinaro rispetto all’euro ha effetti devastanti sulle condizioni di vita delle famiglie, con una vistosa caduta del potere di acquisto delle famiglie, visto che la Serbia e’ un Paese con un fortissimo deficit commerciale e che piu’ della meta’ del commercio con l’estero si svolge con la Unione Europea (Germania e Italia sono i primi partners commerciali in quest’area).
Il suo recente rafforzamento invece e’ dovuto esclusivamente a ragioni politiche, legate alle prossime elezioni; ha vantaggi solo per chi ha aperto mutui in euro, ma penalizza fortemente le gia’ scarse esportazioni, mentre i prezzi dei beni di prima necessita’ e le tariffe continuano ad aumentare.
Un dato per tutti rispetto alle tariffe: il prezzo dell’energia elettrica e’ aumentato del 15.1 per cento dal primo aprile scorso
Commercio con l’estero.
La Serbia si conferma un Paese estremamente indebitato, con un deficit commerciale altissimo.
Tra gennaio e dicembre 2010 le esportazioni sono state pari 7393.4 milioni di euro, con un aumento del 24% rispetto all’anno 2009.