(english / italiano / srpskohrvatski)


La SRP al 13mo Meeting dei Partiti Comunisti e Operai


1) Atene 9-11/12/2011: Dichiarazione finale

2) Contribution of Socialist Workers Party of Croatia 
(SRP na 13-tom međunarodnom susretu radničkih i komunističkih partija: Socijalizam je budućnost /
Intervento di V. Kapuralin per la SRP alla 13.ma conferenza internazionale dei partiti operai e comunisti)

3) Intervju / Intervista a V. Kapuralin (SRP) sulle elezioni politiche tenutesi in Croazia il 5 dicembre 2011 


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http://www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemcbn13-010159.htm
www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 13-12-11 - n. 389

da http://www.solidnet.org/13-international-meeting/2289-13-imcwp-final-statement-en
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
 
13° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMWCP)
9-11/12/2011 - Atene - Grecia
 
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Dichiarazione finale
 
12/11/2011
 
Il 9-11 dicembre 2011, si è svolto ad Atene il 13° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai (IMWCP) sul tema:
 
Il socialismo è il futuro!
La situazione internazionale e l'esperienza dei comunisti 20 anni dopo la controrivoluzione in URSS. I compiti per lo sviluppo della lotta di classe in condizioni di crisi del capitalismo, guerre imperialiste, delle lotte e rivolte popolari in corso, per i diritti popolari e della classe operaia, il rafforzamento dell'internazionalismo proletario e del fronte antimperialista, per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo.
 
Alla riunione hanno partecipato i delegati di 78 partiti da 59 paesi. Quei partiti che non sono riusciti a partecipare per motivi indipendenti dalla loro volontà hanno inviato messaggi scritti. Salutiamo da Atene le crescenti lotte popolari che stanno liberando un enorme potenziale di emancipazione contro l'imperialismo, contro lo sfruttamento e l'oppressione capitalistica, per i diritti di lavoro e di sicurezza sociale dei lavoratori di tutto il mondo.
 
L'incontro si è svolto sotto le condizioni critiche di una profonda e prolungata crisi capitalistica che domina la scena internazionale, accompagnata dall'intensificarsi dell'aggressività dell'imperialismo espressa nelle decisioni del Vertice di Lisbona sulla nuova strategia della NATO. Questa realtà conferma le analisi tracciate nelle risoluzioni del 10°, 11° e 12° Incontro Internazionale che hanno avuto luogo rispettivamente in Brasile (San Paolo) nel 2008India (New Delhi) nel 2009 e in Sudafrica (Tshwane) nel 2010.
 
Diventa sempre più evidente per milioni di lavoratori che questa è una crisi di sistema. Non si tratta di anomalie all'interno del sistema ma del fatto che è il sistema stesso ad essere sbagliato, generando crisi regolari e periodiche. E' il risultato dell'acuirsi della contraddizione principale del capitalismo tra il carattere sociale della produzione e l'appropriazione privata capitalistica e non di una qualche versione della gestione politica del sistema o dell'aberrazione provocata dall'avidità di alcuni banchieri o capitalisti oppure dalla mancanza di meccanismi di regolamentazione efficaci. Sono i limiti storici del capitalismo ad essere messi in evidenza, insieme con la necessità di rafforzare le lotte per una rottura antimonopolista e anticapitalista, per il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo.
 
L'impasse delle differenti versioni della gestione borghese trova dimostrazione negli Stati Uniti, Giappone, Unione europea e nelle altre economie capitalistiche. Da un lato, una linea politica restrittiva porta ad una recessione prolungata e profonda, dall'altro, la gestione politica espansiva, con grandi pacchetti di sostegno statale ai gruppi monopolistici, al capitale finanziario e alle banche, aumenta l'inflazione e conduce alla dilatazione del debito pubblico. Il capitalismo converte le insolvenze aziendali in debiti sovrani. Il capitalismo non ha altra risposta alla crisi che la distruzione di massa delle forze produttive e delle risorse, i licenziamenti di massa, la chiusura di fabbriche e l'attacco totale ai diritti lavorativi e sindacali, ai salari, alle pensioni, alla sicurezza sociale, con la riduzione dei redditi popolari e l'enorme aumento della disoccupazione e della povertà.
 
L'offensiva antipopolare va rafforzandosi e si manifesta con particolare intensità in alcune regioni. La concentrazione e la centralizzazione del capitale monopolistico sta intensificando il carattere reazionario del potere economico e politico. La ristrutturazione capitalistica e le privatizzazioni vengono sostenute con fini di competitività e di massimizzazione dei profitti del capitale, per garantire una forza lavoro più economica e la regressione di decenni in termini di diritti sociali e del lavoro.
 
L'intensità della crisi, la sua sincronizzazione globale, la prospettiva di una lenta e debole ripresa accentuano le difficoltà delle forze borghesi nella gestione della crisi, determinando l'accrescersi delle contraddizioni e delle rivalità interimperialiste, con un conseguente aumento del pericolo di guerre.
 
Gli attacchi ai diritti democratici e alla sovranità si stanno moltiplicando in molti paesi. I sistemi politici divengono sempre più reazionari. L'anticomunismo viene potenziato. Ci sono provvedimenti generalizzati contro l'attività dei partiti comunisti e operai, contro le libertà sindacali, politiche e democratiche. Le classi dominanti stanno producendo un tentativo articolato di intercettare il malcontento popolare attraverso i cambiamenti nei sistemi politici, attraverso l'utilizzo di una serie di Ong e di altre organizzazioni filo-imperialiste, attraverso i tentativi di incanalare l'inquietudine del popolo in movimenti dalle caratteristiche per quanto possibile non politiche o addirittura reazionarie.
 
Salutiamo le grandi lotte e rivolte per i diritti democratici, sociali e politici contro i regimi antipopolari in Medio Oriente e Nord Africa, in particolare in Tunisia ed Egitto. Nonostante le contraddizioni della situazione attuale, esse costituiscono un'esperienza rilevante che il movimento comunista dovrebbe studiare e utilizzare. Allo stesso tempo, condanniamo con forza la guerra imperialista della NATO e dell'Unione europea contro il popolo libico e le minacce e le interferenze negli affari interni di Siria e Iran. Riteniamo che ogni intervento straniero contro l'Iran, sotto qualsiasi pretesto, rappresenti un attacco agli interessi dei lavoratori iraniani e alle loro lotte per le libertà democratiche e i diritti sociali.
 
Questi sviluppi confermano la necessità di rafforzare i Partiti Comunisti e Operai in modo che possano svolgere il loro compito storico, rendere più forti le lotte dei lavoratori e dei popoli in difesa dei loro diritti e aspirazioni, sfruttare le contraddizioni del sistema e quelle interimperialistiche per un rovesciamento in termini economici e di potere, per la soddisfazione dei bisogni popolari. Senza il ruolo guida dei partiti comunisti e operai e della classe d'avanguardia, la classe operaia, i popoli saranno vulnerabili alla confusione, assimilazione e manipolazione da parte delle forze politiche che rappresentano i monopoli, il capitale finanziario e l'imperialismo.
 
Sono in corso significativi riallineamenti nella correlazione di forze internazionali. Vi è il relativo indebolimento della posizione degli Stati Uniti, la stagnazione produttiva generale della più avanzata tra le economie capitaliste e l'emergere di nuove potenze economiche globali, in particolare la Cina. Sono in crescita le contraddizioni tra i centri imperialisti e fra questi e le cosiddette economie emergenti.
 
L'aggressività imperialista sta aumentando. Ci sono già diverse aree regionali in cui si stanno intensificando tensioni e guerre: in Asia, Africa e Medio Oriente, con la crescente aggressività di Israele soprattutto contro il popolo palestinese. Allo stesso tempo notiamo l'emergere in Europa di forze neonaziste e xenofobe, di molteplici azioni, minacce e attacchi contro i movimenti popolari e le forze politiche progressiste in America Latina. La militarizzazione è stata rafforzata. Il rischio di una conflagrazione generale a livello regionale diventa ancora più grande. In questo senso, sono fondamentali l'espansione e il rafforzamento del fronte sociale e politico antimperialista e le lotte per la pace al fine di sradicare le cause delle guerre imperialiste.
 
Esistono due percorsi di sviluppo:
 
- La via capitalista, quella dello sfruttamento dei popoli che crea grandi pericoli di guerre imperialiste e per i diritti democratici dei lavoratori e dei popoli;
 
- E la via della liberazione, con immense possibilità per la promozione degli interessi dei lavoratori e dei popoli, per il conseguimento della giustizia sociale, della sovranità popolare, della pace e del progresso. La via delle lotte operaie e popolari, la via del socialismo e del comunismo, che sono storicamente necessari.
 
Grazie al contributo decisivo dei comunisti e dei movimenti sindacali di classe, in Europa e in tutto il mondo le lotte operaie sono state ulteriormente rafforzate. L'aggressività imperialista continua a incontrare la risoluta resistenza popolare in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina. Questo fatto, insieme con l'esperienza accumulata fino ad ora soprattutto in America Latina, le lotte e i processi che hanno luogo dimostrano la possibilità di resistenza, della lotta di classe, affinché i popoli facciano passi in avanti e guadagnino terreno infliggendo colpi all'imperialismo con l'obiettivo dell'eliminazione della sua barbarie.
 
Salutiamo le lotte operaie e popolari e segnaliamo la necessità di rafforzarle ulteriormente. Le condizioni richiedono una intensificazione della lotta di classe, della lotta ideologica, politica e di massa al fine di impedire le misure antipopolari e di promuovere gli obiettivi di lotta che soddisfino le attuali esigenze del popolo. Richiedono anche un contrattacco operaio organizzato per una rottura antimonopolista e antimperialista, per un rovesciamento del capitalismo che ponga fine allo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo.
 
Oggi le condizioni sono mature per la costruzione di larghe alleanze sociali antimonopoliste e antimperialiste, in grado di sconfiggere la multiforme offensiva e aggressione imperialista, e lottare per il potere e per l'attuazione di profondi e radicali cambiamenti rivoluzionari. L'unità della classe operaia, l'organizzazione e l'orientamento di classe del movimento operaio sono fattori fondamentali per garantire la costruzione di alleanze sociali efficaci con i contadini, i settori della classe media urbana, il movimento delle donne e quello della gioventù.
 
In questa lotta il ruolo dei Partiti comunisti e operai a livello nazionale, regionale e internazionale e il rafforzamento della loro cooperazione, sono indispensabili. L'attività congiunta e coordinata dei Partiti comunisti e operai, delle organizzazioni comuniste giovanili e delle organizzazioni antimperialiste di cui i comunisti sono un elemento importante, costituisce uno degli elementi più sicuri per l'espansione della lotta e il rafforzamento del fronte antimperialista.
 
La lotta ideologica del movimento comunista è di vitale importanza al fine di difendere e sviluppare il socialismo scientifico, respingere l'anticomunismo contemporaneo, affrontare l'ideologia borghese, le teorie anti-scientifiche e le correnti opportuniste che rifiutano la lotta di classe. Per combattere in conseguenza di ciò il ruolo delle forze socialdemocratiche che difendono e attuano politiche antipopolari e filo-imperialiste sostenendo la strategia del capitale e dell'imperialismo. La comprensione del carattere unitario dei compiti delle lotte per l'emancipazione sociale, nazionale e di classe, per la promozione dell'alternativa socialista, richiede la controffensiva ideologica del movimento comunista.
 
Il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo, costituiscono una necessità imperativa per i popoli. In considerazione della crisi capitalista e delle sue conseguenze, le esperienze e le pratiche internazionali dell'edificazione socialista dimostrano la superiorità del socialismo. Sottolineiamo la nostra solidarietà con i popoli in lotta per il socialismo e che sono impegnati nella costruzione del socialismo.
 
Soltanto il socialismo può creare le condizioni per eliminare la guerra, la disoccupazione, la fame, la miseria, l'analfabetismo, l'insicurezza di centinaia di milioni di persone, la distruzione dell'ambiente. Solo il socialismo crea le condizioni per lo sviluppo in accordo con gli attuali bisogni dei lavoratori.
 
Operai, contadini, lavoratori di città e campagna, donne, gioventù, vi chiediamo di lottare insieme per porre fine a questa barbarie capitalista. C'è una speranza, c'è una prospettiva. Il futuro appartiene al socialismo.
 
IL SOCIALISMO E' IL FUTURO!
 
Atene, 11 dicembre 2011


=== 2 ===

(intervento di V. Kapuralin per la SRP alla 13ma conferenza internazionale dei partiti operai e comunisti, Atene 9-11 dicembre 2011)



SRP na 13-tom međunarodnom susretu radničkih i komunističkih partija: Socijalizam je budućnost

Contribution of Socialist Workers Party of Croatia 

Dear Comrades
I greet you on behalf of the Socialist Workers’ Party of Croatia, as well in my own name, And I thank the organizers of this important conference to the invitation and an opportunity to address you.
The escalation of violence in the world, which is ongoing, from tectonic geopolitical changes 90-ies of last century, carried out by the most reactionary forces of rampant capitalism, is different from the intervention and aggression that occurred after the W 2. The first one were carried out mainly by the USA, while the UN tried to respond as much as the role for which they were established.
By the collapse of socialism in Eastern Europe, the 90-ies of last century, interventions are performed according to the new doctrines, use of new technologies, and assume on new forms.
It began in 1991. with the first Gulf War, with the brutal aggression by the United States and its allies in Iraq. Continued in 1999. aggression on an unprecedented proportions on the territory of the Federal Republic of Yugoslavia, which resulted in abducting a part of territory belonging to Republic of Serbia.
In 2001th was subsequent aggression in Afghanistan, which lasts to this day, In 2003. year, followed the second Gulf War, or the repetition of the aggression on Iraq, and finally an epilogue the recent events in Libya. For all of them is significant indiscriminate selection of live targets, and a growing proportion of civilian casualties in relation to the military with large infrastructural destruction.
The parameters according to which intervention and aggression after the 90-ies of the last century, differs from those before this period, are more than obvious.
Although the U.S. still determined: where, against whom, when and why intervene to and in these interventions have a major role, they are no longer alone. Their goal is to share the burden of war and human sacrifice, switch to your allies and local marionettes. A new dimension is the inclusion subjects such as NATO and the EU. Throughout this period is depreciated the role of the UN and it was gradually substituted with the NATO. The last brutal intervention in Libya, are formally and allow by the UN, thereby are from subject of peace, became the subject of aggression, classified with the aggressor.
The new wave of intervention in question is different also by an absurd use of weapons, Which contaminate the area for a very long time. This additionally supports the definition of capitalism as a destructive order.
Technology of evil, that imperialism is applied, except by abolishing the sovereignty of states and peoples, made it possible to chosen to make decisions about life and death of individuals and entire populations.
The essence of today’s methods of use of force is to determine who may and who may not kill. Of course the only regimes that have a right to kill were so called regimes of Western democracies. Because they do that based on procedures that draw from the deep roots of their concept of freedom in using the argument of force. So we witnessed that people can be killed in the bedroom in pajamas, and to be passed down to all the video link, for strictly selected audience. Thus is in real world, derived the former imaginary film story in which the agent 007, that time only had a license to kill.
It is evident that capitalism, which has fulfill his historical mission offers no longer respond to the needs, nor capitalism itself, let alone humanity. It creates a deeper and deeper social, political, and ecological crisis thereby is further defined as a destructive order. The analysis of these destruction imposing necessity of expanding the focus from the essential spheres of action in an existential.
If mankind fails to abolish capitalism, it will terminate humanity.

Atens, 9.-11. December

Vladimir Kapuralin


=== 3 ===

Intervju sa Vladimirom Kapuralinom u Puli, dan poslije izbora

P. Sta su pokazali jucerasnji, 5. decembra, izbori u Hrvatskoj?

O. Izbori u Hrvatskoj su pokazali ono što se dalo naslutiti u vremenu koje im je prethodilo. Veliko nezadovoljstvo gradjana, na način kako je dosadašnja garnitura na vlasti vodila zemlju, dovelo je do oštre polarizacije birackog tijela , na frustriranu većinu koja je na svaki način tražila poraz HDZ-a i priklonila se koaliciji tzv. ljevog centra i na manjinu koja je ostala vijerna destruktivnom HDZ-u.
Za ostale je tu bilo malo prostora. Osim spomenuta dva pola uspjeh je postigla i lokalna stranka ekstremnih nacionalista ciji osnivac i predsjednik Branimir Glavaš izdržava višegodišnju zatvorsku kaznu zbog pocinjenih ratnih zločina prema civilima.
Nije mi poznato da igdje u svijetu izbornu kampanju vode pravomocno osudjeni ratni zlocinci.
Zatim valja istaknuti i uspijeh stranke imenom Laburisti, koja se ne odrice kapitalizma. Ocito da su glasači pokušali u njima vidit ono što oni nisu.

P. Kako je prošao SRP, jedina stranka autentičke ljevice.

O. SRP, kao stranka autentičke ljevice, opterećena je sa dva hendikepa. Kao jedina stranka u Hrvatskoj, koja se zalaže za ukidanje kapitalizma i za uvodjenje socijalizma, je po toj osnovi u potpunosti ignorirana od strane pisanih i elektroničkih medija, permanentno. Ono malo medijskog prostora kojeg smo na osnovi cenzusa dobili u kampanji nije bilo dovoljno, za snažnije prepoznavanje od strane birača.
Drugo je kronicni nedostatak materijalnih sredstava, Primjera radi dvije vodeče stranke u izborima HDZ i koalicija tzv. ljevog centra su prvog dana kampanje, koja je trajala dva tijedna, potrošile svaka po 140.000 eura, dok smo mi u cijeloj kampanji potrošili cca 5000 eura. Pa smo i pored toga odradili kampanju bolje nego dosada, ali stereotip o potrebi davanja glasa favoritima prevagnuo je kod glasača.

P. Što bi trebalo poduzet da se to promijeni.

O. Mogu reci da je SRP jedina stranka autenticne ljevice koja se pojavljuje na prostorima bivse Jugoslavije, neprekidno na svim politickim i administrativnim izborima.
Za stranke poput naše, koje žive i rade u uvjetima žestoke stigmatizacije iluzorno je očekivati veći uspijeh u situaciji potpunog izostanka me?unarodne solidarne pomoći, koja je bila itekako prisutna u vrijeme postojanja socijalističkog bloka u Evropi. Snažne komunističke i radničke partije u svijetu morat i će prestati okretati glavu od tog problema i odrediti se dali je i u njihovom interesu da subjekti nosioci socijalističke ideje i dalje slabe, umjesto da jačaju.

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Intervista a Vladimir Kapuralin, Pola 6 dicembre

D. Vlado, cosa hanno dimostrato le elezioni di ieri, 5 dicembre?

R. Le ultime elezioni in Croazia hanno dimostrato quello che già ci si poteva aspettare. Il grande scontento dei cittadini su come i governanti hanno condotto il paese finora ha provocato una polarizzazione dell'elettorato, con la frustrazione della maggioranza, che in tutti i modi cercava di abbattere l' HDZ e che si è rivolta alla coalizione del cosiddetto centrosinistra, e la minoranza rimasta fedele al distruttivo HDZ.
Per gli altri è rimasto ben poco spazio. Oltre ai due Poli, un certo successo lo ha ottenuto il partito locale del nazionalismo estremo il cui fondatore Branislav Glavas si trova detenuto in carcere con una pena pluriennale, accusato per i crimini commessi contro i civili durante la guerra civile.
Non mi risulta che in nessuno Stato al mondo un condannato per i crimini commessi possa condurre una campagna elettorale. Poi bisogna ricordare il successo dei Laburisti, i quali non rinunciano al capitalismo. E' evidente che gli elettori hanno cercato di trovare in essi quello che loro non sono.

D. Come è andata per il SRP (Partito Socialista dei Lavoratori), unico partito di autentica sinistra?

O. Il SRP, quale autentico partito di sinistra, è stato gravato da due handicap. Il primo: è l' unico partito in Croazia che si batte per l'abolizione del capitalismo e l'avvio del socialismo, ed è per questo che è stato ignorato permanentamente dai media sia cartacei che elettronici. Quel poco spazio consentitoci in base alla percentuale acquisita durante la campagna elettorale non è stato sufficiente per un più forte riconoscimento da parte degli elettori.
Il secondo handicap è la mancanza cronica di fondi. Per esempio, i due maggiori partiti alle elezioni - l' HDZ e la coalizione di Sinistra - il primo giorno della campagna elettorale, durata per 2 settimane, hanno speso ciascuno 140.000 euro, mentre noi circa 5000 euro in tutta la campagna elettorale.
Malgrado ciò abbiamo fatto un lavoro migliore rispetto agli anni passati - con volantinaggi ecc. Ma lo stereotipo della necessità di dare i voti ai favoriti per abbattere l' HDZ ha prevalso presso gli elettori.

D. Che si dovrebbe fare per cambiare questo?

R. Hm, non abbattersi! Bisogna andare avanti! Per i partiti come il nostro, che vivono e lavorano in condizione fortemente svantaggiate è illusorio attendersi un maggiore successo senza un aiuto solidale internazionale, quale era fortemente praticato nel periodo del campo socialista europeo.
I più forti partiti comunisti e operai di tutto il mondo dovranno smettere di distogliere lo sguardo da questo problema e decidere se è anche loro interesse che questi soggetti e portatori dell' idea socialista si indeboliscano ulteriormente, invece di rafforzarsi.

(a cura di CNJ-onlus)


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