INDUSTRIA, FUGA NEI BALCANI
La Serbia fa il pieno di imprese italiane
investimenti per due miliardi in 10 anni
Fiat, Intesa San Paolo, Generali e Fondiaria. Sono i quattro principali big player italiani che fanno affari dall'altra parte dell'Adriatico. Ma le nostre aziende che operano nei Balcani sono oltre 400. Le fonti non ufficiali parlano addirittura di 1.100. I settori più in espansione sono l'automobilistico, il bancario, il tessile e l'assicurativo. Il business impiega 20mila i dipendenti e muove 2,5 miliardi di euro annui
Serbia, il nuovo Eldorado dell'imprenditoria straniera
Salari bassi, un regime fiscale vantaggioso e sostanziosi aiuti di stato. Così la Serbia attira sul suo territorio sempre più aziende da tutta Europa. L'Italia è tra i protagonisti di questa 'migrazione', con 400 imprese arrivate nei blacani negli ultimi anni. Tra queste soprattutto banche e assciurazioni, industrie tessili e colossi come Fiat, che dello Stato serbo è divntato persino socio in affari (di Pietro Calvisi e Pasquale Notargiacomo; traduzioni e il doppiaggio Sara Polidoro e Maria Virginia Tomassi)
Agevolazioni per chi assume in Serbia, sgravi fiscali e vere e proprie alleanze strategiche con capitale pubblico. Ma anche l'accesso a nuovi mercati come Russia, Bielorussia e Kazakistan. Per le nostre imprese, internazionalizzare nei balcani è diventata una ghiotta opportunità di affari. E la popolazione sembra apprezzare le scelte del governo: "Manca il lavoro, l'unica possibilità è attirare capitali stranieri"
Fiat e Benetton alla conquista dei balcani
Viaggio nei distretti del "made in Serbia"
A Kragujevac, nella Mirafiori della ex Jugoslavia dove si produceva la Zastava, la Fiat scommette sulla rinascita del settore automobilistico dando vita a una joint venture con lo Stato, che ha messo sul piatto oltre un miliardo di euro. A Nis, l’area industriale più importante della Serbia meridionale, sbarca Benetton acquistando gli stabilimenti della Nitex
Contratti milionari per l'energia verde
così investiamo nel pubblico, ma in Serbia
La MX Group spa costruirà in Serbia il più grande parco fotovoltaico del mondo. Un progetto da 1,755 miliardi di euro. La Italferr, del gruppo Fs, ha vinto importanti appalti per il rinnovo della rete ferroviaria. E aumentano gli strumenti finanziari pubblici per chi vuole internazionalizzare: in primis Sace, Simest, Finest
continua: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/03/12/news/serbia_infrastrutture-31234192/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep%2Dit%2F2012%2F03%2F12%2Fnews%2Findustria_fuga_nei_balcani%2D31250164%2F
Fino a diecimila euro per assunto
Così Belgrado diventa una calamita
Bojan Jankovic, vicedirettore della Siepa, l'agenzia del governo che dal 2001 promuove gli investimenti: "Fino ad ora abbiamo raccolto 20miliardi di euro. L'Italia è tra i principali paesi per numero di progetti". Le agevolazioni principali: sovvenzioni per le assunzioni e un regime fiscale vantaggioso per Iva e tasse su utili e lavoro dipendente, ma anche un costo del lavoro particolarmente basso e l'accesso privilegiato al mercato russo. Eppure solo il 5% delle aziende ha beneficiato dei sussidi. E il possibile ingresso nell'Unione europea non fa paura
BELGRADO - Per capire cosa abbia trasformato la Serbia in un paese con condizioni uniche per gli investimenti stranieri, la visita a Via Vlajkovicèva 3, Belgrado, è una tappa obbligata. La moquette rossa dell'ascensore di legno ci accompagna fino al quinto piano di un palazzo a due passi dal Parlamento. Qui la nota cromatica vira su un fondo azzurro, pervasivo eppure rassicurante. A caratteri bianchi si legge dovunque: Siepa, che sta per Serbia Investiment and Export Promotion Agency...Tra sogni europeisti e capitali stranieri
un Paese diviso in vista delle elezioni
In attesa del voto politico di aprile-maggio, in Serbia sono ancora tanti i nodi da sciogliere per il governo in carica. Dalle aperture al libero mercato, fino all'avvicinamento a Bruxelles, passando per la questione Kosovo e l'alta disoccupazione. Ecco gli scogli principali che deve affrontare il presidente Tadic, sfavorito nei sondaggi
BELGRADO - È fresca di rientro la delegazione italiana di sei ministri, guidata dal premier Mario Monti, che lo scorso 8 marzo ha incontrato nella capitale serba il presidente Boris Tadic e mezzo esecutivo, nel secondo vertice bilaterale fra i due paesi...Vojvodina, il "Nord-Est" serbo
ma un lavoratore costa 600 euro al mese
Viaggio nella provincia più ricca del Paese, al confine con Ungheria, Croazia e Romania e ben collegata con Italia e Germania. Miniera d'oro per le nostre imprese, nonostante i salari più alti rispetto ad altre aree della Serbia, con 680 milioni di euro di investimenti. "Arriva almeno un'azienda a settimana", spiega l'agenzia incaricata di attrarre capitali stranieri. E le condizioni vantaggiose alimentano la delocalizzazione anche da Timisoara
"Meno diritti in cambio di più lavoro"
ma il sindacato tenta la sua battaglia
Con una disoccupazione al 24%, è facile mantenere bassi i salari e non rispettare i lavoratori. Sebbene gli investitori stranieri tentino una riduzione dei diritti, le organizzazioni provano a difenderli. L'opinione del sindacalista Zoran Mihailovic, cresciuto fra le catene di montaggio della Zastava
BELGRADO - "Per il governo sarebbe tutto più facile se in Serbia non ci fossero i sindacati". Lo ha detto Zoran Mihailovic, il Landini in versione serba...Il made in Italy? È serbo
Due imprenditori aprono i cancelli dello loro fabbriche e raccontano perché hanno investito lontano dall'Italia. Il patron di "Calzedonia", Sandro Veronesi, spiega: "Non è più economico produrre reggiseni". Il fondatore di "Progetti", a cui tre delle cinque maggiori firme dell'alta moda italiana hanno affidato la produzione delle loro scarpe, racconta: "Il costo del lavoro serbo ci permette di realizzare i prodotti con maggior qualità"
(di Pietro Calvisi e Pasquale Notargiacomo; traduzioni e il doppiaggio Sara Polidoro e Maria Virginia Tomassi)
Banca intesa, Intimissimi, Fiat. Sono solo alcuni dei cartelloni pubblicitari che affollano le strade della città serba. Sembra quasi di essere in Italia ma siamo tra le nevi di Belgrado
Entrano ed escono dalle fabbriche, gli operai serbi costano poco. In media 600 euro lordi al mese. Nel reportage è evidente il proliferare del made in italy. Tra tutti lo stabilimento Fiat dove RE le inchieste è stato allontanato
Oliver, un consulente sempre pronto
meglio la Serbia che la Cina o l'India
Il segretario della Camera di Commercio italo-serba, che collabora da più di quindici anni con le imprese che internazionalizzano nella ex Jugoslavia. "Il processo di apertura ricorda quello che è successo negli anni passati nell'Europa dell'Est". E, secondo una sua stima, sono almeno 1.100 le società con partecipazione di capitale italiano
BELGRADO - Quando un'azienda italiana prende in considerazione di investire in Serbia, c'è da scommettere che uno dei primi telefoni a squillare sarà quello di Oliver Lepori. E anche nel tempo che trascorriamo con il giovane (classe '75) segretario generale della Camera di Commercio italo-serba, il flusso di chiamate si interrompe solo in rari momenti...Sara, a Belgrado come interprete
"Qui lavoro e mi sento accolta"
La storia di una giovane traduttrice abruzzese che, dopo gli studi nel nostro Paese e la difficoltà a trovare un impiego, ha scelto di trasferirsi in Serbia dove ormai si sente a casa. "Ero demotivata, ecco perché ho fatto i bagagli per vivere questa nuova avventura"
BELGRADO - La comunità italiana in Serbia non è composta solo da imprenditori arrivati in questi ultimi anni, ma c'è anche chi ha deciso di venirci a vivere fresco di laurea. È la storia di Sara Polidoro, classe 1984E' nata indoona : chiama, videochiama e messaggia Gratis.
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