Fonte: La Nuova Alabarda (Trieste)
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LA LEGA NAZIONALE ALLA FOIBA DI BASOVIZZA.


Chi va a visitare il monumento nazionale della “foiba” di Basovizza scopre che l’area museale non è gestita dai Civici Musei triestini, né da altre strutture istituzionali specializzate nella ricerca storica sull’argomento.

No, chi visita il museo e desidera acquistare qualche pubblicazione per comprendere la storia del confine orientale, si trova di fronte un bookshop con le sole pubblicazioni della Lega Nazionale di Trieste; ciò perché (leggiamo in http://www.foibadibasovizza.it/monumento.htm, pagina curata dalla stessa Lega Nazionale) “a margine del Sacrario è stato previsto uno spazio dedicato a Centro di Documentazione, che il Comune di Trieste ha ritenuto di affidare alla Lega Nazionale”.

E qui appare il problema che intendo sottoporre ai lettori (e che porrò in sede istituzionale): in base a che il Comune di Trieste ha “ritenuto di affidare” lo spazio informativo presso la “foiba” di Basovizza alla Lega Nazionale, che non è un Istituto storico ma un’associazione privata che ha come scopo statutario (come leggiamo nel loro sito http://www.leganazionale.it/index.php?option=com_content&view=article&id=44&Itemid=124 ) “di perpetuare e promuovere ovunque la conoscenza, lo studio, l’amore e la difesa della lingua e della civiltà italiana nella Venezia Giulia”.

Cos’ha a che fare con la storia tutto ciò? Nulla, basta dare un’occhiata a quanto messo in vendita nel bookshop personalizzato della Lega Nazionale presso il Monumento, Nazionale anch’esso, ma con un’altra accezione, ovviamente: testi e CD di mero contenuto nazionalista e di propaganda della Lega suddetta.

La Lega Nazionale non è un istituto storico, e la conoscenza (scarsa) che i suoi membri hanno (e purtroppo diffondono) della “questione delle foibe” si evince dalle pagine da loro curate, sostanzialmente il sito http://www.foibadibasovizza.it/, che poi rinvia a dei collegamenti con il sito http://www.lefoibe.it e ad altri collegamenti con il sito della Lega Nazionale (dove si trovano articoli a dir poco aberranti).

Non entriamo in questa sede nel merito delle falsificazioni storiche che troviamo in questi link, rinviando i lettori ad uno studio specifico che pubblicheremo a breve; vogliamo solo ribadire, come più volte detto, che ci troviamo di fronte ad una serie di affermazioni non suffragate da alcuna prova, ma che si limitano a ripetere quanto affermato in precedenza da altri propagandisti. Qui ci limiteremo a parlare di quanto scrive la Lega Nazionale relativamente alla “foiba” di Basovizza).

La Foiba di Basovizza divenne nel maggio del 1945 un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, da parte dei partigiani comunisti di Tito (…) le vittime destinate ad essere precipitate nella voragine di Basovizza, venivano prelevate nelle case di Trieste, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città (…).A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro”. Tralasciamo il resto, perché una tale congerie di affermazioni false richiederebbe pagine e pagine di smentite (si veda il dossier “La foiba di Basovizza”, da noi pubblicato nel 2005) ma solo chi non ha idea dell’argomento su cui pretende di pontificare può affermare che sparando ai primi della fila tutti gli altri “precipitavano nel baratro”. Si guardino le foto delle dimensioni reali del Pozzo della miniera di Basovizza (conservate nell’Archivio del Comune di Trieste) e si valuti se era fisicamente possibile infoibare le persone nel modo descritto.

Infine la perla nera delle affermazioni su Basovizza, relativamente al numero degli infoibati, che, tanto per cambiare, non è possibile determinare con esattezza (il che lascia spazio a qualunque illazione, sia chiaro) e quindi è stato calcolato in modo “inusuale e impressionante. Tenendo presente la profondità del pozzo prima e dopo la strage, fu rilevata la differenza di una trentina di metri. Lo spazio volumetrico conterrebbe le salme degli infoibati: oltre duemila vittime”.

Calcolo questo non solo “inusuale e impressionante”, ma anche inattendibile ed assurdo. In primo luogo, nessuno aveva misurato le profondità “prima e dopo la strage”; secondo, il calcolo volumetrico, basato su dimensioni falsate del pozzo e sulla teoria che in un metro quadrato starebbero tre corpi umani, è del tutto inaccettabile; terzo, se da tutta Trieste sono scomparse meno di 500 persone (dati desunti dall’Anagrafe), delle quali buona parte si sa dove e come sono morte, come potrebbero essere trovarsi “oltre duemila vittime” a Basovizza?

Menzogne, menzogne, menzogne: ecco quello che la Lega Nazionale propaganda a proposito delle foibe, in base a mere affermazioni prive di riscontro documentale. E nel suo sito, proprio nelle pagine relative agli “approfondimenti” sulle foibe troviamo anche alcuni scritti insultanti di ricercatori come la sottoscritta o il dottor Sandi Volk, definiti “negazionisti” e “trinariciuti” (tanto per rendere l’idea della serenità con cui la Lega Nazionale parla di questi argomenti) perché abbiamo smentito le affermazioni menzognere di chi da decenni usa le foibe come strumento di propaganda politica e nazionalista.

Curiosamente invece la Lega Nazionale non pubblicizza la sua diretta conoscenza in tema di foibe, non riproduce la poesia tratta da testi scolastici del Ventennio, quella che recita che per difender la favella di Dante e sovenir la Lega (cioè la Lega Nazionale) convien che ognun s’appresta a fare el suo dover. Che sarebbe: chi che ofende Pisin la pagherà: in fondo alla Foiba finir el dovarà.

In conclusione le domande: a quale titolo la Lega Nazionale detiene il monopolio della (dis)informazione al Monumento nazionale “Foiba di Basovizza”? È stata indetta una gara di appalto, un concorso per questo? E se sì, quali titoli ha portato questa associazione, e quale commissione di esperti li ha esaminati?