Moscow against training Syrian militants in Kosovo
Kosovo : l’opposition syrienne à l’école de l’UÇK ?
Syrian opposition studies terror tactics in Kosovo
Marinella Correggia
Quel che è certo è che da mesi la violenza più atroce e incredibile (settaria?) in Siria ha corso comune. Quel che è certo l’orrore di molti bambini e adulti trucidati, a Hula, in Siria. Un atto diabolico. Dolorosissimi i video (con ambientazioni diversificate) che mostrano quei piccoli corpi. Ma sugli autori del massacro e sulle dinamiche le versioni sono come al solito opposte. Le fonti dell’opposizione li attribuiscono all’esercito. Il regime siriano nega ogni responsabilità, annuncia un’inchiesta di tre giorni e sostiene che l’attacco armato è stato portato invece da “armati antigovernativi”.
Anche il centro di informazioni cattolico della provincia di Homs Vox Clamans dà una versione ben diversa da quella dei media internazionali.
Per quanto non ci siano conferme del coinvolgimento dell’esercito siriano nell’attacco, i media internazionali e i leader si sono precipitati ad accusare il regime e a chiedere un intervento internazionale forte, e così la stessa opposizione siriana, con il cosiddetto Esercito libero che si ritiene ormai libero da ogni vincolo di cessate il fuoco chiesto dal piano Annan). Un’occasione davvero utile, perla Clintoncome per il Qatar. Dunque il chiedersi “cui prodest” non è peregrino.
Le voci vanno sentite tutte, e senza mistificarle. Vediamo cosa dice l’Onu. Qui http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=42094&Cr=Syria&Cr1 non nomina responsabili: “Gli osservatori della missione Onu Unsmis confermano l’uccisione di 90 civili di cui 32 bambini, più molti feriti, nel villaggio di Houla, dopo aver visto i corpi” (ma ovviamente le dichiarazioni dell’Onu vengono manipolate dall’Ansa che titola “L’Onu accusa l’esercito”). Prosegue il sito Onu: “Il generale Robert Mood, capo dell’Unsmis, ha dichiarato che le circostanze di queste tragiche uccisioni non sono tuttora chiare”.
Il sito scrive inoltre che gli osservatori confermano anche, da un’analisi di residuati, che tiri di artiglieria sono stati effettuati contro un quartiere residenziale. Ma non è specificato da chi.
Il governo siriano invece sostiene che l’esercito non ha usato artiglieria o armi pesanti contro i civili e a che a compiere la strage sono stati i “terroristi” che a centinaia hanno attaccato Houla con armi pesanti compresi lanciarazzi anticarro.
Ban Ki-Moon e Kofi Annan hanno emesso un comunicato: “Questo crimine brutale che indica un uso indiscriminato e sproporzionato della forza è una violazione flagrante della legge internazionale e degli impegni da parte del governo rispetto al non uso di armi pesanti nei centri abitati (…) i responsabili dovranno pagare”. Sia Mood che Annan che Ban Ki Moon hanno chiesto al governo siriano di smettere di usare armamenti pesanti nei centri abitati ma hanno anche chiesto a tutte le parti di cessare le violenze in tutte le loro forme.La Reutersriferisce anche di queste parole di Mood: “Chi ha iniziato, chi ha risposto e chi è responsabile dovrà pagare”.
La tivù russa RT scrive (http://www.rt.com/news/fsa-annan-plan-307/): “Inizialmente il massacro è stato riferito da attivisti dell’opposizione fra i quali l’Osservatorio siriano per i diritti umani basato a Londra secondo i quali la città è stata bombardata dalle forze governative durante manifestazioni antiregime”. I bombardamenti sarebbero continuati da venerdì a mezzogiorno fino all’alba di sabato.
Il punto è che i morti nei video dalle ferite e dallo stato non sembrano essere vittime di bombardamenti sulle case ma di esecuzioni. Lo afferma anche un ex del Pentagono intervistato da Rt. Il collegamento fra azioni dell’esercito e i bambini morti dei video sembra non essere possibile.
Chi ha ucciso? Degli armati sicuramente non riconoscibili (quindi anche eventuali superstiti troveranno difficile dare risposte vere) e sulla base dei loro interessi. Che non sembrano essere quelli della pace ma piuttosto di una tensione sempre maggiore con intervento esterno. Digitando su youtube “Hula massacre”, appaiono alcuni video, con tanti corpicini stesi sulle coperte, in ambientazioni diverse. I piccoli morti non appaiono vittime di bombardamenti sulle loro case ma piuttosto di esecuzioni mirate, uno a uno (non c’è la polvere e la distruzione che in genere si accompagnano ai tiri e ai bombardamenti che distruggono abitazioni, si pensi a certe foto dalla Libia). C’è un altro video che mostra bambini morti con le mani legate (una stranezza che pare artificiosa e che richiama un video riferito a Homs in marzo, poi rivelatosi una mistificazione da parte dei rivoltosi).
Un altro video ancora mostra le immagini mostrate anche da Sana e dalla Press tv sulle due famiglie (con nomi) uccise in un villaggio da gruppi armati, ma attribuisce i morti con didascalia in spagnolo a Huila e alle “gang di Assad”.
Non sembrano esserci video di bombardamenti a Hula. Sempre digitando “Hula massacre” c’è un video che mostra uomini per strada (dove?), alcuni con bandiere – non quelle dell’opposizione – e poi si sentono rumori di spari e un fuggi fuggi con qualcuno che rimane per terra.
Secondo il Centro di informazioni Vox Clamans della diocesi di Homs, le cose sono andate molto diversamente da quel che dicono i media e l’opposizione. “Un nostro testimone oculare di Kfar Laha, presso Hula ci ha detto: ‘Bande armate in gran numero hanno attaccato le forze dell’ordine o dell’esercito vicino all’ospedale Al Watani che hanno perso veicoli e un blindato. Sono seguiti scontri fino a tarda notte e invano i governativi hanno cercato di respingere l’attacco con l’artiglieria e molte perdite. Uccisi o feriti 35 soldati, e nove miliziani. I miliziani sono entrati nell’ospedale massacrando tutti i presenti. Hanno portato via i cadaveri in coperte dell’ospedale e li hanno ammucchiati in un luogo di Hulé che sembra essere una moschea. Poi sono entrati in varie case del quartiere sud uccidendo i civili e ammucchiandoli per mostrarli agli osservatori, prima di bruciare le loro case. In 24 ore cento sunniti sono stati massacrati a Tal Daw (Houlé), alaouiti sono stati massacrati a Shiphonyieh, ismailiti a Salamyeh e cristiani a Qusyar”. La consegna delle bande armate sembra essere incendiare il conflitto religioso. E la previsione è sinistra : il mosaico siriano si potrebbe rompere in una guerra civile alla libanese.
L’agenzia Sana http://www.sana.sy/eng/337/2012/05/27/421559.htm parla di altre decine di assassinati civili “per mano di al Qaeda”: dà i nomi di diverse famiglie uccise nei villaggi Tal Daw e al-Shumariyeh e mostra diverse foto.
Rappresentanti del Consiglio Nazionale Siriano (CNS), il principale raggruppamento antigovernativo in Siria, e membri dell'anticubana Assemblea della Resistenza Cubana (ARC) hanno sottoscritto un “accordo di collaborazione”
*Percy Francisco Alvarado Godoy è giornalista guatemalteco che risiede a Cuba. Collabora a numerose testate, tra cui “Cubadebate” e “Rebelion”
La notizia non sorprende nessuno. Rappresentanti del Consiglio Nazionale Siriano (CNS), il principale raggruppamento antigovernativo in Siria, e membri dell'anticubana Assemblea della Resistenza Cubana (ARC) hanno sottoscritto un “accordo di collaborazione”, l'8 maggio, nell'Hotel Biltmore, a Coral Gables, Miami, il cui proposito è “coordinare azioni” per provocare il rovesciamento incostituzionale dei governi siriano e cubano. “Stiamo lottando per lo stesso ideale che non è altro che il rispetto dei diritti fondamentali dei popoli di Siria e Cuba”, ha sottolineato la provocatrice Sylvia Iriondo, il cui padre è stato un noto agente della CIA e ha partecipato alla sconfitta invasione mercenaria a Playa de Giron.
CNS e ARC si sono incontrati per caso? Certo che no. L'accordo è il risultato della creazione di una forza di scopo (Task Force), tra agenzie e governi, a cui partecipano congiuntamente la CIA, il Mossad, l'M16, le sezioni Cuba e Siria del Dipartimento di Stato, l'intelligence militare del Pentagono, gruppi di pressione filo-israeliani e anticubani all'interno del Congresso e vari rappresentanti dell'estrema destra, particolarmente Ileana Ros-Lehtinen. La Task Force è stata formata con il consenso di vari governi, quelli che hanno piena consapevolezza dell'attivazione di questo gruppo e dei suoi piani futuri, tra cui si distinguono Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita, Regno Unito e altri paesi dell'Unione Europea e delle Lega Araba. E' probabile che anche tre governi latinoamericani siano stati consultati in merito.
Questo gruppo di scopo funziona da pochi mesi e si è posto come obiettivi, i seguenti:
1) Coordinare azioni di appoggio comune sul piano internazionale, sviluppando una guerra mediatica di alta intensità che può contare su vaste risorse messe a sua disposizione. In tal senso, viene contemplato l'impiego delle reti sociali per sommergerle con un attacco continuo di distorsione della realtà interna a Cuba e in Siria, appoggiandosi su gruppi controrivoluzionari interni, di cui è stato definito con chiarezza il ruolo nella vendita di un'immagine distorta delle loro realtà nazionali.
Nel caso di Cuba, la SINA (Ufficio degli interessi degli Stati Uniti a Cuba) ha un ruolo determinante nel coordinamento delle azioni di provocazione e destabilizzanti. Nel caso della Siria, vari centri operativi ubicati a Parigi, Istanbul, Baghdad, Londra, e altre capitali europee e arabe, assolvono a questo compito che si inquadra nella guerra ideologica.
2) Creare un fronte unito e scambiare strategie comuni, che tengano conto dell'esperienza accumulata dai gruppi controrivoluzionari nelle rispettive nazioni. A tale scopo, il gruppo di scopo studia la possibilità, coltivata inutilmente per decenni, di promuovere una frattura tra le FAR (Forze Armate Rivoluzionarie) e il MININT (Ministero dell'Interno) di Cuba rispetto alla direzione del paese, avendo come riferimento l'esperienza maturata in Siria.
Davanti all'impossibilità di promuovere l'inserimento di mercenari stranieri all'interno di Cuba, come è accaduto in Siria, il gruppo di scopo ha ben chiara la creazione di condizioni per riattivare le azioni terroriste sviluppate contro Cuba negli anni passati, studiando i profili della forza controrivoluzionaria interna per individuare chi potrebbe essere potenzialmente impiegato in questo compito. In tal senso, si sta studiando l'invio di alcuni istruttori provenienti dall'Europa e da nazioni latinoamericane per preparare, surrettiziamente, alcuni controrivoluzionari all'utilizzo di esplosivi, delle tecniche di sovversione e di altri metodi di guerra sporca. Il gruppo di scopo ha pensato di incorporare alcuni cittadini latinoamericani, alcuni dei quali hanno servito in Iraq e Afghanistan, per preparare gruppi di infiltrazione allo scopo di realizzare sabotaggi dentro Cuba. Sono stati contattati anche terroristi di origine cubana e gruppi come Alpha 66, Comandos F4, tra gli altri, per reclutare persone da addestrare in campi all'interno degli Stati Uniti o in qualcuno dei paesi latinoamericani contattati.
3) La forza di scopo si è impegnata a utilizzare tutti i canali diplomatici possibili per demonizzare sul piano internazionale i governi di Bashar Al Assad e Raul Castro, in particolare all'interno delle Nazioni Unite, l'OSA, la Lega Araba, e utilizzando una vasta gamma di ONG, allo scopo di deformare deliberatamente la situazione dei diritti umani in queste nazioni.
4) La forza di scopo dispone di fonti di finanziamento attraverso fondi segreti già assicurati dai governi coinvolti, fondamentalmente attraverso conti fantasma della CIA, del Mossad e di altre agenzie, spacciati come contributi a ONG.
Si stanno attuando studi per potere abilitare i canali logistici necessari per far arrivare gli interessati a Cuba e in Siria, tutte le risorse logistiche necessarie per realizzare le loro missioni.
In sintesi, l'accordo firmato dalla parte cubana (Berta Antunez, Orlando Gutiérrez, Silvia Iriondo, Laida Carro, Horacio Garcia, Raul Garcia e Luis Gonzales Infante) e dalla parte siriana (l'Unità per una Siria Libera, la Commissione Generale della Rivoluzione, il Gruppo di Lavoro dell'Emergenza Siriana, l'American Syrian PAC, il Consiglio Siriano-Americano e l'Organizzazione dei Siriani Espatriati, tra cui si trovavano Niman Shukairy e Mohamed Kawam) è solo una copertura per qualcosa di più grande.
Molti potranno anche definire questo lavoro come una speculazione senza fondamento, ma coloro che sanno come funzionano i servizi nemici, sono coscienti che non deriva da un evento pubblico ma da qualcosa che c'è dietro l'infrastruttura segreta per articolarlo, o perlomeno dalla Task Force incaricata dell'esecuzione. In questo, sia la CIA che il Mossad hanno una vasta esperienza. L'importante è mantenersi vigilanti e aver chiaro che il nemico si muove nell'ombra. Occorre farlo, anche se si deve sapere, in anticipo, che una “primavera araba” a Cuba è la semplice masturbazione di un nemico testardo, illuso, ma pericoloso.
L’opposition syrienne prend ses quartiers d’été à Miami
La CIA met en place un dispostif de sabotage du plan Annan et de toute tentative de paix en Syrie. Renouant avec les méthodes de la Guerre froide durant laquelle elle fabriquaient des groupes subversifs dans le Bloc de l’Est et les intégrait dans des fronts combattants internationaux, la CIA a organisé à Miami un séminaire de formation joint pour les opposants armés cubains et syriens.
Cuban-Syrian Joint Declaration of Agreement
The Cuban Resistance recognizes the Syrian Revolution as a legitimate expression of the highest aims and ideals of the Syrian people ;
The Syrian Revolution recognizes the Agreement for Democracy as a legitimate expression of the highest aims and ideals of the Cuban people ;
The Cuban Resistance joins those nations, which have recognized the Syrian Revolution as a legitimate representative of the Syrian people ;
The Syrian Revolution adopts the Vilnius Resolution of the Parliamentary Forum of the Community of Democracies in recognizing the Cuban Resistance as a legitimate representative of the Cuban people ;
To coordinate all of our political, diplomatic, logistic and humanitarian efforts in pursuit of the liberation of Cuba and Syria ;
hence constituting a United Front for Freedom and Democracy ;
For the Syrian Revolution : Khaled Saleh (General Commission for the Revolution), Mohamed Kawam (Syrian Emergency Task Force — SETF), Yahia Basha (United for a free Syria — UFS), Bashar Lufti (American Syrian Public Affairs Committee —(AMSPAC), Imad Jandali (Syrian American Council — SAC), Maher Nana (Syrian Expatriates Organization —SSO— and Syrian Support Group — SSG).
La Russie proteste contre l’entrainement de factieux syriens au Kosovo
[1] « Le gouvernement kosovar et le crime organisé », par Jürgen Roth, Réseau Voltaire, 8 avril 2008.
[2] « L’UÇK, une armée kosovare sous encadrement allemand », Réseau Voltaire, 15 avril 1999.