Da: Dieci Febbraio <diecifeb(a)diecifebbraio.info>
Oggetto: Lettera Aperta sulla Sezione storia della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste
Data: 14 gennaio 2013 21.12.45 GMT+01.00
A: redakcija(a)primorski.eu, redazione(a)primorski.eu, trst(a)primorski.eu
Cc: trst(a)knjiznica.it, urednistvo(a)slomedia.it, skgz-ts(a)skgz.org, redazione-slovena(a)rai.it, sso(a)mladika.com, editors(a)primorske.si, segreteria.redazione(a)ilpiccolo.it, redazione(a)lavoceditrieste.info, urednistvo(a)delo.si, suzana.rankov(a)dnevnik.si, Porocila.Radio-Koper(a)rtvslo.si, Spela.Lenardic(a)rtvslo.si, stefano.lusa(a)rtvslo.si
e p.c. agli altri media e giornalisti triestini e sloveni in Cc
Oggetto: Chiusura della Sezione storia della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste e messa in cassa integrazione del personale
La chiusura della Sezione storia è un colpo inferto in generale alla cultura della città di Trieste, ed in particolare alla possibilità di fare ricerca e divulgare la conoscenza storica sulle vicende dolorose ed importanti del confine orientale italiano. E' perciò un colpo inferto anche al carattere multinazionale della città ed alla possibilità di un dialogo tra le componenti nazionali italiana e slovena, che sia fondato sulla conoscenza reciproca e presa d'atto delle vicende storiche reali, al di là delle propagande e delle "buone intenzioni" professate. E' soprattutto sorprendente che un colpo simile venga inferto dagli stessi personaggi che si prodigano in iniziative ed incontri "pacificatori" con gli esponenti più in vista del nazionalismo e del neo-irredentismo italiano. Ci riferiamo ad esempio agli incontri recentemente avvenuti tra Livio Semolic, che della Biblioteca è vicepresidente (oltre ad essere presidente provinciale per Gorizia del SKGZ, segretario dell'attuale senatrice e candidata del PD per la Camera alle prossime elezioni politiche Tamara Blazina, eccetera), e Rodolfo Ziberna, esponente di spicco della Lega Nazionale e della ANVGD.
La Biblioteca si è sempre distinta per l'attivo contrasto alla falsificazione della storia ad uso e consumo del nazionalismo: forse è questo che dà fastidio? E' noto ad esempio che tra i ricercatori ed archivisti licenziati figura Alessandro Volk, le cui ricerche storiche sui temi dell'"esilio" istriano-dalmata e delle "foibe" rivestono una estrema importanza in un contesto dove impera invece l'approssimazione storiografica ad uso e consumo delle propagande. Sarebbe un ben meschino obiettivo quello di "liberarsi" di uno storico di grande coraggio e prestigio, ed ingraziarsi così certi ambienti neo-irredentisti italiani, mentre si introduce anche in questa istituzione lo strumento ricattatorio della precarizzazione del lavoro. Questo sistema di precarizzazione nel comparto della conoscenza sta creando danni gravi in tutto il sistema culturale, bibliotecario ed accademico italiano, ma nel caso specifico andrebbe a colpire un punto nevralgico dell'identità storico-culturale slovena arrecando grave danno agli interessi storici della componente nazionale ed alla cittadinanza intera di Trieste. La questione peraltro non ha solo rilevanza cittadina o nazionale, ma internazionale. Scelte masochistiche di questo tipo gettano pesanti ombre sulla possibilità di costruzione di una Europa che sia veramente dei popoli che la abitano, e non solo la sede di conciliazione tra gli interessi, spesso inconfessabili, delle sue classi dirigenti. Per Trieste, per gli sloveni ma anche per gli italiani, per un futuro diverso di coesistenza pacifica tra i popoli, la Sezione storia della Biblioteca nazionale slovena e degli studi di Trieste deve essere riaperta, i suoi addetti vanno confermati nei loro incarichi, e ad essa devono andare i fondi ed il sostegno necessario, a tutti i livelli, perché possa proseguire e rilanciare le attività cui è istituzionalmente deputata.
La Redazione del sito Diecifebbraio.info