Così come è accaduto per la foto della fucilazione di Ljubo Cupic, non è raro imbattersi nel mercato del collezionismo in reperti che ricordano i misfatti dell’esercito italiano e degli squadristi nei territori occupati della Jugoslavia.
Pratica comune era infatti quella di documentare le azioni compiute e farsi immortalare sul luogo del delitto come se si trattasse di una foto ricordo di una qualche scampagnata. Evidenza di ciò si può trovare su larga scala nelle pubblicazioni dedicate a raccogliere i crimini italiani in Jugoslavia.
Le prime tre foto che abbiamo recuperato mostrano degli incendi a delle proprietà (sul retro di una di queste si legge: squadristi fascisti in azione – Croazia); le altre due la requisizione e l’allontanamento di persone da una casa (sul retro: Croazia – sede comando squadristi).
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