Slovenia: Meglio ultimi in Europa che primi in Jugoslavia?

1) Crisi dell'Eurozona, la Slovenia si svende (Yahoo! Finanza)
2) La Slovenia mette in vendita Adria Airways e l’aeroporto di Lubiana (Viedellest.eu/)
3) La Slovenia in crisi vuol far pagare le tasse alla Chiesa [Che impertinenza!] (Il Piccolo)


=== 1 ===


Crisi dell'Eurozona, la Slovenia si svende


Scritto da Angela Iannone | Yahoo! Finanza –  mar 14 mag 2013 16:17 CEST

Slovenia a rischio fallimento, si svende. Lo dichiara un articolo del Wall Street Journal: la crisi finanziaria che sta colpendo questo Paese sta portando da una parte all'innalzamento delle tasse, dall'altra alla vendita di imprese statali, tra cui una banca, una compagnia aerea e la sua principale società di telecomunicazioni. Il tutto per evitare di dover ricorrere agli aiuti internazionali. 

"Ce la possiamo fare da soli" aveva dichiarato qualche mese fa il suo premier, Alenka Bratusek, nel suo primo intervento pubblico. Della stessa opinione anche il governatore della banca centrale Josef Makuch. Così, piuttosto che ricorrere alla Troika, questo paese dell'ex Jugoslavia sta lottando per evitare una forte contrazione dell'economia, provando a risanare il sistema bancario svendendo lo svendibile. Con un emissione di obbligazioni di successo, avvenuta la scorsa settimana, il governo sloveno è riuscito ad incassare 3,5 miliardi di euro, contribuendo ad alleviare le pressioni. Ma non è sufficiente. E l'Unione europea, preoccupata per la deriva che sta prendendo il paese, aveva insistito con Lubiana nel concordare un piano per farla emergere dalla crisi. Un piano che comporta aumento delle tasse e svendite di imprese pubbliche. 

Il governo di Bratusek ha infatti deciso di voler aumentare il tasso di valore aggiunto sulle imposte dal 20% al 22%, oltre alla vendita di circa 15 aziende di proprietà dello Stato, tra cui Telekom Slovenije, la più grande impresa di telecomunicazioni, la compagnia di bandiera Adria Airways e la banca Nova Kreditna Banka Maribor. Una svendita fatta a malincuore, poichè la Slovenia, che per lungo tempo ha evitato il percorso di privatizzazione che è toccato agli altri Paesi ex socialisti, ha sempre mantenuto pubblico quello che gli sloveni vedono come i "gioielli di famiglia" della nazione per gli investitori stranieri. Un percorso che però ora diventa inevitabile, come dichiarato anche dal ministro delle Finanze Uros Cufer, invitando il Parlamento ad un "ampio consenso politico" a sostegno della privatizzazione. In alternariva, ci sarebbe l'aiuto da parte della UE e del FMI, con le conseguenze, già appurate in Grecia e Cipro, prevedibili. 

Il nuovo gettito previsto da questa svendita verrebbe utilizzato per rafforzare il settore bancario, composto da tre istituti di credito di proprietà dello Stato e che insieme hanno circa 7 miliardi di euro di prestiti in sofferenza, pari a circa il 20% della produzione economica annuale della Slovenia. Attraverso la proprietà diretta e indiretta dello Stato, il governo di Lubiana controlla circa il 60% dell'economia locale. Così, oltre alla privatizzazione, si aggiunge anche il taglio degli stipendi dei dipendenti pubblici, che i funzionari sloveni stanno già studiando per mettere in pratica.


=== 2 ===

da http://www.viedellest.eu/

Slovenia - 15 maggio 2013

La Slovenia mette in vendita Adria Airways e l’aeroporto di Lubiana

La Slovenia ha deciso di mettere in vendita la compagnia di bandiera Adria Airways e l’aeroporto di Lubiana. La decisione nasce dalla necessità di fare cassa con la cessione di quote delle diverse aziende di Stato messe sul mercato per far fronte alla crisi finanziaria che attanaglia il Paese. Il governo, al momento, ha deciso di vendere un pacchetto composto da 14 società. L’obiettivo è quello di vendere la totalità delle quote, privatizzando quindi in maniera totale scalo e vettore. In caso di esito positivo, nelle casse dello Stato potrebbe arrivare circa un miliardo di euro.


=== 3 ===

La Slovenia in crisi vuol far pagare le tasse alla Chiesa [Che impertinenza!]

di Mauro Manzin, su Il Piccolo del 16 maggio 2013

È successo in Italia con le polemiche legate al pagamento dell’Imu anche alla Chiesa. Sta succedendo in Slovenia dove, in tempi di pesante crisi socio-economica, lo Stato sborsa circa due milioni di euro all’anno per pagare i contributi sociali (assistenza sanitaria e pensione) ai cosiddetti lavoratori dello spirito, ossia sacerdoti e ministri di culto delle varie professioni di fede presenti nel Paese. Sono in molti a chiedere uguaglianza nel regime fiscale.

E anche il governo Bratušek comincia a prendere in considerazione il problema. Se ne è parlato anche al recente summit di maggioranza a Brdo pri Kranju. L’esecutivo di centrosinistra comunque non sembra molto propenso a introdurre il sistema dell’otto per mille come esiste in Italia e in Germania perché secondo molti rappresentanti che sostengono il governo un simile regime introdotto in un periodo in cui si chiedono lacrime e sangue ai cittadini potrebbe aprire un nuovo e pericoloso fronte ideologico.

Molti parlamentari di maggioranza, invece, pensano che sarebbe opportuno equiparare le 43 confessioni di fede riconosciute in Slovenia alle altre persone giuridiche o commerciali. Così si sta pensando che sarebbe opportuno che anche le varie professioni di fede pagassero le tasse per i propri beni immobili, leggi chiese o djamije così come è in progetto la soluzione che prevederebbe che le stesse professioni di fede pagassero le tasse sui proventi derivanti dalle funzioni religiose quali nozze o funerali, nonché la fine delle agevolazioni sulle tasse circa le proprietà naturali, leggi boschi e campi.

Quello che fin qui appare certo, anche perché sostenuto da una sentenza della Corte costituzionale slovena, è una riforma in base alla quale non sarà più obbligatorio che i cappellani militari siano dipendenti del Ministero della difesa. Lo Stato erogherebbe loro una paga solo in caso di missioni militari all’estero.



===

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - ONLUS
https://www.cnj.it/
http://www.facebook.com/cnj.onlus/

=== * ===



Invita i tuoi amici e Tiscali ti premia! Il consiglio di un amico vale più di uno spot in TV. Per ogni nuovo abbonato 30 € di premio per te e per lui! Un amico al mese e parli e navighi sempre gratis: http://freelosophy.tiscali.it/