PRETE GESUITA FAVOREVOLE ALLA RIVOLUZIONE ARMATA CON USO DI ARMI CHIMICHE
29 luglio 2013
Alla Direttrice di L’Huffington Post Italia
Gentile dott.ssa Annunziata, le scriviamo a proposito dell’articolo “La morale cristiana e l'arma chimica siriana”, pubblicato su L’Huffington Post Italia dal suo collaboratore, il gesuita Padre Paolo Dall'Oglio, che arriva non solo a giustificare ma, addirittura, ad esaltare l’impiego di armi chimiche in Siria da parte di “ribelli” che egli ritiene di rappresentare.
Non sappiamo, infatti, come altro classificare quanto egli, – prima e dopo una sua lunga dissertazione sull'uso morale delle armi chimiche – scrive: “(...) Ma guardiamo alla cosa dal punto di vista etico della rivoluzione siriana. Ammettiamo per un istante che ci fossimo appropriati di armi chimiche sottratte agli arsenali di regime conquistati eroicamente. Immaginiamo di avere la capacità di usarle contro le forze armate del regime per risolvere il conflitto a nostro favore e salvare il nostro popolo da morte certa. Cosa ci sarebbe d'immorale? Tutte le armi possibili sono usate contro di noi. È ampiamente dimostrato che il regime fa esperimenti micidiali d'uso delle armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la popolazione civile, proprio per vedere di superare quella maledetta linea rossa impunemente.”
Non entriamo qui nel merito della veridicità degli “esperimenti micidiali d'uso delle armi chimiche contro i partigiani rivoluzionari e la popolazione civile (da parte del regime di Assad)” che, al di là di qualche “scoop” giornalistico, non è oggi confermato neanche da quelle “commissioni internazionali” o da quegli “organismi dell’intelligence americana” che pure avevano avallato analoghe accuse nei riguardi del regime di Saddam in Iraq. Quello che ci preoccupa è l’ergersi del suo collaboratore a paladino dell’uso di questa infame forma di guerra: “Invece se ci lasciate sbranare dal regime assassino, allora, ve lo promettiamo, la necessaria doverosa e disperata autodifesa ci consiglierà, ci obbligherà a costituire un tale micidiale pericolo alla sicurezza regionale da obbligarvi ad assumervi comunque le vostre responsabilità.” (...) Non è per minacciare, è invece per allarmare riguardo ad un pericolo oggettivo e già reale che mi lascio andare a propositi così drammatici.” .
Gentile dott.ssa Annunziata, la guerra condotta dall’Occidente e dalle Petromonarchie alla Siria, così come quella alla Libia condotta in nome della difesa di una ennesima “primavera araba” (che questa guerra, in realtà, è servita a fare abortire), ha già comportato decine di migliaia di morti, un milione di profughi, immani distruzioni... Siamo sicuri converrà con noi che a questa martoriata nazione venga almeno risparmiato l’orrore delle armi chimiche che il suo collaboratore ritiene, invece, dirimente per convincere l’Occidente ad un risolutivo intervento.
Da parte nostra, insieme al movimento siriano di riconciliazione interconfessionale Mussalaha, partecipando a delegazioni internazionali – come quella dello scorso mese di aprile, presieduta dal Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire – animando il nostro sito www.sibialiria.org ... continuiamo a mobilitarci per cercare di fermare questa guerra e ricostruire quel tessuto di pace e solidarietà che può garantire il rispetto dei diritti democratici e il ripristino di quel mosaico di etnie, culture e religioni che fino a tre anni fa era la Siria.
Cordialmente
La Redazione di www.sibialiria.org
P.S.
Questa lettera, in attesa di una sua graditissima risposta, viene pubblicata oggi sul nostro sito.