Da: Claudia Cernigoi 
A: Cnj interna 
Subject: Mussolini e Ronchi.


Cito da un intervento di Marco Barone: 

 “Ronchi dei Legionari, deve il suo attuale nome alla spedizione di occupazione dei legionari capeggiati da Gabriele D’annunzio del 12 settembre 1919. Una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex combattenti italiani hanno invaso e oppresso la libertà di un’intera terra, di un popolo. D’annunzio scriveva al dittatore fascista Mussolini Domattina prenderò Fiume con le armi. Poi lo implorava affinché il dittatore non lo lasciasse solo in tal sventurata impresa di occupazione. Ronchi, che è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d’Argento al Valor Militareper i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale, può ancora chiamarsi Ronchidei“Legionari”?

Certo quell’impresa è stata ben vista anche dall’aria di sinistra, vi hanno partecipato diversi libertari e comunisti, ma  anche per alcuni principi adottati nella Carta del Carnaro, o perchè la Russia bolscevica sarà l’unico paese a riconoscere la Reggenza italiana di tal luogo , ma il punto nodale della questione è il motivo reale del nome Ronchi dei Legionari. Dal libro Ronchi dei Legionari Storia e documenti di Silvio Domini, edizione dicembre 2006, a pagina 147 , emerge un documento tratto dall’Archivio Comunale di Ronchi nel quale si evidenzia la chiara volontà politica di stampo nazionalistico e non solo , che sarà tipica del fascismo, che determinerà il cambio del nome di Ronchi. Infatti, il motivo reale e sostanziale che ha comportato il mutamento del nome, proposto il 4 ottobre del 1923 dal Consiglio comunale popolar-fascista, sarà il seguente :rammentando la nobile ed audace Impresa del Comandante G.D’Annunzio, il quale partì con i suoi Legionari da Ronchi, per suggellare l’Italianità della Città di Fiume, rendendo con ciò noto per la seconda volta il nome di Ronchi nella storia delle rivendicazioni italiane”.
Mussolini ritardava dall’attuare tale richiesta come formulata dai fascisti di Ronchi, probabilmente perché in competizione con D’Annunzio. Per sollecitare la modifica del nome il 17 maggio del 1924 gli interessati deliberarono addirittura nella seduta del Consiglio Comunale straordinario di Ronchi di nominare Benito Mussolini “cittadino onorario di Ronchi di Legionari” il quale il 2 novembre del 1925 con il Regio Decreto firmato da Rocco e pubblicato nella G.U n° 283 del 5 dicembre 1925 decretò il nome Ronchi dei Legionari ed il 20 settembre 1938 si fermò a Ronchi dei Legionari, dopo la proclamazione delle Leggi Razziali a Trieste, proprio per consacrare la fascistizzazione del nuovo nome in armonia con la fascistizzazione dell’Italia razzista. 

questo accadeva in luglio, e successivamente Barone ha inviato altri solleciti all'amministrazione di Ronchi, quindi (notizia di pochi giorni fa):

A 89 anni da una decisione “storica”, Ronchi dei Legionari potrebbe perdere un suo cittadino illustre. Sarà revocata, questa è la volontà della giunta municipale, la cittadinanza onoraria concessa quasi novant’anni fa a Benito Mussolini. Il provvedimento, spiega il sindaco Roberto Fontanot, sarà portato al vaglio del Consiglio che sarà comunque “sovrano” e dovrà esprimersi su un atto che appare più formale e simbolico che davvero utile o indispensabile per il futuro della città.


Ho voluto segnalare questo sia per riconoscere a Marco Barone quello che è giusto, sia per dimostrare che a volte prendere posizione serve ad ottenere dei risultati. Bravo, Marco, spero che anche in altre occasioni altri cittadini seguiranno il tuo esempio di antifascismo.

Claudia Cernigoi