(english / italiano)

Da Talerhof a Gorlovka e ritorno. Hitler e Mussolini in Ucraina e Donbass

1) 4 settembre 1914-2014: Il tragico anniversario di Talerhof, primo campo di concentramento per i russi dell'Ucraina
2) La campagna di Russia di Mussolini (La Voce della Russia, 2011)
3) Ephraim Zuroff principale cacciatore di criminali nazisti, getta una grave accusa sulla nuova dirigenza ucraina 
4) L'Ucraina elimina la Grande Guerra Patriottica dai libri di testo
5) BREVI: In Ucraina occidentale esortano a non frequentare la Chiesa del Patriarcato di Mosca / Indottrinamento razzista dei bambini da parte della parlamentare Irina Farion / Gorlovka 1941-2014 / Kiev distrugge intenzionalmente le chiese ortodosse del Donbass / A scuola di nazismo in Ucraina


Vedi anche:

MUSSOLINI E HITLER IN RUSSIA, 1941
Cinegiornale d'epoca ci mostra Hitler e Mussolini in Donbass mentre visitano le truppe impegnate nella costruzione dell'Unione… (oops) del Nuovo Ordine Europeo

I BOIA UCRAINI
1) Misha, il "Boia di Bolzano" in Italia
2) Trieste: i “boia” ucraini della Risiera di San Sabba / Demjanjuk condannato: «Contribuì allo sterminio»

LONDON, NOV. 17, 2014: ANTIFASCISTS GATHER TO PROTEST REMEMBRANCE OF UKRAINIAN WAR TIME NAZI COLLABORATORS


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http://www.civg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=488:il-tragico-anniversario-di-talerhof&catid=2:non-categorizzato

Il tragico anniversario di Talerhof

Scritto da Georgij Poljakov


"Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato ".

William Faulkner, Requiem per una monaca 

 

Sono passati un centinaio di anni da quando è stato creato il primo campo di concentramento in Europa (1): in Galizia, destinato ai russi e ai credenti ortodossi. 

 


Il 4 Settembre 2014 ha segnato il centenario della tragedia dei campi di concentramento di Talerhof [Thalerhof] e Terezin [Theresienstadt], dove decine di migliaia di vittime hanno trovato una morte violenta, martirizzati per la loro fede ortodossa, per il rifiuto di tradire le proprie convinzioni, per il rifiuto di chiamarsi ucraini.

L'Anno 2014 – carico di presentimenti e di violenza – coincide in modo molto simbolico con due anniversari tragici della nostra storia; cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale, e cento anni da quando il sangue dei martiri è stato versato nei campi di concentramento di Terezin e Talerhof. Sì, il 4 settembre 1914, quando cancelli dell'inferno di Talerhof si sono spalancati, è diventato un giorno di dolore, non solo per i russini ortodossi della Transcarpazia, vittime di una tirannia orribile per mano dei servi del Vaticano, ma per l'intero universo russo nel suo complesso. Non è un puro caso che la prima mega-guerra e il primo campo di concentramento abbiano contaminato contemporaneamente la nostra esistenza, come due corna di Satana: l'improvviso attacco infido che ha portato allo sterminio di creature di Dio su scala inimmaginabile. La guerra e il campo – creati nella stessa fabbrica, con sede negli inferi, sono divenuti i principali strumenti di annientamento della razza umana nell'era industriale.

Nel 1914-1917 il governo dell'Austria-Ungheria, con il sostegno esplicito della Germania e con la partecipazione diretta della Polonia, si è impegnato nello sterminio sistematico delle popolazioni ortodosse di Transcarpazia, Galizia e Bucovina. I ricercatori hanno stimato che la popolazione russina dell'Impero austro-ungarico contrava tra 3,1 e 4,5 milioni di persone all'inizio del XX secolo. Queste persone sono state sottoposte alle peggiori persecuzioni, scherni, umiliazioni, torture e orribili stragi. Decine di migliaia di russini hanno pagato con la vita la loro fedeltà alla loro fede e al loro patrimonio, per il loro diritto a rimanere russi.

La seconda metà del XIX secolo aveva visto la rinascita della cultura russina in Austria-Ungheria. Il popolo ancora una volta divenne consapevole del proprio posto in una cultura pan-russa, di appartenere a un indivisibile universo – dalla Kamchatka alle montagne dei Carpazi russi. In realtà, la leadership delle organizzazioni nazionali russine in Bucovina, Galizia e Transcarpazia era nelle mani dei partigiani dell'idea di una "grande" Russia unita. Chiamare se stessi o altri "ucraini" non era un dato etnico, ma piuttosto una sorta di etichetta politica, che descriveva la minoranza anti-russa.

I governanti dell'impero austro-ungarico, profondamente preoccupati da un'improvvisa rinascita dell'Ortodossia, risposero con arresti di massa tra i russi di Transcarpazia e Bucovina. Come antidoto ai sentimenti filo-russi il governo imperiale aveva creato, e quindi incoraggiato, la crescita della cosiddetta "scoperta etnica di sé" – le nozioni di etnicità "ucraina" e di nazione ucraina tra le parti della popolazione sensibili a tale sovversione. Gli "ucraini" sono stati così creati da menti polacche e austriache come mezzo per spostare i fedeli ortodossi verso una variante artificiale del cattolicesimo e un nuovo linguaggio "ucraino" creato artificialmente. Ma i campi di concentramento di Terezin e Talerhof hanno mostrato il vero volto della '"illuminata" reazione cattolica europea alla rinascita della fede ortodossa nel loro cortile. Questa è stata la reazione del prototipo della moderna Unione Europea, non ancora coperta dalla foglia di fico della "tolleranza" e simili inutili verbosità, contro la rinascita dell'universo russo, la Terza Roma scelta da Dio, la Santa Rus'.

Nel libro scritto da Javorskij, dal titolo "Il terrore in Galizia nel 1914-15", leggiamo questa terribile testimonianza: "Arrestavano chiunque, senza un giusto processo, chiunque si definiva russo, che portava un nome russo; chiunque teneva, anche in segreto, un giornale russo, un libro, un'icona o addirittura una cartolina. Hanno arrestato allo stesso modo intellettuali o contadini, uomini o donne, anziani o bambini, malati o sani. I loro obiettivi principali erano, ovviamente, i chierici ortodossi, i sacerdoti – quei capi disinteressati di congregazioni, "il sale della terra", l'essenza delle terre galiziano-russe. Hanno sostenuto il peso della crudeltà – tormentati, torturati, derisi, incessantemente inviati di prigione in prigione, a morire di fame e di sete, picchiati fino a quando perdevano i sensi, incatenati, giustiziati per fucilazione o per impiccagione... innumerevoli vittime innocenti, sofferenze senza limiti, il martirio di bagni di sangue, fiumi di lacrime degli orfani".

Questo è stato un genocidio, una pulizia etnica diretta ai russi, agli ortodossi. Avevano luogo su base regolare rastrellamenti di interi villaggi, uomini, donne, anziani, bambini... Oltre 100.000 russini etnici sono stati fisicamente sterminati dall'Impero. È un fatto significativo che, fino all'inverno del 1915, il campo di concentramento di Talerhof non aveva caserme. I detenuti hanno vissuto i loro ultimi giorni a cielo aperto, con sole, pioggia o neve. Sono stati impiccati, fucilati o uccisi a colpi di baionetta. Prima delle esecuzioni sono stati sottoposti a orribili torture - dita, labbra, orecchie tagliate. Altri 150.000 sono morti negli stessi campi – non per le esecuzioni, ma di malattia, freddo e fame. Centinaia di migliaia sono riusciti a fuggire andando in esilio. L'unico "crimine" di chi era perseguitato: il rifiuto di diventare "ucraini", il rifiuto di riconoscere il papa come loro sovrano, il rifiuto di tradire la loro fedeltà alla fede ortodossa, all'etnia e alla lingua russa. 

Questo terribile crimine non è qualcosa che all'Europa moderna piace ricordare. Uno dei pochi memoriali, una lapide nel cimitero Lichakovskij a Leopoli, ha inciso sulla pietra: "Alle vittime di Talerhof – Rus' galiziana". Allora, la Russia non era intervenuta per salvare la vita dei propri fratelli in Ucraina occidentale. Ora, un secolo dopo, la storia si ripete; gli eventi seguono il vecchio scenario familiare di un'imminente tragedia. La guerra e i campi [di filtrazione], come due corna, puntano ancora una volta su vittime familiari, identificate da due tratti – russi e ortodossi. Nei mille anni del permanente stato di guerra tra ortodossia e cattolicesimo, Oriente e Occidente, Cristo e Anticristo, il secolo scorso è stato il più sanguinoso di tutti. Mentre scriviamo queste righe, orde di nuovi Cainsi, ucraini fratricidi e posseduti, stanno versando il sangue dei loro fratelli nel Donbass, e nuovi campi di filtraggio sono in costruzione a Zhdanovka (regione di Donetsk) e Martynovka (nei pressi di Nikolaev). Secondo le dichiarazioni ufficiali, queste allusive strutture, circondate da alte mura e filo spinato, sono destinate a "ospitare temporaneamente gli immigrati clandestini." Ma Mikhail Koval, un generale di alto rango dell'esercito ucraino, ha dichiarato pubblicamente un obiettivo diverso: "Effettueremo una filtrazione completa della popolazione. Dovremo utilizzare alcune tecniche di filtrazione per assicurarci che nessuno, comprese le donne, che nutra simpatie separatiste rimanga... Naturalmente separeremo gli uomini e le donne per il trattamento .... Dopo la filtrazione re-insedieremo quelli ritenuti affidabili in regioni remote... Daremo un'occhiata da vicino anche a tutti i partecipanti alla "guerra delle informazioni". Le nostre forze speciali compiranno la ricerca dei computer, dei collegamenti telefonici, degli amici ... "

Così il 1914 si ripete. La Russia troverà questa volta la forza spirituale e il coraggio di alzarsi e fermare l'attacco da parte delle forze delle tenebre? Il giorno del nostro giudizio dipende dal risultato.

Nota

(1) In Europa, ma non nel mondo: i primi 'campi di concentramento' moderni sono stati stabiliti dagli inglesi durante la seconda guerra boera.

 

Traduzione Padre Ambrogio       -    da ortodossiatorino



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La campagna di Russia di Mussolini 1

di Anna Gromova e Aurelio Montingelli, 24 luglio 2011

Da Mosca La Voce della Russia. La campagna di Russia di Mussolini. Italiani, brava gente? Prima puntata. Il 10 luglio del 1941 Mussolini invia in Russia il Corpo di spedizione italiano. Questa e’ la data ufficiale, ma dalla stampa sovietica emerge una realta’ alquanto diversa.

Da Mosca La Voce della Russia.
La campagna di Russia di Mussolini.
Italiani, brava gente?
Prima puntata.
Il 10 luglio del 1941 Mussolini invia in Russia il Corpo di spedizione italiano. Questa e’ la data ufficiale, ma dalla stampa sovietica emerge una realta’ alquanto diversa.
Il 2 luglio del 1941 Ilia Erenburg, una delle penne piu’ caustiche della letteratura sovietica, affida alle pagine del giornale “Krasnaja Zvezda” (Stella rossa), organo ufficiale del ministero della difesa un articolo intitolato “Piccolo feulleiton. Un servizievole lacche’”.
Leggiamo qualche stralcio:
Oggi Adolf Hitler potra’ dormire tranquillamente. Benito Mussolini ha deciso di mandargli in aiuto una divisione italiana. Per attraversare il Prut i romeni senza paura non sono bastati. Adesso ci vogliono gli invincibili italiani.
I francesi sogliono dire: “Anche la fanciulla piu’ bella non puo’ darti piu’ di quanto abbia”.
Mussolini pronuncia discorsi bellicosi, canta serenate e dispiega bandiere.
Ma a Hitler tutto questo non basta. Lui ha bisogno di soldati, che tra l’altro sappiano combattere.
Qualcuno gia’ dice per celia o forse no, che Mussolini avrebbe gia’ l’idea di costruirsi un Arco di trionfo tutto per se’, accanto a quelli della storia.
L’opera si puo’ fare. Ma chi ci passera’ sotto?
I soldati che Mussolini manda in combattimento di regola non fanno ritorno, perche’ preferiscono darsi prigionieri.
Certamente, gli italiani non sono vigliacchi. Sanno e possono combattere, ma non vogliono morire ne’ per Hitler e ne’ per il suo lacche’.
 Cento anni fa, i milanesi si levarono al grido “Fuori i tedeschi!” e conquistarono l’indipendenza.
I fascisti italiani hanno venduto il paese a Hitler.
Il popolo italiano si prepara ad una nuova guerra di liberazione”.
In questo articolo pubblicato una settimana prima della partenza ufficiale dei soldati italiani per la Russia troviamo gia’ la linea che la stampa sovietica seguira’ nei confronti delle truppe che tre dittatorelli avrebbero gettato in un conflitto troppo grande per loro.
Le “loro imprese” saranno sempre guardate con ironia nel momento in cui si esprime ai rispettivi popoli la massima solidarieta’ e... una speranza.
In questo articolo Erenburg gia’ prevede che il popolo italiano dara’ vita ad una nuova guerra di liberazione e scaccera’ il nemico tedesco dal suolo nazionale.
Ma la strada che portera’ alla Resistenza,  sara’ lunga e dolorosa.
Il 10 luglio di quel fatidico 1941, sempre la Krasnaja Zvezda pubblica un articolo sull’Italia che nonostante la coincidenza delle date, racconta un episodio di quella Resistenza che sta gia’ nascendo se non nelle strade, nei cuori di chi non si era mai arreso alla tirannide.
 “L’agenzia Tass comunica da Ginevra che sono stati portati da Milano alcuni volantini diffusi nel capoluogo lombardo dopo il discorso alla radio di Stalin...
Quel discorso era stato pronunciato alla radio da Stalin in persona che con accenti nuovi si era rivolto al popolo sovietico dopo 11 giorni di silenzio che aveva fatto nascere in patria timori terribili, che all’estero si erano ingigantiti a dismisura.
Ascoltiamolo:
Compagni! Cittadini! Fratelli e sorelle! Combattenti dell’esercito e della Marina. Sono io a rivolgermi a voi, amici miei. 
La proditoria aggressione della Germania nazista alla nostra patria continua. Nonostante l’eroica resistenza dell’Armata Rossa, nonostante che le migliori divisioni nemiche abbiano gia’ trovato sui campi di battaglia la loro tomba, il nemico continua ad andare avanti. Le truppe hitleriane sono riuscite ad impadronirsi della Lituania, di gran parte   della Lettonia, della Bielorussia occidentiale, di parte dell’Ucraina occidentale. L’aviazione fascista allarga la sua sfera di azione e bombarda Murmansk, Orscia, Moghiliov, Smolensk, Kiev, Odessa, Sebastopoli.
I comunisti italiani hanno visto nel discorso di Stalin un programma di azione. L’Unione Sovietica non si pieghera’ mai.
Dall’aggressione di Hitler all’Unione Sovietica, prosegue “Krasnaja Zvezda”, le organizzazioni antifasciste hanno stampato e diffuso nelle maggiori citta’ italiane decine di volantini e di appelli ai vari ceti sociali e all’esercito. 
Il discorso di Stalin, racconta un giornalista giunto fortunosamente da Milano, e’ caduto su un terreno fertile. E’ risuonato come un grido d’allarme. 
E un appello ad annientare il fascismo. 
Ogni italiano sente doppiamente il giogo fascista. Soffre per la cricca fascista dominata dal duce e da tutta la banda dei suoi familiari. E soffre per i nazisti tedeschi che hanno praticamente gia’ soggiogato l’Italia e spadroneggiano con la superbia dei conquistatori medievali.
Come ha raccontato questo ignoto giornalista, sarebbero gia’ iniziate le espulsioni nel Partito nazionale fascista, perche’ molti dei suoi aderenti si sarebbero abbandonati  a “discorsi indecorosi”.
***
Avete ascoltato “La campagna di Russia di Mussolini”.
Un  programma di Aurelio Montingelli e Anna Gromova. Prima puntata.
 Alla prossima!
Per saperne di più: http://italian.ruvr.ru/radio_broadcast/53659446/53659702/

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9/11/2014

Ephraim Zuroff principale cacciatore di criminali nazisti, getta una grave accusa sulla nuova dirigenza ucraina



La dichiarazione del Vice Ministro degli Esteri della Federazione Russa Gennadij Gatilov sulla questione della rinascita del fascismo in Ucraina dovrebbe essere considerata dalle Nazioni Unite, ha trovato un’abbastanza prevedibile risposta positiva fra chi realmente e non solo a parole combatte contro il nazismo.
Ephraim Zuroff, direttore del Simon Wiesenthal Center (con sede in Israele, un’organizzazione non governativa dedicata all’individuazione e al perseguimento dei criminali di guerra nazisti), in un recente intervento ha detto che «in Ucraina dal momento dell’acquisizione della sua indipendenza i crimini nazisti non sono stati indagati, per non parlare di portare i criminali di guerra nazisti in tribunale».
Zuroff ha anche osservato come negli ultimi anni da parte dell'Unione europea, degli Stati Uniti e di alcuni paesi dell'Europa orientale si è fatto un «sistematico tentativo» non solo per imbiancare le azioni di complici dei nazisti in paesi come la Croazia, l'Ucraina, la Lettonia e l'Estonia, ma anche per equiparare il regime nazista al regime che esisteva durante la guerra in URSS. «Ciò avrà gravi conseguenze in quanto si tratta di un tentativo di riscrivere la storia e presentare la repressione del regime sovietico come genocidio. In questo modo si fa passare la tesi l'Olocausto non fu l’unico esempio di annientamento intenzionale di un'intera nazione (genocidio) e questo non lo possiamo accettare» ha detto Zuroff.
È interessante notare come nel periodo del Majdan e dopo che i sostenitori occidentali del Majdan hanno cercato di allontanare le accuse di nazismo dal Majdan in generale ed anche dall’odioso partito "Svoboda" (fino al 2004 - Partito Nazional Sociale di Ucraina, fondato nel 1991 da Oleg Tjagnibok e Andrej Parubj). Per questo si sono pubblicizzati fortemente i contatti del leader di "Svoboda" Oleg Tjagnibok e degli altri leader del Majdan con l'ambasciata israeliana e la lealtà alle attività del Majdan da parte delle organizzazioni ebraiche. Si offre un semplice e sbagliato sillogismo: "il nazismo - è l'ideologia antisemita, Tjagnibok e Parubj hanno rapporti con gli ebrei, quindi Tjagnibok e Parubj non sono nazisti».
Ma questo sillogismo è sbagliato per diversi motivi. In primo luogo, il nazismo può essere rivolto non solo contro gli ebrei, ma contro altre nazioni. In secondo luogo, Tjagnibok e Parubj non hanno fatto nulla per prendere le distanze dai crimini dei loro precursori ideologici - l'Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e l'Esercito insurrezionale ucraino (UPA) durante la seconda guerra mondiale. Al contrario sempre più partiti ucraini sono orgogliosi di questo rapporto (Parubj entrò in Parlamento nella lista del blocco Jatsenjuk). Ephraim Zuroff diede immediatamente una valutazione di questa loro posizione che, recentemente, è diventata anche la posizione del Presidente Petro Poroshenko.
«Se ai bambini ucraini viene insegnato a scuola che Bandera e Shuchevich sono eroi è una lezione sbagliata ... Si può ricordare come i leader UPA sono stati chiamati eroi da Poroshenko pochi giorni fa. E non dimenticate che sotto Jushchenko, Bandera e Shukhevych hanno ricevuto riconoscimenti postumi di Eroe di Ucraina» ha detto Zuroff.

 



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L'Ucraina elimina la Grande Guerra Patriottica dai libri di testo

Redazione Contropiano, 27 Novembre 2014

Il regime nazionalista e russofobo installatosi a Kiev con il golpe di febbraio continua la sua opera di revisione della storia dell'Ucraina cancellando feste e celebrazioni ereditate dall'epoca sovietica ed improntate ad un sentimento antifascista e sostituendole con nuove giornate dedicate ai leader e ai movimenti ultranazionalisti che negli anni '40 del secolo scorso collaborarono attivamente con gli invasori tedeschi e sparsero il terrore nel paese dando la caccia a comunisti, antifascisti, russi ed esponenti delle minoranze. Naturalmente il sistema d'istruzione ucraino non poteva rimanere immune da quest'ondata revisionista, con il governo che ha deciso di cancellare la dizione di 'grande guerra patriottica' in riferimento alla resistenza dei popoli dell'Unione Sovietica - Ucraina compresa - contro i nazifascisti. Di seguito la notizia per come è stata riportata dall'agenzia di stampa Interfax: 

Il Ministero dell'Istruzione e della Scienza dell'Ucraina appoggia pienamente l'idea dell'Istituto della Memoria Nazionale di sostituire la dizione "Grande Guerra Patriottica" con "Seconda Guerra Mondiale", ha detto il Ministro dell'Istruzione Sergej Kvit.
"Personalmente lo sostengo, perché il mondo intero lo considera una tragedia. Si tratta della Seconda guerra mondiale. Per l'Ucraina quella non fu una Grande Guerra Patriottica. L'Ucraina fu vittima di una contesa tra stati totalitari. Naturalmente, i libri di testo attuali, quelli che sono, sono. Stiamo parlando dei nuovi libri di testo. E' una questione che riguarda gli storici; non si tratta del fatto che un funzionario incarica un altro di non far menzione. E' una questione che pongono gli storici. Verranno organizzati concorsi e ne usciranno i libri di testo", ha detto Kvit ai giornalisti, mercoledì, prima di iniziare la riunione di governo.
Alla vigilia il direttore dell'Istituto ucraino della Memoria Nazionale Vladimir Vyatrovic ha detto all'ucraina "Vesti", che dai libri di testo scolastici saranno rimosse "tutte le conseguenze della propaganda sovietica" e, soprattutto, "il mito della Grande Guerra Patriottica".
"Per noi, la seconda guerra mondiale è iniziata il 1 settembre 1939, e non abbiamo alcun diritto di restringerla alla Grande Guerra Patriottica – essa è stata molto peggiore e più tragica di quanto abbia cercato di dimostrare la propaganda sovietica" - ha detto Vyatrovic.
Una fonte del Ministero della Pubblica Istruzione ha dichiarato che "i programmi stanno già cambiando, ma per i nuovi libri di testo per ora non ci sono i sono soldi."
"Vesti" ricorda che con il presidente Viktor Yushchenko, il termine "Grande Guerra Patriottica" era già stato abolito, ma con Viktor Yanukovic era di nuovo comparso nei libri di testo.

fonte: Interfax.ru (Traduzione di Fabrizio Poggi)


=== 5: BREVI ===

In Ucraina occidentale esortano a non frequentare la Chiesa del Patriarcato di Mosca 

http://comunicati.russia.it/in-ucraina-occidentale-esortano-a-non-frequentare-la-chiesa-del-patriarcato-di-mosca.html

7/10/2014 – Nella regione di Rivne nel quadro della campagna anti-russi i radicali stanno iniziando un’azione punitiva contro il clero.
Studenti ed insegnanti dell’Università nazionale ucraina "Accademia Ostrozhkij" hanno distribuito volantini che invitavano a non visitare le chiese sono la giurisdizione della Chiesa ortodossa russa. I radicali stanno preparando un'azione punitiva diretta contro questi rappresentanti del clero.
- Ogni centesimo lasciato alla Chiesa del Patriarcato di Mosca è una pallottola per un soldato ucraino! Ucraina! Ogni candela accesa in una chiesa di Mosca è un bruciato vivo come tuo marito, fratello o sposo! viene detto in un volantino.
I radicali hanno avvertito i fedeli che il 14 ottobre nella regione si terranno azioni punitive contro il clero delle chiese del Patriarcato di Mosca. Tra l'altro, in quel giorno i cristiani ortodossi celebrano la grande festa della Protezione del Velo della Santa Vergine. Nelle chiese della Chiesa ortodossa russa e in tutto il mondo tradizionalmente si svolgo funzioni religiose pubbliche e processioni.
Ricordiamo come in Ucraina ci sono tre Chiese ortodosse, di cui solo una è canonica, la Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca. Le altre due la Chiesa del Patriarcato di Kiev e la Chiesa ortodossa autocefala ucraina da quasi 30 anni chiedono il riconoscimento ufficiale in tutto il mondo cristiano.
 
FONTE: http://lifenews.ru/news/142197

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Indottrinamento razzista dei bambini da parte della parlamentare Irina Farion 

Abuso sui bambini da parte della parlamentare Ukro-nazista Irina Farion - Ita Subs
19/ott/2014 – Irina Farion, membro del parlamento ucraino e del partito filo nazista "Svoboda", entra in una scuola materna di Leopoli ed esorta i bambini di 3/4 anni ad usare i loro nomi in un modo "ucraino". "Tu sei Olena, non Aliona. Se vuoi essere Aliona, dovresti preparare le valigie ed andartene in Russia" - Dice la Farion ad una bambina. A marzo 2014, la nazista Farion è stata presa in considerazione per l'incarico di Ministro degli Affari Culturali dell'Ucraina. 
Bandera, uno dei leader del movimento ultra-nazionalista Ucraino durante la seconda guerra mondiale, i cui membri collaborarono con i nazisti ed "operarono" nel campo di concentramento "Babi Yar" di Kiev, viene adesso chiamato "Eroe dell'Ucraina".


"Svoboda" di Tjagnibok, assieme a "Udar" di Klichko e "Patria" della Timoshenko è stato uno dei partiti saliti al potere grazie all'appoggio e al sostegno dell'UE (Pittella e Ashton) e USA (Nuland, Biden, McCain).

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 19/10/2014
https://www.facebook.com/ucrainaantifascista/posts/712083102206280

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Gorlovka 1941-2014

Fonte: pagina FB "Con l'Ucraina antifascista", 15/11/2014
https://www.facebook.com/ucrainaantifascista/posts/725213800893210

<< Continua la "tregua" nel Donbass, e con essa la strage dei bambini: a Gorlovka, nella Rep. Popolare di Donetsk, in seguito ai bombardamenti con i mezzi di artiglieria pesante GRAD, ieri sera sono state uccise sei persone, tra cui una bambina di quattro anni e un ragazzino di nove anni.
I fascisti ucraini hanno come sempre accade preso di mira quartieri residenziali, per contrinuare a disseminare morte e terrore tra la popolazione civile.
Per chi sottovaluta o irride il riferimento all'antifascismo della resistenza del Donbass, ricordiamo che queste zone furono teatro di durissimi combattimenti tra i sovietici e le truppe nazifasciste. Nel dettaglio, proprio la città di Gorlovka nell'autunno del 1941cadde sotto l'occupazione del Corpo di Spedizione Italiano in Russia, poi confluito nell'ARMIR, nella scellerata e criminale operazione di Mussolini contro l'URSS. >>

Fonti: http://itar-tass.com/mezhdunarodnaya-panorama/1574330
TESTO E VIDEO: http://www.tribunaitalia.it/2014/11/15/ucraina-donbass-bombardamenti-a-gorlovka-nuovi-morti-a-nord-di-donetsk-video-foto/

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Kiev distrugge intenzionalmente le chiese ortodosse del Donbass

http://comunicati.russia.it/kiev-distrugge-intenzionalmente-le-chiese-ortodosse-del-donbass.html

29/11/2014 – Gli occupanti ucraini distruggono in modo mirato le chiese ortodosse del Donbass. Di questo informa, parlando in una conferenza stampa a Donezk, il vice-presidente del Supremo Consiglio della Repubblica popolare Denis Pushilin
Il vice presidente ha sottolineato che, dall'inizio delle operazioni punitive sul territorio del Donezk sono state distrutte, in tutto o in parte, 62 chiese di proprietà della Chiesa Ortodossa Ucraina del patriarcato di Mosca.
Pushilin ha sottolineato come questi dati il governo della RPD li abbia forniti al Metropolita di Donezk e Mariupol Ilarion, che si è rivolto alla dirigenza della RPD con la richiesta di evacuazione delle campane.
In precedenza, in rete, con riferimento a fonti presso la sede della «ATO» si ha avuto informazioni sull’ordine di distruzione delle chiese nel Donbass, allo scopo di costringere gli abitanti locali a sentire la loro «natura sbagliata» e sentirsi «abbandonati da Dio», ricorda il sito antifashist.com.

Fonte: http://novorossia.su/ru/node/10227

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A scuola di nazismo in Ucraina 

Speciale Pandora TV (9/12/2014)
La sconcertante educazione al patriottismo in una scuola a Mykolaïv, Ucraina occidentale. Con il commento di Giulietto Chiesa.
http://www.pandoratv.it/?p=2461
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=TXhI0My9CSY