27 Gennaio 1945-2016, a fianco dell'Armata Rossa
1) INIZIATIVE
- ROMA 27/1: “COME L’ARMATA ROSSA LIBERÒ AUSCHWITZ”
- MILANO 27/1: SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI
- COAZZE (TO) 29/1: NICOLA GROSA E I PARTIGIANI SOVIETICI IN ITALIA
- VENEZIA 14/1--7/2: IN MEMORIA DELLO STERMINIO DEI DISABILI
2) PRIMO LEVI E LODOVICO BELGIOJOSO SFRATTATI DA AUSCHWITZ
=== 1: INIZIATIVE ===
ROMA 27 GENNAIO 2016 ORE 10.00
al Centro Russo di Scienza e Cultura
Piazza Benedetto Cairoli, 6
al Centro Russo di Scienza e Cultura
Piazza Benedetto Cairoli, 6
CONFERENZA:
“COME L’ARMATA ROSSA LIBERÒ AUSCHWITZ”
Il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma vi invita a prendere parte alla conferenza «Come l’Armata Rossa liberò Auschwitz» che si terrà il 27 gennaio alle ore 10:00. Si presenterà il progetto «Auschwitz Liberation» e si analizzerà la liberazione del campo di sterminio da parte dell’Armata Rossa.
Interverranno il Dott. Oleg Ossipov, Direttore del Centro Russo di Scienza e Cultura e Primo Segretario dell'Ambasciata della Federazione Russa; il Prof. Massimo Pieri, Presidente della COBASE Associazione Tecnico Scientifica di Base (ECOSOC); l’Arch. Valentina Sereni, Presidente di Gherush92 Committee for Human Rights (ECOSOC); la Dott.ssa Delfina Piu, Project Director per i programmi di Gherush92; Rav Carucci Viterbi, Preside del Liceo Renzo Levi. Si prevede la partecipazione di storici, rappresentanti del corpo diplomatico, imprenditori, istituzioni nazionali e cittadine.
Si intende ricostruire le vicende della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e narrare le sorti dei combattenti dell'Armata Rossa che, mentre liberano Russia, Ucraina e Polonia dall'invasore nazista e percorrono la strada nel cuore del Reich, scoprono gli orrori della Shoà e l’assassinio di massa dei prigionieri di guerra sovietici. Si racconta una storia di guerra di liberazione contro i nazisti che in gran parte mise fine alla seconda guerra mondiale, una storia poco conosciuta che qualcuno oggi vuole minimizzare o cancellare.
L’operazione per la liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa durante la controffensiva delle truppe sovietiche in marcia verso Berlino, non è ancora stata studiata a fondo; restano da chiarire fondamentali aspetti politici, militari ed umanitari degli eventi di quei giorni. Lo scopo del programma è quello di contrastare i gravi tentativi revisionisti e negazionisti oggi in atto che mirano a distorcere gli eventi e i risultati della liberazione dell’Europa. L’Armata Rossa che salvò l’Europa dal nazifascismo, costituì, di fatto, l’ultima speranza della gente rinchiusa nei ghetti e nei campi di sterminio.
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MILANO Mercoledì 27 Gennaio
ore 18, Piazza dei Mercanti
27 GENNAIO: MOBILITAZIONE ANTIFASCISTA
PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI
PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI
Il 17 dicembre il parlamento ucraino ha messo fuori legge il Partito Comunista, togliendo voce alla più grande e organizzata forma di dissenso nel paese, nel silenzio generale dei media e dell'Unione Europea che è stata uno dei maggiori sponsor del nuovo governo ucraino, al cui interno sono presenti almeno tre ministri neonazisti.
Mentre in Ucraina è in corso una persecuzione contro coloro che si sono opposti al colpo di Stato promosso e sostenuto da USA e UE, in occidente si tenta, richiamando l'allarme terrorismo, di restringere l'agibilità politica e le libertà individuali. Il pericolo è il ritorno alla reazione nazifascista, come negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Mentre in Ucraina è in corso una persecuzione contro coloro che si sono opposti al colpo di Stato promosso e sostenuto da USA e UE, in occidente si tenta, richiamando l'allarme terrorismo, di restringere l'agibilità politica e le libertà individuali. Il pericolo è il ritorno alla reazione nazifascista, come negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Nella Giornata della Memoria possiamo ben dire che in Europa il vento della smemoratezza soffia impetuoso.
Il 24 dicembre i più importanti comitati, strutture politiche e organizzazioni militanti comuniste hanno sottoscritto un appello di solidarietà alle vittime delle violazioni dei diritti umani in Ucraina e ai compagni perseguitati dal regime fascista di Kiev.
Noi non dimentichiamo i crimini del fascismo e non dimentichiamo che il 27 gennaio è il giorno simbolo della vittoria della libertà e della democrazia sulla barbarie nazifascista, giorno in cui l'Armata Rossa liberò i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. La lotta di ieri è la stessa di oggi, la lotta perché venga restituita la libertà ai compagni ucraini: la loro libertà è anche la nostra.
Per info:
comitatocontrolaguerramilano@...
comitatocontrolaguerramilano.wordpress.com
www.facebook.com/comitato.milano.5
cell. 3383899559
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COAZZE (TO), venerdì 29 gennaio 2016
ore 21:00, Sala Conferenze dell'Ecomuseo dell'Alta Van Sangone - Viale Italia 1
Presentazione del libro di Anna Roberti
DAL RECUPERO DEI CORPI
AL RECUPERO DELLA MEMORIA
Nicola Grosa e i partigiani sovietici nel Sacrario della Resistenza di Torino
Torino: Impremix, 2014
Info: Ufficio Turistico di Coazze, tel. 011-9349681
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Martedì, 12 Gennaio 2016
L'Università di Venezia Ca' Foscari si attiva come ogni anno per la 'Giornata della memoria'. Focus sulla persecuzione e lo sterminio dei disabili, che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania 70mila persone
Aktion T4 è il nome del principale programma nazista di eutanasia, che prevedeva la soppressione sistematica degli individui affetti da disabilità fisiche e mentali. Ca' Foscari, in occasione del Giorno della Memoria, realizza un focus sulla persecuzione e lo sterminio delle cosiddette «vite indegne di essere vissute», che dal 1939 al 1941 ha coinvolto in Germania oltre 70 mila persone e ha preceduto e in parte accompagnato la Shoah degli ebrei d'Europa
Il nucleo dell'iniziativa sarà la mostra "In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili" che si terrà a CFZ Cultural Flow Zone, alle Zattere, dal 14 gennaio al 7 febbraio. L'esposizione è curata da un gruppo di studenti del corso di laurea in Storia, con la supervisione di Alessandro Casellato, delegato del Rettore per il Giorno della Memoria. La mostra è il risultato della rielaborazione di materiali redatti dall'Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), accompagnati dalla riproduzione audio della lettura di documenti ufficiali, cartelle cliniche e testimonianze intorno agli accadimenti di Aktion T4, dalla proiezione di documentari d'epoca e da un breve video realizzato dagli studenti. Il vernissage della mostra si terrà il 13 gennaio ore 18.00.
"In Memoriam. Aktion T4: lo sterminio dei disabili"
L'impegno degli studenti è stato determinante per la realizzazione del progetto, soprattutto nello scopo di collocare la vicenda all'interno del più aggiornato quadro storiografico; oltre allo studio delle vicende trattate, i ragazzi si sono infatti cimentati nel trasferire le conoscenze con modalità, linguaggi, forme adatte alla sede espositiva e a un contesto universitario. 'L'impegno degli studenti è stato per me la scoperta 'collaterale' più stupefacente – racconta il prof. Casellato. – Hanno lavorato in grande autonomia, muovendosi con competenza e coinvolgendo i loro giovani colleghi di altri corsi che potevano apportare le abilità a loro mancanti. Ho avuto davvero a che fare con una generazione che lavora, pensa e collabora. E le strutture di Ca' Foscari - CFZ, Radio, Teatro, Ufficio Disabilità - hanno contribuito e dato slancio al progetto'.
Dal 21 gennaio al 5 febbraio il programma cafoscarino per il Giorno della Memoria si intensifica con una serie di appuntamenti, sempre con il focus sull'olocausto dei disabili. Tra questi ci sarà la proiezione di alcuni brani della narrazione di Marco Paolini "Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute" – il 27 gennaio alle ore 10 in Auditorium Santa Margherita - seguita dalla riflessione con la psicologa Naomi Brenner e con il docente e pedagogista Mario Paolini, fratello di Marco, che si occupa di persone con disabilità intellettive.
Per informazioni e prenotazioni visite guidate scrivere a: inmemoriam@...
Redazione
@nelpaeseit
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PRIMO LEVI E LODOVICO BELGIOJOSO SFRATTATI DA AUSCHWITZ
L'opera d'arte italiana del Blocco 21 rimossa
In Italia ci sono città in cui all'interno del PD fa discutere la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, non scandalizza invece nessuno l'efficienza e l'ignoranza con cui il nostro governo PD ha chiuso la annosa vicenda del Memoriale Italiano del Blocco 21, procedendo alla sua rimozione dal sito per cui era stato realizzato.
Opera d'arte site-specific, cioè specifica di quel sito, il memoriale italiano è un’opera d’arte pensata per inserirsi in quel preciso luogo. Realizzata grazie alla collaborazione di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, Pupino Samonà, Luigi Nono, il memoriale rappresentava in Auschwitz la deportazione italiana nel suo intreccio di storie diverse e ricordava che l'antifascismo era la radice dell'Italia che rinasceva dopo la dittatura fascista.
E' questa eredità che viene sfrattata oggi da Auschwitz, eredità di cultura e di pensiero che oggi appare a chi ha il potere in questo paese imbarazzante e da relegare ai margini dell'attenzione. Il memoriale sarà riallestito in un piazzale del parcheggio di una Ipercoop alla periferia di Firenze grazie agli oneri di urbanizzazione dell'ipermercato.
La cosa più triste è che ci racconteranno che non è una scelta del nostro Presidente del Consiglio, né del Ministro dei Beni Culturali, né di quello degli Esteri, che anzi le nostre autorità hanno fatto tutto il possibile: la colpa è della Dirigenza polacca del Museo di Auschwitz-Birkenau. Insomma i cattivi sono i polacchi ? ... Ma non tutti gli italiani sono diventati bambolotti da televisione, non tutti hanno perso la voglia di ragionare con la propria testa e di sapere, capire, cercare la verità.
Non solo: c'è chi ricorda che quel Memoriale proprio per il suo spirito antiretorico già nel 1979 rischiava di essere sfrattato dalla autorità del Museo di Auschwitz e l'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo difese e ne garantì la permanenza in Auschwitz. Non solo: c'è chi sa che all'interno del Blocco 21 l'autorità è italiana e che il Museo ha criticato e richiamato l'Italia per l'incuria in cui era stato abbandonato il suo Memoriale. La manutenzione garantita dall'Aned fino alla caduta del Muro è stata poi completamente trascurata. C'è soprattutto chi non smette di chiedere perché oggi questo sfratto, perché la diplomazia italiana non ha saputo parlare con i polacchi? Perché investiamo tanti soldi per garantire due musei (allora non è vero che non ci sono i soldi?) – uno nel piazzale dell'Ipercoop e l'altro da farsi nel Blocco 21 – invece di ristrutturare il memoriale di Belgiojoso e di Levi in loco? Perchè non ripartire da quel progetto di aggiornamento dei dati storici (Progetto Glossa) presentato all’attenzione di tutti dall’Accademia di Brera-Isrec, approvato dall'Aned e non escluso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e caldeggiato ben due volte dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali? E infine chi e cosa entrerà nel Blocco 21? Possibile che si lasci un luogo senza avere prima deciso cosa diventerà poi?
Il 2015 anno del Settantesimo della Liberazione del nostro paese dal nazifascismo finisce con lo sfratto dell'antifascismo italiano da Auschwitz, luogo oggi per eccellenza simbolo della coscienza europea.
Come possiamo augurarvi un buon 2016?
Giovanna Grenga
Elisabetta Ruffini, Direttrice dell'Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea
In Italia ci sono città in cui all'interno del PD fa discutere la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, non scandalizza invece nessuno l'efficienza e l'ignoranza con cui il nostro governo PD ha chiuso la annosa vicenda del Memoriale Italiano del Blocco 21, procedendo alla sua rimozione dal sito per cui era stato realizzato.
Opera d'arte site-specific, cioè specifica di quel sito, il memoriale italiano è un’opera d’arte pensata per inserirsi in quel preciso luogo. Realizzata grazie alla collaborazione di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, Pupino Samonà, Luigi Nono, il memoriale rappresentava in Auschwitz la deportazione italiana nel suo intreccio di storie diverse e ricordava che l'antifascismo era la radice dell'Italia che rinasceva dopo la dittatura fascista.
E' questa eredità che viene sfrattata oggi da Auschwitz, eredità di cultura e di pensiero che oggi appare a chi ha il potere in questo paese imbarazzante e da relegare ai margini dell'attenzione. Il memoriale sarà riallestito in un piazzale del parcheggio di una Ipercoop alla periferia di Firenze grazie agli oneri di urbanizzazione dell'ipermercato.
La cosa più triste è che ci racconteranno che non è una scelta del nostro Presidente del Consiglio, né del Ministro dei Beni Culturali, né di quello degli Esteri, che anzi le nostre autorità hanno fatto tutto il possibile: la colpa è della Dirigenza polacca del Museo di Auschwitz-Birkenau. Insomma i cattivi sono i polacchi ? ... Ma non tutti gli italiani sono diventati bambolotti da televisione, non tutti hanno perso la voglia di ragionare con la propria testa e di sapere, capire, cercare la verità.
Non solo: c'è chi ricorda che quel Memoriale proprio per il suo spirito antiretorico già nel 1979 rischiava di essere sfrattato dalla autorità del Museo di Auschwitz e l'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo difese e ne garantì la permanenza in Auschwitz. Non solo: c'è chi sa che all'interno del Blocco 21 l'autorità è italiana e che il Museo ha criticato e richiamato l'Italia per l'incuria in cui era stato abbandonato il suo Memoriale. La manutenzione garantita dall'Aned fino alla caduta del Muro è stata poi completamente trascurata. C'è soprattutto chi non smette di chiedere perché oggi questo sfratto, perché la diplomazia italiana non ha saputo parlare con i polacchi? Perché investiamo tanti soldi per garantire due musei (allora non è vero che non ci sono i soldi?) – uno nel piazzale dell'Ipercoop e l'altro da farsi nel Blocco 21 – invece di ristrutturare il memoriale di Belgiojoso e di Levi in loco? Perchè non ripartire da quel progetto di aggiornamento dei dati storici (Progetto Glossa) presentato all’attenzione di tutti dall’Accademia di Brera-Isrec, approvato dall'Aned e non escluso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e caldeggiato ben due volte dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali? E infine chi e cosa entrerà nel Blocco 21? Possibile che si lasci un luogo senza avere prima deciso cosa diventerà poi?
Il 2015 anno del Settantesimo della Liberazione del nostro paese dal nazifascismo finisce con lo sfratto dell'antifascismo italiano da Auschwitz, luogo oggi per eccellenza simbolo della coscienza europea.
Come possiamo augurarvi un buon 2016?
Giovanna Grenga
Elisabetta Ruffini, Direttrice dell'Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea