Il 28 ottobre scorso, mentre percorreva l'autostrada Bregana-Lipovac, l'automobile di Saša Leković ha mostrato segni di danneggiamento... si è constatato che due bulloni della ruota anteriore destra erano stati segati...
... Misure quali la rimozione di oltre 70 dipendenti dal servizio pubblico radiotelevisivo, la messa in discussione dell’agenzia nazionale per la regolamentazione delle telecomunicazioni e l'abolizione del finanziamento per i media non profit erodono la possibilità che i giornalisti possano svolgere il proprio lavoro adempiendo il compito fondamentale...
http://www.balcanicaucaso.org/aree/Croazia/Liberta-dei-media-in-calo-in-Croazia-un-infografica/
da ZAGABRIA – Željka Markić – volto dell’associazione U Ime Obitelj (in nome della famiglia) e attivista della destra nazionalista croata – ha recentemente aperto uno scontro con il settimanale Novosti, voce indipendente e critica nel panorama mediatico croato e nominalmente testata della minoranza serba.
“Novosti diffonde l’odio verso la maggioranza croata”
Il 13 febbraio scorso Željka Markić ha presentato un report sull’uso improprio dei finanziamenti statali all’editoria delle minoranze nazionali da parte della rivista Novosti, edita dal Consiglio Nazionale Serbo. Markić sostiene che la rivista si occupi poco della minoranza serba e troppo della politica nazionale croata. In particolare, il report identifica negli articoli di tre editorialisti di Novosti frasi che “incitano all’intolleranza e all’odio verso il popolo croato”e che mettono in discussione (in modo satirico) l’esistenza di un’(unico) popolo croato e le basi dello stato indipendente.
Markić ritiene inaccettabile che le tasse dei croati finanzino un giornale che li insulta: ha perciò chiesto al comitato per le minoranze nazionali (responsabile dei fondi) l’interruzione immediata del finanziamento a Novosti (pari a 3.2 milioni annui di kune croate). Il comitato per le minoranze nazionali ha prontamente notificato a Markić la sua ignoranza riguardo la legislazione costituzionale in tema di minoranze.
“Novosti promuove la tolleranza attraverso la critica al nazionalismo”
La risposta della redazione di Novosti non si è fatta attendere. Senza venir meno al proprio taglio editoriale critico e tagliente, il venerdì successivo alla denuncia, la rivista è uscita con un numero interamente dedicato alla figura di Markić (secondo la redazione offesa perché trascurata) e quello dopo ancora ha rincarato la dose con un numero dedicato alla natura “clerical-fascista” del movimento U Ime Obitelj.
Riguardo alle accuse, il caporedattore Nikola Bajto ha specificatoche Novosti non è disposta a farsi chiudere in un ghetto per la minoranza serba ma punta a un pubblico più ampio, così da perseguire una reale integrazione tra popolo maggioritario e minoranze. Il caporedattore ha poi sottolineato come la rivista rispetti i criteri per i finanziamenti perseguendo la promozione della tolleranza, del rispetto delle minoranze, dell’eguaglianza e delle libertà garantite dalla costituzione attraverso la critica quotidiana alle discriminazioni promosse da Markić e dalle altre forze del nazionalismo croato. La rivista intende dare così voce alla minoranza serba e a tutte le minoranze etniche, politiche e di orientamento sessuale discriminate dalle posizioni maggioritarie.
L’attacco al pluralismo della stampa in Croazia
Con l’attacco a Novosti si è manifestata ancora una volta l’insofferenza del nazionalismo croato verso la stampa non allineata. Non è un caso che due dei tre editorialisti – Boris Dežulović e Viktor Ivančić – i cui articoli “incitano all’odio verso il popolo croato” provengano dal Feral Tribune – unica realtà critica in Croazia verso il regime di Tuđman durante gli anni ’90, chiusa nel 2008 per difficoltà finanziarie.
Željka Markić e le altre forze del nazionalismo croato stanno proseguendo la politica avviata dall’ex-Ministro della cultura Zlatko Hasanbegović volta a eliminare quelle realtà indipendentiche sbeffeggiano e decostruiscono gli assunti nazionalisti e la narrazione degli anni ’90 in Croazia.
Novosti – rivista della minoranza serba che ha accolto i giornalisti irriverenti ed “eretici” del defunto Feral – è l’incubo dei nazionalisti croati. Non sorprende che Markić ritenga che il budget statale possa essere meglio impiegato in una rivista completamente in alfabeto cirillico e concentrata sul folklore serbo. Basta che nessuno la legga.
Questo articolo è frutto della collaborazione con MAiA Mirees Alumni International Association e PECOB, Università di Bologna.
Ces deux dernières semaines, l’hebdomadaire Novosti, publié par le Conseil national serbe de Croatie (SNV), a été la cible d’une campagne visant à suspendre le financement public dont il bénéficie, en tant que média d’une minorité nationale reconnue. L’association responsable de cette campagne, célèbre pour son engagement nationaliste et ultra-conservateur, U ime Obitelji (« Au nom de la famille »), a été créée en 2013, pour mener la bataille sur la réforme constitutionnelle qui a amené à restreindre la définition du mariage comme « l’union entre un homme et une femme ».
Le 13 février dernier, Željka Markić, visage public de l’association, a tenu une conférence de presse en face du Parlement croate en demandant la fermeture de l’hebdomadaire. Dans le dossier accompagnant l’appel, Novosti est accusé de représenter une menace parce que le journal promouvrait « l’intolérance contre la majorité croate et contre la République de Croatie ». Sur la base de ces accusations, Željka Markić demande au Conseil pour les Minorités nationales la suspension de son soutien à Novosti (3,2 millions de kunas en 2016, près de 430 000 euros), de même que l’interruption de sa publication pour une période de trois ans.
Les accusations contre l’hebdomadaire ne sont pourtant pas confirmées par les observations objectives des organisations de presse actives dans la région. La plateforme régionale South East Europe Media Observatory, par exemple, a récemment cité Novosti parmi les exemples positifs que représentent un modèle alternatif viable pour la presse, illustrant notamment « un journalisme fièrement indépendant, de qualité, financé en grande partie par les fonds publics ».
Željka Markić, ne s’est pas arrêtée en chemin : le 20 février 2017, elle a lancé une pétition publique pour recueillir des adhésions à la campagne contre l’hebdomadaire. Après la publication de la pétition en ligne, la boîte de messagerie du Conseil pour les minorités nationales a été inondée par des milliers de mails automatiques.
La rédaction de Novosti a diffusé un communiqué de presse exprimant ses préoccupations. « Ces actions constituent une campagne dangereuse et orchestrée au nom du nationalisme, de la xénophobie, visant à stigmatiser les journalistes de l’hebdomadaire Novosti, en les présentant comme des ennemis de l’État et des traitres à la nation ». Cette campagne, selon eux, « vise à répandre la haine contre le Conseil national serbe, qui est l’organisation de tutelle de la minorité nationale serbe en Croatie et contre cette minorité en général ».
Diverses organisations actives dans la défense de la liberté de la presse, dont la Fédération européenne des journalistes (FIJ), ont rapidement réagi en affirmant leur solidarité et leur soutien et en s’alarmant des conséquences d’une éventuelle fermeture de Novosti, qui se solderait par une érosion du pluralisme des médias en Croatie et l’exclusion d’une voix importante des minorités. « Nous considérons la tentative de l’association U ime obitelji comme dangereuse non seulement pour le niveau de protection démocratique des minorités en Croatie, mais aussi par rapport au respect de la liberté d’expression journalistique et éditorialiste au sein des moyens de communication de ces minorités », souligne le SEE Media Observatory.