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Raduno clericonazista a Bleiburg

1) In Austria il raduno degli ustascia (A. Mayr, Il Manifesto)
2) Smrt fašizmu! I nazisti europei a Bleiburg, in Austria (G. Rossi, Contropiano)
3) NE fašističkom skupu u Bleiburgu! / Nein zum faschistischen Treffen bei Bleiburg! / No to the fascist meeting at Bleiburg! [Dichiarazione congiunta dei partiti SRP (Croazia) e PdA (Austria) contro la manifestazione clericonazista di Bleiburg]



Isto pogledaj:

Uhapšeno sedam osoba na komemoraciji u Bleiburgu (Al Jazeera Balkans, 12 mag 2018)

Bleiburg: Prosvjed aktivista protiv komemoracije na Bleiburškom polju (prigorskihr portal, 12 mag 2018)

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In Austria il raduno degli ustascia

Diecimila fascisti croati si incontrano in Carinzia per ricordare l’uccisione di 45 mila filo-nazisti da parte dei partigiani avvenuta nel 1945. E le autorità austriache fingono di non vedere

di Angela Mayr, su Il Manifesto del 15.05.2018

Una valle verde placida, il Loibacher Feld adiacente a Bleiburg-Pliberk a dieci chilometri dal confine sloveno in Carinzia. Lì in mezzo agli abeti una roccia di commemorazione che richiama ogni anno in pellegrinaggio in Austria migliaia di croati. Per una celebrazione religiosa in memoria dei caduti, così recita la versione ufficiale. E’ noto invece che si tratta di ben altro, di un raduno fascista con tanto di bandiere e simboli apertamente esibiti. Un incontro cresciuto negli anni diventando il più grande raduno di questo genere in Europa. Rivelatrice la stessa roccia commemorativa, con la scritta in due lingue: reca la data 1945, in croato glorifica l’esercito, vale a dire gli ustascia alleati dei nazisti mentre la traduzione tedesca, volutamente non fedele rievoca solo i caduti croati, persone dunque e non organizzazioni, evitando così di violare la legge austriaca che vieta la celebrazione del nazismo e l’esibizione di suoi simboli.

Ciò nonostante ogni anno fin dal 1951 in forme sempre più esplicite e vistose si celebrano a Bleiburg le milizie croate che come si sa non sono state seconde ai nazisti come crudeltà e crimini contro l’umanità. Le autorità austriache che hanno sempre guardato dall’altra parte si sono giustificate sostenendo che la simbologia croata non è vietata dalla legge. Quest’anno però il raduno di Bleiburg è stato oggetto di forti polemiche. Tre parlamentari europei austriaci, il socialdemocratico Josef Weidenholzer , Othmar Karas del partito popolare e Angelika Mlinar dei Neos hanno chiesto una legge europea di divieto della propaganda fascista e nazista. Il governatore della Carinzia Peter Kaiser si è detto contrario alla manifestazione ma impossibilitato a vietarla, così il sindaco di Bleiburg entrambi socialdemocratici. La manifestazione si svolge su un terreno privato del «Bleiburger Ehrenzug» – corteo d’onore di Bleiburg organizzatore insieme alla chiesa cattolica croata dell’evento che ha bisogno solo, pare, dell’autorizzazione del clero che è stato concesso dalla diocesi di Gurk (e che solo la chiesa di Roma avrebbe il potere di censurare). Stavolta imponendo ai partecipanti condizioni più rigide: niente divise, canzoni bandiere e distintivi degli ustascia, niente gazebo che vendono simboli nazisti, niente discorsi politici, niente alcool.

Non è servito a molto. Sabato scorso sono arrivati in 10mila di ogni età dalla Croazia, emigrati dalla Germania, veterani della guerra nella ex Jugoslavia degli anni 90. Circa la metà degli autobus erano di croati dalla Bosnia Herzegovina. Ingente presenza di polizia, un magistrato sul campo, telecamere diffuse. Sette gli arresti, nove le denunce per violazione della legge di divieto di riorganizzazione nazista. Le violazioni però sono state di massa come hanno documentato il quotidiano viennese Der Standard e numerosi siti con tanto di foto come no-ustasa.at che fornisce anche dettagliata informazione sul revisionismo storico croato. Magliette col ritratto di Ante Pavelic, capo dello stato fantoccio croato NDH filonazista, bandiere a scacchiera bianco rosso, quella degli ustascia, magliette con la scritta Hos (forza di difesa croata, ala paramilitare del Partito Croato dei Diritti durante la guerra degli anni 90). Presenti alla cerimonia sul Loibacher Feld il presidente del parlamento croato Goran Jandroković (il suo predecessore aveva tolto il patrocinio rifiutando l’invito al «party degli ustascia»), i ministri della Difesa e delle Proprietà statali.

Nel 1945 a fine guerra le milizie ustascia inquadrate nella tredicesima divisione di montagna della SS fuggirono verso la Carinzia per non essere catturati dai partigiani, con l’intento di arrendersi agli inglesi alcuni, altri combattendo fino all’ultimo. Gli inglesi stazionati in Carinzia li consegnarono ai partigiani dell’esercito jugoslavo. A migliaia allora sulla strada del ritorno furono giustiziati, secondo lo storico croato Slavko Goldstein si tratta di circa 45mila persone. Bleiburg è diventato così il simbolo del massacro, della «via crucis croata», rimuovendo il fatto che le vittime non erano civili comuni ma massacratori. Infatti Zelimir Puljic arcivescovo di Zadar che patrocina dal 2003 la manifestazione di Bleiburg nel suo discorso non fa nessun cenno ai crimini nazisti, come se la storia iniziasse nel 1945. Non stupisce: nel dibattito croato sull’uso pubblico del saluto fascista «Za dom spremni», per la patria pronti, Puljic ha difeso il diritto dell’esercito croato di poterlo usare. Una lapide con inciso «Za dom spremni» era stata affissa persino in un luogo come Jasenovac – e in seguito rimossa –, dove gli ustascia croati crearono e gestirono un campo di sterminio, l’unico non gestito da tedeschi o austriaci. Lì uccisero tra 80-100mila persone, a maggioranza ebrei e serbi come documenta uno studio presentato inizio maggio a Zagabria. Globalmente, secondo fonti americane gli ustascia avrebbero assassinate tra le 700-800mila persone in maggioranza serbi.

«Za dom spremni» sabato campeggiava ovunque, leggermente modificato, solo «za dom», per la patria, o solo le iniziali zds per evadere la legge di divieto. Per la prima volta quest’anno vi è stato anche una contro manifestazione. Circa 150 attivisti antifascisti da Austria, Croazia, Slovenia e Italia (Antonia Romana di Transform Italia) hanno creato una preziosa rete.


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Smrt fašizmu! I nazisti europei a Bleiburg, in Austria

di Giustiniano Rossi, 15 maggio 2018

Sull’asfalto, per tutta la larghezza della strada, qualcuno ha dipinto le parole «Smrt fašizmu», «morte al fascismo». E’ il famoso motto dei partigiani jugoslavi. Nel corso della giornata ci dovranno passare migliaia di fascisti. Molti scoppiano di rabbia quando vedono la scritta. 
Quella che si svolge ogni anno a metà maggio a Bleiburg (Austria) è una delle più grandi marce fasciste d’Europa. Quest’anno i partecipanti, nella piccola località di frontiera, fra Carnia e Slovenia, sono almeno 10.000.
Pliberk (come la minoranza slovena chiama Bleiburg) ha un significato quasi mitologico per i fascisti croati. E’ qui che ha avuto luogo uno degli ultimi grandi scontri della II Guerra mondiale, finito, per i fascisti, in un’amara disfatta. 
Nel 1945 sono decine di migliaia a fuggire verso nord, incalzati dai partigiani jugoslavi. Si tratta soprattutto di militari e sostenitori dei fascisti croati, gli Ustascia, che intendono arrendersi alle truppe inglesi senza rinunciare a proseguire la lotta contro i partigiani. Il progetto non ha successo. I fascisti sono fatti prigionieri dai partigiani. Fra 50 e 70.000 sono passati per le armi. Non senza motivo. Il fascismo cattolico croato degli Ustascia ha imperversato fra ebrei, Rom, serbi ed avversari politici. Nel solo campo di concentramento di Jasenovac gli Ustascia hanno assassinato 100.000 persone.
Dopo la fine della Yugoslavia, i partiti di destra della Croazia indipendente hanno rispolverato il mito di Bleiburg, un’operazione in cui si è distinta l’Unione Democratica Croata (HDZ) attualmente al governo. A Bleiburg, il partito fratello della CDU/CSU tedesca è rappresentato anche quest’anno da alti personaggi, fra i quali il presidente del parlamento Gordan Jandroković e il ministro della Difesa Damir Krstičević.
Ufficialmente, la marcia di Bleiburg è una commemorazione cattolica. Il fascismo ustascia era cattolico, erano preti persino dei comandanti del campo di concentramento di Jasenovac. Ancora oggi, i rapporti fra clero e fascismo sono stretti. Quest’anno la messa è stata celebrata da Želimir Puljić, vescovo di Zadar. 
Anche la Chiesa cattolica austriaca è coinvolta. Durante la messa e la marcia conclusiva verso il memoriale, le migliaia di fascisti ostentano apertamente la loro fede. I simboli del movimento fascista degli Ustascia sono visibili dappertutto. I partiti croati concorrenti, di estrema destra, brandiscono le loro insegne. I saluti nazisti si sprecano.
Tutto si svolge alla luce del sole. T-shirt, elmetti della Wehrmacht, tatuaggi SS, emblemi ustascia. Sotto gli occhi della polizia. Salta agli occhi anche la forte presenza di strutture croate in esilio, provenienti dall’Austria e dalla Germania. 
Un centinaio di persone, arrivate dall’Austria, dalla Slovenia e dalla Croazia, protestano contro la marcia. Un inizio. L’anno prossimo, secondo la rappresentante dell’Associazione degli ex internati nei campi di concentramento, la protesta sarà più vasta e a carattere internazionale.


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[Dichiarazione congiunta dei partiti SRP (Croazia) e PdA (Austria) contro la manifestazione clericonazista di Bleiburg]



--- NE fašističkom skupu u Bleiburgu!


Zajednička izjava Socijalističke radničke partije Hrvatske (SRP) i Radničke partije Austrije (PdA), Zagreb i Beč, 12. 05. 2018.

Svake godine, druge nedjelje u mjesecu maju, u Bleiburgu/Pliberku (Koruška, Austrija) održava se komemoracija hrvatskim žrtvama Drugog svjetskog rata. Formalno je to memorijalna misa koju zajednički predvode Katolička crkva Hrvatske i Koruške.

U stvari, događaj koji već desetljećima organizira Počasni bleiburški vod je sastanak desničarskih ekstremista i fašista. U Bleiburgu se svake godine okupljaju stari i novi nacisti, ustaše, “veterani” Wehrmachta i SS-a i njihovi simpatizeri, fašisti, ekstremne desničarske grupe i pojedinci i oplakuju poraz Hitlerove Njemačke i kolaboracionističke Nezavisne države Hrvatske. Sudionici slave fašističke ideje, povijesni revizionizam, rasizam i antisemitizam, veličaju Adolfa Hitlera i Antu Pavelića.

Istovremeno pokušavaju falsificirati povijest. Fašističke režime oslobađaju od krivnje, a kriminaliziraju antifašistički otpor, posebno onaj koji su pružali jugoslavenske i austrijsko-slavenske partizanske jedinice, kao i komunističke organizacije. Ali činjenice su činjenice: u maju 1945. je izvojevana velika antifašistička pobjeda naroda, Antihitlerovska koalicija je slavila vojnu pobjedu nad fašizmom, terorom, masovnim uništenjem i genocidom u Europi. To su dani oslobođenja i radosti, a ne oplakivanja ustaškog režima, hrvatskih ratnih kriminalaca i njihovih njemačkih i austrijskih saveznika.

Socijalistička radnička partija Hrvatske i Radnička partija Austrije zajednički izjavljuju:

– Osuđujemo fašističko okupljanje u Bleiburgu, bez obzira na izgovor pod kojim se održava, i tražimo da se zabrani!

– Pozivamo hrvatsku i austrijsku vladu da osude ovo okupljanje i da ubuduće spriječe njegovo održavanje!

– Od Katoličke crkve u Hrvatskoj i Austriji, koje nose povijesnu ljagu kolaboracije s ustašama i austrijskim fašistima, očekujemo da preispitaju svoju ulogu i da se distanciraju od Počasnog bleiburškog voda!

– Pozivamo narode Austrije i država sljednica Jugoslavije da bez obzira na državljanstvo, jezik ili vjeroispovijest zajednički ustanu protiv nacionalizma i rasizma, da rade u duhu internacionalizma i antifašizma, za mir i međunarodno prijateljstvo!

Smrt fašizmu, sloboda narodu!


--- Nein zum faschistischen Treffen bei Bleiburg!

Gemeinsame Erklärung der Sozialistischen Arbeiterpartei Kroatiens (SRP) und der Partei der Arbeit Österreichs (PdA), Zagreb und Wien, 12. Mai 2018.

Am zweiten Sonntag im Mai findet jedes Jahr bei Bleiburg/Pliberk (Kärnten, Österreich) ein Treffen zur Erinnerung an kroatische Todesopfer des Zweiten Weltkrieges statt. Formell wird eine Gedenkmesse durchgeführt, die sowohl von der Römischen-katholischen Kirche Kroatiens als auch jener des österreichischen Bundeslandes Kärnten unterstützt wird.

In Wirklichkeit handelt es sich bei der Veranstaltung des „Bleiburger Ehrenzuges“ (Počasni Bleiburški vod) seit Jahrzehnten um ein Treffen rechtsextremer und faschistischer Kräfte. Jedes Jahr kommen in Bleiburg Alt- und Neonazis, Ustascha-, Wehrmachts- und SS-„Veteranen“ und -Sympathisanten, faschistische und rechtsextreme Gruppierungen und Personen zusammen, um die Niederlage Hitler-Deutschlands und des mit ihm kollaborierenden „Unabhängigen Staates Kroatien“ ((Nezavisna Država Hrvatska, NDH) zu betrauern. Faschistisches Gedankengut, Geschichtsrevisionismus, Rassismus und Antisemitismus werden von den Teilnehmern zelebriert, Adolf Hitler und Ante Pavelić werden verehrt.

Gleichzeitig wird versucht, die Geschichte zu fälschen. Die faschistischen Regime sollen entlastet werden, während der antifaschistische Widerstand kriminalisiert werden soll, insbesondere jener der jugoslawischen und österreichisch-slowenischen Partisanengruppen sowie der kommunistischen Organisationen. Doch es bleibt dabei: Der Mai 1945 markiert den großen antifaschistischen Sieg der Völker und den militärischen Triumph der Anti-Hitler-Koalition über die Kräfte des Faschismus, des Terrors, der Massenvernichtung und des Völkermordes in Europa. Es sind Tage der Befreiung und der Freude, nicht der Trauer um das Ustascha-Regime, seine kroatischen Kriegsverbrecher und seine deutschen und österreichischen Verbündeten.

Die Sozialistische Arbeiterpartei Kroatiens und die Partei der Arbeit Österreichs halten gemeinsam fest:

– Wir verurteilen das Faschistentreffen bei Bleiburg, egal unter welchem Deckmantel es stattfindet, und verlangen sein Verbot!

– Wir fordern die kroatische und die österreichische Regierung auf, dieses Treffen ebenfalls zu verurteilen und für die Zukunft zu verhindern!

– Wir erwarten von den Katholischen Kirchen in Kroatien und Österreich, die sich als Kollaborateure des Ustascha-Faschismus bzw. des Austrofaschismus historisch belastet haben, dass sie ihre Rolle überdenken und sich vom „Bleiburger Ehrenzug“ distanzieren!

– Wir rufen die Völker Österreichs und der Nachfolgestaaten Jugoslawiens, ungeachtet persönlicher Staatsbürgerschaft, Sprache oder Religion, dazu auf, sich gemeinsam gegen Nationalismus und Rassismus zu stellen, im Geiste des Internationalismus und Antifaschismus für Frieden und Völkerfreundschaft zu wirken!

Tod dem Faschismus, Freiheit den Völkern!


--- No to the fascist meeting at Bleiburg!

Joint Declaration by the Socialist Workers Party of Croatia (SRP) and the Party of Labour of Austria (PdA), Zagreb and Vienna, 12th May 2018

On the second Sunday of every May, a meeting is held at Bleiburg/Pliberk (Carinthia, Austria) to commemorate Croatian victims of the Second World War. Formally a memorial mass is held, which is supported by both the Catholic Church of Croatia and that of the Austrian province of Carinthia.

In reality, for decades the “Bleiburger Ehrenzug” (Počasni Bleiburški vod) event has been a meeting of right-wing extremist and fascist forces. Every year, old Nazis and neo-Nazis, Ustasha, Wehrmacht and SS “veterans” and sympathisers, fascist and right-wing extremist groups and individuals gather in Bleiburg to mourn the defeat of Hitler-Germany and the “Independent State of Croatia” (Nezavisna Država Hrvatska, NDH) that collaborated with it. Fascist ideas, historical revisionism, racism and anti-semitism are celebrated by the participants, Adolf Hitler and Ante Pavelić are venerated.

At the same time, an attempt is made to falsify history. The fascist regimes are to be exonerated, while the antifascist resistance is to be criminalised, especially those of the Yugoslavian and Austrian-Slovenian partisan groups as well as the communist organisations. But the fact remains: May 1945 marked the great anti-fascist victory of the peoples and the military triumph of the anti-Hitler coalition over the forces of fascism, terror, mass destruction and genocide in Europe. These are days of liberation and joy, not mourning for the Ustasha regime, its Croatian war criminals and its German and Austrian allies.

The Socialist Workers Party of Croatia and the Party of Labour of Austria jointly declare:

– We condemn the fascist meeting at Bleiburg, no matter what guise under which it takes place, and demand that it should be banned!

– We call on the Croatian and Austrian governments to condemn this meeting too and to prevent it from taking place in the future!

– We expect the Catholic Churches in Croatia and Austria, who bear the historical stain as collaborators with Ustasha fascism and Austrofascism, to reconsider their role and distance themselves from the “Bleiburger Ehrenzug”!

– We call on the peoples of Austria and the successor states of Yugoslavia, regardless of personal citizenship, language or religion, to stand together against nationalism and racism, to work in the spirit of internationalism and anti-fascism for peace and international friendship!

Death to fascism, freedom to the peoples!